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PERIODICO D’INFORMAZIONE TECNICA A CURA DI AUDIOGAMMA E AUDIODELTA - ANNO V NUMERO 18 SETTEMBRE 2008 | ALTA FEDELTÀ | HI-END | AUDIO VIDEO | HOME CINEMA | CUSTOM INSTALLATION | SOFTWARE A/V |

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Periodico d'informazione tecnica a cura di Audiogamma e Audiodelta

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| ALTA FEDELTÀ | HI-END | AUDIO VIDEO | HOME CINEMA | CUSTOM INSTALLATION | SOFTWARE A/V |

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24 Acacia Lane. La tecnologia di Abbey Road.

Gli stessi ingegneri che hanno creato la Serie 800 – i diffusori di riferimento

ad Abbey Road - hanno sviluppato la Serie 600 per il vostro ambiente

domestico. Ed hanno utilizzato molte delle stesse tecnologie rivoluzionarie.

Come ad esempio l’unità per le medie frequenze FST™, dotata di un anello in

schiuma polimerica che circonda il cono in Kevlar®. A differenza delle

sospensioni tradizionali che riflettono l’energia verso il cono generando così

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distorsione, il midrange FST™ riesce ad assorbire completamente questa

energia, garantendo una gamma media più limpida e realistica. Proprio come

viene richiesta in uno studio di registrazione.

Dr Peter Fryer, Senior Research Engineer e Membro della Società del

Suono, sulla nuova Serie 600.

Visita la Società del Suono su www.bowers-wilkins.com

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Argò Srl ● Circ.ne Nomentana, 214 ● 00162 Roma ● Tel. +39 06 86 06 129 ● [email protected] ● www.argoeditore.net argòargò

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L’editoriale

E’ giusto e lecito, ma va detto che ilTop Audio (e Video) deve essererispettato e onorato. Non per motividi astratto prestigio o sacralità, maper ciò che esso rappresenta. Loshow milanese (18-21 settembrep.v.) è l’appuntamento annuale piùimportante dell’home-entertainmentglobale al più alto livello attivo inItalia. Grazie a questo, si incontranola maggior parte, e la piùimportante parte, degli operatori delsettore. E’ l’occasione per contarsi,annusarsi, capire e capirsi,abbozzare strategie, fare l’esameistologico al mercato. Per gliappassionati è naturalmente lagrande opportunità per vedere, senon sempre sentire, i protagonistidei loro sogni o, piùsemplicemente, informarsi in primabattuta ed in modo qualificato, suprodotti in odore d’acquisto nelperiodo natalizio. E’ questa lakermesse dell’Audio & Video al Top“made in Italy”; sarà provinciale,sarà incompleta (?!), sarà quel chesarà, ma è la “nostra”, quella cheabbiamo voluto noi, operatori &appassionati, ventuno anni fa perdistinguerci dal consumer orientaledel SIM (Salone Internazionale dellaMusica), ed avere finalmente adisposizione lo spazio qualificato efunzionale dove incontrare econoscere gli oggetti del desiderioaudiofilo. Il Top Audio è ancora - esoprattutto - questo. Noi saremo lì,con i nostri marchi e le nostremeravigliose macchine sonore,alcune in funzione, altre inesposizione con GammaDelta afarvi da Cicerone. Vi aspettiamo, per iniziare undiscorso.

Guido Baccarelli

Il Top Audio (e Video) fa 21.Tornati dall’estate, ci ritroviamo (odovremmo ritrovarci) ricaricati etonici per affrontare la stagione piùimpegnativa dell’anno, quella dellaripresa lavorativa e – si spera più ingenerale – della Ripresa del Paese.Eh sì, perché questo è un passaggiocruciale per poter poi dar senso aqualsiasi discorso o progetto futuro,un futuro già in scadenza. Si devecredere in questa Ripresa, guai anon farlo, guai a non provarci. Nonper ottuso ottimismo, ma perconsapevolezza negli uomini e nellerisorse disponibili, sempre lì, prontia rimettersi in moto sulla fiducia suun progetto ed un obiettivocondivisi. Altrimenti sarebbe comenon avere fiducia in sé stessi...Intanto torna il Top Audio VideoShow, edizione 2008, con il quale,ventuno anni fa, si tentava, tuttosommato riuscendoci, di legittimare,certificare, disciplinare il mercatodell’Audio (poi del Video) dieccellenza, l’esoterico inizio anni’80, quindi l’high-end alla fine dellostesso decennio. Il Top Audio (eVideo) riceve puntualmente ognianno la sua dose di critiche, talunegiuste, talune meno.

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Il nome Rotel rappresenta oltre 40 anni di eccellenza nel settorehi-fi, una costante ricerca guidata dal principio del BalancedDesign Concept sinonimo da sempre di componenti dalleprestazioni straordinarie. Ne costituiscono un esempio ilpreamplificatore RC-1082 e il finale stereo RB-1070, coppiaeccellente della prestigiosa Serie 10. Il preamplificatore RC-1082progettato per offrire la più elevata qualità musicale e la massimapurezza del segnale, vanta una straordinaria flessibilità di ingressi.È infatti in grado di accettare ben nove sorgenti tra cui CD, tuner,due tape, due aux oltre ad ospitare una sezione phono MM/MCa basso rumore con stadi d’ingresso differenziali separati.

Gli ingressi linea sono commutati da relays di alta qualità connessia una coppia di stadi buffer a circuiti integrati per ogni canale. Sulpannello frontale è inoltre presente un ingresso media per lettoriMP3. L’RC-1082 si presta facilmente ad installazioni custom epuò essere controllato da un punto di accesso remoto grazie allasua interfaccia RS-232 o l’ingresso IR. Completa la dotazione uncomando a distanza completo di tutte le funzioni. Nuovissimainterpretazione dei gloriosi finali di potenza Rotel, l’RB-1070continua la tradizione dei trasformatori toroidali sovradimensionatie dello stadio di alimentazione ad alta capacità. A questo siaggiunge la topologia circuitale Symmetrical Signal Trace chegarantisce il perfetto timing tra i canali per una correttariproduzione stereo. I 130 watts per canale su 8 ohms, possonodiventare 330 in modalità mono bridge, grazie ad unacommutazione interna. I led sul pannello frontale poi consentonoun immediata analisi del sistema, indicando la potenza d’uscita,lo stato di protezione e la modalità bridge. Tutto questo per unsuono raffinato potente, musicale. Very Rotel.

Raffinati, potenti, musicali. Very Rotel.

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In questonumero

Editoriale pag 3Sommario pag 5News pag 6Denon DVD-2500BT pag 16Esoteric X-05 pag 20Peter Gabriel | B&W | Music Club pag 22Lutron Grafik Eye QS pag 25Sumiko Blackbird pag 28EVO: Ferrari California pag 30Convergent SL1 Legend pag 32Denon | B&W Soluzione... pag 36Hi-Fi Story B&W pag 38L'Orologio: Patek Philippe Nautilus pag 40Le monografie di MusikBox: Peter Gabriel pag 42I migliori rivenditori: Fantasy Video & Sound pag 46Il software di riferimento pag 50Lo specchio di Cassandra pag 54

GammaDeltaPeriodico d’informazione tecnica a cura di Audiogamma e Audiodelta

Anno V - Numero 18 - Settembre 2008

Autorizzazione Tribunale Milano

Numero 433 del 14-06-2004

Direzione editoriale Guido Baccarelli

Direttore responsabile Giancarlo Valletta

Art director Andrea Penati

Grafica ed impaginazione XMedium

Collaboratori Marco Fullone, Ken Kessler, Gianfranco Machelli, Roberto Missoli,

Anselmo Patacchini, Alessandro Pasi, Francesca Pieralli, Dario Vitalini, Marco Vivaldini,

Lorenzo Zen.

Editore Audiogamma SpA Milano Italy Via Pietro Calvi 16

Telefono +39 02 55181610 [email protected]

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Abbonamenti [email protected]

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Copyright GammaDelta è un marchio registrato da Audiogamma SpA

Tutti i marchi, i marchi registrati e i nomi di prodotto citati sono di proprietà dei

rispettivi proprietari. © 2008 - Audiogamma SpA

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La riproduzione è vietata con qualsiasi mezzo analogico o digitale senza il consenso

scritto dell'editore. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio o recensione,

purché accompagnate dall'indicazione della fonte “GammaDelta” e l'indirizzo

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Caratteristiche tecniche / strutturali e prezzi dei prodotti citati negli articoli possono

subire modifiche o aggiornamenti senza preavviso.

GammaDelta Indice

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News: le ultime novità

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Audiogamma News

altoparlanti con 1 tweeter Nautilusda 2.5 centimetri, 1 midrange infibra a tecnologia FST™(FixedSuspension Transducer) da 15 cm, edue woofer in Kevlar e polpa dicellulosa da 20 cm. Di dimensionipiù contenute il CT7.4 LCRS (34.3 x44.4 x 26.5 cm, HxLxP; 15.7 kg), 2vie/3 altoparlanti in reflex, con tubod’accordo sul frontale. I drivers sono1 tweeter Nautilus da 2.5 cm e 2unità medio/bassi in Kevlar da 16.5cm. Più piccolo è il CT7.5 LCRS, a 2vie/2 altoparlanti (1 tweeter intessuto da 2.5 cm; 1 medio/bassoda 180 cm in Kevlar) e didimensioni più contenute. Queste acustiche sono integrabilicon due distinti subwoofer di tipopassivo, il CTSW10 ed il CTSW12,pilotabili separatamente con il B&WSA1000, amplificatore dedicato da1000W in classe D, con tecnologiaICEpower. I prezzi sono:CT7.3 1.500 Euro cadCT7.4 1.000 Euro cadCT7.5 600 Euro cadCTSW12 1.000 EuroCTSW10 750 Euro

Il custom di B&W si fadomesticoCon la serie CT800 B&W harimodulato - in chiave custominstallation – gli eccezionali valoripropri della linea 800. Va da sé cheil costo di questa è inevitabilmenteallineato ai risultati. Per permetteread un più vasta clientela di potergodere di una buonissima parte diquesti risultati, B&W presenta laCT700 Series, un po’ menosofisticata, meno spinta, comunqueestremamente efficace nel fornireuna risposta di altissimasoddisfazione ad un costosensibilmente più contenuto. Ilcatalogo CT700 consta di tre

modelli interscambiabiliper ruolo, variandoessenzialmente nelledimensioni e nelnumero delle vie,aumentando la capacitàdell’installatore neltrovare le soluzioni piùindonee per il cliente.

Il modello più grande è ilCT7.3 LCRS, reflex a 3 vie/4

Con la CT800 B&W propone, contutta la forza della sua tecnologiae capacità produttiva, una seriededicata alla custom-installatione all’home-entertainment a tuttocampo di livello assoluto.Assoluto come costruzione,assoluto come prestazioni,assoluto come termine inedito diqualità.

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Genesis, infatti, seppure da “soli” 2terabyte massimi, può montarenumerosi dischi NAS esterni (diqualsiasi produttore) ed è in grado dicontrollare un massimo di 4 zone,più quella dove è residente lamacchina. Cinema Server è invecepiù capace e può governare unmassimo di 20 zone, rappresentandola soluzione definitiva laddovevengano richieste numerose stazionidi riproduzione. Lettore audio/videoper entrambe le soluzioni, il Fusion1080 è una macchina con uscitestereo L&R e digitale coassiale perl’audio, HDMI, VGA si DSub15 ecomponent per il video. A controllarei prodotti Fusion Research gli elegantie pratici telecomandi forniti acorredo, come un qualsiasi sistema diautomazione domestica Crestron oAMX, e/o piattaforme PC–ovviamente anche su Tablet PC- perla massima flessibilità sia dal punto divista operativo che tecnico. Prezzi apartire da 6.000 Euro.

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Media Server Fusion ResearchRelativamente giovane, la FusionResearch si è già saputa conquistareun posto in prima fila tra iproduttori di Media Serveraudio/video. Eccellente software digestione, capacità e scalabilità,affidabilità, prestazioni e semplicitàd’interfacciamento sono lecaratteristiche che hanno reso questiprodotti conosciuti e apprezzati intutto il mondo. Audiogamma,nell’ottica di integrare la propriaofferta, soprattutto per la divisioneCustom Install, ne ha decisol’importazione esclusiva sul territorioitaliano dal mese di Maggio c.a. Duei Media Server nel catalogo FusionResearch: il Genesis e il CinemaServer, il primo con una capacitàmassima di 2 terabyte e il secondo,invece, da 9 terabyte scalabile.Molte le differenze tra i due, che lirendono abili a soddisfare le piùdisparate esigenze installative.

News

Il sub per la Serie CM è tra noiChi lo aspettava può finalmentegoderne; chi no, può cominciarlo aprenderlo in considerazione sin daora. Assolutamente efficace, se nonindispensabile, per integrare sistemidi riproduzione audio stereo omulticanale, l’avanzata acustica

ASW10CM con woofer a doppiabobina e membrana in Kevlar epolpa di cellulosa da 250 millimetri,operante in cassa chiusa dallesquisite virtù musicali e di altaresistenza alle sollecitazionimeccaniche alle quali èistituzionalmente chiamato arispondere.Il subwoofer ASW10CM èalimentato da un amplificatore da200+200 watt (200 per bobina)costruito con tecnologia ICEpower,particolarmente efficiente e conpoca dispersione in calore. Il filtro è attivo del IV ordine confrequenza di taglio variabile. Le dimensioni sono comprese tra i310 millimetri dell’altezza elarghezza per i 37.5 di profondità edè rifinito in vero legno nelle essenzedella Serie CM, e quindi wenge,palissandro e acero.ASW10CM 1.350 Euro

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Chiamarle cuffie suona un po’ riduttivo. AH-D7000 e AH-D5000 sono infatti deisistemi d’ascolto dinamici hi-end progettatiper gli appassionati più esigenti. Gli allog-giamenti dei trasduttori con magnete alNeodimio sono realizzati in mogano (fini-tura piano nel modello AH-D7000), unlegno di superiori caratteristiche acusticheper un suono di grande naturalezza. Per i dia-frammi è stata utilizzata la microfibra, un

materiale in grado di riprodurre fedelmentetutti i dettagli sonori e la spazialità di una salada concerto. I cavi in rame ad alta purezza

7N-OFC rivestiti in tessuto garantiscono inol-tre un’ottima qualità del segnale. E poi,

nessun affaticamento: la leggera strutturain magnesio e i morbidi padiglioni rivestiti

in pelle offrono infatti un comfort senza pre-cedenti nelle lunghe sessioni d’ascolto.

Comode da indossare, belle da sentire.

DENON AH-D7000 e AH-D5000La migliore musica da indossare.

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AH-D5000

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Conquistati due EISA Awards per B&W e DenonOgni anno, un accreditato pannellodi giornalisti della stampaspecializzata in elettronica diconsumo si riunisce – nel mese digiugno - a Ginevra. Qui, dopo unapprofondito vaglio delleprerogative dei singoli prodotticandidati, si procede a decretare ivincitori degli EISA Awards(European Imaging and SoundAssociation, gli “oscar” dell’High-Tech audiovisiva) per ogni categoriain concorso, i quali riceverannoufficialmente il premio nel mese diSettembre. Gli EISA Awards sonoparticolarmente ambitirappresentando un autorevolevalore aggiunto alle qualità di basedel prodotto candidato,legittimandolo qualitativamente siaagli occhi dei consumatori, sia aquelli degli addetti ai lavori. L’EISA èun’organizzazione che raccoglie lepiù importanti testate specializzated’Europa e conta ben 50 membriprovenienti da 20 paesi.

Uno dei prodotti Audiogamma - lo“Zeppelin”, della inglese B&W - haaddirittura inaugurato e vinto laneonata categoria dedicata alle“Sound Station”, in virtù diprestazioni genuinamente eccellenticoniugate ad un design originalequanto elegante. Il secondo riconoscimento se l’èaggiudicato, nella categoria “Home-Theater High End”, l’amplificatoreintegrato A/V Denon AVC-A1HD,prodotto sofisticatissimo pertecnologia e costruzione, vera epropria centrale multimediale ingrado di trattare qualsiasi segnaleaudio e video, anche in altadefinizione.

Bowers & WilkinsZeppelinAnche se B&W è una frequentatriceabitudinaria del podio degli EISAAwards, quest’anno è riuscita adottenere un riconoscimento in più,quello di aver fondato una nuovacategoria di prodotto e di avernevinto la prima edizione. Protagonista di questa impresa loZeppelin, tecnicamente una “SoundStation” (così si chiama la neonatacategoria inserita negli EISAAwards), dal look che richiama noncasualmente quello di un dirigibile(o di un pallone di rugby, se sipreferisce), forma escogitata dalteam di progettisti B&W, attorno allaquale costituire un dock per

l’approdo dell’iPod ed un volumeacusticamente utile ad accoglierecinque altoparlanti (2 tweeter, 2mid/basso, 1 subwoofer), ed unaamplificazione in classe D da 100watt, più un processore DSPdedicato. Il risultato di questoragguardevole sforzo ingegneristicoe costruttivo (la scocca è un arditoesercizio di industrial-design) è unamacchina bella da posizionarenell’arredo domestico, facile dautilizzare, formidabile nellariproduzione musicale. Non potevaesserci miglior inizio per la categoria“Sound Station” e per tutti gliappassionati di musica in formatoportatile.

Denon AVC-A1HDCapace di ben 150W x7 canali (8 ohm) a circuitazione discreta,l’AVC-A1HD è un amplificatoreintegrato fortemente innovativo,presentandosi come una vera epropria centrale multimediale ingrado di gestire qualsiasi sorgente esegnale. Equipaggiato di ben 3 chipDSP a virgola mobile, è dotato dei

nuovi algoritmi di correzioneambientale Audissey MultiEQ XT eAudissey Dynamic EQ Loudnessm iquali, in congiunzione conl’esclusivo filtro ALFC (Adaptive LowFrequency Correction), permettonola massima risoluzione possibile delsuono in relazione all’ambiente diascolto. L’AVC-A1HD è ovviamentein grado di decodificare sia

streaming Dolby TRUE HD che DTSHD mantenendo la totalecompatibilità verso il basso conqualsiasi altro formato. E’ dotato diuna sezione video particolarmenteevoluta, in grado di accettare segnalicon lo standard HDMI 1.3 e basatasu un processo a 10 bit con funzionipass-trought per i segnali da1080p/24p, video encoder e

decoder da 12bit/216 MHz econversione dei segnali analogici iningresso fino a 1080p.Dotato di Ethernet e Wi-Fi, l’AVC-A1HD può suonare files AAC,WMA, MP3, FLAC e WAV e JPEGcon slideshow delle foto. Nonmanca, infine, la possibilità disuonare le radio Internet e di esserecontrollato da qualsiasi PC in rete.

News

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Nuovo B&W Zeppelin: il suono migliore per ilvostro iPod dai creatori dei leggendari diffusoriutilizzati negli Abbey Road Studios. Un suonostraordinario che potrete ascoltare presso ilvostro rivenditore autorizzato B&W.

Consigliato dal tuo iPod

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B&W costruisce i diffusori acustici tecnologicamente più avanzati per home theatre,hi-fi e iPod®, apprezzati dagli appassionati di tutto il mondo. Listen and you’ll see.

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Classè SSP-800Classé Audio, dopo oltre due anni diprogettazione e di sperimentazionevalutativa, presenta il nuovo SSP800,processore audio surround destinatoa diventare lo standard diriferimento assoluto delle sorgentiad alta definizione attualmente inforte espansione. Il modello SSP-800è la nave ammiraglia della flottaaudio/video Classé ed è pertantodotata delle migliori risorsetecnologiche orientate alla“performance” nella sua accezionepiù pura. Ovvero rendere al meglioil segnale d’ingresso (audio e video)con il minor tasso di interferenze,lasciando il massimo grado dellaqualità e dell’emozione dell’eventooriginale. Tecnicamente parlando, ilClassè SSP-800 è unpreamplificatore/processoremulticanale (10 canali) con lapregevole quanto rara opportunità

di disporre di connessioni bilanciateo single-ended per tutti gli ingressigarantendo, la migliore qualità neltrasferimento del segnale. Il trattamento del segnale digitale(DSP) è affidato ad un processorebasato su una piattaforma TexasInstruments da 64 bit, digrandissima precisione, con il qualeè possibile procedere alleregolazioni dei singoli parametri inmodo accurato ed affidabile. Ilprocessore è stato progettato amoduli sostituibili, per garantire lamassima flessibilità del sistema. A breve sarà disponibile la primaespansione dedicata, il decoderaudio in HD, per il quale ilcostruttore canadese ha volutoaspettare i giusti tempi dimaturazione, in modo da garantireai suoi appassionati la “solita”qualità a cui li ha da sempreabituati. Prezzo: 8.000 Euro.

Denon DHT-FS5Il nuovo DHT-FS5,dotato della stessatecnologia X-Space Surround del piùgrande DHT-FS3, è il rivoluzionariosistema Denon attraverso il qualepoter godere di un perfetto effettoSurround attraverso un “solo”elegante e poco ingombrantespeaker posizionato sotto il display.Attraverso di esso si potrà percepire,in qualsiasi punto dell’ambiente diascolto, l’effetto surround, grazie ai6 altoparlanti in esso contenuti,amplificati separatamente e pilotatida un particolare circuito cheindirizza il segnale secondo deglialgoritmi proprietari. Dei 6altoparlanti, 2 sono deputati allariproduzione del canale subwoofer,con un evidente vantaggio intermini di compatezza del sistema,che non ha più bisogno di unitàesterne.

Un apparato, quindi, capace disostituire completamente tutti idiffusori di un sistema HomeCinema grazie alla tecnologia X-Space, e che offre prestazioni dilivello assoluto e assolutamenteparagonabili a quelle di un sistemaa canali separati. Il DHT-FS5 è ancheestremamente semplice da utilizzareed è in grado di supportare tutti iformati audio (Dolby Digital, DTS,Dolby Pro Logic II). Come nello spirito Denon, semprerivolto al futuro, questo nuovosistema home-theater offre lapossibilità di connessione a unadocking station per iPod. Ancora una volta Denon ha pensatoa tutto. Prezzo 699 Euro.

News

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Andare oltre.Più che uno slogan è il vero principio ispiratore della tecnologia Denon e la nuova unità di trasporto digitale DVD-2500BTne costituisce una delle sintesi più alte. Una macchina che fissa nuovi standard nella riproduzione HD, la cui struttura deltelaio multi-layered con doppio pannello sulla parte superiore e triplo alla base consente un totale isolamento da interferenzee vibrazioni provenienti dall’esterno. La perfetta stabilizzazione del supporto digitale in fase di lettura è garantita da unameccanica di nuova concezione e dal caricatore Suppress Vibration Hybrid.Riproduzione dischi Blu-ray, DVD-Video, DVD-R/RW, e CD Audio, decodifica di filesMP3/WMA da dischi CD-R/RW e DVD-R/RW, supporto formati JPEG/Kodak/Fujiphoto disc e Divx v.6, ingresso per SD card. Uscite esclusivamente digitali: HDMI 1.3afino a 1080p e HD Bitsream per i formati audio in alta definizione (Dolby Digital +TrueHD e DTS-HD). L’elaborazione video è affidata ad un processore full 10-bit concircuito di scaling e capacità di emissione segnali 1080p/24fps da Blu-ray. Un

eccellente abbinamento all’unità di trasporto DVD-2500BT èrappresentato dal sintoamplificatore AVR-4308, uno dei grandisuccessi della tecnologia digitale Denon in grado di proiettare lospettacolo dell’alta definizione oltre il vostro immaginario.

DVD-2500BT e AVR-4308. Oltre l’alta definizione

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Primare, molte novità inchiave A/VSi chiamano SP32 e SPA22 e sonorispettivamente un processore e unamplificatore integrato A/V di ultimagenerazione e adatti ai cinefiliesigenti che pretendono il massimo“anche” dalle prestazioni audio. Ilprimo, costruito in modocompletamente modulare peressere totalmente aggiornabile, èdotato delle ultime decodifiche HDe di ingressi/uscite video HDMI 1.3.La parte audio –particolarmentecurata in casa Primare- èequipaggiata con ingressi ed uscitebilanciati ed è costruita e realizzatacon particolare cura e in modo danon far dimenticare ai fanaticidell’audio la “solita” qualità Primare.Chipset Crystal CS493200 per il DSP(Digital Signal Processors, ilprocessore che sovrintende a tuttele operazioni di decodifica) e4x24bit/192 kHz i convertitori DA

della Burr Brown (PCM1738) chesovraintendono alle operazioni diconversione. Insomma il meglio delmeglio, per rendere questo SP32“il” processore A/V Hi End. L’integrato SPA22 trae molti spuntidal fratello maggiore SP32;anch’esso, infatti, vanta unacostruzione modulare che glipermetterà di essere aggiornato(attraverso l’applicazione di schedead-hoc anche successivaall’acquisto) con le nuovedecodifiche HD Audio e dipossedere capacità di scaling video1080p. In tal modo sarà possibiledosare la spesa secondo lepossibilità e i bisogni. La potenza èdi 120Wx5 erogata da moduli intecnologia UFPD proprietariaPrimare. La dotazione in quanto achipset è molto simile a quelladell’SP32. I prezzi sono: SPA22 3.500 EuroSP32 3.900 Euro

News

Pro-Ject Debut III EspritNuova versione del Debut III,questo Esprit rappresental’ennesima, azzeccata variante delgiradischi budget-line con il piùvasto consenso in commercio.Equipaggiato con lo stesso bracciodritto da 8,6” del Debut III classico,l’Esprit ne conserva praticamentetutti i principi strutturali e tecnici conla sola esclusione del piatto

giradischi, realizzato in acrilicotrasparente, e della testina indotazione, che nel caso dell’Esprit èl’ottima Ortofon Alfa. Giradischi atelaio rigido con trazione a cinghia,l’Esprit è dotato di motore consospensione elastica su 4 punti e dialimentatore separato. Disponibilenelle finiture laccate rosse, blu,giallo, bianco, nero piano e grigioviene offerto a 350 Euro.

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L’imponente pannello posteriore dello SPA22 dispone di fondamentali connessionirichieste da un ampli A/V multicanale che si rispetti, ma con un ordine ed una qualitàin linea con la classe prestazionale dell’apparecchio.

Nonostante la complessità del corredo funzionale, il look dell’ampli integrato A/VPrimare SPA22 rimane pulito e sobriamente elegante, caratteristiche tradizionali delmarchio scandinavo.

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vpi aries 3 black knight

riscoprire la purezzaNero e prezioso come il vostro vinile, Aries 3 BlackKnight vanta straordinaria eleganza e performanceassolute, prossime a quelle del top di gamma VPI: ilfavoloso HR-X. Un grande suono che deriva da unarealizzazione accurata e materiali che sono frutto discelte sapienti. Il piatto è in materiale com-posito di elevato spessore con un sistemaperno-cuscinetto invertito di altissima qua-lità. La base, estremamente stabile, ècostituita da due piani di materiale acrilicoin cui si interpone uno strato di alluminio.

Una formula che si è rivelata efficace al fine di ridurredrasticamente le vibrazioni esterne. Nel pieno rispettodella tradizione VPI il motore è posto in un contenitoreseparato ma perfettamente integrato nella base, chepoggia su quattro coni in alluminio con sfere d’acciaio

sulla parte terminale così da fornire un’ecce-zionale rigidità e un ampia possibilità di rego-lazione. Gli straordinari bracci JWM 9 e l’as-soluto JWM 10.5ì lo corredano in alcuneversioni disponibili. Tutto ciò che serve ariscoprire la purezza della vostra musica.

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News

Stewart, schermi Hi-EndE’ gratificante possedere proiettori dialte prestazioni, lettori DVD di classehigh-end, sistemi multicanale ditravolgente e fedele acustica, ma sela “meta” finale del segnale videonon è all’altezza del resto, si rischiadi limitare fortemente la qualitàdell’immagine, cioè il valoreprimario dello spettacolocinematografico.

A dissolvere questo rischio arriva laStewart Filmscreen, aziendaspecializzata americana con oltresessant’anni di esperienza aimassimi livelli qualitativi. Operante dal 1947, la StewartFilmscreen progetta e costruisce –con maestranze proprie – schermidi proiezione e retroproiezione delpiù alto standard qualitativodisponibile su mercato.

Tecnologicamente all’avanguardia,rispondono ai requisiti più rigorosiper necessità ottiche e diinstallazione personalizzata.

Oltre a questo già gratificantebiglietto da visita, la StewartFilmscreen vanta un servizio diconsulenza per specifiche

applicazioni tra i piùqualificati e completidel settore. Audiogamma disponedell'intera gamma diteli della famosaazienda americana, tracui quelli ricurvi,assoluta esclusiva diStewart e quanto dimeglio si possa trovarein commercio.

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Lo schermo panoramico prodotto dalla Stewart valorizza le miglioriapparecchiature video producendo immagini di grande impatto emozionale e di rimarchevole qualità tecnica.

Lo schermoconcavo Stewart

rappresentaun’opzione di altissimo

livello per installazioni home-theater di genuina classe

High-End sotto ogni aspetto.

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Differente come sempre, Denon.Con una visione del mercato Hi-Tech che verrebbe da definire“aristocratica”, ma che con maggiorlucidità è più esatto definirelungimirante e pragmatica, Denonha risposto alla richiesta di lettori informato Blu-ray con il distacco el’autorevolezza di un leader che nonama gettarsi nella corrente deiconsumi ma – semmai – dettarlicon scelte di alto profilo. Queste operazioni possonosembrare azzardate fino ad apparire

Blu infinito

arroganti, ma in realtà c’è dietro lavolontà di esprimere un’opinione,un indirizzo, un suggerimento per ilconsumatore. Ecco qual è.

Una scelta intelligenteDebuttare con una meccanica dilettura, piuttosto che con un lettoreintegrato dotato di decoder cisembra una scelta razionale emotivata.I sintoamplificatori top di gamma(AVR-4308 e AVR-3808), l’integratoAVC-A1HD e il nuovo,rivoluzionario, pre-processore A/VAVP-A1HD sono tutti dotati didecoder per l’audio HD, nonché dicircuiti video sofisticati. Replicarli in un lettore di alto pregiosarebbe inutilmente costoso.Guardando la diretta concorrenza,sono molti i competitors di Denondotati di decoder HD audioincorporati che possono offrire“attracco” al DVD-2500BT senzaproblema alcuno di compatibilità.Lo standard Blu-ray, anche se datempo in commercio, solo darelativamente poco è statolegittimato come unico standard perl’audio e il video in alta definizione,sotterrando definitivamente l’HD-DVD.Il mercato dei lettori Blu-ray, vistaanche l’ubiqua presenza dellaPlayStation Sony, si sta ancorastrutturando, soprattutto nell’alto digamma, dove non esiste – o permeglio dire, non esisteva - una verae propria leadership. Denon come è sua tradizione, hapreferito aspettare il momentoadatto per debuttare con unprodotto di livello assoluto, capacedi affermare immediatamente lapropria leadership.

Il Denon DVD-2500BT è l’occasione chemolti attendevano: un lettoreautenticamente universale eautenticamente top ad un costo che nonfa gridare allo scandalo. Blu-ray, CD,DVD con uscita HDMI per connettersi inAlta Definizione ad un decoder separato,contenendo costi e obsolescenzatecnologica. Il futuro del Digitale èiniziato ed è di un Blu infinito.

Denon DVD-2500BT

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Denon

lettore, Denon ha sviluppatouna nuova meccanica,pesantemente schermata alfine di creare il miglior“ambiente” di lettura al pick-upottico. La tecnica costruttiva èdenominata SVH (SuppressedVibration Hybrid), cheaccoppia, per gli elementi

della meccanica, materiali ditipo diverso, in modo darendere la rotazione più stabilepossibile, ottenendo una più

precisa lettura del disco. Tuttoquesto racchiuso in uno chassiscomposto da tre strati di materialidifferenti, così da isolare il piùpossibile gli elementi interni dalle

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Il display del DVD-2500BT è sufficientemente completo in quanto ad informazionecorrenti, e di facile ed immediata lettura anche da una certa distanza.

Il look del DVD-2500BT è scientemente autorevole, con un volume importante, poche e semplici linee a movimentare la superficie e ad identificare i radi comandi a pannello. La funzionalità più estesa è attingibile dal telecomando a corredo.

prelevabile un segnale video arisoluzione massima di 1080/24p,che può essere poi personalizzatatra 480p, 576p, 720p, 1080i/p. Il processo video, e quindil’upscaling e la conversione i/p(interlacciato/progressivo) avvienetramite sofisticati circuiti chelavorano il segnale nel dominiodigitale attraverso circuitazione digrado High-End, quindi al massimo

livello

prestazionale,normalmente

utilizzati nelle migliori applicazioniprofessionali. Per realizzare questo

vibrazioni. Il DVD-2500BT ènaturalmente compatibile con lostandard BD, quindi con quelloDVD-Video, DVD+R/RW, DVD-R/RW, CD, CD-R/RW e MP3,WMA, JPEG (solo su CD-R/RW) econ DivX (V.6). Sul pannello frontale è presenteuno slot per schede “SD” (èpossibile leggere miniSD e microSDcon un adattatore opzionale) chepermette di vedere le propriefotografie digitali. Il DVD-2500BT èun lettore “totale”,universale nelvero e piùcompleto sensodella parola.

Semplice, nella suacomplessitàIl DVD-2500BT è una “meccanica dilettura” o una “transport unit”, perdirla con gli anglofili. E’ una unitàcon sola uscita HDMI 1.3 cheveicola sia il segnale audio, siaquello video, entrambi in formatodigitale. Può essere collegata aqualsiasi dispositivo dotato diingresso HDMI (compatibile HDCPHigh Definition Content Protocol),ma è ovviamente possibile fruiredell’audio in HD solonel caso che il DVD-2500BT vengacollegato ad unapparato(sintoamplificatore,preamplificatore oamplificatore AV)dotato didecodificatore audioHD. Nulla vieta, però,di utilizzare il DVD-2500BT con unqualsiasi Flat-TV dotato diingresso HDMI (e che abbia lapossibilità di gestire l’audio tramitequel tipo di interfaccia). Dal DVD-2500BT è infatti

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VisioneIl DVD-2500BT è in grado diprodurre prestazioni di pura classeHigh-End, a partire dal suofunzionamento meccanico. Il caricamento del disco avviene inmodo istantaneo e si può accederein modo rapido al contenuto, perogni tipo di disco, Blu-raycompreso. La qualità video è aimassimi livelli ottenibili con questatecnologia. Con il Blu-ray si gode diun dettaglio, di una profondità dicampo e di una “potenzaespressiva” davvero inediti.

Le immagini sembrano prender vitae materializzarsi tra le paretidomestiche, con un realismo ed unpartecipazione emotiva che sembraprovenire direttamente dal regista,dagli attori, dal direttore dellafotografia del programma chestiamo al momento guardando. Il Blu-ray è il vero salto di cui ilvideo aveva bisogno, limitato finoggi dalla bassa definizione deiDVD standard. Anche quest’ultimipoi, letti dal DVD-2500BT, danno ilmeglio di sé, con un miglioramentogenerale nelle prestazioni. Si gode

sempre di immagini di ottimolivello, spinte al massimo delle loropotenzialità, percependo connettezza il talento della macchinaDenon, capace di estrarre dal DVDl’essenza della qualità possibile.

ConclusioniIl DVD-2500BT si candida come “la”sorgente video per eccellenza.Prestazioni world-class da unamacchina costruttivamente allo statodell’arte, ma economicamenteancora abbordabile grazie al“risparmio” operato in partenza sul

decoder, ed in grado di estrarreogni stilla di informazione audio ovideo da qualsiasi supporto digitalea 5”. In sintesi, una opzione diacquisto tipicamente Denon:altissima tecnologia, grandiprestazioni e prezzo di inconfutabileonestà. In più ci sono una versatilitàed una “longevità” tecnologichepressoché sconosciute nel volatilemercato dell’home-cinema, anche digrande livello. Da mettere in cimadelle preferenzedagli amantidella qualità.

Denon

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Caratteristiche tecniche Video&Audio: HDMI 1.3 outputSD Slot: 1Porta controllo: RS232Sistema video: PAL | NTSCRisoluzioni in uscita: 480 | 576 | 720 | 1080Alimentazione: 230 VCA | 50 HzConsumo di corrente: 30W (0,8W stby)Dimensioni: 43,4x13,9x39,1cm (LxAxP)Peso: 9,2 KgPrezzo: 1.099 Euro

Il pannello posteriore del DVD-2500BT è naturalmente “rarefatto” di connessioni con la presenza esclusiva di quelle strettamente necessarie.

La versione “notturna” del DVD-2500BT acuisce l’autorevolezza del componente, stemperandone però l’impatto fisico. Intatta, invece, la sobria eleganza delle linee e la disposizionedei comandi.

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MJ Istit. sett_08.indd 1 1-07-2008 10:19:11

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Il Signore del Suono

Dalla sintesi tra P-05 e D-05,tandem digitale in cima alla lista deidesideri audiofili, nasce il lettoreintegrato X-05, che eredita da essigrande parte del talento sonico, maad un prezzo sensibilmente piùcontenuto.

Con la meccanica P-05 ed il suosuper convertitore D-05 Esoteric hafatto e fa sognare una vasta plateadi audiophili che sono alla ricercaperenne del miglior suono assoluto.La ricetta è quella che si richiede – eche si può permettere – un grandecostruttore di elettroniche con unpedigree specifico e prestigiosonella costruzione di meccaniche eprocessori digitali proprietari e allostato dell’arte.

Va da sé che il grande sforzoprofuso nel progettare & costruireprodotti destinati a misurarsi conl’Assoluto non possono essere,contemporaneamente a buonmercato. Magari, possono essereeconomicamente più vantaggiosirispetto a piccole realtàsemiartigianali, dotate di buonaprogettualità, ma di scarse capacitàproduttive, con il risultato di esseremeno competitive e meno affidabili. Da oggi, però, il “succo” dellatecnologia (e delle performances, èlecito supporre) della superlativacoppia Esoteric è disponibile ad unmaggior ventaglio di consumatori.Difatti, il costo al pubblico, delnuovo X-05 è di 5.500 euro, contro i6.900 euro x 2 della coppia P-05 | D-05. Dando una veloceocchiata all’interno dell’Esoteric X-05, c’è di che fregarsi le mani:buonissima parte delle soluzionitecniche della combinazione 2-telaiè replicata nell’apparecchiointegrato. Vediamole.

Gioco di squadra cherende vincentiCuore della macchina è la sezionedi lettura, a partire dalla meccanica,storico fiore all’occhiello e pietramiliare del costruttore giapponese.

Esoteric X-05

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da contraltare una sezione diconversione di assoluto livello, conprocessori Cirrus Logic da 24 bit/192kHz, modello CS4398, inconfigurazione dual-mono, stessamodalità nella quale sono statidisposti i circuiti di uscita audio. Iltutto è alimentato da un generosostadio di alimentazione,comprensivo di trasformatoretoroidale di rassicurante entità.

Il Signore dei bitFisicamente autorevole, l’X-05 siumanizza appena lo si accende, conle sue lucine bluette attorno ai tastie nei segmenti del display. Ancorpiù umanizzato appare, poi,all’ascolto. Dopo anni di servizio edi progresso tecnologico, moltihanno preconizzato la fine del CDcome formato obsoleto. Sarà, anziè, così, ma a sentirlo con questamacchina sembrerebbe tutt’altro.Per una maggior coscienza diquanto andiamo affermando, è utilericordare che stiamo ascoltando unesemplare di X-05 appena sballato,privo quindi del canonico periodo diwarm-up e burn-in (leggi,“rodaggio”); collegato con fine

Il nuovo meccanismo di chiamaVRDS-NEO “VMK-5”, fruttodell’esperienza maturata in 20 annidi progettazione/costruzione nelsettore specifico. La nuova VMK-5 èstudiata appositamente per leonerose richieste della lettura deiSuper Audio Compact Disc (SACD),variante del CD accreditata come ilmigliore formato digitale per qualitàsonore comprensive, quindi il piùambito e frequentato dai più evolutiappassionati di hi-fi. Le parti mobilisono realizzate in alluminio ad altaprecisione, con clamp blocca-discoantirisonanza in policarbonato.L’obiettivo, raggiunto, è quello dicontenere al massimol’inerzia delmeccanismo dirotazione e levibrazioni/risonanze adesso associabili. Nellostesso solco, il ”ponte”di sostegno deldell’equipaggio dilettura, fatto in materiale ibrido adaltissima rigidità denominato BMC(Bulk Molding Compound),integrato da parti in acciaio, dandoforma ad una struttura di estremarobustezza ed elevata massa. Altraprerogativa dell’X05 è il sistema di

Esoteric

cablatura (Audioquest) a partners dipari blasone, quali l’integrato ClasséAudio CAP 2100 e le casse acusticheBowers & Wilkins SignatureDiamond, materiale che pertrasparenza, risoluzione edequilibrio non è incline alcompromesso.Tant’è... Che si ascolti le vociinequivocabili e suadenti di RandyCrawford & Joe Sample (“Feeling

Good), James Taylor(“One Man Band”) eDiana Krall (“All forYou), o la jazz fusiondegli Steps Ahead(“Steps Ahead”), consuoni acustici edelettrificati amalgamaticon rara efficacia,

l’esito musicale non cambia mai:classe & godibilità! Pursovranamente controllato e di granafinissima, seta pura praticamente,l’emissione rimane fluida edaltamente comunicativa,sterilizzando in partenza qualsiasiaccenno di acidità digitale, come di“strafottenza” dinamica, caratteristicanon proprio rara in molte sorgentidigitali alto-di-gamma con l’urgenzadi mostrare i muscoli, un po’ menocervello e cuore.Ecco, questo sembra avere &trasmettere la macchina Esoteric, unsuono umanamente razionalizzato,più analogico del vinile (non è unaboutade...), arrivando a toccare levette più alte del suono, digitale oanalogico, poco importa.

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caricamento del disco (DifferentialGear System), brevettato dalla TeacCorporation, a garanzia di unfunzionamento eccezionalmentefluido ed affidabile nel tempo.Naturalmente, la proverbialeaffidabilità meccanica della VRDS habisogno, a sua volta, di una basealtrettanto solida sulla quale poteresprimere appieno le superbepotenzialità. A questo fine èconcepito lo chassis, dotato dipannelli in alluminio estruso dirispettabile spessore, utili a costituireuna struttura particolarmente rigida,refrattaria all’insorgenza dellerisonanze. Altre soluzioni tecniche

originali sono state applicateal movimento di rotazione del disco,con un motore molto veloce nelreagire agli input impartitegli, concontrollo della velocitàcontinuamente ottimizzato tramitesensore. A tanta bontà meccanica fa

Il nuovo gruppo di lettura è il VRDS-NEO “VMK-5”, evoluzione della tecnologia VRDS daventi anni ad oggi e coniuga l’accuratezza nella lettura alla robustezza, alla affidabilità,tutti ingredienti necessari per una performance eccellente.

Caratteristiche tecniche Formati: SuperAudio CD/CD/CD-R/CD-RWUscita audio: 2 XLR | 2 RCAMax livello d’uscita: 2.2 Vrms/10 kΏ (1kHz)Risposta in frequenza: 5 Hz | 80 kHz (SACD/DSD)Rapporto segnale/rumore: 130 dB (SACD)Distorsione (THD): 0.001% (SACD)Uscita audio digitale: 1 digitale 1 digitale coassialeAlimentazione/consumo: 230VCA/15WDimensioni: 44,2x15,3x35,3 (LxAxP)Peso: 17 kgPrezzo: 5.500 Euro

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Peter Gabriel B&WMusic Club

Dalla collaborazione tra i RealWorld Studios di Peter Gabriel eBowers & Wilkins nasce una nuovapiattaforma online per la musicadigitale ad alta qualità destinata arivoluzionare il mercato

Quando si varca il cancellod’ingresso dei Real World Studios, ileggendari studi di registrazione chePeter Gabriel ha ricavato tra i prati ei ruscelli della sua tenuta inglese neipressi di Bath, si ha la sensazione dientrare in un luogo magico e unsenso di sacro rispetto accompagnainevitabilmente i passidell’emozionato visitatore.Nell’antico edificio stile “country-gentleman” che l’ex leader deiGenesis ha eletto come laboratoriodi ricerca privilegiato, nel corsodegli ultimi vent’anni si sono datiappuntamento alcuni tra gliesponenti più rappresentativi delpanorama musicale internazionale,realizzando alcuni dei progettimultimediali più originali della

recente storia discografica. Non sipoteva scegliere una sede miglioreper presentare un’iniziativarealizzata all’insegna della grandemusica e della tecnologiad’eccellenza: “Music Club” è infattila nuova community on-line varatada Bowers & Wilkins incollaborazione con i Real WorldStudios, dedicata agli amanti dellamusica digitale ad alta fedeltà. È stato lo stesso Gabriel a fare glionori di casa e a introdurre il temaportante della serata, sottolineandoin modo particolare gli aspettiprevalentemente musicali chehanno portato alla nascita di questoprogetto: «Sono davvero colpito dalfatto che la rivoluzione digitale – dicui sono peraltro un fan entusiasta– abbia apportato progressi enormiin un gran numero di ambiti, ma inquello musicale abbia invece fattodei giganteschi passi indietro,troppo spesso sacrificando la qualitàin favore della quantità. Noimusicisti dedichiamo infattimoltissimo tempo alla ricerca delsuono perfetto, ma è davverofrustante pensare che alla fine tuttoquesto lavoro si perda durantel’ascolto di files super-compressi inapparecchi portatili e attraversominuscoli auricolari...».Argomenti particolarmente delicati,ripresi poi da Danny Haikin, branddirector di Bowers & Wilkins, a cui èinvece spettato il compito di esporrele linee guida e la filosofia dellanuova iniziativa: «L’attività di B&W siè tradizionalmente costruita sullapassione per la musica e per laqualità del suono. Il Music Club fa un passo in avantifornendo opportunità esclusive perle orecchie della gente: un eclettico

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compositrice jazz Cassandra Wilson,Dave Stewart degli Eurythmics e ildesigner inglese Kenneth Grange.Per una “prova sul campo” delprogetto, la serata di presentazioneè stata intervallata dalleperformances live dei primi artistiche hanno aderito all’iniziativa: ilcantante e chitarrista blues Little Axe(all’anagrafe Skip Mc Donald) e iGrindhouse – band natadall’incontro tra DominicGreensmith (Reef), Gareth Hale,Jesse Wood e John Hogg – alle cuiesibizioni ha poi fatto seguito laproiezione del filmato di unasessione registrata da Dub Colossusper A Town Called Addis, unprogetto creato da Nick Page(Transglobal Underground) cheporterà per la prima volta in GranBretagna alcuni tra i migliorimusicisti etiopi.E Gabriel? Ha assistito divertito almini-concerto, tenendo il ritmo conil piede, battendo le mani, unendosiaddirittura al coro gospel

mix di altissima fedeltà e nuovamusica da parte di artisti di diversogenere. Per molta gente, oggi lamusica è diventata un rumore difondo o solo una merce, ancheperché l’avvento del formato MP3ha fatto prevalere la convenienzasulla qualità; Music Club cambiaquesto equilibrio creando esclusivialbum live da una selezionericercata di grandi musicisti ad altaqualità di download». Ed è proprio questo il cuore di unprogetto che, in esclusiva per i suoisoci, mette a disposizione ognimese – attraverso abbonamentisemestrali (a £ 23,95) o annuali (a£ 33,95) – un album ineditoscaricabile (all’indirizzowww.bowers-wilkins.com/sos), informato Lossless, e quasi alla stessadefinizione di un compact disc.Registrati dal vivo nel corso didiverse sessioni all’interno dei RealWorld Studios (che fornisconogratuitamente le proprie saled’incisione e il personale tecnicospecializzato), gli albumriguarderanno generi e stili

Bowers & Wilkins

improvvisato da Little Axe. E allafine anche lui non ha mancato diesprimere il suo giudiziosull’iniziativa e sulla situazione delpanorama musicale tout court: «Dalmio punto di vista la collaborazionetra Bowers & Wilkins e i Real WorldStudios darà vita a progetti moltointeressanti. Per gli artisti, il MusicClub è una proposta da sogno,perché offre loro la possibilità didivertirsi in studio, accedere astrutture di registrazioneprofessionali e sperimentare inassoluta libertà, senza essere legatia niente o a nessuno (produttorie/o discografici). Il tentativo èfondamentalmente quello direstituire alla musica quelladimensione di alta qualità chesembra invece aver perso perstrada; perché, in un’epoca in cuisiamo sempre più disturbati dal“rumore” delle immagini, musica eparole rappresentano ancora lamodalità più diretta per suscitareemozioni».

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differenti ad opera di artisti più emeno conosciuti di tutto il mondo esaranno disponibili per il downloadsolo per un mese senza alcun DRM(Digital Rights Management, ilsistema nato per proteggere erendere tracciabili i files), al fine dipoter fruire dei brani con tutti isoftware e i sistemi di riproduzioneaudio. Passati due mesi dalla“pubblicazione”, B&W restituirà idiritti e la proprietà di ogni album airispettivi artisti, che ne potrannodisporre come meglio credono, siaa livello commerciale chediscografico.Accanto al Music Club vero eproprio, il sito di B&W offre anche la“Society of Sound”, un’ulteriorecommunity appositamente creataper gli audiofili più intransigenti che,oltre ai post del blog, potrannoaccedere ai podcast di Martin Ware(uno dei musicisti di riferimentodella musica elettronica mondiale) ealle video-interviste con alcuni deisuoi “soci VIP”. Tra questi lo stessoGabriel, il compositore JamesNewton Howard, la cantante e

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www.audiogamma.it

HyperSpike.

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Il Grafik Eye è stato, ed è conquesto nuovo QS, pioniere nell’artedell’illuminazione domestica e

professionale,con soluzionidel tutto

originaliquantoefficaci. Lutron hasede negliUSA, dove ènata agli inizi

degli anni ’90 come aziendaprimaria nella fornitura di

apparecchiature elettriche, conun’attenzione particolare per idispositivi per l’automazionedomestica. In questaspecializzazione si è gradualmente

Controllo totale

Grafik Eye QS è la nuova versionedel leggendario Grafik Eye, ilsistema di gestionedell’illuminazione più diffuso alivello planetario. Molte le novitàintrodotte nel neonato QS, che lorendono il più evoluto ecompleto sistema di controllointegrato incommercio.

Sistema Lutron Grafik Eye QS

affermata come produttrice deisistemi di illuminazione d’ambientetra i più versatili e affidabili reperibiliin commercio. Il Grafik Eye è, insoldoni, un sistema evoluto per laregolazione dell’intensità e gestionedi un dato numero di sorgentiluminose (da un minimo di tre a unmassimo di sei, con la solaesclusione del modello per cinquezone). La funzione pratica è quelladi una “centralina” da montare aparete – così come si fa per inormali interruttori elettrici - dallaquale poter governare l’intensità diogni fonte luminosa presente inambiente, accedendo a diverseconfigurazioni di illuminazionepossibili, chiamate “scene”. Queste ultime (che possono essereun massimo di sedici) sono lacombinazione delle regolazioni per ivari canali. La scena “lettura” vedràsolo l’abat-jour alla massimaluminosità e le altre attenuate giustoper non lasciare l’ambientecompletamente al buio: la scena“ospiti” attiva buona parte dei puntiluce al massimo della loro capacità;quella “intrattenimento” permette didosare le luminosità ad-hoc, peresempio, per godersi un bel film.Insomma, ad ogni “scena”corrisponderanno delle regolazionidei punti luce che saranno decise inmodo assolutamente personale esecondo le necessità dell’architetturadomestica. Delle sedici “scene” possibili,quattro sono richiamabilidirettamente dalla centralina,mentre le altre possono esseregovernate da un telecomando(opzionale), o tramite tastieriniaggiuntivi collegabili, moltosemplicemente, con il Grafik Eye.

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Cosa c’è di nuovoIl QS mantiene le stesse funzionidella versione originale del GrafikEye, con un massimo di sei zone(sono disponibili anche modelli datre e quattro zone), più quattro“scene” preimpostate, tuttedisponibili sull’unità di controlloprincipale (con sedici preselezionipossibili attraverso delle addizionaliunità a muro), per facilitare l’uso siadall’apparecchio, che con iltelecomando wireless. Al posto delledue cifre LED del precedente, ilnuovo Grafik Eye QS è dotato di undisplay a matrice di punti chesemplifica la programmazione delsistema (anche in italiano). Oltre a

sistema via via che l’illuminazioneviene ridotta. Non solo Grafik EyeQS offre agli utilizzatori maggiorifunzionalità, ma è disponibile anchein un’ampia gamma dicombinazioni di colori e finiture, persoddisfare qualsiasi esigenza.

ConclusioniGrafik Eye QS è un oggettoincredibile. Facilissimo da utilizzare,permette di poter fruire nel modomigliore possibile della luce delproprio ambiente secondo leesigenze personali e familiari, dirisparmiare energia, e di poter, conuna sola centrale di controllo,gestire tapparelle, schermi diproiezione, sistemi di allarme, inmodo da avere tutto sotto controlloattraverso un solo “oggettotecnologico”. Non si potrebbevolere di più!

Lutron

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Caratteristiche tecnicheCanali pilotabili: 3/4/6Massima potenza per canale: 500WMassima potenza centralina 3/4/6 zone: 1500W, 2000W, 2300WDimensioni meccaniche: 20x9,4x7,6cm (LxAxP) scatola incasso in dotazionePrezzo: a partire da 1200 euro

motorizzate Lutron, linea Sivoia QS,dotata di rilevazione sensoriale dellaluce solare. Per mezzo di unregolatore a muro, o untelecomando wireless a raggiinfrarossi, Grafik Eye QS è in gradodi trasformare un ambiente in unaserie di zone illuminate sia con lucenaturale, sia con quella artificiale,ovviamente reimpostati inprecedenza nel sistema. Facili da installare, i sistemi dicontrollo Grafik Eye sono utilizzabiliin nuovi impianti o in installazionipre-esistenti, mentre tutti gliaccessori Grafik Eye possono esserecollegati con soli quattro cavi abassa tensione. Interessante lanuova funzione di monitoraggio delconsumo attraverso un display, checonsente all’utilizzatore di verificarein tempo reale il risparmioenergetico ottenuto dall’intero

ciò, il QS possiede un orologioastronomico integrato, utile aregolare, in modo automatizzato, leluci e le tende oscuranti ad una dataora del giorno. A proposito di tende e tapparelle,per garantire la massima flessibilitàe comodità, i sistemi di controlloGrafik Eye QS possono interfacciarsicon gli automatismi di queste ultimeo con quelli degli schermi daproiezione, con sistemi A/V o disicurezza, tutto integrato in unsistema di “controllo totale”.Un’ottima soluzione perl’automazione ed un buonrisparmio energetico si può ottenereutilizzando tende o tapparelle

Le tastierini Lutron sono quanto di più cosmeticamente sobrio e funzionale si possaricercare, con un’interfaccia grafica ed una disposizione dei comandi in grado di esserecompresa da qualsiasi utilizzatore.

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Convergent. Quando il suono è tutto.

JL2 SIGNATURE MKII FINALEConvergent Audio Technology torna ad affascinarci.Il finale di potenza JL2 Signature MKII, da 2x100W su4/8 ohm, è una scoperta che si rinnova, con la sua stra-ordinaria capacità di armonizzare i contrasti: forza e dol-cezza, velocità e controllo, costruzione possente e ripro-duzione sonora agile ed ariosa. Prestazioni allo statodell’arte per una timbrica perfetta. Uno splendido esem-pio di tecnologia hand-made, ulteriormente valorizzato inunione al leggendario preamplificatore a valvole SL1,oggi nella sua ultima, esclusiva versione Reinassance.

PRE SL1 REINASSANCE

www.audiogamma.it

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Da circa 25 anni in qua, Sumiko èuniversalmente conosciuta edapprezzata, come specialista nellacostruzione di bracci e testine per lalettura analogica del disco di altaqualità. Chi ha qualche anno diesperienza e frequentazione delmercato audio alto-di-gamma,definito High-End dagli addetti ailavori, ricorderà il “The Arm”,braccio per fonorivelatori di massa eprestigio importanti che divenne perdiversi anni il “riferimento”nell’olimpo della categoria. Oggi laproduzione più significativa diSumiko è nel settore fonorivelatori,con diversi modelli che continuanoa rappresentare per l’appassionatovinilista, dei punti fermi per qualitàsonora, affidabilità tecnica econvenienza economica.

Il canto del Merlo

Eh sì, perché a differenza di altrimarchi concorrenti, dirispettabilissima reputazione,Sumiko ha sempre proposto testinedal rapporto qualità/prezzosinceramente convincente,considerando la classed’appartenenza del prodotto, classeHigh-End, genuina al 100%.

Nude look, good lookIl Blackbird riprende alcuni canonicostruttivi tipici della Casa, qualil’assetto “bare”, “nudo”, ovverosenza l’involucro che di solitoracchiude l’equipaggio mobile ed il“generatore” magnetico nel suocomplesso. Questo assetto, magaripoco gradevole ai fini estetici, dàperò la percezione di strumentotecnico, completamente deputatoalla “Performance” tout-court,obiettivo per il raggiungimento delquale non si accettanocompromessi di sorta. Questa sceltasi deve ad un preciso e condivisibilemotivo: il costo di un involucrorealmente non risonante avrebbeun peso non banale da aggiungereal prezzo finale. Piuttosto che

Nel solco, anzi nel microsolco, che hareso famosa Sumiko tra i costruttoridi fonorivelatori high-end-grade,arriva il Blackbird, evoluzione delmitico Blue Point Special, con tantaqualità in più ed i tradizionalivantaggi delle moving-coils ad altauscita.

Sumiko Blackbird

Vista frontale della Sumiko Blackbirdcosì come appare fissata al suocontenitore. Spicca in primo piano ilgruppo magnetico e, in asse, ilcantilever, in boro.

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impenitenti: precisa edargentina, con una scansione

temporale metronomica ed unatattilità impressionante. Medio unpo’ retroposto, quindi maggiorprofondità psicoacustica e grandegodimento dei gruppi orchestralianche in sale d’ascolto nongenerosissime. Molto introspettivo eneutro, di elevata risoluzione egrande respiro dinamico.Chiudiamo con la gamma bassa,scolpita e presente senza ungrammo di “grasso” armonico,volitiva ed agile, perfetta per il jazz ela classica.Cantavano i Beatles: “Blackbird, fly.Blackbird fly, into the light of a darkblack night”. Dopo averla ascoltatanon possiamo che essered’accordo...

Sumiko

riproduzionecomprendente ilgiradischi ProJect RPM10con braccio in carbonio da10”; pre phono LehmannDecade; amplificatore integratoClassè Audio CAP2100. Casseacustiche di riferimento assoluto:B&W Signature Diamond. Sorgentedi controllo, lettore SACD Esoteric X-05. Cablaggio Audioquest. Fatto“cuocere” il sistema nel suocomplesso per un minimo numerodi ore tali da assicurare un responsoacustico decentemente affidabile, lenote generali che si possonoredigere sul “sound” della SumikoBlackBird sono decisamentegratificanti. La percezione iniziale èquella di essere in presenza di unsuono “audiophile” accuratamentebilanciato in ogni sua parte. Laneutralità è garantita ma non inentità che arrivi a “spersonalizzare”la “firma” tonale sinergica delsistema. La scena spaziale è stabilee ben focalizzata, ma senzaspettacolarità aggiunta. Ben separatii singoli strumenti e questi dallevoci, magnificamente – questasembra essere la dote migliorerapportata al prezzo – incastonatinella scena musicale, e totalmenteintelligibili ed appropriatidimensionalmente edespressivamente. La gamma alta èquella che piace tanto ai music-lovers quanto agli audiophiles più

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risparmiare insulsamente con uncorpo più economico, facile dasollecitare acusticamente, Sumikoha deciso di tagliar corto e puntaresul nude-look, che comunque liberadal rischio di risonanze spurie e dauna maggiore inerzia dinamica. Laricetta è quella collaudata evincente, modulata con calibrataaccuratezza in questo modello. IlBlackbird è di tipologia a bobinamobile, quindi quella consideratatotalmente e dinamicamente piùaccurata, ma con il vantaggio - neifonorivelatori Sumiko – dellatensione di uscita elevata: 2.5millivolt. Realmente elevata, tantoda poterla interfacciare ad uningresso phono MM di buonasensibilità mantenendo unrassicurante rapportosegnale/rumore, quindi capacitàdinamiche. Lo stilo è di tipo ellitticoe di bassa massa, sinonimo di unaconfortevole tracciabilità. L’astinache lo supporta – il cantilever – è inboro dai grani allungati checonsente una cedevolezza più chebuona (12x10 cm/dyne) a fronte diun materiale di così elevata rigidità.

Altri dati importanti perl’installazione, seppur pocoinformativi sul suono, sono la massa- 9.6 grammi senza minuteria,occhio al contrappeso del braccioche la deve sostenere – ed il valoredi tracciamento, compreso tra 1.8 e2.2 grammi. Un sincero plauso varivolto a Sumiko per il libretto cheaccompagna la confezione, elegantesenza opulenza, ma soprattuttocompleto e propedeutico (27pagine integrate da disegni, solo ininglese), ricco di consigli utili perinstallare correttamente la testina edi spiegazioni tecniche al riguardo.

Il canto del MerloUna testina è l’oggetto piùmiracoloso dell’Alta Fedeltàanalogica. Piccolo come unoscarabeo, incide profondamentesulla sonorità complessiva delsistema. Ineludibile, però, èpermettere ad essa di esprimere lapropria natura assecondata da unabuona base motore e da unaltrettanto buon braccio di lettura.Un settaggio errato del VTA (VerticalTracking Angle), dell’azimuth, del

peso di lettura odell’antiskatingpuò introdurreun variabiletasso didistorsione chesi riverbera sulsuono e puòindurre infuorvianticonclusioni. Pertutelarci controquesto rischioabbiamopredisposto unacatena di

L’elegante cofanetto ligneo nel quale è accolta,come un vero gioiello dell’elettromeccanica, la

Sumiko Blackbird. In questa inquadraturaappare chiara la struttura “bare”, “nuda”,

soluzione tecnica “spinta” per testine conprestazioni di classe High-End.

La confezione della Blackbird contieneun manualetto tecnico molto ben fatto,con descrizioni e suggerimenti relativisia il modello in oggetto, sia in generalel’uso ottimale dei fonorivelatori hi-fi.Veramente lodevole.

Specifiche tecnicheTipo: bobina mobileSospensione: gomma sinteticaRisposta in frequenza: 10 Hz | 50 kHzTensione di uscita: 2.5 mV (@3.54 cm/sec | 1kHz)Separazione tra i canali: >35 dB @1 kHzBilanciamento tra i canali: <0.5 dB @1 kHzForza di tracciamento consigliata: 2.0 g.Forza di tracciamento: 1.8 – 2.2 gComplianza dinamica: 12x10-6 cm/dyneImpedenza interna: 135 ohmImpedenza di carico: 47 kohmCantilever: in boro a grani allungatiStilo: ellittico a bassa massaTerminali: da 12 mm placcati oroPeso: 9.6 gPrezzo: 1.100.00 Euro

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Sarebbe fin troppo banale chiamarein causa quella vecchia canzonedegli anni Sessanta. Massì, quelladei Mamas & Papas, che tantopiacque a suo tempo e così beneinterpretò uno fra i desideri piùaccesi dei giovani. Suvvia, già citoccherà leggere accostamentidappertutto, dalla rivistaspecializzata a quella di giardinaggio

che per l’occasione si esibirà in unamaldestra divagazione nel campodei motori (potere della Rossa...). Insomma, benché raramente capitidi vedersi servito su un piattod’argento titoli tanto sempliciquanto di sicuro impatto, a noi diEvo, testoni e romantici, piacedistinguerci. E allora ecco che,anziché andare indietro nel tempo,alla vista della nuova FerrariCalifornia, la “Ferrari-discreta”, la“Ferrari-per-giovani”, la “piccola-gran-turismo-Ferrari”, la “Ferrari-meno-estrema” e chi più ne ha piùne metta, ci spingiamo a guardarein là negli anni. “2008: Odisseanello Spazio” ci sembra lacombinazione di cifre e parolemigliore per introdurvi l’ultimaaffascinante creatura uscita dalguscio magico di Maranello, certiche Kubrik non se ne avrebbe amale. La California, si candida infattia passare alla Storia come una delleFerrari più rivoluzionarie di sempremitragliando i suoi primati: primo“ottovù” montato in posizioneanteriore centrale (4.3 litri, 460 CV a7750 giri/min, 480 Nm di coppia);prima assoluta di un motore ainiezione diretta di benzina; primaassoluta di una Ferrari a tettucciorigido ripiegabile, nonché primaassoluta di un’auto di Maranello abeneficiare di un cambio a doppiafrizione (in modenese si dice DualClutch). Vi basta? Ah, non è finita,perché siamo di fronte alla primaFerrari dotata di sospensionimultilink al posteriore (maggiormovimento longitudinale, maggiorspazio per la gomma). Ne risulta inogni caso che la California, primaancora di essere cavalcata per stradae strapazzata in pista, emozioni per

Ferrari California

Sportive, eleganti, uniche. Una vetrinasulle più belle autovetture in commercio,curata dalla più esclusiva rivista di settore.

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Evo

la semplice idea di attirare su di séuna combinazione tanto complessadi novità. Bene, tiriamo il fiato e vela descriviamo. La scorgi da uncentinaio di metri, quando ancorapiù che sulle dimensioni realil’occhio ti informa sulle proporzionidi un oggetto, e nessuno tideriderebbe se tu la scambiassi peruna 599 GTB Fiorano.Semplicemente, in miniatura. Chepoi minuscola la California non la è,visto che della F430 è sì più stretta,ma anche più lunga e alta. Calzapure il paragone con la Scaglietti,della quale la California si professaparente diretta. Vero, ma i due postidietro sono così miseri da nonlasciarne quasi immaginarel’esistenza (piccoli ma, comevedremo, col loro perché) quindi...vada per la 599. Più ci avviciniamo aquell’auto parcheggiata quasidistrattamente lungo uno dei vialidello stabilimento, più neapprezziamo la spiccata personalitàe le differenze con le sorellemaggiori. Cofano lungo che scendedolcemente verso il terreno e la“bocca” che, sebbene spalancata,conserva una forma armoniosa.

Fiancate modulate, sprizzantienergia e leggiadria in un temposolo, oltre che prezioso cennostorico attraverso le branchieaccanto al passaruota. Uguali econtrarie a quelle dell’omonimanata nel ’57: perché repliche, maorientate diversamente. Posterioreche volutamente guasta l’idea dileggerezza che regna su muso efianchi. Ma che non sia proprioarrivandoci alle spalle, che laCalifornia si fa riconoscere a primavista: grazie, ad esempio, ai duefanali tondi conficcati come cuneipreistorici nella carrozzeria inalluminio. Oppure tramite i doppiscarichi verticali, a loro voltarichiamo ai cannoni sistemati asbalzo sui galeoni dei Settecento. Già che ci siamo, uno sguardo alleruote: 245/40 R19 davanti, 285/40R19 dietro, discreti cerchi a cinquerazze avvolti dai rassicuranti Pirelli PZero. Saliamo con l’occhio fino afocalizzarci sull’hard top. Esso purein alluminio, si apre e si chiude in14”, un amen. E quanto èentusiasta, Matteo, nel mostrarcicome il meccanismo messo a puntodalla tedesca Webasto sia regolato avelocità variabile? Già: lento agliestremi, rapido al centro. Una voltaripiegate nel bagagliaio, le due partiche compongono il tettuccio si

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sovappongono alla perfezione: lospazio rubato (100 litri su 360 avettura coperta), quasi si dimezzarispetto ai “soliti” hard top. Non saremo certo noi adinaugurare la rissa “aperta ochiusa?”. Dalla notte dei tempidipende dai gusti, certo è che unaFerrari coupè-cabriolet...fa un po’effetto. Sistemato il tetto, solleviamoora il cofano. Anzi, prima sbirciamol’abitacolo, essenziale ma elegantein secolare stile Cavallino. Sedilianatomici che sanno sia coccolareche contenere, volante racingbucato simmetricamente dai duecanonici strumenti (a sinistra ilpulsante Start, a destra il manettinoa tre posizioni: Sport, Comfort, CSTOff) e immancabilmente collegatoai selettori di marcia,strumentazione per metà digitale el’altra analogica, schermo touchscreen della Becker. Qua e là, insertiin alluminio. Dietro, al massimo ci sisiede un pigmeo contorsionista,eppure quel “buco” a scomparsa fra

i due schienali mette incomunicazione abitacolo e baule.Ma allora, questa è anche la primaFerrari col “portellone”!Dicevamo del cambio a doppiafrizione Dual Clutch: se l’F1 era il Renel ridurre il buco di coppia, questolo...azzera. Fantascienza pronosticareuna futura applicazione a macchiad’olio? Per i tradizionalisti, ciassicurano, sarà disponibile pure ilmanuale col suo classico selettore agriglia. Dispiace relegare in fondo ilparagrafo sul motore, ma finché aMaranello non cadrà quel velo diomertà...per ora possiamoanticiparvi che con la F430 laCalifornia spartirà un prezzo simile(attorno ai 170.000 euro) ma noncerto il V8 da 4.300, che benché dipari cilindrata non ha un solobullone in comune. Atestimonianza, corsa e alesaggiosono diversi. Nell’alzarne il“coperchio”, si consiglia l’uso diocchiali da saldatore: la vista di queisinuosi convogliatori d’aria, nonchédi quel rivestimento rosso passioneche lo accomuna a un organoumano in pieno sforzo, puòrealmente acciecare. Bocche cucitesu prestazioni (310 km/h? 0-100sotto i 4”?) ma, in estremis, uncucchiaino di zucchero: a Fioranosta davanti alla 360 Modena... Mica male, per una piccola Gt senzavelleità corsaiole, no?

Lorenzo Centenari

Splendida la California, il nuovo, innovativo gioiello di casa Ferrari.

La plancia comandi è in linea con il nuovo look della casa di Maranello.

I sedili posteriori sono un pò sacrificati,ma comunque utilizzabili magari nonda "oversize".

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spostare più in alto l’indirizzo delparadiso del suono, giàsperimentate nei finali CAT. Il resto èstoria conosciuta: ingressi e funzioniridotti all’osso; telaio ultrarobusto edanti risonanza, reso amagnetico dadue potenti magneti posti sul fondodello chassis; alimentazionefisicamente separata; costruzionetotalmente manuale e da manuale,con componentistica che è il fruttodi un’esperienza di decenni,selezionata sulla base delleprestazioni soniche assolute e sullequali non viene accettato nessuntipo di compromesso, ancherinunciando ad allargare la basecommerciale.

L’Ascolto del Legend, unmito dalla voce umanaAbbiamo avuto l’opportunità diavere a disposizione un esemplaredell’SL-1 Legend, un’invidiabileoccasione per tentare di stabilireuna quota di merito quasi-obbiettivo mettendo al confrontodei sensi un soggetto audio inodore di santità. Se già l’SL-1Ultimate ci aveva, soprattutto sullungo termine e con sessionid’ascolto ripetute, convinto della suagloriosa cifra sonico/musicale, ilLegend, di conseguenza, ci lasciaimmaginare una frontiera sin quiinesplorata della qualità sonora.Per avvicinarci alla massimaattendibilità delle nostre primeimpressioni sull’SL-1 Legend (perpoter dire di “conoscere” veramenteil carattere acustico di uncomponente hi-fi bisogna convivercia lungo termine, sperimentandodiverse combinazioni conl’apparecchio perfettamentestabilizzato elettricamente) lo

A ventitre anni dalla suaapparizione, il preamplificatorevalvolare CAT SL-1 è prossimoalla “beatificazione” come“miglior preamplificatore maicostruito ed esistente in vita”.Grosso, spartano, pesante e senzanemmeno un telecomando indotazione, l’SL-1, dopo esserestato Ultimate è diventatoLegend. E non solo nel nome.

La leggenda del Santo PreamplificatoreConvergent SL1 Legend

SL-1 Legend, iltraguardo di progettoperfettoIl Legend è la massima espressionedell’SL-1, oltre la già gloriosaversione Ultimate (non più incatalogo), e la recentissimaRenaissance, versione oculatamentedowngrade del Legend (vediintervista con CAT Stevens aseguire). L’impianto circuitaleoriginale è sostanzialmente sempresimile a sé stesso; le sensibilivarianti migliorative riguardano lostadio di alimentazione; lo stadiophono MC incorporato(formidabilmente migliore rispettoai precedenti); con un paio diaggiunte di carattere operativo, qualiun by-pass per installazioni A/V e laregolazione del livello d’uscita. Cosaalla quale Mr Ken “CAT” Stevensassegna molta importanza per ilraggiungimento delle massimeprestazioni è il diffuso impiego dicondensatori Black Gate e delleschede circuitali in Teflon, soluzionicostose, ma efficacissime per

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dell’emissione (la magia!) che,anche a livelli di pressione acusticaelevati, non distoglie o appesantiscel’ascolto. Le dinamiche intrinsechedei pezzi musicali sono di entità“fisiologica”, senza strappi emanifestazioni di “bullismo”energetico. Con generi semi-

elettrificati (jazz o pop leggero) ilcoinvolgimento diventa

patologia e nonsi riesce più alasciare la salad’ascolto;attingendo alladiscografiapresente senzasoluzione dicontinuità, con il

pavimento dellasala ormai moquettato di CD.

ConclusioniPotremmo proseguire sulle alidell’entusiasmo, perché questa è laprima reazione che il Legendprovoca, ma sarebbe stucchevoleagiografia. Per concludere nelresiduo spazio che ci resta, ilLegend non ricrea fedelmente unevento musicale con tutti i crismidella fedeltà; è l’evento musicaletout-court per intensità partecipativaed aderenza all’originale. Prenotate un ascolto, èun’esperienza che arricchiscechiunque sia sinceramenteappassionato di audio o di musicadeve fare, ma è anche la regolaaurea sulla quale giudicare tutto ilresto.

all’ascolto. La selezione dei CD èmolto accurata, con registrazioniconsiderate tecnicamente affidabili econ musica classica ed acustica, piùindicativa per individuare con unarelativa rapidità e certezza il livelloprestazionale. L’ordinaria descrizionedi una sessione d’ascolto parte conuna sequenza di impressionisuddivise per parametri: scenaacustica, veridicità ed equilibriotonali, dinamica, dettaglio e viadiscorrendo. In questo caso rimanemolto difficile - a meno di nonallineare tutti i “cursori” dei succitatiparametri sul massimo di unainsignificante prova disensazionalismo – riempire lesingole caselle con una cifra od unattributo. La presenza del CAT SL-1Legend in buono o buonissimosistema audio (secondo chi scrive, ilLegend può dare il suo

incommensurabile contributo anchein catene con partners “gregari”,realizzando ottimi esiti) è la sommasinergica di tutte le valenze di cuisopra, più una particolare, propria dipochissimi soggetti audio che, aprescindere dal prezzo e dellatipologia, hanno fatto la storia e laletteratura dell’Audio: la magia! Lospessore armonico e prospetticosviluppato dal Legend è il massimodell’illusione udibile, con coordinatespaziali pressoché totalmentecorrelabili con la fisica dell’eventomusicale reale. In questo solco c’èda aggiungere il dettaglio e latridimensionalità dello stesso, construmenti e voci perfettamentescanditi nella prospettiva acusticadel quadro sonoro. Colpisce lagrandissima, formidabile naturalezza

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Convergent

abbiamo associato ad una sorgentedoppio telaio Esoteric (P0-5/D-05),ad un paio di finali stereo di gradoHigh-End, sia a stato solido, sia atubi, quindi a diffusori acustici didifferente tipologia (dinamici edelettrostatici), ma tutti di altissimaclasse. Un consiglio ai superpatiti:prima di ascoltarlo, evitate diguardarci dentro, potreste rimanerefortemente influenzati al momentodell’ascolto, facendo un venialetorto all’arte dellariproduzione sonora. Giàsolo rimuovendo il topdell’apparecchiosi “intuisce” ilcalibrodell’oggetto chesi ha tra le mani.Sembra di aprireuno scrignomedioevale, unasorta di Arcadell’Alleanza nellaquale sono custoditi- in questo caso– i misteri ed i segreti del GrandeSuono consegnati all’umanità da undio audiofilo e magnanimo. I duepotenziometri del guadagno relativiai singoli canali sembrano le ruotedel luna park del Prater di Vienna,prim’ancora che un assolutovirtuosismo tecnico che tenta di(ri)stabilire (riuscendoci, secondo

chi scrive) il primato dell’altamanifattura artigianale nei confrontidella più evoluta produzioneindustrializzata. Il parallelo conFerrari per le auto o Patek Philippeper gli orologi meccanici vienenaturale, ma a differenza di altrevolte in cui viene usato asproposito, il parallelo in questo èmassimamente calzante. L’interno èuna profusione di “gioielleriaelettrotecnica” con i condensatori

Black Gate come pezzo forte dellacollezione. Il fatto che sia unvalvolare è quasi banale: è l’esitoche conta, non il mezzo con cui sipersegue, ma vista l’entità delrisultato siamo portati a pensare chequesto non riesca a svincolarsicompletamente dalla tecnologiaadottata. Via via, basta con ilfeticismo audiophile e passiamo

Connettori RCA di alta qualità. Notare il grosso cavo di alimentazione.

Dettaglio delle valvole e dei numerosi,pregiati condensatori.

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L’intervista Ken “CAT” Stevens

unanimemente ritenuto il migliorepreamplificatore al mondo?Ken Stevens: Sono molto grato atutti coloro che amano i nostriprodotti e sono tanti veramente.Gammadelta: Cosa mette dentroad una scatola metallica per fare ilpre più musicale mai ascoltato?Ken Stevens: Passione.Gammadelta: Può riassumere, peri lettori di GammaDelta, le tappefondamentali che portano dallaversione SL1 Ultimate,all’inarrivabile Legend, quindi alRenaissance?Ken Stevens: L’SL1 è sempre statoconsiderato un componente digrande valore. Come disse unrecensore alcuni anni fa: “considerol’SL1 il miglior preamplificatore almondo a prescindere dal prezzo.”.Taluni possono non essered’accordo, ma nessuno contesta ilfatto che l’SL1 rappresenti un valoreassoluto nel mercato dell’audiohigh-end. Per questo abbiamoprovato a mantenere il costodell’SL1 il più basso possibile;volevamo fosse “il miglior acquistonell’audio high-end”. Molte cosenon costano poi così tanto. Unaprogettazione più accurata perl’alimentazione e la circuitazionenon rappresentano un impegno tra ipiù onerosi, così che alcuneinnovazioni che rendonosensibilmente migliore il suono nonarrivano a pesare sul prezzo inmodo determinante. Alcune cose,come uno chassis più robusto o losmorzamento contro le risonanze,costano un po’ di più e produconoun incremento nel prezzo. MA,alcune cose che rendono molto dipiù in termini sonori, costanoMOLTO di più e per questo non lefacciamo, desiderando di tenere ilprezzo dell’SL1 il più bassopossibile. Quando uscimmo con leversioni Signature MKII del finaleJL3 e la Signature per il JL2,facemmo un paio di cose che èpossibile fare solo su prodotti cosìcostosi, principalmente l’uso deicondensatori elettrolitici Black Gatee le schede circuitali in Teflon.Accadde poi che i nostri clienti e

distributori cominciarono a chiederciun SL1 di livello qualitativocomparabile a quello di questi finali.Abbiamo risposto a questaaspettativa con l’SL1 Legend,continuando però a tenererelativamente basso in catalogo ilprezzo dell’SL1 Ultimate. Oltre aduna migliore componentistica, l’SL1Legend possiede molte vantaggiosenovità, come lo stadio dialimentazione di nuova concezione,ed alcune utili dotazioni, quali il by-pass audio/video, il commutatoreper il guadagno (low/high), ed unincredibile trasformatore per testinea bobina mobile. Fu a causa diquesto sensibile incrementoprestazionale che decidemmo difare una nuova versione dell’SL1,con l’alimentazione rinnovata e lafunzionalità del Legend, ma senza ilcostoso impiego delle schede inTeflon e dei condensatori BlackGate. Questa nuova versionel’abbiamo chiamata Renaissance.Certo, abbiamo dovuto aumentareun po’ il prezzo del Renaissance,soprattutto in versione phono acausa dello strepitoso trasformatoreMC, ma riteniamo sia ancora unprezzo ragionevole per l’audio high-end e così la pensa anche granparte dei nostri clienti. Nondimentichiamo che la qualità sonoradel Renaissance è MOLTO miglioredi quella dell’Ultimate. Quandocostruii il primo SL1 Legend rimasisorpreso di quanto esso suonasserispetto all’SL1 Ultimate. Sapevo chei Black Gates ed il Teflon portavanovantaggi, non sapevo quanto essifossero tangibili. Ho scoperto poiche, forse, il grande miglioramentoriscontrato nel Legend si deve perbuona metà allo stadio dialimentazione di nuovaprogettazione. Grazie al suo costocontenuto, questa innovazionecircuitale è presente nell’SL1Renaissance.Gammadelta: Quale gerarchia divalori viene presa da voi comemetro di giudizio nel determinare laqualità sonora di un componenteaudio?Ken Stevens: La Timbrica è la

cosa più importante. Non stoparlando di “neutralità tonale” o“equilibrio timbrico”. Queste sonocose molto diverse. L’equilibriotimbrico riguarda sostanzialmente laripartizione tra bassi ed alti. LaTimbrica significa che OGNI notadeve essere perfetta, ottava dopoottava. Dirò qualcosa che moltagente troverà poco chiaro di primoacchito: la Timbrica è l’UNICAqualità fondamentale perché se essaè perfetta, tutte le altre cosedovranno essere perfette. Dinamica,trasparenza ed anche la scenaacustica devono essere perfette, o latimbrica andrà distrutta. Devomenzionare anche un altro aspettodella riproduzione, che è poi il piùimportante: il coinvolgimentoemozionale. La Musica è soprattuttoemozione, motivo per cui questoparametro diventa IL più importanteda ottenere in modo corretto.Alcune persone cercano tinte fortiper ottenere un grande pathos.Alcuni amplificatori single-ended(non tutti, solo alcuni), hanno unagrande cifra di coinvolgimentoemotivo, ma palesano grandi limiti.Alcune persone sono disposte adaccettare questi limiti pur di avereuna soddisfazione emotiva. Noicrediamo che la micro-dinamica sial’ingrediente principe per un grandecoinvolgimento emotivo. Tutti gliamplificatori CAT (ad eccezione delvecchio JL1) produconocoinvolgimento emotivo in modoestremamente convincente. Nessunaltro amplificatore valvolare (o astato solido) sa trasmettere unatensione emotiva come unConvergent.Gammadelta: Quale futuro perl’Audio High-End?Ken Stevens: Le mode e gli stilivanno e vengono. Cosa interessaalla “maggioranza” della gente nonha per me grande importanza. Finoa che ci saranno autentici amantidella musica, ci sarà del vero audiohigh-end. Ci sarà sempre da fareper quelle aziende con la passioneper la musica perché sempre cisaranno clienti veri appassionati dimusica.

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Il preamplificatore SL-1, è frutto deltalento progettuale di Ken Stevens,titolare della CAT, ConvergentAudio Technology, marchio“esoterico” per eccellenza,conosciuto ed apprezzato negliambienti cenacolari dell’audioHigh-End, dove si è costruitoun’invidiabilissima reputazione,prossima al mito. In oltre venti annidi vita, il fisicamente austero SL-1ha visto sfilare davanti a sé re peruna notte o per una stagione, falsimiti e veri bluff. Talvolta anchegrandi nomi con grandi prodotti,qualcuno dei quali ha ancoraun’ottima valutazione nel mercatovintage, ma il CAT SL-1 è ancora lì,da sempre, sempre migliore,sempre fedele a sé stesso e allacultura del tempo che lo hapartorito. Una cultura, quella deglianni ’80, sinceramente edentusiasticamente orientata allaricerca della Qualità con la “Q”maiuscola, che distingue e sollecitagli individui di talento a cercare eprodurre cose migliori per sé stessie per gli altri, senza i pressanti emortificanti condizionamenti dioggi, assediati dallaGlobalizzazione, dall’Usa & Getta,dal PrimoPrezzo, dal consumismospersonalizzante e deprimente.Oggi Mr. Stevens, con prodotti chenon vedono fine al proprioprocesso di affinamento verso laperfezione, combatte proprioquesta battaglia. Combatte conun’arma deliziosa, miele per leorecchie e melodia per l’anima.

Gammadelta: Mr Stevens, cheeffetto le fa essere considerato, damolti appassionati, il “padre” diquello che viene quasi

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E’ davvero rarotrovare un midwoofer

tecnicamente cosìcompetente in una cassaacustica entry-level. Oltreal cestello in

pressofusione ed ungrande gruppo magnetico,

adotta una membrana in Kevlar,materiale nato per altri scopi, poiadottato da B&W per le sue ottime dotimeccanico/acustiche.

Gli annuari del suono e leguide all’acquisto sonopiene di marchi, apparecchidi ogni tipo, dati tecnici dadecifrare. Innumerevoli lecombinazioni, come glierrori possibili, ed alla finel’insinuante interrogativo:era possibile spenderemeglio? GammaDelta risponde consoluzioni appositamentestudiate per non “stonare”l’acquisto.

SoluzioniGammaDelta

Denon | B&W Soluzione 1

Piccoli gigantiNonostante il budgetpiuttosto ristretto, si riesconoancora a comporre sistemi ditutto rispetto per tecnologia,prestazioni e versatilità edestetica. Si deve però aver lafortuna di disporre dei

prodotti giusti da mettere al postogiusto. E’ questo il caso. Partendodai cataloghi di due grandi (intutti i sensi) costruttori comeDenon e B&W sipossonoestrarre,usandocome metododi selezione lapriorità delleprestazioni prima dialtri valori,

comunquepresenti, modelli dallerilevanti qualità sonore

ad ontà del prezzo richiesto.

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Questo è possibile solo ai costruttoricon grande know-how tecnico-scientifico, consolidata esperienzacommerciale e produzione diqualità su scala industriale. Vediamoi componenti.

Il lettoreIl lettore CD è il modello DenonDCD-500AE, entry-level delcatalogo. Pur avendo un costo assaiconcorrenziale, il DCD-500AEincorpora molte soluzioni tecnicheavanzate, quali il convertitore D/ABurr-Brown da 24 bit/192 kHz,conosciuto dai cultori del suonocome uno dei più musicali incircolazione. Il contenimento deicosti è fatto sulla versatilità tout-court, piuttosto che incidere sullequalità dei risultati acustici, unascelta progettuale significativa che facapire quale sia l’obiettivo primariodi Denon.

L’amplificatoreL’amplificazione è un altro “pezzoforte” nella storia quasi centenariadi Denon. Anche qui, a prescinderedal prezzo, abbiamo di fronte unapparecchio senza virtuali puntidebole a partire dal prezzo.

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I diffusori acusticiSulle casse acustiche poco da, dire ifatti, la storia, i riconoscimentiparlano da sé: La nuova serie B&W680, a partire dal piccolo bookshelf686 è una lunga sequenza si premied apprezzamenti da parte dellamigliore stampa internazionale.Difficile, se non impossibile, fare dimeglio al prezzo. Qui è possibiletrovare il concentrato, senza sprechi,della ricerca avanzata B&W degliultimi 15 anni ed oltre, a partiredalla membrana in Kevlar per ilmediobasso (rigido e leggero,refrattario alla distorsione erobustissimo), per poi passare altweeter con camera antirisonanzaposteriore, soluzione mutuatadall’avveniristico modello Nautilus.Costruzione robusta e funzionale,lontano dall’essere economicaladdove questa incide sull’esitofinale (quindi, stessa filosofiaDenon), risparmiando sulla finituraesterna del mobile, in vinile simillegno (perfetto alla vista),compromesso altamente accettabile,praticamente inesistente se non si“esplora” l’oggetto con una lente diingrandimento.

La somma totale è pari a 1.080 eurodi listino, che può essere “limata”dal rivenditore comprando l’interaproposta così come ve l’abbiamoillustrata.

Soluzioni GammaDelta

Soluzione 1

Denon DCD-500AELettore CD di impostazioneminimalista con convertitoreBurr-Brown PCM1791 24 bit/192kHz e meccanica originaleDenon.Dimensioni: 43.4x10.7x27.9 cm.Peso: 4 Kg. Finiture: argento o nero.Prezzo: 235 Euro

Denon PMA-700AEAmplificatore integrato atransistors da 50w x2 su 8 ohm.6 ingressi, incluso uno stadiophono MM. Uscita pre-out.Predisposizione per 2 coppie di casse. Dimensioni: 43.4x12.7x33.7 cm. Peso: kg 7.Finitura: argento o nero.Telecomando.Prezzo: 395 Euro

Bowers & Wilkins 686Diffusore acustico a 2 viereflex da stand. 1 tweeter da 25mm in alluminio; 1 midwooferda 130 mm in Kevlar. Risposta infrequenza: 55Hz-22kHz ±3dBSensibilità: 84dB. Impedenza: 8 ohm, minima 5.1 ohm.Dimensioni: 17x26.5x28.4 cm.Peso: kg 4.9Finitura vinilica in nero cenere,quercia chiaro, ciliegio rosso.Prezzo: 450 Euro la coppia

Per completare l’impianto:

Audioquest caviAlpha Snake 26 Euro 0.5mtG2 3,65 Euro/mtX4 8,21 Euro/mt

Solidsteel PiedistalliZR6 199 Euro la coppia

Denon cuffiaAH-D301 55 Euro

ProJect giradischiRPM-1 Genie Alpha,completo di testina Ortofon Alpha 249 Euro

Il modello Denon PMA-700AE hauna versatilità più che sufficienteper un normale uso domestico;potenza nominale e riservadinamica di entità rassicurante (coni 686 “viaggia” attorno agli 80 wattcontinui) e costruzione “japan-

made” di qualità collaudata edaffidabile. 6 gli ingressi, compresouno stadio phono da associare,qualora si posseggano dei dischi invinile o si voglia provare l’ebbrezzadell’Analogico, ad un giradischi dibuona qualità.

L’esploso del tweeter delle B&W 686 fa capire tutta la complessità del dispositivo che,seppur in versione “ridotta”, mantiene intatti i principi funzionali che l’hanno ispirato,cioè assenza di distorsione, colorazione, tenuta in potenza, estensione in risposta.

Il lettore Denon ed il suo telecomando,elegante e discreto, pratico e funzionalepuò agire anche sui comandi dell’amplisenza la necessità di cambiare lostrumento di controllo.Nella foto il lettore Denonnella sua versione “black”.Si ricorda che èdisponibile anche inversione “silver”.

L’interno del PMA-700AE mostra una costruzione ben al di sopra della propriacategoria di prezzo. L’interno dello chassis è suddiviso in due sezioni, da una parte lasezione di preamplificazione e controllo, a sinistra la sezione di alimentazione epotenza. Molto ben dimensionato il trasformatore di alimentazione, responsabiledell’ottimo comportamento dinamico dell’ampli.

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standard di riferimento perdimostrare come i sistemi audio diquei giorni siano incapaci diriprodurre musica in modorealistico.Votato a migliorare la qualità deisistemi sonori del momento,Bowers comincia modificando lecasse acustiche dell’epoca. Questolo porta a costruirsi i suoi progettinel retrobottega del negozio. In queigiorni, con la comunità audio checominciava a diventare molto piùpiccola, il modo migliore per farconoscere qualcosa di nuovo è ilpassaparola. Ed è così che Bowerscostruisce in breve tempo la propriareputazione di costruttore diapprezzabili “sound systems”.Uno dei primissimi clienti è loscomparso Alastair Robertson-Aikman, della SME, il quale – a queitempi - sta costruendo i suoipregiatissimi bracci di lettura già dasei anni. Alastair è tra coloro cheincoraggiano di più John. I cabinetdel primo paio di casse acustiche dalui costruite stanno oggi presso illeggendario SME Music Room, nonlontano dall’attuale fabbrica B&W.Oggi accolgono porcellane e tazzinedi pregio.Nel 1966, John, ed il suo amicoPeter Hayward, fondano ciò che poisarà la B&W Electronics, sempre aWorthing. John è sempre stato unperfezionista, pur rimanendosempre con i piedi per terra. Cosìegli, ed il suo partner –differentemente da tanti loroomologhi – stabiliscono direinvestire nell’azienda i loro ricavi.Ossessionato nella ricerca perottenere il diffusore perfetto, Johnriversa ogni guadagno in B&W.La Fortuna arride a Bowers, sotto

Nonostante i marchi britanniciabbiano dominato il mercatoglobale dei diffusori acustici percinque decadi, dopo l’invasione diconcorrenti stranieri, cominciano amollare la presa. Nel 21° secolo, igiganti della prima ora, comeTannoy, Wharfedale, Celestion,hanno perso il controllo di unmercato che una volta detenevano.Gli attuali, più importanti marchiinglesi arrivano, come una secondaondata, durante gli anni Sessanta. E’ il tempo in cui l’Hi-Fi è nuovaabbastanza da suscitare entusiasmoed esser materia di discussione. Icostruttori di audio crescono comefunghi; alcuni di questi ci sonoancor’oggi, altri no. Alcuni tra imigliori diventano “world leaders”.Bowers & Wilkins è uno di questi.Il fondatore, John George Bowers,nasce nel 1922, vicino a Worthing,sulla costa sud dell’Inghilterra e –come molti altri pionieri dell’Audio– passa gli anni della guerralavorando nelle comunicazioni, nelservizio operativo speciale per icontatti radio criptati con i partigianiattivi nell’Europa occupata.Nel 1945,la guerra è finita. Bowersstudia al Brighton Technical College,specializzandosi come ingegnerenelle telecomunicazioni. Un buonpunto di partenza per il suo futuro,prossimo impegno: aprire unnegozio di hi-fi con il suocompagno d’armi e partner in affariRoy Wilkins, da cui il nome Bowers& Wilkins. E’ la logica conseguenza,combinando l’esperienza inelettronica con un’antica passione:la musica classica. Come molti suoicontemporanei, Bowers è unassiduo frequentatore di concerti,ed utilizza la musica dal vivo come

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Hi-Fi StoryB&W

Ken Kessler è uno tra i più notirecensori di Hi-Fi a livello mondiale.Firma autorevole di molte rivisteinternazionali di settore in linguainglese, tra le quali ricordiamoStereophile (USA) e Hi-Fi News (UK).Oltre ad aver realizzato molti librispecifici sulla materia e scrittoinnumerevoli articoli, può definirsi apieno titolo un vero appassionato diriproduzione musicale fin dai suoialbori, e rappresenta una delle iconeviventi del settore, almeno dal puntodi vista giornalistico. Acutoosservatore e grande professionista,coltiva molte altre passioni, tra cuiorologi, vini e.. l’Italia..!

Ken Kessler

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Hi-Fi Story

forma di un lascito ricevuto daun’anziana signora, Miss Knight. Ellarimane molto colpita dallaconoscenza della musica classica daparte di John e, fondamentale, ètalmente soddisfatta degli speakersche egli ha fatto appositamente perlei, che gli lascia 10.000 sterline dadestinare ai suoi progetti di lavoro. Ilprimo modello commercializzato daBowers & Wilkins è il P1, unacolonna di legno alta 4 piedi consezione a croce da 12”; un pannellofrontale dotato di altoparlanteellittico per la gamma bassa EMI;un’unità per i medi, e, in alto, unpaio di drivers per alte frequenzeCelestion HF1300.Bowers impiega i profitti derivantidalle vendite del P1 per allargare ilsuo staff fino a 5 impiegati. Inoltre,acquista, per 250 sterline (4215sterline di oggi) i suoi primistrumenti di laboratorio, unoscillatore Radiometer ed unregistratore grafico. Con essi,Bowers coglie l’opportunità perapporre un tocco personale ai suoiprodotti: ogni unità è venduta con ilsuo certificato di misurazione.E’ la volta del P2, che rappresentaun balzo in avanti in quanto a

visibilità commerciale, essendo ilprimo diffusore B&W ad appariresulle pagine dell’influente Hi-FiYearbook del 1967/8. Similmente alP1, anche il P2 usa un driver per ilmedio/basso EMI da 13x8”, el’innovativo Fane Ionophone per lealte frequenze, il quale impiega ariaionizzata come diaframma, capacedi coprire l’arco di frequenze da 500Hz a 50 kHz, con taglio a 2.5 kHz.Questo altoparlante, però, habisogno di un alimentatore a reteper pilotare il modulatore ad altafrequenza e, lavorando nella bandabassa TV, interferisce con leimmagini. Oltre alla versionestandard della P2, c’è anche unmodello chiamato P2H, con unmaggior flusso magneticonell’altoparlante per i bassi, ed uncrossover aggiornato. Tutto ciòconferisce alla cassa un 50% in piùdi tenuta in potenza.Sebbene il modello P2 sia incatalogo da alcuni anni, Bowers èansioso di produrre uno speakerinteramente in proprio. Nel 1968,B&W presenta la cassa da scaffaleDM1, ed il modello da pavimentoDM3. La serie “Domestic Monitors”è lanciata.

Nel 1969, Dennis Ward entra a farparte del dipartimento tecnico,dopo essere stato TechnicalManager presso la EMI, dove eraspecialista nella progettazione dialtoparlanti. Altro ingaggio è quellodi Ray Greenwood, provenientedalla divisione tecnica della Rank,probabilmente la più grande dittacoinvolta nell’audio in GranBretagna. Sotto la loro egida arriva ilprimo monitor B&W totalmentefatto in azienda: il DM70. Questofuturistico sistema (ancor oggimolto valido), unisce unaltoparlante a cono da 13” montatosu un cabinet per i bassi a profilocurvo, ad un midrange elettrostaticoe ad un tweeter separato posto sulpannello superiore del mobile.Questo modello definisce B&Wcome costruttore audace,nonostante sia diventato importanteanche per numeri prodotti, cosa chegeneralmente mitiga l’inventiva.All’inizio, negli anni Settanta, laDM70 è offerta con cabinettotalmente in legno, di formatradizionale, con il modulo radianteelettrostatico per gli alti a parte, da

montare separatamente sul pianosuperiore della cassa. Il suo prezzooriginario era di 139 sterlinecadauno, vale a dire 4200 sterlineodierne per paio. Ciò che èparticolarmente importantenell’evoluzione B&W è l’opzione delcabinet: per lo stesso prezzo si puòordinare un DM70 Continental confinitura totalmente bianca. Quarantaanni più tardi abbiamo qualcosa disimile con le custodie per l’iPod.Nella prossima puntata: il nuovostabilimento ed oltre…

Ken Kessler

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John Bowers, co-titolare e creatoredell’”anima” B&W, fatta di rigorescientifico, accuratezza tecnica edeleganza stilistica.

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Quando fu realizzato per la primavolta, nel 1976, il Nautilus di PatekPhilippe si impose per la suacostruzione e il suo designinnovativi. Disegnato dalla matita diGérald Genta (lo stesso che avevarealizzato solo pochi anni primaanche il Royal Oak di Audemars

Una vetrina sui grandi classicidell’orologeria scelti ed analizzati dallapiù autorevole rivista di settore.

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Patek Philippe Nautilus

Piguet, storico rivale del Nautilusnella modellistica sportiva in acciaiodi alta gamma), di certo nonpassava, allora come oggi,inosservato. La sua struttura, infatti,si basa su di una cassa carré galbé,con la lunetta ottagonale divisa inotto caratteristici archi di cerchiodisposti a ottagono, cheracchiudono al loro interno uncristallo di zaffiro molato. Conun’impermeabilità pari a 120 metridi profondità, ma privo di lunettagirevole (requisito indispensabileche lo avrebbe definito un vero eproprio subacqueo), questomodello si delineò subito come ilclassico orologio dei ricchiproprietari di yacht, dove, al timonedelle loro lussuose barche, ilcontatto con l’acqua era ammessoma non necessario. Il disegno siispirava all’oblò dei vecchitransatlantici, chiusi a cerniera conbloccaggio ermetico a vite, eovviamente anche il nome evocavauno dei più celebri sommergibilinati dalla fantasia di Jules Verne: ilNautilus, appunto. “Uno degliorologi sportivi più costosi delmondo è in acciaio”; “Si abbinabene tanto a una muta da sub cheuno smoking”: così recitavano iclaim della campagna stampa Patekal momento del suo lancio asimboleggiare un concetto di lussoche cambiava e che testimoniava unmutamento dei costumi dellaclientela più facoltosa. Se all’inizio il Nautilus fu accolto damolti con una certa riluttanzaproprio per quel suo designparticolare e di rottura, e perciò damolti non facilmente comprensibile,e per il fatto che un orologio inacciaio non poteva pretendere di

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La vera novità, comunque, è statasenza dubbio il cronografoautomatico, che adotta il primomovimento cronografo integratointeramente concepito e fabbricatoda Patek Philippe. Quello che colpisce subito losguardo, è proprio l’originaledisposizione su un unico contatoredelle indicazioni cronografiche diore e minuti, protagonista sulquadrante ad ore 6. In linea con latradizione di questa collezione,

questo modello è realizzatoesclusivamente in acciaio.Un’ultima annotazione è poidoverosa per questo modello: ilfavore con cui è stato accolto dagliappassionati di tutto il mondo,specie nella sua versionecronografo, ne ha decretato il sell-out pressoché immediato in tutte leconcessionarie Patek Philippe. Per il suo acquisto quindi, saràmeglio rassegnarsi a liste di attesamolto lunghe...

L’Orologio

cronografo, il primo realizzatoall’interno di questa linea. Oggi perciò il Nautilus è disponibile,oltre che in acciaio, anche nei trecolori dell’oro (giallo, rosa e bianco)e corredato di classici cinturini incoccodrillo. Per quanto riguardal’estetica, questi in sostanza icambiamenti: la cassa è ora in treparti invece che due e, se da un latomantiene la sua forma pressochéimmutata, si presenta però piùarrotondata aumentandoleggermente le dimensioni. Inoltre,la Casa ha optato per l’adozione diun vetro zaffiro sul fondello persvelare il movimento.

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incarnare il lusso in un epoca in cuiquesto concetto eranecessariamente abbinato all’oro,con il tempo ha conquistato moltosimpatie, specie tra i collezionisti,divenendo ad oggi un mustdell’orologeria sportiva elegante euno tra i modelli più richiesti diquesta tipologia. Molte sono state lesue evoluzioni nel corso degli annie al compimento del suo trentesimocompleanno, nel 2006, la Patek hadeciso di rinnovare questa celebrecollezione, apportando alcunicambiamenti stilistici e tecnici eadottando nuovi materiali, masoprattutto presentando un inedito

Nato come orologio sportivo di alta gamma, il Nautilus viene ora declinato non solo inacciaio, (prezzo: 15.110 euro), ma anche in oro bianco (prezzo: 20.590 euro), giallo(19.620 euro) e rosa (20.590 euro), con eleganti cinturini in coccodrillo e quadranticoordinati alle tonalità della cassa.

A trent’anni dal suo lancio, Patek Philippe ha presentata la prima versione cronografodel Nautilus (Ref. 5980; 27.750 euro), equipaggiato dal calibro automatico CH 28-520C, con funzione flyback, messo a punto dalla Casa di Ginevra. Il movimento èmostrato dal vetro zaffiro posto sul fondello. Si noti la particolarità del mono-contatore, che consente di registrare su tre scale concentriche i minuti e le ore deltempo cronometrato.

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Mozo, personaggio presentenell’espressivo e irreale Here ComesThe Flood tratto da Peter Gabriel I:“... Lascia che la pioggia rossa tibagni, lascia che la pioggia cadasulla tua pelle, vengo da te senzadifese con la stessa fiducia di unbambino”. Il radiofonicoSledgehammer, uno dei branitrainanti dell’ellepi, è beninterpretato dal frontman earricchito da una vivace sezione difiati condotta con estro dalla trombadi Wayne Jackson, tra i preferiti diOtis Redding. Don’t Give Up è unaltro pezzo forte, malinconicoduetto fra l’Arcangelo e la reginettaKate Bush, pupilla del chitarrista deiPink Floyd David Gilmour. Il pezzo,autobiografico, racconta di un uomoin grande difficoltà e in ansia per ilsuo futuro “... Non ho più grinta, ocosì sembra. Sono un uomoabbandonato da tutti i suoi sogni.Ho cambiato volto, ho cambiatonome. Ma nessuno ti vuole piùquando perdi...” consolatodolcemente da una donna che loinvita a non mollare “perché haidegli amici, perché non sei statoancora sconfitto...”. La partemigliore del fragile That Voice Againè sicuramente quella introduttivache rimanda, con i caratteristicifraseggi della dodici corde, al tipicosound genesisiano. Si gira il disco esulla b-side troviamo In Your Eyes,momento di grandissima intensità.Questa splendida canzone d’amoredai lirici testi: “Nei tuoi occhi, la lucee il calore. Nei tuoi occhi io sonocompleto. Nei tuoi occhi, vedo ilportone di mille chiese”, miscelaabilmente melodie pop, tecnologiaelettronica e sapori africani (efficacela presenza del vocalist senegalese

Peter GabrielSogni e realtà

“... Più vado avanti e meno so. Riesco atrovare solo noi che respiriamo, solo noiche dormiamo, solo noi che sogniamo. E sento che mi chiami di nuovo a casa.Sto tornando di nuovo a casa...”

Peter GabrielOnly Us da US

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Anselmo Patacchini

Nel maggio 1986 è pubblicato dallaVirgin So, un disco semplice eavvincente che si rivelerà unautentico boom commerciale conotto milioni di copie vendute intutto il mondo. Sul frontecopertina ilGabriel che non ti aspetti, non piùnascosto dietro il vetro diun’autovettura o con il voltosfigurato e deformato, ma in bellamostra con un’immagine in biancoe nero ed elegante look. Un roccioso drumming introduceRed Rain, poi entra in azione lamagnifica voce di Peter che riesce afarsi sentire su di una frastagliatastruttura sonora che si basa suritmiche molto possenti chedecelerano solo nel finale. Riaffioradalle acque dopo oltre un lustro

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Le monografie di Musikbox: Peter Gabriel

Youssou N’Dour). Mercy Streetimpreziosita dalle percussioni diDjalma Correa è un sinceroomaggio alla figura e all’arte dellapoetessa americana Anne Sextonsuicidatasi nel 1974, mentre BigTime è traccia robustissima con ifiati e cori in evidenza. La tetra eparanoica We Do What We’re Told,la cui prima stesura come Milgram’s37 risale addirittura al 1980, chiudedi fatto l’edizione in vinile, ma nellaversione in cassetta e in quella incompact-disc è presente il branoThis Is The Picture già inserito nel1984 con il titolo Excellent Birdsnell’album Heartbreak della co-autrice Laurie Anderson. Il 1989 è l’anno di Passion,straordinaria colonna sonora deldiscusso film di Martin Scorsese TheLast Temptation Of Christ (L’ultimatentazione di Cristo) che sigla anchel’esordio dell’etichetta Real Worldfondata da Gabriel. Fin dalsuggestivo opener The FeelingBegins emerge l’abilità del Nostro diriportare a nuova e viva luce antichemelodie provenienti soprattuttodall’Asia e dal Continente Nero,riuscendo a coinvolgere

nell’avvincente progetto un’infinitàdi musicisti di varia estrazionemusicale. Il doppio ellepi puòessere, infatti, considerato comeideale punto di passaggio dallesfrenate sonorità tribali pagane (ADifferent Train) a quelle meditativemistico-orientali (Gethsemane,Lazarus Raised) per approdare,infine, alla solennità della passionecristiana (With This Love, Passion).Proprio la title-track, il momentochiave dell’opera, è suggellata dauna performance da brividi delsoprano Nustrat Fateh Ali Khandoppiata da Gabriel e dal semprepiù convincente Youssou N’Dour.Voci spirituali che prendono corpo esvettano su un variegato emisterioso tappeto sonoro generatoda incessanti percussioni e dal giocodei sintetizzatori, con il superbointervento della cupa tromba di JonHassell. Arriviamo così al 1992 quando Petersi riaffaccia sul mercato discograficocon Us, co-prodotto dal fido DanielLanois. L’introduttiva Come Talk ToMe, un’accorata e disperatainvocazione di Gabriel alla figliaMelanie a comunicare con lui, si

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avvale del prezioso contributovocale della bravissima SinéadO’Connor. Nella struggente, anchese un po’ scontata Love To BeLoved, il musicista inglese è alleprese con la valiha, un curiosostrumento a corde del Madagascar.La successiva Blood Of Eden erastata inserita nelle sequenze del filmdi Wim Wenders Bis Uns End DeWelt (uscito nel nostro paese con iltitolo di Fino alla fine del mondo),ma inaspettatamente esclusa dallacolonna sonora. Questa nuovaversione, ricantata e ritoccata invarie parti, appare inferiore allaprecedente, penalizzata da fastidiosie inutili cori al termine di ognistrofa, nonostante il validocontributo di Sinéad O’Connor.Troppo pretenzioso e stucchevoleSteam (il video del brano vinceràun Grammy Awards nel 1993),mentre alte vette raggiunge OnlyUs, che ci riporta alle fascinose eintriganti atmosfere di Passion.L’accattivante Washing Of TheWater è una sorta di spiritual deinostri giorni per piano e voce: “...Fiume mostrami come rimanere agalla. Mi sembra di affondare.Pensavo di potercela fare, ma orain queste acque i miei pieditoccheranno il fondo...”. Lo squisitoDigging In The Dirt ha unandamento ripetitivo eossessionante per sfumare in fasipiù pacate nel refrain. AttraeFourteen Black Paintings, mentreallegorie sessuali fanno capolino inKiss That Frog, ispirata alla favola Ilprincipe ranocchio. Chiude Secret

World, uno dei momenti trainantidel fantastico tour mondiale di Us(immortalato nel disco Secret WorldLive pubblicato nel 1994) in cui l’exfrontman dei Genesis mette inmostra le sue indiscusse capacità inun incredibile show realizzato sudue palchi separati, uno rotondo el’altro quadrato (che riprendonoidealmente la forma del logo deltitolo dell’album), collegati fra loroda un ponte che Gabriel attraversa abordo di una barca. Dopo la metà degli anni Novantal’artista inglese è impegnatoalacremente con gli amici Genesisalla realizzazione del box quadruploArchive 1967-75 edito nel giugno1998. I primi due CD contengonouna versione quasi integrale di unconcerto del Lamb Lies Down OnBroadway Tour ripreso allo ShrineAuditorium di Los Angeles il 24febbraio 1975. Quasi la totalità deibrani è stata ricantata in studio dallostesso Gabriel (per It addirittura siutilizza una base remixata che risaleal 1974 su cui l’Arcangelo hareinciso la sua voce), mentre SteveHackett ha ritoccato alcune parti diFly On A Winshield, Anyway e ThaLamia, in quest’ultimo pezzocambia anche leggermente lamelodia. Il terzo disco - anchequesto non esente da manipolazioni- contiene per la maggior parte dellasua durata l’esibizione al RainbowTheatre di Londra del 20 ottobre1973. Il quarto mostra, infine, unricco lotto d’inediti relativi al periodo‘67-‘69 a cominciare dalla versionedi In The Wilderness senza lapartitura degli archi di ArthurGreenslade. Il 25 ottobre 1999 è neinegozi la raccolta Turn It On Again -The Hits apprezzabile per lapresenza di Carpet Crawlers ‘99,superlativa rivisitazione dello storicopezzo con Gabriel e Collins che sidividono le strofe cantando con untrasporto che non ascoltavamo datempo. Nel giugno 2000 esce Ovouna fiabesca opera rock (ad ognipersonaggio corrisponde un diversocantante) contenente musichescritte, prodotte e arrangiate perl’avveniristico spettacolo del

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Millenium Dome di Londra. Uncampionario eterogeneo di world-music raccolto fra Asia, Africa edEuropa con l’aggiunta di ritmichetechno e sound industriale. In totaledodici episodi in cui spiccanol’esperto Ritchie Evans che raffigurail patriarca Theo, l’irlandese IarlaO’Lionàird e la splendida Liz Fraserdei Cocteau Twins. Gabriel è realeprotagonista solo in due canzoniregalandoci vibranti emozioni nellaballata Father, Son - unacomposizione impreziosita dai fiatidella Black Dyke Band che ricordamolto da vicino Family Snapshotinserito in Peter Gabriel III - enell’incalzante funky The Tower ThatAte The People, contraddistintodalle ritmiche martellanti impostedell’impeccabile bassista Tony Levine dal drummer Manu Katché. Ma èla corale Downside-Up il piccodell’affascinante e articolatoprogetto in cui abbiamo lapossibilità di ascoltare anche lafantastica ugola incredibilmentegabrieliana di Paul Buchanan deiBlue Nile. Il 2002 è l’anno dell’Arcangelo,tornato agli onori della cronaca condue album. Il primo è il commentosonoro della pellicola australianaRabbit-Proof Fence, il secondol’attesissimo lavoro in studio Uppreannunciato addirittura nell’apriledel 1996 durante il VH1 Awards conla presentazione del brano SignalTo Noise. Procediamo con ordine.Long Walk Home (in Italia è uscitocome La generazione rubata) -ambientato negli anni Trenta - narrala vicenda realmente accaduta di tregiovani aborigene rapite alla propriatribù e recluse nella dura scuola delProf. Fence (il cattivo di turnointerpretato da Kenneth Branagh)

attesa con alcuni concerti europeitra cui due sold-out all’Alkatraz diMilano. Up vede il vocalist nellaveste di unico produttore,probabilmente perché nessunproducer al mondo avrebbe potutoreggere un tempo così lungo. Diecile canzoni presenti, scelte tracentinaia di idee. Decisivol’intervento di Tchade Blake almissaggio, un mix in verità conbassi troppo pompati a discapitodegli strumenti. Immancabile lapresenza della vecchia band (TonyLevin, Manu Katché e DavidRhodes) a cui si aggiunge unanutrita serie di ospiti tra cui ilgruppo gospel The Blind Boys OfAlabama, la figlia Melanie ai cori, ilritorno di Daniel Lanois, DannyThompson al double-bass e unpiccolo cameo realizzato dal miticoPeter Green, indimenticatochitarrista degli storici FleetwoodMac, che l’ex frontman dei Genesisha indicato tra i suoi rocker preferitidei 60’s.Gabriel ha spiegato come il termineUp vada letto nel senso dielevazione, sia fisica che spirituale.Nei testi si parla di oscurità e dolore,cercando la via migliore per usciredal buio. L’iniziale Darkness è riccadi fasi articolate che contrastano leamabili aperture di piano e voceche ci catapultano indietro neltempo sino ai primi Genesis.Tornano così i vecchi e amati temifavolistici, una casa nel bosco (iltitolo originale del pezzo era proprioHouse In The Woods) abitata da unmostro dormiente, simbolopsicoanalitico delle nostre paure piùrecondite (Gabriel è stato a lungo inanalisi). Ritmi incalzanti segnanoGrowing Up dove il protagonistaesclama: “Il mio fantasma ama

Le monografie di Musikbox: Peter Gabriel

dove venivano educate a diventaredelle brave domestiche per ricchefamiglie inglesi. La storia, a lietofine, è incentrata sull’evasione dellaribelle Molly Graig assieme allasorellina e alla cugina e sulla lungafuga nell’entroterra australiano, perritrovare la via di casa, costeggiandola caratteristica barriera dei conigli.Le quindici tracce di Long WalkHome quasi interamentestrumentali - in Gracie’s Recapture eCloudless sono in ogni casoriconoscibili i gorgheggi dell’exGenesis - sono state realizzatemanipolando e filtrando le vocidella natura o canti di animali etribali registrati dal vivo durante lalavorazione del film. Il tutto è statoarricchito da un’infinita serie disovraincisioni che vede protagonistalo stesso Gabriel (piano, tastiere,surdu, clap sticks e drumprogramming) accompagnatodall’intero staff della Real World acominciare dagli onnipresentiRichard Evans e David Rhodes e conil prezioso contributo della sezioned’archi della London SymphonyOrchestra. Atmosfere a trattiincantate e ad ampio respiro che sialternano a partiture ansiose,sempre in perfetta sintonia con leimmagini del film. Un lavorocoinvolgente, anche se inferiore alloscore di Passion. Ed eccoci al secondo disco. Nelgiugno 2002 la Virgin dirama latrack-list ufficiale del nuovo albumin studio Up (che includeva BurnYou Up, Burn You Down in seguitoesclusa dalla scaletta) e il giornodell’evento tanto atteso: il pleniluniodel 21 settembre 2002. Dalprecedente Us sono trascorsi dieci,lunghi anni. Gabriel ha nelfrattempo ripagato l’estenuante

viaggiare lontano nell'ignoto”. SkyBlue è il brano più vicino allesonorità di So. La melodia incisiva lorenderà un classico tra i fandell’artista inglese. La solitudinediventa quasi sopportabile graziealla maestosità della natura eall’immenso cielo azzurro che cisovrasta. Introdotta da un riff sullostile del tema di James Bond, NoWay Out si muove malinconica eriflessiva come la successiva I Grieveche ripete con sicurezza: “... La vitava avanti, nella gente cheincontro...”. The Barry WilliamsShow attacca in maniera ironicacerti programmi TV americani, inparticolare il Jerry Springer Showdove gli ospiti, manipolati ad arte daun conduttore senza scrupoli, sidanno botte da orbi in scenafacendo crescere sadicamentel’audience. Il video, diretto dal notoattore Sean Penn, ha fatto discutereparecchio per il suo contenuto - ilpresentatore viene, infatti,letteralmente inondato dal sangueche spreme dai suoi ospiti - ed èstato trasmesso da MTV solo inseconda serata. Il fantasma di JohnLennon è evocato in My HeadSounds Like This e tra le righesembra di ascoltare l’inciso diImagine, non citato tra i crediti.More Than This rappresenta lasperanza. L’arrangiamento riprendele sontuose melodie e i suoni apertiche contraddistinguevano Red Raincon risultati decisamenteaccattivanti. Nella seguente SignalTo Noise spiccano alcuni interventivocali da brivido, ripresi duranteun’esibizione live del 1996, delcompianto artista pakistano NusratFateh Ali Khan stroncato da uninfarto nel 1997. Gabriel e Khanavevano collaborato per la prima

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volta in Passion per duettaresuccessivamente nell’inedito Tabooincluso nella soundtrack di NaturalBorn Killers. La traccia conclusiva èThe Drop, breve acustico perpianoforte e voce dove PeterGabriel sfoggia un timbroparticolare: “... Muovendomi lungola fusoliera, verso la porta aperta tiscorgo mentre guardi fuori in bassoper osservare cosa c’è. A uno a unoli osservi cadere, non hai idea didove vadano se non giù...”. Il discosi chiude su queste note, rivelandoancora una volta la sua complessastruttura, a tratti di chiara matriceprogressiva. I concerti dell’estate scorsa duranteil Warm Up Tour sono statisorprendentemente caratterizzati dauna scaletta sempre diversa e dalfatto che quei brani erano stati sceltidai fan di Gabriel tramite il suo sito.Una serie di spettacoli esaltanti,contraddistinti da una scenografiascarna ed essenziale, ma con unGabriel in perfetta formaaccompagnato dalla stessa line-updelle due tournée precedenti con lasola eccezione della nuovatastierista Angie Pollock, bravaanche ai cori. Eravamo in molti adassistere al concerto di Roma del 3luglio e tutti speranzosi chel’Arcangelo - la voce circolava neivari siti - avrebbe preso partequalche giorno più tardi (14 luglio)al concertone dei Genesis al CircoMassimo riunendosi ai vecchicompagni almeno nel bis finale diThe Carpet Crawlers. Così non èstato, ma restiamo fiduciosi chePeter (assieme a Steve Hackett), inun giorno non troppo lontano,possa regalarci questo sogno.

Anselmo Patacchini

Nella discografia abbiamo preso in esame tutti i 33giri/CD di Peter Gabriel pubblicati nel Regno Unito dal 1986 al 2003. Levalutazioni si intendono per dischi in condizioni M/M (Mint/Mint) e si riferiscono alla stampa originale.

L’album So (LP Charisma/Virgin PG5; quotazione attuale 15 euro) è stato pubblicato nel maggio 1986. Inciso ai Real WorldStudios di Bath in Inghilterra è stato stampato con una confezione a busta che mostra sul fronte il nuovo Peter Gabriel. Innersleeve con i testi. La versione in cassetta e compact-disc di So contiene in aggiunta il brano This Is The Picture. La versionerimasterizzata in CD del maggio 2002 (Virgin PGCDX5) mostra una diversa scaletta. Il doppio album Passion (2LP Real World/Virgin RWLP1; quotazione attuale 25 euro) inciso ai Real World Studios di Bath inInghilterra è stato pubblicato nel giugno 1989. Confezione a busta. Inner sleeve con foto e crediti. La raccolta Shaking The Tree - Twelve Golden Greats (LP Virgin PGTV6; quotazione attuale 15 euro) è stata pubblicatanel novembre 1990. La versione in musicassetta e quella in CD mostra nella track list quattro brani in più rispetto allacorrispettiva in vinile e un differente sottotitolo: Shaking The Tree - Sixteen Golden Greats (Virgin PGTVD 6). L’album Us (LP Real World PG7; quotazione attuale 18 euro) inciso ai Real World Studios di Bath in Inghilterra è statopubblicato nel settembre 1992. L’album Secret World Live (CD Real World PGCD8, quotazione attuale 16 euro) è stato pubblicato nell’agosto 1994. Ilmateriale proviene dai concerti tenuti da Peter Gabriel al Palasport di Modena il 16 e il 17 novembre 1993.L’album Ovo (CD Real World PGCD9; quotazione attuale 16 euro) inciso ai Real World Studios è stato pubblicato nel giugno2000. L’album Long Walk Home - Music From Rabbit-Proof Fence (CD Real World/Virgin 7423 8 12238 26; quotazioneattuale 14 euro) è stato pubblicato nel giugno 2002.L’album Up (CD Real World/Virgin PGCD11; quotazione attuale 16 euro) inciso ai Real World Studios e in Senegal e in Franciacon gli studi mobili Meduse e Real World Mobile Recorder è stato pubblicato nel settembre 2002. La raccolta Hit (CD Real World/EMI 07243 595237 29; quotazione attuale 16 euro) è stata pubblicata nel novembre 2003.

So 1986

La discografia Peter Gabriel 1986 - 2003

Passion 1989 Shaking The Tree 1990

Us 1992 Secret World Live 1994 Ovo 2000

Long Walk Home 2002 Up 2002 Hit 2003

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Fantasy Video & Sound è unnegozio di ottime premesse situatoin zona Torrino, a Roma, nato comepunto di noleggio video, poi evolutoper passione dei titolari,Massimiliano Alessandri e AndreaGhilardello. Innamorati del Video econ ampie aperture all’home-entertainment in salsa digitale,Massimiliano e Andrea hannocreato per questi un’intriganteshow-room, suddivisa in treambienti diversi, nei qualidimostrano, quanto di meglio possaoffrire l’attuale panoramatecnologico, audio/video e home-automation, cioè, la demotica, orain forte ascesa.

Gammadelta: Come è nata l’ideadel negozio, passione oopportunità?Massimiliano Alessandri: Ilnegozio nasce da una passione incomune con Andrea (Ghirardellon.d.r.). All’inizio Fantasy Videovoleva essere una videoteca, con

I migliori rivenditori:Fantasy Video & Sound

“Cerchiamo di capireesigenze ed i gusti delcliente per indirizzarlo suquello che secondo noi è lamigliore soluzione; ciò chesceglieremmo per noistessi.”

affiancata una prima salaaudio/video. Poi, con il crescere delmercato, siamo cresciuti anche noi.Il punto vendita è oggi più grande eaffermato, in grado di offriresoluzioni di alta soddisfazione siaper prestazioni, sia per prestigio delnome.Gammadelta: La videoteca è nataper passione o per un investimentocommerciale?Massimiliano Alessandri:La videoteca è nata per opportunità;era un momento di mercatopositivo con una situazione logisticacittadina molto buona. All’inizio cilavorava mia moglie, che la prese ingestione poi, dopo circa due anniabbiamo acquistato il ramod’azienda ed è diventata nostra. Da lì è nata la nostra attuale attività.La cosa ha funzionato sin dall’inizio,del resto chi viene ad affittare film èpresumibile sia anche appassionatodi cinema. Già ai tempi dei primiproiettori LCD, i miei clientirimanevano stupefatti dai risultatiottenibili per la qualitàdell’immagine video. Oggi trattiamoi marchi più importanti ed inqualsiasi ambito, dall’audio/videoall’illuminotecnica, alla domotica.Gammadelta: La vostra visionedel mercato appare fortementeorientata verso la custom installation(demotica personalizzata), piuttostoche alla vendita tradizionale “aldettaglio”, per quanto specializzata,di prodotti A/V?Massimiliano Alessandri:Noi puntiamo moltissimo sullaqualità e sul design, con soluzionida incasso praticamente invisibili epersonalizzazione delle installazionisecondo le esigenze del cliente.Facciamo questo a qualsiasi livello,

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da chi ha massime capacità dispesa, fino ad impiantimedio/piccoli. Di conseguenzaabbiamo molto a che fare con gliarchitetti; svolgiamo con loro unlavoro sinergico per rispondere alleesigenze del cliente conciliando lesue volontà con quelle tecniche,spesso in palese conflitto. Per farequesto è necessario svolgere unperfetto lavoro di equipe. Siamooramai ben strutturati, ognuno conle proprie responsabilità nel seguiretutti i lavori dall’inizio alla fine.Gammadelta: Come vede FantasyVideo il mercato dell’A/V? Dopo ilboom iniziale, in questo momentopare l’interesse stia man manospostandosi di nuovo verso ildue/canali?Massimiliano Alessandri:Non soffriamo più di tanto del calodell’A/V. Lavoriamo molto con gliarchitetti e con il passaparola dimolti clienti soddisfatti. Ilpassaparola è la più grandesoddisfazione che può avere unnegoziante che profonde sforzo ecompetenza in ciò che fa. Quandoun cliente ti propone con fiducia adun amico o parente, ti fa capire che

la strada che stai percorrendo èquella giusta. Qui siamo in grado diallestire un semplice sistema A/Vcome la più ambiziosa soluzionedemotica, completa diilluminotecnica e sistemi di controllotouch-panel AMX.Gammadelta: L’avvento del Blu-ray come unico standard, darà unamano al mercato del video, chepotrà finalmente esprimersi contutta la qualità possibile. Qual è lavisione del prossimo futuro diFantasy Video? Si nota un interessecrescente verso il Blu-ray?Massimiliano Alessandri:L’interesse nel Blu-ray è ancoramolto limitato. C’è curiosità da partedel pubblico, ma il mercato deilettori è ancora insoddisfacente.Siamo in attesa della meccanicaDenon come proposta di altaqualità. Per ora, a chi ci chiede unasorgente video in alta definizione,suggeriamo la PlayStation 3, sullaquale nulla non c’è nulla daeccepire.Gammadelta: Tanto impegno innegozio, a casa che impianto avete?Massimiliano Alessandri:Inizialmente, la prima saletta era

Andrea Ghilardello: Pur nontrattandolo direttamente, nel sensoche non abbiamo una show roomdedicata, abbiamo una persona innegozio, Marco Gizzi, che è in gradodi rispondere a qualsiasi domandainerente il campo. Se poi c’èbisogno di organizzare una demo,la facciamo, con la vostracomplicità...Gammadelta: Negli ultimi periodistiamo registrando un forte ritornodel 2 canali a scapito delmulticanale, cha ha deluso moltiche credevano potesse andarparimenti bene sia con l’audio checon il video...Massimiliano Alessandri: C’èanche la grande opportunitàdell’iPod, che sta riportandol’attenzione sulla musica da partedel pubblico, aiutando il settore. E’una cosa che abbiamo notato e perla quale ci stiamo organizzando. Delresto abbiamo presenti in negoziole casse acustiche B&W 803D conelettroniche Classè in dimostrazionepermanente. Sono dei diffusori piùadatti alla stereofonia che almulticanale, se parliamo di qualitàpura. In uscita anche il nuovoprocessore audio/video ClassèSSP800, che si presenta come lamacchina in grado di interpretare almeglio qualsiasi segnale, sia A/V, siastereofonico. Forse sarà il punto dicontatto che ci permetterà di poterdimostrare con la stessa disinvolturasia lo stereo, sia l’A/V.Gammadelta: Cosa trovate piùstimolante nel vostro lavoro?Massimiliano Alessandri: E’molto avvincente “plasmare” la

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nata per un utilizzo quasiesclusivamente privato; nevolevamo fruire nel fine settimana ola sera per vedere film o partite dicalcio. Non ci siamo mai riusciti.Andrea Ghilardello: C’è ancheda dire che dopo 12 ore di negozio,è davvero dura poter pensare di“continuare” a casa, seppur inchiave prettamente personale eprivata. Hai bisogno di staccare laspina.Gammadelta: Visto il vostroindirizzo commerciale, è previsto ilritiro dell’usato?Andrea Ghilardello: E’ raro, soloin caso di up-grade per i nostriclienti c’è anche questo servizio, maè molto sporadico, e lo pratichiamosolo con clienti storici. Del resto,soprattutto nel video, con glischermi TV l’obsolescenza èrapidissima e non è facile vendereun oggetto con qualche anno sullespalle. Gammadelta: Il vostro è unnegozio improntato sull’audio/video,ma clienti appassionati di 2/canali?

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che poi utilizzerà tutti i giorni incasa. Mi piacerebbe ci venissericonosciuto tutto questo sforzo,non solo organizzativo edeconomico, ma anche intellettuale.Se non investi, il cliente non puòrendersi conto delle potenzialità deiprodotti; sulla carta certe leemozioni non scattano.Gammadelta: Oggi c’è pocaattenzione verso la qualità ingenerale. Siete d’accordo?Andrea Ghilardello: E’ difficiledimostrare al cliente la differenza tracategorie di prodotti e, più ingenerale, il concetto di qualità. Sono spesso diffidenti; credono tuvoglia vender loro quello che hai innegozio, piuttosto ciò che lorovogliono o loro necessiti.Massimiliano Alessandri: Perdimostrare ai clienti che il nostrointeresse è proporre una soluzione,costruita con prodotti adatti eselezionati tra i migliori incommercio, li conduco in una sortadi “giro turistico” tra i cantieri dovestiamo lavorando, mostrando loro

grave, neanche conosconol’esistenza di certi sistemi. Andrea Ghilardello: Sel’architetto è un appassionato e siinforma, allora è a conoscenza diciò che offre la tecnologia,altrimenti, di conseguenza, il clienteè all’oscuro delle possibilità cheoffrono i sistemi attuali, tra l’altro, aprezzi molto più convenienti diquanto esso immagini. Spesso vedostupore nelle persone checonstatano la convenienza di certirisultati ottenuti. Molti elettricisti siimprovvisano installatori,proponendo idee sballate e conprodotti di scarsa validità.Massimiliano Alessandri: E cosìti trovi, magari, a lavori già quasiultimati con carenze operative didifficile soluzione e allora ènecessario fare i salti mortali.Andrea Ghilardello: Non esiste,purtroppo, una figura professionalead-hoc. Un corretto lavoro diprogettazione e consulenzadimensiona correttamente i sistemie quindi la spesa a cui si vaincontro. Ci vuole poi qualcuno checonfermi l’idoneità a quell’usospecifico o adatto alle esigenze, ecome tararlo ed installarlo.Insomma, è una faccenda daprofessionisti. Noi abbiamo investitonell’Alta Tecnologia: anche con unsistema AMX (consolle di controllotouch screen di reti demotiche.N.d.R.) al fine di dimostrare –praticamente- al cliente il prodotto

soluzioni all’avanguardia e originali,dove l’importante è la soluzione,non il prodotto con il quale la siattua. Gammadelta: E’ la prima voltache su queste pagine rispondonotutti i componenti dell’impresa. Chi siete e quanti siete?Andrea Ghilardello:Massimiliano (Alessandri) si occupadella progettazione e pianificazionedel lavoro, preventivi, sopralluoghi erapporto con il cliente. Io mi occupodi tutta la parte amministrativa, oltrea presidiare il negozio, mentreMarco Gizzi affianca Massimiliano intutte le sue attività. Giulia Aguilar èdeputata all’attività di negozio,accoglienza e ricezione clienti. Tra non molto farà un corso diautocad avanzato – è già espertainformatica – cosa che lepermetterà di aiutarci nell’attività diprogettazione. La società a cui fa capo FantasyVideo è di Massimiliano e mia, unacreatura alla quale teniamo più diqualsiasi altra cosa.

tecnologia che abbiamo adisposizione sulle esigenze delcliente o sulla struttura che hadisegnato l’architetto. Trovaresempre nuove soluzioni perottenere il massimo della qualità inspazi, o in ambienti, difficili. La sfidacon le difficoltà è una cosa che miappassiona molto.Gammadelta: Qual è il vostroapproccio al cliente?Massimiliano Alessandri:Lavoriamo quasi solo suappuntamento; personalizziamo lesalette in negozio in modo dadimostrare ciò che ci viene richiestoo in base al budget. E’ naturale che in corso d’operaalcune cose possano cambiare. A disposizione del cliente c’è ancheun mini-bar, che aiuta afamiliarizzare e “capire meglio” lesue esigenze e gusti. Poi noi siamoqui per consigliarlo con quella che,secondo noi, è la migliore soluzionein commercio. Quando i clientivengono introdotti dagli architettihanno di solito altre priorità. Siamopoi noi che li rendiamo edotti suinostri prodotti, dimostrando loroquali risultati possono ottenere. Gammadelta: C’è confusionenella comprensione della tecnologiae delle relative applicazioni?Massimiliano Alessandri: Si,tanta confusione e ignoranza, anchedi chi cura un progetto. In primis, gli architetti non sannocosa consigliare, e cosa ancora più

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Il softwaredi riferimento

(qualcuna in ambito jazz...), adimostrazione che si tratta di unmercato giudicato pocoremunerativo dalle casediscografiche (soprattutto per lemajor), in un momento certamentedi grave crisi internazionale per isupporti stampati. E nella continuadiatriba sulla probabile sparizionedel CD e dell’avvento del downloaddigitale mi vengono in mentealcune considerazioni: a) che il Cdnon potrà mai sparire del tutto; b)che il download è un’innovazioneimportante ma non potrà sostituireil piacere di tenere tra le mani undisco vero con copertina (che siaCD o vinile). La differenza la faràcome sempre il mercato delcollezionismo e dei veriappassionati di musica la cui tenacianella ricerca discografica è ancoraun elemento di supportofondamentale per artisti edetichette. Quello che voglioevidenziare è che tutte le personeche come il sottoscritto sonocresciute passando i pomeriggi neinegozi di dischi, costruendo di annoin anno una bella e preziosacollezione di album (e poi di CD)difficilmente si possonoaccontentare di ascoltare musica acasa riproducendo dei file mp3(orrore!), senza gustare con libidineun vecchio albun con copertinaapribile con testi e foto dei propriartisti preferiti. Il download saràcomodo, veloce, divertente, pratico(ormai tutti usiamo l’iPod in palestrao al mare), però nessun veroappassionato di hi-fi potrà maiaccettare di sostituire l’acquisto diun CD o un vinile con dei file ...sebbene oggi si possono acquistareottimi riproduttori di file compressi.Certo, il discorso cambierà –

Marco Fullone

CD Audio Made in Japan

Jethro Tull“This Was” “Stand Up”“Aqualung”“Thick As A Brick”

Emerson Lake and Palmer“EL&P”“Tarkus”“Pictures At An Exibition”“Trilogy”“Brain Salad Surgery”

In questa rubrica mi sono occupatospesso e volentieri di audio di altaqualità presentando supporti comeSACD e DVD Audio, scegliendosoprattutto prodotti che fosseroanche artisticamente validi. Comepiù volte evidenziato il settore deisupporti audio ad alta risoluzionerappresenta solo una piccolissimaparte del mercato discografico, ititoli in generale sono sempre piùrari tranne che nel settore classicodove le uscite in SACDrappresentano ancora un fettapiccola ma qualitativamenteinteressante. La realtà è chemancano ormai quasi totalmenteuscite di novità nel settore pop rock

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possono rendere esattamente ilpiacere che si prova maneggiandoquesti piccoli capolavori, doveanche la tipologia della cartariproduce esattamente la carta o ilcartoncino utilizzati negli anniSessanta e Settanta. “Aqualung” deiJethro Tull aveva una carta ruvida(tipo tela) e nella ristampa del CD èstata replicata perfettamente, cosìanche il cartone rigido (tipo libro) di“Living In The Past”. Il più bello deiJethro rimane però la replica di“Thick As A Brick” che emula inminiatura la copertina originale deldisco al tempo realizzata con ungiornale in formato tabloid. Provatead andare in un normale nogozio didischi in Italia e cercate i CD deiJethro: che tristi nel loro economicojewl box! Vogliamo confrontarli conqueste ristampe? Non c’è davveroparagone, i Giapponesi sono genialinel loro modo di riprodurre i dischistorici. OK - direte voi – ma come sifa a reperire queste risptampe?

Il software di riferimento: Audio

almeno sul piano della qualità audio– quando in un futuro si potrannofare download di brani in altaqualità, per esempio in formatowav, quello che è oggi perdefinizione la cosiddetta “qualitàCD”. Questa “manfrina” volevaessere un po’ l’introduzione ai titoliche ho scelto per questo numero diGammaDelta, titoli cherappresentano un momentofondamentale nella storia del rockprogressivo. Li ho selezionati perdimostrare che il CD (ma anche leristampe su vinile dello stessorepertorio) sono una realtà moltointeressante che gli appassionatidevono assolutamente conoscere.Partiamo con Emerson Lake &Palmer e Jethro Tull. I Cd chepropongo sono dei “Mini LP CDreplica”, vere e proprie riproduzionidegli album originali con lamaniacale precisione deigiapponesi. Le foto delle copertineche pubblichiamo purtroppo non

Difficile trovarli nei negozi in Italia, ilmetodo più semplice è acquistarlida venditori di vari paesi presenti suwww.ebay.com. Basti pensare che èpossibile trovare moltissimi titolicome quelli proposti a cifre chevanno dai 13 ai 25 dollari + spese dispedizione con posta aerea (ingenere 4 o 6 dollari a pezzo).Facendo i conti si spende quasimeno di un CD comprato in unnegozio di Roma o Milano,considerando però che si tratta dimateriale introvabile da queste partisono dischi davvero moltoconvenienti. Ovviamente non c’èsolo ebay, si possono fare acquistiinteressanti anche su siti di negoziamericani come www.tower.com -www.bn.com oppure -www.amazon.com (meglio sempreconfrontere i prezzi visitando tutti isiti, spesso ci sono differenzenotevoli anche sui medesimiprodotti). Da vededere anche siti inpo’ più specializzati nel repertoriocome www.dustygroove.com(imbattibile per il soul e il jazz) ewww.cduniverse.com. Un po’ piùcaro (qui si paga in Pounds) masempre molto interessante il sitoinglese www.hmv.co.uk . Insommace n’è per tutti i gusti e le tasche,basta solo armarsi di pazienza enavigare, navigare... Anche per i CDdi EL&P si può fare lo stessodiscorso, tutta la loro discografia èstata ristampata in Giapponeriproponeno i vari album nelformato “Mini LP CD replica”, anchese i titoli più elaborati comeriproduzione grafica sono “BrainSalad Surgery” (con l’aperturafrontale e i manifesto interno) e itriplo live “Welcome Back MyFriends...” . C’è però un aspetto nonda poco che non abbiamo ancoraevidenziato: quello tecnicoriguardante il remastering digitale.In Europa capita frequentemente diacquistare ristampe derivate damaster di varia provenienza edepoche, di qualità non sempreeccelsa. In Giappone c’è invece unagrande attenzione per l’aspettotecnico e, ove possibile, quando siristampa un albun di catalogo

vengono effettuati remasteringmolto accurati e sonicamente digran lunga superiori agli stessiprodotti distribuiti in Europa o USA.Per gli EL&P ad esempio i tecnicigiapponesi hanno recuperato tutti imaster originali ed hanno effettuatonuovi ed esclusivi remastering etransfer con tecnica digitale estampati Cd dei primi 5 album deEL&P in due versioni: la standard20bitK2 Super Coding ed una adalta risoluzione con un sistemasviluppato dalla JVC denominatoK2High Definition Coding, si tratta –è bene precisarlo – di CD audio al100%, nulla a che vedere con ilsupporto SACD. Purtroppo le notetecniche di questo procedimentodella JVC csono tutte in giapponesee non sono riuscito a capireesattamente come vienerealizzato.Vi assicuro però cheriascoltare album che nella miagioventù sentivo con lo Stereorama2000 della Readers Digest sul miosistema composto da lettoreEsoteric UX1, Pre Classe CP700,Finali Classe CA350 e diffusori B&W800D è davvero stupefacente. Ilprimo degli EL&P - vi assicuro -nella versione K2HD è pazzesconella sua lucentezza, addiritturasuperiore a dischi successivi delgruppo. La voce di Greg Lake èperfettamente di fronte a me, lechitarre scintillanti, la batteria diPalmer potente al momento giusto,mentre il piano di Emerson emergecon tutto il corpo necessario. Dabrivido anche le tastiere leggendarie(moog e sintetizzatori vari),riprodotti con starordinaria grinta.Davvero un gran bel lavoro deitecnici giapponesi. Come vedetenon si tratta solo di ricerca esteticanel riprodurre su CD gli artworkoriginali, le stampe in arrivo dal SolLevante hanno spesso la prerogativadi remastering esclusivi realizzatiproprio per queste ristampe, e sefate un’accurata ricerca noterete chesono molti i titoli e gli artisti chepossono godere di questo specialetrattamento.

Marco Fullone

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Il software di riferimento: Video

musicale veramente emozionante diquella magica serata, arricchita dalmeraviglioso scenario della Romaantica e da un tramonto a dir pocoda brivido. Il repertorio propostoprivilegia il periodo dei Genesis cheparte dall’album “A Thick Of the tail”ma qualche cameo del periodoGabriel viene regalato nel primoDVD (“Firth of fifth” e “I know whatI like (in your wardrobe)”) o nelsecondo (“Carpet Crawlers”). La scenografia è spettacolare ebellissima e se potrete gustare

questo DVD con un grandeschermo o proiettore viimmergerete in unaatmosfera di grande

elettricità,caratterizata da

luci e colorisplendidi e uncarismaticoPhil Collinsancora perfettouomo di palco,supportato damusicisti digrandeesperienza

come Tony Banks, Mike Rutherford,Daryl Stuermer e ChesterThompson. Nonostante il mioscetticismo iniziale sul repertoriodevo ammettere che il concerto èveramente bello, non stanca un solominuto e il mestiere dei Genesis sirivela in tutto il suo splendore. E poi raramente mi è capitato diapprezzare delle immaginitecnicamente così belle e perfette.Credo senza timore di esagerareche siamo di fronte ad uno deimigliori DVD di concerto rock maipubblicati per qualità audio esoprattutto video. Posso solo immaginare come saràlo stesso concerto su Blu-ray Disc ... Per il momento un prodottoassolutamente da non perdere.

Marco Fullone

DVD VideoGENESIS“When In Rome 2007” (Virgin/EMI Music)Audio DTS 5.1 (24bit/96K) e Dolby Digital 5.1 (24bit/48K)Durata totale circa 5h 37min

Devo ammettere che come tantifans dei Genesis del primo periodonon ho mai amato particolarmentela svolta pop commerciale avuta dalgruppo con la leadership di PhilCollins. Dopo la dipartita di PeterGabriel i Genesis per molti nonsarebbero più stati lo stesso gruppoanche se – paradossalmente – ilsuccesso internazionaleaccompagnerà negli anni il gruppo.E questo DVD dimostra ancoraquanto entusiasmo ha il pubblico,in particolare quello italiano,

per un gruppo che ha scritto paginefondamentali nella storia del rock. Il box pubblicato dalla Virgin èrealizzato con il concerto vero eproprio su 2 DVD (con alcuni extrarichiamabili con il tasto enter/okquando sullo schermo apparel’omino “Duke”) ed un terzo DVDcontenente un documentariointitolato “Come rain or shine”.L’evento-concerto è stato registratoal Circo Massimo di Roma il 14 luglio 2007 davanti a 500.000persone ed è un documentario

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APPLICANDO LA RIVISTA PER IL MONDO MAC

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Ogni mese in edicola.

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tutte le nostre certezze in fatto diriproduzione: se la musica è questaquiddità assolutamente “noncertificabile scientificamente”,quando profondiamo mezzi edenergie per riprodurla, dove èconcentrata la nostra attenzione?Cosa ispira le nostre scelte? Perchépercorriamo una strada piuttostoche un’altra e cosa stiamo attenti anon perdere lungo il cammino?Cosa ha più e cosa ha menoimportanza nell’obbligatoriaconciliazione che deve esserericercata per coniugare la musica diprima con la musica di secondagenerazione? Quando un impiantoci soddisfa, ci fa cioè ripieni (satis-facio) e appagati (e tutti abbiamoavuto nella nostra esperienzaqualche ascolto siffatto...) cosa hamesso in luce quella catena diapparecchiature, cosa sta uscendoda quella congerie di valvole etransistors? Cosa succede durantequegli ascolti così “veri” edemozionanti? Perché, in casi comequesti, apprezziamo di più quellavoce o quella orchestra o queglistrumenti ed, anzi, percepiamosfumature e significati che primanon avevamo colto?Sono tutte domande senza rispostasicura, ma sono altresì domandeche ogni serio costruttore dovrebbesempre porsi e, invece, io vedo cheben pochi hanno l’essenza dellamusica come costante riferimento. Personalmente posso dire che soperfettamente “quando” unimpianto funziona, ma per “farlofunzionare” non sono mai riuscito areperire nessuna ricetta, non sonomai riuscito a trovare formulazioniaffidabili seguendo le quali vengagarantito il risultato.

“Maestro, posso chiedervi un’ultimalezione?”“Signore... io posso tentare... unaprima lezione......voglio parlare...la musica esiste solo per parlare diciò di cui la parola non puòparlare... in tal senso essa non è deltutto umana...”

Chi non ricorda queste parole cosìconsapevoli e serene, pronunciatenelle scene finali del celebre film“Tutte le mattine del Mondo”,quando il vecchio Sieur de Sainte-Colombe fa intuire, ad unvolonteroso Marin Marais cheincomincia a capire, “cos’è lamusica”!A mio avviso in questo dialogo v’èun passaggio estremamenteimportante: quando viene affermatoche la musica “non è del tuttoumana”.Qui si afferma che nella musica, inquell’aria che vibra, v’è unaquiddità, un qualcosa che non puòessere percepito dalla solarazionalità, ma che sconfina nelsovrarazionale, in ambito, cioè, ovela mente (la mens, la mensura),non può più arrivare.Potremmo dire che la musica ha,quindi, solo una relativa attinenzacon “le note” di cui si compone... eche, forse, la musica, è più... unvapore, un respiro, un anelito cheesala da quelle note. Ne è legata,vive nelle note, ma trascolora e sidilata per assumere valenze chenon sono connesse unicamente allamatericità di quelle vibrazioni...E, qui, percepiamo immediatamenteche da queste considerazioniprorompono semplicissimedomande che però mettono in crisi

Lo specchiodi Cassandra

La leggenda narra che il Dio Apollo erainnamorato di Cassandra, figlia diPriamo ed Ecuba. Egli aveva promessod'insegnarle a indovinare il futuro, seella avesse acconsentito a concedersi alui. Cassandra accettò lo scambio, ericevette le lezioni del dio; ma, unavolta istruita, si sottrasse a lui. AlloraApollo le sputò in bocca, ritirandolenon il dono della profezia, ma quellodella persuasione.

Pierre Grimal

Enciclopedia dei miti - Ed. Garzanti

Lorenzo Zen

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Lo specchio di Cassandra

Lavoro, lavoro, tanto lavoro, tantiascolti e tante prove finché scattaqualcosa, finché “l’armonia”scaturisce, fintantoché l’emozione èchiara, ma nessuna certezza.

Nessuna certezza che compiendo lestesse operazioni, assemblando glistessi componenti in un altrasituazione, il risultato sarà lo stesso.Forse il fascino, la malia e labellezza del nostro lavoro staproprio qui: nella fiducia che ilrisultato si può sicuramenteottenere, perché molte volte loabbiamo assaporato, ma altresìnella consapevolezza che la stradaper perseguirlo è ogni volta diversa.

Bisogna dunque, a mio avviso, nelnostro alchemico gioco di far ri-vivere nella ri-produzione,l’ineffabile qualità della musica,avere molta umiltà. Molta consapevole umiltà, nellaconvinzione che l’emozione, forte evibrante, che il nostro impianto puòsuscitare, non va ascritta alla“bellezza” dello stesso, ma alla suacapacità a “non esserci”, ad esserediafano servitore della musica, afare la sua funzione senzaintromettere l’inevitabile proprio;essere solo semplice mezzo,semplice strumento che sisottomette a qualcosa di piùimportante delle pur ferree leggi

che lo hanno informato.Non sono le caratteristiche di unimpianto a far sgorgare la musica,ma, al contrario, la musica fioriràquando l’inevitabile forte personalitàdella nostra “bella catena” saràoblata, resa permeabile allo “spirito”stesso della musica.Esattamente quello che dovrebbefare ogni politico degno di questonome... pura funzione che saspersonalizzarsi per seguire il “benecomune” (la volontà del “bencomun” che per più di mille anni haretto la mia sempre adorata“Serenissima”), per fare gli interessinon del proprio schieramento, delproprio partito, ma della collettivitàche ha l’onore di servire....E invece, lì come qui, non v’èquesta “remissione”, questo esserciper scopi più grandi, questoprogettare per la musica e non per idati tecnici di targa; v’è, invece,“l’appropriazione indebita” dellamacchina sulla sua funzione...Io penso spesso alle frasi che peranni hanno rimbecillito i nostripoveri appassionati, (come:

“l’amplificatore ideale è un cavo cheamplifichi” – io direi piuttosto che“il cavo ideale è un amplificatorelungo qualche metro” dato che siconosce un pochino ciò chesuccede in un amplificatore, mentresi conosce pochissimo ciò chesuccede in un cavo...) e capisco chela spocchiosa presunzione didominare i fenomeni elettroacusticiha piano, piano fatto perdere lanecessaria modestia che invecedovrebbe sempre essere fedelecompagna di ogni umanainvestigazione. Modestia senza la quale si perdonodi vista gli “scopi ultimi”, la “ragioneper cui” e si finisce per costruiremacchine stupende che però nullahanno a che vedere con la ragioneper la quale dovrebbero essereprogettate.E allora succede quello che è cosìben sintetizzato, in ambiti diversi,dalla famosa frase: “L’operazione è perfettamenteriuscita ed il paziente è morto”.

Lorenzo Zen

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