Red armsan profiloazienda 2013

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130 ARMI E TIRO 11/2013 Di Massimo Vallini, foto di Massimo Vallini e Ozdem Erdem I l gap si sta rapidamente accorciando. Soprattutto sui fucili semiautomatici la Turchia è ormai molto competitiva in ogni mercato, in particolare quello statunitense. E, in tutta sincerità, i prodotti di alcune aziende turche in termini di qualità non hanno (più) tanto da invidiare agli italiani. Che sono sempre considerati come esempio, però. E, in ter- mini di innovazione, hanno sempre molto da dire. «Le linee di Armsan sono nuove e diverse dalle altre aziende turche», mi spiega Safak Atilla. «Abbiamo stabilito una vera rivoluzione: tutto, prima, era disegnato su stile americano, che però non è così bello come quello italiano. Naturalmente prendiamo le idee che funzionano da tutti i concor- renti». «Ma quanto costa un Benelli?», mi chiede poi provocatoriamente. «Forse tre-quattro volte un 1. Una delle macchine a controllo numerico deputate alle lavorazioni delle canne. 2. A. Tolga Çetin e Safak Atilla sono due dei tre soci proprietari di di Armsan, marchio giovane e giovanile importato e distribuito in Italia da Bignami. 1 2 Soprattutto anche tanta concretezza nei semiautomatici di questa azienda fondata nel 2006 che fa della qualità e della competitività le sue armi su (ormai) tutti i mercati. Specializzata in semiautomatici a recupero di gas, preannuncia novità... SOLIDA E GIOVANE AMBIZIONE PROFILO D’AZIENDA Armsan SPECIALE

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130 ARMI E TIRO 11/2013

Di Massimo Vallini, foto di Massimo Vallini e Ozdem Erdem

Il gap si sta rapidamente accorciando. Soprattutto sui fucili semiautomatici la Turchia è ormai molto competitiva in ogni mercato, in particolare quello statunitense. E, in tutta sincerità, i prodotti

di alcune aziende turche in termini di qualità non hanno (più) tanto da invidiare agli italiani. Che sono sempre considerati come esempio, però. E, in ter-mini di innovazione, hanno sempre molto da dire. «Le linee di Armsan sono nuove e diverse dalle altre aziende turche», mi spiega Safak Atilla. «Abbiamo stabilito una vera rivoluzione: tutto, prima, era disegnato su stile americano, che però non è così bello come quello italiano. Naturalmente prendiamo le idee che funzionano da tutti i concor-renti». «Ma quanto costa un Benelli?», mi chiede poi provocatoriamente. «Forse tre-quattro volte un

1. Una delle macchine a controllo numerico deputate alle lavorazioni delle canne.

2. A. Tolga Çetin e Safak Atilla sono due dei tre soci proprietari di di Armsan, marchio giovane e giovanile importato e distribuito in Italia da Bignami.

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Soprattutto anche tanta concretezza nei semiautomatici di questa azienda fondata nel 2006 che fa della qualità e della competitività le sue armi su (ormai) tutti i mercati. Specializzata in semiautomatici a recupero di gas, preannuncia novità...

SOLIDA E GIOVANE AMBIZIONE

PROFILO D’AZIENDA Armsan SPECIALE

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1. I tondini grezzi per le canne provengono dall’Italia.

2. Oltre alle più moderne macchie a controllo numerico anche torni e foratrici classici per la lavorazione delle canne.

3. Sui controlli dimensionali e la rispondenza alle tolleranze di progetto l’azienda sta investendo molto, nuova sala metrologica compresa.

nostro fucile, ma varrà forse due volte. Noi abbiamo un ottimo recupero di gas e ci concentreremo su quello e sulla carabina che presenteremo già allo Shot show. O anche il calibro 28 che in Europa è andato molto bene». Con il suo socio A. Tolga Çetin, Safak è proprieta-rio di Armsan, marchio giovane e giovanile impor-tato e distribuito anche in Italia per alcuni modelli (Phenoma escluso) da Bignami. Hanno in corso operazioni di partnership con altre due aziende turche, una delle quali concentrata sulla produzio-ne per numerose aziende statunitensi come Mossberg e Weatherby, ma anche europee come Verney-Carron e Webley & Scott, che permettono loro di operare in modo differente su differenti mercati.

UN TEAM GIOVANEArmsan sfrutta il know how di entrambe le società e produce vari tipi di fucili per la caccia ad anima liscia, per lo sport, per la difesa personale e per le forze dell’ordine. Ha ampliato sia il proprio volume di produzione sia la gamma di prodotti, fin dalla sua costituzione nel 2006, mantenendo i più alti standard di qualità. È, così, diventata leader nel settore di esportazione di armi dalla Turchia in par-ticolare verso Russia, Libano e Medio oriente. Ha prodotto 38 mila fucili l’anno scorso e conta di raddoppiare quest’anno. È una tra le prime tre azien-de armiere turche e punta a insediarsi tra le prime dieci aziende mondiali specializzate nel settore della caccia e delle armi sportive. Armsan deve questo risultato straordinario, in un tempo così breve, a un team giovane, dinamico e aggressivo, che cerca uno sviluppo continuo, senza mai esitare a investire in nuove tecnologie. Missio-ne del team Armsan è quello di offrire i migliori prodotti con il più alto rapporto qualità/prezzo. «Ci rivolgiamo a un pubblico giovane, alle nuove ge-nerazioni», mi spiega ancora Atilla. «Qui ci sono 3 milioni di cacciatori. Non è tanto costosa la li-cenza, ma richiede parecchi adempimenti burocra-tici». Gli stranieri possono cacciare solo in alcune zone gestite da agenzie di viaggi turche che siano state autorizzate dal ministero dell’Agricoltura e degli affari rurali. Attualmente la fabbrica nel quartiere Ümraniye di Istanbul, impiega 200 persone su una superficie di 3.500 mq, ma presto si trasferirà in un nuovo sta-bilimento di almeno 5-6.000 mq che deve essere ancora individuato nelle vicinanze del vecchio. Il dipartimento Ricerca & sviluppo è gestito da un anziano esperto che viene da Düzce, una cittadina vicino a Istanbul dove si è sviluppata da tempo la produzione di armi. «La produzione di armi deriva da alcuni armieri bulgari che circa 40 anni fa si sono trasferiti a Conya e a Düzce, dove hanno an-che cominciato a produrle, con il minimo di mac-chinari». Le aziende turche di armi hanno imparato ad at-trezzarsi per ogni occorrenza, ricorrendo magari a consulenti presi qua e là, anche in Italia, come è successo frequentemente in passato e tuttora. Non è il caso di Armsan, che nasce con una forte con-notazione commerciale e una grande voglia di con-

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frontarsi con l’estero. Ho conosciuto ormai parec-chi anni fa Atilla e Çetin proprio per il loro deside-rio di conoscere e farsi conoscere. Per quanto mi riguarda, sono rimasto impressionato dal traffico, caotico ma calmo, di Istanbul, dai panorami del Bosforo, dalla simpatia della popolazione e dalla modernità delle attrezzature delle aziende armiere che ho visitato.

TURCHIA NUMERO UNOOggi in Turchia ci sono un centinaio di aziende del settore armiero e l’esportazione verso gli Stati Uni-

PROFILO D’AZIENDA Armsan

ti di fucili a canna liscia ha toccato l’incredibile cifra di 441.332 unità, contro le 170.460 dell’Italia che è al secondo posto o le 154.446 della Cina. Anche il mondo delle armi sta rapidamente cam-biando volto. Armsan non riposa sugli allori: «A medio termine andremo sulle carabine bolt-action e semiautoma-tiche che stiamo già progettando e, a lungo termi-ne, anche sulle pistole», svela Atilla. «Produciamo armi per il law enforcement e forniamo lanciagra-nate a esercito e polizia. Forse bisognerebbe fare una buona carabina ad aria precompressa, ma è meglio concentrarsi sul proprio core business». Le armi per il law enforcement portano il marchio Armtac e comprendono lanciagranate e fucili a pompa con calci sintetici regolabili, telescopici e ripiegabili, con finiture digicamo, green, desert di stampo militare e addirittura, in ossequio alla mo-da, rosso e verde Zombie... Ma il core business, appunto, è costituito dalla cac-cia, dai semiautomatici a canna liscia per caccia. All’interno del suo moderno e tecnologico impian-to, Armsan produce semiautomatici a presa di gas con pistone e otturatore a rampone oscillante. I modelli A612 in calibro 12, A620 in 20, Cre8 in 28, e i fucili a pompa P612. I più moderni sono i Phenoma che hanno linee molto moderne ed ergo-nomiche. Con calciature in polimeri sintetici a

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1. Un particolare delicato che denota uno sforzo industriale è la doppia bretella realizzata in unico pezzo di acciaio.

2. Un operaio sistema il caricatore con le carcasse sulla fresatrice a controllo.

3. Le rifiniture dei legni vengono eseguite alla levigatrice da operatori specializzati.

4. Una delle macchine a controllo per la fresatura del legno.

5. La verniciatura dei calci. In catalogo Armsan offre noce standard o grado 2,5 con finitura satinata o a olio e fino al 4 con verniciatura lucida.

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effetto soft touch a prova di graffio su quelli neri, legni laminati e carcasse anodizzate in vari colori. La serie più “trasgressiva” e colorata si chiama A Design.

COMPLETA AUTONOMIATutte le parti dei fucili sono costruite in Turchia e la maggior parte all’interno dello stabilimento. È piuttosto strano per molti produttori, oggi, ma è comune anche ad altre aziende turche. Quello che colpisce, in Armsan, è l’attenzione per la qualità che si nota nei controlli dimensionali e nella vo-lontà di dotarsi delle apparecchiature più avanzate. Rispettare standard e tolleranze di progetto è di-ventato un imperativo ed è doveroso per aziende che ambiscono così in alto come Armsan. «Siamo una squadra che è completamente concentrata su standard di sicurezza, qualità e miglioramento con-tinuo dei prodotti attraverso partnership tra dipen-denti, clienti e fornitori. La soddisfazione del clien-te è la nostra massima priorità», asserisce ancora Atilla che è stato pilota dell’aeronautica turca, ha studiato negli Stati Uniti e poi si è dedicato all’at-tività commerciale.I tondini in acciaio grezzi delle canne provengono dall’Italia. Foratrici e torni per farli diventare tubi e poi canne sono piuttosto tradizionali, ma sono le macchine a controllo numerico che fanno il lavoro “di fino”. Vengono lappate le anime di canna e an-che le camere. Le carcasse sono fresate con cura a macchina, i particolari sono fresati o microfusi e poi finiti anche tramite burattatura. Ogni fucile è sottoposto a mille cicli di funziona-mento per il cosiddetto “rodaggio” e alla successi-va prova di sparo su tre colpi. La prova sul campo resta, comunque, molto importante: Armsan conta molto sul feedback del mercato non solo per affi-nare i prodotti esistenti, ma anche per svilupparne di nuovi.Persino i calci sono lavorati completamente nello stabilimento di Ümraniye, anche se qualcuno è acquistato magari ancora in Italia. L’approvvigio-namento del noce “giusto” non è certo un problema in Turchia, comunque Armsan è dotata di autocla-ve per l’essiccazione. Le fresature particolari sono eseguite da macchine a controllo, mentre per la

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1. Questa è la macchina che serve per eseguire i test del ciclo di funzionamento o il cosiddetto “rodaggio”.

2. Ogni fucile viene testato anche a fuoco con tre colpi.

3. In azienda si eseguono anche le verniciature dei calci con metodo denominato Transfer water technology.

4. In catalogo anche versioni incise dell’Armsan atelier. L’incisore lavora direttamente in azienda sulle carcasse in acciaio dei modelli A612 e A620.

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PROFILO D’AZIENDA Armsan

GRANDE, GIOVANE E PRODUTTIVALa Turchia si estende su una superficie di 783.562 km², tre volte l’Italia e, nell’ultima rilevazione Türkstat 2012, risulta avere 75.627.384 abitanti. La metà della popolazione ha meno di 30 anni. Il 99% della popolazione professa la religione musulmana. La capitale è Ankara, una delle tre grandi città turche insieme a Smirne (Izmir) e Istanbul; quest’ultima è la più grande metropoli del Paese, con oltre 13 milioni di abitanti, nonché il maggior centro industriale e commerciale. La Turchia è una repubblica parlamentare con un’economia in forte espansione: il prodotto interno lordo è triplicato in dieci anni e ha raggiunto i 786 miliardi di dollari nel 2012, pro capite è 10.504 dollari (in Italia è 2.013 miliardi di dollari e 33.048 pro capite). Una crescita economica stabile, un’economia promettente che, secondo le previsioni, registrerà la crescita economica più rapida tra i membri dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) tra il 2012 e il 2017.Attualmente è al 16° posto tra le maggiori economie del mondo e al 6° tra i Paesi dell’Ue nel 2012. Un’economia istituzionale alimentata da oltre 123 miliardi di dollari in investimenti diretti esteri nell’ultimo decennio e al 13° posto nella classifica dei Paesi più interessanti al mondo relativamente agli investimenti diretti esteri del 2012. Un settore privato dinamico e maturo con 153 miliardi di dollari di esportazioni e un aumento del 325% tra il 2002 e il 2012.

La Turchia è progredita rapidamente fin dal 1982 nell’imporsi come un Paese industriale. L’industria è concentrata nell’occidente tra Istanbul, Izmit, Bursa e Izmir, ma importanti centri sono localizzati anche in Egeo, Anatolia centrale e Sud-Est. Sono in continuo aumento le fabbriche per il montaggio delle auto (Fiat, Renault, Ford, Toyota, Mercedes), la costruzione di macchine utensili e il settore della trasformazione. Sin dal 1990, in Turchia questo comparto è cresciuto quasi

del 20% annuo. La crescita dell’industria meccanica del Paese è sostenuta da piccole e medie imprese altamente competitive che costituiscono la fetta più consistente della produzione industriale turca.I vantaggi derivati dalla capacità di progettazione richiesta per competere al livello internazionale e un costo del lavoro non elevato consentono all’industria meccanica turca di offrire una serie di prodotti e componenti affidabili e di qualità elevata. La produzione dei macchinari in Turchia ha anche incominciato a costituire una porzione sempre maggiore delle esportazioni del Paese e, nel 2010, ha rappresentato l’8,3% delle esportazioni totali con 9,4 miliardi di dollari. Tra le principali destinazioni delle esportazioni dei macchinari turchi, Germania, Francia, Regno Unito,

Italia e Iran. D’altra parte, la Turchia importa macchinari principalmente da Cina, Germania, Italia, Francia e Stati Uniti. Nonostante l’elevata produzione nazionale di macchinari, le importazioni degli stessi (21,3 miliardi di dollari nel 2010) superano però le esportazioni, sottolineando così che la domanda nazionale di macchinari è in continuo aumento.

formatura avanzata di calci e astine si impiegano comuni pantografi automatizzati. Le rifiniture dei legni vengono eseguite alla levigatrice da operato-ri specializzati. Mentre le zigrinature dei legni (e anche le scritte sul metallo) sono eseguite al laser. In catalogo Armsan offre calci in noce standard con verniciatura satinata, grado 2 e 2,5 a olio e 3 e 4 con verniciatura lucida. In azienda si esegue persino la verniciatura dei cal-ci con metodo denominato Transfer water techno-logy, con le particolari gelatine che si applicano per immersione, con tutti i pattern mimetici possi-

1. L’azienda che si trova nel quartiere Ümraniye di Istanbul, impiega 200 persone su una superficie di 3.500 mq.

2. Çetin, presidente di Armsan, mostra un lanciagranate disponibile in vari calibri dal 37 al 56 mm, a marchio Armtac, con calcio telescopico regolabile, alzo a ritto multi angolare, Picatinny rail.

Nella fabbrica Armsan, tra scatole di fucili in attesa di essere spediti, sotto l’occhio vigile del “padre dei turchi” Mustafa Kemal Atatürk (1881-1938), fondatore e primo presidente della Repubblica turca.

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LA PROVA IN PLACCA

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35 metri *35 metri ***

Cartucce impiegate: Clever Game 32 grammi piombo 7Totale pallini per cartuccia: 355Distanza di tiro: 35 metriStrozzature: ***/*Cerchio esterno di rosata: 750 mmCerchio interno di rosata: 375 mmPercentuale di pallini tra cerchio esterno e cerchio interno: canna *** 63,3% (225 pallini), canna * 85% (302 pallini)Percentuale di pallini nel cerchio di 750 mm: canna *** 72,4% (163 pallini), canna * 58,9% (178 pallini)Percentuale di pallini nel cerchio di 375 mm: canna *** 37,6% (62 pallini), canna * 41,1% (62 pallini)Distribuzione: buona, rosate appena leggermente basse

Le prove sono state eseguite in uno stand di piattello Skeet (molto praticato in Turchia) attrezzato con un’area destinata anche al Tiro dinamico. Lo staff tecnico di Armsan si è dimostrato preparato e disponibile.

PHENOMA CARBOIl semiautomatico calibro 12 magnum più moderno di Armsan è il Phenoma, declinato in varie versioni con calciature di disegno moderno in legno a strati, legno, camouflage e qui con il calcio plastico nero soft touch della versione Carbo. Con canna di 710 mm (disponibili le altre tre misure)pesante 990 grammi e dotata di strozzatori intercambiabili Primochokes, raggiunge il peso totale di 3.257 grammi, la lunghezza totale è 1.225, il peso dello scatto 3.080 grammi. È a recupero di gas sistema Franchi con pistone in acciaio inossidabile (e un secondo di

colore rosso per le condizioni di caccia più estreme) e serbatoio in lega leggera con copertura Phenokote che assicura protezione dalla corrosione, eccellente lubrificazione e riduzione delle frizioni. Ha cut-off, ponticello di nuovo disegno, calciolo in gomma antirinculo con distanziali per variare la lunghezza, mirino Lpa. Per informazioni: Armsan Silah Sanayi, Inklap Mahallesi Alemda Caddesi Siteyolu sokak 3, 34768 Ümraniye-Istanbul (Turchia), tel. +90.216.63.02.600, fax +90.216.63.02.288, www.armsan.com.

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LA PROVA IN PLACCA

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cylCartucce impiegate: Clever Game 32 grammi piombo 7Totale pallini per cartuccia: 355Distanza di tiro: 15 metriStrozzature: ***/cylCerchio esterno di rosata: 750 mmCerchio interno di rosata: 375 mmPercentuale di pallini tra cerchio esterno e cerchio interno: canna *** 100% (355 pallini), canna cyl 97,5% (337 pallini)Percentuale di pallini nel cerchio di 750 mm: canna *** 9% (32 pallini), canna cyl 61,7% (208 pallini)Percentuale di pallini nel cerchio di 375 mm: canna *** 91% (323 pallini), canna cyl 38,3% (129 pallini)Distribuzione: ottima, rosate appena leggermente basse

A612 WOODCOCK

bili e immaginabili. Anche quello con fondo nero e tappeto di teschi grigi… C’è anche la pellicola Fonex per “nobilitare” calci in plastica a effetto legno. Nel catalogo, alla voce Armsan atelier, sono comprese anche alcune versioni incise niente af-fatto male, quasi tutte piuttosto sobrie. L’incisore lavora direttamente in azienda sulle carcasse dei semiautomatici più preziosi.

Lo stabilimento, frutto di successivi allargamenti, verrà presto abbandonato e sono certo che non avrà concorrenti (o quasi) perché in Armsan tengono alla qualità del lavoro e alla continua modernizza-zione, ma anche alla qualità della vita degli operai, a quanto ho potuto vedere. Poi ci sono le ambizio-ni, che restano tante e molte già realizzate, e la capacità senza precedenti di bruciare le tappe.

Cartucce impiegate: Clever Game 32 grammi piombo 7Totale pallini per cartuccia: 355Distanza di tiro: 35 metriStrozzature: ***/*Cerchio esterno di rosata: 750 mmCerchio interno di rosata: 375 mmPercentuale di pallini tra cerchio esterno e cerchio interno: canna *** 74% (263 pallini), canna * 76,9% (273 pallini)Percentuale di pallini nel cerchio di 750 mm: canna *** 66,1% (174 pallini), canna * 64,1% (175 pallini)Percentuale di pallini nel cerchio di 375 mm: canna *** 33,9% (89 pallini), canna * 35,9% (98 pallini)Distribuzione: ottima, rosate appena leggermente alte

Il semiautomatico A612 calibro 12, a recupero di gas sistema Franchi, nella versione Woodcok (beccaccia), con carcassa nera lucida e incisione dorata di due beccacce in volo. La canna è lunga 610 mm con mirino a perla in ottone, forata a 18,4, pesante 883 grammi e monta strozzatori intercambiabili Primochokes lunghi 70 mm. Il peso totale è 2.806 grammi (di solito 2.700, variabile aseconda del peso del legno), la

lunghezza totale 1.125 mm, 2.955 grammi il peso dello scatto. È definito “sparatutto” e non richiede di cambiare valvola per le differenti cariche. Ha tubo serbatoio in alluminio e calcio in noce di grado 3 verniciato lucido, calciolo anti-impigliamento. Molto maneggevole, non sbacchetta, è rapido e si è ben comportato al tiro sia alla distanza consueta, sia alle più brevi tipiche della caccia alla regina del bosco.

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A SIX TWENTY È semiautomatico calibro 20, stessa meccanica del modello A612 a recupero di gas sistema Franchi con pistone in acciaio inossidabile e otturatore con rampone superiore oscillante, con canna

lunga 710 mm (ma sono disponibili le altre tre misure e anche una slug) pesante 906 grammi e in totale 2.640 grammi. Strozzatori intercambiabili, calciolo ventilato, mirino Lpa.

LA PROVA IN PLACCA

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35 metri *35 metri ***Cartucce impiegate: Rc T3 28 grammi piombo 6Totale pallini per cartuccia: 245Distanza di tiro: 35 metriStrozzature: ***/*Cerchio esterno di rosata: 750 mmCerchio interno di rosata: 375 mmPercentuale di pallini tra cerchio esterno e cerchio interno: canna *** 45,3% (111 pallini), canna * 55,1% (135 pallini)Percentuale di pallini nel cerchio di 750 mm: canna *** 67,5% (75 pallini), canna * 63,7% (86 pallini)Percentuale di pallini nel cerchio di 375 mm: canna *** 32,5% (36 pallini), canna * 36,3% (49 pallini)Distribuzione: discreta, rosate appena leggermente a sinistra

3. e 4. Cre8 si pronuncia più o meno “create” in inglese. La “creatura” in calibro 28, già presente sul nostro mercato, è stata ridisegnata in senso estetico. In Armsan proclamano 6 mila cicli senza un malfunzionamento. L’esemplare provato, con canna di 660 mm, pesa 2.483 ed è lungo 1.180 mm.

Il fucile a pompa calibro 12/76 Armtac Rs-X2 con molla per il ritorno dell’astina (che può essere anche tolta), ha canna lunga 470 mm, totale 1.000 mm, pesa 3.095 grammi, oltre al breecher ha spegni fiamma.

1. Rosata di 3 colpi con le Fiocchi Slug 31 grammi a 35 metri la rosata misura circa 90 mm, miglior risultato con le Remington slugger 28 grammi: 70 mm

2. Rosata con 9 pallettoni 11/0 Mirage Copper a 15 metri in 300 mm, a 25 circa 500 mm.1 2

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