Sommeliers Abruzzo N. 2 · Alla scoperta della nobile terra d’Alsazia 15 Il vino e la storia 19...

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Abruzzo N. 2 Aprile - Giugno 2005 Sommeliers Periodico dell’Associazione Italiana Sommeliers - Abruzzo e Molise Registrazione tribunale di Chieti n. 06/2004 Vinoterapia Quando il vino fa rima con salute Alla scoperta della nobile terra d’Alsazia Gli esperti confermano Eccezionale la vendemmia 2004 Resta l’incognita qualità Il vino e la storia L’avvento dei Benedettini salvò la produzione

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Abruzzo N. 2Aprile - Giugno 2005

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2004

VinoterapiaQuando il vino farima con salute

Alla scopertadella nobileterra d’Alsazia

Gli esperti confermanoEccezionale la vendemmia 2004Resta l’incognita qualità

Il vino e la storiaL’avvento dei Benedettinisalvò la produzione

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Som

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Sommelier AbruzzoNumero 2 - Aprile/Giugno 2005 - Anno IITrimestrale dell’Associazione Italiana SommeliersAbruzzo e Molise

Direttore editorialeGaudenzio D’Angelo

Direttore responsabileFabrizio Caporale

RedazioneRoberto Casaccia, Nino Catani, Giuseppe Caudai,Alfredo Colangelo, Manuela Corneli, Renato De Luca,Gianfranco Di Blasio, Duilio Fabbiani, Armando Forcucci,Massimo Iafrate, Antonio Iannetti, Giovanna La Molinara,Katia Masci, Antonello Moscardi, Alberta Orlandi, Luca Panunzio,Renzo Saraceni, Tatiana Spinelli, Liberata Torlontano.

EditoreA.I.S. Abruzzo e Molise

Grafica e impaginazioneMassimo Di Prinzio

FotografieClaudio Carella, Giuseppe Cavaliere, Marcella MaselliCampagna, Marco Minoliti, Archivio CARSA Edizioni,Archivio AIS, Archivio Grafiche Di Prinzio.

StampaGrafiche Di Prinzio - Guardiagrele

La casella di posta elettronica [email protected], è a dispo-sizione per suggerimenti, critiche, interventi e per tutto quello che vor-rete dirci.

Vendemmia 2004:

Ok per la quantità,

che ne sarà della qualità? 3

Vinoterapia:

Quando il vino

fa rima con salute 8

Tendone o filare,

la sfida dei viticoltori 10

La vite e l’uomo:

una simbiosi millenaria 14

Alla scoperta della nobile

terra d’Alsazia 15

Il vino e la storia 19

L’alimentazione

tra bisogno e piacere 22

Le ricette 24

Programma di sezione 26

Programma

delle delegazioni 29

+15%È il tetto stimato dell’incremento della produzione

vinicola in Abruzzo nel 2004, rispetto al 2003.

La previsione di Sommeliers Abruzzo era indovinata.

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Tutto si aggiorna e tutto si rinnova. Con questo motto vogliamo portare avanti la vita dell’AIS Abruz-

zo; negli ultimi anni abbiamo assistito a tante novità.

Quindi proseguiamo in questo cammino, comunicando ai nostri lettori lo spostamento, a partire dal-

lo scorso 1 Marzo, della sede dell’AIS Abruzzo da Montesilvano allo Sporting Hotel Villa Maria di Fran-

cavilla al Mare (Ch). Il trasferimento della sede è stato dettato da uno stimolo di crescita e ammoder-

namento. La direzione dell’Hotel ci offrirà la possibilità, nel giro di qualche mese, di essere i primi ad

inaugurare la nuova galleria commerciale e di rappresentanza dei prodotti del territorio, prevista nel pro-

gramma di rinnovo dell’hotel.

Per qualche giorno staremo un po’ stretti in una sistemazione provvisoria, ma per fine anno contiamo

di brindare alla nuova sede ufficiale. In futuro avremo anche – e ciò è da ritenersi di importanza stra-

tegica per la programmazione delle nostre attività – la sala degustazione-enoteca, destinata a diventare

il “Club dei soci AIS”.

Un altro motivo del trasferimento riguarda la notevole visibilità avuta nella fortunata serie degli incon-

tri del Primo lunedì del mese, iniziati per prova proprio allo Sporting Hotel Villa Maria, e che da subi-

to (ormai sono quasi tre anni) hanno avuto un grande successo. Ciò potrebbe essere di buon auspicio

per la nuova sede AIS Abruzzo.

Colgo l’occasione per ringraziare la direzione dell’Hotel Serena Majestic di Montesilvano che ci ha ospi-

tati per due anni e resta sempre nostro punto di riferimento per gli eventi di grandi dimensioni.

Sommeliers Abruzzo

Una nuova sedeper i Sommeliers d’AbruzzoAllo Sporting Hotel Villa Maria, per continuare a crescere

Le previsioni del n. 1 di Sommeliers Abruzzo sono state pienamente confermate dai tecnici. Nell’arti-

colo pubblicato dalla nostra rivista a gennaio, Alfredo Colangelo, sentendo le prime impressioni di pro-

duttori e operatori del settore, aveva fatto presente che la produzione di vino avrebbe conosciuto un con-

sistente incremento nella vendemmia 2004, rispetto all’anno precedente.

I dati hanno confermato questa anticipazione. Si tratta di stime – che meritano dunque una verifica più

accurata -, ma che indicano chiaramente come l’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle sia stato

caratterizzato da un raccolto abbondante sotto il profilo quantitativo. Sulla qualità, al contrario, è tut-

to da vedere.

Nel secondo numero del Sommeliers Abruzzo si parlerà anche delle proprietà terapeutiche del vino, di

come i Benedettini, tanti secoli fa, ne riscoprirono le virtù, e di come si è evoluta l’alimentazione del-

l’uomo. Passando per un viaggio in Alsazia e per il nutrito elenco dei programmi della sezione e delle

delegazioni.

Il boom della vendemmia 2004Confermate le previsioni di Sommeliers Abruzzo

1

di Gaudenzio D’Angelo

Presidente AIS

Abruzzo e Molise

di Fabrizio Caporale

NUOVO INDIRIZZO

SEDE AIS ABRUZZO E MOLISE

c/o Sporting Hotel Villa Maria

C.da Pretaro

66023 Francavilla al Mare (Ch)

Tel. e fax 085.4503074

Tel. 085.450051 (centralino Hotel)

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Sommeliers Abruzzo

Ok per la quantità,che ne sarà della qualità?

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L’Arssa conferma la stima

di crescita del prodotto

Invariata la Doc, il ruolo

delle piogge d’autunno

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4 Avevamo visto giusto. Come nella gran parte d’Italia, anche in Abruzzo la ven-

demmia 2004 ha avuto un risultato eccellente.

La stima (e per ora solo di stima possiamo parlare, anche se effettuata sulla scorta

di dati oggettivi) ha bisogno di pochi commenti.

Ci sarà un aumento della produzione di vino, grazie al raccolto dello scorso au-

tunno, tra il 10 e il 15 per cento. Il che equivale a dire che potremmo trovarci di

fronte a una produzione complessiva compresa tra i 3.800.000 e i 4 milioni di et-

tolitri.

A confermare la previsione avanzata sul primo numero di Sommeliers Abruzzo è

stato Giuseppe Cavaliere, responsabile del settore vitivinicolo dell’Arssa, l’Azien-

da di sviluppo agricolo della Regione Abruzzo.

Annata d’oro, quasi da record, sul prodotto complessivo. Cambia invece il discorso

per quanto riguarda la qualità e la Doc. “In quest’ultimo caso – spiega Cavaliere,

che è anche componente del Consorzio di tutela del settore – non ci saranno va-

riazioni sostanziali. I vini a Denominazione di origine controllata rappresente-

ranno una percentuale del 26-27 per cento, comunque al di sopra del milione di

ettolitri, e dunque in linea con i valori che si sono registrati negli anni passati”.

Sulla qualità, al contrario, peseranno tante incognite. “Il 2004, sotto questo pro-

filo, è stato a due volti – continua Cavaliere -. Le condizioni climatiche sono sta-

te ottimali per buona parte dell’anno, ma le piogge autunnali hanno complicato

la situazione. Pertanto, per esaminare compiutamente l’andamento in questo am-

Sommeliers Abruzzo

A destra grappoli di Montepulciano

prossimi alla vendemmia

Nell’altra pagina, un vigneto

di Montepulciano e Trebbiano

sulle colline di Ripa Teatina

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Sommeliers Abruzzo

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bito si dovrà aspettare”. Cavaliere, nella sua veste di tecnico, non aggiunge altro, molto opportuna-

mente.

È certo che la qualità dei vini abruzzesi sarà condizionata dalle avversità atmosferiche intervenute

proprio nel momento più importante della stagione, e cioè nell’imminenza o durante la vendemmia.

Ma proprio perché siamo stati in presenza di eventi non del tutto favorevoli, produttori e operatori

saranno chiamati a raddoppiare e forse triplicare gli sforzi perché lo standard qualitativo del vino

“made in Abruzzo” sia mantenga a livelli accettabili.

Un’impresa difficile, ma sulla professionalità di queste categorie non ci sono dubbi, come attestato

dagli esperti e dai mercati italiani ed esteri. In bocca al lupo: i produttori ne hanno bisogno.

“Non è possibile al momento, stabilire in quali zone particolari della nostra regione ci sarà il mag-

giore incremento di produzione o si raggiungeranno i migliori standard qualitativi – conclude Ca-

valiere –, tali risultati potranno essere a macchia di leopardo e comunque dovranno essere valutati

con il trascorrere del tempo”. (f.c.)

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Vini e Oli d’Abruzzovalori di un territorio

pad. 5 stands F/G 6-7-875 Cantine / Wine producers

pad. 10 area 2630 Produttori / Extravergine Olive Oil producers

Centro Regionale Commercio Internodelle Camere di Commercio d’Abruzzo

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L’AQUILA: Bove Vinicola, Peperoncino, Pietrantonj Italo Casa Vinicola. CHIETI: Abruzzo

del Mondo, Azienda Agriverde, Buccicatino Fattoria, Caldora Vini, Casalbordino - Soc. Coop. Ma-

donna dei Miracoli, Casal Thaulero Aprutina Vini, Ciavolich Giuseppe Azienda Agricola, Citra

Vini, Colle Moro Cantina Sociale, Di Camillo Vini, Di Vito Olearia Vinicola, Fattoria Licia,

Frentana Cantina, Il Feuduccio di S. Maria d’Orni, Jasci Donatello Azienda Agricola, Jasci & Mar-

chesani Azienda Agro-Biologica, La Cascina del Colle Azienda Agricola, Mastrangelo - Teni-

menti del Grifone, Miglianico Cantina Soc. Coop. Agricola, Mucci Cantine, Olivastri Tommaso

Azienda Agricola, Olearia Vinicola Orsogna Soc. Coop. Agricola, Paolucci Azienda Agricola, Pa-

setti Azienda Agricola, Santoleri Nicola Azienda Agricola, Sarchese Dora Azienda Agricola, Spi-

nelli Cantine, Vinicola Olearia Teatina, Tenuta I Fauri Azienda Agricola, Torre Zambra Azienda

Vinicola, Valle Martello Azienda Agricola. PESCARA: Abruzzo Vini, Agricola Tiberio, Bosco

Nestore & C. Azienda Vinicola, Chiarieri Azienda Agricola, Chiusa Grande Azienda Agricola,

Col del Mondo Azienda Agricola, Contesa Azienda Agricola, Dieta Mediterranea, Filomusi Guel-

fi Azienda Agricola, M e M, Marchesi De Cordano, Petronio, Podere Castorani, Roxan Casa Vini-

cola, Solania, Tenuta Torre del Poggio, Azienda Agricola, Ciccio Zaccagnini Azienda Agricola.

TERAMO: Barone Cornacchia Azienda Agricola, Centorame Azienda Agricola, Corrado De An-

gelis Corvi Azienda Vitivinicola, Di Giovanpietro Flaviano Azienda Agricola, Faraone Azienda

Agricola, Fattoria Giuseppe Savini, Fattoria Nicodemi Bruno, Ferliga Cantine, Fratelli Barba So-

cietà Agricola, La Quercia Azienda Agricola, Lepore Azienda Vitivinicola, Mazzarosa De Vincen-

zi Antonio, Monti Antonio ed Elio Azienda Agricola,0 Montori Camillo Azienda Agricola, Orlan-

di Contucci Ponno Azienda Agricola, Pepe Emidio Azienda Agricola, Pepe Organic Wines, San Lo-

renzo Vini Azienda Vitivinicola, Scialletti di Castellotti, Tavoletti Raffaele & C. Azienda Agri-

cola, Villa Bizzarri, Villa Cervia, Villa Medoro Azienda Agricola.

A.I.PR.OL., Andreassi Oleificio, Casina Rossa Frantoio Oleario, Consorzio di tutela olio DOP

Colline Teatine, Consorzio Olivicoltori della Provincia di Chieti, D’Alessandro - Rupe del Bian-

cospino, Delfico Azienda Agricola, Della Fazia Azienda Agricola Colt. Biologiche, Di Giampaolo

Ennio Oleificio, Di Michele Nunzio, Frantoio Di Pasquale, L’Antico Frantoio, La Pietra G & C

Frantoio dei Colli, Le Magnolie Azienda A gricola Dop-Bio, L’Olivicola Casolana, Olio & Olivi

of Ursini, Masciantonio Tommaso Azienda Agricola, Palusci Marina Azienda Agricola, Pavone &

Partners - Pelusi Annamaria, Persiani Azienda Agricola, Plenilia Coop., Ranieri Frantoio Olea-

rio, San Mauro Vinicola Olearia, Tomassetti Elio Oleificio.

CANTINE PARTECIPANTI AL 39O

VINITALY

PRODUTTORI PARTECIPANTI AL SOL

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Sommeliers Abruzzo

Brindando a Bacco…pensiamo anche alla saluteIl vino e i suoi usi: da farmaco a esaltazione della tavola

8

di Gianfranco Di Blasio

Maschera facciale al mosto

Creatura a base di sole, di luce, di aria, figlio della terra e dell’intelligenza umana. Ecco il vino, vero do-

no “biologico” del pianeta. Per secoli il vino ha rappresentato assieme al pane (altro prodotto della tra-

sformazione microbica effettuata sul grano), l’alimento base dell’uomo, contrassegnando le fasi alterne

dell’abbondanza e delle carestie alimentari.

Oltre al suo apporto energetico (500-700 Kcal/litro) , altre 600 sostanze fanno a gara, per dare un va-

lido supporto ai complessi bisogni della macchina umana..

La domanda posta ai dietologi è sempre la stessa: “il vino fa bene o male?”

Che il nettare di Bacco avesse proprietà quasi farmacologiche era noto anche agli antichi. Nell’antica

Grecia era considerato il “possente pharmacon”, nel duplice significato di medicamento e veleno e, co-

me tale doveva essere bevuto rispettando canoni rigorosi. Come curiosità nell’era ellenica, di omerici ri-

corsi, vi era la pena di morte per coloro che, senza prescrizione medica, avessero bevuto vino non me-

scolato, dato che era l’esatto dosaggio con acqua o al-

tre sostanze a rendere edibile il prodotto e a trasfor-

marlo da veleno, a medicamento, a bevanda per i co-

muni mortali o addirittura in ambrosia.

Se diamo una veloce scorsa all’umana storia, troviamo

il vino raccomandato come medicamento in tante cir-

costanze, da alcune citazioni bibliche del Nuovo Te-

stamento, nei consigli del grande Ippocrate, fino a ci-

tare la famosa Scuola Medica Salernitana; molti sono

i testi di medicina dove troviamo l’utilizzo del vino,

somministrato in mille modi diversi, tanto da ritener-

lo molte volte un presidio medico insuperabile.

Per queste sue qualità, oltre al potere euforizzante, il

vino rappresenta la bevanda preferita di tutti i tempi.

Oltre che essere il grande piacere della tavola, il cui oculato abbinamento con una portata rende mi-gliore un pasto, il vino ha tante altre proprietà. Gianfranco Di Blasio, combinando la sua conoscen-za del prodotto e la sua professione di tecnico di laboratorio biomedico, ci conduce a scoprire quali so-no le tante caratteristiche del “Nettare di Bacco”. Un viaggio in due puntate (la prima viene pubbli-cata oggi, la seconda nella prossima edizione di “Sommeliers Abruzzo”, a luglio), nel corso del qualepotremo apprendere insieme tanti aspetti tecnici e scientifici del vino. In questo numero, Di Blasio cimostra le peculiarità farmacologiche e terapeutiche. Nel prossimo, vedremo quali possono essere le con-troindicazioni in caso di abuso. Perché il vino è un prodotto straordinario e proprio per questo deveavere il massimo rispetto.

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Sommeliers Abruzzo

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E cosa dire degli attuali benefici?

Di recente, grazie a studi di natura epidemiologica, si è potuto dimostrare che il vino ha un effetto pro-

tettivo sul cuore e sull’apparato circolatorio; un esempio per tutti il cosiddetto “paradosso francese”, do-

ve si è visto che, nonostante l’elevato consumo di grassi saturi di prevalente origine animale (paragona-

bile al consumo degli Stati Uniti), la mortalità per malattie cardiovascolari è molto minore, tanto da far

supporre che ciò possa dipendere dall’abituale consumo di vino.

A detta di luminari, i responsabili di tali benefici devono essere attribuiti in prevalenza alla presenza nel

vino di alcol e di altre sostanze di natura polifenolica. La percentuale alcolica, produce un effetto di va-

sodilatazione che interessa le arterie coronarie, oltre quelle cerebrali, tanto che alcuni medici sostengo-

no che il vino è da considerare un’ottima forma di prevenzione contro la trombosi cerebrale, l’infarto

del miocardio e le malattie vasali in genere; inoltre l’alcol in sinergia con gli acidi facilitano la digestio-

ne, aumentando la secrezione salivare di ptialina e dei succhi gastrici.

Le sostanze polifenoliche contenute essenzialmente nel vino rosso, (in quanto i polifenoli sono conte-

nuti in grandi quantità nella buccia dell’uva ed in parte nei vinaccioli), vengono estratte durante la fer-

mentazione alcolica nella vinificazione in rosso. Tra tutte queste sostanze vanno senza meno citate il cis

e trans resveratrolo e i loro glucosidi che stabilizzano il collagene sostanza che entra nella costituzione

de tessuto connettivo, e quindi delle arterie, rendendole più toniche ed elastiche. Ma la caratteristica

più importante di questi polifenoli è data dal loro notevole potere antiossidante, proteggono i grassi e

le membrane biologiche (tra cui il colesterolo LDL) dall’ossidazione dovuta ai radicali liberi, riducen-

do così l’accumulo di colesterolo nelle arterie e di conseguenza lo sviluppo dell’arteriosclerosi e di ma-

lattie cardiovascolari.

Altri studi hanno dimostrato come altre sostanze come i flavonoidi possono prevenire l’infarto grazie

alla loro azione antiaggregante sulle piastrine. Ma le applicazioni del vino come beneficio sono quasi in-

finite, patologie come l’anoressia, alcune forme di nevrosi, e altre, trovano un valido aiuto nel vino e, a

questo proposito, come non citare la “vinoterapia”, veri e propri trattamenti di bellezza per ovviare ai

processi di invecchiamento della pelle e dei problemi circolatori, veri e propri trattamenti estetici, (mas-

saggi, botti pieni di mosto dove immergersi, creme rassodanti, maschere facciali, impacchi , idromas-

saggi, tutto ciò utilizzando l’uva e i suoi derivati).

Gianfranco Di Blasio

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Sommeliers Abruzzo

10 Gianbattista Vico, in La Scienza Nuova, il più famoso dei suoi scritti, racconta di come la storia del-

l’uomo sia fatta di corsi e ricorsi , ovvero, le vicende si ripetono, anche se cambiano le epoche e gli in-

terpreti. Ciò non accade solo a livello dei grandi conquistatori, ma anche in altri campi, come nel no-

stro, tanto amato e modaiolo mondo del vino. Riguardo noi abruzzesi, ricorre nel tempo una annosa

disputa sulla forma di allevamento della vite: tendone o filare?

Adesso più che mai è di nuovo prepotentemente alla ribalta questa eno-polemica, anche in virtù del ban-

do regionale di ristrutturazione e riconversione viticola 2004/2005, ai sensi del Regolamento Comu-

nitario 1493/99. Tale bando assegna contributi per lavori di adeguamento delle vigne. E sono circa 800

i coltivatori abruzzesi che, aderendo al bando in questione, hanno fatto domanda per riconvertire i vi-

gneti da tendone a filare.

“Scopo del piano di ristrutturazione e riconversione è quello di migliorare le produzioni vitivinicole del-

la Regione Abruzzo ed adeguarle alla domanda del mercato […] si prefigge pertanto di sostituire le for-

me di allevamento tradizionali (tendone, ndr) con quelle più moderne ed adatte ai nuovi standards qua-

litativi […] e stabilendo il limite del 35% per la superficie a tendone”. Così recitano le prime righe del

bando, e ciò sta a significare che, nell’incentivo per l’adeguamento del comparto vitivinicolo, si inco-

raggia la realizzazione di vigne a filare, rispetto al classico tendone.

Siamo giunti adesso al punto da focalizzare, ovvero le differenze sostanziali tra tendone e filari, che af-

fronteremo analizzando entrambe le opzioni e valutandone pregi e difetti.

Iniziamo parlare del tendone, la più classica forma di allevamento della vite in Abruzzo. È talmente è

radicato nella tradizione regionale, che nella sua variante locale viene

Tendone o filare, la sfida dei viticoltori800 le domande per la riconversione

di Alfredo Colangelo

Un filare sulle colline

di Collecorvino - Pe

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Sommeliers Abruzzo

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chiamato Pergola abruzzese. Secondo tale tecnica, la vite viene lasciata crescere in verticale fino a 1 me-

tro e 80 – 2 metri e dalla parte più alta dipartono ortogonalmente quattro rami (capi a frutto). Il tutto

è sostenuto da una fitta palificazione, e le distanze tra piante e filari sono identiche. Ogni pianta si tro-

va al vertice di un quadrato, con lati che vanno dai 2 metri ai 2 metri e mezzo e ogni ettaro di vigna

ospita da un minimo di 1.600 ad un massimo di 2.500 viti. Il tendone rientra nelle forme che vengo-

no definite espanse, ha bassi costi di generazione, e naturalmente favorisce un’elevata produzione, che

molti, nella nostra regione, mantengono fino a 250 quintali per ettaro.

Logicamente, favorendo la quantità, si svantaggia la qualità, quindi si deve lavorare molto in vigna per

contenere la naturale vigoria delle piante, dovuta alla tecnica stessa ed al basso numero di ceppi per et-

taro, per ottenere un frutto di buona qualità. Se eventualmente il terreno comporta un contenimento

della vegetazione, si avrà una buona resa qualitativa dei frutti, abbattendo alcune lavorazioni. Proprio

le operazioni da svolgere in vigna sono l’enorme limite della pergola, anche se negli ultimi anni si spe-

rimenta, è difficilmente meccanizzabile, quindi i tempi di lavorazione sono lunghi, e la manodopera

comporta elevate spese.

Il genere di allevamento a filare consiste in varie tipologie di allevamento della vite, ma in Abruzzo le

due più usate sono il guyot ed il cordone speronato. Facendo ricorso al guyot, si lascia crescere la vite

in verticale fino a circa 80 centimetri, poi si forma un ramo (capo a frutto) orizzontale, di lunghezza va-

riabile, che avrà vita massima di due anni, che si svolge lungo la direzione del filare, dal quale diparti-

ranno i rametti verso l’alto, ovvero la fascia vegetativa. Il cordone speronato consiste in una struttura

semplice, con la vite che si sviluppa in verticale sempre fino all’altezza massima di 1 metro, e nel cor-

done, capo a frutto, che è permanente e di lunghezza variabile. Tale cordone ospita i speroni, che da-

ranno vita alla fascia vegetativa dell’anno. Entrambi i metodi a filare concedono elevati numeri di cep-

pi per ettaro. C’è perfino chi si è spinto fino a 9.000 piante. I sistemi a filare partono da elevate spese

di generazione, ogni barbatella ha un costo, ed inserirne migliaia significa investire un vero capitale. L’ar-

chitettura semplice comporta anche una spesa di materiali, tra pali e fili, che in qualche maniera è in-

feriore a quella che si affronta per il tendone quindi relativamente impegnativa. Il punto di forza dei fi-

lari è l’elevata meccanizzabilità di tutte le operazioni, ciò rappresenta un forte abbattimento dei costi di

Un vigneto a tendone

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manodopera, che ha un enorme significato per qualsiasi azienda. Dopo quest’analisi tecnica scendiamo

maggiormente nel dettaglio e valutiamo altri parametri insieme a due autorevoli voci.

“Le valutazioni non sono solamente relative alla vite o ai costi - spiega Franco Bernabei, uno dei mag-

giori enologi italiano - ma anche al territorio, come composizione chimica, esposizione, temperature, e

soprattutto cultura. Il tendone non è da demonizzare, come accade negli ultimi periodi. Come meto-

do di lavoro è certamente più faticoso, ma i risultati, se ben tenuto, non disdegnano affatto. Non è da

nascondere però che per un tipo di prodotto di gamma superiore, è spontaneo fare ricorso ai sistemi a

filare, valutando sempre tutti i parametri, così da garantire concentrazione, colore ed altre caratteristi-

che le quali significano qualità”.

Bernabei ci conduce verso una conclusione ineccepibile. Bisogna prendere in considerazione la com-

patibilità del territorio. Non è possibile coltivare a tendone o filare dovunque. In zone ben arieggiate,

con una discreta ventosità il tendone produce meglio, dato che il vento non permette ristagno di umi-

dità al di sotto dell’impalcatura. Dove sarà invece scarsamente presente vento, è più giusto allevare a fi-

lare, per evitare muffe e quant’altro. Non tutti i terreni sono adatti (chimicamente) a tutti i tipi di vite,

e alle varie forme di allevamento. Non dimentichiamo poi che ogni tipo di uva ha delle caratteristiche

diverse, e non tutte sono adattabili all’una o all’altra forma. Porto come esempio il Montepulciano, che

non ha una buona fertilità basale. Ciò significa che le prime due gemme vicine al fusto, o al cordone

naturalmente non daranno buoni frutti, quindi bisogna scegliere forma di allevamento e potature adat-

te alla varietà. I coltivatori abruzzesi hanno recepito il bando e, come detto, già sono pervenute presso

gli uffici dell’Arssa circa ottocento domande, che sembra siano quasi totalmente votate al filare. Il pre-

sidente del Consorzio di tutela dei vini d’Abruzzo, Alberto Tiberio, ci indica cosa accade. “Qualsiasi tec-

nica, se ben impostata e correttamente mantenuta, produce buoni frutti, come viceversa un cordone mal

gestito non fornisce affatto uva sana. Molti iniziano a comprendere solo adesso gli aspetti positivi del

filare, e molte nuove vigne si stanno impostando in questo senso. Le cantine sociali danno particolari

indicazioni ai conferitori per adottare tale stile. Non si tende a far sparire del tutto il tendone, in mol-

ti lavorano sia con luna e con l’altra forma, e i risultati sono egregi”.

È ben chiaro, pertanto, che entrambi i sistemi sono validi, anche se i costi di lavorazione sono palese-

mente contro il tendone. A questo punto, non essendo né bigotti né ipocriti, va accettato di buon gra-

do l’evolvere della viticoltura regionale in questa direzione, e continuando a lavorare bene in campo, e

meglio in cantina, accogliamo la provocazione dell’enologo Bernabei: “se il Cirò Rosso è il Barbaresco

dello Jonio, perché il Montepulciano d’Abruzzo non può diventare il Brunello dell’Adriatico”?

Alfredo Colangelo

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Filari sulle colline di San Martino

sulla Marrucina e Filetto (Ch)

Tendone abruzzese

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Sommeliers Abruzzo

La vite e l’uomo, una simbiosi millenariaOltre 10.000 i vitigni diffusi nel mondo

Breve storia della “madre” del vino

La Francia è considerata a livello internazionale, un punto di riferimento per la produzione di vini di

qualità, grazie anche alla Sopexa che ha fatto salire il livello della sua immagine.

In gran parte il merito va a Dom Perignon, che da una necessità dettata da uve che non maturano, ne

ha fatto inconsciamente una virtù in un vino che si chiama Champagne.

Forse anche per questo i francesi fino a poco tempo fa, riferendosi agli Italiani, ritenevano di avere uve

d’argento e di produrre vini d’oro, mentre per quanto riguarda noi supponevano che accadesse l’esatto

contrario.

Basta pensare che fino al 1859 l’Italia era divisa in sette stati e che la Francia aveva raggiunto la “liber-

té” e la “grandeur” molto tempo prima.

Anche gli studi sui vitigni sono stati da loro effettuati precedentemente a noi, dividendo le varietà (ve-

di Cabernet ecc.).

Perciò oggi il Cabernet Sauvignon, il Pinot Noir, il Riesling, lo Chardonnay ecc. sono considerati viti-

gni internazionali oltre al Syrah, allo Chenin Blanch, al Semillon ed altri.

Nell’ultima glaciazione, nel rifugio Pontico-Caucasico si salvarono gli uomini, gli animali, le piante e

nella fattispecie la vite. Da questo momento è iniziato un lungo peregrinare di quest’ultima.

La cultura della vite quindi dalle zone a sud del Mar Caspio passò alla Siria per diffondersi poi in Asia

Minore e in Grecia.

I Fenici, con i loro scambi commerciali, la diffusero anche nel bacino Mediterraneo Europeo, così co-

me gli Etruschi.

Circa duemilaottocento anni fa i Greci introdussero la vite soprattutto in Italia; i Romani la portarono

dappertutto, in modo particolare nella Gallia; lo Chateaux Ausone ne è la testimonianza.

Nel Medioevo i Crociati che provenivano da quasi tutta l’Europa brindavano a Brindisi prima dell’im-

barco per la Terra Santa.

Con il Rinascimento e quindi la scoperta dell’America, con la colonizzazione del sud Africa, dell’Au-

stralia e della Nuova Zelanda, è stato pastinato oltre mezzo mondo.

Internazionalità dei vitigni o vitigni internazionali?

I meravigliosi vini che oggi vengono prodotti sul globo terrestre sono derivati dai circa diecimilasette-

cento vitigni esistenti e, tutti i vitigni, ovunque essi attualmente si trovino, sono da considerare un gran-

de patrimonio culturale dell’intera dell’umanità.

Grappolo di Sangiovese

di Tonino Scardone

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di Luca Panunzio

Sommeliers Abruzzo

Alsazia, qui la qualità è di casaLe virtù di un vino che fa gola a Usa e Germania

Il grande vigneto alsaziano si estende per oltre 100 chilometri di lunghezza e per una quindicina in

larghezza. Siamo nella Francia nord orientale, vicino al confine con la Germania.

Protetta dalla catena montuosa dei Vosgi, la zona non è colpita da inverni rigidi, né venti umidi (a

Colmar si registra la piovosità più scarsa di tutta la Francia: 500 millimetri l’anno), gode di un’e-

sposizione spesso eccezionale con grande varietà di microclimi e prolungamenti di bella stagione

spesso magnifici.

Il prodotto medio annuo, per una superficie pari a circa 1400 ettari, supera il milione di ettolitri

(1,2 nel 2002, per l’esattezza), un quarto del quale è destinato alle esportazioni; Inghilterra, Ger-

mania e Usa i maggiori acquirenti di questo buonissimo vino francese.

La coltura della vite si sviluppa sull’estremità silicea del massiccio dei Vosgi, sulle colline calcaree e

nella pianura alluvionale: a parte l’Edelzwicker e il Cremant, tutti gli altri vini portano il nome del

loro vitigno e tra questi, negli ultimi vent’anni, il pinot-bianco Vrai ed il riesling renano hanno re-

gistrato un forte incremento. La conferma di ciò è data dalla circostanza che un quinto della su-

perficie vitata è impiantata proprio con il riesling. Per contro, il sylvaner, che dopo la guerra aveva

conosciuto un periodo di auge, copre meno del 19% della superficie coltivata.

Oggi l’assoluta priorità riservata al vitigno tende ad essere contestata da un numero sempre crescente

di vignaioli, che privilegiano il “terroir”, incoraggiati dalla creazione nel 1975 della denominazione

di origine controllata Alsace Grand Cru sulla base di criteri molto restrittivi quanto a rese e zuccheri.

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Contadini dediti

alla cura della vigna

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Sommeliers Abruzzo

La denominazione comprende 47 comuni su una superficie di 585 ettari e 37.500 ettolitri nel 2002.

La medesima cosa avviene per quanto riguarda la nozione di “Clos”.

Se ne contano solo 14, tutti delimitate da cinte, che esprimono chiaramente l’idea di un terreno dai

confini nettamente circoscritti. Nello stesso tempo viene rivendicata anche la possibilità di intro-

durre una nuova denominazione Premier Cru oppure Cote d’Alsace, che permetterebbero di fare

chiaro riferimento alle varie località interessate nella dicitura, citando il comune di origine (ne esi-

stono oltre 110) e creando il concetto di Alsace-Village.

Una sola parola d’ordine riecheggia in tutta questa serie apparentemente confusa di suddivisioni:

qualità.

In primo luogo, le rese hanno subito un drastico ridimensionamento (da 100 a 80 quintali per et-

taro). Per legge, i vini alsaziani devono provenire da viti potate lasciando un massimo di 12 gemme

per metro quadro, le uve devono essere vendemmiate nelle date prescritte, i mosti devono avere un

volume alcolico minimo di 8,5 gradi. Inoltre i vini devono essere sottoposti ad analisi e degustazioni

ufficiali, e naturalmente imbottigliati nella regione di produzione. Da alcuni anni il fenomeno del-

le Ventages Tardives e delle Sèlections de Grains Nobles si è gradatamente diffuso a discapito dei vi-

ni secchi: di recente tale tendenza ha registrato qualche battuta d’arresto un po’ per i prezzi a dir po-

co vertiginosi che hanno queste bottiglie, ma anche perché dal 1993 al 1998 molte annate sono sta-

te declassate e quindi non è stato possibile produrre queste due tipologie di vino.

Un’ultima nota. I produttori alsaziani, assai ragionevolmente, mantengono i prezzi invariati da cir-

ca 4-5 anni: una vera manna, di cui sarebbe un vero peccato non approfittare.

Luca Panunzio

A sinistra: tipico vigneto alsaziano

Sotto: mappa dei vigneti di Francia

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PIERRE FRICKQuesto piccolo proprietario ecologista, che coltiva dal 1981 il suo vigneto di nove ettari secondo i det-

tami dell’agricoltura biodinamica, senza ricorso, quindi, a prodotti chimici di sintesi, è notoriamente un

asso del Muscat, ma in questa sede parliamo del Riesling, in quanto in questa zona il vino “marca” mol-

to di minerale e idrocarburo: è uno spettacolo metterci su il naso! Nella sua azienda il ciclo naturale del-

la vigna non viene alterato da alcuna manipolazione. Nel rispetto dell’ambiente, solo i ritmi e le influenze

cosmiche hanno voce in capitolo. E infatti i vini non sono trattati con lo zolfo, né subiscono aggiunte

di lieviti e zuccheri e nemmeno vengono disacidificati.

Riesling Grand Cru Steinert 1999Un Grand Cru dove il Riesling regna incontrastato: il terroir di marne, dolomie e gypsite, esposto in pie-

no mezzogiorno, conferisce al vino che ne proviene tutta la sua potenza. Quindi aromi minerali molto

netti e tendenti al petrolio, bocca di spezie e pepe con un finale lunghissimo ed elegante. Corpo soste-

nuto, struttura nervosa ma nel complesso un vino armonico.

ANDRÉ OSTERTAGDieci ettari per il più atipico vignaiolo d’Alsazia. Ecco cosa compare su degli appunti scritti da un gior-

nalista sul suo modo di vedere i vitigni alsaziani. Il Riesling è “il principe del Reno affusolato come una

freccia gotica, vivace e profondo.” Il Tokai Pinot Gris “ardito borgognone, rude colonna romanica, ve-

rità dell’humus”. Il Gewurztraminer “imbonitore italiano, soave ed eccessivo, fregio barocco”. Ed infi-

ne il suo pensiero sul vino comune: “vino, vino, impronta del vigneto, sigillo divino, traccia di vita, flui-

do sacro. Vino, vino, impronta del cielo, ebbrezza infinita, sangue della mia terra, ebbrezza delle stelle.

Vino, vino.”

Vieilles Vignes de Risling 1999 Muenchberg.Tutto il lavoro in vigna viene fatto a mano, su viti di 45 anni ed in ragione di 9.500 ceppi per ettaro, su

terreni di grès rosa vulcanico e ciottoloso. Soltanto 28 ettolitri per ettaro per questo campione di quali-

tà, che si presenta vestito di un bellissimo color giallo dorato carico e brillante, che all’olfatto evidenzia

note di agrumi e miele. Bocca piena, densa, fine e sottile; struttura di classe che contraddistingue i gran-

di vini. Finale lungo e persistente svela tutta la complessità del vino.

Imbottigliato senza chiarifica e senza filtraggi rimane all’apice della perfezione per un Riesling

DOMAINE SCHLUMBERGERGià dal 1810 nei vigneti di questo Demaine si coltiva la vite soprattutto sui terreni argilloso-sabbiosi del

kessler, il grès del kessler e i sassi e il grès su lastre calcaree del Saering, dove nascono alcuni dei miglio-

ri Cru d’Alsazia, anzi, probabilmente i migliori in assoluto. Rese molto basse, maturità ottimale delle uve,

vinificazione esclusivamente in legni grandi ed usati che permette ai vini di essere un’espressione di un

“terroir” forte con una sintonia terra-vitigno tipico, che in questa zona trova la massima espressione.

Riesling Grand Cru Saering 1999Al naso si apre lentamente esprimendo già la sua mineralità (destinata a diventare via via più decisa). In

bocca il vino è grasso e di stoffa sostenuta, con una struttura ricca di acidità molto decisa che consente

di prevederne con sicurezza il buon invecchiamento. Note agrumate lasciano il passo a sentori minera-

li, di roccia bagnata, pietra focaia terminando con riconoscimenti di petrolio su letto di miele scuro di

montagna. Mirabile l’equilibrio gustativo giocato soprattutto dalla sapidità da un parte e la glicerina dal-

l’altra. Grandissimo RieslingLeD

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Sommeliers Abruzzo

19All’epoca degli Etruschi, intorno all’anno 1.000 A.C., in Abruzzo si hanno le prime testimonianze

di coltivazione della vite, e precisamente della cosiddetta “vite maritata”, ossia la vite legata ad al-

beri che fungevano da sostegno.

Ma la vera rinascita della vite in Abruzzo è avvenuta nell’Alto Medioevo, grazie all’avvento del Mo-

nachesimo Benedettino che non ebbe solo un ruolo pastorale, ma anche una funzione sociale ed eco-

nomica.

Quando la coltivazione della vite sembrava ormai definitivamente compromessa, perché in disuso

dopo la caduta dell’Impero Romano d’occidente, i Monaci Benedettini, che curavano e coltivava-

no le vigne, sia per esigenze di culto (per celebrare l’Eucarestia) che per i bisogni dei monasteri, die-

dero un nuovo impulso, valorizzando molte zone collinari con l’impianto di nuovi vigneti.

I Benedettini si diffusero per tutta l’Europa a partire dal Monastero di Montecassino nel 529 D.C.

e s’irradiarono in Abruzzo attraverso una fitta rete di conventi ed abbazie.

Furono loro, intorno al VII Secolo D.C., che promossero una formidabile attività di sviluppo del-

le attività agricole, favorendo un forte ripopolamento delle campagne.

E ci fu l’espansione della cosiddetta REGOLA, ossia l’insieme delle norme dell’ordine di S. Bene-

detto da Norcia che favorivano la preghiera e il lavoro (“ora et labora” era il loro motto).

I Benedettini “salvatori” del vinoA San Liberatore a Majella le tracce del loro operato

di Liberata Torlontano

Veduta delle absidi

dell’abbazia

di S. Liberatore a Majella

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Ma il Monachesimo occidentale nacque dapprima in povertà, con monasteri autosufficienti dove i

monaci provvedevano al loro fabbisogno alimentare coltivando orti, frutteti, erbe medicinali ed al-

levando piccoli animali da cortile.

Accadde in seguito però che i conventi in espansione ricevettero in eredità le proprietà di viticolto-

ri deceduti e la CHIESA finì con l’essere identificata con il vino, inteso però non solo come sangue

di Cristo, ma anche come sinonimo di agiatezza.

Donazioni e lasciti segnarono l’espansione della REGOLA. E i Monasteri finirono con il possede-

re o con il creare la maggior parte dei più grandi vigneti d’Europa.

La prima tappa che vogliamo affrontare, alla scoperta delle più importanti abbazie benedettine in

Abruzzo, ci porta a SAN LIBERATORE A MAJELLA presso Serramonacesca, considerata uno dei

prototipi dell’architettura medioevale della nostra regione.

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A fianco: la chiesa di S. Liberatore

a Majella vista da Serramonacesca

In basso a sinistra:

affresco cinquecentesco raffigurante

un monaco, che offre un assai

dettagliato modello della chiesa

In basso a destra:

ambone del XII secolo.

La ricomposizione dei frammenti

consente di avere un’idea

delle dimensioni del manufatto

Nella pagina seguente: in alto,

veduta interna verso la facciata

In basso: la facciata della chiesa

con in primo piano il campanile,

dalle forme tipicamente romaniche

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Più volte distrutto e poi ricostruito, il convento è ubicato su un ter-

razzo detto “piana della rapina", proteso sul fiume Alento.

Se non esistono documenti che possono collocare in un periodo o in

una data ben determinati la fondazione del monastero, è comunque

noto che, prima dell’856, la contessa ISELGARDA offrì alla grancia

di San Liberatore beni e chiese nel contado di Chieti, ed è perciò le-

cito supporre che all’incirca in quel periodo esistesse sul posto un pri-

mo nucleo di Monaci.

E già una fonte dell’868 attesta che San Liberatore possedeva alcune

chiese.

Ma il documento più attendibile per avere un’idea sulla possibile da-

tazione della fondazione è il MEMORATORIUM dell’abate BER-

TARIO sui possessi dell’abbazia di Montecassino nell’Abruzzo Teati-

no, che fu quasi certamente compilato intorno all’anno 884 per suo

ordine, se non proprio scritto di sua mano, allorché tutti i possedi-

menti cassinesi erano minacciati dalle incursioni dei Saraceni, al fine

di salvaguardare la proprietà attraverso un elenco che ne consentisse

il controllo.

A ben guardare sembra proprio che egli abbia ricopiato interamente

atti di proprietà e li abbia integrati con narrazioni storiche, e SAN LI-

BERATORE è al primo posto della lista.

Pare quindi che la chiesa, esistente già nell’anno 856 D.C., dipendes-

se dall’abbazia di Montecassino.

Ma nel 990, a causa di un terremoto, subì ingenti danni e venne poi

ricostruita, rinnovando sia la zona absidale, sia la parte inferiore del-

la facciata.

A ciò tanto contribuì la volontà dell’abate TEOBALDO, inviato di

Montecassino, che si avvalse di un nutrito e qualificato gruppo di

maestranze le quali costituivano la famosa “scuola” di San Liberato-

re, che tanta influenza ebbe sull’indicare i canoni estetici dell’archi-

tettura religiosa in Abruzzo.

Pare che entro il 1.073, l’abate cassinese DESIDERIO, portò avanti

nuovi lavori portando a compimento la chiesa.

Conservò alcune parti ed eliminò la sopraelevazione del presbiterio

con un piano di calpestio in pendenza.

Nonostante il monumento abbia subìto nel corso dei secoli mano-

missioni, distruzioni, rifacimenti e restauri, rimane intatta la sua sug-

gestiva bellezza.

Ancora oggi si possono ammirare nel paesaggio circostante piccole

coltivazioni di vigneti ad un’altitudine di circa 240mt. s.l.m., che do-

nano continuità all’opera di rinnovamento dei Monaci Benedettini.

Le vicende dei restauri, della ricostruzione e del dibattito sulla meto-

dologia degli interventi sono ormai l’ultimo capitolo della storia di

San Liberatore: una storia oggi affidata a quanti hanno a cuore que-

sto monumento, perché possano conservarlo, per quanto possibile

integro, alle generazioni future.

Liberata Torlontano

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Sommeliers Abruzzo

Eccoci ancora a conversare di alimenti e nutrizione. Questa volta però non parliamo di calorie né di

dieta equilibrata, e neppure di qualche alimento in particolare; vogliamo invece riflettere su quanto

l’alimentazione sia connessa, nella specie umana, a fattori che vanno ben oltre le necessità legate al-

la mera sopravvivenza. E allora, guardiamo un attimo indietro, alle origini della nostra storia ali-

mentare.

L’atto del mangiare è una prerogativa del regno animale. Il metabolismo delle nostre cellule è infatti

di tipo “eterotrofo”; esse cioè non sono in grado di produrre gli zuccheri a partire dalle sostanze inor-

ganiche come fanno i vegetali tramite la fotosintesi. Pertanto queste molecole complesse dovranno es-

sere necessariamente introdotte dall’esterno. In che modo? Ovviamente “mangiando”.

Se l’uomo, come tutti gli altri animali, non fosse eterotrofo, il mondo sarebbe molto diverso da come

lo conosciamo. A parte il fatto che probabilmente saremmo di colore verde (per poter effettuare la fo-

tosintesi), verrebbe poi a mancare uno dei pochi piaceri della nostra vita, quello della buona tavola.

Anche i nutrizionisti (insieme a chef e gastronomi) non esisterebbero. Che quadro apocalittico…

Tutti gli animali, a partire dai più semplici, hanno quindi sviluppato una serie di organi e di compor-

tamenti il cui scopo è quello di procurarsi il cibo e di ricavare da esso le sostanze necessarie per la vi-

ta, i cosiddetti “principi nutritivi”. I comportamenti legati all’introduzione del cibo si presentano nel

mondo animale con tutta una serie di sfumature che vanno dai semplici atti riflessi, come quello del

pulcino che apre la bocca riconoscendo i colori del becco della madre (al cui interno ci sarà un preli-

bato boccone già parzialmente digerito), ai comportamenti umani determinati da tutta una serie di

sovrastrutture di tipo culturale e legati ad importanti fattori psicologici e sociali.

L’essere umano infatti, in seguito all’evoluzione biologica prima e culturale poi, ha progressivamente

perso, o sarebbe meglio dire nascosto, molti dei suoi istinti primordiali. Tra questi la ricerca del cibo

per la sopravvivenza. Egli nasce come raccoglitore di bacche e di frutta ma presto, parallelamente allo

sviluppo delle prime forme di socializzazione, diventa cacciatore e passa da un’alimentazione pretta-

mente di tipo vegetariano ad un’alimentazione carnea che ne modifica col tempo la stessa costituzio-

ne fisica. Nel Neolitico (circa 10.000 anni fa) compaiono le prime forme di agricoltura e di alleva-

mento che determinano il passaggio da una forma di vita nomade, legata alla disponibilità del cibo,

di Roberto Casaccia

Biologo Nutrizionista - Specialista

in Scienza dell’Alimentazione

L’alimentazione tra bisogno e piacereDagli uomini delle caverne a quelli contemporanei

una breve storia sull’evoluzione dei cibi

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ad un più stretto contatto con il territorio che porterà alla nascita dei primi nuclei abitativi stabili e,

in seguito, delle grandi civiltà del passato.

Dai Sumeri alla civiltà Egizia, dal mondo Greco a quello Romano, mangiare ormai non è più una que-

stione di sopravvivenza. La cucina diventa particolarmente elaborata (fin troppo per i nostri gusti at-

tuali), i più antichi metodi di conservazione come salagione, essiccamento e affumicamento, sono or-

mai regolarmente utilizzati ed i banchetti sono eventi di fondamentale importanza nella vita sociale e

politica del tempo. La stesse religioni fanno propri i simboli legati al cibo, basti pensare, nella religio-

ne cristiana, alla mela del peccato o al simbolismo del pane e del vino, oppure ai precetti alimentari

della religione ebraica (es. divieto di consumare nello stesso pasto carne e latticini) o islamica (es. di-

vieto di consumare bevande alcoliche o carne di maiale).

Nel Medioevo tutto il mondo conosciuto è preda di terribili carestie ma, nelle corti signorili, l’evolu-

zione gastronomica è ormai inarrestabile, tanto che, già nel 1200 si comincia a parlare di “arte della

cucina”. Dal XV Secolo la scoperta di nuove Terre e i commerci che ne seguono ampliano notevol-

mente la gamma delle scelte alimentari cui contribuisce anche, soprattutto a partire dal 1600, lo svi-

luppo della scienza e della tecnologia.

Si giunge così, attraverso alterne vicende, ai tempi attuali, nei quali gli stili alimentari sono il risulta-

to di una vasta serie di fattori sociali, economici, geografici, religiosi e culturali. Non va poi dimenti-

cato che il rapporto di ciascuno di noi con il cibo è mediato dalla sfera emotiva, per cui importanti

motivazioni personali, di ordine psicologico o sociale, possono spesso prevalere su tutti gli altri fatto-

ri. Attraverso il cibo possiamo ad esempio “riempire” un vuoto esistenziale o, più semplicemente, sfug-

gire alla noia. Consumare del cibo in compagnia delle persone care ci dà un senso di sicurezza e di pia-

cere: il rito del caffè con gli amici, la cena “a lume di candela”, il banchetto della festa, ne sono un ti-

pico esempio. Anche il ricordo di sensazioni piacevoli associate al cibo influenza il modo di alimen-

tarci: il successo dei locali ove viene proposta una cucina “casalinga” deriva probabilmente dalla no-

stalgia per la cucina materna e dalla ricerca di gusti provati in passato e mai più ritrovati.

Uno sguardo al futuro (con la speranza di essere ancora in tempo per cambiarlo). Le ultime tendenze

sono purtroppo quelle del “villaggio globale”, dove le scelte alimentari tendono ad uniformarsi su mo-

delli standard, dove la tradizione culinaria diventa oggetto di ricerca quasi archeologica e dove oltre

un terzo della popolazione vive nell’abbondanza mentre per il resto mangiare è ancora una questione

di sopravvivenza. Come 10.000 anni fa.

Roberto Casaccia

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Un conviviale

Qui sotto: tavoletta ligneariportante antichi geroglificiraffiguranti una festa

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24 SQUAZZETTA DELL’ADRIATICO (di Armando Forcucci)

Ingredienti per 4 persone: 12 merluzzi di media grandezza, 5 patate, 2 spicchi d’aglio, sale q.b., un ciuf-

fo di prezzemolo, olio extra vergine di oliva, acqua, alloro.

Pulire i merluzzi freschi del pescato di terra (piccole barche che effettuano la pesca nelle prime ore del-

la giornate). Pelare e lavare le patate di pasta gialla, tagliarle e fette sottili, deporle in una teglia di allu-

minio bassa e larga in modo da formare un tappeto per i merluzzi. Una volta disposti i merluzzi, con-

dire con due spicchi di aglio, olio in abbondanza, sale, prezzemolo tritato e aggiungere dell’acqua fred-

da fino a ricoprire le patate. Far cuocere a fuoco vivo per 15 minuti circa, coprendo con un coperchio.

Durante la cottura agitare il tegame per evitare che le patate si attacchino al fondo. Pochi minuti prima

della fine della cottura aggiungere qualche foglia di alloro per aromatizzare il piatto. I sapori si fondo-

no bene e danno luogo ad un piatto ottimo al gusto, leggero e perfetto dal punto di vista nutrizionale.

Buon Appetito!

Armando Forcucci

Sommeliers Abruzzo

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PIZZA SUMMA O TOMMA (a cura di Giuseppe Caudai)

Questa pizza era usata dalle nostre nonne come pane d’emergenza. Si faceva, infatti, quando la “fornata” di

pane era finita e la madre di famiglia si apprestava ad avviare la nuova. Era chiamata “SUMMA” a San

Pelino (mio paese di adozione) e “TOMMA” a Rocca di Botte (mio paese natale). Le ricette di mia madre e

di mia suocera, coincidono perfettamente. Ve le ripropongo.

Versione salata

Ingredienti: 1 chilo di farina (grano tenero); 1 bicchiere di olio, 2 cucchiaini da caffè di bicarbonato; 2

cucchiaini da caffè di sale; acqua quanto basta per un impasto morbido della pasta all’uovo (circa 4 bic-

chieri di vino)

Dopo aver lavorato tutti gli ingredienti, stendere la palla ottenuta su un testo foderato di carta forno

(anticamente si cuoceva sotto il coppo), modellare una pizza tonda altra circa 3 centimetri, incidere con

il coltello a grossi quadri e tutt’intorno, infornare a 220 gradi per 40 minuti circa.

Questa pizza si può farcire in tanti modi. Ad esempio, con il guanciale e l’aceto.

Ingredienti: guanciale o pancetta di maiale; sale; aceto di vino.

Mettere in padella, meglio se antiaderente, fettine di guanciale o di pancetta di maiale. Salare, manda-

re a fuoco basso e con pentola coperta. Quando la carne è leggermente dorata, spruzzare con aceto di

vino. Spegnere il fuoco e lasciare riposare con pentola coperta. Farcire la pizza con il guanciale e bagnare

con il sughetto di fondo.

Vi consigliamo questo pasto nei giorni d’inverno. Accompagnato da un buon Montepulciano, siamo

sicure che vi scalderà il palato, ma il suo sapore d’antico vi scalderà anche il cuore.

Versione dolce

Con lo stesso procedimento della pizza salata, si prepara una versione dolce, che funge da ottimo rom-

pidigiuno.

Ingredienti: 1 chilo di farina; 1 bicchiere di olio d’oliva, 2 cucchiaini di bicarbonato; 1 cucchiaino ra-

so di sale; 1 uovo; un pizzico di cannella; 2 pugni di zucchero; latte quanto basta per un impasto più

morbido della pasta all’uovo.

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Giuseppe Caudai

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LE DEGUSTAZIONI TOP

Continua la tradizione della degustazione Top del primo lunedì del mese, vogliamo dare un idea di

quello che sarà il calendario 2005 con proposte interessanti e curiose, dove si tratterà di vino e non

solo!! Lo svolgimento degli incontri è consolidato: tutti i primi lunedì del mese, sempre presso lo

Sporting Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare (Ch) a partire dalle ore 18,30. La formula della

prenotazione è sempre la stessa: entro 5 giorni dalla degustazione direttamente presso la segreteria AIS

Abruzzo o al proprio delegato di zona, la prenotazione è tassativa ed impegnativa!! Ai soci che in-

tendono prenotare anticipatamente tutti gli incontri sarà offerto l’intero pacchetto al prezzo specia-

le di € 200,00.

Programma di sezione

Gli incontri del 2005

Giorno Mese Incontro Quota

04 Aprile Master di degustazione di sigari toscanicon rilascio di attestato di partecipazione E.T.I. € 40,00

02 Maggio L’amarone di ALLEGRINI € 40,00

06 Giugno I formaggi francesi con i vini della Loira € 25,00

04 Luglio Champagne5 grandi bollicine importate da MOON IMPORT € 30,00

03 Ottobre Il cioccolato secondo DOMORIe rum AGRICOLI E DEMERRARA € 30,00

07 Novembre Rari formaggi stagionati e grandi vini rossi d’Italia € 25,00

05 Dicembre GRAN GALÀ DEL VINO D’ABRUZZO Ingr. omaggio soci AIS

VISITA AL 39° VINITALY DI VERONA - Sabato 9 e domenica 10 aprile

Ultimi giorni per riservarsi il posto al tradizionale “Tour al Vinitaly”

Per informazioni contattare i Delegati di zona e la Segreteria Te. 085.4492037

Quota di partecipazione € 195,00 (comprendente: viaggio A.R. in pullman, sistemazione in Hotel

in camera doppia, cena in ristorante tipico, prima colazione, biglietti d’ingresso in fiera).

Supplemento camera singola € 35,00.

Prenotazione obbligatoria ed impegnativa con versamento di € 50,00 di acconto.

Per informazioni contattare il delegato di Chieti o di l’Aquila.

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Sommeliers Abruzzo

IMPARIAMO A CUCINARE

Corso di cucina per amatori organizzato dall’Associazione Italiana Sommeliers Abruzzo in col-

laborazione con la Federazione Italiana Cuochi delegazione Pescara.

Incontri didattici per appassionati ed amatori della cucina che vogliono dilettarsi dietro i fornelli con

i consigli di Chef Professionisti.

Sede del corso Park Hotel Alcione - Francavilla al Mare (CH)

Programma di lezioni a tema, da 1 o 2 moduli

Numero di partecipanti per corso: 12-15

Orari: Lezione da un modulo dalle ore 20,00 alle ore 22,30

Lezione da due moduli dalle ore 18,00 alle ore 22,30

Regolamento: Gli argomenti che saranno trattati sono raggruppati in blocchi. Le lezioni sono sin-

gole e disgiunte, quindi il corsista può scegliere le lezioni che meglio vuole approfondire. L’ambien-

te dove si terrà il corso sarà una cucina di ristorante adeguatamente attrezzata. I relatori saranno chef

di comprovata esperienza designati dalla Federazione Italiana Cuochi di Pescara. La lezione si svol-

gerà con introduzione teorica sull’argomento e successiva prova pratica di realizzazione da parte del-

lo chef coordinatore in collaborazione con i corsisti che assisteranno alla lezione.

Costi di partecipazione: € 55,00 tema da un modulo / € 85,00 tema da due moduli

Iscrizioni: le iscrizioni alle singole lezioni si accettano presso la segreteria AIS Abruzzo tel. 085.4492037

entro 10 giorni da ogni incontro previo versamento dell’acconto pari al 50% della quota.

Calendario Primo Semestre 2005

Argomenti Orario Data

Gli antipasti di pesce freddi e caldi lezioni 1 18,00/22,30 21 feb 05

Antipasti caldi lezioni 1 18,00/22,30 28 feb 05

Torte salate calde e fredde lezioni 1 18,00/22,30 07 mar 05

Dolci Pasquali lezioni 1 20,00/22,30 14 mar 05

L’agnello tra tradizione ed innovazione lezioni 1 20,00/22,30 21 mar 05

Paste speziate lezioni 1 20,00/22,30 04 apr 05

Paste farcite lezioni 1 18,00/22,30 14 apr 05

Paste con ragù della tradizione lezioni 1 20,00/22,30 18 apr 05

Le carni rosse e alternative lezioni 1 18,00/22,30 02 mag 05

La cacciagione lezioni 1 18,00/22,30 09 mag 05

Le carni bianche (il coniglio) lezioni 1 20,00/22,30 16 mag 05

Secondi di pesce lezioni 1 18,00/22,30 23 mag 05

Crostacei lezioni 1 20,00/22,30 30 mag 05

Il pesce d’acqua dolce lezioni 1 20,00/22,30 06 giu 05

Dessert al piatto lezioni 1 18,00/22,30 13 giu 05

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Sommeliers Abruzzo

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TOUR DELLA LOIRA dal 7 all’11 Novembre 2005 (Programma di massima)

(Il programma definitivo con l’elenco delle aziende sarà pubblicato sul prossimo numero di Sommeliers Abruzzo)

Lunedì 7 Novembre

In mattinata partenza dall’aeroporto di Pescara con volo di linea per Parigi, incontro con guida in-

terprete e trasferimento in pullman in zona Sancerre e visita di due cantine; in serata arrivo in Hotel

ad Orleans con cena in ristorante tipico.

Martedì 8 Novembre

In mattinata visita di due cantine zona Pouilly nel pomeriggio visita ad un castello della zona rientro

ad Orleans (cena libera).

Mercoledì 9 Novembre

In mattinata spostamento per Nantes con visita di una cantina nel pomeriggio visita di una cantina

ed un castello in serata arrivo in Hotel (cena libera).

Giovedì 10 Novembre

In mattinata visita di due cantine zona Muscadet nel pomeriggio visita di un castello rientro a Nan-

tes (cena libera).

Venerdì 11 Novembre

Partenza per il rientro a Parigi, con sosta ad un museo lungo il percorso. Nel pomeriggio partenza

con volo di rientro per Pescara.

Quota orientativa di partecipazione: € 950,00

Supplemento camera singola: € 160,00

La quota comprende (Volo A.R. Pescara Parigi, 2 notti in Hotel ad Orleans con prima colazione, 2

notti in Hotel a Nantes con prima colazione, 1 cena in ristorante tipico, 3 colazioni nei giorni delle

visite alle cantine, bus e guida interprete per tutta la durata del viaggio).

Per informazioni e prenotazioni contattare la Segreteria regionale Tel. 085.4492037.

CORSO DI 1° LIVELLO PER ASSAGGIATORI DI GRAPPA

La distilleria D’Auria S.p.A. di Ortona (CH), in collaborazione con

l’ANAG, organizza nel periodo Maggio - Giugno 2005 un corso di 1°

livello per Assaggiatori di Grappa.

Il corso, tenuto da relatori ANAG, sarà organizzato in quattro lezioni

teorico pratiche di degustazione di distillati.

Per informazioni ed iscrizioni contattare la Distilleria D’Auria entro il

20/4/2005 tel. 085.9032145 (Sig.ra Stefania).

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Sommeliers Abruzzo

Programma delle delegazioni

DELEGAZIONE L’AQUILA (Delegato, Antonello Moscardi)

In altra parte di questo giornale, vengono approfonditi i te-

mi che legano il vino alla salute. Si guarda, cioè, all’aspetto

terapeutico del vino, oltre a quello – noto a tutti – che con-

cerne il piacere di degustare un buon prodotto o di veder-

lo “troneggiare” su una tavola, per abbinarlo ai cibi.

L’iniziativa “vino e vinoterapia”, che fa parte del program-

ma dell’AIS dell’Aquila del secondo trimestre 2005, cade

dunque come il classico cacio sui maccheroni.

L’11 giugno, proprio in prossimità dell’inizio dell’estate,

andremo pertanto a Ortona, sia per incontrare gli ottimi

prodotti dell’azienda Agriverde e sia per visitare il centro di

benessere. Un modo per comprendere, in dettaglio, le ulte-

riori proprietà del vino, al di là di quelle conclamate che de-

liziano gli occhi, il palato e il naso.

A proposito del naso, i profumi del vino apriranno il pro-

gramma del periodo aprile-giugno e il fascino del Francia-

corta costituirà un altro appuntamento al quale non man-

care.

Domenica 17 Aprile 2005

“I profumi del vino” - Incontro sul riconoscimento olfattivo

Ore 18,30 Enoteca “Il Grappolo d’Oro”

Rocca di Cambio - L’Aquila

A seguire cena degustazione “Sapori e profumi

dell’altopiano delle Rocche”

Prenotazione al tel. 0862.919014 (dopo le 17,00)

Quota di partecipazione € 25,00

Sabato 28 Maggio 2005 - “Incontriamoci in enoteca”

Franciacorta metodo classico azienda “Ca’ del bosco”

Ore 19,30 Enoteca “Il Dragoncello”

Via Fabio Cannella - L’Aquila

Quota di partecipazione € 10,00

Sabato 11 Giugno 2005

“Vino e vinoterapia” - Visita all’azienda “Agriverde”

Ore 09,00 Partenza Fontana Luminosa

Ore 10,30 Visita in cantina e centro benessere con degusta-

zione guidata

Ore 13,00 Pranzo

Ore 15,00 Visita al Castello di Crecchio

Prenotazione al Delegato tel. 0862.606024

Quota di partecipazione € 35,00

DELEGAZIONE DI CHIETI (Delegato, Alberta Orlandi)

“Formaggi… e non solo”

I formaggi: conoscerli, degustarli ed abbinarli

Giovedì 28 Aprile 2005

Ore 20,00 “Formaggi a pasta tenera

con spumanti e grandi bianchi”

Golf Club di Miglianico

Giovedì 12 Maggio 2005

Ore 20,00 “Formaggi stagionati ed erborinati

con grandi rossi e passiti”

Golf Club di Miglianico

Prenotazione obbligatoria al Delegato tel. 085.9065485 /

328.7580124 entro il 23 aprile 2005

Quota di partecipazione per singola serata: € 35,00

Quota di partecipazione ed ambedue le serate: € 60,00

Lunedì 27 e Martedì 28 Giugno 2005

Consegna Diplomi ai neo-Sommeliers

dei corsi di Miglianico e Vasto

L’Associazione Italiana Sommeliers, in collaborazione con l’A-

zienda “Guido Berlucchi”, per coronare il momento conclu-

sivo del ciclo di formazione professionale per sommeliers ap-

pena trascorso, ha il piacere di organizzare la cerimonia per la

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Sommeliers Abruzzo

consegna dei Diplomi di Sommelier, nella stupenda cornice

dell’Azienda Berlucchi.

Lunedì 27

Ore 07,30 Partenza il pullman dal casello autostradale A14 Vasto Sud

Ore 08,15 Prelievo altri partecipanti dal casello A14 di Ortona

Ore 16,30 Orario previsto di arrivo al Relais Franciacorta

Ore 18,00 Visita dettagliata all’Azienda Guido Berlucchi

Ore 19,30 Rientro in Hotel

Ore 20,00 Cena di Gala (per i Sommeliers obbligo della di-

visa di rappresentanza) e consegna Diplomi

Martedì 28

Dopo la prima colazione trasferimento, all’azienda “Antica

Cantina Fratta” di Monticelli con visita e degustazione.

Pranzo presso il Ristorante “I cappuccini”.

Nel pomeriggio partenza per il rientro in sede.

Prenotazione obbligatoria ed impegnativa entro il 17 Giugno

2005 al Delegato con versamento dell’acconto di € 50,00.

Quota di partecipazione: € 145,00 per soci ed accompagna-

tori (la quota comprende: viaggio in pullman, pernottamen-

to e prima colazione, pranzo del 28 Giugno 2005).

DELEGAZIONE DI PESCARA (Delegato, Duilio Fabbiani)

Giovedì 12 Maggio

“Le linee guida per una sana alimentazione”

A cura del Dott. Roberto Casaccia

specialista in Scienze dell’Alimentazione

Ore 19,00 Ristorante “Miramare il Melograno”

Città Sant’Angelo - Montesilvano

Seguirà buffet

Quota di partecipazione € 15,00

Sabato 4 Giugno 2005

“Andar per chiese e cantine… dal sacro al profano”

“Cantina Zacccagnini” - Bolognano - Pescara

Ore 14,30 Partenza dal piazzale dell’Hotel Miramanre di

Città S.Angelo in pullman

Ore 15,45 Arrivo a Serramonacesca e visita del monastero di

S. Liberatore a Majella

Ore 17,00 Partenza per Bolognano. Visita della Cantina

Zaccagnini con degustazione vini e buffet

Prenotazione obbligatoria al Delegato entro 31 Maggio 2005

tel. 329.3254264

Quota di partecipazione: € 15,00

Martedì 14 Giugno 2005

“Festa danzante in campagna con Pizza e Cerasuolo”

Con musica dal vivo

In collaborazione con la Delegazione di Teramo

Ore 20,00 Ristorante “Fattoria Cerreto”

Loc. Colle Cacio - Mosciano S. Angelo - Teramo

Tel. 085.8069119

Quota di partecipazione: € 15,00

Sabato 25 Giugno 2005

“Tour dell’Umbria”

Con visita all’azienda “Castello delle Regine” di Amelia

Ore 06,30 Partenza dall'Hotel Miramare di Città S. Angelo

in pullman

Ore 10,00 Visita all’azienda “Castello delle Regine”

Ore 13,30 Pranzo degustazione di prodotti tipici e nel po-

meriggio visita alla città storica con le mura poli-

gonali e le cisterne romane.

Rientro in serata

Prenotazione obbligatoria al delegato entro 13 Giugno 2005

tel. 329.3254264

Quota di partecipazione: € 45,00

Enologia e degustazioni con Rocco Pasetti

Pescara ha esaminato 20 anni di vini abruzzesi

Venerdì 22 febbraio presso il ristorante “Il Melograno” al-

l’interno dell’hotel Miramare di Città Sant’Angelo si è te-

nuto il consueto incontro dell’AIS, delegazione di Pescara,

guidata da Duilio Fabbiani. A condurre la lezione è stato

l’enologo Rocco Pasetti, che ha passato in rassegna le fasi

Un momento della lezione di Rocco Pasetti

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Sommeliers Abruzzo

DELEGAZIONE MARSICA (Delegato, Giuseppe Caudai)

Per informazioni sulle singole quote di partecipazione, ri-volgersi al Delegato

Lunedì 18 Aprile 2005“Tutto sull’agnello”Ore 20,00 Ristorante “Al Cacciatore” - Civitella Roveto

Cena con abbinamenti dei vini

della “Azienda Vinicola Terre del Principato” (Tufo)

Prenotazione obbligatoria al Delegato tel. 339.4356218 entro

il 15 Aprile 2005

Lunedì 2 Maggio 2005“I formaggi DOP abruzzesi e toscaniillustrati dai loro produttori”Ore 20,00 Sede della Delegazione Marsica

Via Grieco, 1 - Avezzano

Degustazione e abbinamenti con i vini

della “Azienda Villa Vignamaggio”

Prenotazione obbligatoria al Delegato tel. 339.4356218 entro

il 29 Aprile 2005

Sabato 16 e Domenica 17 Maggio 2005“Gita in Friuli”

Con visite guidate presso le aziende “Livio Felluga”,“Nonino” e “Cormons”Prenotazione obbligatoria ed impegnativa al Delegato tel.

339.4356218 entro il 10 Aprile 2005

Quota di partecipazione:

€ 260,00 camera doppia / € 300,00 camera singola

Lunedì 6 Giugno 2005“Tutto sul baccalà”Ore 20,00 Ristorante “River” - Civitella Roveto

Cena con abbinamenti dei vini delle Aziende

“Agrivinicola Montecappone” (Jesi), “Casata

Mergè” (Fontanacandida), Spumante “Abate Ne-

ro” (Trento), “Terre del Principato” (Tufo).

Prenotazione obbligatoria al Delegato tel. 339.4356218 entro

il 4 Giugno 2005

Lunedì 27 Giugno 2005Incontro con l’Enologo: “La cucina tipica abruzzesecon i grandi bianchi di Romeo Taraborrelli”Ore 20,00 Ristorante “Il Boscaiolo” - Roccacerro - Tagliacozzo

Cena con abbinamenti

Prenotazione obbligatoria al Delegato tel. 339.4356218 entro

il 25 Giugno 2005

della vinificazione in rosso sotto il profilo tecnico. Succes-

sivamente ha introdotto anche un aspetto più importante,

quello degli standard qualitativi dei vini abruzzesi negli ul-

timi venti anni. È stata un’ottima occasione per ripercorre-

re la crescita dell’Abruzzo enologico nell’ultimo ventennio

che, secondo il parere di Pasetti, non ha seguito purtroppo

di pari passo lo sviluppo di quello vinicolo. Gli incontri di

delegazione dell’AIS rappresentano occasioni di confronto

con professionisti che operano attivamente nel settore eno-

logico. Accanto alle lezioni teoriche sono previsti incontri

tecnici che mirano a dare un contributo più concreto da

parte di coloro che vivono la parte produttiva e commer-

ciale del mondo enologico.

Il protagonista della serata è stato soprattutto il Montepul-

ciano d’Abruzzo, analizzato non solo dal punto di vista tec-

nico ma anche commerciale. Il mercato avverte, come sot-

tolineato da Pasetti, l’esigenza di ritornare alla naturalità del

vino, di combattere l’omologazione che oggi purtroppo ca-

ratterizza molti prodotti. Uno dei mezzi per ritornare alla

naturalità è ripartire dai principi della terra, dalle caratteri-

stiche del vigneto e dell’uva, senza snaturare in cantina le

peculiarità prevalenti dei vini.

Durante la serata i sommeliers, aspiranti e non, hanno avu-

to modo di degustare alcune delle migliori espressioni del

Montepulciano d’Abruzzo doc. Inoltre, la degustazione è

stata accompagnata dall’assaggio dei cioccolatini del pa-

sticciere Federico Anzellotti, che ha fatto sposare il Monte-

pulciano al cioccolato.

Rocco Pasetti con i componenti della delegazione

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Sommeliers Abruzzo

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DELEGAZIONE CAMPOBASSO (Delegato, Claudio Cavallari)

Venerdì 22 Aprile 2005

“Il Sole del Maghreb incontra i sapori della nostra Primavera”

Cena a tema favorendo i prodotti tipici

del Commercio Equo e Solidale

Dal Cous Cous Taboulè con menta e salsa Harissa al magi-

co Hummus di ceci e sesamo alla Salsa di Rape rosse al cu-

mino.... per incontrar minestra di carciofi e catalogna, sep-

pie, fave e piselli… per finire in dolcezza con torta al cioc-

colato.

I vini particolari in abbinamento sono il Vermentino di Gal-

lura Canayli (Cantina Gallura), il Verdicchio di Matelica

(Vigneti del Cerro), il Belisario e Nektare Primitivo di Man-

duria dolce (Soloperto).

Ore 20,00 Ristorante “Il Battello Ebbro”

Vico VI Duomo - Borgo Vecchio - Termoli

Prenotazione obbligatoria entro il 17 Aprile 2005 al risto-

rante tel. 0875.703261, dopo le ore 19.00; oppure al Dele-

gato tel. 348.2452033

Quota di partecipazione € 25,00

Venerdì 6 Maggio 2005

“I Vini Siciliani e la Cucina Marinara Termolese

annunciano il loro matrimonio”

Ventaglio di profumi e sapori che vanno dai “Polipetti in Pur-

gatorio, vongole alla termolese e crostino con alici ai qua-

drucci in brodo di cicale al “U Pappon”, piatto tipico a base

di molluschi e crostacei della vecchia tradizione marinara.

Una torta ricca di ricotta per concludere lo sposalizio in dol-

cezza.

I vini in abbinamento sono Ramì di Cos, Fiammato e Yanir

di Miceli.

Ore 20,00 “Osteria dentro le Mura”

Via Marinucci, 36 - Borgo Vecchio - Termoli

Prenotazione obbligatoria entro il 2 Maggio 2005 al ristoran-

te tel. 0875.705951 - 349.1969470; oppure al Delegato tel.

348.2452033

Quota di partecipazione: € 28,00

DELEGAZIONE DI TERAMO (Delegato, Renzo Saraceni)

Giovedì 14 Aprile 2005

“La Porchetta di Campli

verso il riconoscimento della DOP”

Ristorante “Parco dei Piceni” di Campovalano

Via Mazzini, 12 - Campli - Teramo

Tel. 0861.553311

Ore 19,00 Convegno: “La Porchetta di Campli verso il rico-

noscimento della DOP”

Ore 20,30 Degustazione della Porchetta di Salvatore di An-

gelo e abbinamento con il Montepulciano d’A-

bruzzo.

Quota di partecipazione: € 18,00

Martedì 17 Maggio 2005

“I vini dell’altro emisfero”

Ristorante “Le Colline Verdi” - Teramo

Ore 19,00 Degustazione Quota di partecipazione: € 12,00

Ore 20,30 Cena a seguire Quota di partecipazione: € 25,00

Martedì 14 Giugno 2005

“Festa danzante in campagna con Pizza e Cerasuolo”

Con musica dal vivo

In collaborazione con la Delegazione di Pescara

Ore 20,00 Ristorante “Fattoria Cerreto”

Loc. Colle Cacio - Mosciano S. Angelo - Teramo

Tel. 085.8069119

Quota di partecipazione: € 15,00

“Enologia”2° Corso di aggiornamento ed approfondimentoIn corso di preparazione, presso la Sede della Delegazione

Marsica - Via Grieco, 1 - Avezzano

In collaborazione con il Prof. Seghetti ed il Dr. Moretti

(ISPERVIT di Conegliano)

Date, orari e prenotazione obbligatoria al Delegato tel.

339.4356218

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Incontri di delegazione

Mer 30 Marzo Inizio corso 1° livello Francavilla (Ch)Lun 4 Aprile Degustazione top Allegrini Francavilla (Ch)Lun 4 Aprile Scuola di cucina paste speziate Francavilla (Ch)Lun 4 Aprile Inizio corso 3° livello Civitella Roveto (Aq)Sab 9 Aprile Vinitaly tour VeronaDom 10 Aprile Vinitaly tour VeronaGio 14 Aprile Scuola di cucina paste farcite Francavilla (Ch)Gio 14 Aprile La porchetta di Campli Campli (Te)Ven 15 Aprile Il sole del Maghreb Termoli (Cb)Dom 17 Aprile I profumi del vino Rocca di Cambio (Aq)Lun 18 Aprile Scuola di cucina paste con ragù Francavilla (Ch)Lun 18 Aprile Tutto sull’agnello Civitella Roveto (Aq)Gio 28 Aprile Formaggi Miglianico (Ch)Lun 2 Maggio Degustazione sigari toscani Francavilla (Ch)Lun 2 Maggio Formaggi toscani e abruzzesi Avezzano (Aq)Lun 2 Maggio Scuola di cucina le carni rosse Francavilla (Ch)Ven 6 Maggio Cucina marinara e vini siciliani Termoli (Cb)Lun 9 Maggio Scuola di cucina la cacciaggione Francavilla (Ch)Lun 9 Maggio Inizio 3° livello Montesilvano (Pe)Lun 9 Maggio Inizio 2° livello Lanciano (Ch)Mar 10 Maggio Seminario sul servizio Francavilla (Ch)Gio 12 Maggio Formaggi Miglianico (Ch)Gio 12 Maggio Le linee guida dell’alimentazione Montesilvano (pe)Lun 16 Maggio Gita in Friuli A cura delegazione MarsicaMar 17 Maggio Gita in Friuli A cura delegazione MarsicaMar 17 Maggio Vini dell’altro emisfero TeramoLun 16 Maggio Scuola di cucina le carni bianche Francavilla (Ch)Lun 23 Maggio Scuola di cucina i secondi di pesce Francavilla (Ch)Sab 28 Maggio Incontriamoci in enoteca L’AquilaLun 30 Maggio Scuola di cucina crostacei Francavilla (Ch)Sab 4 Giugno Visita alla cantina Zaccagnini Bolognano (Pe)Lun 6 Giugno Degustazione formaggi e vini Loira Francavilla (Ch)Lun 6 Giugno Scuola di cucina pesci acqua dolce Francavilla (Ch)Lun 6 Giugno Tutto sul baccalà Civitella Roveto (Aq)Sab 11 Giugno Vino e vinoterapia A cura delegazione L’AquilaLun 13 Giugno Scuola di cucina desserts Francavilla (Ch)Lun 13 Giugno Festa danzante pizza e cerasuolo Mosciano S. Angelo (Te)Sab 25 Giugno Tour dell’Umbria A cura delegazione PescaraLun 27 Giugno Incontro con Romeo Taraborrelli Tagliacozzo (aq)Lun 27 Giugno Consegna diplomi AIS - Berlucchi

ai neo-Sommeliers di Miglianico e Vasto Borgonato (bs)Mar 28 Giugno Consegna diplomi AIS - Berlucchi

ai neo-Sommeliers di Miglianico e Vasto Borgonato (bs)

Il dettagliodei programmie degli incontridi sezione e didelegazione si trova da pag. 26 a pag. 32

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