Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata...

290
RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA PIANO DI GESTIONE AREA - ATO 13 SIC Lago PERTUSILLO IT 9210143 REPORT settembre 2011

Transcript of Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata...

Page 1: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA

PIANO DI GESTIONE

AREA - ATO 13

SIC Lago PERTUSILLO IT 9210143

REPORT

settembre 2011

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATASCHEDA DI SINTESI DEL RAPPORTO N° 1

Page 2: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Data : 13/09/2012ATO numero : 13Denominazione: IT 9210143 Lago Pertusillo

Gruppo di lavoro: Nome Sito RuoloDr. For. Michele Maffeo SIC Lago Pertusillo Botanico

Dr. For. Mario Cozzi SIC Lago Pertusillo ForestaleDr. Agr. Antonio Gioia SIC Lago Pertusillo Zoologo

Dr. Agr. Luca Fortunato SIC Lago Pertusillo AgronomoDr. Tommaso Santochirico SIC Lago Pertusillo Geologo

Dr.ssa Rosanna Alagia SIC Lago Pertusillo Architetto

Temi AutoriGeologia Tommaso SantochiricoZoologia Antonio Gioia (Luca Fortunato, Michele Maffeo)Botanica Michele Maffeo (Mario Cozzi)

Zootecnia Luca Fortunato (Antonio Gioia, Michele Maffeo) Agronomia Luca Fortunato (Antonio Gioia, Michele Maffeo)

Foreste e Selvicoltura Mario Cozzi (Michele Maffeo)Impatti amb.li e

PaesaggisticaTutti i professionisti del Gruppo di Lavoro

Pianificazione territoriale Rosanna AlagiaEconomia e Società Rosanna Alagia

Comunicazione/Concertazione

Rosanna Alagia

Cartografia/Analisi GIS Mario Cozzi, Michele Maffeo, Tommaso Santochirico, Rosanna Alagia

1. QUADRO CONOSCITIVOL 'area territoriale omogenea in cui insiste il SIC Lago Pertusillo rientra in un più vasto sistema di protezione che annovera il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Lucano Val D’Agri-Lagonegrese e la ZPS IT9210270 “Appennino Lucano, Val d’Agri, Monte Sirino, Monte Raparo”.

2

Page 3: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

L’intera zona è collocata nella parte corrispondente al segmento centrale dell'Appennino meridionale; si estende a nord nella valle dell'Agri, dall'altezza di Spinoso, dove lo sbarramento di Pietra del Pertusillo forma un invaso artificiale, ai pinnacoli della Murgia di Sant'Oronzo, mentre a sud ricomprende il rilievo del monte Raparo (m.1764),nella parte centrale, estendendosi a sud est verso il Pollino, e a sud ovest nel lagonegrese con il massiccio del Sirino - Papa (m.1907 e m.2005).Questo territorio si pone come nodo centrale del sistema appenninico lucano e costituisce anche il nodo di connessione tra questo e il sistema costiero Jonico, attraverso il corridoio naturale della Val D’Agri. L’area SIC Lago Pertusillo è compresa interamente nel bacino idrografico del fiume Agri e rientra nei comuni di Spinoso, Montemurro, Grumento Nova e San Martino d’Agri, tutti in provincia di Potenza.Da segnalare che il SIC è poco distante da altre aree SIC Monte Raparo, Monte Sirino, Murgia di San Lorenzo, Faggeta di Moliterno.Il Sic ha un’estensione complessiva di circa 1995 Ha di cui circa 750 occupati dalla superficie dell’acqua del lago, un bacino artificiale realizzato tra il 1957 e il 1963 inizialmente a scopo idroelettrico ed irriguo e successivamente, a partire dal 1974, per l’alimentazione di reti acquedottistiche ad uso potabile.L’invaso ha una capacità massima di 145-155 milioni di metri cubi d’acqua e il livello di max piena è posto a circa 532 metri s.l.m.; lo sbarramento della diga è a tipo murario a volta ad arco a gravità, ha un’altezza complessiva di 85 metri.Sotto l’aspetto ecologico, l’area perimetrata dal SIC costituisce un corridoio di connessione tra ambienti naturali diversi, da quello appenninico ricco di boschi a quello collinare prevalentemente agricolo e rappresenta un importante area umida che ingloba diversi habitat prioritari ai sensi della direttiva 92/43/CEE.Il SIC si sviluppa in una fascia altitudinale compresa tra i 435 e i 731 m.s.l.m. e oltre alla superficie lacustre comprende un’ampia area forestale che circonda quest’ultima ove la vegetazione predominante è composta da querceti misti mesofili a prevalenza di cerro e da pinete artificiali disposte a macchia di leopardo. Gli habitat che compongono il SIC risultano elettivi per numerose specie vegetali ed animali di rilevante interesse conservazionistico. Tra le specie vegetali che caratterizzano il sito si ricordano: Ruscus aculeatus, Quercus virgiliana, Arum lucanum, Knautia lucana e numerose specie di orchidee. Tra le specie animali si segnala la presenza accertata di: Lutra lutra, Canis lupus, Salamandrina terdigitata, Hieraetus pennatus, Milvus milvus.Alla varietà e alla ricchezza paesaggistica e naturalistica corrisponde una notevole presenza di risorse storico architettoniche, archeologiche oltre che enogastronomiche che rappresentano una potenzialità di sviluppo ancora tutta da valorizzare.Le pressioni antropiche sugli habitat nell’ambito del SIC assumono particolare importanza sugli equilibri ecosistemici in primo luogo per l’elemento costitutivo stesso del lago la cui funzione, imputabile allo sfruttamento antropico delle sue acque, ha importanti ripercussioni sull’assetto idrogeologico della valle. Inoltre il SIC vede la presenza di centri abitati nelle immediate vicinanze, ed è attraversato dalla SS 598 (una importante arteria di comunicazione tra Campania,Puglia e Calabria), e presenta un discreto sfruttamento agricolo e zootecnico che si concentra prevalentemente nella sua porzione settentrionale. Infine è da sottolineare che in

3

Page 4: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

adiacenza all’area del SIC, in porzioni di territorio direttamente interessati dall’impluvio dell’immissario del lago, sono presenti pozzi di estrazione del petrolio ed il centro oli ENI, che fanno del SIC un'area potenzialmente esposta al rischio di inquinamento da idrocarburi.

1.1. DESCRIZIONE FISICAIl sic Lago del Pertusillo si colloca nell’alta valle dell’Agri e si sviluppa nell’intorno del lago definito dall’omonima diga. Da un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui quote si aggirano dai 1.200 metri dei Monti della Maddalena ai 2.005 metri del Monte Sirino. Essa è delimitata a nord-nord-est dal gruppo montuoso Volturino-Monte di Viggiano, a ovest dai Monti della Maddalena, a sud dal Monte Sirino e dal Monte Raparo, aprendosi verso est-sud-est dove per circa un centinaio di chilometri scorre il fiume Agri prima di sfociare nel mar Ionio.Litologicamente i rilievi che circoscrivono la valle sono costituiti da formazioni di natura calcarea appartenenti alle Unità di Piattaforma Carbonatica che si sovrappongono alle Unità Bacinali Lagonegresi che sono rappresentate da formazioni calcareo-silico-marnose. Nelle porzioni di territorio più prossime alla vallata affiorano formazioni terrigene di natura arenaceo-conglomeratica e silico-marnosa. I depositi di riempimento sono costituiti da successioni terrigene di natura continentale la cui struttura denota una chiara origine deposizionale di ambiente fluviale.1.1.1. Corrispondenza del confine SIC con elementi fisici presenti nel territorioIl perimetro esterno dell’area de SIC con una lunghezza complessiva di 39,5 Km circa, solo in alcuni tratti coincide con elementi fisici (antropici e naturali) presenti sul territorio, tali da facilitarne una rapida individuazione. In altri invece, a causa della mancanza di una diretta connessione con elementi certi, l’esatta collocazione e la materializzazione sul campo del confine del sito risultano non immediatamente percepibili. Ciò è dovuto al fatto che il limite è stato definito utilizzando come elemento di demarcazione i limiti castali corrispondenti a particelle censite ai catasti dei comuni di Montemurro, Spinoso, San Martino d’Agri e Grumento. Per descrivere in maniera dettagliata il confine del SIC in oggetto si è proceduto con la suddivisione del suo tracciato in porzioni omogenee, in funzione del grado di “rintracciabilità” sul terreno. Il risultato è sintetizzato nella figura e nella scheda riportati di seguito.

4

Page 5: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Scheda descrittiva del confine del SIC Lago PERTUSILLO IT 9210143

Tratto Lunghezza (m) Descrizione Grado di

rintracciabilitàda a

A B 1617Questro tratto del limite si sviluppa a partire dalla Strada

Provinciale di collegamento tra Spinoso e lo sbarramento diga e termina in corrispondenza dell'impluvio di Fosso del Cervo. Il tracciato si sviluppa all'interno di superfici boscate ed agricole.

Nessun elemento fisico coincide con questo tratto del limite

BASSO

B C 285 Il tratto coincide con l'impluvio di Fosso del Cervo ALTO

c D 5152

questo tratto corrisponde alla porzione più orientale del limite dell'area e si sviluppa a partire dall'impluvio di Fosso del Cervo, segue grossomodo il versante in località Serra del Monte tra quote comprese tra i 600 e i 625 mslm, da qui

degrada verso l'alveo dell'Agri, che intercetta ad una quota di circa 420 mslm e continua seguendo l'impluvio del fosso delle Manche, tributario sinistro dell'Agri a partire dall'innesto con

quest'ultimo, fino alla testata sommitale

MEDIO

D E 726 Questo tratto segue il tracciato di una strada interpoderale in località Migliarino ALTO

E F 396 il tratto inizia dalla sede stradale su cui si sviluppa il tratto precedente e si congiunge con l'impluvio del Fosso di

Castelvetro. Nessun elemento fisico coincide con questo tratto

BASSO

5

Page 6: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

del limite

F G 942Il tratto coincide con l'impluvio del Fosso di Castelvetro a

partire dalla testata dello stesso fino ad una quota di circa 575 mslm

ALTO

G H 245il limite si sviluppa a partire dall'alveo del Fosso di Castelvetro, lungo l'impluvio di un canale tributario in sinistra orografico, e raggiunge la soprastante strada comunale asfaltata seguendo

per un breve tratto una pista sterrata a monte del fosso

MEDIO

H I 455 Il limite segue la strada comunale asfaltata ALTO

I L 1166Pochi elementi fisici coincidono con questo tratto del limite che si sviluppa a partire dalla strada comunale e termina in

prossimità del lago in località Petto la NoceBASSO

L M 507Il limite segue la strada comunale che congiunge il lago alla

provinciale per Montemurro, passando in adiacenza del depuratore comunale

ALTO

M N 406 il limite segue l'impluvio di fosso Scannamogliera fino alla foce nel lago del Pertusillo ALTO

N O 875Questo tratto collega il fosso Scannamogliera con un impluvio

che si sviluppa nel bosco di donna Leandra. Il limite segue superfici agrarie e forestali. Nessun elemento fisico coincide

con questo tratto del limite

BASSO

O P 686 il limite è definito da impluvi presenti nell'ambito del bosco di Donna Leandra MEDIO

P Q 293Il tratto congiunge l'impluvio del tratto precedente con la

strada fondovalle dell'agri. Nessun elemento fisico coincide con questo tratto del limite

BASSO

Q R 700il limite segue la strada fondovalle dell'Agri fino a Masseria

Crisci, s sviluppa nell'intorno delle strutture aziendali lungo il muro che li divide dal lago e continua lungo una strada

comunale asfaltata.

ALTO

R S 816 il limite si sviluppa al confine tra superfici agronomiche e aree naturali fino all'alveo del Torrente Rifreddo MEDIO

S T 1152 Il limite si sviluppa nel bosco dell'Aspro. Nessun elemento fisico coincide con questo tratto del limite BASSO

T U 352 Il limite si sviluppa nel bosco dell'Aspro lungo un impluvio MEDIO

U V 308 Il limite si sviluppa nel bosco dell'Aspro. Nessun elemento fisico coincide con questo tratto del limite BASSO

V Z 328 Il limite si sviluppa nel bosco dell'Aspro lungo un impluvio MEDIO

Z AA 1638 Il limite si sviluppa lungo l'impluvio di Vallone dell'Aspro fino al lago ALTO

AA BB 943 il limite si sviluppa in area boscata, in parte segue il limite di un rimboschimento a conifere MEDIO

BB CC 152 il limite si sviluppa in adiacenza alla strada fondovalle Val d'Agri fino al limite bosco lago MEDIO

CC DD 808 il limite segue grossomodo il limite del lago in condizioni di massima piena MEDIO

DD EE 207 il limite si sviluppa in area boscata, in parte segue il limite di un rimboschimento a conifere MEDIO

EE FF 302 il limite segue grossomodo il limite del lago in condizioni di massima piena, al limite di un'area boscata ALTO

FF GG 1602Il tracciato si sviluppa all'interno di superfici boscate ed

agricole. Nessun elemento fisico coincide con questo tratto del limite

BASSO

GG HH 1581 il limite si sviluppa lungo la SP 103 collegante la fondovalle dell'Agri con Grumento Nova ALTO

6

Page 7: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

HH II 579il tracciato si sviluppa a partire dalla SP 103 fino alla strada

comunale di collegamento agli scavi archeologici di Grumentum, superando l'alveo del Torrente Sciaura e

intercettando terreni agricoli e boscati

BASSO

II LL 378il limite segue la strada comunale collegante gli scavi

archeologici di Grumentum, attraversandoli e terminando nei pressi dell'anfiteatro

ALTO

LL MM 308il limite, a partire dalla strada nei pressi dell'anfiteatro di

Grumentum, si sviluppa in un boschetto, supera l'impluvio che scorre ad est dell'anfiteatro e si ricollega ad una strada comunale sul versante opposto. Nessun elemento fisico

coincide con questo tratto del limite

BASSO

MM NN 512 il limite segue una strada comunale ALTO

NN OO 357 il limite si sviluppa in area boscata. Nessun elemento fisico coincide con questo tratto del limite BASSO

OO PP 2397 il limite segue una strada comunale ALTO

PP QQ 512 il limite si sviluppa in area boscata. Nessun elemento fisico coincide con questo tratto del limite BASSO

QQ RR 967 il limite segue una strada comunale ALTO

RR SS 867il limite supera l'alveo del Torrente Vella in corrispondenza

della congiunzione di quest'ultimo con il Torrente Palmento. Il tracciato si sviluppa su aree boscate e agricole senza che alcun

elemento fisico coincida con il tratto

BASSO

SS TT 1834 il limite coincide con il tracciato della strada provinciale Spinoso - Grumento ALTO

TT UU 2153 il limite si sviluppa prevalentamente agricola. Nessun elemento fisico coincide con questo tratto del limite BASSO

UU VV 798 il limite segue una strada comunale ALTO

VV XX 2179 il limite si sviluppa prevalentamente boscata Nessun elemento fisico coincide con questo tratto del limite BASSO

XX ZZ 1019 Questro tratto del limite si sviluppa lungo la Strada Provinciale di collegamento tra Spinoso e lo sbarramento diga ALTO

Dall’analisi della scheda sopra riportata risulta quindi che:• per il 39 % del proprio perimetro, il confine del SIC è facilmente individuabile in campagna, coincidendo con elementi naturali e/o antropici ben delimitati e rintracciabili su campo;• per il 25 %, il confine del SIC ha un grado di rintracciabilità medio, coincidendo con elementi fisici poco marcati e difficilmente riconducibili ad un segmento lineare che abbia caratteristiche di univocità;• per il rimanente 36 %, il confine del Sito ha un grado di rintracciabilità basso non trovando alcuna corrispondenza con elementi certi presenti sul territorio.

7

Page 8: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.1.2. L’AREA VASTA DI RIFERIMENTOL’area vasta di riferimento interessa il contesto dell’Appennino Lucano e riguarda, in particolare, la Val d’Agri e parte del Lagonegrese. Il perimetro dell’area comprende il territorio di 23 comuni, per una superficie pari a circa 144 ettari. L’articolazione del territorio, dal punto di vista amministrativo, afferisce prevalentemente alla Provincia di Potenza essendo solo 1 sui 23 complessivi,nella provincia di Matera. Detto territorio è caratterizzato e strutturato morfologicamente dalla dorsale appenninica lucana che orienta l’andamento delle valli e il sistema idrografico.Le dominanti morfologiche sono rappresentate da i rilievi montuosi del Massiccio del Sirino e del Monte Raparo, che con il loro sistema di gole caratterizzano l’alta valle del Sinni e la media valle dell’Agri.Elemento di congiunzione tra le zone di sommità e le valli è il sistema montano e alto collinare su cui sorgono insediamenti urbani e rurali che comunicano attraverso un sistema di percorrenze di crinale e contro crinale, a cui si sono aggiunti più di recente i percorsi di fondovalle.La popolazione rilevata al 31.12.2010 ammonta a 55.076 abitanti, che si distribuisce all’interno dei 23 comuni, per lo più di piccole dimensioni .Tranne Lauria, con oltre 13 mila abitanti, sono solo 2 i comuni con popolazione superiore ai 5 mila abitanti, ( Lagonegro e Sant’Arcangelo), mentre la restante parte dei comuni non supera tale soglia, rilevandosi, per contro, la presenza di numerosi comuni popolazione al di sotto dei mille abitanti. Nell’area la densità media della popolazione è pari a circa 40 abitanti per Kmq e le dinamiche demografiche, pur con alcune differenze tra i vari comuni, sono connotate da saldi negativi.A questa struttura insediativa rarefatta e minacciata da rilevanti flussi migratori in uscita si aggiunge un processo di senilizzazione graduale e livelli occupazionali non sufficientemente elevati da compensare l'alta incidenza della popolazione inattiva.La struttura produttiva è frammentata in piccole e piccolissime unità, concentrate in settori tradizionali come l’edilizia, l’ artigianato tradizionale, i trasporti e nell'agricoltura.Fuoriescono da questo quadro le attività estrattive petrolifere e la presenza di un polo di medie dimensioni attivo nella lavorazione della plastica a Grumento Nova. Inoltre l'agricoltura e la zootecnia possono contare su produzioni di alta qualità (il fagiolo di Sarconi, olio, vino, pecorino e altri prodotti caseari) che, opportunamente valorizzate, possono rappresentare opportunità di sviluppo competitivo per le aziende agricole locali.Anche il settore del turismo potrebbe costituire una grande potenzialità nel processo di sviluppo economico futuro dell’area, utilizzando le risorse ambientali e culturali presenti.

L’area vasta di riferimento, infatti, è caratterizzata da un sistema naturalistico, paesaggistico e storico-culturale di rilievo nazionale, che negli ultimi anni è stato riconosciuto quale elemento determinante nel processo di gestione e pianificazione del territorio oltre che di programmazione di sviluppo economico.Da tali presupposti sono scaturite azioni, a diversi livelli di governo, volte a definire strumenti di tutela e alla valorizzazione del territorio oltre che di programmazione economica.

8

Page 9: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Per quanto riguarda la pianificazione, la ZPS dell’Appennino Lucano – Val D’Agri ricade nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese), istituito nel 2007, con una estensione di 68.996 ettari, ricompresi in quattro ambiti territoriali: l’alta val d’Agri, la val Camastra, l’alta Val Melandro e il Lagonegrese, per un totale di 29 comuni.Il territorio del parco comprende al suo interno Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Riserve Naturali Regionali e aree soggette a Piano Paesistico.Nei confini del parco, infatti, si trovano 12 aree SIC, 2 aree ZPS e parte di un’area IBA.La ZPS Appennino Lucano Val d’Agri (cod. IT9210271),posta nella zona più a sud del parco, ricomprende i quattro SIC di Murgia S.Oronzo (cod.IT9210220), Lago Pertusillo (cod. IT9210143), del Monte Raparo (cod. IT9210195)e del Monte Sirino Papa (cod.IT9210200) oggetto di studio.Nella ZPS, inoltre, ricadono parzialmente tre Piani Territoriali Paesistici di Area Vasta nati per tutelare aree di rilevante interesse naturalistico paesaggistico e storico culturale:Il Piano Sellata Volturino Madonna di Viggiano che interessa tra i comuni ricompresi nella ZPS quello di Viggiano. Il Piano Massiccio del Sirino che interessa tra i comuni ricompresi nella ZPS quelli di Lauria, Lagonegro e Nemoli. Il Piano territoriale Maratea – Trecchina - Rivello che interessa tra i comuni ricompresi nella ZPS quello di Rivello.Per quanto riguarda la programmazione territoriale, l’intera area è interessata e ricompresa in molteplici programmi e piani sia a livello regionale, sia a livello provinciale che a quello locale, con stanziamenti economici comunitari, statali e regionali, riportati e valutati nei successivi capitoli 1.7 e 1.9.

9

Page 10: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.6 CARATTERIZZAZIONE PAESAGGISTICA La lettura paesaggistica dell’area di studio passa attraverso l’identificazione delle diverse risorse identitarie del territorio quali quelle fisiche – ambientali, storico – culturali, sociali e agroalimentari.Gli elementi costitutivi della forma percettibile sono desumibili dall’analisi geomorfologica dei luoghi da cui si evince come gli elementi strutturanti di questo territorio sono le propaggini dell’Appennino Meridionale, che funge da spartiacque tra l’Adriatico e il Tirreno, con i rilievi montuosi del Raparo e del Sirino, e la Valle dell’Agri che si estende in direzione nord ovest – sud est, costituendo un corridoio naturale di comunicazione tra il territorio interno e quello della costa jonica. Questa “regione naturale” per sua conformazione ha costituito storicamente il ruolo di connessione tra le diverse parti, ed è tuttora leggibile dal sistema complesso di relazioni createsi nel tempo attraverso la rete di percorrenze, il sorgere di centri abitati, oltre che di attività produttive diversificate.L’importanza della valle come direttrice di collegamento tra la costa e le zone interne è testimoniata dall’analisi storica di questo territorio che a partire dal VI secolo a.C fu attraversata prima dai coloni greci, che da Metaponto avviarono scambi con le popolazioni indigene delle aree interne, poi dai Lucani, provenienti dall’Appennino centrale, che si insediarono nella valle costruendo fattorie, diffondendo colture come l’ulivo e la vite e costruendo lungo i percorsi della transumanza luoghi di culto.Nell’età romana un insediamento lucano venne trasformato in presidio militare romano (l’antica Grumentum) quale punto strategico di raccordo tra la via Herculea, via Popilia e via Appia.Successivamente, con le incursioni barbariche, la popolazione si trasferì sulle colline circostanti la valle dove sorsero Moliterno, Sarconi, San Chirico Raparo, Spinoso, Montemurro, Viggiano ed altri.Le vie di comunicazione erano assicurate dai percorsi della transumanza che seguendo le linee di crinale e contro crinale, videro sorgere nei punti cruciali luoghi di sosta e scambio, centri abitati oltre che santuari e cappelle, che ancora oggi rappresentano meta di pellegrinaggi stagionali.Proprio questa rete di percorsi ha influenzato da sempre l’assetto territoriale dell’area, assieme alle vicende storiche susseguitesi nel periodo della colonizzazione monastica, in cui l’uso del suolo fu proiettato verso l’utilizzo di sempre più ampie zone per usi colturali, con un sistema di proprietà di tipo libero e frazionato, interrotto successivamente dal feudalesimo.La formazione di estese proprietà fondiarie si protrasse nei secoli fino ad arrivare alla riforma fondiaria degli anni ’50, in cui si ritornò a forme di economia agraria basata sulla piccola proprietà terriera, con il fenomeno conseguente dell’appoderamento.Negli ultimi sessanta anni l’uso del suolo ha visto un significativo mutamento, dove ad una sensibile contrazione dei seminativi in asciutto si è contrapposto un progressivo aumento di aree naturali e aree antropizzate.L’abbandono di aree agricole è stato determinato da diversi fattori socio economici su i quali spesso non ha sortito effetti positivi nemmeno il sostegno economico della PAC.D’altro canto, negli ultimi anni sono state molte le iniziative e le riforme di politica agricola e ambientale che hanno posto l’accento su metodi innovativi di gestione, che pongono grande

10

Page 11: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

attenzione alla salvaguardia e alla valorizzazione di sistemi agroambientali ad elevata biodiversità.E’ il caso di AGRIVAL (Aree Agricole ad Alto Valore Naturale della Val d’Agri) progetto ENEA che intende contribuire a porre le basi metodologiche per la definizione delle Aree Agricole ad Alto Valore Naturale, sulle quali fondare la Politica Agricola Comunitaria (PAC) post 2013.“Si tratta di sistemi agricoli a bassa intensità e impiego di input, caratterizzati da un’elevata presenza di vegetazione semi-naturale (es. siepi, filari), di manufatti (es. muretti a secco), e da una copertura del suolo diversificata con un aspetto a mosaico. Per le sue caratteristiche questo tipo di agricoltura sostiene o è associata ad un elevato numero di specie, ad una diversità di habitat e/o alla presenza di specie di interesse per la conservazione: ed è pertanto, associata ad un elevato valore di biodiversità”.Questi sistemi sono assimilabili a quello presente nell’area di analisi, che presenta una forte connotazione ambientale, dove i terreni agricoli si alternano ad aree naturali, e dove può essere possibile la promozione di uno sviluppo innovativo che sostenga contemporaneamente una agricoltura e un ambiente di qualità, oltre che attività complementari all’agricoltura, quali ad esempio quelle connesse con il turismo.

Segni positivi in tale direzione sono già evidenti in agricoltura con la presenza di prodotti di pregio, i cui simboli più eloquenti sono il fagiolo di Sarconi, riconosciuto con il marchio D.O.P, il formaggio canestrato di Moliterno, avente marchio I.G.P., il vino I.G.T. Grottino di Roccanova, l’olio extravergine di oliva di Montemurro ed altri.Rispetto alle valenze paesaggistico ambientali del territorio, è sicuramente significativo il fatto che esso ricada nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, che ricomprende totalmente la ZPS Appennino Lucano, Val d’Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (Codice IT9210271), oltre che i tre SIC di Lago Pertusillo (Codice IT9210143),Monte Raparo (Codice IT210195) e Monte Sirino (Codice IT9210200).A questo si aggiunge che l’intera area, proprio per la sua valenza ambientale, offre la possibilità di sviluppare un turismo all’aria aperta nelle diverse stagioni, rivolto soprattutto a diverse pratiche sportive, come la pesca, il canottaggio, il ciclismo sul Lago del Pertusillo, lo sci alpino sulle vette del Sirino e del monte Viggiano e l’escursionismo a piedi, in mountain bike o cavallo lungo i più svariati sentieri presenti in tutta la zona.Se a questo si aggiunge una notevole presenza di risorse storico architettoniche, archeologiche oltre che enogastronomiche, si intuisce come il turismo rappresenta una potenzialità di sviluppo ancora tutta da valorizzare attraverso un modello di sviluppo che sia indirizzato ad una visione olistica di sviluppo territoriale.

11

Page 12: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.6.1. IDENTIFICAZIONE DELLE COMPONENTI DEL PAESAGGIO Nel progetto preliminare di rete ecologica “Sistema ecologico funzionale territoriale” sono stati individuati degli indicatori di tipologie ambientali messi poi a confronto con le problematiche di matrice antropica.Sono stati quindi individuati ambiti unitari ed omogenei per morfologia, pedologia e uso del suolo denominati, “sistemi di terre”.E’ stata calcolata la superficie di ogni comune e l’estensione di ogni sistema di terre per poi definire quanti e quali ricadono in ogni comune. Si riporta di seguito un estratto della tabella dei Sistemi di terre per i soli comuni dell’ATO 13.

COMUNI IN FUNZIONE DEI SISTEMI DI TERREComune A1 A2 A3 A4 B1 C1 C2 C3 D1 D2

ALIANO 0.01 44.43 38.26 17.30ARMENTO 44.79 47.26 3.75 4.20

CALVERA 90.83 9.17CARBONE 20.16 38.09 39.46 2.29

CASTELSARACENO 81.67 13.86 3.71 0.76CASTRONUOVO S.A. 97.66 2.34

GALLICCHIO 94.46 5.54GRUMANTO NOVA 31.24 65.83

LAGONEGRO 64.57 19.58 15.25LAURIA 43.48 17.89 1.94 35.28

MISSANELLO 86.35 13.65MOLITERNO 56.83 39.69 2.93

MONTEMURRO 29.59 51.42 17.02NEMOLI 18.74 25.57 55.69RIVELLO 38.70 3.34 57.16

ROCCANOVA 94.21 3.21 2.58SAN CHIRICO R. 13.21 43.04 38.67 5.08

SAN MARTINO D'A. 5.41 72.68 19.19 2.72SANT'ARCANGELO 32.76 16.18 36.88 14.18

SARCONI 20.95 50.47 28.57SPINOSO 21.74 64.11 12.09

TEANA 98.89 1.11VIGGIANO 34.81 36.64 28.55

A1 Area montana - A2 Rilievi montani interni - A3 Rilievi montani interni a morfologia ondulata A4 Rilievi tirrenici - B1 Complesso vulcanico Vulture - C1 Colline sabbioso conglomeratiche occidentali C2 Colline sabbioso conglomeratiche orientali - C3 Colline argillose - D1 Terrazzi marini D2 Pianure alluvionali - D3 Pianure costiereDa tale tabella si evince che nell’ambito della ZPS Appennino Lucano-Val d’Agri sono presenti in maggioranza quattro sistemi di terre:A1 Area montana – il sistema di terre dell’alta montagna comprende i versanti alti ed i pianori dei rilievi montuosi dagli 800 m. in su, dove l’uso del suolo prevalente è quello di boschi, pascoli e in minor percentuale di aree agricole a seminativo. Le aziende presentano una struttura di tipo privato a conduzione familiare.I SIC compresi nella ZPS Appennino Lucano-Val d’Agri denominati Monte Sirino (cod. sito IT9210200) e Monte Raparo (cod. sito IT9210195) ricadono in questo sistema di terre. A2 Rilievi montani interni- il sistema di terre dei rilievi montani interni comprende i rilievi collinari e montani tra i 300 i 1000m con un uso del suolo a prevalenza di boschi, pascoli, aree

12

Page 13: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

agricole a seminativi e oliveti. Le aziende sono a conduzione familiare in cui spesso si svolge anche attività zootecnica.All’interno della ZPS questo sistema di terre è prevalentemente presente nel SIC del lago del Pertusillo (cod. sito IT9210143), nella parte più a sud dove si attestano i comuni di Sarconi, Spinoso, San Martino d’Agri e Montemurro, oltre che nei comuni di San Chirico Raparo e Viggiano.C1 Colline sabbioso conglomeratiche occidentali - il sistema di terre delle colline sabbioso conglomeratiche occidentali comprende i rilievi collinari compresi tra i 200 e 1100m con un uso del suolo frammentato con alternanza di aree a bosco e pascolo ed aree agricole a seminativi, oliveti e vigneti. Le aziende sono a conduzione familiare.Tale sistema di terre interessa le zone poste ai margini est e sud est dela ZPS, ricomprendendo i comuni di Armento, Gallicchio, Missanello, Aliano, Sant’Arcangelo, Roccanova, Castronuovo di Sant’Andrea, Calvera, Teana e Carbone. In esso è inoltre compreso il SIC Murgia di S.Oronzo (cod. sito IT9210220) che risulta parzialmente perimetrato nell’ambito della ZPS.D2 Pianure alluvionali– il sistema di terre delle pianure alluvionali comprende territori con quote comprese tra 0 e 750m con un uso del suolo tipicamente agricolo a seminativi, colture arboree specializzate e colture orticole di pregio.Le aziende sono circa 300 a conduzione familiare.In questo sistema di terre ricade prevalentemente il SIC del lago del Pertusillo ricomprendendo il solo comune di Grumento Nova.Da un’analisi degli habitat di interesse comunitario presenti nei diversi sistemi di terre si riscontra che nell’A1 ci sono i più alti tassi di diversificazione, mentre i rilievi montani interni, le colline sabbiose occidentali e le pianure alluvionali hanno una limitata diversificazione per i fenomeni di antropizzazione presenti.In particolare, rispetto ai SIC presenti nella ZPS Appennino Lucano – Val d’Agri (Lago Pertusillo - Monte Raparo – Monte Sirino) gli habitat individuati sono similari per i due massicci montuosi (faggete degli appennini di texus e ilex, praterie) mentre per il lago Pertusillo si è individuato l’habitat dei laghi eutrofici con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition.

SIC LAGO DEL PERTUSILLO

La morfologia generale del territorio definito dal primo Sic d’interesse compreso nell’ATO, denominato “Lago de Pertusillo” (codice IT 9210143), è caratterizzata dal solco vallivo del fiume Agri, per buona parte occupato dal bacino lacustre.Il tratto fluviale è del tipo a canali intrecciati nella porzione immissaria del lago e a canale unico a valle dello sbarramento artificiale. Il lago si trova a 532 metri di altitudine sul livello del mare ed ha una capienza massima di 155 milioni di metri cubi d'acqua. La diga è nata nei pressi della località "Pietra del Pertusillo", così chiamata poiché il fiume, in quella zona, passava fra due rocce come se vi fosse un pertugio.Realizzato negli anni sessanta per consentire, con lo sbarramento del fiume Agri, la produzione di energia elettrica e l'approvvigionamento d'acqua, oggi sembra perfettamente inserito nell'ecosistema.Le condizioni climatiche e termoigrometriche del sito hanno, infatti, consentito nel corso di

13

Page 14: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

pochi decenni la completa naturalizzazione dell'invaso, che ha acquisito nel tempo connotati ambientali e naturalistici di elevato pregio.La presenza del grande specchio d'acqua,diventa la componente paesaggistica dominante, con qualità paesaggistiche tipiche dei luoghi lacustri, rese ancora più suggestive nei tratti boscati che scendono fino alle sponde del lago.I tratti geomorfologici e paesaggistici che caratterizzano tutta l’area assumono caratteri propri, esaltati dal diverso uso del suolo. Alle precipitazioni oltre che alle attività antropiche è strettamente legata l'azione morfogenetica dei corsi d’acqua che cambia anche a seconda delle caratteristiche litologiche ed alle pendenze,.I fenomeni di erosione sono più rilevanti nella porzione valliva dell’area del SIC, nelle aree dove le morfologie si fanno più aspre e ripide, in cui si concentra la diffusione dei fenomeni di dissesto.In questo scenario generale il Sic Lago del Pertusillo risulta caratterizzato da due sistemi di terre: A2 Rilievi montani interni e D2 Pianure alluvionali .La loro distribuzione areale risulta ben definita e diversificata nell’ambito del territorio sotteso dal SIC.In particolare la porzione nord occidentale del SIC, dominata dal sistema di terre D2, è caratterizzata da morfologie dolci e regolari e dalla presenza della zona di immissione del fiume Agri nell’invaso artificiale.Nella porzione orientale del SIC, dominata dal sistema di terre A2, il territorio è caratterizzato da un paesaggio montano dove si trovano ampie zone boscate, a volte solcate da profondi fossi in cui scorre il sistema idrologico minore che confluisce nell’Agri, alternate a zone di pascolo e coltivo.Il territorio compreso nella parte più a nord del Sic, nel comune di Grumento Nova, è prevalentemente pianeggiante, con quote tra i 500 e 650m, con un uso del suolo tipicamente agricolo.Tale sistema è caratterizzato da Agro-Ecosistemi Complessi e Mosaici Agro-Forestali. È prevalente, infatti, l’uso agricolo del suolo. Paesaggisticamente, Tuttavia, è da mettere in evidenza la presenza di “tessere” di boschi igrofili soprattutto nei pressi delle aste fluviali principali che sebbene siano spesso di limitata estensione e a volte totalmente isolate costituiscono entità di altissima valenza ambientale (continuità vegetazionale, auto depurazione dei sistemi umidi, fasce tampone ecc.) e potenzialmente ricostruibili.Il paesaggio agrario assume in questo ambito caratteri fortemente influenzati dalla presenza di terreni molto frazionati frammisti ad aree boscate, un tempo molto più estese, che circondano l'invaso e che in formazioni a macchie interrompono la continuità dei coltivi, prevalentemente seminativi ed ortivi.Gli elementi arborei costituiti da fasce boscate di olmi campestri e roverelle, siepi di rovi e alberi singoli perlopiù di roverella, costeggiano i campi arati, così come le numerose masserie e case rurali, costituendo significativi elementi di continuità ecologica. In questo contesto agrario, che conserva sostanzialmente integri i propri caratteri identitari, le tipologie rurali originarie subiscono le più marcate alterazioni, dovute alla meccanizzazione dell'agricoltura e al mutamento delle tecniche colturali e di allevamento, che comportano la costruzione di nuovi capannoni, depositi e stalle spesso realizzati con le comuni tecniche della

14

Page 15: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

prefabbricazione e che costituiscono elementi incongrui rispetto all'assetto paesaggistico consolidato. Nella parte più a sud dove si attestano i comuni di Spinoso, San Martino d’Agri e Montemurro il Sic del Pertusillo comprende i rilievi collinari e montani tra i 500 gli 800m con un uso del suolo a prevalenza di boschi, pascoli, aree agricole a seminativi e praterie. E’ presente anche qui l’ insediamento sparso, se pur in minore percentuale rispetto all’altra parte del lago.Tutta l’area del SIC è organizzata con un sistema di comunicazione capillare che confluisce essenzialmente sulla strada S.S.598. La presenza di quest’ultima, che attraversa tutto un versante del lago da nord a sud, determina una frammentazione ecologico-funzionale degli ambienti e degli habitat presenti, determinando il cosiddetto “effetto barriera” che strade del genere provocano sulle popolazioni di animali e vegetali presenti.La visione paesaggistica del paesaggio dai tratti dolci e arrotondati si può ammirare percorrendo la S.S. 598 “Fondo Valle dell’Agri “ o ancor di più dai panoramici paesi che lo circondano. Tra i paesi che gravitano intorno alla Diga è da visitare Grumento Nova, fondata dai profughi della vicina Grumentum, dopo un'incursione saracena. Nella parte antica del borgo vi sono portali e cappelle seicentesche, mentre, a pochi chilometri, si ergono maestosi i resti dell'antica colonia romana di Grumentum. A pochi chilometri sorge Spinoso, centro urbano ricco di chiese, palazzi e portali, che offre un bellissimo panorama del Lago Pertusillo grazie al Belvedere di Piazza Plebiscito. Sul versante orientale, adagiato su un colle che domina la valle c’è Montemurro, antico borgo dipendente da Grumentum, circondato da vigneti e oliveti. Completa questo suggestivo scenario l’ imponente Monte di Viggiano che domina il paesaggio con i suoi versanti ora pietrosi e brulli, ora densamente boscati. Polo di riferimento visuale, esso costituisce anche un importante riferimento culturale e religioso per la presenza del centro abitato di Viggiano e di uno dei Santuari più importanti di tutta la regione, meta di un pellegrinaggio annuale che coinvolge tutte le comunità della valle,nel quale rivivono tradizioni popolari e riti contadini legati alla ciclicità delle stagioni. Sempre nel territorio di Viggiano, lungo il fondo valle, la continuità del paesaggio agrario è bruscamente interrotta dalla vasta area occupata dagli impianti del “Centro Oli” destinato al trattamento e al convogliamento degli idrocarburi estratti dai pozzi aperti lungo la dorsale montuosa.La presenza del centro oli dell'Eni, , rappresenta sicuramente un elemento di grande impatto, soprattutto per i rischi ambientali che potrebbe comportare, e che quindi richiede un’attenzione particolare per evitare fenomeni di inquinamento e degrado dell'ecosistema dell’intera area.

15

Page 16: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

16

Page 17: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.6.2. INTERAZIONI TRA LUOGHI E UNITÀ AMBIENTALIMorfologicamente l'Ato 13 è caratterizzato dalla valle fluviale dell'Agri, dai versanti collinari di media acclività, a volte incisi da fiumi secondari e dai rilievi arrotondati più interni, tra cui si inseriscono i rilievi rocciosi e calcarei del Monte Raparo, al centro dell'area, e del Sirino verso il Tirreno.A questi diversità fisiche dei luoghi corrispondono diversi usi del suolo che determinano una struttura produttiva e insediativa con punti di debolezza.La morfologia complessa dei luoghi ha sicuramente condizionato il processo di antropizzazione, strettamente legato alle diverse vie di percorrenza, che a seconda se di crinale o controcrinale o di fondovalle, hanno di fatto determinato anche la morfologia insediativa .Attualmente le vie di comunicazioni più agevoli sono quelle di fondo valle a scorrimento veloce che collegano le zone più a nord della regione con quelle a sud, sul versante jonico, a cui si intersecano le più antiche strade di controcrinale che mettono in comunicazione fra loro i vari centri abitati e le diverse valli.La struttura insediativa presenta punti di debolezza dovuti ad una scarsa qualità delle relazioni interne, a carenze della rete stradale e ad una pressione antropica modesta, minacciata da rilevanti flussi migratori in uscita e progressiva senilizzazione della popolazione presente.La densità demografica è relativamente bassa, con la presenza di piccoli centri abitati per lo più aggrappati alle pendici dei monti, adagiati su pianori o sul fondo valle, in cui le attività produttive prevalenti sono ancora legate all'agricoltura, all'allevamento e alla pastorizia.Attualmente la struttura produttiva è frammentata in piccole e piccolissime unità, concentrate in settori tradizionali (edilizia e relativo indotto, artigianato tradizionale) e nell'agricoltura, che costituisce la vera vocazione economica del territorio.L 'agricoltura e la zootecnia, infatti, possono contare su produzioni di alta qualità (Fagioli IGP di Sarconi, Vini DOC Terre dell’Alta Val D’Agri, Canestrato di Moliterno IGP ecc.) che, opportunamente valorizzate, possono rappresentare opportunità di sviluppo competitivo per le aziende agricole locali.Gli indicatori socio-economici del territorio, però, presentano differenze fra i comuni della valle e quelli situati più a monte, nell’entroterra. Quest’ultimi, infatti, risultano area di crisi e di disoccupazione, dove al momento né gli interventi di sostegno economico in agricoltura e nel turismo, né i processi di industrializzazione presenti nell’area industriale di Viggiano hanno risolto questi problemi.

17

Page 18: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.6.3. VARIAZIONI DEL PAESAGGIO E TENDENZE EVOLUTIVE DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALIL’ambito territoriale dell’ATO 13 ha sostenuto cambiamenti negli ultimi cinquanta anni soprattutto a causa di variazioni economiche, demografiche e produttive.L’area è stata interessata da interventi volti allo sfruttamento dell’acqua e del petrolio; la presenza degli invasi artificiali e dei relativi acquedotti che producono acqua per uso potabile e agricolo, nella zona del Pertusillo, seguiti più recentemente dal sorgere dei pozzi petroliferi nella zona di Viggiano, hanno di fatto innescato dinamiche di trasformazione di tutti gli assetti territoriali.Questi fenomeni, infatti, si sono confrontati con un patrimonio naturale e antropico in continua evoluzione, con il conseguente rischio di pressioni ambientali e sociali che potrebbero contrastare con le politiche di valorizzazione di attività ecocompatibili.Soprattutto la presenza di attività estrattive rende il bacino della Val d'Agri, un'area potenzialmente esposta al rischio di inquinamento da idrocarburi. Le attività estrattive possono provocare contaminazione delle acque superficiali e dei sedimenti fluviali, compromissione delle acque sotterranee, inquinamenti atmosferici da polveri ed emissioni gassose e modifiche più o meno sostanziali al paesaggio ed agli habitat.Altro elemento di forte trasformazione è l’aumento del tessuto urbano a valle e delle case sparse soprattutto lungo gli assi viari, che inevitabilmente comportano l’uso di territorio e di acqua.A questa graduale espansione dell’urbanizzato è corrisposto una riduzione delle aree coltivate che, se non occupate da nuove costruzioni, sono state abbandonate.In quest’ultimo caso queste porzioni di territorio sono state rioccupate dalla vegetazione naturale.Le aree che hanno visto una persistenza stabile se non in aumento sono state proprio quelle boschive che rappresentano una delle maggiori risorse dell’area, in uno con quelle idriche sotterranee e superficiali, contribuendo al mantenimento della biodiversità dell’intero ATO.

1.6.4. RELAZIONE CON LA RETE ECOLOGICA REGIONALE ED INDIVIDUAZIONE DEI CORRIDOI ECOLOGICI PRESENTI E POTENZIALIA partire dal riconoscimento del progressivo processo di degrado del territorio e di crescente impoverimento della diversità biologica e paesistica in atto nei diversi contesti territoriali, l’obiettivo della conservazione della biodiversità è un tema prioritario delle azioni di programmazione internazionale e comunitaria, avviate nell’ultimo decennio, con il fine di indirizzare e promuovere politiche ambientali di conservazione mirate alla valorizzazione e alla tutela delle risorse ecologiche e del paesaggio (Diploma Sites, C.E., 1991;European Network of Biogenetic Reserves, CE, 1992; Convenzione di Rio sulla Diversità Biologica, 1992;Piano d’Azione dell’IUCN di Caracas sui parchi e le aree protette, 1992).Il processo di frammentazione degli ambienti naturali per cause antropiche costituisce, per le sue conseguenze ai diversi livelli ecologici, ambientali, paesistici e territoriali, una priorità di indagine multisciplinare, in quanto causa primaria della perdita di biodiversità.

18

Page 19: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

La frammentazione è anche in diretto rapporto con le alterazioni della struttura del paesaggio. In particolare, da tale punto di osservazione, il termine “frammentazione paesistica” è utilizzato per denominare una fenomenologia specifica, concausa della frammentazione ambientale relativamente agli habitat delle specie animali e vegetali nel paesaggio culturale. A determinare le condizioni di frammentazione ambientale sono, infatti, le modificazioni del paesaggio indotte principalmente dai processi di uso e gestione del territorio.L’analisi della forma della crescita urbana e dei modelli di organizzazione territoriale delle reti infrastrutturali di trasporto e degli effetti che questi determinano sulle risorse ambientali e sul patrimonio naturale, intesi qui quale causa prima del processo di frammentazione, costituisce nell’area della pianificazione territoriale, un filone di studio piuttosto recente collocato in una prospettiva interpretativa di gestione sostenibile dell’organizzazione dello sviluppo insediativo e di progressiva integrazione tra spazi aperti e aree occupate dall’urbanizzazione.Le alterazioni delle condizioni di stato del paesaggio vanno perciò strettamente correlate alle modificazioni biologiche intervenute nella struttura e nella dinamica delle popolazioni. Il rischio di estinzione di una popolazione, infatti, oltre ad essere direttamente proporzionale alle sue dimensioni, aumenta con il diminuire dell’area disponibile e con l’aumentare del suo isolamento: la frammentazione degli ambienti naturali può quindi accelerare i processi naturali di estinzione, impedendo o riducendo la dispersione e le possibilità di colonizzazione.

Questa evoluzione verso un approccio globale alla conservazione ha prodotto, dal principio degli anni ’90,programmi e iniziative internazionali ed europee che hanno sempre più utilizzato prospettive di integrazione tra le singole azioni di conservazione all’interno di un quadro di sinergie e coerenze, ovvero un quadro riassumibile nel concetto di rete ecologica.In tale prospettiva si collocano le Direttive comunitarie 79/409/CEE (denominata “Uccelli” – relativa alla individuazione di ZPS, Zone di Protezione Speciale destinate alla conservazione di alcune specie di uccelli)e 92/43/CEE (denominata “Habitat” – finalizzata alla creazione di SIC, Siti di Importanza Comunitaria)che sono il frutto di un complesso accordo europeo orientato alla creazione di una rete di aree di grande valore biologico e naturalistico denominata “Natura 2000”. Il Parco Nazionale Appennino Lucano val Agri–Lagonegrese, rappresenta un importantissimo tassello nello schema di conservazione e tutela del patrimonio ambientale Italiano ed Europeo. Questo parco mette in comunicazione le altre due aree protette del Parco Nazionale del Cilento e il Parco Nazionale del Pollino, come una sorta di corridoio naturale, assumendo una ruolo eccezionale per la tutela e la salvaguardia della biodiversità del Sud Italia. Questi tre parchi messi insieme, quindi, possono essere considerati idealmente un unico sistema e insieme costituiscono il territorio protetto più grande d’Europa.

1.7. CARATTERIZZAZIONE SOCIO-ECONOMICA La gestione di un’area naturale deve perseguire finalità di conservazione e tutela delle risorse naturali, muovendosi in una prospettiva di sviluppo socio-economico sostenibile dei territori

19

Page 20: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

coinvolti. Per questo la redazione di un piano di gestione non può prescindere dall’analisi degli aspetti antropici, intesi come aspetti sociali, economici, culturali, valutandone da una parte le interferenze con le risorse naturali, dall’altra le invarianti e le esigenze che devono essere tenute in considerazione nella gestione e negli usi del territorio.Nell'ATO di riferimento è importante analizzare l’evoluzione dell’uso del territorio con le trasformazioni da una destinazione “naturale” del suolo, ad una agricola, fino a quella del tutto antropizzata dei tessuti urbani e delle reti infrastrutturali, per valutare il consumo del suolo fertile e la riduzione delle biodiversità.In questo modo è possibile verificare anche il processo inverso e cioè quante aree agricole in stato di abbandono possono ritrasformarsi in ambienti naturali, fenomeno questo molto presente nelle aree interne come l’area di studio, causato soprattutto da fenomeni demografici e produttivi negativi.Risulta importante, quindi, evidenziare i cambiamenti avvenuti nel tempo nell’uso del territorio anche attraverso l’evoluzione della presenza umana per poter individuare le tendenze in atto e le possibili politiche di uno sviluppo economico sostenibile.

1.7.1. IL QUADRO ECONOMICO E SOCIALELa valutazione delle componenti sociali ed economiche che insistono sull’ ATO 13, finalizzata alla costruzione dello scenario che contraddistingue ogni territorio oggetto di analisi, risulta di fondamentale importanza sia per l’implementazione della successiva attività di “partecipazione”, sia per la comprensione delle dinamiche che hanno attraversato e attualmente indirizzano l’area. Infatti, in merito al primo aspetto, una volta individuati gli “stakeholders” che per motivazioni diverse si interfacciano con le “ aree protette” presenti nel territorio competente, la conoscenza degli aspetti economico-sociali rappresenta un utile strumento per la definizione del questionario da somministrare, più consono alle peculiarità dell’ambito trattato. Per quanto concerne il secondo aspetto, invece, la definizione della situazione socio-economica in cui si trova l’area, ma soprattutto del trend presentato dai vari indicatori, può rappresentare il momento di verifica delle relazioni e delle pressioni, eventualmente innescate, con le aree da tutelare e le rispettive risorse.

20

Page 21: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.7.1.1.Descrizione del contesto socio-economico L’area territoriale omogenea, ricade nel cuore del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val D'Agri- Lagonegrese, e si presenta come un territorio ricco di produzioni agricole con un alto livello di qualità. Il comprensorio è l’area della regione con la più alta presenza di prodotti specifici in agricoltura che hanno una loro riconoscibilità, che conferiscono una specificità territoriale molto forte in linea con quelle che sono le nuove frontiere dell’agro alimentare.L'agricoltura si conferma il settore più importante a livello territoriale in quanto a numerosità di aziende, con un “peso” sul totale delle aziende pari al 38,8%. Nell'area sono principalmente praticate l'orticoltura, la frutticoltura e vitivinicoltura, con colture quali il fagiolo, lo zucchino, a cui si aggiungono altre ortive come il peperone, il pomodoro e il melone. Tra le colture arboree, rilevante è la melicoltura con 170 ettari, praticamente l'87% della superficie regionale investita a melo. Nella Val D'Agri si producono anche due vini a Denominazione di Origine Controllata: il Terre dell'Alta Val d'Agri e il Grottino di Roccanova: il primo è commercializzato da 5 aziende, con 6 etichette, per un totale di circa 94.000 bottiglie all'anno. Sul secondo vi lavorano 3 aziende con 13 etichette con una produzione di 140.500 bottiglie all'anno.Sul versante dei servizi, il comparto del commercio appare piuttosto diffuso sul territorio (il 24% delle imprese registrate è dedita a tale attività), non esistono poli di concentrazione significativi nel terziario e i servizi più avanzati alla persona ed alle imprese sono rari. Infatti:• solo il 3,5% delle unità locali registrate opera nel settore "trasporti, magazzinaggio e comunicazioni";• appena lo 0,8% opera nel settore "intermediazione bancaria e creditizia";• solo il 2,7% è presente nel settore "intermediazione immobiliare, noleggio, informatica e ricerca";• il 3% appena opera nei servizi alla persona.

Le attività industriali sono meno diffuse (il tasso di industrializzazione è pari al 6%, a fronte di una media regionale del 7,7%) e si concentrano, prevalentemente, nell'edilizia e nel suo indotto (lavorazione della pietra, produzione di calce e calcestruzzo, carpenteria metallica e in legno) ed in piccole attività manifatturiere a carattere artigianale. Fa eccezione ovviamente l'attività di estrazione petrolifera.Si riscontra poi un polo, di dimensioni medie, nel comune di Grumento Nova, attivo nella produzione di articoli in plastica. Alcune attività produttive, come in particolare l'industria alimentare, quella del legno e l'abbigliamento risultano piuttosto diffuse sul territorio, anche se sono frammentate in un certo numero di piccole e piccolissime imprese. In termini localizzativi, il comparto industriale appare concentrato nei comuni di Viggiano, Marsicovetere, Marsico Nuovo, Grumento Nova, Moliterno, Tramutola. Detti comuni concentrano il 56,5% del totale degli addetti all'industria del comprensorio.(fonte: Programma Operativo val d’Agri-Melandro-Sauro-Camastra 2010)

1.7.1.2. Analisi economica

21

Page 22: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Il quadro dell’area vasta di riferimento che emerge può così riassumersi: • una struttura insediativa rarefatta, composta da una molteplicità di micro-Comuni, con una pressione antropica sul territorio modesta e minacciata da rilevanti flussi migratori in uscita;• una popolazione in via di senilizzazione, con evidenti ricadute sul fabbisogno di servizi alla persona (socio-assistenziali e sanitari);• una struttura produttiva frammentata in piccole e piccolissime unità, concentrate in settori tradizionali (edilizia e relativo indotto, artigianato tradizionale) e nell'agricoltura, che costituisce la vera vocazione economica del territorio, oltre che nel settore pubblico (Comuni ed altri enti locali), che assorbe una rilevante quota degli addetti. Fuoriescono da questo quadro le attività estrattive petrolifere e la presenza di un polo di medie dimensioni attivo nella lavorazione della plastica a Grumento Nova. Inoltre l'agricoltura e la zootecnia possono contare su produzioni di alta qualità (il fagiolo di Sarconi, olio, vino, il canestrato di Moliterno e altri prodotti caseari) che, opportunamente valorizzate, possono rappresentare opportunità di sviluppo competitivo per le aziende agricole locali;• il turismo rappresenta una potenzialità di sviluppo ancora tutta da valorizzare, che si basa sull'eccellente livello di qualità ambientale, sulla presenza di notevoli risorse ecologiche, archeologiche ed enogastronomiche che il territorio è in grado di offrire ad un turista;• l'area è caratterizzata da scarsa qualità delle relazioni interne e da carenze della rete stradale;• i servizi avanzati alla persona ed alle imprese sono poco diffusi; anche i servizi legati al turismo appaiono sottodimensionati rispetto alle potenzialità dell'area, mentre il commercio è caratterizzato da una estrema polverizzazione degli esercizi di vendita, con una superficie media molto ridotta;• nell'insieme, i livelli occupazionali non sono sufficientemente elevati da compensare l'alta incidenza della popolazione inattiva;• la diffusione dei servizi sociali ed alla persona è ancora modesta, tanto da pregiudicare la qualità della vita complessiva, in particolare per quanto riguarda le strutture del tempo libero e dello svago, dell'istruzione, creditizie e del commercio e pubblici esercizi. Il gap in termini di servizi sanitari e socio assistenziali è invece in corso di attenuazione, grazie agli interventi regionali previsti dal Piano Socio Assistenziale e dalla legge regionale 21/99 in materia di sistema dell'emergenza/urgenza.

22

Page 23: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.7.2. LA SITUAZIONE DEMOGRAFICAL’area territoriale ricompresa nell’ATO13 è composta da 23 comuni, di cui 22 in provincia di Potenza e 1 in provincia di Matera. Le dinamiche demografiche sono state analizzate prendendo in considerazione i dati di fonte ISTAT riferiti agli ultimi censimenti generali sulla popolazione e le abitazioni (1981-1991-2001), integrati da dati più recenti di fonte DEMOISTAT, pubblicati annualmente sul sito http://demo.istat.it in merito alla popolazione residente e ai principali fenomeni demografici avvenuti durante l’ultimo decennio (2000-2011), al fine di conoscere le tendenze in atto sia dal punto di vista demografico che produttivo e fare delle ipotesi di medio-lungo periodo sulla consistenza futura.

Sono stati messi a confronto i dati Istat relativi agli ultimi tre censimenti ’81, ‘91 e ‘01 e calcolati alcuni indicatori sulla struttura della popolazione.La popolazione dell’intero ATO 13, nel periodo ricompreso tra il 1981 e il 2001 ha subito cali significativi in tutti i comuni, ad eccezione di Lauria (+2,6), Sarconi (+11,9) e Viggiano (+3,6).

23

Page 24: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Comune/Anno 1981 1991 2001

Aliano 1706 1486 1277Armento 1137 938 795Calvera 855 661 584Carbone 1456 1157 850Castelsaraceno 2087 2021 1728Castronuovo di Sant'Andrea 1788 1691 1435Gallicchio 1182 1121 1013Grumento Nova 2051 1969 1836Lagonegro 6221 6263 6134Lauria 13447 13740 13800Missanello 848 711 605Moliterno 4891 5012 4584Montemurro 1787 1667 1567Nemoli 1559 1605 1554Rivello 3037 3161 3005Roccanova 2092 2021 1759San Chirico Raparo 1779 1674 1302San Martino d'Agri 1372 1238 963Sant'Arcangelo 6704 7250 6636Sarconi 1206 1310 1349Spinoso 1855 1858 1769Teana 871 869 751Viggiano 3088 3172 3200ATO 13 63.019 62.595 58.496

Tabella 1 Evoluzione demografica dell’ATO 13 (valori assoluti)

Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT.

La superficie territoriale dell’ATO 13 è di circa 1444 ha, pari al 14,45% della superficie territoriale della Basilicata e al 22% di quella della Provincia di Potenza. Il territorio dell’ATO 13 ha una densità demografica media che dal 1981 al 2001 è passata da 43 ab/km a 40 ab/km (Tabella 2). Tra il 1981 e il 2001 gli unici comuni che hanno visto crescere la propria densità abitativa sono stati Lauria (da 76 a 78 ab/km), Sarconi (da 39 a 44 ab/km) e Viggiano (da 34 a 35 ab/km).Al 2001 i comuni più densamente popolati risultano quelli di Lauria e Nemoli con 78 ab/km,anche se questo valore per Nemoli è determinato più che dal totale degli abitanti dalla esigua estensione del territorio comunale, seguiti da Sant’Arcangelo con 74 ab/km e Lagonegro con 54 ab/km.I comuni che registrano alla stessa data valori di densità abitativa compresa tra i 43 e i 46 ab/km sono Gallicchio, Moliterno, Rivello, sarconi e Spinoso.

24

Page 25: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

La più bassa densità è riportata nei comuni di Aliano, Armento, Carbone, San Chirico Raparo e San Martino d’Agri, attestandosi al di sotto dei 20 ab/km.

Comune/Anno Sup. Territoriale 1981 1991 2001Aliano 96,29 17 15 13Armento 58,5 19 16 13Calvera 15,79 54 41 36Carbone 47,75 30 24 17Castelsaraceno 74,18 28 27 23Castronuovo di Sant'Andrea 46,93 38 36 30Gallicchio 23,48 50 47 43Grumento Nova 66,17 30 29 27Lagonegro 112,41 55 55 54Lauria 175,66 76 78 78Missanello 22,3 38 31 27Moliterno 97,65 50 51 46Montemurro 56,54 31 29 27Nemoli 19,75 78 81 78Rivello 68,94 44 45 43Roccanova 61,63 33 32 28San Chirico Raparo 83 21 20 15San Martino d'Agri 50,25 27 24 19Sant'Arcangelo 89,47 74 81 74Sarconi 30,46 39 43 44Spinoso 37,82 49 49 46Teana 19,61 44 44 38Viggiano 89,03 34 35 35ATO 13 1443,61 43 43 40Provincia Potenza 6548,49 62 61 60Regione Basilicata 9994,61 61 61 59

Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT.

Tabella 2 Densità demografica e Superficie Territoriale nei comuni dell'ATO 13, Provincia Potenza e Regione Basilicata anni 1981/1991/2001

I valori della densità abitativa media calcolata per l’anno 2011 (fonti demo istat) è sempre pari a 40 ab/km.

25

Page 26: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Comune Sup. Territoriale Pop.2011Densità

Abitativa Aliano 96,29 1110 11Armento 58,5 696 11Calvera 15,79 442 27Carbone 47,75 715 14Castelsaraceno 74,18 1497 20Castronuovo di Sant'Andrea 46,93 1189 25Gallicchio 23,48 907 38Grumento Nova 66,17 1727 26Lagonegro 112,41 5802 51Lauria 175,66 13392 76Missanello 22,3 555 24Moliterno 97,65 4289 43Montemurro 56,54 1347 23Nemoli 19,75 1519 76Rivello 68,94 2865 41Roccanova 61,63 1640 26San Chirico Raparo 83 1177 14San Martino d'Agri 50,25 850 16Sant'Arcangelo 89,47 6524 72Sarconi 30,46 1392 45Spinoso 37,82 1602 42Teana 19,61 669 34Viggiano 89,03 3170 35ATO 13 1.443,61 55076 38Provincia Potenza 6548,49 383791 58Regione Basilicata 9994,61 588879 58

Fonte: Ns. elaborazione su dati DEMO ISTAT.

Tabella 3 Densità demografica e Superficie Territoriale nei comuni dell'ATO 13, Provincia Potenza e Regione Basilicata anno 2011

Grafico 1 Confronto Densità Abitativa ATO 13, Provincia di Potenza, Regione Basilicata anni 1981, 1991, 2001

26

Page 27: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Fonte: Ns.elaborazione su dati ISTAT

I comuni più densamente abitati sono ancora Lauria e Nemoli con 76 abitanti per ettaro, seguiti da Sant’Arcangelo con 72 abitanti per ettaro e da Lagonegro con 51 abitanti per ettaro. Poco al di sopra dei 40 abitanti per ettaro troviamo Moliterno, Rivello, Sarconi e Spinoso, tutti gli registrano valori minori. E’ evidente come l’andamento della densità abitativa è in calo in tutto il comprensorio, con casi più evidenti come quello del comune di Gallicchio che dai 43 ab/km passa a 38 ab/km. Il trend negativo della densità di popolazione registrato per l’ATO negli anni 81-91-01 è in linea con quello della Provincia di Potenza e della Regione (grafico3), ed è confermato anche dalla media risultante nell’anno 2011 (Ato 38ab/km, Provincia Potenza 58ab/km, Basilicata 58ab/km).

1.7.2.1. Variazioni demograficheNell’ATO 13 nel ventennio 81/01 si assistito ad un andamento negativo più rilevante (-7,2%) rispetto a quello della Provincia di Potenza e della Regione Basilicata che, pur avendo subito un decremento della popolazione, hanno visto una diminuzione percentuale molto più contenuta (-3,2% e -2,2%).La popolazione residente nel comprensorio, infatti, al censimento del 2001 ammontava a 58.496 abitanti, mentre al 1981 era di 63.019 abitanti.Come evidenziato nella tabella 3, il calo maggiore c’è stato tra il 2001 e il 1991 (-6,5%) anche se il trend negativo era già iniziato nel decennio precedente in modo più contenuto (-0,7%).

27

Page 28: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Var%Comune/Anno 1981 1991 2001 91/81 01/91 01/81

Aliano 1706 1486 1277 -12,9 -14,1 -25,1Armento 1137 938 795 -17,5 -15,2 -30,1Calvera 855 661 584 -22,7 -11,6 -31,7Carbone 1456 1157 850 -20,5 -26,5 -41,6Castelsaraceno 2087 2021 1728 -3,2 -14,5 -17,2Castronuovo di Sant'Andrea 1788 1691 1435 -5,4 -15,1 -19,7Gallicchio 1182 1121 1013 -5,2 -9,6 -14,3Grumento Nova 2051 1969 1836 -4,0 -6,8 -10,5Lagonegro 6221 6263 6134 0,7 -2,1 -1,4Lauria 13447 13740 13800 2,2 0,4 2,6Missanello 848 711 605 -16,2 -14,9 -28,7Moliterno 4891 5012 4584 2,5 -8,5 -6,3Montemurro 1787 1667 1567 -6,7 -6,0 -12,3Nemoli 1559 1605 1554 3,0 -3,2 -0,3Rivello 3037 3161 3005 4,1 -4,9 -1,1Roccanova 2092 2021 1759 -3,4 -13,0 -15,9San Chirico Raparo 1779 1674 1302 -5,9 -22,2 -26,8San Martino d'Agri 1372 1238 963 -9,8 -22,2 -29,8Sant'Arcangelo 6704 7250 6636 8,1 -8,5 -1,0Sarconi 1206 1310 1349 8,6 3,0 11,9Spinoso 1855 1858 1769 0,2 -4,8 -4,6Teana 871 869 751 -0,2 -13,6 -13,8Viggiano 3088 3172 3200 2,7 0,9 3,6ATO 13 63.019 62.595 58.496 -0,7 -6,5 -7,2Provincia Potenza 406.616 401.543 393.529 -1,2 -2,0 -3,2Regione Basilicata 610.186 610.528 597.768 0,1 -2,1 -2,0

Valori assolutiTabella 3 Popolazione residente nell'ATO13 anni 1981,1991,2001 (valori assoluti e variazioni %)

Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT.

Si riportano i grafici 2, 3 e 4 che presentano in valori assoluti l’andamento della popolazione nell’ATO13, nella Provincia di Potenza e nella Basilicata negli ultimi tre censimenti.

Fonte: Ns.elaborazione su dati ISTAT

28

Page 29: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Fonte: Ns.elaborazione su dati ISTAT

Fonte: Ns.elaborazione su dati ISTAT

Il calo della popolazione è significativo quasi in tutti i comuni dell’ATO (grafico 5), fatta eccezione per i soli comuni di Lauria (+2,6), Spinoso (+11,9) e Viggiano (+3,6).Pochi comuni hanno contenuto la perdita di popolazione al di sotto del 5% e in particolare Lagonegro, Nemoli, Rivello, Sant’Arcangelo e Spinoso.Otto comuni hanno registrato una differenza di popolazione compresa tra il 6% e il 20% , tra cui ricordiamo Castelsaraceno (-17,2), Montemurro (-12,3) e Grumento Nova (-10,5).Tutti gli altri superano abbondantemente il 20%, come ad esempio San Chirico Raparo (-26,8), sino ad un massimo di -41,6% raggiunto da Carbone.Da questi primi dati si evince come l’ATO13 ha una popolazione in continua diminuzione e che i valori positivi o relativamente contenuti si attestano maggiormente nei comuni interessati dai SIC del Pertusillo, del Sirino.

29

Page 30: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Volendo analizzare il peso di tutta la popolazione dell’ATO13 rispetto a quella della Provincia di Potenza e della Regione Basilicata, si è raffigurato tale evoluzione attraverso il grafico 6.

Anche in questo caso il trend è negativo, l’incidenza della popolazione complessiva del comprensorio è passata rispettivamente, rispetto alla popolazione della provincia e della regione, dal 15,5% dell’81 al 14,9% del ’01 e dal 10,3% dell’81 al 9,8% del ’01.La popolazione dell’ATO13 rappresenta circa il 15% della popolazione della Provincia di Potenza e circa il 10% di quella di tutta la regione (tabella 4).I comuni dell’ATO13 sono prevalentemente di piccola e media dimensione (tabella 5), solo uno supera i 10.000 abitanti ed è Lauria, due sono compresi tra 5.000 e 10.000, tre sono compresi

tra 2.000 e i 5.000,e ben 17 son quelli con meno di 2.000 abitanti.Del totale della

popolazione dell’intera ATO al 2001 (58.496), il 23.6% è concentrata nel comune di Lauria

30

Page 31: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

(13.800), l’11% circa a Sant’Arcangelo (6.636), il 10% circa a Lagonegro (6.134), l’8% circa a Moliterno (4.584) e il 5% circa a Viggiano (3.200) che, sommati, rappresentano quindi più della metà della popolazione presente nell’area.

Comune/Anno 1981 1991 2001 1981% 1991% 2001%

Aliano 1706 1486 1277 2,7 2,4 2,2Armento 1137 938 795 1,8 1,5 1,4Calvera 855 661 584 1,4 1,1 1,0Carbone 1456 1157 850 2,3 1,8 1,5Castelsaraceno 2087 2021 1728 3,3 3,2 3,0Castronuovo di Sant'Andrea 1788 1691 1435 2,8 2,7 2,5Gallicchio 1182 1121 1013 1,9 1,8 1,7Grumento Nova 2051 1969 1836 3,3 3,1 3,1Lagonegro 6221 6263 6134 9,9 10,0 10,5Lauria 13447 13740 13800 21,3 22,0 23,6Missanello 848 711 605 1,3 1,1 1,0Moliterno 4891 5012 4584 7,8 8,0 7,8Montemurro 1787 1667 1567 2,8 2,7 2,7Nemoli 1559 1605 1554 2,5 2,6 2,7Rivello 3037 3161 3005 4,8 5,0 5,1Roccanova 2092 2021 1759 3,3 3,2 3,0San Chirico Raparo 1779 1674 1302 2,8 2,7 2,2San Martino d'Agri 1372 1238 963 2,2 2,0 1,6Sant'Arcangelo 6704 7250 6636 10,6 11,6 11,3Sarconi 1206 1310 1349 1,9 2,1 2,3Spinoso 1855 1858 1769 2,9 3,0 3,0Teana 871 869 751 1,4 1,4 1,3Viggiano 3088 3172 3200 4,9 5,1 5,5ATO 13 63.019 62.595 58.496 100 100 100Provincia Potenza 406.616 401.543 393.529 15,5 15,6 14,9Regione Basilicata 610.186 610.528 597.768 10,3 10,3 9,8

Tabella 4 Distribuzione della popolazione residente nell'ATO13 valori assoluti, percentuali e incidenza % del totale sulla Provincia di Potenza e sulla Regione Basilicata

Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT.

31

Page 32: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Fino a 2.000 abitanti Da 2.001 a 5.000 abitanti Da 5.000 a 10.000 abitanti Oltre i 10.000 abitantiAliano Moliterno Lagonegro LauriaArmento Rivello Sant'ArcangeloCalvera ViggianoCarboneCastelsaracenoCastronuovo di GallicchioGrumento NovaMissanelloMontemurroNemoliRoccanovaSan Chirico RaparoSan Martino d'AgriSarconiSpinosoTeana

Tabella 5 Residenti per classi di abitanti nei comuni dell'ATO13 anno 2001

Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT.

32

Page 33: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

La struttura demografica dell’ATO 13 dal 2002 al 2011Sono stati analizzati i dati sulla popolazione dell’ATO13 per gli anni compresi tra il 2002 e il 2011 di fonte Demoistat.Prendendo i dati della popolazione degli stessi comuni nel periodo compreso tra il 2002 e il 2011 si nota come ci sia stato un calo costante della popolazione in tutti i comuni, eccetto per Sarconi che ha avuto un trend positivo fino al 2009.La differenza percentuale della popolazione residente nell’Ato tra il 2002 e il 2011 (Grafico 8) registra per tutti i comuni valori negativi tranne che per Sarconi che pur subendo una decrescita dal 2009 riporta l’unico valore percentuale positivo di +3,2.Il totale della popolazione di tutti i 23 comuni del comprensorio al 2011 è pari a 55.076, che confrontato al totale del 2002 (58.495) subisce una diminuzione di circa il 6%.

Questo processo di diminuzione della popolazione può incidere molto sullo sviluppo economico ed è sicuramente tra le cause principali dei fenomeni di degrado e abbandono del suolo.

Comuni 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011Aliano 1277 1263 1264 1244 1234 1213 1173 1151 1131 1110

Armento 795 784 762 751 726 721 713 704 701 696Calvera 584 564 558 542 542 498 484 468 454 442Carbone 850 838 811 785 777 762 759 744 725 715

Castelsaraceno 1728 1687 1677 1647 1649 1602 1584 1560 1516 1497Castronuovo di sant'andrea 1435 1404 1373 1341 1306 1288 1232 1265 1229 1189

Gallicchio 1013 993 981 988 971 958 952 926 914 907Grumento nova 1836 1828 1821 1820 1814 1793 1769 1748 1741 1727

Lagonegro 6134 6088 6073 6005 5962 5926 5889 5868 5844 5802Lauria 13800 13796 13750 13708 13642 13561 13541 13504 13441 13392

Missanello 605 599 613 599 591 580 578 577 572 555Moliterno 4584 4617 4627 4568 4519 4437 4395 4381 4345 4289

Montemurro 1567 1546 1524 1514 1479 1460 1433 1411 1384 1347Nemoli 1554 1555 1559 1589 1566 1557 1536 1532 1525 1519Rivello 3005 2978 2949 2950 2936 2918 2898 2894 2869 2865

Roccanova 1759 1739 1734 1728 1721 1702 1678 1670 1653 1640San chirico raparo 1302 1293 1267 1270 1252 1242 1240 1213 1190 1177San martino d'agri 963 944 932 927 922 897 889 876 865 850

Sant'arcangelo 6636 6624 6591 6553 6541 6504 6548 6548 6561 6524Sarconi 1349 1371 1383 1403 1420 1427 1417 1427 1407 1392Spinoso 1769 1783 1760 1744 1726 1690 1671 1643 1617 1602Teana 751 732 743 727 719 708 699 683 674 669

Viggiano 3200 3176 3155 3166 3142 3133 3168 3178 3160 3170ATO 13 58.496 58.202 57.907 57.569 57.157 56.577 56.246 55.971 55.518 55.076

Provincia Potenza 393.172 392.713 392.754 392.218 390.068 387.818 387.195 386.831 385.309 383.791Regione Basilicata 597.468 596.821 597.000 596.546 594.086 591.338 591.001 590.601 588.879 587.517

Fonte: Ns. elaborazione su dati DEMOISTAT.

Tabella 6 Popolazione residente nei comuni dell'ATO 13 anni 2002 - 2011 valori assoluti

33

Page 34: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Analizzando i dati sulla popolazione in riferimento alla loro distribuzione geografica, si intuisce subito come le aree antropizzate più forti si attestano principalmente nella parte occidentale dell’Ato 13, a partire da Viggiano, posto più a nord, passando da Sarconi, Moliterno, fino ad arrivare a sud a Lagonegro e Lauria.

Si è ritenuto interessante per una migliore valutazione del trend demografico del territorio

rapportarlo a tutta la regione.Si è pertanto elaborato il rapporto tra la variazione percentuale annua della popolazione residente dell’ATO, la variazione percentuale annua della popolazione residente nella provincia di Potenza e la variazione percentuale annua della popolazione residente in Basilicata.

34

Page 35: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Come evidenziato dal grafico 7, tale rapporto percentuale annuo tra ATO13, provincia e Regione nel periodo compreso tra il 2002 e il 2006 si attestava su valori negativi ma abbastanza omogenei fra loro (-0.8 ATO, -1.2 provincia, -0.6 Regione). Nei due successivi intervalli presi in considerazione i valori pur rimanendo comunque negativi, si sono discostati fra di loro in modo notevole; si è passati infatti a valori pari a -1.5 dell’ATO contro il -0.9 della provincia e il -0.4 della Regione tra il 2007 e il 2011, per arrivare a quelli riferiti alla variazione tra 2002 e 2011 di -5.1 per l’ATO, -2.3 della provincia e -1.4 per la Basilicata. Tale tendenza può giustificarsi come un possibile effetto dovuto alla difficoltà di crescita economica dell’intera Regione, difficoltà che chiaramente si amplifica nelle aree come quella dell’ATO 13 tipicamente montane, interne e marginali che pur possedendo grandi risorse storico- naturalistiche, restano di fatto isolate.

Gli indicatori significativiE’ stato calcolato il tasso di natalità e il tasso di mortalità sempre per i ventitre comuni d’interesse, per la provincia di Potenza e per la Basilicata nello stesso arco temporale (2002-2011 fonte Demoistat). Anche in questo caso si è elaborato il rapporto tra la variazione percentuale annua dei tassi di natalità e mortalità della popolazione residente dell’ATO, la variazione percentuale annua dei tassi di natalità e mortalità della popolazione residente nella provincia di Potenza e la variazione percentuale annua dei tassi di natalità e mortalità della popolazione residente in Basilicata.

Riguardo al tasso di natalità risulta in calo per tutto il periodo compreso, a livello locale, provinciale e regionale. E’ evidente, però, come le variazioni in percentuale abbiano un

andamento pressocchè identico per la provincia di Potenza e per la Regione a tutte le date, mentre l’Ato 13 si attesta su valori maggiori in negativo.

35

Page 36: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

AnnoATO 13 Provincia

PotenzaRegione

Basilicata

2002 8,33 8,93 9,16 2003 7,28 8,40 8,82 2004 7,93 8,54 8,87 2005 7,76 8,05 8,23 2006 7,15 8,22 8,35 2007 7,33 8,05 8,24 2008 6,40 8,08 8,33 2009 7,83 7,98 8,01 2010 6,43 7,66 7,83

Tabella 7 Tasso di natalità anni 2002 - 2010

Fonte Ns. elaborazione dati Demoistat

Ciò sta ad indicare come il calo delle nascite nei ventitre comuni di riferimento è stato sicuramente maggiore rispetto a tutto il territorio regionale.Questo dato è riscontrabile anche mettendo a confronto i valori assoluti delle nascite nel periodo compreso tra il 2002 e il 2011 nei diversi ambiti territoriali; la differenza delle nascite nell’ATO è pari a -130, nella provincia di Potenza è pari a -568 e nella Regione è di -860, che vuol dire che il decremento dei nati nell’ATO rappresenta quasi il 23% di quello provinciale e il 15% di quello regionale.Nel caso del tasso di mortalità i valori sono meno omogenei tra di loro nei diversi periodi, soprattutto per i comuni dell’ATO 13. La prima variazione in percentuale risulta positiva di appena il 2%, rapportato alla tenuta dei valori assoluti sia delle morti che della popolazione totale; la variazione in percentuale tra il 2007-2011 risulta negativa perché il tasso di mortalità risulta maggiore nel 2007 , mentre risulta nuovamente positiva tra il 2002-2011 perché il tasso di mortalità risulta maggiore nel 2011.Per meglio valutare il movimento della popolazione si è calcolato, quindi: il tasso di crescita naturale dei Comuni ricadenti nell’ATO dall’anno 2002 all’anno 2010,

quale rapporto tra il saldo naturale (differenza fra nati vivi e morti) e la popolazione media di quell’anno, per mille individui.

Dal grafico sopra riportato si evince come i valori della crescita naturale della popolazione si siano ridotti notevolmente, passando da un valore pari a -2.9 per mille nel 2002 a -5.2 per mille nel 2010.Questo sta a significare che, ad esempio, nel 2010 per ogni mille abitanti i morti sono stati più dei nati di circa cinque volte. Il tasso migratorio, che è il rapporto tra il saldo migratorio e l’ammontare medio annuo

della popolazione residente per mille, pur avendo un trend sempre negativo, nell’ultimo periodo di riferimento è pari a - 0.8, che significa che su 1.000 abitanti la differenza fra immigrati ed emigrati è di circa 1 persona.

Il tasso di crescita totale, che è la somma del tasso di crescita naturale e del tasso migratorio, si è sempre attestato su valori negativi con picchi nel 2006 e nel 2009.

AnnoATO 13 Provincia

PotenzaRegione

Basilicata

2002 11,18 9,74 9,242003 11,36 9,75 9,472004 11,56 9,79 9,232005 11,40 10,05 9,572006 11,20 9,94 9,542007 11,58 10,17 9,672008 10,69 9,96 9,452009 12,39 10,10 9,602010 11,48 10,30 9,60

Tabella 8 Tasso di mortalità anni 2002 - 2010

36

Page 37: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Confrontando tali dati con quelli riferiti alla provincia di Potenza e alla Regione, si nota come il tasso di crescita naturale si attesti per la

ATO 13Anno Tasso di crescita naturale Tasso migratorio Tasso di crescita totale2002 2,9- 2,3- 5,1- 2003 4,1- 0,6- 4,7- 2004 3,4- 2,5- 5,9- 2005 3,5- 3,0- 6,5- 2006 4,0- 5,9- 10,0- 2007 4,2- 1,5- 5,8- 2008 4,3- 0,6- 4,9- 2009 4,6- 3,5- 8,1- 2010 5,2- 0,8- 6,0-

Tabella 9 Tassi di crescita ATO 13 anni 2002-2010

Regione BasilicataAnno Tasso di crescita naturale Tasso migratorio Tasso di crescita totale2002 0,1- 1,0- 1,1- 2003 0,6- 0,9 0,3 2004 0,4- 0,4- 0,8- 2005 1,3- 2,8- 4,1- 2006 1,2- 3,4- 4,6- 2007 1,4- 0,9 0,6- 2008 1,1- 0,4 0,7- 2009 1,6- 1,3- 2,9- 2010 1,8- 0,5- 2,3-

Tabella 11 Tassi di crescita Regione Basilicata anni 2002-2010

Provincia PotenzaAnno Tasso di crescita naturale Tasso migratorio Tasso di crescita totale2002 0,8- 0,4- 1,2- 2003 1,3- 1,5 0,1 2004 1,2- 0,1- 1,4- 2005 2,0- 3,5- 5,5- 2006 1,7- 4,1- 5,8- 2007 2,1- 0,5 1,6- 2008 1,9- 0,9 0,9- 2009 2,1- 1,8- 4,0- 2010 2,6- 1,3- 4,0-

Tabella 10 Tassi di crescita Provincia Potenza anni 2002-2010

37

Page 38: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Provincia su valori pari a -2.6, la metà di quello riferito all’ATO13, e per la Regione su valori pari a -1.8 nell’anno 2010.Sempre nel 2010 fra tutti i ventitre comuni dell’ATO solo Viggiano ha registrato un tasso di crescita positivo pari a 3.Per quanto riguarda i dati sul tasso migratorio dello stesso anno gli unici comuni a registrare valori positivi sono stati Grumento, Nemoli, Rivello e Viggiano.

1.7.2.2. Situazione sociale Per la comprensione degli aspetti inerenti la situazione demografica, importante risulta l’analisi di alcune variabili strutturali della popolazione, poiché possono fornire informazioni molto significative. A tal proposito, di seguito viene proposto lo studio di alcuni indicatori sulla struttura sociale dell’ATO13, fondamentali per orientare le scelte strategiche di medio lungo periodo. Tra i dati analizzati quelli inerenti la popolazione per classi di età, sesso e stato civile, la composizione delle famiglie, gli indici di vecchiaia, di ricambio e di dipendenza, efficaci per valutare l’incidenza delle fasce di popolazione giovane su quella uscita o prossima all’uscita dal mondo produttivo.La popolazione per classi di età, sesso e stato civileL’analisi svolta nei paragrafi precedenti sui dati demografici riferiti al decennio ’02-’11 (fonte DemoIstat) ha evidenziato come la popolazione residente nel comprensorio sia calata progressivamente nel corso degli anni.

Meno_di_5 Da_5_9 Da_10_14 Da_15_19 Da_20_24 Da_25_29 Da_30_34 Da_35_39 Da_40_44 Da_45_49 Da_50_54 Da_55_59 Da_60_64 Da_65_69 Da_70_74 Da_75_79 Da_80_84 Oltre85 Totale_eta 4,2% 5,0% 5,7% 6,2% 6,4% 6,9% 7,4% 7,4% 7,0% 6,5% 6,1% 4,5% 5,6% 6,1% 5,8% 4,7% 2,3% 2,3% 100,0%8,9% 9,6% 9,6% 9,5% 9,3% 8,9% 9,5% 9,4% 9,8% 9,9% 9,6% 9,5% 10,0% 10,7% 11,2% 11,6% 11,0% 11,3% 9,8%

13,8% 14,6% 14,7% 14,5% 14,6% 13,8% 14,3% 14,2% 14,9% 15,0% 14,9% 14,9% 15,3% 15,8% 16,5% 16,9% 15,9% 16,0% 14,9%

val.%pop. su tot. pop. ATOval. % ATO13 Regioneval. % ATO13Prov.PZ

Le caratteristiche strutturali della popolazione nell’area di riferimento evidenziano un andamento omologo a quello provinciale e regionale di graduale invecchiamento.Tra i 23 comuni dell’area omogenea nel periodo temporale considerato l’indice di vecchiaia è aumentato sempre di più, con valori assoluti massimi, riferiti all’anno 2011, nei comuni di Aliano, Calvera, Carbone, Castronuovo di Sant’Andrea e S Chirico Raparo.Gli unici comuni che hanno tenuto valori dell’indice di vecchiaia stabili rispetto al 2006 o di decremento sono Armento, Nemoli, San Martino d’Agri e Viggiano. Complessivamente, la variazione in percentuale tra il 2001 e il 2011 nell’ATO è stata del 29%, mentre, nello stesso periodo, nella Provincia e nella Basilicata la variazione in percentuale è stata rispettivamente del 25.5% e del 26.6%.La percentuale della popolazione con età superiore a 65 anni nell’ultimo decennio non ha avuto grandi variazioni, attestandosi su valori compresi tra il 21 - 23%, mentre la popolazione con meno di 15 anni, se pur lentamente, scende da quasi il 15% al 12% del 2011. La somma di tali percentuali rispetto al totale della popolazione è quindi in diminuzione con valori pari a circa il 36% nel 2001 e al 34% al 2011.

38

Page 39: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Questi dati possono essere utili per calcolare l’indice di dipendenza strutturale (o totale) che è un indicatore di rilevanza economica e sociale.

39

Page 40: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Esso rappresenta il numero di individui non autonomi per ragioni demografiche (età<=14 ed età>=65) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (età 15-64), fornendo indirettamente una misura della sostenibilità della struttura di una popolazione.Tale rapporto esprime il carico sociale ed economico teorico della popolazione in età attiva: valori superiori al 50 per cento indicano una situazione di squilibrio generazionale Un indice di dipendenza totale alto è sinonimo di un numero elevato di ragazzi e anziani di cui la popolazione attiva deve occuparsi complessivamente.

Rispetto all’ultimo decennio, tale indice riferito alla popolazione dell’ATO13 si è sempre attestato al di sopra del 50%, passando dal 56.62% del 2001, al 56.81% del 2006 fino al 52% del 2011.Un altro aspetto rilevante dell’indicatore è la composizione della popolazione dipendente: a parità di ammontare di questa possiamo avere un maggior peso della componente giovanile o

della componente senile.Nel caso dell’ATO 13, la composizione della popolazione dipendente vede un peso maggiore degli anziani, che significa che anche se l’indice di dipendenza

40

Page 41: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

diminuisce la componente giovanile è sempre minore a discapito di un ricambio generazionale.

Confrontando l’indice di dipendenza dell’area di riferimento con quello della provincia di Potenza negli stessi anni, si

ottiene una situazione omologa.Un altro dato importante per comprendere le caratteristiche strutturali della popolazione è l’indice di ricambio della popolazione in età attiva, che è definito dal rapporto tra coloro che stanno per popolazione

41

Page 42: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

potenzialmente lavorativa (età 60-64 anni) e il numero di quelli potenzialmente in ingresso sul mercato del lavoro (15-19 anni), moltiplicato per 100.L’indice di ricambio della popolazione fornisce un’indicazione della sostituzione generazionale nella popolazione in età attiva.Un valore dell’indice pari a 100 costituisce la soglia di equilibrio, significa cioè che tutti quelli che potenzialmente sono in uscita dal mercato del lavoro sono sostituiti da quelli che vi stanno entrando.Valori inferiori a 100 indicano che le persone potenzialmente in uscita sono meno di quelle in entrata, mentre valori superiori a 100 rilevano che le uscite sono maggiori delle entrate.Nell’ATO 13 tale indice si è attestato su valori pari a 92.4% nel 2002, è sceso a 73.5% nel 2006, per poi risalire al 111.6% nel 2011.L’indice pur essendo soggetto a forti fluttuazioni ed essendo molto variabile nel tempo perché relativo a classi di età di soli cinque anni, è utile per capire comunque il trend della popolazione attiva.Nell’area di riferimento tale indice avendo superato il valore di equilibrio (100) conferma che ci sono più persone in uscita che persone in entrata dal mercato di lavoro.Questo avvalora ancor di più i risultati degli indici di invecchiamento e le analisi sulle dinamiche demografiche svolte.

A livello provinciale i valori dell’indice di ricambio variano dall’86.6% del 2002, al 71.6 del 2006, fino al 110% del 2011.E’ evidente che anche in questo caso la valutazione del trend della popolazione attiva sia identica a quella dell’area di riferimento.

42

Page 43: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.7.3. L’ECONOMIA DEL TERRITORIO

1.7.3.1. Analisi dei settori: agricoltura, industria, turismo, altre attività1.7.3.2. Occupazione per settore di attività economica1.7.3.3. Potenzialità turistiche dell’area1.7.3.4. Proposte di sviluppo socio-economico dell’area ed in particolare del sito

43

Page 44: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.8. QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE DI SETTORE, TERRITORIALE ED URBANISTICA1.8.1. STRUMENTI NORMATIVI E PIANIFICAZIONE DI SETTORE VIGENTI SUL TERRITORIO

1.8.1.1 Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale PIEARLa maggior parte dell’energia elettrica prodotta in Regione deriva dall’utilizzo di fonti fossili .In particolare, in termini assoluti la produzione da fonte fossile è aumentata dal 1990 al 2005 (il peso percentuale è passato dal 63% del 1990 al 77% del 1998, per poi ridursi al 70% nel 2005). Durante quest’ultimo periodo si è verificata una leggera crescita nell’uso del gas naturale che ha quasi del tutto soppiantato le altre fonti fossili.Al 2005 risultano in esercizio 10 impianti termoelettrici alimentati da combustibili Fossili, tra cui l’ impianto CIP 6/92 di Grumento Nova-Viggiano (nell’area dell’Alta Val d’Agri) entrato in esercizio nel 1997, di potenza efficiente lorda pari a 5,9 MW cogenerativoAnche le fonti rinnovabili contribuiscono in maniera determinante alla produzione di energia elettrica. Infatti, nel 1990 circa il 37% della produzione elettrica lucana era da attribuirsi all’utilizzo di fonti rinnovabili (idroelettrico); questa percentuale è poi diminuita nel corso degli anni fino al 23% nel 1998, risalendo al 30 % nel 2005 per effetto dell’energia eolica e dell’utilizzo dei rifiuti solidi urbani per la produzione di energia elettrica ( 66% all’idroelettrico, per il 29% all’eolico e per il restante 5% a RSU).La produzione da idroelettrico è caratterizzata dalla presenza di ben 8 impianti nel 2005 per una potenza efficiente lorda di ben 128 MW. In particolare gran parte della produzione è imputabile all’Enel Produzione, che possiede in Basilicata tre impianti idroelettrici per una potenza complessiva di 123 MW (circa il 96% della potenza idroelettrica installata)tra cui quella situata nel bacino dell’Agri, nel comune di Gallicchio, che sfrutta l’invaso del Pertusillo, che ha una potenza di 39 MW ed è entrata in esercizio nel 1963.Nell’ATO 13, a questo impianto se ne aggiungono altri come, la centrale idroelettrica da 3 MW, situata nel bacino del fiume Noce, nel comune di Lauria ed entrata in esercizio nel 2001, e la centrale idroelettrica, situata nel comune di Nemoli, di potenza pari a 140kW entrata in esercizio nel 2005.Il settore eolico ha iniziato a svilupparsi in Basilicata a partire dal 2001 con l’entrata in esercizio dei primi impianti realizzati tramite il provvedimento CIP 6/92.Nel 2008 sul territorio lucano erano stati installati impianti eolici per una potenza complessiva di 198 MW circa. Tra gli impianti ricompresi nell’area di studio c’è quello di Montemurro con 36 aerogeneratori che sviluppano una potenza di 29,08MW.La produzione di energia elettrica con impianti fotovoltaici, sebbene ritenuta ormai da più parti strategica per uno sviluppo sostenibile, ad oggi risulta essere poco diffusa per effetto degli elevati costi di produzione ad essa associati. A partireda luglio 2005 con l’introduzione anche in Italia del “conto energia”, attraversol’approvazione del decreto ministeriale 25 luglio 2005 (primo conto energia), sostituito dal decreto ministeriale 19 febbraio 2007 (nuovo conto energia), la produzione di energia elettrica da fotovoltaico inizia a conoscere un vero e proprio sviluppo.Tra i comuni lucani quelli con un numero maggiore di domande ammesse all’incentivazione del primo Conto energia ricordiamo a Lauria e S.Chirico Raparo, rispettivamente con 10 e 17 domande.

44

Page 45: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Tra tutte le domande ammesse nell’Ato 13, erano entrati in esercizio prima del 30 settembre 2007 solo uno a Spinoso, con una potenza di 5 Kw, e due a Lauria, con una potenza di 23,7Kw.A tutti questi impianti oggetto di incentivazione tramite il Conto energia si aggiungono gli impianti finanziati tramite le incentivazioni in conto capitale derivanti da vari bandi regionali predisposti dal 2002 ad oggi. Si tratta di una cinquantina di impianti per una potenza di picco complessiva superiore ai 650 kW, a cui si aggiungono altri 59 impianti finanziati e ancora in corso di realizzazione per i quali non si conosce la potenza complessivamente installata. Il bilancio energetico regionale rileva come la Regione Basilicata sia stata nel 2005 un’esportatrice netta di energia, infatti, il consumo interno lordo ammontava solamente al 28% della produzione totale mentre le esportazioni nette di fonti energetiche ammontavano a ben 3904 ktep. I consumi finali sono sostanzialmente equiripartiti tra consumi per usi industriali, civili e trasporti con una quota più modesta di consumi per usi agricoli. Lo scenario che il bilancio 2020 prefigura è quello di una regione particolarmente virtuosa in riferimento alla produzione energetica. Infatti, il saldo tra le esportazioni e le importazioni di energia previsto è pari ad 8.279 ktep, ovvero quasi 8 volte l’ammontare della domanda di energia per usi finali stimata al 2020 (1.064 ktep).

Dalla analisi complessiva del comparto energetico è scaturita la programmazione che è stata incentrata su quattro macro-obiettivi:1. riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica;2. incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;3. incremento della produzione di energia termica da fonti rinnovabili;4. creazione di un distretto energetico in Val d’Agri.In riferimento al quarto obiettivo la Regione, nella convinzione che finanza, ricerca e sistema industriale siano fattori che debbano interagire per dare impulso allo sviluppo di nuove ed avanzate tecnologie ed in coerenza con le indicazioni contenute nella Deliberazione CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007 “Attuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013: Programmazione del Fondo per le AreeSottoutilizzate”, persegue l’obiettivo di promuovere la realizzazione di un Distretto energetico in Val d’Agri. Tale distretto avrà le seguenti finalità:

lo sviluppo di attività di ricerca, innovazione tecnologica in campo energetico, coinvolgendo a tal fine le eccellenze regionali, a partire dall’Università degli Studi della Basilicata CNR, ENEA, Agrobios, Fondazione Mattei etc.;

creazione di un centro permanente di formazione ed alta formazione mediterranea sui temi dell’energia, in stretta collaborazione con ENEA,Fondazione Mattei ed i centri di ricerca presenti sul territorio regionale. La formazione sarà rivolta agli installatori e manutentori di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, l’alta formazione ai progettisti ed ai ricercatori del settore;

l’insediamento nell’area di imprese innovative specializzate nella produzione di materiali innovativi, impiantistica e componentistica per il miglioramento dell’efficienza energetica degli usi finali, sia in campo civile, sia nel settore produttivo;

45

Page 46: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

l’attivazione di filiere produttive incentrate sull’adozione di tecnologie innovative per la produzione di energia, con particolare riferimento alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione;

realizzazione di impianti innovativi e sperimentali per la produzione di energiada fonti rinnovabili, per la tri-quadrigenerazione, anche con il diretto coinvolgimento di Enti di ricerca (Università, ENEA, Agrobios, CNR, ecc.), Enti locali e, ove necessario, di grandi operatori del settore, anche attraverso gli strumenti della programmazione negoziata. Tali impianti saranno ubicati sul territorio regionale, in aree che presentino le migliori condizioni ambientali e logistiche per la loro realizzazione e non sono soggetti ai limiti di producibilità del presente Piano.

svolgimento di attività di ricerca e di sperimentazione sulla produzione di biocarburanti a partire da matrice lignocellulosica, e sulla definizione di idonei sistemi per il contenimento delle emissioni di particolato solido e delle altre sostanze dannose prodotte dalla combustione di biomassa;

attività di formazione nel settore energetico e trasferimento tecnologico alle PMI locali; realizzazione di un parco energetico (denominato Valle dell’energia) finalizzato ad

evidenziare le più avanzate tecnologie nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e dell’efficienza energetica

Il distretto sarà inoltre inserito nella costituenda rete dei distretti energetici nazionali per sviluppare progetti ed iniziative in rapporto sinergico con le altre regioni partner.

Le risorse attivabili per l’attuazione degli obiettivi del Piano Energetico Regionale sono riconducibili per il quinquennio 2009-2013 fondamentalmente a quelle messe in campo nel quadro della politica regionale unitaria per il periodo 2007 -2013 e a quelle rivenienti dalle royalties regionali derivanti dalla estrazione del petrolio in Basilicata.In particolare, la politica regionale unitaria per il periodo 2007-2013 trova i suoi riferimenti nel QSN i cui strumenti finanziari sono rappresentati dai Fondi Strutturali Comunitari e dal Fondo per le Aree Sottoutilizzate. Per quanto concerne più direttamente gli investimenti in campo energetico cofinanziati dai Fondi Strutturali Comunitari attivati a livello regionale, occorre far riferimento al Programma Operativo FESR Basilicata 2007-2013.L’attuazione del PIEAR richiederà l’attivazione anche di coerenti interventi di natura formativa ed occupazionale a valere sul Programma Operativo FSE 2007-2013.Anche il PSR Basilicata 2007-2013 contempla il sostegno del Fondo FEASR ad investimenti in campo energetico.Il costo pubblico complessivo dell’attuazione dell’obiettivo volto alla costruzione in Val d’Agri di un ‘distretto energetico’ per il quinquennio 2009-2013 ammonta (POR,FESR, PAR FAS e PAIN FAS) a 30 milioni di euro (ai quali potrebbe aggiungersi il 20% delle risorse rivenienti dalle royalties del petrolio per il medesimo arco temporale ed ulteriori risorse rivenienti da altri programmi).

1.8.1.2 Piano di Tutela delle Acque

46

Page 47: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Il principale programma d’azione di livello interregionale è rappresentato dal PIANO DI GESTIONE ACQUE redatto a cura del Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale (che comprende Autorità di Bacino Nazionale dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno, Regione Abruzzo, Regione Basilicata, Regione Calabria, Regione Campania, Regione Lazio, Regione Molise, Regione Puglia) in applicazione della Direttiva Comunitaria 2000/60/CE, D.L.vo 152/06, L. 13/09, D.L. 194/09. Il Piano di Gestione costituisce elemento rilevante e di grande impatto per il governo delle risorse idriche nella loro accezione più completa. Facendo “perno” sull’uso sostenibile delle acque, a scala di ecosistema di bacino idrografico, si inserisce nell’azione complessiva della politica ambientale dell’UE per la tutela e il miglioramento della qualità ambientale e per l’uso razionale delle risorse naturali.Obiettivi:

Uso sostenibile della risorsa acqua; Tutelare,proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e terrestri e delle

zone umide; Tutela e miglioramento dello stato ecologico delle acque sotterranee e delle acque

superficiali; Mitigare gli effetti di inondazioni e siccità;

Il fine è quello della riorganizzazione del servizio e cioè: delimitazione di ambiti territoriali ottimali; organizzazione del Servizio Idrico Integrato; tariffazione; aggiornamento PRG.

Al livello regionale PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE (PRTA), adottato con D.G.R. n.1888 del 21/11/2008, effettua una accurata indagine conoscitiva ed individua gli strumenti per la protezione e la conservazione della risorsa idrica, in applicazione del Decreto Legislativo n.152/2006. Il Piano definisce gli interventi di protezione e risanamento dei corpi idrici significativi e l’uso sostenibile dell’acqua, individuando le misure integrate di tutela qualitativa e quantitativa della risorsa idrica, che assicurino la naturale autodepurazione dei corpi idrici e la loro capacità di sostenere comunità animali e vegetali il più possibile ampie e diversificate. Il Piano costituisce uno stralcio di settore del Piano di Bacino regionale. Le norme di Piano sono prescrizioni vincolanti per Amministrazioni ed Enti pubblici, per gli Ambiti Territoriali Ottimali di cui alla L. 36/94 e norme successive e per i soggetti privati. Gli strumenti di pianificazione generale e di settore, regionali e degli Enti locali, devono coordinarsi e conformarsi al Piano per qualsiasi aspetto che possa interagire con la difesa e la gestione della risorsa idrica.E’ demandata all’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (AATO) la definizione delle misure per il riequilibrio dei costi dei servizi idrici, ai sensi della L.36/94 e norme successive e la valutazione del rapporto costi operativi del ciclo integrato di raccolta, depurazione e riutilizzo delle acque reflue, nel rispetto dei contenuti e delle prescrizioni del presente Piano.Sono demandati al Programma Pluriennale d’Intervento (Piano d’Ambito) predisposto dall’AATO i programmi di dettaglio e le misure infrastrutturali per il conseguimento degli obiettivi qualitativi dei corpi idrici contenuti nel Piano.

47

Page 48: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

All’Art. 11 si definiscono puntualmente le Aree sensibili, tra cui rientra quella dell’invaso del Pertusillo.Nel Piano si contemplano e limiti di emissione per gli scarichi di acque reflue e le misure di tutela quantitativa, e si stabilisce che gli scarichi di acque reflue urbane ed industriali che recapitano in area sensibile, sono soggetti al rispetto delle prescrizioni e dei limiti ridotti per Azoto e Fosforo di cui agli artt. 2 5 e 36 della norma attuativa.Il Piano promuove e incentiva l'uso razionale dell'acqua, il contenimento dei consumi per uso civile, per i processi produttivi e per gli usi agricoli, nonché l’informazione e la sensibilizzazione al risparmio idrico delle diverse tipologie di utenza, tutto ciò con lo scopo di ridurre i consumi di acqua e di migliorare le condizioni di sostenibilità ambientale dell'utilizzo delle risorse idriche a parità di servizio reso e di qualità della vita.L’AATO individua i bacini di utenza che, in relazione alle caratteristiche socio-economiche, alle dimensioni, all’idroesigenza e alla disponibilità di risorsa idrica, costituiscono le aree obiettivo per la realizzazione di interventi finalizzati all’uso razionale della risorsa idrica, con particolare riguardo a:a) l’approvvigionamento e la distribuzione, mediante reti duali, di risorse idriche di minor pregio per gli usicompatibili;b) la raccolta e l’utilizzo di acque meteoriche;c) il riuso delle acque reflue depurate;d) l’adozione di dispositivi tecnologici di risparmio idrico in ambito civile;e) l’installazione di contatori per ogni singola utenza o divisionali;f) le campagne di misura e gli interventi per il contenimento delle perdite delle reti idriche;g) le campagne di informazione e sensibilizzazione degli utenti. Il complesso degli interventi di cui costituisce parte integrante del Piani d’Ambito. I comuni, compatibilmente con l’assetto urbanistico e territoriale, adeguano gli strumenti urbanistici locali mediante specifiche disposizioni finalizzate all’uso razionale delle risorse idriche, alla protezione delle acque destinate al consumo potabile localizzate nel proprio territorio, nonché per l’attuazione delle misureconnesse previste nei piani d’ambito. In particolare, per quanto riguarda i nuovi insediamenti, i comuni:a) rilasciano il titolo ad edificare se il progetto edilizio prevede l’installazione di contatori singoli per ogni unità immobiliare o per ogni singola utenza indipendentemente dalla destinazione d’uso dell’immobile;b) prevedono nei propri atti normativi generali che le nuove costruzioni siano dotate di sistemi di separazione e convogliamento in apposite cisterne delle acque meteoriche affinché le stesse siano destinate al riutilizzo nelle aree verdi di pertinenza dell’immobile.Il risparmio idrico in agricoltura è conseguito mediante la promozione della diffusione di tecniche di uso dell’acqua a basso impatto sulla risorsa idrica, il miglioramento dell’efficienza delle reti di trasporto dell’acqua nonché il divieto di realizzare nuovi pozzi per l’irrigazione a scorrimento, ad eccezione di quelli da utilizzare per l’irrigazione di soccorso, nonché di quelli realizzati in carenza di acque superficiali e di idonee strutture consortili per sostituire pozzi interrati o comunque da dismettere.

48

Page 49: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.8.1.3 Piano per l’Assetto Idrogeologico Il Piano di Bacino (L. 183/89) è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio interessato. Esso può essere redatto ed approvato anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali (L. 493/93).Il 10 ottobre 2011 il Comitato Istituzionale dell’AdB ha deliberato (delibera n.16) l’approvazione del primo aggiornamento 2011 del PAI, vigente dal 21/10/2011, data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (n.246).Le tematiche inerenti le inondazioni e i processi di instabilità dei versanti, sono contenuti rispettivamente nel Piano delle aree di versante e nel Piano delle fasce fluviali. Il riferimento territoriale del PAI, esteso complessivamente per circa 8.830 Kmq, è costituito dal territorio totale o parziale dei comuni ricadenti nei bacini idrografici interregionali dei fiumi Bradano, Sinni e Noce e nei bacini idrografici dei fiumi regionali lucani Basento, Cavone ed Agri .Si compone di:analisi del territorio, sistema delle infrastrutture idriche primarie; Infrastrutture idriche ed evoluzione del litorale jonico lucano; Il sistema insediativo, produttivo e relazionale; Il sistema produttivo; Le caratteristiche di franosità deli bacini e schede di analisi dettagliate; perimetrazione delle aree a rischio frana e rischio idraulico e aree inondabili; i programmi di intervento in materia di difesa del suolo.Il PAI, in quanto stralcio del Piano di Bacino, produce efficacia giuridica rispetto alla pianificazione di settore, ivi compresa quella urbanistica, ed ha carattere immediatamente vincolante per tutti i soggetti pubblici e privati operanti a qualsiasi titolo sul territorio.Per quanto riguarda la zona della Val d’Agri, nel mese di luglio 2008 l’AdB della Basilicata ha sottoscritto con il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata e il Dipartimento Patrimonio Culturale del CNR il progetto di ricerca denominato “Tutela del territorio e conservazione del Patrimonio Culturale nell’area compresa tra l’alta-media Val d’Agri, la Val Camastra-Sauro e la Valle del Melandro, attraverso rilevamento geomorfologico ed il controllo delle aree in frana”, avente tra le finalità quella di censire, perimetrare e classificare le aree a rischio idrogeologico presenti nel territorio interessato dalle attività petrolifere e l’inserimento di tali aree nel Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico.L’ambito territoriale interessato dal progetto comprende i seguenti 30 comuni, per una superficie complessiva di 1.919,70 kmq, (dei quali 27 compresi nel territorio di competenzadell’AdB):Abriola, Aliano, Anzi, Armento, Brienza, Brindisi di Montagna, Calvello, Castelsaraceno, Corleto Perticara, Gallicchio, Gorgoglione, Grumento Nova, Guardia Perticara, Laurenzana, Marsiconuovo, Marsicovetere, Missanello, Moliterno, Montemurro, Paterno, Roccanova, Sant’Arcangelo, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, Sarconi, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Spinoso, Tramutola, Viggiano.

49

Page 50: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

I tecnici del CNR hanno svolto le attività di rilevamento di campagna, hanno provveduto alla compilazione delle schede IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia, Sevizio Geologico Nazionale), alla ricerca storica d’archivio e all’informatizzazione dei dati secondo le indicazioni e le specifiche tecniche fornite dall’AdB al fine di garantire l’omogeneità con le metodologie già utilizzate per la redazione del PAI.Successivamente le perimetrazioni degli areali interessati da fenomeni di dissesto sono state validate a seguito di incontri tenutisi tra tecnici dell’AdB e del CNR.Per l’attribuzione delle classi di rischio a ciascun areale l’AdB si è avvalsa della stessa metodologia adottata per gli aggiornamenti del PAI precedenti.Alla data di marzo 2010 le attività suddette sono state concluse per tutti i ventisette comunioggetto della convenzione.

1.8.1.4 Piano di forestazione RegionaleLa redazione di tale strumento di pianificazione è stato affidato con D.G.R. n. 2201 del 29.12.2008 all’INEA Basilicata. Il Piano Forestale Regionale sarà il principale strumento di indirizzo e programmazione definendo le linee di tutela, conservazione, valorizzazione e sviluppo del settore forestale regionale. In particolare:

fornirà un quadro conoscitivo del settore; detterà norme e principi; definirà le strategie di politica forestale; definirà le linee guida della Gestione Forestale Sostenibile regionale; definirà gli indirizzi della pianificazione forestale regionale.

La realizzazione degli obiettivi del Programma Triennale di Forestazione è affidata agli Enti territorialmente competenti individuati dalla Legge Regionale 42/98. Le attribuzioni restano in capo a tali Enti fino all’attuazione definitiva del riordino normativo dei compiti e delle funzioni agli Enti subentranti ai sensi della L.R. 11/2008.

1.8.1.5 Programma Triennale di Forestazione2009 – 2012

50

Page 51: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Il Programma Triennale di Forestazione è lo strumento di indirizzo e programmazione del settore forestale della Regione Basilicata previsto dalla Legge Regionale n.42/98.Il Programma Triennale di Forestazione 2009-2011 individua gli elementi di debolezza e di criticità emersi nel triennio precedente e delinea gli obiettivi programmatici del prossimo triennio, previa valutazione degli elementi di debolezza e di criticità emersi nel triennio precedente e definisce la coerenza con i nuovi indirizzi di politica forestale scaturiti in sede nazionale ed europea nonché delle politiche di sviluppo rurale (PSR 2007-2013). Il miglioramento delle basi conoscitive ottenuto grazie allo sviluppo dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) ha notevolmente aumentato la comprensione di processi dinamici dei sistemi territoriali ed ambientali, aumentato la capacità di monitoraggio degli stessi, permesso di evidenziare i contesti operativi e gli strumenti da utilizzare in sede di programmazione.Gli obiettivi strategici generali perseguiti sono riassumibili in due filoni principali. obiettivi tecnici eobiettivi sociali.Gli obiettivi tecnici attengono alla:- sicurezza del territorio- tutela dell’ambiente e della biodiversità- valorizzazione multifunzionale dei complessi forestali pubbliciLa sicurezza del territorio viene perseguita attraverso la regolazione del ciclo dell’acqua, una costante e capillare azione di contrasto e mitigazione delle cause di dissesto idrogeologico, una delle maggiori criticità del territorio regionale. La conservazione del suolo è presupposto per la difesa del territorio e deve essere intesa nei tre aspetti interconnessi riguardanti l’efficacia del bosco sulla regimentazione idrica, il suo ruolo sulle risorse idriche e nella lotta alla desertificazione.Le tipologie d’intervento possono essere così schematizzate:• interventi di recupero della funzionalità del reticolo idrografico• interventi di sistemazione delle aree in erosione /frana sui versanti• interventi di manutenzione delle opere esistenti.La tutela dell’ambiente e della biodiversità viene perseguita attraverso azioni di contrasto e mitigazione delle cause di degrado legate a vari fenomeni: cambiamenti climatici (processi di desertificazione), abbandono del territorio, incendi boschivi e danni alle formazioni forestali provocate da agenti biotici e abiotici costituiscono le principali minacce al sistema ambientale.La valorizzazione multifunzionale dei complessi forestali pubblici attraverso la concreta attuazione della gestione forestale sostenibile rappresenta un ulteriore punto di forza della politica forestale onde conseguire il miglioramento della variegata serie di servizi d’interesse pubblico che essi forniscono.E’ necessario pertanto proseguire l’opera di miglioramento dei soprassuoli boscati attraverso gli interventi di: rinaturalizzazione dei rimboschimenti, diradamenti dei soprassuoli, conversioni all’alto fusto di cedui invecchiati, “selvicoltura preventiva” a fini antincendio, rimboschimento.Le tipologie utilizzate per la realizzazione di opere pubbliche in materia di difesa del suolo devono aderire il più possibile alle problematiche di tutela ambientale, cercando di abbattere i costi degli interventi, incrementandone però l’efficacia su aree molto vaste. A tal fine sono da privilegiare le tecniche di ingegneria naturalistica.

51

Page 52: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Il secondo obiettivo strategico del piano triennale è quello sociale. La occupazione del settore forestale pubblico assicura positivi impatti socio-economici. Uno degli effetti sociali maggiormente attesi è individuato nella necessità di mantenere la popolazione residente nelle aree rurali svantaggiate contrastando il fenomeno di abbandono, conseguenza dei processi di marginalizzazione economica delle aree montane e sub-montane. Il Programma è diviso in due sezioni:La prima sezione - quadro conoscitivo delle componenti ambientali del territorio regionaleLa seconda sezione – programmazione triennale - analisi delle principali componenti del sistema della forestazione per la individuazione delle strategie e interventi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati per il triennio 2009-2011.Il rapporto Ambientale contiene l'individuazione, la descrizione e la valutazione degli impatti significativi che l'attuazione del programma proposto potrebbe avere sull'ambiente e sul patrimonio culturale.Individuato l'ambito territoriale di riferimento, coincidente con l'intero territorio regionale vengono delineati i contenuti e gli obiettivi principali del Programma, distinti in obiettivi tecnici e obiettivi sociali.Obiettivi tecnici, riconducibili a 2 grandi aree tematiche:

sicurezza del territorio–prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico; tutela dell’ambiente e della biodiversità valorizzazione multifunzionale dei complessi

forestalipubblici.Obiettivi sociali:

modello organizzativo dei cantieri forestali.

Piani di assestamento forestaleLa Regione Basilicata con la Legge n. 42/98 promuove ed incentiva la redazione dei Piani di assestamento forestale con contributi alle spese di redazione degli stessi, cofinanziando la redazione dei piani di gestione comunali con un contributo pari al 70% del costo occorrente per la compilazione.Ad oggi sono stati approvati 21 piani di altrettanti complessi boscati appartenenti a Comuni, per una superficie complessiva assestata di circa 17.000 ettari, tra cui rientra quello del comune di Lagonegro.Risultano approvati, inoltre, 12 Piani di Assestamento Forestale (P.A.F.) riguardanti foreste di proprietà della Regione Basilicata per un totale di oltre Ha 13.500, tra cui rientra la Cerreta di Fieghi-Cerreto nel comune di S.Chirico Raparo (PZ).

1.8.1.6 Piano Forestale Territoriale d’Indirizzo della Comunità Montana dell’Alto Agri.L’area di studio in cui è in atto il processo di redazione del piano forestale sovraziendale è il territorio della comunità montana dell’Alto Agri che conta 12 comuni (Grumento Nova, Marsicovetere, Spinoso, Viggiano, Sarconi,San Martino d’Agri, San Chirico raparo, Paterno, Tramutola, Marsiconuovo, Montemurro e Moliterno)Il Piano Forestale Territoriale d’Indirizzo, realizzato dall’Inea per conto dell’ex Comunità Montana Alto Agri nei comuni di sua appartenenza, ha evidenziato un territorio ad alto valore

52

Page 53: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

naturalistico, dove domina nettamente il ruolo tradizionale del bosco a scapito della conservazione della natura e della valorizzazione del paesaggio ma anche delle attività legate alla ricreazione, al turismo, alla didattica e allo sport.Il confronto tra i rilievi condotti sul territorio e le interviste effettuate durante il processo di “partecipazione” ha manifestato chiaramente l’esigenza di indirizzare la gestione forestale verso obiettivi capaci di coniugare le esigenze economiche e sociali con le funzioni bio-ecologiche degli ecosistemi forestali in un’ottica di lungo periodo.Il Piano Forestale Territoriale di Indirizzo, infatti, è uno strumento pianificatorio che, a livello territoriale, si pone in una fascia intermedia tra la scala aziendale e quella regionale con l’intento principale di fornire indirizzi gestionali a medio e lungo termine per la valorizzazione degli obiettivi concordati e “partecipati” con gli attori istituzionali e gli operatori del settore forestale e ambientale del territorio interessato.La metodologia applicata è stata definita nell’ambito del sottoprogetto 4.2 di Ri.Selv.Italia., “Sistema informativo geografico per la gestione forestale”, che raccoglie ed elabora i dati in modo efficace e semplificato al fine di valorizzare le informazioni e le conoscenze acquisite. In particolare il sistema mira ad assicurare la trasparenza in tutte le operazioni compiute nell’intero processo di piano, dalla raccolta dei dati alla produzione degli elaborati, e punta a creare banche dati consultabili con semplicità e aggiornabili continuativamente riducendo i costi di realizzazione di eventuali piani aziendali.Il PFTI ha analizzato con particolare attenzione le aree forestali presenti nell’ambito della Comunità montana “Alto Agri”, evidenziando in particolare i seguenti aspetti:

elevata diffusione delle foreste che interessano circa 42'367 ettari, con un indice di boscosità pari a circa il 58% della superficie territoriale. Tale valore risulta tra i più elevati della Basilicata e ampiamente superiore ai valori medi della Basilicata (35,6%) e della provincia di Potenza (41,1%);

elevata diversità di ambienti e di tipologie forestali, dagli arbusteti della macchia mediterranea sino alle faggete, con una prevalenza dei querceti mesofili .

sostanziale equilibrio tra le forme di governo del bosco, con le fustaie che rappresentano circa il 48% delle formazioni boscate e i cedui circa il 52%6. Il dato risulta perfettamente allineato con i valori medi regionali;

basso numero di incendi, con un valore medio rapportato alla superficie forestale che risulta il più basso della Basilicata;

buono stato fitosanitario dei boschi, con danni significativi su meno del 10% della superficie e comunque quasi sempre di lieve entità, con i danni di maggiore importanza che risultano concentrati esclusivamente sui rimboschimenti di conifere;

elevata percentuale di territorio incluso in aree protette (SIC, ZPS, Parco Nazionale), pari circa al 66%, con 47'555 ettari all’interno di aree protette su una superficie territoriale complessiva di circa 72'550 ettari;

elevata presenza di aree pubbliche, che rappresentano più di ¼ della superficie forestale (27% ).

Dall’analisi dei dati socio economici e dalle interviste realizzate durante il processo partecipativo, si evidenziano in particolare i seguenti punti:

- mercato attivo delle utilizzazioni per legna da ardere e paleria di castagno;

53

Page 54: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

- presenza diffusa di ditte boschive, in leggera crescita;Le percentuali sono calcolate escludendo gli arbusteti e gli impianti di arboricoltura da legno.

- presenza di agri-turismi e centri di ricezione turistica;- turismo poco sviluppato;- segherie poco diffuse e comunque poco legate al territorio;- interesse percepito verso le biomasse, la cui produzione non è ancora sviluppata

nel territorio;- presenza di centri di educazione ambientale, poco conosciuti e considerati.

Dall’analisi dei dati socio economici e dalle interviste realizzate durante il processo partecipativo, è stata evidenziata inoltre l’importanza che svolgono le foreste da un punto di vista produttivo e in particolare perla produzione di legna da ardere e per i prodotti non legnosi (soprattutto funghi e tartufi, ma includendo in questa categoria anche la selvaggina).D’altra parte, le analisi dei dati rilevati in bosco ha messo in evidenza l’estrema importanza che rivestono le foreste anche dal punto di vista della protezione del suolo, della conservazione dell’ambiente, della tutela del paesaggio.

1.8.1.7 Piano Antincendio Regionale (Par) 2009-2011 Il Piano Antincendio Regionale scaturisce direttamente dal Programma Triennale di Forestazione che è lo strumento di indirizzo e programmazione del settore forestale della Regione Basilicata previsto dalla Legge Regionale n.42/98. Esso si inserisce nel solco tracciato dal piano triennale 2006-2008 e punta nella direzione di un miglioramento progressivo delle performance del sistema forestale nel suo complesso. Il programma fissa gli obiettivi tecnici e occupazionali per il triennio 2009-2011, definisce e pianifica le azioni e gli interventi necessari a garantire la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio forestale e del territorio della Regione Basilicata. Proprio in attuazione del Programma di Forestazione sono stati definiti interventi finalizzati esclusivamente alla prevenzione degli incendi boschivi ed in particolare volti a:a. Recupero delle aree percorse dal fuocob. Realizzazione di interventi preventivi e di difesa antincendioGli interventi previsti ai fini della prevenzione dagli incendi boschivi sono di seguito elencati:Fasce antincendio: Manutenzione delle fasce antincendio esistenti e realizzazione di nuove fasce nelle aree ad alto rischio e ai margini di formazioni forestali e preforestali (cespuglieti) ad alto potenziale virologicoViabilità interna ed esterna ai fini antincendio: Interventi di “ripristino” di tracciati attualmente non percorribili, piste abbandonate, rifacimento del piano viario profondamente inciso e scavato dalle acque meteoriche, stabilizzazione con piccole opere di contenimento e di contrasto dell’erosione e/o scivolamento di materiale dalle scarpate, con tecniche proprie dell’ingegneria naturalisticaInvasi idrici per finalità antincendio: Manutenzione di invasi esistenti attraverso miglioramento della viabilità di servizio e accesso, manutenzione e ripristino funzionale di

54

Page 55: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

bacini in fase di incipiente interramento (svuotamento e riprofilatura dell’invaso), sistemazioni di sponda mirati alla stabilizzazioneInterventi colturali finalizzati alla prevenzione degli incendi: Prevenzione degli incendi boschivi attraverso la “selvicoltura preventiva” con la manutenzione di popolamenti in abbandono colturale dove la biomassa e la necromassa accumulata costituisce fattore predisponente agli incendi boschivi. Interventi previsti: sfolli e diradamenti in boschi naturali ed artificiali, ripuliture ai fini antincendio di fasce boscate limitrofe a strade comunali e provincialiGestione dei rimboschimenti – rinaturalizzazione: Sostituzione graduale delle specie alloctone (spesso conifere) con specie autoctone a minore potenziale pirologico attuata mediante diradamenti per favorire lo sviluppo della vegetazione autoctona (rinaturalizzazione) e con diradamenti e contestuale impianto di specie autoctone.Per un’efficace azione di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi il Piano adotta un modello comprensoriale attraverso l’individuazione di aree vaste che rispondano a criteri di omogeneità ambientale,socio – economica ed amministrativa.Attualmente il comprensorio coincide con la strutturazione delle Comunità Montane, Enti cui la legge regionale 42/98 delega l’esercizio delle funzioni in materia forestale, tra cui, in particolare, la prevenzione, la lotta e la difesa dei boschi dagli incendi ed il miglioramento della viabilità forestale anche finalizzata alle attività antincendio.Le Comunità Montane sono, altresì, Enti attuatori per tutte le attività di prevenzione individuate dal Piano di Forestazione e dai Piani di Assestamento Forestale.Il modello comprensoriale individuato evolverà con la piena attuazione della legge regionale 11/08 recante “Norme di riordino territoriale degli enti locali e delle funzioni intermedie anche in applicazione della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria 2008)” che comporterà la soppressione delle attuali Comunità Montane e la costituzione delle Comunità Locali le quali saranno chiamate a realizzare interventi organici rivolti, tra l’altro, non solo alla conservazione e manutenzione del patrimonio boschivo attraverso opere didifesa dagli incendi, ma anche all’efficienza ed efficacia del sistema di protezione civile.L’analisi dei dati sul fenomeno degli incendi boschivi mette in luce l’interessamento di tutto il territorio regionale, ma con picchi localizzati soprattutto nella C.M. Lagonegrese e nell’Amm.ne Prov. di Matera, che da sole hanno fatto registrare quasi la metà di tutti gli incendi verificatisi in Basilicata nel periodo 2003-2008, e quasi il 40% della superficie complessiva percorsa dal fuoco. In particolare, la C.M. Lagonegrese risulta essere l’ente in assoluto più colpito come numero di incendi boschivi All’interno della C.M. Lagonegrese i comuni maggiormente interessati per numero d’incendi risultano essere Maratea, Rivello e Trecchina, con circa il 64% degli eventi; dal punto di vista delle superfici complessive si distinguono invece i comuni di Latronico, Lauria e Maratea, con circa il 60% del totale.

55

Page 56: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Numero di incendi e Superficie Complessiva percorsa dal fuoco per Ente delegato (2003-2008)

Quanto osservato risulta evidente anche in termini quantitativi, sulla base dell’incidenza degli incendi in relazione alla superficie territoriale, che pone in risalto sia la C.M. Lagonegrese sia la C.M. Alto Agri, come rispettivamente la più colpita e la meno colpita tra i diversi Enti.La pianificazione dell’attività antincendio regionale è finalizzata in generale alla riduzione della superficie complessiva annualmente percorsa dal fuoco. L’intero approccio si basa sul concetto di RASMAP – Riduzione Attesa della Superficie Media Annua Percorsa dal fuoco (Bovio 1990) Il valore di RASMAP prefissato corrisponde alla riduzione dell’incidenza del fenomeno incendi boschivi espresso in termini di superficie (ha/anno), ovvero alla riduzione di superficie annua percorsa dal fuoco.

Mappa della ripartizione della RASMAP per Ente delegato

Nell’ambito della Politica Regionale di valorizzazione delle risorse umane, territoriali e ambientali, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio forestale regionale è stata una delle azioni prioritarie che si è inteso perseguire.

56

Page 57: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

La Regione Basilicata nell’ambito del Programma Triennale di Forestazione 2006-2008, ha attivato la Misura 226 – Azione B - “Interventi finalizzati alla prevenzione degli incendi boschivi”, finanziata con i fondi P.S.R. 2007-2013.Questa misura ha permesso attraverso gli addetti forestali in servizio presso gli Enti Delegati, la realizzazione di interventi di prevenzione degli incendi boschivi distribuiti in modo capillare su tutto il territorio regionale.Le tipologie di intervento che sono state realizzate nel corso dell’anno 2008 sono di seguito specificate:- realizzazione e manutenzione di fasce antincendio;- manutenzione della viabilità interna ed esterna ai complessi boscati ai fini antincendio;- interventi colturali finalizzati alla prevenzione degli incendi, quali sfolli e diradamenti, ripuliture di fasce boscate limitrofe a strade comunali e provinciali. L’azione mira alla prevenzione degli incendi boschivi attraverso la “selvicoltura preventiva” finalizzata alla manutenzione di popolamenti in abbandono colturale dove la biomassa e la necromassa accumulata costituisce fattore predisponente agli incendi boschivi;- gestione dei rimboschimenti. L’azione ha l’obiettivo di operare una sostituzione graduale delle specie alloctone, spesso conifere, con specie autoctone a minore potenziale pirologico mediante diradamenti, rinaturalizzazione e contestuale impianto di specie autoctone ove necessario;I risultati ottenuti nel 2008, in termini di riduzione del numero degli incendi rispetto all’anno precedente, ha avvalorato la consapevolezza che la PREVENZIONE è uno strumento di fondamentale importanza per contrastare il fenomeno degli incendi.La Regione Basilicata con il Programma Triennale di Forestazione 2009 – 2011 intende intensificare ulteriormente gli interventi con finalità di prevenzione degli incendi boschivi.Pertanto, gli Enti delegati dovranno provvedere a:- realizzare l’esbosco di tutto il materiale legnoso derivante dagli interventi sia di utilizzazione che di miglioramento boschivo, con particolare riferimento alla ramaglia di conifere;- effettuare cure colturali nei giovani impianti di conifere, consistenti nel controllo delle infestanti con rimozione obbligatoria del materiale di risulta;- spalcare fino a due metri gli impianti di conifere, contestualmente al primo diradamento con rimozione obbligatoria del materiale di risulta;- ripulire lungo la viabilità e nei tratti a maggio rischio il ciglio erboso e le scarpate, con conseguente allontanamento e bruciatura del materiale di risulta;- curare e mantenere i rimboschimenti e i boschi del Demanio Pubblico;- aprire viali parafuoco in formazioni ad alto rischio di incendio;- ripulire e manutenere la viabilità ordinaria e forestale;- recuperare le aree percorse dal fuoco.Gli interventi di gestione, manutenzione e pulizia del bosco sono da effettuare prioritariamente in aree a rischio idrogeologico, in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, in aree soggette a fenomeni di siccità e desertificazione e in aree protette.Complessivamente, nel 2008, sono stati realizzati i seguenti interventi di prevenzione:- 168.000 metri di nuove fasce antincendio;- 111.000 metri di manutenzione ordinaria di fasce tagliafuoco esistenti;- 259.000 metri di manutenzione della viabilità di servizio;

57

Page 58: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

- 1600 ettari di interventi di selvicoltura preventiva.Tra gli interventi futuri si pensa di implementare il sistema di monitoraggio ambientale e telerilevamento di incendi boschivi, ai fini del controllo delle aree boscate di notevole pregio, della salvaguardia della fauna e della flora, e del controllo continuo nel tempo dei parametri meteorologici.Considerando l’estensione territoriale delle principali aree di pregio della Regione Basilicata, e la morfologia molto articolata, si ritiene che la rete di monitoraggio debba essere costituita da almeno 12 postazioni, cui 6 nel Parco Nazionale del Pollino, 3 nel Parco nazionale della Val d'Agri e Lagonegrese, 2 nel Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane ed 1 nel Parco naturale delle Chiese rupestri del Materano.In riferimento alle fonti di approvvigionamento idrio, invece, sono state censiti per l’area che interessa l’ATO 13, tra invasi e pozzi: il Lago Sirino nel comune di Nemoli , Cogliandrino nel comune di Lauria, il Lago del Pertusillo nel comune di Spinoso e Masseria Romana nel comune di Sarconi.La Regione Basilicata, d’intesa con i Comuni e gli Enti delegati, si è impegnata inoltre nella costituzione del Catasto delle aree boscate e dei pascoli percorsi dal fuoco, secondo le modalità previste dall’Art.10, comma 3, della L.353/2000. Il Catasto una volta costituito consentirà la piena attuazione di tutti i vincoli transitori, divieti e sanzioni previsti dalla legge 353/2000 e dalla L.R. 13/2005.

1.8.1.8 Il Piano Turistico Regionale Il Piano Turistico Regionale è uno strumento di programmazione con cadenza triennale, come specificato dall’art. 3, comma 1, della L.R. n.34 del 30 luglio 1996, disposizione normativa confermata nella legge di riforma del sistema turistico regionale n.7/2008 all’art. 4. Le finalità ed i principali contenuti del Piano sono articolati e così specificati al comma 2: «l’analisi dello stato di fatto del sistema turistico e le tendenze di mercato regionali nel quadro delle evoluzioni di scenario nazionali/internazionali; l’analisi della consistenza ricettiva, dei fattori di contesto, della loro dislocazione e dei fattori qualitativi e quantitativi della filiera dell’ospitalità; la individuazione delle aree territoriali in cui il turismo rappresenta una rilevante componente economica e in cui le risorse strutturali ed ambientali consentono nel loro insieme l’organizzazione di un prodotto turistico caratterizzato e differenziato; le priorità per gli interventi di settore e la proposta di progetti finalizzati a rafforzare i fattori di contesto dei prodotti turistici in coerenza con le tendenze di mercato; gli obiettivi generali dell’azione promozionale sui diversi mercati della domanda; gli obiettivi e gli strumenti di breve e medio periodo dell’azione di comunicazione e promozione della Basilicata turistica e l’individuazione di modalità di relazione avanzata con il sistema delle autonomie locali e con gli operatori privati; la indicazione delle risorse finanziarie previste per il turismo nelle sue diverse articolazioni; i criteri e le modalità per la partecipazione dei soggetti privati alla realizzazione di progetti per il sostegno ed il miglioramento dell’offerta turistica».Il Piano turistico si inscrive innanzitutto nell’ambito delle linee guida e degli indirizzi strategici definiti nel Piano Regionale di Sviluppo e nel disegno complessivo declinato nel Programma Operativo Basilicata Fesr 2007-2013.In particolare, l’Asse IV del PO FESR 2007-2013 persegue la finalità di «accrescere, in una prospettiva di sviluppo turistico sostenibile, l’attrattività della Basilicata trasformando in

58

Page 59: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

vantaggio competitivo la variegata ricchezza dell’insieme delle risorse culturali e naturali e della biodiversità presenti sul territorio regionale».Il piano turistico regionale indica tra le priorità quella di delineare una strategia capace di andare oltre le esperienze e i tentativi sin qui compiuti come quelle dei Gruppi di Azione Locale nell’ambito dello sviluppo rurale o dai Centri di Educazione Ambientale nell’ambito delle iniziative “Ambiente”, dei Progetti Integrati Territoriali o delle più recenti iniziative come “Culture in loco”.

1.8.1.9 Piano Provinciale di Organizzazione della Gestione dei Rifiuti (2007) Il criterio generale seguito nel tracciare le linee operative del Piano è la creazione di un quadro di contesto, costituito da elementi tecnici e da vincoli, entro il quale si lascia ampio margine ai diversi “attori del territorio” (produttori e gestori) nel loro diritto/dovere di trovare risposte concrete ed ambientalmente corrette ai diversi fabbisogni. Gli obiettivi generali del Piano sono pertanto rappresentati dalla promozione delle attività di recupero e riciclo, dal completamento della rete di impianti di trattamento, e dalla realizzazione di adeguate capacità di stoccaggio finale dei rifiuti non diversamente gestibili.I rifiuti prodotti sono classificati in ossequio a quanto previsto dal Catalogo Europeo Rifiuti, composto da 20 sezioni delle quali dalla 01 alla 19 riguardano i rifiuti speciali.L’analisi della produzione di rifiuti speciali in Provincia di Potenza denota una marcata variabilità determinata in particolare da situazioni contingenti e temporanee, come l’attività di prospezione petrolifera, che dopo un periodo di forte attività è stata fortemente ridimensionata negli ultimi anni.Linee di indirizzo per la gestione dei RAEE in Provincia di Potenza. La gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) in Provincia di Potenza,in linea con quanto previsto dal quadro legislativo vigente e in particolare dal D.Lgs. 25 luglio 2005 n. 151, è improntata al perseguimento dei seguenti obiettivi:¨ prevenire la produzione di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche;¨ assicurare l’attuazione di un efficace sistema di raccolta differenziata, recupero e riciclaggio dei rifiuti derivanti dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse;¨ assicurare che i finanziamenti dei sistemi di trattamento, recupero e smaltimento dei RAEE siano essenzialmente a carico dei produttori delle apparecchiature;¨ promuovere la progettazione di nuove apparecchiature che facilitino il riuso, nonché il recupero e lo smaltimento dei rifiuti a fine vita.Il piano Regionale, in attuazione dell’articolo 23 del D.Lgs. 22/97, individua due ambiti territoriali ottimali (ATO) per la gestione unitaria dei rifiuti urbani: · ATO n. 1 - costituito dai Comuni compresi nella Provincia di Potenza; · ATO n. 2 - costituito dai Comuni compresi nella Provincia di Matera. Individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti secondo criteri che considerano fattori - usi del suolo; · caratteri fisici; · protezione della popolazione dalle olestie; · protezione delle risorse idriche; · tutela da dissesti e calamità; · protezione delle risorse naturali; · protezione di altri beni; · aspetti urbanistici; . Protezione della popolazione; Caratteri fisici e idrografici; Protezione delle risorse idriche; Protezione delle risorse naturali; Fasce di rispetto da infrastrutture; Ipotesi localizzative.Nell’area di studio sono presenti e previsti vari siti :

59

Page 60: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Discarica rifiuti inertiImpianti esistenti nei comuni dell’ATO13: Moliterno . Nuovi impianti previsti: LauriaDepositi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosiImpianti esistenti nei comuni dell’ATO13: ViggianoCentro di raccolta di veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro partiImpianti esistenti nei comuni dell’ATO13: Lauria (4).Trattamento rifiuti liquidi non pericolosiImpianti esistenti nei comuni dell’ATO13: ViggianoLa scelta dell’ubicazione della nuova impiantistica dovrà considerare sia la presenza di vincoli che criteri di opportunità.I vincoli rispetto ai quali non è possibile andare in deroga sono indicati nel seguito:- Le aree che si trovano ad una quota superiore a 1.000 m s.l.m. sono escluse;- Sono escluse dalla localizzazione le aree che ricadono nella fascia di rispetto, di 150 m da

entrambe le sponde dei corsi d'acqua e di 300 m dalla linea di battigia dei laghi;- Vengono ritenute non idonee alla realizzazione di discariche di rifiuti non pericolosi e

percolosi, le aree in frana o soggette a movimenti gravitativi, e le aree formalmente individuate a seguito di dissesti idrogeologici e le aree interessate dalle limitazioni transitorie previste dal comma 6 bis dell'art. 17 della Legge n. 183/89";

- Aree esondabili, instabili e alluvionabili (tempi di ritorno 50 e 200 anni), comprese nelle fasce A e Bindividuate nei piani di assetto idrogeologico di cui alla Legge 18.05.1989 n. 183 e s.m.i.;

- Tutte le aree a riserva naturale o integrale sono escluse dalla localizzazione. In particolare le aree naturali protette sottoposte a misura di salvaguardia ai sensi dell’articolo 6 comma 3 della legge 06.12.1991 n. 394 e le aree individuate dagli articoli 2 e 3 del DPR 08.09.1997 n. 357 e s.m.i. [siti natura 2000, SIC, ZPS];

- I terreni di qualsiasi natura e destinazione, che possono perdere stabilità o turbare il regime delle acque, sono sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici (R.D. n. 3267/23) e aree individuate ai sensi dell’articolo 65 comma 3 lettera n del D.Lgs. 03.04.2006 n. 152;

- Le aree boscate. Si tratta dei territori, vincolati dalla Legge n. 431/85, coperti da foreste e da boschi o sottoposti a vincolo di rimboschimento; il vincolo riguarda anche le aree boscate percorse da incendi o danneggiate dal fuoco;

- Aree agricole di pregio. Sono da considerare esclusivamente le aree interessate da coltivazioni di particolare pregio o di importanza nell'ambito della Provincia di Potenza, ed i terreni particolarmente vocati ad uso agricolo;

- Aree sottoposte a vincolo paesaggistico;- Oasi di protezione faunistica;- Zone di ripopolamento e cattura faunistica.

1.8.1.10 Piano antincendio boschivo del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’ Agri Il Piano è stato redatto in attuazione della Legge n.353 del 21 novembre 2000 e segue le linee guida dello schema di piano del 2009 inviato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Secondo le indicazioni di legge il Piano andrà a costituire una sezione del Piano Regionale Anticendio regionale a cui dovrà integrarsi seguendo le strategie di prevenzione predisposte dalla Regione.

60

Page 61: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

L’area del parco, più volte interessata da incendi, ha una notevole estensione di aree boschive, pertanto il rischio di incendio si configura come uno dei principali fattori che minacciano la conservazione degli habitat forestali e delle specie presenti al suo interno. L’obiettivo del piano è quello di individuare azioni per pianificare, programmare e realizzare

tutte quelle misure atte a scongiurare gli incendi, attraverso la preventiva definizione ed individuazione di aree sottoposte al maggior rischio di incendio boschivo, così da prospettare interventi volti a ridurre il rischio.

Sovrapponendo gli strati cartografici in ambiente GIS delle tipologie forestali, dell’esposizione, della pendenza e del fitoclima si è ottenuta la carta del rischio. Nel Piano è stata poi definita la pericolosità di incendio del bosco nelle diverse aree quale parametro che indica l’insieme delle cause di insorgenza, di propagazione e nello stesso tempo di difficoltà nel limitare gli effetti che l’incendio provoca. La pericolosità di un incendio viene dunque evidenziata attraverso alcune variabili ben definite che sono in stretta relazione con la frequenza degli eventi e con le loro caratteristiche. Sovrapponendo gli strati cartografici in ambiente

GIS del rischio, dei modelli di combustibile, della frequenza statistica e tipologia di incendio e della viabilità si è ottenuta la carta della pericolosità.

Per conoscere la gravità del danno che l’incendio produce sulla vegetazione, sulle cose, sulle persone sono state svolte indagini che hanno preso in considerazione elementi quali : impatto atteso, tempo inizio intervento, tempo durata dell’intervento, presenze di risorse idriche, zone di interfaccia urbano-foresta. Dalla sovrapposizione cartografica della pericolosità e della gravità sono state individuate le zone prioritarie per gli interventi.

61

Page 62: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

L’obiettivo fondamentale del piano antincendio boschivo del parco 2011- 2014 è quello della prevenzione. La prevenzione indiretta è un azione fondamentale, in quanto permette di

62

Page 63: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

portare a conoscenza della popolazione che risiede nell’area del parco tutte le problematiche collegate agli incendi boschivi, con l’obiettivo di far assumere alla collettività comportamenti corretti in modo da diminuire le cause degli incendi. L’azione mirata alla prevenzione delle cause di incendi sarà condotta mediante il controllo del territorio da parte del Corpo Forestale dello Stato e l’attività di informazione e sensibilizzazione attraverso:- la realizzazione di materiale didattico-conoscitivo (manifesti, opuscoli, videocassette); - interventi mirati (conferenze, seminari, dibattiti); - i mass-media (articoli di stampa, spot televisivi, radio locali); - iniziative scolastiche partendo già dalle scuole elementari;

- l’utilizzo della rete web, allestendo una apposita sezione sul sito internet dell’Ente Parco.L’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese per l’anno 2011 nell’ambito del progetto di educazione ambientale “il Parco nel nostro futuro”, rivolto a tutti gli studenti della Scuola secondaria di 1° grado dei Comuni compresi all’interno del Parco, ha realizzato un progetto per la formazione ambientale rivolta alla salvaguardia e valorizzazione della natura. Questo percorso didattico è stato realizzato grazie alla collaborazione di associazioni ambientaliste e dei C.E.A. (Centri di Educazione Ambientale) che operano all’interno del Parco. La prevenzione diretta più efficace è rappresentata dagli interventi selvicolturali .I criteri di governo e trattamento dei boschi per la difesa contro il fuoco mirano a costituire soprassuoli a copertura alta e densa che riducono

lo sviluppo del sottobosco e mantengono pulito il suolo anche per le esigenze di rinnovazione. Gli interventi di diradamento, ripuliture, l’allungamento dei turni di ceduazione, la conversione dei cedui invecchiati in alto fusto, sono tutti interventi che con il tempo riducono la vulnerabilità dei soprassuoli agli incendi. Nel Parco questa forma di prevenzione che mira a sottrarre buona parte del potenziale combustibile, ovviamente, si deve ben raccordare con l‟obiettivo di conservazione di biodiversità.

63

Page 64: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

carta delle aree che possono essere sottoposte ad interventi carta degli interventi di ripulitura lungo le vie di comunicazioneselvicolturali in area parco

Per ottenere una maggiore resistenza agli incendi e oltre che la conservazione e il miglioramento del patrimonio forestale del parco sono previsti una serie di interventi da attuare attraverso una selvicoltura sistemica che sulla base della conoscenza dei cicli e delle dinamiche naturali delle cenosi boschive imposta una gestione capace di assecondarli.Si prevedono, quindi, tagli intercalari (sfolli e diradamenti), l’aumento della mescolanza compositiva, l’allontanamento del materiale di risulta, la rinaturalizzazione delle aree interessate dai rimboschimenti artificiali di conifere, l’avviamento a fustaia, interventi di miglioramento in boschi degradati, la ripulitura del sottobosco, tagli colturali in formazioni stratificate, riduzione del carico di combustibile lungo la viabilità secondaria (piste e sentieri) e nelle vicinanze di parcheggi ed aree attrezzate turistiche. Considerato che l’obiettivo è quello di ridurre la superficie media complessivamente percorsa dal fuoco nei territori dei comandi stazioni con RASMAP più elevata (Marsico Nuoco, Lagonegro ed Abriola) gli interventi selvicolturali previsti, in parte già effettuati dalla Regione Basilicata, nel periodo di validità del piano A.I.B. dovranno essere localizzati prevalentemente nei territori dei comandi sopra citati.

Per quanto riguarda la rete viaria presente in area parco, confrontandola con la carta del rischio di incendio si ritiene sia sufficientemente dimensionata per la gestione delle emergenze. Non si ritiene necessario prevedere la realizzazione di nuovi tracciati anche in considerazione del notevole impatto che avrebbero sugli ambienti naturali dell’area. L’ indicazione generale è quella di creare delle fasce parafuoco lungo la sentieristica esistente. Tali fasce da ripulire si devono estendere per una larghezza di 10 – 15 metri a monte e a valle della sentieristica e devono interessare i tracciati con andamento trasversale “ a mezzacosta” in aree boscate ad alto rischio e /o di particolare valore, prevalentemente in aree statisticamente soggette ad insorgenza incendi .L’intervento deve consistere nel taglio ed allontanamento di tutta le vegetazione arbustiva, salvaguardando la rinnovazione di specie arboree eventualmente presenti e il piano arboreo dominante.

64

Page 65: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Tali interventi dovranno eseguirsi ogni anno nei mesi autunnali fino a quando il grado di copertura delle chiome arboree del piano dominante sia sufficiente a inibire lo sviluppo alle specie del sottobosco. In riferimento alle zone vicine alle aree abitate il piano di

prevenzione stabilisce di mantenere un eventuale incendio di chioma ad almeno 30 – 50 metri dall’area abitata. Per questo motivo vengono stabilite tre fasce concentriche, differentemente gestite, situate nell’immediato intorno dell’abitato noto con il nome di area interfaccia. La larghezza complessiva dello spazio difensivo può essere modificata, soprattutto in funzione della topografia del luogo. Per esempio nel caso di pendenze superiori al 20% deve essere previsto un‟ulteriore estensione dello spazio difensivo pari a 15 m a monte e 30 m a valle.

65

Page 66: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Tra le azioni previste o già effettuate per la sorveglianza, il presidio del territorio e lo spegnimento degli incendi, è da segnalare sistema di avvistamento con videosorveglianza, composto da telecamere con sistema speed dome che girano a 360° su stesse e trasmettono le immagini ad una sala operativa situata al vivaio Galdo di MarsicoVetere, dove si trova il personale specializzato che fa servizio per il sistema antincendio regionale.L’Ente Parco esprime la volontà di stipulare accordi con le associazioni di volontariato di protezione civile, regolarmente iscritte al registro regionale/nazionale e dotate di idonee risorse alla lotta agli incendi, come quella già esistente “Gruppo Lucano”, con sede a Viggiano , provvista di sala operativa in grado di coordinare i propri volontari. L’ Ente Parco si impegna a predisporre delle proprie pattuglie mobili di avvistamento nelle aree a maggior rischio e nel periodo di maggiore pericolosità per gli incendi.L’attività di controllo, sorveglianza, presidio del territorio, nonchè di coordinamento delle attività di spegnimento in caso di incendio, sono svolte dal Coordinamento Territorio Ambiente (C.T.A.) attraverso i comandi stazione competenti nel territorio dell’area parco, dislocati nei comuni di: Moliterno, Marsiconuovo, Spinoso, Laurenzana, Abriola, Pignola, Lagonegro e San Chirico Raparo.Esso si impegna, inoltre, a dare collaborazione ai comuni rientranti nel territorio del parco, per la realizzazione del catasto incendi e della carta interfaccia urbano foresta, in cui verranno evidenziate le criticità presenti sul territorio e verranno stabilite le prescrizioni e le indicazioni che dovranno essere recepite dagli strumenti di pianificazione locale.

66

Page 67: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.8.2. GLI STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE REGIONALE E DI AREA VASTALa Basilicata, caratterizzata da valori naturalistici, paesaggistici e storico-culturali di rilievo nazionale, non dispone di un Piano Paesaggistico che copre l’intero territorio regionale, ma dispone di Piani Paesistici e altri strumenti di tutela applicati a specifiche aree.Piani Paesaggistici RegionaliIl territorio della Regione Basilicata è interessato da sette Piani Paesistici di Area Vasta, redatti in attuazione della Legge Nazionale n. 431/85 ( Legge “Galasso”):

- Piano paesistico di Gallipoli cognato – piccole Dolomiti lucane,- Piano paesistico di Maratea – Trecchina – Rivello,- Piano paesistico del Sirino,- Piano paesistico del Metapontino,- Piano paesistico del Pollino,- Piano paesistico

di Sellata – Volturino – Madonna di Viggiano,

- Piano paesistico del Vulture.

Nell’area di studio ricadono due piani territoriali paesistici di area vasta:-Il piano Massiccio del Sirino interessa i territori dei comuni di: Lauria, Lagonegro e Nemoli. -Il Piano Maratea – Trecchina - Rivello interessa il territorio dei succitati tre comuni.Nell’ambito dei territori ricadenti nei SIC d’interesse, l’unico che è interessato dai Piani Paesistici è quello del Sirino; difatti la quota parte del SIC ricadente nel comune di Rivello è ricompreso nel Piano Maratea-Trecchina-Rivello, mentre la restante parte è soggetta al Piano del Massiccio del Sirino.I piani paesistici analizzano il territorio dal punto di vista della geologia, vegetazione, fauna, storia del territorio, aspetti socio-economici, oltre che dei caratteri percettivi e della tipologia del paesaggio.

67

Page 68: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

I territori sottoposti ai piani vengono divisi in ambiti omogenei (AO), per le caratteristiche dei sistemi ambientali in esso presenti e le modalità relative all’uso del suolo. Per ciascun ambito omogeneo sono definite norme di indirizzo e prescrizioni volte al raggiungimento degli obiettivi di tutela e valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente. L’area sottoposta al piano deve essere dunque salvaguardata, attraverso la conservazione o l’utilizzo di usi compatibili nella qualità e nell’aspetto in modo da preservare l’identità del suo paesaggio. Obiettivo fondamentale per ciascun ambito omogeneo è la conservazione delle caratteristiche peculiari sia di tipo percettivo ad esempio ( profili che definiscono le principali unità del paesaggio) che di tipo fisico-biologici (limite superiore del bosco, indispensabile per la stabilità dei sistemi boschivi). La salvaguardia e la valorizzazione del territorio in esame avviene attraverso opportune modalità di conservazione, di ripristino, miglioramento e trasformazione degli elementi e degli ambiti individuali, in relazione quindi alle loro caratteristiche peculiari e al loro valore.

Parchi nazionaliNel 1991, la Legge Quadro sulle Aree Protette n° 394 già prevedeva l’istituzione del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d'Agri-Lagonegrese e lo inseriva nella lista dei Parchi di nuova istituzione. Un lungo percorso ha condotto alla creazione del Parco dell'Appennino lucano Val d’Agri-Lagonegrese con la Legge 426/98, non senza sforzi da parte della comunità locale che ha inteso in tal modo perseguire una nuova strategia di sviluppo per il proprio territorio.

68

Page 69: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Il parco è stato ufficialmente istituito con il DPR 8 Dicembre 2007. L’area del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano val d’Agri – Lagonegrese, con una estensione di 68.996 ettari, ricomprende quattro ambiti territoriali: l’alta Val d’Agri, la Val Camastra, l’alta Val Melandro e il Lagonegrese, per un totale di 29 comuni.Il territorio del Parco comprende Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Riserve Naturali Regionali e aree soggette a Piano Paesistico.Nei confini del Parco, infatti, si trovano 12 aree SIC, 2 aree ZPS e parte di un’area IBA: la presenza di queste aree protette, la cui istituzione è precedente a quella del Parco, testimonia ulteriormente l’importanza che quest’area assume per la protezione della biodiversità italiana ed europea.L’ATO 13 ricomprende la ZPS posta più a sud del Parco che ricomprende i quattro SIC di Lago Pertusillo, delle Murge di S.Oronzo, del Monte Raparo e del Monte Sirino Papa.

69

Page 70: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

I comuni dell’ATO ricadenti nell’area Parco sono: Armento, Carbone, Castelsaraceno, Gallicchio, Grumento Nova, Lagonegro, Lauria, Moliterno, Montemurro, Nemoli, Rivello, San Chirico Raparo, San Martino D’agri, Sarconi, Spinoso e Viggiano.

Codice sito

Tipo Elenco Siti Comune Superficie ha

Codice Habitat

IT9210143 SIC Lago Pertusillo Spinoso,Grumento,Montemurro 1986 3150IT9210195 SIC Monte Raparo San Chirico Raparo, Castelsaraceno 2021 9210-6210

70

Page 71: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

IT9210200 SIC Monte Sirino Lagonegro, Rivello, Lauria, Nemoli 2609 92108130-8240-6210

IT9210220 SIC MurgiaS.Oronzo San Martino d’Agri,Aliano,Gallicchio, Missanello,Roccanova,Armento

1536 6310

IT9210271 ZPS Appennino Lucano, Valle Agri, Monte

Sirino, Monte Raparo

Aliano,Armento,Calvera,Carbone, Castelsaraceno,CastronuovoS.Andrea,Gallicchio,Grumento Nova, Lagonegro,Lauria,Missanello,Moliterno,Montemurro,Nemoli,Rivello,Roccanova,SanChiricoRaparo,SanMartino d’Agri,Sant’Arcangelo,Sarconi, Spinoso, Teana,Viggiano.

24698 62108210-9210-6310-92A0-9280-9180-5130-3240-4090-9260-8130-8240-3150

Riserve Regionali

71

Page 72: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

All’interno del Parco ricade la Riserva Naturale Regionale del Lago Laudemio, istituita ai sensi della Legge Regionale n. 28/94.Lago Laudemio (Remmo) di origine glaciale che occupa una conca montana di origine morenica, con presenza di caratteristiche associazioni floristiche e faunistiche. La vegetazione é costituita da una faggeta in cui si trovano specie arboree caratteristiche di ambienti umidi.Partendo da Lagonegro, percorrendo per poco più di 3 chilometri la strada per Moliterno, si raggiunge l'incantevole Lago Laudemio.Su un pendio del monte Papa nel massiccio del Sirino, a 1.500 metri sul livello del mare, è situata la conca del piccolo lago Laudemio.È il più meridionale dei laghi di origine glaciale e occupa 25 ettari.La località è molto frequentata soprattutto in inverno, per la presenza di impianti sciistici attrezzati.L'area protetta è caratteristica anche per la presenza di alcuni vegetali come la "Vicia sirinicae" e "l'Astragalus sirinicus", due erbe presenti solo in questa zona del Monte Sirino. La ricca vegetazione boschiva abbonda di fragoline di bosco, lamponi e more.

72

Page 73: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.8.3. GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE COMUNALIQuasi tutti i Comuni della provincia di Potenza, hanno avviato l'iter per l'approvazione dei RU in attuazione dell'art. 16 della LR n. 23/99. Nell’ambito dell’ATO 13, i tre SIC del Lago Pertusillo, del Monte Raparo e del Monte Sirino, sono ricompresi nel territorio di nove comuni e precisamente:Sic Lago Pertusillo – Grumento Nova, Montemurro e Spinoso;Sic Monte Raparo – Castelsaraceno, S. Chirico Raparo;Sic Monte Sirino – Lagonegro, Lauria, Nemoli e Rivello.Nei comuni in cui ricadono i SIC, lo stato dell'arte della Pianificazione Comunale Vigente ad oggi indica quattro RU approvati, per i restanti cinque RU la Conferenza di Pianificazione, ai sensi dell'art. 5 della LR 23/99, non si è ancora ultimata o non è stata ancora convocata.La tabella di seguito riporta lo Strumento Generale Vigente per ogni comune.

SIC COMUNE PIANO COMUNALE VIGENTE

LAGO PERTUSILLOGrumento NovaMontemurroSpinoso

RU approvatoRU approvatoPRG

MONTE RAPARO CastelsaracenoS.Chirico Raparo

PdFRU approvato

MONTE SIRINO LagonegroLauria NemoliRivello

PRGPRGPdFRU approvato

Dal quadro generale sulla strumentazione urbanistica, in seguito descritta più dettagliatamente per ogni comune, emerge innanzitutto come i processi di pianificazione comunale abbiano iter lunghi e spesso troppo articolati, tanto che in cinque dei nove comuni interessati, vigono ancora strumenti tradizionali come il Piano Regolatore o addirittura il Programma di Fabbricazione.Se a questo si aggiunge che tali strumenti nella maggioranza dei casi normano ancora in modo generico le aree agricole, si intuisce subito il perché ci sia in alcuni casi un uso di tali territori poco attento alla salvaguardia ambientale, con fenomeni diffusi di insediamento sparso o, in altri casi, di abbandono di territori destinati ad usi produttivi agricoli, con conseguente degrado di strutture edilizie ed infrastrutture viarie.Altro fenomeno rilevato sempre nelle aree extraurbane, anche pregevoli naturalisticamente, è la presenza di edifici produttivi per uso artigianale ed industriale che rappresentano elementi di forte impatto sia percettivo che ambientale.Nei centri abitati, di contro, sovente si assiste al progressivo abbandono della zona storica a favore di aree di nuova espansione, nella ricerca di servizi e condizioni qualitative dell’abitare migliori che, però, non sempre vengono raggiunte da questi nuovi interventi insediativi.Tenendo presente che demograficamente questi comuni hanno trend di crescita negativi e guardando il patrimonio edilizio esistente e previsto, in alcuni casi le previsioni di nuove espansioni non sembrano dettate da una effettiva esigenza di nuove volumetrie.

73

Page 74: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Una delle criticità dei processi di urbanizzazione è sicuramente determinata dal consumo del suolo, inteso come riduzione dei terreni permeabili naturali e agricoli per scopi antropici di varia natura.Difatti, la costruzione di nuovi manufatti edilizi, la impermeabilizzazione del terreno con asfalto per le sedi stradali, possono sicuramente incidere sull’equilibrio o il peggiorare degli ecosistemi naturali.Per questo rapportare la superficie urbanizzata rispetto a quella totale del comune può divenire utile per valutare quantitativamente quanto territorio naturale viene trasformato o sottratto in maniera immutevole.

SIC Comune Area UrbanizzataTotale(ha)

Area TerritorioComunale(ha)

Rapporto %

Rapporto % SIC

Lago Pertusillo

Montemurro 34 5639 0.60%1.11%Grumento Nova 55 6612 0.83%

Spinoso 90 3788 2.37%Monte Raparo

San Chirico Raparo

38 9505 0.39% 0.40%

Castelsaraceno 31 7413 0.41%

Monte Sirino

Lagonegro 98 11227 0.87%2.02%Lauria 519 17521 2.96%

Nemoli 33 1906 1.73%Rivello 110 6921 1.58%

Fonte : dati DPP approvato nel 2004

E’ evidente che l’area in cui esiste una maggiore urbanizzazione è quella del Sirino, dove è maggiore anche il numero di residenti che si concentrano soprattutto nei comuni di Lauria e Lagonegro.All’interno dei perimetri dei SIC, però, la superficie urbanizzata maggiore si riscontra nel Pertusillo, dove è diffuso il fenomeno delle case sparse soprattutto nell’agro di Spinoso.Nel SIC del Sirino questi fenomeni sono meno frequenti , l’azione antropica si evidenzia maggiormente per la presenza dei tracciati stradali e per gli impianti sciistici con annesse strutture.Il SIC Monte Raparo risulta quello meno contaminato dalla presenza antropica, difatti, all’interno del perimetro sono presenti pochi manufatti edilizi e poche strade e sentieri.

74

Page 75: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.8.3.1 Strumenti di Pianificazione dei comuni ricadenti nel SIC Lago Pertusillo

Regolamento Urbanistico del Comune di MontemurroI contenuti dello Regolamento Urbanistico, in coerenza con il disposto dell‘art.16 della Legge Regionale n. 23 del 1999 e successive modifiche ed integrazioni, sono costituiti da specifici atti relativi a: a. l‘individuazione dei perimetri dei Suoli Urbanizzati, Non Urbanizzati e Riservati all‘Armatura Urbana definiti ai sensi dell‘art. 2 comma 2 lettera b) LUR; b. l‘individuazione delle aree all‘interno di tale perimetro sulle quali è possibile, indipendentemente dal Piano Operativo di cui all‘art. 15 LUR, l‘edificazione di completamento o l‘ampliamento degli edifici esistenti; c. l‘individuazione delle aree destinate ad opere di urbanizzazione primaria e secondaria, nel rispetto degli standard previsti dal D.M. 2 aprile 1968 n. 1444; d. l‘individuazione delle aree per le quali, in rapporto alla loro particolare complessità e rilevanza, si può intervenire solo mediante i Piani Attuativi di cui all‘art. 17 LUR; e. la determinazione degli interventi, non riguardanti le aree di cui al punto d), consentiti all‘esterno dei Suoli Urbanizzati, indipendentemente dal Piano Operativo di cui all‘art. 15 LUR compresi quelli relativi alle zone omogenee —E“ di cui al D.M. 1444/68; f. le infrastrutture da realizzare all‘esterno dei Suoli Urbanizzati; g. i Regimi Urbanistici vigenti all‘interno dei perimetri di cui alla lettera b); h. la disciplina per il recupero del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente. L’attenzione è stata rivolta soprattutto ai problemi dell‘abitato e delle aree immediatamente circostanti, in quanto le problematiche territoriali si è ritenuto rimandarle all’attuazione di strumenti specificamente previsti dalla Legge Urbanistica Regionale e particolarmente nel Piano Strutturale Comunale e Provinciale.

OBIETTIVI DEL RUDall‘analisi dello stato di fatto effettuato tramite i bilanci e dalle considerazioni circa le particolari condizioni geomorfologiche del territorio sono scaturiti i principali obiettivi del R.U. sintetizzabili in: -valorizzazione e mantenimento dell‘dentità storica del patrimonio edilizio esistente con riferimento ad una parte dell‘ex zona A del P. di F. oggetto di un‘analisi urbanistica ed edilizia dettagliata; -recupero e riqualificazione urbanistico-ambientale del patrimonio naturale e storico con riferimento all‘area, individuata all‘interno dell‘antico abitato, attualmente sottoposta al trasferimento degli abitanti, la possibilità di intervenire, data la sua complessità, attraverso un successivo piano di dettaglio che potrà scaturire dalle opere di consolidamento da effettuare e che al momento interessano solo una parte; -completamento delle parti di sistema insediativo di più recente formazione con riferimento ai tessuti di recente formazione non consolidati, caratterizzati da parti non ancora del tutto attuate e alle aree utilizzate per emergenza sisma anni ‘80 attualmente ancora occupate dai prefabbricati;

75

Page 76: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

-riequilibrio dell‘armatura urbana con riferimento alla sistemazione di aree di proprietà comunale attualmente occupate da strutture provvisorie (prefabbricati) da destinare a parcheggio pubblico e attrezzature polifunzionali; -prevenzione dei rischi derivanti dalla instabilità del suolo e dalla sismicitàcon rimando alla parte geologica del R.U. I problemi ritenuti dal RU più urgenti riguardano l‘abitato provvisto di uno strumento urbanistico datato ed inadeguato, mentre per il territorio comunale extraurbano, facendo parte del nuovo Parco Nazionale della Val D‘Agri, si è ritenuto demandarlo ad uno strumento di pianificazione di livello superiore.

Regolamento Urbanistico del Comune di Grumento NovaObiettivi di politica urbanistica posti a base del RU comunale sono la riqualificazione urbana e il potenziamento delle strutture urbane supportati da principi perequativi. Obiettivo prioritario del RU è la riqualificazione urbana da perseguire mediante: - il ripopolamento del centro antico; -la riorganizzazione della viabilità; -il potenziamento dei parcheggi e del verde; -la tutela delle parti della città e dei singoli edifici di rilevanza storica e ambientale; -l’individuazione delle soluzioni urbanistiche attuative in grado di risolvere:

i vuoti normativi e la non applicabilità di alcune norme del PRG; i problemi delle aree degradate, incompiute, relittuali o non integrate con il

tessuto urbano; le problematiche connesse con il potenziamento dei nodi urbani di importanza

nevralgica (piazze, accessi agli abitati). Il RU di Grumento Nova accanto alle necessità di riqualificazione, prevede il rafforzamento delle strutture urbane. Si è ritenuto di sottoporre l’intera area del Tessuto Storico Antico alla formazione di un Piano Operativo, come definito dalla L.R. n. 23/1999, da avviare subito dopo l’approvazione del RU. I contenuti del Piano Operativo, orientati alla conservazione della struttura urbana e delle volumetrie esistenti, dovranno puntare alla rivitalizzazione del quartiere mediante il rafforzamento delle funzioni esistenti e l’introduzione di nuove funzioni di tipo ricettivo, commerciale e di servizio alla residenza finalizzate anche agli usi turistici. Fino all’approvazione del Piano Operativo varranno le NTA introdotte dal RU (che riprendono in buona parte le precedenti norme di PP) con le quali si prescrive la conservazione delle volumetrie e dell’assetto urbano esistente. Per le aree destinate ad Attrezzature collettive dei SRAU, ad eccezione di quelle già regolate da patti convenzionali, saranno sottoposte a Piano Operativo come definito dalla L.R. n. 23/1999 e successive modifiche e integrazioni. Le aree per attrezzature collettive comprendono: - Aree per attrezzature sportive e per il tempo libero (F1) - Aree per attrezzature scolastiche pubbliche (F2) - Aree per attrezzature e servizi pubblici (F3)

76

Page 77: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

- Aree per parcheggi pubblici (P) Le aree esterne all’ambito urbano sono state così distinte:ZONA A.S.I. Tale zona ha per fine il recupero e l’espansione per destinazioni prevalentemente industriali delle attività produttive. In tale zona trovano applicazione le norme e le prescrizioni stabilite dal vigente Piano Regolatore dell’Area Industriale ‘Val d’Agri’. INSEDIAMENTI PRODUTTIVI ESTERNI ALL’AMBITO URBANOTali aree sono destinate ad insediamenti per l’artigianato, la piccola industria, il commercio ed i servizi. In queste aree non è consentita la realizzazione di impianti e attrezzature per la gestione del ciclo dei rifiuti come definiti nel successivo articolo. L’attuazione delle aree è subordinata alla redazione di piani particolareggiati di iniziativa pubblica o convenzionati di iniziativa privata estesi all’intera superficie di ciascun comparto come delimitato negli elaborati grafici del RU.ZONA AGRICOLALa maggior parte del territorio comunale è destinata alle attività agricole ed è denominata zona AGRICOLA. Nella zona Agricola si applica quanto previsto dal comma 7 dell’art. 44 della L.R. n. 23/1999, così come introdotto dalla L.R. n. 3/2002 di modifica e integrazione alla stessa L.R. n. 23, che si riporta integralmente: In via transitoria, nei R.U. approvati ai sensi del precedente 1° comma, fino alla data di approvazione del PSC, (o scheda strutturale comunale allegata al PSP), gli interventi consentiti in “zona agricola” (zona “E” D.M. n. 1444/68), previa dimostrazione della loro funzionalità all’attività agricola, sono sottoposti alle seguenti limitazioni: a) densità fondiaria massima residenziale = 0,03 mc/mq; b) densità fondiaria massima per annessi agricoli = 0,07 mc/mq.

Piano Regolatore Generale del Comune di Spinososiamo in attesa di ricevere documentazione dall’Amministrazione

1.8.4. I VINCOLI PRESENTI SUL TERRITORIO 1.8.5. MAPPA CATASTALE O DEFINIZIONE DI MACROZONE DEMANIALI1.8.6. INVENTARIO DEI SOGGETTI AMMINISTRATIVI E GESTIONALI - Regione Basilicata, Assessorati: ambiente, agricoltura, attività produttive- Provincia di PZ, Assessorati: ambiente e agricoltura- Amministrazioni comunali: Grumento Nova, Montemurro, Spinoso.- CFS- provinciale, comandi di stazione- Parco Nazionale dell'Appennino Lucano- Associazioni ambientali, di categoria, CEAS

1.8.7. ANALISI DEL PATRIMONIO INSEDIATIVO, DELLE INFRASTRUTTURE E DEI DETRATTORI AMBIENTALI

77

Page 78: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.9. QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-TERRITORIALE E PRINCIPALI STRUMENTI DI ATTUAZIONE

Il complesso sistema della programmazione economico-territoriale in Basilicata fa riferimento sia a quanto definito nella legislazione regionale di settore (legge……) con la previsione di specifici strumenti di programmazione della Regione, delle Province e degli EE.LL. sovraordinati che alla ordinaria programmazione di bilancio ai differenti livelli. Questione ancora aperta, in termini di soggetto istituzionale-territoriale di riferimento e di competenze allo stesso attribuite, è la dimensione locale sovra comunale che non ha trovato ancora riferimenti consolidati. La recente istituzione delle Aree Programma (.sei? con esclusione dei due capoluoghi di provincia) in sostituzione delle Comunità Locali (introdotte con legge regionale … e poi successivamente soppresse con la istituzione delle Aree Programma) mantiene aperte questioni relative sia alla adeguata perimetrazione delle stesse (in riferimento allo svilupparsi di adeguate politiche di sviluppo locale) e sia questioni relative alle effettive competenze attribuite al nuovo ente territoriale sovra comunale. La programmazione economico-territoriale degli ultimi anni, soprattutto con riferimento alle risorse finanziarie comunitarie piuttosto che a quelle ordinarie, ha individuato prima nei Progetti Integrati Territoriali (PIT) e Progetti Integrati per lo Sviluppo Urbano (i PISUS per i due capoluoghi di provincia) e oggi nei Progetti Integrati di Offerta Turistica (PIOT)….e per le città?? e nei Piani di Offerta Integrata di Servizi (POIS) e nei Piani di Sviluppo Locale (promossi dai Gruppi di Azione Locale all’interno del programma Leader riferito alle risorse FEARS nella programmazione comunitaria 2007-2013) nuovi strumenti di programmazione delle risorse attribuite agli EE.LL. al fine di favorire, a meno della programmazione di risorse attestate alla Regione ed in parte non rilevante alle Province, una effettiva programmazione dal basso degli interventi legati sia al tema dello sviluppo locale (con riferimento ai settori caratterizzanti la regione…turismo, agricoltura….) che a quello della gestione dei servizi di base presenti sul territorio nell’ottica di favorire pari opportunità occupazionali e di vita negli specifici contesti territoriali. Alcuni degli strumenti di programmazione sopra richiamati assumono particolare rilevanza nelle politiche di tutela e gestione delle aree protette (e tra queste quelle della Rete Natura 2000) sia in riferimento alla definizione di azioni ed interventi in particolare contenuti nelle Misure di Conservazione e soprattutto nei Piani di Gestione dei SIC che alla definizione di un efficace sistema di governante per immaginare una efficiente gestione ed attuazione di quanto previsto negli strumenti di gestione. Nel presente capitolo, e con specifico riferimento a quanto nei programmi fa riferimento a temi di interesse per la tutela e valorizzazione delle aree protette e delle aree Rete Natura 2000 in particolare, si restituisce un sintetico quadro conoscitivo della recente programmazione di interesse regionale, con riferimento in particolare alla programmazione delle risorse comunitarie e delle risorse finanziarie FAS di interesse diretto ed indiretto dei Piani di Gestione (paragrafi……..); al paragrafo……..vengono riportati i principali contenuti dei Regolamenti comunitari di interesse e delle norme sulla Condizionalità.Al paragrafo 1.9.7. viene restituito un quadro attendibile della principale progettualità sviluppata negli ultimi anni con riferimento all’Ambito Territoriale Omogeneo ed ai SIC di interesse del presente Piano di Gestione, come desunto dalla analisi ed elaborazione di dati ufficiali relativi agli interventi finanziati a valere sui Programmi Operativi ed agli APQ all’interno della Intesa Istituzionale di programma (….) ed a valere su fondi…..CIPE/FAS e dalle interviste ad amministratori e tecnici condotte in ogni comune appartenente all’ATO di riferimento; la progettualità presa in esame fa riferimento a quanto programmato e impegnato (ed in larga parte attuato) negli ultimi 10 anni circa, periodo che coincide sostanzialmente con i due ultimi cicli di programmazione dei fondi strutturali comunitari da parte della Regione Basilicata, al fine di potere valutare, con le ovvie approssimazioni dovute in particolare alla non completezza dei dati disponibili, la dimensione e l’intensità, in termini di quantità di interventi, delle differenti politiche poste in essere e riferibili ai temi in generale dello sviluppo locale del territorio ed in particolare alle azioni ed interventi riferibili direttamente alle aree protette. Non è possibile, invece, sviluppare un più approfondito ragionamento sulla qualità e la reale

78

Page 79: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

efficacia delle recenti politiche poste in essere non avendo avuto a disposizione informazioni e dati utili in tal senso. Ciononostante è stata possibile ed interessante una prima valutazione (paragrafo 1.9.8.), almeno di tipo tendenziale, su quanto avviene e sta avvenendo sul territorio della Regione - con riferimento agli ATO indicati nel Programma Rete Natura 2000 come ambiti territoriali minimi a cui riferire le attività conoscitive e progettuali finalizzate alla definizione di politiche di tutela, conservazione e valorizzazione delle aree ZPS e SIC. Nell’ultimo paragrafo 1.9.9. viene fornita una prima indicazione delle risorse finanziarie potenzialmente utilizzabili per l’attuazione delle misure più significative e prioritarie previste dal Piano di Gestione. Si fa in particolare riferimento, contestualizzando le differenti misure finanziare attivabili, al quanto di interesse contenuto nei fondi strutturali 2007-2013; pur essendo in chiusura dell’attuale periodo di programmazione dei fondi strutturali comunitari si ritiene ancora possibile, infatti, l’utilizzo di tali fondi compatibilmente con la reale disponibilità delle risorse non ancora spese. Risorse minori per le finalità del PdG possono essere prese in considerazione a valere sui fondi FAS e, in misura molto limitata, su altri programmi comunitari di interesse. Aspetto importante da considerare è quello relativo infine al possibile utilizzo per l’attuazione dei PdG di risorse rinvenienti dalla programmazione comunitaria strutturale del prossimo settennio, pur in assenza di definizione dei nuovi Regolamenti per la programmazione dei fondi comunitari. Al paragrafo 1.9.9.4. si indicano comunque, sulla base dei documenti UE ufficiali ad oggi disponibili, gli orientamenti principali della prossima programmazione comunitaria con riferimento soprattutto ai nuovi indirizzi della PAC e degli indirizzi per la gestione delle aree protette, ed in generale per la valorizzazione e tutela delle risorse naturali e culturali, che potranno trovare definizione nei futuri Programmi Operativi Regionali 1.9.1. LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI COMUNITARI Nei successivi paragrafi si riportano in sintesi i contenuti dei principali programmi riferibili ai fondi strutturali

comunitari con riferimento ai due ultimi settenni. Oltre ad una sintetica restituzione dei principali contenuti programmatico-operativi dei programmi si riportano anche i principali interventi previsti, ed in parte attuati, riferibile alle politiche di tutela, conservazione e valorizzazione delle aree protette in generale e delle aree del Programma Rete Natura 2000 in particolare. Nel primo settennio è presente un unico strumento di programmazione della Regione (il POR ed il relativo Complemento di Programmazione) a valere sui fondi strutturali FESR, FSE, FEAOG; nel successivo settennio, in base ai nuovi regolamenti comunitari, i Piani operativi regionali sono tre: il POR FESR, il POR FSE, il POR FEARS finalizzato alla attuazione delle politiche indicate nel Piano di Sviluppo rurale regionale.

1.9.1.1. Gli strumenti della programmazione del periodo 2000-2006

Il Programma di Sviluppo del Mezzogiorno (PSM, delibera CIPE del 14/5/99) profila le linee guida della programmazione 2000-2006 dello sviluppo delle regioni italiane ad obiettivo 1 (Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) con il sostegno dei fondi strutturali comunitari. Predisposto dal Ministero del Tesoro e del Bilancio, esso è frutto della concertazione avviata nell’ambito dei tavoli di programmazione previsti dalla delibera CIPE del 22 dicembre 1998 tra amministrazione centrale, Regioni e parti economiche e sociali. L'obiettivo generale di sviluppo delle aree del Mezzogiorno andrà conseguito attraverso una strategia di sviluppo ambientalmente sostenibile, articolata in sei assi prioritari di intervento1, fortemente integrabili tra loro in quanto le linee di azione comprese in ciascun asse sono costituite da insiemi di interventi settoriali, tra loro collegati, che puntano ad obiettivi comuni.

1 I sei assi prioritari che costruiscono il sistema organico degli obiettivi sono: Asse I, risorse naturali; Asse II, risorse culturali; Asse III, risorse umane; Asse IV, Sistemi locali di sviluppo; Asse V, Città; Asse VI, Reti e nodi di servizio.

79

Page 80: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Il Programma di Sviluppo del Mezzogiorno si articola in Programmi Operativi, che costituiscono strumenti di attuazione delle linee di intervento cofinanziate dai Fondi strutturali comunitari, in coerenza con la programmazione degli investimenti finanziati con le risorse nazionali per le aree depresse, nonché con le risorse ordinarie delle Amministrazioni nazionali di settore, delle Regioni e degli Enti locali, attraverso la definizione e l'attuazione delle Intese istituzionali di programma. A tal fine vengono identificate le seguenti tipologie di Programmi:

Programmi operativi nazionali (PON) e Programmi Operativi Multiregionali (POM), che si riferiscono a linee di intervento a valenza nazionale e settoriale2;

Programmi operativi regionali (POR) che, articolati con riferimento agli stessi Assi di intervento ed agli obiettivi generali, assumono la forma e i contenuti dei progetti integrati territoriali3 oltre che di politiche settoriali.

I Programmi Operativi Multiregionali (P.O.M.) sono tutti quei progetti finanziati nell’ambito del QCS delle regioni obiettivo 1, la cui titolarità è delle Amministrazioni Centrali o di aziende come le FFSS, la Telecom, l’Enel, ecc. I programmi sono finalizzati a realizzare interventi settoriali o ad affrontare specifiche problematiche che interessano più regioni e possono essere monofondo o plurifondo.Di seguito si riportano gli specifici POM di interesse della Regione Basilicata:POM - Sviluppo e Valorizzazione del Turismo SostenibilePOM – Parco Progetti: Una Rete per lo Sviluppo LocalePOM – Attività di sostegno ai servizi di Sviluppo per l’Agricoltura

Il POR 2000-2006 ed il Complemento di programmazione della Regione BasilicataIl POR 2000-2006 della Regione Basilicata, strumento di attuazione delle linee strategiche di

sviluppo contenute nel Programma Regionale di Sviluppo, per quanto attiene l'utilizzo delle risorse comunitarie e delle poste nazionali e regionali di cofinanziamento, assume quale finalità prioritaria per l’azione da sviluppare nel periodo 2000/2006 le seguenti linee strategiche generali: superare la condizione di perifericità: la strategia punta a incentivare la proiezione esterna del sistema

economico lucano, sia promuovendo la presenza dei prodotti locali sui mercati di esportazione, sia creando le convenienze per attrarre nella regione operatori nazionali ed internazionali; sono previste le seguenti azioni:

a1) allargare la base produttiva regionalea2) accrescere i vantaggi localizzativi delle imprese, sia locali sia esternea3) adeguare le reti di trasporto e di telecomunicazione

mirare ad uno sviluppo sostenibile attuando gli interventi per la difesa del suolo e riservando primaria attenzione alle produzioni che si adattano all’ambiente e sono in grado di creare occasioni occupazionali; sono previste le seguenti azioni:

2 Sicurezza, Ricerca scientifica - tecnologica e alta formazione, Trasporti (con riferimento alle grandi infrastrutture di rete), Scuola (per quanto riguarda le azioni di interesse nazionale), Pesca (con riferimento alla gestione delle risorse ittiche marine di interesse nazionale)3 Nei POR, agli interventi di stretta competenza regionale si potranno affiancare interventi a titolarità delle Amministrazioni centrali: Protezione civile, Energia (salvo le fonti rinnovabili), Sviluppo locale (ad eccezione dei patti territoriali e degli strumenti regionalizzati), Beni culturali, Innovazione nella pubblica Amministrazione. In tal modo sarà realizzata una maggiore efficienza ed efficacia degli interventi, attuando uno stretto coordinamento operativo con il complesso dell'azione di sviluppo regionale. Analogamente, per la realizzazione di specifici interventi a valenza interregionale, le regioni potranno concludere accordi volti ad assicurare la necessaria copertura finanziaria a valere, per la parte di propria competenza, sui rispettivi Programmi operativi regionali.

80

Page 81: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

b1) riservare un ruolo primario all’agricoltura e alle attività ad essa connesseb2) gestire le risorse naturali coerentemente con gli impegni di salvaguardiab3) valorizzare le risorse ambientali e storico-culturalib4) considerare il turismo come un’industriab5) fare spazio all’economia sociale

riequilibrare il rapporto tra aree urbane ed aree rurali della regione per accrescerne la vivibilità; sono previste le seguenti azioni:

c1) potenziare l’organizzazione urbana regionalec2) valorizzare le aree ruralic3) interrompere il processo di marginalizzazione delle aree interne

Con riferimento invece alla territorializzazione degli interventi e quindi alla individuazione di ambiti e sistemi territoriali su cui incardinare l'attività di programmazione dal basso, sia di tipo ordinario che legata alla attuazione dei singoli assi strategici di programma, il POR individua un primo insieme di ambiti territoriali locali.Il Complemento di programmazione del POR articola le diverse azioni previste in misure, definendone le procedure ed i tempi di implementazione; si individuano inoltre le 10 aree in cui alcune misure del POR dovranno attuarsi sulla base di Progetti Integrati di Intervento.

Nel POR furono individuati sei Assi prioritari di intervento:Asse I -Valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali (Risorse Naturali);Asse II-Valorizzazione delle risorse culturali e storiche (Risorse Culturali);Asse III-Valorizzazione delle risorse umane (Risorse Umane);Asse IV-Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo (Sistemi Locali di Sviluppo);Asse V-Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata (Città);Asse VI-Rafforzamento delle reti e nodi di servizio (Reti e nodi di servizi).

Tale articolazione rispecchia i settori maggiormente suscettibili di determinare un impatto rilevante sulla produttività totale dei fattori e, quindi, sulla crescita economica, perseguendo nel contempo l’obiettivo della sostenibilità ambientale.Con riferimento alle finalità del PdG delle aree protette, quest’ultimo obiettivo risulta di specifico interesse; tale obiettivo viene perseguito prioritariamente nell’Asse I attraverso l’individuazione di interventi diretti alla tutela e conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali e permea anche tutti gli altri assi, prevedendo azioni mitiganti che riducano i fattori di pressione ed aggressione sull’ambiente.Anche gli interventi riferibili all’Asse II, attraverso la valorizzazione mirata delle risorse culturali, poteva contribuire a caratterizzare l’immagine turistica della Basilicata inducendo nuove forme di attività imprenditoriali e creando occasioni di lavoro.

Di specifico interesse gli interventi programmati nella misura 1.4. dell’Asse I. Di seguito si riporta quanto indicato nel documento di programmazione:La Regione Basilicata – per quanto attiene ai beni naturali e paesaggistici – persegue il duplice obiettivo di conservazione e di valorizzazione economica delle risorse. Si tratta di due obiettivi strettamente integrati e interdipendenti: il successo della valorizzazione dell’importante patrimonio esistente è infatti in primo luogo legato alla sua efficace conservazione.Il “prodotto” natura può costituire un fattore di sviluppo economico sostenibile – generando occasioni di lavoro e di reddito – soltanto se è di qualità e se viene immesso sul mercato in forma competitiva. Al tempo stesso esso può risultare appetibile per la clientela internazionale e nazionale soltanto se offerto

81

Page 82: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

congiuntamente al bene cultura (da cui la stretta integrazione tra le linee di intervento qui proposte e quelle delineate con riferimento all’Asse II).Ne consegue l’esigenza di programmare e promuovere interventi finalizzati a mettere in rete, a fini di sviluppo, beni naturali e beni culturali per l’attuazione della strategia complessiva di Rete Ecologica.Il conseguimento degli obiettivi delineati può essere reso possibile, nell’ambito del POR, da linee di intervento che consentano di rendere fruibile il patrimonio naturale della regione attraverso l’erogazione di servizi di qualità, adeguatamente pubblicizzati e supportati da una soddisfacente organizzazione logistica dei contesti interessati.Tali linee di intervento possono essere così dettagliate: predisposizione della Carta Regionale della Rete Ecologica assistenza alla predisposizione degli strumenti di pianificazione delle aree protette e dei siti Natura 2000

(Piani di gestione); interventi di tutela e valorizzazione della biodiversità: ampliamento delle conoscenze di base funzionali

alla realizzazione della Rete Ecologica; interventi per la tutela di habitat/specie naturali e seminaturali; assistenza alla predisposizione dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 e delle aree protette regionali; sensibilizzazione e divulgazione sui temi della Rete Ecologica; marketing territoriale e promozione di network tra aree protette.

conservazione e valorizzazione del sistema delle aree naturali (aree protette, , siti Natura 2000 ecc.), mediante interventi di ripristino e recupero, degli ambiti degradati e vulnerabili anche mediante l’eliminazione dei detrattori ambientali, al fine di migliorarne la fruibilità ;

promozione delle attività locali, in stretto collegamento con gli Assi III e IV quali:- rafforzamento delle attività di manutenzione del paesaggio e del territorio e organizzazione della fruizione ambientale;- promozione di attività imprenditoriali connesse alla tutela, recupero, manutenzione del patrimonio naturalistico e culturale di tali aree;- promozioni di attività economiche per lo sviluppo delle attività artigianali, turistico– ricettive, di valorizzazione delle tipicità locali, nonché per la realizzazione di reti di promozione dell’offerta, mediante il ricorso alla nuove tecnologie della società dell’informazione;- valorizzazione di micro – filiere locali con forti caratteristiche di qualità e di estensione territoriale limitata; - azioni di valorizzazione e promozione territoriale strettamente legate ai territori delle aree protette e dei siti Natura 2000 (marketing ambientale);

La strategia di Valorizzazione delle risorse culturali e storiche (Risorse Culturali) contenuta nell’Asse II viene perseguita nell’ambito del POR attraverso linee di intervento da attuarsi secondo un approccio integrato sia di tipo tematico (formazione di sistemi, distretti, filiere, reti culturali) che a scala territoriale (connessione intersettoriale tra risorse culturali, ambientali e turistiche), tale da consentire da una parte di innalzare la qualità ed il livello di fruibilità del patrimonio culturale e dall’altra di migliorare la qualità dell’offerta di servizi ricreativi, culturali e per il tempo libero. Tra queste linee, le più significative facevano riferimento a: interventi conservativi, di valorizzazione e di ristrutturazione funzionale di aree e parchi archeologici, di

complessi architettonici, di beni storico-artistici monumentali e di culto, inclusi eventuali interventi accessori nelle aree di esclusiva pertinenza dei manufatti oggetto di intervento, per migliorarne la fruibilità e favorire lo svolgimento di attività culturali;

recupero e messa a valore di beni archivistici e bibliografici di notevole valore storico, contestualmente ai manufatti culturali che li contengono;

82

Page 83: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

realizzazione e potenziamento di strutture operanti nel campo della conservazione e valorizzazione, del recupero e restauro del patrimonio culturale – quali musei, spazi espositivi, laboratori, archivi e centri dedicati alla tutela e salvaguardia di manufatti e reperti storico-culturali – con particolare riguardo verso le istituzioni legate alle peculiarità demoantropologiche dei singoli territori (es., musei delle tradizioni popolari e religiose, della civiltà contadina, ecc.);

valorizzazione paesaggistica di aree e centri storici di interesse culturale, individuati in base alle disposizioni normative vigenti e secondo i criteri stabiliti nell’ambito del QCS, attraverso interventi di risanamento e riqualificazione,, al fine di esaltarne le peculiarità intrinseche e quelle territoriali in cui si inseriscono; in sede di Complemento di Programmazione verranno definite forme di coinvolgimento della Sovrintendenza Regionale del MiBAC per la individuazione delle tipologie di intervento ammissibili;

miglioramento dell’accessibilità e fruibilità dei beni culturali oggetto di recupero e valorizzazione e potenziamento dei connessi servizi alla visita;

sviluppo e diversificazione dell’offerta dei servizi culturali, di spettacolo animazione e per il tempo libero nonché azioni di miglioramento delle prestazioni qualitative degli stessi, sostenendo il ricorso a tecnologie informatiche e multimediali anche per la realizzazione di sistemi a rete e di circuiti territoriali in grado di ottimizzare l’efficacia del servizio;

promozione di attività imprenditoriali connesse alla gestione delle risorse culturali nonchè di forme di integrazione tra imprenditorialità turistica di un territorio e relative risorse culturali;

sostegno allo sviluppo delle PMI (manifatturiere, artigianali, turistiche, commerciali e di servizi) locali, dedite ad attività caratteristiche dell’area interessata che possono avere e ricevere impatto dalla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali attraverso la tipizzazione delle lavorazioni e dei prodotti;

qualificazione delle filiere dell’indotto locale attivate dagli interventi sulle infrastrutture culturali e dal rafforzamento del tessuto imprenditoriale e delle reti di imprese collegate;

azioni ed iniziative di conoscenza, anche a livello internazionale, del patrimonio culturale regionale e di diffusione della cultura del territorio assicurando - attraverso campagne divulgative (ad esempio nelle scuole) o materiale pubblicitario che utilizzino gli strumenti innovativi della società dell’informazione - un’adeguata politica di comunicazione, promozione e marketing;

programmi di promozione e marketing orientati a specifici mercati turistici nazionali ed internazionali, che integrino offerta turistica (ricettività e servizi) ed offerta culturale;

azioni di affiancamento consulenziale, assistenza tecnica e formazione per il miglioramento delle competenze professionali al fine di rafforzare l’integrazione e l’efficacia degli interventi da realizzare nell’ambito dell’ Asse III ‘Risorse Umane’ e delle ‘Risorse per l’Assistenza Tecnica’.

Ovviamente, le politiche di tutela e valorizzazione delle aree protette potevano travare riferimenti indiretti di interesse anche negli altri ASSI e nelle misure dagli stessi previste.Più in generale, quindi, le linee d’intervento previste nell’ambito del Programma Operativo Regionale, attraverso cui vengono attuate le strategie degli assi prioritari, si articolano in 47 misure, di cui 22 cofinanziate dal fondo FESR, 12 dal fondo FSE e 13 dal FEAOG, secondo quanto sintetizzato nel prospetto seguente:

Numero delle misure per Asse Prioritario e Fondo Strutturale

83

Page 84: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

ASSE FONDOFESR

FONDO FSE

FONDO FEAOG

TOTALE MISURE

I - Risorse naturaliII - Risorse culturaliIII –Risorse umaneIV - Sistemi locali di sviluppoV - CittàVI - Reti e nodi di servizioAssistenza tecnica

5129221

====12========

1====11======

611520231

TOTALE MISURE 22 13 12 47

In realtà il numero totale delle misure comprende anche 5 misure che sono state disattivate con la revisione di metà percorso e precisamente le misure III.1.A.3, IV.2, IV.3, IV.7 e IV.18 conservate “per memoria”.Di seguito si riporta, per completezza, l’elenco, per asse prioritario, delle misure del Programma Operativo Regionale con l’indicazione del fondo strutturale cofinanziatore:

Identificativo della misura

Titolo della misura Fondo strutturale

I.1I.2I.3I.4I.5I.6

Ciclo integrato dell’acqua Silvicoltura protettivaRifiuti ed inquinamentoRete ecologicaMonitoraggio e prevenzione ambientale e territorialeRisorse energetiche

FESRFEAOGFESRFESRFESRFESR

II.1 Tutela e valorizzazione delle risorse storico-culturali FESR

III.1.A.1III.1.A.2III.1.A.3(Per memoria)

III.1.B.1III.1.C.1

III.1.C.2III.1.C.3III.1.D.1

III.1.D.2III.1.D.3

Organizzazione dei servizi per l’impiego Inserimento e reinserimento nel mondo del lavoroInserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne fuori dal MdL da più di 6 mesi o 12 mesi

Inserimento e reinserimento di gruppi svantaggiatiAdeguamento del sistema della formazione professionale e dell’istruzioneFormazione superioreFormazione permanenteSviluppo della formazione continua, della

FSEFSE

FSE

FSEFSE

FSEFSEFSE

84

Page 85: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Identificativo della misura

Titolo della misura Fondo strutturale

III.1.D.4

III.1.E.1

III.1.T.1

III.2III.3

flessibilità del M.d.L. e della competitività delle imprese pubbliche e private con priorità alle PMI

Adeguamento delle competenze nel settore della P.A.Sviluppo e consolidamento della imprenditorialità ed emersione del lavoro irregolare Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologicoPromozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro Misura trasversale con azioni collegate agli assi prioritari

Sistema regionale per la ricerca e l’innovazioneEdilizia scolastica

FSEFSE

FSE

FSEFSE

FESRFESR

IV.1

IV.2 (Per memoria)

IV.3 (Per memoria)IV.4IV.5IV.6IV.7 (Per memoria)IV.8IV.9IV.10IV.11IV.12

IV.13IV.14IV.15

IV.16IV.17IV.18 (Per memoria)IV.19

Miglioramento della dotazione infrastrutturale per industria, artigianato e serviziPolitiche per il “mercato” a favore delle imprese industriali, artigianali, commerciali e dei serviziSostegno alla creazione di nuove imprese Aiuti ai servizi alle imprese Sostegno all’impresa turistica ed alle iniziative di mercatoValorizzazione e promozione turisticaStrumenti di finanza innovativa Investimenti nelle aziende agricoleDiversificazione dell’attività aziendale Imprenditoria giovanileCommercializzazione dei prodotti di qualitàMiglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoliSilvicoltura produttivaRealizzazione di servizi essenziali per le popolazioni ruraliRinnovamento e miglioramento dei villaggi e protezione e tutela del patrimonio ruralePiccoli interventi per l’adeguamento delle zone ruraliFormazione per gli operatori agricoliIngegneria FinanziariaPromozione di imprese industriali, artigianali, del

FESR

FESR

FESRFESRFESRFESRFESRFEAOGFEAOGFEAOGFEAOGFEAOG

FEAOGFEAOGFEAOG

FEAOGFEAOGFEAOGFESR

FESR

85

Page 86: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Identificativo della misura

Titolo della misura Fondo strutturale

IV.20commercio e dei serviziPromozione dell’internazionalizzazione del sistema Basilicata

V.1

V.2

Politiche per il rafforzamento e la riqualificazione delle aree urbaneServizi alla persona e alla comunità

FESR

FESRVI.1VI.2

Potenziamento del sistema regionale di trasporto Reti immateriali

FESRFESR

A.T.1 Azioni di assistenza tecnica FESR

Oltre alla programmazione degli interventi per settori, secondo gli ASP, particolare attenzione è stata rivolta a valutare come gli investimenti, anche attraverso al ricorso delle procedure per bando (programmazione dal basso), possano essere programmati e gestiti in ambiti territoriali che fanno specifico riferimento a condizioni di omogeneità di condizioni, vocazioni e potenzialità di sviluppo.Il POR ha introdotto i cosiddetti Progetti Integrati Territoriali (settoriali o per aree), così come indicati nelle “Linee guida su programmazione e valutazione ex-ante” del Dipartimento delle politiche di Sviluppo ed in coerenza con la Delibera Cipe del 14 maggio 1999, intesi come un “insieme di azioni intersettoriali, strettamente coerenti e collegate tra di loro, che convergono verso il conseguimento di un comune obiettivo di sviluppo”. La strategia dei PIT doveva ruotare intorno ad un’idea forza per lo sviluppo e/o il riequilibrio territoriale: tale idea forza scaturiva da una precisa identificazione dei punti di forza e delle vocazioni del territorio, in particolare per quanto riguarda la dotazione di risorse e lo stato della loro utilizzazione, ovvero dalla ricognizione di domande sociali predominanti negli ambiti territoriali di riferimento. Fra le idee forza individuabili per la promozione di progetti territoriali spiccava la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali di diverse aree interne (finora scarsamente utilizzate a fini di sviluppo e coesione sociale ed in taluni casi minacciate da rischi incombenti di degrado) e la valorizzazione di attività produttive locali che avevano (ed hanno!) bisogno di interventi straordinari per attivare processi di sviluppo integrati efficaci.Il Complemento di programmazione del POR individuava 10 ambiti territoriali con specifico riferimento alle misure da attuare attraverso i PIT4: i due capoluoghi di provincia, 5 aree nella provincia di Potenza, 3 aree nella provincia di Matera.

Con riferimento alle aree oggetto del presente Piano di gestione……selezionare solo quelle di interesse dall’elenco sottostanteComunità montane Lagonegrese, Sinni e Val Sarmento;Comunità montana Medio Agri, Alto Agri e i comuni di Corleto Perticara e Guardia Perticara (CM Camastra – Alto Sauro);

4 Tali aree non erano comunque, come opportunamente dichiarato nello strumento di programmazione, da ritenersi esaustive e vincolanti in maniera rigida, poiché la strategia dei PIT nasce dalla identificazione dei punti di forza e delle vocazioni, delle risorse e delle opportunità del territorio e si sviluppa attorno ad una idea di sviluppo. Il PIT è quindi un insieme di azioni intersettoriali coerenti e collegate tra loro, che convergono verso un obiettivo comune di sviluppo.

86

Page 87: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.9.1.2. Gli strumenti della programmazione del periodo 2007-2013

Il Documento Strategico Regionale (DSR) assume, alla base del ciclo di programmazione per il periodo 2007-2013, il macro obiettivo di “collegare stabilmente la Basilicata ad un’area caratterizzata da uno sviluppo più intensivo proponendo questo territorio regionale come prolungamento della direttrice di sviluppo adriatica e facendo compiere al sistema socio-economico regionale un salto, non solo quantitativo ma anche qualitativo”. Ciò, necessariamente, richiede l'apertura e il collegamento del territorio regionale alle reti nazionali ed internazionali attraverso gli ambiti relazionali individuati dalle Piattaforme strategiche che includono la Basilicata in un disegno di sviluppo integrato regionale-nazionale-transnazionale più ampio.

Il suddetto macro-obiettivo scaturisce da un'analisi di scenario da cui emerge in particolare la marginalizzazione delle aree interne della regione.

L’obiettivo generale indicato nel DSR rappresenta il riferimento per la definizione degli obiettivi specifici riportati oltre che negli strumenti ordinari di programmazione regionale, soprattutto nei tre principali Programmi Operativi Regionali approvati in riferimento alla programmazione comunitaria 2007-2013: il PO FESR, il PO FSE ed il Programma di Sviluppo Rurale Regionale (FEARS).

Nella programmazione dei fondi comunitari per il periodo 2007-2013, la regione Basilicata è stata inclusa tra le regioni nell’area “Convergenza” in regime di phasing out.Questa nuova condizione rappresenta oggi per la regione un elemento di penalizzazione piuttosto che di vantaggio, in quanto sono cambiate le principali condizioni macroeconomiche di riferimento5. L’uscita della Basilicata dall’Obiettivo 1 ha escluso la Regione dai principali programmi operativi nazionali ed interregionali che, per quanto riguarda il mezzogiorno del paese, sono rivolti a tutte le altre regioni meridionali con esclusione della Basilicata. Una tale condizione negativa risulta solo in parte attenuata dalla inclusione, invece, della Basilicata nei programmi nazionali ed interregionali a valere sul Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS)6 , ed in particolare nei Programmi Attuativi Interregionali relativi al settore energia ed agli attrattori culturali, naturali e turismo.

La Regione Basilicata, ha predisposto i Programmi Operativi Regionali a valere sui fondi strutturali comunitari e ha dato avvio, pur con alcuni ritardi, alla attuazione degli interventi e delle attività programmate.

I Programmi Operativi Regionali a valere sui fondi comunitari FESR, FSE, FEASRGli Orientamenti Strategici Comunitari in materia di coesione (OSC) hanno costituito il quadro di riferimento essenziale per l’impostazione delle politiche di coesione in Basilicata. La strategia regionale per la coesione punta infatti, coerentemente con gli OSC, a:

1. Rendere più attraente la Basilicata ed i suoi territori (Orientamento 1) migliorandone l’accessibilità, promuovendone l’apertura e garantendo una qualità e un livello adeguati di servizi.

5 Dopo la fase di crescita accelerata registrata negli anni a cavallo della fine del secolo, si registrano oggi in Basilicata valori dei principali indicatori economici che configurano un forte arretramento della realtà regionale, in una condizione non tanto di minori risorse aggiuntive, ma soprattutto di una maggiore concorrenza e competitività.

6 Il FAS destina risorse aggiuntive ai fondi strutturali comunitari, che comprendono già una quota di cofinanziamento nazionale, ed è finalizzato a favorire politiche di sviluppo regionale, in particolare nel Mezzogiorno. Il Fondo sarà utilizzati per l’85% nelle regioni Meridionali e per il rimanente 15% nelle regioni del Centro-Nord.

87

Page 88: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

2. Promuovere l’innovazione, l’imprenditorialità e lo sviluppo dell’economia della conoscenza mediante lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, comprese le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Orientamento 2). La strategia regionale per la coesione, come si è detto in precedenza, dà assoluta priorità agli interventi riconducibili alla rinnovata agenda di Lisbona, considerandoli essenziali per il rilancio della crescita e dell’occupazione in Basilicata, nonché per la definizione del nuovo modello di sviluppo regionale. Ricadono in quest’ambito, come si è detto, gli interventi di rafforzamento del sistema regionale della ricerca e dell’innovazione;

3. Creare nuovi e migliori posti di lavoro attirando un maggior numero di persone verso il mercato del lavoro o l’attività imprenditoriale, migliorando l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e aumentando gli investimenti nel capitale umano (Orientamento 3). Questo orientamento, a cui contribuiscono in maniera decisiva gli interventi del PO FSE Basilicata 2007-2013, verrà perseguito anche attraverso il FESR con interventi sulle strutture, i servizi e l’efficienza delle imprese, oltre che per effetto dell’azione generale di rafforzamento ed innovazione del tessuto produttivo e del contesto strutturale.

Sulla base di appositi Regolamenti Comunitari, la programmazione dei fondi comunitari per il periodo 2007-2013, è avvenuta in modo in parte diverso rispetto al precedente periodo di programmazione e con strumenti che hanno assunto una differente denominazione. Lo Stato ha elaborato un Documento Strategico Nazionale e, di concerto con le regioni del Mezzogiorno, un Documento Strategico per il Mezzogiorno. Le regioni hanno a loro volta elaborato ed approvato un proprio Documento Strategico Regionale in base al quale sono stati predisposti specifici documenti di programmazione con riferimento alle diverse tipologie di fondi definiti dalla Commissione Europea.

Sulla base degli obiettivi generali recepiti dal Documento Strategico Regionale sono stati predisposti ed approvati i tre Programmi Operativi relativi agli interventi finanziati o cofinanziati dalla Unione Europea, secondo una logica di forte integrazione delle politiche sottese a ciascun programma.

La Regione ha elaborato ed approvato tre distinti programmi, al posto dell’unico POR del precedente periodo di programmazione, che consentono la programmazione dell’impiego dei tre Fondi che l’Unione Europea mette a disposizione: Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (F.E.S.R.), Fondo Sociale Europeo (F.S.E.) e Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (F.E.A.S.R.).Tali programmi sono stati redatti in coerenza con gli Orientamenti Strategici Comunitari ed in riferimento agli obiettivi generali e specifici contenuti nel IV Rapporto sulla Coesione della EU, che definiscono principi e priorità di una politica volta alla coesione e allo sviluppo delle regioni europee,  e sulla base del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013, che indica invece gli obiettivi prioritari verso cui le regioni italiane devono indirizzare le risorse comunitarie, in raccordo organico con le strategie nazionali ed in linea con il Documento Strategico Regionale.

Il Programma Operativo F.E.S.R., coerentemente con il Regolamento (CE) n. 1080/2006, individua le modalità attraverso cui promuovere la crescita economica e la capacità di innovazione per qualificare la Basilicata come territorio aperto, attrattivo, competitivo, inclusivo e coeso, valorizzando in particolare le sue risorse ambientali ed umane. 

Il Programma Operativo F.S.E., coerentemente con il Regolamento (CE) n. 1081/2006, individua le modalità attraverso cui promuovere lo sviluppo, la piena occupazione e la qualità del lavoro, l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese pubbliche e private, nonché l’integrazione sociale e le pari opportunità.

88

Page 89: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Il Programma di Sviluppo Rurale F.E.A.S.R., coerentemente con il Regolamento (CE) n. 1698/2005, individua le modalità attraverso cui accrescere la competitività del settore agricolo e forestale, migliorare l’ambiente e la qualità della vita nelle aree rurali, sostenere la gestione e la tutela del territorio.

La predisposizione di tre strumenti programmatici distinti non dovrebbe ostacolare l’attuazione di una strategia unitaria di sviluppo regionale, resa possibile dalla previsione di appositi strumenti di settore e momenti di integrazione fra piani, programmi e risorse (comunitarie, nazionali e regionali) di cui la Regione si avvale a diverso titolo.

L’unitarietà della programmazione 2007-2013 per lo sviluppo e la coesione ha, in Basilicata, un valore fondamentale, per l’esigenza di integrare e coordinare politiche e fonti finanziarie di diversa origine, indirizzandole alla rimozione dei principali ostacoli allo sviluppo regionale.

Il PO FESR 2007-2013 La strategia regionale, declinata in particolare nel PO FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) condivide e declina le finalità del QSN di:

sviluppare i circuiti della conoscenza, dando priorità all’implementazione degli interventi collegabili alla rinnovata agenda di Lisbona, ovvero puntando alla valorizzazione ed al miglioramento delle risorse umane, nonché alla promozione e diffusione della ricerca e dell’innovazione;

accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione sociale, incrementando i servizi per l’inclusione sociale, per la qualità della vita e l’attrattività territoriale. La forte attenzione delle strategie regionali all’aumento di competitività ed all’investimento sui motori dello sviluppo non può prescindere da un contestuale bilanciamento della programmazione verso interventi per la coesione sociale e territoriale, l’inclusione, la qualità dei servizi e i diritti di cittadinanza. La regione punta inoltre sulla diffusione di un uso sempre più sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo;

potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza, sia attraverso strategie di valorizzazione dei sistemi produttivi, urbani e territoriali della regione, sia mediante interventi di ampliamento e qualificazione della dotazione infrastrutturale della regione;

internazionalizzare e modernizzare, in primo luogo perseguendo maggiori livelli di apertura attraverso la crescita dei livelli di accessibilità e la promozione del sistema produttivo regionale. La modernizzazione del sistema regionale è perseguita anche attraverso il rafforzamento della capacità amministrativa e dei sistemi di governance, che costituiscono una specifica priorità del PO FESR Basilicata 2007-2013.

Il PO FESR Basilicata, inoltre, è stato impostato coerentemente con le priorità strategiche indicate nel Documento Strategico Regionale. Con riferimento alle politiche di tutela e valorizzazione delle aree protette, due obietti vivi, tra gli altri appaiono significativi:

tutelare e valorizzare le risorse ambientali ed a promuovere lo sviluppo sostenibile (Linea Strategica III del DSR), intervenendo con azioni di tutela e valorizzazione delle specifiche componenti dell’ambiente regionale, nonché con azioni di protezione dal rischio ed in generale sulla qualità territoriale;

89

Page 90: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

innovare e qualificare la strategia produttiva regionale (Linea Strategica IV del DSR), attraverso la rimodulazione delle politiche delle imprese e del sistema degli aiuti, il rilancio del patrimonio storico, culturale ed ambientale come fattore di sviluppo, innovando il settore turistico, rilanciando l’agricoltura in direzione della competitività e della modernizzazione;

Per attuare le strategie generali del DSR, il PO FESR 2007 – 2013 si articola nei seguenti otto Assi prioritari: Accessibilità, Società della conoscenza, Competitività produttiva, Valorizzazione dei beni culturali e naturali, Sistemi urbani, Inclusione sociale, Energia e Sviluppo sostenibile, Governance ed Assistenza Tecnica.

La strategia in tema di accessibilità materiale e, di conseguenza, di apertura verso l’esterno può essere condensata nel seguente obiettivo dell’Asse I: assicurare ai cittadini ed alle imprese residenti standard elevati di accessibilità e di qualità dei servizi per la mobilità di persone e merci attraverso il potenziamento delle reti di trasporto e dei sistemi logistici.L’obiettivo perseguito dall’Asse II è fare della Basilicata una regione incentrata sulla “economia della conoscenza” attraverso il potenziamento delle ricerca, la diffusione delle innovazioni e lo sviluppo delle reti ICT.L’obiettivo perseguito dall’Asse III è accrescere il tasso di competitività sui mercati nazionali ed internazionali del sistema produttivo della Basilicata a livello sia settoriale che territoriale.L’obiettivo perseguito dall’Asse IV è accrescere, in una prospettiva di sviluppo turistico sostenibile, l’attrattività della Basilicata trasformando in vantaggio competitivo la variegata ricchezza dell’insieme delle risorse culturali e naturali e della biodiversità presenti sul territorio regionale.L’obiettivo perseguito dall’Asse V è valorizzare il ruolo di ‘motori dello sviluppo’ regionale proprio delle città attraverso il potenziamento delle reti urbane innovative, la diffusione dei servizi avanzati di qualità e l’innalzamento degli standard di vivibilità per i residenti.

L’Asse VI ‘Inclusione sociale’ persegue l’obiettivo generale di promuovere la ‘società inclusiva’ sostenendo la coesione economica sociale e territoriale e garantendo l’accessibilità e la qualità dei servizi pubblici e collettivi.L’obiettivo associato all’Asse VII è promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione delle risorse energetiche ed il miglioramento degli standard dei servizi ambientali, anche a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e delle imprese.Infine, l’obiettivo generale associato all’Asse VIII è quello di accrescere stabilmente la capacità delle amministrazioni pubbliche nelle attività di programmazione, gestione ed attuazione delle politiche regionali cofinanziate dal P.O.Con riferimento ai principali obiettivi di interesse specifico per i Piani di Gestione delle aree protette si fa riferimento ai due obiettivi di seguito riportati.

Valorizzazione dei beni culturali e naturaliLa regione Basilicata si caratterizza per presenza diffusione ricchezza e varietà di risorse culturali e naturalistiche che, per le loro intrinseche caratteristiche e dimensioni, necessitano di essere mobilitate e valorizzate secondo modalità organiche ed integrate in grado di dispiegare in tutto il suo potenziale quel vantaggio competitivo presente allo stato latente sia a livello di sistema regionale complessivo sia a scala infraregionale per i singoli areali da prendersi a riferimento. L’elemento catalizzatore delle politiche regionali in tema di risorse culturali e naturali nel ciclo di programmazione 2007-2013 dovrà corrispondere alla finalità di pervenire alla strutturazione di veri e propri

90

Page 91: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

pacchetti integrati di offerta turistica7 fortemente connotati ed individualizzati sotto il profilo tematico-territoriale in modo da innalzare in maniera permanente il grado di attrattività di specifici ambiti geografici definiti e selezionati in ragione della loro idoneità ad intercettare flussi crescenti di turismo e di consumi di qualità sui mercati nazionali ed esteri nonché diversificare le destinazioni turistiche lucane anche al fine di destagionalizzare i flussi di visitatori e vacanzieri. Una tale indicazione operativa rappresenta l’elemento di maggiore discontinuità rispetto al precedente periodo di programmazione allorquando le iniziative di mobilitazione e valorizzazione delle risorse naturali paesaggistiche e storico-culturali, non solo erano distribuite in una molteplicità di assi e misure con evidenti difficoltà di raccordo ed integrazione delle relative aree di politiche di intervento, ma soprattutto erano finalizzate prevalentemente alla difesa e salvaguardia del ‘potenziale turistico locale’ esistente e non alla sua spendibilità sul mercato: con il nuovo ciclo di programmazione, in altri termini, si tende a passare da una strategia ripiegata all’interno del contesto regionale ad una politica di attacco ai mercati nazionali ed esteri tale da trasformare l’attrattività dei territori in vantaggio competitivo a fini turistici.Energia e Sviluppo sostenibileNel PO si dichiara che la realizzazione di una strategia per la qualificazione ed il rafforzamento dell’ambiente sono un fattore cruciale per definire una maggiore attrattività e competitività del territorio regionale. Il P.O. FESR, in linea con le previsioni già contenute nel DSR, considera necessario passare da una visione strategica incentrata sul contenimento dei rischi, sulla tutela attiva, sulla minimizzazione degli impatti ambientali ad una nuova fase volta all’uso consapevole e sostenibile delle risorse energetiche ed ambientali come veri e propri fattori di sviluppo dell’economia regionale.In particolare, la strategia di intervento regionale per il ciclo di programmazione 2007-2013, in coerenza con gli OSC e la strategia delineata dal QSN per lo stesso periodo, si incentrerà sugli ambiti di intervento più rilevanti riguardo agli aspetti della opportunità di valorizzazione economica, di assicurare standard omogenei di servizi ambientali ai cittadini e alle imprese, di salvaguardia e tutela del patrimonio ambientale e della salute e sicurezza dei cittadini, con l’obiettivo di perseguire i seguenti risultati– valorizzazione economica e risparmio delle risorse energetiche, – razionale utilizzo delle risorse idriche, – gestione ottimale del ciclo integrato dei rifiuti e bonifica delle aree contaminate,– difesa attiva del territorio e prevenzione dai rischi naturali ed antropici.

In particolare, adeguate politiche di tutela, difesa e salvaguardia della salute umana pongono la necessità dell’attuazione di azioni di messa in sicurezza, bonifica e recupero agli usi collettivi delle aree regionali interessate da fenomeni di inquinamento locale, di natura antropica, o dalla presenza di elementi altamente dannosi per la salute umana, di origine naturale. presenza umana) e per l’altro ad azioni dirette esercitate dall’uomo (disboscamenti, infrastrutturazioni non coerenti con le condizioni di stabilità dei suoli, etc.) Infine, la condizione di fragilità del territorio determina una situazione diffusa di rischio idrogeologico, cui si affianca un rischio sismico che interessa la quasi totalità della regione, che rende necessario la messa in atto per il nuovo ciclo di programmazione di una strategia di previsione prevenzione e protezione da possibili scenari di criticità finalizzata a ripristinare condizioni di equilibrio idrogeologico stabili nel tempo.

Il sistema di obiettivi generali e specifici del POR FESR si incrocia estesamente con alcuni grandi obiettivi trasversali, di assoluta priorità per la Basilicata, che sul piano operativo troveranno attuazione all’interno di ciascun Asse prioritario. Nel PO si dichiara che gli obiettivi trasversali verranno perseguiti in stretto coordinamento con il PO FSE, con il PSR a valere sul FEASR e con il complesso delle politiche regionali.

7 Si veda in proposito quanto definito nel nuovo Piano Turistico Regionale in via di approvazione e richiamato nei paragrafi precedenti del presente report.

91

Page 92: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

In linea con gli OSC (Obiettivi Strategici Comunitari), la strategia regionale per la coesione, e specificamente il PO FESR, attribuisce inoltre un ruolo centrale alle azioni di rafforzamento della capacità amministrativa nella gestione ed attuazione dei programmi, prevedendo una priorità specifica dedicata a questo tema.

Riferimento fondamentale — anche per l’intervento FESR, in stretta integrazione con il PO FSE — è inoltre costituito dal Patto con i giovani, definito nel giugno 2006 con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dei giovani nella società e nell’economia regionale, mettendone a frutto lo straordinario potenziale, combattere l’emigrazione e contrastare l’invecchiamento della popolazione. Il PO FESR individua nella valorizzazione delle risorse di lavoro e sociali giovanili un obiettivo trasversale, partecipando — in un quadro di integrazione con il PO FSE — alla realizzazione dei diversi interventi finalizzati al conseguimento di questo obiettivo.

Con riferimento alle finalità del presente Piano di gestione, le priorità e gli obiettivi specifici definiti nel PO FESR, così come desunti dal documento di programmazione, fanno riferimento in particolare ad alcuni Assi:

Asse III - Competitività produttiva– Obiettivo specifico III.1 Completamento degli interventi di infrastrutturazione delle aree per insediamenti

produttivi– Obiettivo Specifico III.2 Promozione di un sistema ‘mirato’ di incentivazioni alle imprese ed alle attività

economiche– Obiettivo specifico III.3 Potenziamento delle capacità di internazionalizzazione delle imprese e dei

sistemi produttivi locali ed attrazione degli investimenti dall’Italia e dall’estero

Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturali– Obiettivo specifico IV.1 Valorizzare l’insieme delle risorse culturali e naturali al fine di strutturare

pacchetti integrati di offerta turistica in grado di diversificare le destinazioni turistiche regionali ed accrescere la loro competitività sui mercati nazionali ed esteri

– Obiettivo specifico IV.2 Promuovere la Rete Ecologica della Basilicata attraverso la tutela e la conservazione del sistema delle aree protette e della biodiversità valorizzandone la dimensione sociale ed economica

Asse VII - Energia e Sviluppo sostenibile– Obiettivo specifico VII.1 Migliorare l’equilibrio del bilancio energetico regionale attraverso il risparmio

e l’efficienza in campo energetico, il ricorso alle fonti rinnovabili e l’attivazione delle filiere produttive– Obiettivo specificoVII.2 Garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche attraverso la

razionalizzazione dei suoi diversi usi e standard di servizi uniformi sul territorio– Obiettivo specifico VII.3 Ottimizzazione del servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti e recupero

delle aree contaminate anche a tutela della salute umana.– Obiettivo specifico VII.4 Garantire omogenee condizioni di sicurezza dei cittadini e dei beni sul territorio

attraverso azioni di tutela e salvaguardia ed il rafforzamento del sistema della conoscenza

Il P.O. FESR, per gli ambiti di intervento di propria competenza, conferma l’opzione in favore del ricorso alla progettazione integrata.

92

Page 93: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

In relazione a quanto previsto dall’Asse prioritario dedicato ai Sistemi Urbani, l’attivazione della progettazione territoriale è stata sviluppata per partizioni infraregionali8 ottimali che tengano conto degli ambiti urbani e di sistemi territoriali locali.

Per quanto concerne la progettazione integrata settoriale occorre distinguere due ipotesi:per quanto attiene alla valorizzazione turistica delle risorse territoriali, invece, si procederà, sulla base degli indirizzi programmatici regionali di settore, a riorganizzare l’offerta secondo ripartizioni infraregionali ed a promuovere ‘coalizioni di progetto’ costituite da partnership pubblico-private in grado di assicurare tanto la spendibilità quanto la sostenibilità (economica, finanziaria, gestionale, ecc.) dei pacchetti di offerta turistica integrata.

Il PO FSE 2007-2013La strategia di intervento del FSE (Fondo Sociale Europeo) della Regione Basilicata si inscrive all’interno di una Programmazione integrata e di raccordo tra le scelte prioritarie di ordine comunitario e le strategie regionali e settoriali.Gli stessi documenti politici più recenti che tracciano scelte politiche e programmatiche di medio e lungo periodo, come il Documento Strategico Regionale (DSR), la Legge 33/2003, Il Piano d’Indirizzo generale Integrato (P.I.G.I.), il Patto con i Giovani, il programma di Cittadinanza Solidale sono attenti a tracciare scelte strategiche prioritarie in linea con gli Orientamenti comunitari per la politica di coesione a favore dell’Occupazione (Gli Orientamenti Strategici per la Politica di Coesione, gli Orientamenti per l’Occupazione , la Strategia Europea per l’Occupazione) e in coerenza con la strategia definita dal QSN.

Il Programma Operativo Regionale FSE 2007-2013, è teso a “Promuovere lo sviluppo, la piena occupazione e la qualità del lavoro attraverso il miglioramento degli investimenti in capitale umano e nella ricerca, nella adattabilità dei lavoratori e delle imprese pubbliche e private, il sostegno all’integrazione sociale e alle pari opportunità”.

Questo obiettivo globale si articola in 4 obiettivi generali:

1. Attivare e sostenere i processi di sviluppo e competitività mediante politiche del lavoro e per il capitale umano mirate al rinnovamento del sistema produttivo, per sostenere i processi di crescita delle risorse umane, sviluppare le competenze chiave per il sistema lucano e nuove opportunità occupazionali e imprenditoriali, indirizzare i sistemi produttivi e il mercato del lavoro locali verso l’economia della conoscenza ed estendere le relazioni tra gli attori locali in sintonia con le strategie di sviluppo regionali;2. Favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, per rafforzare i segmenti deboli dell’offerta di lavoro, assicurare pari opportunità di accesso al mercato del lavoro e promuovere una migliore qualità e quantità della domanda di lavoro (sviluppando l’imprenditorialità esistente e nuova imprenditorialità, sostenendo la diffusione di imprese avanzate e di nuovi servizi alla persona);3. Combattere i crescenti squilibri e rispondere alle nuove domande sociali, per ridurre i rischi di esclusione sociale e di degrado urbano, favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti più deboli, limitare l’emigrazione dei giovani e favorire il rientro dei giovani emigrati, integrare adeguatamente gli immigrati, ridurre la marginalità e il deficit di servizi per le popolazioni delle aree interne;4. Favorire la crescita delle capacità istituzionali e degli attori locali, per migliorare la governance complessiva dei processi di sviluppo, assicurare la partecipazione dei diversi attori (istituzionali, parti economiche e sociali e diversi portatori di interessi) alla decisione e alla realizzazione delle politiche,

8 Si tenga conto in tal senso la recente approvazione della legge regionale che, sopprimendo le Comunità Montane, istituisce le Comunità Locali

93

Page 94: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

rafforzare in particolare i sistemi scolastici, formativi e universitari a fondamento della valorizzazione del capitale umano.

Alla integrazione strategica tra i diversi programmi, ed in particolare tra il PO FESR ed il PO FSE, contribuisce anche il comune impegno dei diversi programmi a raggiungere gli obiettivi di servizio definiti nel QSN in materia di istruzione, servizi di cura alla persona, qualità dell’ambiente in relazione alla gestione dei rifiuti urbani ed al servizio idrico integrato.

La strategia del PO FSE 2007-2013 si sviluppa principalmente intorno a due orientamenti strategici: promuovere la conoscenza e l’innovazione a favore della crescita e favorire la creazione di posti di lavoro migliori e più numerosi

In tal modo il programma vuole coniugare un salto nella competitività regionale con un ampliamento delle opportunità e della qualità di lavoro.La strategia del PO appoggia e promuove la progettazione integrata, la quale dovrà sostenere processi di sviluppo e la crescita di servizi essenziali entro ambiti territoriali coerenti e con dimensioni ottimali. Quest’ultimo aspetto è di particolare rilievo per le aree centrali della Regione, difficilmente raggiungibili e a rischio spopolamento, ma è un indirizzo fondamentale anche per le aree più sviluppate, ove questi servizi sono ancora insufficienti. Su scala locale l’indirizzo e la definizione progettuale a supporto della coesione e inclusione sociale del FSE sarà rafforzato dall’interazione con i diversi attori locali (Province, Comuni, ecc.) e con le altre politiche già esistenti (piani di zona, servizi sociali, azioni di sviluppo locale e progettazione integrata, GAL, ecc..)Il PO FSE 2007-2013 riconduce le priorità strategiche definite all’interno di sette assi di intervento, che traducono le priorità individuate dall’art. 3 del Reg. (Ce) n. 1081/2006:− Asse A - Adattabilità;− Asse B - Occupabilità;− Asse C - Inclusione sociale;− Asse D - Capitale umano;− Asse E – Transnazionalità ed interregionalità;− Asse F - Assistenza tecnica;− Asse G - Capacità Istituzionale.

La strategia è articolata in 7 assi prioritari e 15 obiettivi specifici.Con riferimento alle finalità del presente Piano di gestione, le priorità e gli obiettivi specifici definiti nel PO FESR, così come desunti dal documento di programmazione, fanno riferimento in particolare ad alcuni Assi:

Asse A – Adattabilitàa) Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratorib) Favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoroc) Sviluppare politiche e servizi per l’anticipazione e la gestione dei cambiamenti, promuovere

competitività e imprenditorialità

Asse B – Occupabilitàd) Aumentare l’efficienza, l’efficacia, la qualità e l’inclusività delle istituzioni del mercato del lavoroe) Attuare politiche del lavoro attive e preventive, con particolare attenzione all’integrazione dei migranti

nel mercato del lavoro, all’invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all’avvio di impresef) Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere

94

Page 95: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Asse D – Capitale Umanog) Elaborare e introdurre riforme dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro per migliorarne

l’integrazione e sviluppare l’occupabilità con particolare attenzione all’orientamentoh) 1)Aumentare la partecipazione all’apprendimento permanente, anche attraverso provvedimenti intesi a

ridurre l’abbandono scolastico e le disparità di genere rispetto alle materie.2) Aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazion iniziale, professionale e universitaria migliorandone la qualità

l) Creare reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione

Asse E – Transnazionalità ed interregionalitàm) promuovere la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e

transnazionale, con particolare riferimento alle buone pratiche

Asse G - Capacità Istituzionaleo) migliorare le politiche, la programmazione, il monitoraggio e la valutazione a livello nazionale, regionale e locale, per aumentare la governance del territoriop) rafforzare la capacità istituzionale e dei sistemi nell’implementazione delle politiche e dei programmi

L’insieme degli obiettivi specifici è fortemente integrato al suo interno, come anche è coerente con gli orientamenti comunitari e nazionali in materia di politiche di coesione sociale e territoriale e con gli altri interventi regionali promossi dal FESR e del FEASR.

Il FEASR ed il PSR (Piano di Sviluppo Rurale)

Nella definizione della strategia e degli obiettivi del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 (PSR), relativo al Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), la Regione Basilicata ha tenuto presenti gli Orientamenti strategici comunitari, il Piano Strategico Nazionale e il Documento Strategico Regionale, i risultati dell’analisi di contesto e le raccomandazioni dei Rapporti di Valutazione intermedia del POR, PSR e Leader+.

Nel Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale (PSN) la Basilicata è stata classificata come territorio interamente rurale, differenziando la montagna e la collina quale “Area rurale con problemi complessivi di sviluppo”, mentre la pianura si identifica nelle “Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata”. L’analisi delle caratteristiche socio-demografiche e morfologiche della Regione, condotte in occasione della redazione del nuovo PSR, confermano la classificazione operata nel PSN. L’analisi preliminare regionale ha evidenziato l’esistenza di fabbisogni di interventi in parte comuni ed in parte differenziati per territorio, con un diverso grado di priorità. Il territorio lucano, tutto rurale secondo la classificazione del PSN, evidenzia aree con diverso grado di sviluppo e con specifiche caratteristiche, sia del settore primario e della trasformazione che della ruralità. In tale ottica la classificazione e l’analisi del territorio costituisce un utile riferimento a carattere generale e strategico per la programmazione regionale degli interventi relativi ai tre assi e, in coerenza con quanto evidenziato dallo stesso PSN, si verifica una stretta coerenza tra le finalità e le caratteristiche degli interventi e i criteri utilizzati.

La territorializzazione degli interventi proposta nel PSR, quindi, tiene conto sia delle caratteristiche strutturali più marcate che delle dinamiche in atto, in modo tale da far emergere priorità territoriali rispetto

95

Page 96: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

alle quali, con le Misure del PSR, si renderà necessario finalizzare gli interventi, concentrare le risorse, stabilire precisi criteri per la selezione dei progetti e dei beneficiari.

La classificazione effettuata dal PSN ha evidenziato in regione la presenza di due tipologie territoriali, all’interno delle quali si collocano le tre macroaree individuate a livello regionale (dal PRS), secondo lo schema seguente:

Classificazione Piano Strategico Nazionale Classificazione Piano di Sviluppo Rurale

B. Arre rurali ad agricoltura intensiva specializzata

B. Pianure del Metapontino

D. Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo

D1. Aree ad agricoltura con modelli organizzativi più avanzati;

D2. Aree interne di collina e di montagna

ATTENZIONE!!! Riportare il dettaglio seguente solo per le aree interessate come ATO e Sic dallo specifico Piano di gestione

.

96

Page 97: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

All’interno della area D “Area rurale con problemi complessivi di sviluppo” è possibile evidenziare realtà produttive e socio economiche diverse, con presenza anche di agricoltura specializzata. La delimitazione di un’area caratterizzata da un’agricoltura specializzata e, ancor di più, orientata al mercato, in Basilicata presenta, infatti, non poche difficoltà.

La variabilità delle condizioni orografiche e climatiche, la caratteristica dei bacini idrografici, le diverse modalità con cui nel tempo si sono consolidati gli insediamenti dei centri rurali, l’impatto delle politiche di sviluppo (per esempio la Riforma Fondiaria o gli insediamenti industriali) e degli interventi straordinari hanno fatto sì che nel tempo si creassero anche per il settore primario livelli di crescita diversi, a volte caratterizzanti aree ad agricoltura specializzata più o meno estese, altre volte piccoli areali produttivi e spesso imprese d’eccellenza, distribuite a macchia di leopardo sul territorio.

E’ possibile oggi evidenziare in Basilicata aree ad agricoltura intensiva nei territori irrigui; oppure specializzazioni produttive che nel tempo si sono affermate per colture e allevamenti tradizionali e diffusi e che consentono ora di individuare vocazionalità territoriali che attraversano l’intera regione produzione. Si tratta di un’agricoltura che riveste un ruolo importante all’interno del settore per numero di occupati e valore aggiunto, ma che finora non è riuscita ad assumere le caratteristiche di sistema produttivo a causa della già citata assenza di modelli organizzativi che favorissero l’aggregazione dell’offerta e la realizzazione di filiere agroalimentari.

I distretti agroalimentari riconosciuti sono nati per ovviare a tali carenze, ma sono di recente costituzione e, proprio con il PSR, possono esercitare un impatto positivo. Nel caratterizzare e differenziare questa macro area del PSN in due sotto aree a livello regionale, quindi, si è fatto riferimento anche a specializzazioni collegate a modelli gestionali già organizzati, che hanno le potenzialità per proiettarsi verso sistemi competitivi.

Le peculiarità del territorio lucano, classificato completamente rurale, sono tali da non creare situazioni di esclusività per gli interventi, ma piuttosto da delineare priorità di azione , in termini di territorio, di beneficiari, di interventi. Inoltre, poiché l’approccio complessivo alla competitività delle imprese agricole, nonché al sostegno dei processi di integrazione di filiera, sono molto simili tra le aree B e D. 1, in sede di attuazione del programma saranno opportunamente diversificate le modalità attuative degli strumenti fra le due aree, in funzione degli specifici fabbisogni che emergeranno. o

o Di seguito si riportano, distinte per le tre aree, le indicazioni relative agli interventi prioritari da attuare così come contenute nel Programma di Sviluppo Regionale:

Area D. 1 – “Area ad agricoltura con modelli organizzativi più avanzati” Come già richiamato in precedenza, questa area, dal punto di vista prettamente produttivo agricolo, ha diverse similitudini con l’area B:si evidenziano, infatti, aree con coltivazioni specializzate, quali il Vulture, i fondovalle irrigui, il territorio del Pollino, per i quali è necessario migliorare l’aspetto competitivo delle filiere agroalimentari con interventi di adeguamento strutturale sulla singola azienda e lungo tutta la filiera. Il tessuto sociale ed economico si avvantaggerà delle azioni a favore del ricambio generazionale e della creazione di nuove opportunità lavorative, anche nell’ambito dei servizi alle popolazioni. Infine la presenza di ampie superfici boscate e di aree protette, con elevata presenza di biodiversità, richiama alla necessità di interventi legati alla tutela del patrimonio naturale.

97

Page 98: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

In questa area diviene, quindi, prioritario: sostenere l’introduzione di innovazioni nelle aziende ed al miglioramento qualitativo delle

produzioni, anche attraverso lo sviluppo delle TLC; promuovere forme associative, funzionali al miglioramento delle strategie commerciali; facilitare il ricambio generazionale e l’adeguamento delle competenze degli operatori ; migliorare l’infrastrutturazione telematica e viaria minore, i servizi alla popolazione tutelare e valorizzazione del ruolo multifunzionale delle foreste; rafforzare la funzione di presidio territoriale delle aziende nelle aree di montagna; sostenere la diversificazione economica.

L’intervento del FESR potrà sostenere il miglioramento della dotazione infrastrutturale, sia viaria che telematica, con una scala degli interventi più ampia, e incrementare i servizi per la popolazione.L’azione del FSE potrà essere funzionale ai percorsi di riqualificazione professionale delle risorse umane, legati all’ospitalità, alla gestione del patrimonio ambientale, alla diversificazione del reddito anche mediante l’inclusione sociale di fasce della popolazione più deboli.

Area D. 2 – “Aree interne di collina e montagna”I fabbisogni di questa area sono riconducibili a due grandi temi:

1. le esigenze di riconversione economica degli operatori agricoli e delle aziende, particolarmente sensibili agli impatti della riforma della PAC

2. la necessità di arginare il depauperamento demografico ed il degrado ambientale conseguente, attraverso azioni a favore dell’attrattività dei territorio.

In questa area diviene quindi prioritario: il sostegno al ricambio generazionale ed allo sviluppo di nuove attività economiche (diversificazione,

multifunzionalità), anche in campo bioenergetico; sostenere l’introduzione di innovazioni nelle aziende ed al miglioramento qualitativo delle produzioni,

anche attraverso lo sviluppo delle TLC; la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e storico culturale; l’animazione territoriale e la valorizzazione integrata delle risorse al fine di migliorare la competitività

del territorio; il potenziamento dei servizi alle popolazioni e lo sviluppo delle TLC.

Gli interventi dovranno essere supportati dalla formazione e la qualificazione professionale, nonché da servizi di consulenza indirizzate agli operatori agricoli. L’intervento del FESR in questa area dovrà mirare a migliorare la dotazione infrastrutturale, sia viaria che telematica, e incrementare i servizi per la popolazione. Resta a carico del FEASR gli interventi a carattere aziendale o interaziendale (ultimo miglio).L’azione del FSE dovrà essere finalizzata a qualificare le risorse umane e/o a riconvertirle verso nuovi profili professionali, legati all’ospitalità, alla gestione del patrimonio ambientale, alla diversificazione del reddito anche mediante l’inclusione sociale di fasce della popolazione più deboli.

Il PSR lucano si pone l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del settore agro-forestale e delle aree rurali e in particolare di quelle marginali, nel rispetto dei principi di sostenibilità, di tutela e di valorizzazione in chiave economica delle risorse naturali e di miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali. Tale finalità si concretizza attraverso un obiettivo generale di tipo metodologico, dove il ricorso all’approccio bottom-up

98

Page 99: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

induce allo sviluppo di progetti integrati gestiti tramite diverse forme di partenariato, e i seguenti tre obiettivi generali a carattere tematico:1) accrescere la competitività del settore agricolo e forestale; 2) migliorare l’ambiente e lo spazio rurale, sostenendo la gestione e la tutela del territorio;3) diversificare le attività agricole e migliorare la qualità della vita nelle aree rurali.

L’intera strategia regionale è incentrata sull’uso sostenibile delle risorse naturali, sulla promozione di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e sulla valorizzazione delle risorse naturali, coerentemente con quanto dichiarato nella strategia di Göteborg che ha assegnato alla politica ambientale un valore trasversale ed ha evidenziato come le priorità economiche e quelle ambientali camminano di pari passo. Il PSR della Basilicata fa propri tutti e quattro gli Assi proposti nel Piano Nazionale per lo Sviluppo Rurale, adottando tutti gli obiettivi specifici comunitari e nazionali.

Per quanto riguarda l’Asse I, le priorità comunitarie di Modernizzazione, Innovazione e qualità nella catena alimentare, trasferimento delle conoscenze, e investimenti nel capitale umano e fisico sono state tradotte a livello italiano in quattro obiettivi prioritari che il PSR ha mantenuto ed ha declinato nelle seguenti linee di policy: sostenere le imprese agricole e gli operatori forestali verso l'aumento della competitività e l'apertura ai

mercati, attraverso l'introduzione di innovazioni di prodotto, processo e organizzative, lungo tutti i segmenti e a favore di tutti i componenti delle filiere e attraverso il potenziamento e lo sviluppo delle infrastrutture fisiche;

consolidare e sviluppare i sistemi locali rurali, agroforestali ed agroalimentari, promuovendo le aggregazioni di filiera e i distretti agroalimentari anche in attuazione della legge regionale n° 1/2001, ed utilizzando la progettazione integrata;

consolidare e sviluppare la qualità della produzione agricola e alimentare; potenziare le dotazioni infrastrutturali fisiche e telematiche; consolidare e sviluppare i servizi di supporto all'impresa; migliorare la capacità imprenditoriale e il ricambio generazionale.

L’intervento regionale è prioritariamente indirizzato a consolidare le interrelazioni tra produzioni primarie, agroindustria e distribuzione, mediante l’introduzione di innovazioni di processo, prodotto e organizzative, con attenzione particolare ad interventi di “qualità”. Il miglioramento della capacità imprenditoriale diventa l’elemento chiave per aumentare la competitività delle imprese. In tale azione i servizi di supporto all’impresa svolgono un ruolo fondamentale.

Nell’ambito dell’Asse II, a ciascuna delle priorità vincolanti comunitarie identificate dall’Asse II il Piano nazionale ha associato un proprio obiettivo prioritario che nel PSR, in relazione alle specificità territoriali, sono state tradotte nei seguenti obiettivi prioritari:

conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agroforestali ad alto valore naturalistico;

tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche. aumento della produzione delle biomasse e di pratiche/attività per la riduzione dell'effetto serra; riduzione ulteriore dell'impatto ambientale delle tecniche agricole, forestali, di allevamento e di

trasformazione dei prodotti, nonché miglioramento della capacità di fornire esternalità positive.

Relativamente all’Asse III la priorità comunitaria della Creazione di opportunità di lavoro e delle condizioni per la crescita è stata declinata nel Piano Strategico Nazionale in due obiettivi verticali che corrispondono al

99

Page 100: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

“Miglioramento dell’attrattività di territori rurali per le imprese e la popolazione” e al “Mantenimento e creazione di nuove opportunità occupazionali in aree rurali”. La Regione Basilicata nella propria strategia ha ulteriormente declinato le linee di policy che corrispondono ai seguenti obiettivi:

promuovere la diversificazione delle attività economiche nelle zone rurali, soprattutto in quelle marginali, anche mediante la sperimentazione di modelli gestionali che vedano il coinvolgimento di enti regionali e territoriali;

sviluppare servizi alla popolazione, finalizzati al miglioramento della qualità della vita. sostenere la multifunzionalità, per rispondere alle nuove e crescenti richieste da parte della

popolazione, in particolare di quella urbana, di prodotti della ruralità e di servizi di manutenzione ambientale.

Infine, l’approccio Leader, costituente l’Asse IV, concorre al raggiungimento degli obiettivi degli Assi 1, 2 e in particolare del 3 del PSR 2007-2013. L’implementazione dell’Asse Leader consente di ottenere il miglioramento della governance locale e la mobilitazione del potenziale dello sviluppo delle risorse endogene. Nelle passate esperienze, la debole capacità di produrre strategie di sviluppo locale ha rappresentato una caratteristica costante delle aree rurali contraddistinte da una dispersione delle competenze professionali attratte nelle zone urbane ed industriali, anche limitrofe, dove avevano la possibilità di far valere le proprie conoscenze e professionalità, nella maggioranza dei casi molto qualificate.

A tal fine risulta fondamentale attivare e rafforzare i partenariati locali, dando impulso all’attività di animazione per mobilitare il potenziale endogeno locale al fine di dotare i territori rurali di capacità autonome nel programmazione e gestire progetti di sviluppo9. Saranno realizzate con l’Approccio Leader le Misure che maggiormente si prestano ad una programmazione decentrata che intercetti con maggiore efficacia le esigenze effettive del territorio.

Nei documenti del PSR si rileva come non appare sufficiente la determinazione di un approccio strategico basato solo sulla definizione di obiettivi generali e specifici chiari e condivisi; è necessario individuare anche una strategia di azione che favorisca l’effettiva integrazione del PSR con le politiche promosse dal FESR e dal FSE.Con riferimento alla scarsa dotazione infrastrutturale a servizio delle imprese e le popolazioni rurali, l’esiguità delle risorse finanziarie del FEASR, nonché la diversa tipologia di investimenti ammissibili, richiede un intervento del FESR Basilicata, relativamente alle priorità I.1 Apertura del sistema Basilicata, II. Società della conoscenza, IV. Attrattività territoriale.Relativamente alla formazione delle risorse umane, il FEASR è il solo fondo che interviene nella formazione di base degli imprenditori e degli addetti al settore agricolo e forestale.La strategia operativa del PSR della Regione Basilicata per il 2007-2013 mirerà quindi anche alla realizzazione di esperienze basate sui seguenti principi metodologici: introduzione di meccanismi integrati di attuazione, atti a concentrare selettivamente gli interventi sugli

obiettivi strategici prima enunciati e a perseguire un elevato livello di sinergia tra misure (pacchetti di misure e progetti integrati)

9 Alla luce di tali considerazioni, strategico risulta l’applicazione del metodo Leader allo stesso PSR al fine di creare approcci innovativi e integrati nel sostenere e promuovere la necessaria collaborazione tra il settore pubblico e privato. Nelle iniziative locali il metodo Leader può incoraggiare l’innovazione e l’imprenditorialità e promuovere l’inclusione e l’offerta di servizi locali, migliorando il grado di diffusione delle conoscenze, dello scambio di buone pratiche e dell’innovazione relativa ai prodotti e ai servizi rurali. L’approccio Leader può contribuire anche a sviluppare approcci innovativi per collegare tra loro l’agricoltura, la silvicoltura e l’economia locale e contribuire alla diversificazione dell’attività economica e rafforzare il tessuto socioeconomico delle zone rurali.

100

Page 101: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

ampio ricorso all’approccio bottom-up non solo nella fase di programmazione ma anche in quella di attuazione, attraverso lo sviluppo in forma partenariale dei programmi finalizzati, in modo da favorire la “territorializzazione” degli interventi e l’effettiva integrazione con le politiche di coesione e sociale e la possibilità di attivare nuove forme di progettazione integrata.

Specifici progetti o programmi a cui il PSR fa riferimento sono:Il Pacchetto Giovani, costituito da più misure integrate da un punto di vista funzionale, spaziale e temporale, può favorire il ricambio generazionale in agricoltura unitamente a nuove e concrete opportunità a giovani imprenditori, mediante il sostegno per la realizzazione di un’idea progettuale sviluppata attraverso un Piano aziendale, previsto dal Reg. CE n. 1698/05. I Progetti Integrati sono quelli che, oltre a prevedere una combinazione tra le misure del PSR, possono trovare forme di integrazione anche progettuale con le azioni previste dal FESR e dal FSE. In questa categoria di iniziative il PSR prevede i progetti di filiera e i programmi di sviluppo locali.I Programmi di Sviluppo Locale (così come indicato nell’approccio Leader) nella realtà rurale lucana sono finalizzati a migliorare le condizioni di vita delle aree rurali e favorire le condizioni di ripresa economica dei territori in declino attraverso : la mobilitazione del potenziale di sviluppo endogeno delle aree rurali anche con il supporto di azioni di

animazione e acquisizioni di competenze, che favoriscano la partecipazione attiva ed il rafforzamento dei partenariati economici e sociali locali;

la progettazione di percorsi di sviluppo locale innovativi e complessi in grado di attivare anche l’intervento integrato dei fondi strutturali.

L’approccio Leader, infine, quale metodo di concertazione delle strategie di sviluppo locale, consente una migliore individuazione dei bisogni locali nonché una più efficace gestione e utilizzazione delle risorse, anche provenienti da fonti diverse, promuovendo sinergia e complementarietà tra progetti e soggetti. per consolidare metodi di concertazione, di progettazione e di realizzazione di strategie di sviluppo integrato in ambito locale.

Il Programma di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione Basilicata è strutturato quindi nei seguenti Assi Prioritari:

- Asse 1 – Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale;- Asse 2 - Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale;- Asse 3 – Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale;- Asse 4 – Approccio Leader;

ed in una misura di Assistenza Tecnica.

L’Asse 1 si articola in tre sottosezioni.

Le misure afferenti alla sottosezione 1 – Misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano, sono le seguenti:- Misura 111 –“Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione”- Misura 112 – “Insediamento di giovani agricoltori” - Misura 114 –“Ricorso ai servizi di consulenza agricola e forestale”

101

Page 102: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Le misure riguardanti la sottosezione 2 – Misure intese a ristrutturare e sviluppare il capitale fisico e promuovere l’innovazione, sono le seguenti:- Misura 121 – “Ammodernamento delle aziende agricole”- Misura 122 – “Migliore valorizzazione economica delle foreste”- Misura 123 – “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali”- Misura 124 – “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e

alimentare e settore forestale”- Misura 125 – “Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della

silvicoltura”

Le misure riguardanti la sottosezione 3 – Misure intese a migliorare la qualità della produzione e dei prodotti agricoli, sono le seguenti:- Misura 132 –“Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare”- Misura 133 –“Attività di informazione e promozione”

L’Asse 2 si articola in 2 sottosezioni.Gli interventi contemplati nella sottosezione 1 – Misure finalizzate a promuovere l’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli, sono le seguenti:- Misura 211 - “Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle zone

montane” - Misura 214 – “Pagamenti agroambientali”- Misura 216 – “Sostegno agli investimenti non produttivi - terreni agricoli”.

La sottosezione 2 di questo Asse comprende Misure finalizzate a promuovere l’utilizzazione sostenibile delle superfici forestali, come di seguito elencate:- Misura 221 – “Imboschimento dei terreni agricoli” - Misura 223 – “Imboschimento di superfici non agricole”- Misura 226 – “Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi - Misura 227 – “Sostegno agli investimenti non produttivi - terreni forestali”.

L’Asse 3 comprende tre sottosezioni.Le misure della sottosezione 1 – Misure intese a diversificare l’economia rurale, sono le seguenti:- Misura 311 – “Diversificazione in attività non agricole” - Misura 312 – “Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese” - Misura 313 – “Incentivazione di attività turistiche”

Le misure della sottosezione 2, finalizzate al miglioramento delle condizioni economiche, sociali e ambientali delle aree rurali, sono le seguenti:- Misura 321 – “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale” (art. 56)- Misura 323 – “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” (art. 57)

La sottosezione 3 - Formazione, acquisizione di competenze e animazione si articola nella seguente:- Misura 331 – “Formazione ed informazione” (art. 58)

Infine, l’Asse 4 concernente l’attuazione dell’approccio Leader nel contesto del presente PSR, comprende 3 misure:

102

Page 103: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

- Misure 4.1 “Implementazione delle strategie di sviluppo locale”;- Misura 4.2 “Cooperazione”;- Misura 4.3 “Gestione dei Gruppi di Azione Locali e dei Piani di Sviluppo Locale”.

1.9.2. ALTRI STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIAI Programmi di Iniziativa Comunitaria interessano aree più vaste di quelle nazionali e regionali con l’obiettivo di aumentare l’efficienza delle azioni attuate con i fondi strutturali. La Commissione Europea invita gli stati membri a presentare domande di contributo per tali iniziative. Tali programmi sono indirizzati alla risoluzione di problemi specifici individuati in particolari aree dell’Unione, oppure a promuovere collaborazioni con paesi che non aderiscono all’Unione, possono essere a titolarità regionale o nazionale a seconda della valenza territoriale del progetto. Solo per citare un programma, tra gli altri numerosi, di interesse per l’avvio di politiche di tutela e valorizzazione delle aree protette della Regione si fa riferimento al Programma LIFE dele passato settennio di programmazione comunitaria.Nella sezione NATURA, la Basilicata ha partecipato alla realizzazione dell’iniziativa BIOITALY 1995/97 – Natura 2000; tale iniziativa nasce nell’ambito del progetto Habitat Italia candidato dal Ministero dell’Ambiente e finalizzato al censimento dei biotopi di rilevanza comunitaria presenti nelle regioni italiane. I siti così individuati entrano a far parte della rete ecologica europea “Natura 2000” costituita dalle zone giudicate di particolare pregio nella conservazione delle biodiversità. Il progetto ha condotto alla individuazione in Basilicata di 47 siti. La spesa già rendicontata al Ministero dell’Ambiente di lire 152,3 milioni .Con riferimento al periodo 1998/2000 si cita il progetto “Azioni su siti Natura 2000 della regione mediterranea” candidato dall’ENEA. Le regioni Basilicata e Lazio ne sono cofinanziatori.L’intervento che riguarda la Basilicata consiste nella elaborazione di un piano di gestione rivolto alla conservazione e tutela del sito di interesse comunitario “Bosco Pantano di Policoro” e delle specie ivi presenti.

Nell’attuale settennio di programmazione dei fondi comunitari, il programma LIFE + sostituisce i seguenti programmi: LIFE; Sviluppo urbano sostenibile; programmi Urban; Promozione delle ONG che operano in campo ambientale; Forest focus; fondo sullo sviluppo e implementazione delle politiche ambientali. Il Life + contribuisce alla formulazione e all’attuazione della politica e della legislazione comunitarie in materia ambientale per la promozione dello sviluppo sostenibile, con riferimento particolare alle seguenti tematiche di intervento: migliorare la qualità dell’ambiente, (agendo sui livelli di inquinamento); stabilizzare le concentrazioni dei gas serra nell'atmosfera ad un livello tale da impedire pericolose interferenze di origine antropica con il clima; tutelare, conservare, ripristinare e migliorare il funzionamento dei sistemi naturali, degli habitat naturali e della flora e fauna selvatiche, allo scopo di arrestare la desertificazione e la perdita di biodiversità; promuovere una migliore gestione delle risorse e dei rifiuti e incoraggiare il passaggio a modelli di produzione e consumo più sostenibili; elaborare approcci strategici per quanto riguarda la formulazione, l’attuazione e l’integrazione delle politiche, compreso il miglioramento della governance ambientale e le azioni di sensibilizzazione.

Il programma si articola in differenti sezioni: LIFE+ Natura e Biodiversità: si incentra sull’implementazione delle direttive europee sulla

conservazione degli habitat, sugli uccelli selvatici e sul rafforzamento delle conoscenze necessarie per sviluppare, valutare e monitorare la legislazione in tale settore;

103

Page 104: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

LIFE+ Politica e Governance ambientale: copre le altre priorità del Sesto programma d’azione per l’Ambiente compreso i settori prioritari dei cambiamenti climatici, dell’ambiente, della salute e qualità della vita, nonché delle risorse naturali e dei rifiuti;

LIFE+ Informazione e Comunicazione: Sensibilizzazione delle popolazioni alle tematiche ambientali compreso la prevenzione degli incendi boschivi attraverso la diffusione delle informazioni e campagne di comunicazione

Il programma LIFE+ è aperto ad organismi, soggetti e istituzioni pubblici e/o privati, e in particolare: alle autorità nazionali, regionali e locali; agli organismi specializzati previsti dalla legislazione comunitaria; alle organizzazioni internazionali; alle organizzazioni non governative.

…………………………….eventualmente da aggiungere a cura di altri componenti CdR e consulenti

1.9.3. LE RISORSE DEL FONDO PER LE AREE SOTTOUTILIZZATE (FAS)

La strategia di politica regionale unitaria, comunitaria e nazionale, definita nel QSN (Quadro Strategico Nazionale) è finanziata con le risorse aggiuntive, comunitarie e nazionali, provenienti, rispettivamente, dal bilancio dell’Unione europea (Fondi strutturali) e nazionali (Fondo di cofinanziamento nazionale ai fondi strutturali e Fondo per le aree sottoutilizzate) e il QSN rappresenta altresì, per le priorità individuate, il quadro di riferimento della programmazione delle risorse ordinarie in conto capitale, fatte salve le competenze regionali in materia.

Il QSN 2007-2013 costituisce quindi lo strumento della programmazione unitaria delle risorse aggiuntive, nazionali e comunitarie, e rappresenta, per le priorità individuate, il quadro di riferimento della programmazione delle risorse ordinarie in conto capitale, fatte salve le competenze regionali in materia;Il Fondo per le Aree Sottoutilizzate, gestito dal Ministero per lo Sviluppo Economico, contiene le risorse economiche di origine nazionale destinate alla politica regionale (diverse dalle risorse economiche destinate al cofinanziamento dei Fondi comunitari).

Mentre in passato la disponibilità annuale di risorse aggiuntive nazionali FAS era stabilita dalla Legge Finanziaria per un arco temporale di quattro anni ed attuata mediante lo strumento degli Accordi di Programma Quadro, con la fase di Programmazione 2007-2013, venendo incontro ad un’esigenza espressa dalla Commissione Europea che chiedeva una maggiore coerenza nella programmazione per lo sviluppo regionale da parte dello Stato, si è deciso di adottare un arco temporale di riferimento pari a sette anni, allineandolo così alle caratteristiche della programmazione della politica regionale comunitaria. In altri termini, lo stesso FAS verrà attuato mediante Programmi Operativi e l’impiego delle risorse dovrà essere vincolato alla realizzazione del Quadro Strategico Nazionale.

In pratica, nel quadro della programmazione unitaria 2007-2013, il FAS è attuato mediante Programmi Attuativi che si accompagnano agli analoghi Programmi Operativi dei Fondi strutturali.Tra le caratteristiche del FAS, rispetto ai fondi strutturali, vi è una maggiore flessibilità nel riparto delle risorse (le risorse possono essere trasferite da uno strumento all’altro sia in fase di programmazione che durante l’attuazione) e nell’ammissibilità delle categorie di spesa, avendo mediato caratteristiche come la premialità e la cooperazione interistituzionale dal sistema amministrativo e di governance che caratterizza i Fondi strutturali.

Alla fase attuale, pur a valle della Delibera Cipe 166 del 21/12/2007 che definiva la programmazione del FAS, sussiste una condizione di relativa incertezza circa i tempi della effettiva disponibilità delle risorse per

104

Page 105: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

le politiche regionali. In particolare, solo di recente sembra essersi definita la dotazione finanziaria assegnata ad ogni regione interessata per la programmazione dell’impegno delle risorse a livello regionale. Alla Basilicata spetteranno circa ………..milioni di Euro (cfr. tabella alle pagine successive); rispetto a tale importo gli Uffici regionali hanno completato la predisposizione del Documento Unico di Programmazione da sottoporre a breve alla approvazione degli organi politici.

Al momento della redazione del presente report non si dispongono di ulteriori notizie circa la ripartizione aggiornata delle risorse FAS .

1.9.4. GLI STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATAIn particolare, con riferimento ai programmi di iniziativa regionale e/o di interesse sovracomunale, si farà riferimento a:

Accordi di Programma approvati ai sensi dell’Intesa Quadro di Programma Stato-Regione (Viabilità, Risorse Idriche, Difesa del Suolo, Beni Culturali…).

Contratti di Programma (FIAT di Melfi, Distretto materano del salotto, Distretto della corsetteria nella zona dell’Alto Bradano, Interventi nel settore turistico)

Patti Territoriali (Matera e comuni del materano, Area Sud del Lagonegrese, Comunità Montane del Marmo e del Meandro, Area della Val d’Agri e delle zone interne, Provincia di Potenza).

Programmi di Riqualificazione Urbana e per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST dei comuni del Materano, PRUSST dei comuni dell’area Sud interessati dal sisma del 1998)

La Programmazione Negoziata è definita dalla legge collegata alla Finanziaria del 1997 (che ha abrogato le definizioni di programmazione negoziata e relativi strumenti stabilite dalla legge 104/1995 e 341/1995) come la regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l'attuazione di interventi diversi riferiti ad un'unica finalità di sviluppo che richiedono una valutazione complessiva delle attività di competenza. Dopo le nuove definizioni della legge collegata alla Finanziaria (integrate dalle disposizioni della nuova delibera CIPE 21/3/1997 registrata dalla Corte dei Conti il 23/4/1997 e pubblicata in G.U. 105/1997), per le politiche nelle aree depresse esistono i seguenti strumenti di programmazione negoziata: Intesa Istituzionale di Programma, Accordo di Programma Quadro, Contratto di Programma, Patto Territoriale, Contratto d'Area. L’Intesa istituzionale di Programma è l'accordo tra Amministrazioni centrale e regionale con cui tali soggetti si impegnano a collaborare sulla base di una ricognizione programmatica delle risorse finanziarie disponibili, dei soggetti interessati e delle procedure amministrative occorrenti per la realizzazione di un piano pluriennale di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati. Le Intese sono approvate con delibera CIPE, sentita la Conferenza Stato-Regioni su proposta del Ministro del Bilancio. L’Intesa tra Regione Basilicata e Governo intende rovesciare la direzione dei processi di sviluppo sinora attuati, ossia ha l’obiettivo di passare dallo sviluppo autocentrato ed autoreferenziale, ove le scelte tendevano a garantire la continuità delle piccole realtà regionali, a quello possibile sulla base di un “sistema territorio-aperto”, in cui la riorganizzazione dei fattori materiali ed immateriali deve avvenire in un contesto di crescente integrazione, di cooperazione e di competizione su scala sovra ed interregionale.

Muovendo da tali obiettivi, le azioni da intraprendere sono individuate tramite gli Accordi di programma Quadro. Oltre al recepimento dell’Accordo di Programma con la Puglia per l’utilizzo della risorsa idrica e di quello tra Governo, ENI e Regione Basilicata per l’estrazione del petrolio in Val d’Agri, va inoltre ricordato che, all’interno dell’Intesa è stato ridiscusso anche l’accordo per la reindustrializzazione della Val Basento (Delibera CIPE n.120 del 30 giugno 1999).

105

Page 106: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

L’Accordo di Programma Quadro è l'accordo con enti locali ed altri soggetti pubblici e privati promosso dagli organismi che stipulano l'Intesa di Programma in attuazione della stessa al fine di definire un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati.

All’atto della stipula della Intesa Istituzionale promossa da Governo nazionale e Regione Basilicata, sono stati sottoscritti …………………. Accordi di Programma Quadro (APQ), per una manovra finanziaria complessiva di …………. Milioni.

Ai fini dell'attuazione della politica di intervento nelle aree depresse, la legge 341 all'art. 8 introduce l'istituto dei Patti Territoriali. Per aree depresse si intendono quelle ex obiettivi 1,2,5b ex Fondi Strutturali UE, quelle eleggibili sulla base di analoghe caratteristiche, quelle rientranti nella fattispecie art. 92.3 lettera c) del Trattato UE: "aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche sempreché non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse". Secondo la legge collegata alla Finanziaria del 1997 (che ha abrogato la definizione data dalla legge 341/1995 che aveva integrato la legge 104/1995) il Patto Territoriale è l'accordo promosso da enti locali, parti sociali o da altri soggetti pubblici o privati (con i contenuti dell'Accordo di Programma Quadro) relativo all'attuazione di un programma di interventi caratterizzato da specifici obiettivi di promozione dello sviluppo locale.

In Basilicata sono sei i Patti territoriali, ispirati ai temi ripresi ampiamente dall’analisi del POR Basilicata come variabili di rottura per il sistema regionale: il turismo per la valorizzazione delle risorse del territorio, la riscoperta del patrimonio storico-culturale, il rafforzamento del sistema infrastrutturale a servizio della rete di piccole e medie imprese.

………dal testo seguente evidenziato in verde, vanno ripresi solo i Patti territoriali di possibile interesse dell’ATO specifico

Il Patto dell’Area Sud della Basilicata (Lagonegrese, Alto Sinni, Val Sarmento) è fortemente vocato al rilancio nell’ottica della valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche dei 30 comuni interessati, gran parte dei quali ricadenti nel Parco Nazionale del Pollino. Dei 23 progetti ammessi (18 nel settore manifatturiero/agroindustriale e 5 nel turismo) 10 sono partiti (con un anticipo complessivo di 3.116 milioni sui 26,6 miliardi previsti, per 195 unità occupate), ma la gran parte risulta bloccata da procedure legate alle varianti urbanistiche, al completamento delle documentazioni o all’acquisizione dei suoli per la localizzazione delle attività

In attesa di approvazione, dopo il parere favorevole della Regione con riserva per le infrastrutture, il Patto della Basilicata Nord-Occidentale intende rafforzare le imprese del Marmo Platano, del Meandro e del Vulture del settore agroalimentare, creando anche le condizioni per una più forte correlazione tra le PMI e gli insediamenti industriali presenti nell’area (soprattutto la FIAT di S. Nicola di Melfi). Il Patto, promosso dalla Provincia di Potenza, da 28 comuni e tre C.M. dell’area, dalla Camera di Commercio e dalle parti sociali, ha candidato 80 progetti per un investimento previsto di 148 miliardi.Il Patto promosso dalla Provincia di Potenza, dalla Camera di Commercio di Potenza, dall’Università degli Studi della Basilicata, dall’Ente Parco del Pollino e dalle parti sociali a fine 1999 (la firma del protocollo di intesa è del 25 gennaio 2000), con un investimento previsto di 108 miliardi per lo sviluppo rurale, ha superato l’istruttoria dell’Istituto Finanziario (Europrogetti e Finanza).

106

Page 107: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

L’ultimo in ordine cronologico è quello della Val d’Agri, promosso dalle quattro C.M. della valle, finalizzato all’utilizzo delle royalties collegate all’estrazione petrolifera per il rilancio dell’area (settore industriale, PMI, agricoltura, agroalimentare, infrastrutture e servizi, turismo e ambiente). Redatto nel novembre 1999, vede allo stato attuale avviata la fase di concertazione tra le Amministrazioni coinvolte ed è sostanzialmente in attesa della prevista regionalizzazione dei patti, vista la particolarità delle risorse coinvolte, prevalentemente di fonte regionale.

1.9.5. REGOLAMENTI a cura INEA

1.9.6. NORME SULLA CONDIZIONALITÀ a cura Inea

1.9.7. CENSIMENTO DELLA PROGETTUALITÀ

ATTENZIONE!!.........Con riferimento ai data base dei progetti forniti, relativi ai POR 2000-2006 e 2007-2013, al db delle valutazioni di incidenza, alla tabella degli interventi misura 1.4 POR FESR 2000-2006, a quanto emerso dalle interviste……andranno sinteticamente riportati elementi di conoscenza sulla progettualità in atto per i comuni dell’ATO prima e poi, eventualmente, per gli interventi nei SIC. I dati tabellati possono essere elaborati in GIS, con riferimento ai Comuni, e si possono riportare nel report cartogrammi relativi alle informazioni più significative. Si sta predisponendo una esemplificazione per l’ATO 6 che potrà essere presa a riferimento da ogni consulente architetto; in modo più semplice si possono riportare gli interventi per Comune (anche senza riportare la tabella degli interventi estratta dal db ma sintetizzando le principali titpologie di intervento e le relative risorse finanziarie) e sviluppare un ragionamento più generale e qualitativo.

107

Page 108: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

MisuraCodice ProgettoTitolo Progetto Tipologia di Operazione (OO.PP.: Realizzazione di Opere Pubbliche - BS: Acquisizione di beni e servizi; A: Aiuti)Beneficiario Finale ex art. 9 del Reg. (CE) 1260/1999Localizzazione Progetto Costo Totale Importo Ammesso (a valere sul PO FESR 2007-2013)Impegno Giuridicamente Vincolante (IGV) al 30.06.2009Spesa Rendicontata al 30.09.2009Spesa Certificata alla Commissione Europea entro il I.4 100/2005/58 REALIZZAZIONE MUSEO NATURALISTICO

AMBIENTALE BOSCO FAVINOOP CASTELSARACENO CASTELSARACENO Monte Raparo ( all'interno della ZPS Val d'Agri);

Monte Alpi-Malboschetto di Latronico (all'interno della ZPS Pollino)

227.241,04 227.241,04 199.766,66 199.766,58 199.766,58

I.4 75/1996/4 P.T.T.A. 94/96 - Aree naturali Protette - Lago Laudemio - Lavori di conservazione, recupero funzionale, fruizione sostenibile delle aree naturali protette della Provincia di PZ

BS PROVINCIA DI POTENZA

LAGONEGRO Monte Sirino (all'interno della ZPS Val d'Agri) 63.456,16 47.851,76 47.851,76 47.851,76 47.851,76

I.4 75/2005/36 Portale Antica Lucania OP COMUNITÀ MONTANA LAGONEGRESE

LAGONEGRO Monte Sirino (all'interno della ZPS Val d'Agri) 51.645,69 33.788,15 33.788,15 33.788,15 33.788,15

I.4 100/2005/246 INFRASTRUTTURE A SERVIZIO E VALORIZZAZIONE DEL LAGO PERTUSILLO - LOCALITÀ FICARELLA NEL COMUNE DI SPINOSO.

OP COMUNITA' MONTANA ALTO AGRI

SPINOSO Lago Pertusillo (all'interno della ZPS Val d'Agri); pochissimo territorio del sic Monte Raparo

16.070,00 16.070,00 16.070,00 16.070,49 16.070,49

108

Page 109: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

N. Proponente Comune Progetto SIC e ZPS interessati Dettaglio aree SIC-ZPSNumero

Protocollo Regione

Data Protocollo

Estremi dell'atto di valutazione

Data dell'atto di valutazione Parere

28 Comune di Grumento Nova Grumento Nova

Progetto di utilizzazione di un lotto boschivo in

località Maglie in agro di Grumento Nova

Lago Pertusillo (SIC - IT9210143) 230656/AB 15/11/2005 75/AB/2006/D/163 13/02/2006

FAVOREVOLE con prescrizioni

66 Vomero Giuditta Grumento Nova

Progetto utilizzazione forestale del bosco

ceduo in località Rifreddo in agro del

Comune di Grumento Nova

VariLago Pertusillo (SIC -

IT9210143); Appennino Lucano Val d'Agri, Monte

Sirino, Monte Raparo (ZPS - IT9210271) 248383/75AB 01/12/2006 75AB/2007/D/1150 18/09/2007

FAVOREVOLE con prescrizioni

68 Nuova Azimut Srl Grumento Nova

Certrale elettrica a gas ciclo combinato -

Comune di Viggiano

Vari

Appennino Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (ZPS -

IT9210271); Lago Pertusillo (SIC -

IT9210143) 263027/75AB 21/12/2006 75AB/2008/D/777 18/06/2008FAVOREVOLE

con prescrizioni

30 Comune di Spinoso Spinoso

Progetto per infrastrutture e

valorizzazione a servizio e valorizzazione del Lago Pertusillo alla località Ficarella nel comune di Spinoso

Vari Lago Pertusillo (SIC - IT9210143); Appennino

Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo

(ZPS - IT9210271) 74174/75AB 27/03/2007 75AB/2007/D/594 14/05/2007FAVOREVOLE

con prescrizioni

73 Comunità Montana Alto Agri

Grumento Nova, Montemurro e

Spinoso

Progetto di completamento del

sistema naturalistico sul Lago del Pertusillo

Vari

Appennino Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (ZPS - IT9210271); Monte Raparo SIC e ZPS - IT9210195); Lago Pertusillo (SIC -

IT9210143) 192965/75AB 28/09/2007 75AB/2008/D/1687 10/11/2008FAVOREVOLE

con prescrizioni

90 Comune di Grumento Nova Grumento Nova

Regolamento Urbanistico Comunale -

convocazione conferenza di Pianificazione 226870/75AB 16/11/2007

Pratica sottoposta a VAS

16 Pomarici Evelina Grumento Nova

Progetto di taglio boschivo in località

Bosco dell'Aspro nel Comune di Grumento

Nova

Vari

Appennino Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (ZPS -

IT9210271); Lago Pertusillo (SIC -

IT9210143) 54728/75AB 14/03/2008 75AB/2008/D/1052 21/07/2008FAVOREVOLE

con prescrizioni

17 Comune di Spinoso SpinosoPiano di assestamento

forestale

Piano di Assestamento Forestale del Comune di

Spinoso 65861/75AB 01/04/2008 75AB/2008/D/260 04/03/2009FAVOREVOLE

con prescrizioni

26 D'Urso IvanaSpinoso-S.Martino-San Chirico Raparo

Istanza di taglio bosco ceduo 96011/75AB 15/05/2008

ARCHIVIATA Intervento non

sostanziale

67 Rotundo Giuseppe Montemurro

Taglio del bosco ceduo e manutenzione

straordinaria della pista forestale esistente in

località Serra Pezzato in agro del Comune di

Montemurro

Appennino Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (ZPS -

IT9210271) 213634/75AB 03/11/2008 75AB/2008/D/1856 26/11/2008FAVOREVOLE

con prescrizioni

68 D'Urso Ida Marisa Spinoso

Taglio del bosco ceduo e manutenzione

straordinaria della pista forestale esistente in

località S. Maria Maddalena in agro del

Comune di Spinoso

Vari

Appennino Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (ZPS -

IT9210271); Lago Pertusillo (SIC -

IT9210143) 213636/75AB 03/11/2008 75AB/2008/D/1969 11/12/2008FAVOREVOLE

con prescrizioni

73 Picerni Francesco e Maria Luisa Spinoso

Taglio del bosco ceduo sito alla località Piantati in agro dei Comuni di Spinoso e S. Martino

d'Agri

Appennino Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (ZPS -

IT9210271) 225747/75AB 17/11/2008 75AB/2008/D/258 04/03/2009FAVOREVOLE

con prescrizioni

31 Russo Maria Montemurro

Progetto per la realizzazione di un

impianto fotovoltaico integrato su immobile

esistente 080754/75AB 20/04/2010

ARCHIVIATA Intervento non

sostanziale

32 Solimando Enrico Spinoso

Progetto per la realizzazione di una tettoia in legno con

copertura fotovoltaica 080758/75AB 20/04/2010

ARCHIVIATA Intervento non

sostanziale

35 Lapadula Biagio Grumento Nova

Taglio di un bosco in arte governato a ceduo ed in parte governato a fustaia, sito in agro del Comune di Grumento Nova (PZ) alla località

Aspro

Vari

Appennino Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (ZPS -

IT9210271); Lago Pertusillo (SIC -

IT9210143)088934/75AB 03/05/2010 75AB/2010/D/696 11/06/2010

FAVOREVOLE con prescrizioni

54 Cosentino Egidio Spinoso

Taglio di un bosco ceduo sito in località Carratello in agro del Comune di

Spinoso (PZ)

Appennino Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (ZPS -

IT9210271) 145960/75AB 26/07/2010 75AB/2010/D/1694 10/12/2010FAVOREVOLE

con prescrizioni

69Picerni Francesco e Picerni Maria Luisa Spinoso

Taglio del bosco ceduo sito in località Serra dell'Isca-Figliarola in agro del Comune di

Spinoso (PZ)

Appennino Lucano Val d'Agri, Monte Sirino, Monte Raparo (ZPS -

IT9210271) 234291/75AB 07/12/2010 75AB/2011/D/156 17/02/2011FAVOREVOLE

con prescrizioni

109

Page 110: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.9.8. ANALISI VALUTATIVA DELLA PROGRAMMAZIONE ATTUATA E ATTUABILE NEL SITO

1.9.9. INVENTARIO DELLE TIPOLOGIE DI FONDI POTENZIALMENTE UTILIZZABILI PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE

1.9.9.1. Fondi comunitari strutturali

ATTENZIONE!!!…………….per ogni ATO di interesse e SIC nello stesso presenti andranno selezionati solo obiettivi e misure di specifico interesse

PROGRAMMA OPERATIVO FSE 2007-2013

Asse G - Capacità Istituzionale

o) migliorare le politiche, la programmazione, il monitoraggio e la valutazione a livello nazionale, regionale e locale, per aumentare la governance del territorio– supporto consulenziale e tecnico per facilitare la messa a punto di interventi di sviluppo, favorire il

dialogo tra settore pubblico e privato, individuare forme di pianificazione, valutazione e miglioramento della qualità degli interventi adeguati ai diversi settori di intervento, favorire gli scambi e l’individuazione di buone pratiche con altre regioni italiane

p) rafforzare la capacità istituzionale e dei sistemi nell’implementazione delle politiche e dei programmi– favorire le condizioni di contesto necessarie al successo delle diverse strategie, a promuovere la

partecipazione alle decisioni dei cittadini e dei portatori di interessi, a migliorare il partenariato economico e sociale e istituzionale, a sviluppare istituzioni ed agenzie capaci di supportare i decisori pubblici, a definire modelli di governance adeguati alle nuove politiche (relazioni, regole e comportamenti tra i diversi attori)

Attività

a) studi, statistiche e consulenze di esperti, sostegno al coordinamento interdipartimentale e dialogo fra gli organi pubblici e privati responsabili ( categoria 81);

b) formazione continua dei dirigenti e del personale e un sostegno specifico ai servizifondamentali, agli ispettorati e ai soggetti socioeconomici, comprese le parti sociali e i partner ambientali, le

organizzazioni non governative interessate e le organizzazioni professionali rappresentative ( categoria 81);

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013Asse III - Competitività produttiva

110

Page 111: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Obiettivo Specifico III.2 Promozione di un sistema ‘mirato’ di incentivazioni alle imprese ed alle attività economicheObiettivo Operativo III.2.2 Aiuti agli investimenti produttivi ed all’acquisizione di servizi avanzati volti al miglioramento delle performance ambientali ed energeticheL’obiettivo operativo III.2.2 si articola nelle seguenti linee di intervento: miglioramento delle performance ambientali degli impianti produttivi attraverso la concessione di aiuti

per interventi nel ciclo produttivo in grado di ridurre le emissioni inquinanti nell’ambiente; miglioramento delle performance energetiche degli impianti produttivi attraverso la concessione di aiuti

per l’intensificazione nelle imprese industriali degli investimenti di efficientamento energetico.

Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliL’Asse IV persegue l’obiettivo generale di accrescere, in una prospettiva di sviluppo turistico sostenibile, l’attrattività della Basilicata trasformando in vantaggio competitivo la variegata ricchezza dell’insieme delle risorse culturali e naturali e della biodiversità presenti sul territorio regionale.

Obiettivo specifico IV.1 Valorizzare l’insieme delle risorse culturali e naturali al fine di strutturare pacchetti integrati di offerta turistica in grado di diversificare le destinazioni turistiche regionali ed accrescere la loro competitività sui mercati nazionali ed esteri

L’ obiettivo specifico, pertanto, si articola nei seguenti obiettivi operativi:Obiettivo operativo IV.1.1 Strutturazione di “pacchetti integrati di offerta turistica’ volti alla valorizzazione delle risorse culturali e naturali attraverso la qualificazione del tessuto imprenditoriale operante lungo tutta la filiera turistica

L’obiettivo operativo IV.1.1 si articola nelle seguenti linee di intervento: sostegno alla formazione ed al consolidamento di ‘pacchetti integrati di offerta turistica’ attraverso la

realizzazione di interventi infrastrutturali mirati alla fruibilità e valorizzazione a fini turistici delle risorse naturali e dei beni culturali da inserire in circuiti, reti, itinerari, ecc., a carattere tematico o territoriale in modo così da diversificare le destinazioni turistiche regionali e contribuire alla destagionalizzazione dei flussi di visita;

promozione e qualificazione delle imprese operanti all’interno della filiera turistica mediante la concessione di aiuti agli operatori economici le cui attività siano organicamente inserite all’interno dei ‘pacchetti integrati (circuiti, reti, itinerari, ecc.) di offerta turistica’.

Obiettivo operativo IV.1.2 Potenziamento e specializzazione delle azioni di promozione turistica

L’Obiettivo operativo IV.1.2 è finalizzato ad accrescere il grado di competitività dell’offerta turistica regionale sui mercati nazionali ed esteri delle vacanze in base alle caratteristiche della domanda attuale e potenziale di riferimento ed alle specificità delle differenti tipologie di prodotto (pacchetti integrati di offerta turistica) turistico regionale, ricorrendo anche alle tecniche ed alle tecnologie proprie della ‘società dell’informazione’.L’obiettivo operativo si articola nelle seguenti linee di intervento: azioni di comunicazione e marketing turistico attraverso l’organizzazione di campagne informative e

pubblicitarie, realizzazione di spot e materiale divulgativo, la partecipazione a mostre ed eventi di rilevanza nazionale ed internazionale strettamente e direttamente collegate alla promozione dei ‘pacchetti integrati di offerta turistica’ di cui al successivo Obiettivo operativo IV.1.2;

111

Page 112: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

realizzazione di “grandi eventi” in siti naturali e luoghi di cultura regionali oggetto di promozione e valorizzazione nell’ambito del POR.

Obiettivo specifico IV.2 Promuovere la Rete Ecologica della Basilicata attraverso la tutela e la conservazione del sistema delle aree protette e della biodiversità valorizzandone la dimensione sociale ed economica

Obiettivo Operativo IV.2.1 Valorizzazione della Rete Ecologica della Basilicata a fini turistici attraverso azioni di marketing territoriale.L’obiettivo operativo si articola nelle seguenti linee di intervento: accrescere la fruibilità delle risorse naturali della Rete Ecologica della Basilicata attraverso la

realizzazione di interventi volti ad incrementare l’accessibilità materiale ed immateriale nonché la loro valorizzazione ai fini di un turismo;

promuovere la conoscenza e l’informazione sul patrimonio della biodiversità presente nella Rete Ecologica della Basilicata attraverso azioni di marketing territoriale e di promozione di marchi d’area.

Obiettivo Operativo IV.2.2 Promozione di attività volte ad elevare e conservare le qualità ambientali coerentemente con i piani di gestione dei siti Natura 2000 e delle aree protette .

L’obiettivo operativo IV.2.2 si articola in due linee di intervento: attivazione di iniziative di certificazione ambientale del territorio che coinvolgano le imprese e gli

enti territoriali; realizzazione di progetti pilota eco-sostenibili innovativi nel campo della produzione energetica

e della conservazione della qualità ambientale. Altri provvedimenti intesi a preservare l’ambiente e a prevenire i rischi.

Asse VII - Energia e Sviluppo sostenibileL’Asse VII persegue l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso lavalorizzazione delle risorse energetiche ed il miglioramento degli standard dei servizi ambientali anche a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e delle imprese.Obiettivo specifico VII.4 Garantire omogenee condizioni di sicurezza dei cittadini e dei beni sul territorio attraverso azioni di tutela e salvaguardia ed il rafforzamento del sistema della conoscenza

Obiettivo operativo VII.4.1 Salvaguardia e tutela del territorio attraverso interventi puntuali e diffusi finalizzati al raggiungimento o ripristino delle condizioni di sicurezza del territorioSaranno finanziate le seguenti linee di intervento: sistemazione e ripristino della funzionalità dei reticoli idraulici e dei relativi ambiti fluviali; protezione e consolidamento dei centri abitati, dei versanti, salvaguardia ambientale, ripristino delle

condizioni di stabilità dei terreni, rinaturalizzazione dei siti degradati, lotta all’erosione delle coste e degli argini, ecc;

messa in sicurezza, in particolar modo rispetto al rischio sismico, delle strutture ed infrastrutture pubbliche.

Obiettivo operativo VII.4.2 Potenziamento del sistema di scambio dei dati ed informazione per consolidare il sistema di previsione, prevenzione e gestione dei rischi naturali ed antropici attraverso il ricorso alle moderne tecnologie dell’I.T.C.

112

Page 113: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

L’obiettivo operativo si compone delle seguenti linee di intervento: potenziamento dei sistemi di scambio informazioni e di acquisizione, anche in tempo reale, di dati idonei

all’applicazione di modelli di valutazione del rischio sia in tempo reale (tipico della protezione civile) sia in tempo differito (azioni di pianificazione e prevenzione) con una condivisione delle risorse infrastrutturali e logistiche in concorso con le azioni di sviluppo e ricerca e di ICT.

Obiettivo operativo VII.2.2 Ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica a tutela delle funzioni ecologiche primarie dei corpi idriciL’obiettivo si articola nelle seguenti linee di intervento: - coerenti a funzionali rispetto alla progressiva attuazione della Direttiva 2000/60/CE: monitoraggio degli acquiferi che alimentano il sistema idrico potabile per determinarne nel tempo la

portata emungibile; sistemazione e salvaguardia degli acquiferi a protezione delle aree sensibili; individuazione di nuovi acquiferi atti a preservare le riserve degli acquiferi utilizzati.

PROGRAMMA OPERATIVO FEARS 2007-2013

Asse 1 - Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale

Sottosezione 1 “Misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano

MISURA 111 “Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione”

Obiettivi operativi

Realizzare azioni di formazione per le imprese agricole e forestali, promuovendo l’acquisizione di competenze strategiche.

Realizzare azioni di informazione, promuovendo il trasferimento delle innovazioni e di conoscenze. Realizzare azioni di formazione per le imprese agricole, per supportarle nel perseguimento degli obiettivi

ambientali, in particolare rispetto alla gestione sostenibile delle risorse naturali, e sulle tematiche relative alla silvicoltura e alla tutela delle acque.

Promuovere azioni strategiche per supportare il sistema della conoscenza, per migliorare ed integrare l’offerta di formazione e informazione.

Azione A – Formazione per le imprese agricole e forestaliAzione B – Informazione quale supporto alla conoscenza

MISURA 112 “Insediamento dei giovani agricoltori”

Obiettivi operativiFavorire l’insediamento di imprenditori agricoli giovani e professionalizzati, nonché il successivo sviluppo del loro progetto imprenditoriale.

MISURA 114 “Ricorso ai servizi di consulenza agricola e forestale”

Obiettivi operativi

113

Page 114: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Promuovere il trasferimento della conoscenza attraverso il ricorso ad un Sistema di Consulenza Aziendale istituito sul territorio regionale secondo il disposto dell’art. 13 del Regolamento (CE) n. 1782/2003.

Diffondere presso gli operatori agricoli e forestali le conoscenze relative alle pratiche produttive compatibili con le esigenze di salvaguardia e valorizzazione del paesaggio, di protezione ambientale e di tutela della biodiversità.

Promuovere iniziative inerenti la sicurezza sul lavoro, la sanità pubblica, la sicurezza alimentare, la salute ed il benessere degli animali e la gestione sostenibile delle risorse naturali, compresi i requisiti di condizionalità.

Promuovere le conoscenze relative alle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, particolarmente nel campo del commercio elettronico (e-commerce), dell’acquisizione di competenze digitali (e-skills) e dell’apprendimento in linea (e-learning).

Promuovere iniziative per l’acquisizione di competenze organizzative, gestionali e logistiche.

Sottosezione 2 – Misure intese a ristruttura e sviluppare il capitale fisico e promuovere l’innovazione

MISURA 121 “ Ammodernamento delle aziende agricole”

Obiettivi operativi ridurre i costi di produzione, anche attraverso l’introduzione di innovazioni di processo e di prodotto e

l’ottimizzazione dei fattori di produzione; migliorare la qualità dei prodotti agricoli; diversificare le attività agricole verso il “no food” e le biomasse agroforestali; promuovere il risparmio energetico e l’autoproduzione di energia per i fabbisogni aziendali; promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali (risparmio idrico e mantenimento della fertilità del

suolo); favorire l’adattamento strutturale delle aziende per la partecipazione a sistemi di qualità.

MISURA 122 “Migliore valorizzazione economica delle foreste ”

Obiettivi operativi miglioramento della gestione delle superfici boscate con forme di governo che, in relazione alle

condizioni stazionali, consentano il raggiungimento della massima potenzialità produttiva, favorendo anche il complesso delle funzioni cui il bosco adempie: protettiva, conservazionistica, ricreativa;

miglioramento delle condizioni di utilizzazione dei boschi nell’ambito di una gestione ecosostenibile; accrescimento dell’utilizzazione delle biomasse forestali a fini energetici (legna da ardere e sottoprodotti

delle utilizzazioni boschive).

MISURA 123 “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali ”

Obiettivi operativi Migliorare la remunerazione della materia prima ai produttori di base; incentivare l’introduzione di tecnologie innovative finalizzate a rispondere a nuove opportunità di

mercato; sostenere gli investimenti per la ristrutturazione e l’ammodernamento degli impianti agroindustriali; incentivare gli investimenti connessi al recupero ed allo smaltimento di rifiuti e sottoprodotti di

provenienza agroindustriale e forestale, anche con finalità energetiche, autoprodotti dalle aziende;

114

Page 115: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

incentivare investimenti per l’adeguamento tecnologico delle imprese forestali, connessi al miglioramento del loro rendimento globale ed alla valorizzazione dei prodotti della silvicoltura;

migliorare i processi di lavorazione, condizionamento e prima trasformazione dei prodotti legnosi, favorendo gli interventi finalizzati alla tutela dell’ambiente, al risparmio energetico ed alla sicurezza sul lavoro.

La Misura si articola in due distinte Azioni:Azione a) – Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli;Azione b) – Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali.

MISURA 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, nel settore agricolo e alimentare ed in quello forestale”

Obiettivi operativi Miglioramento dei processi logistici ed organizzativi; Progettazione di nuovi prodotti/processi; Sviluppo di accordi di cooperazione per la creazione di nuovi sbocchi di mercato e per la definizione o

riorganizzazione di canali commerciali sia rivolti al mercato interno, che a quello extra CE; Aumento della concentrazione dell’offerta di prodotti agricoli e forestali; Miglioramento della performance ambientale dei processi produttivi nei settori agricolo, alimentare e

forestale.

MISURA 125 “Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura”

Obiettivi operativi razionalizzare l’utilizzo della risorsa idrica, in un quadro di utilizzo sostenibile della risorsa da parte delle

aziende agricole e forestali, soprattutto in ambito consortile; migliorare la rete viaria a servizio di un numero considerevole di aziende agricole e forestali (rete non

aziendale), al fine di ad accrescerne la fruibilità anche attraverso la messa in sicurezza; favorire un accesso rapido e sicuro alle aree boscate; potenziare le reti di distribuzione energetica a servizio delle imprese agricole e forestali, favorendone

l’accessibilità e la continuità delle erogazioni; potenziare la connettività telematica a favore delle imprese agro-forestali localizzate nelle aree interne,

finalizzata a creare o migliorare il collegamento con una rete principale.

La Misura si struttura secondo più linee d’azione: Linea d’Azione 1: investimenti di adeguamento della infrastrutturazione irrigua finalizzati alla

razionalizzazione dell’uso della risorsa idrica in ambito rurale a livello delle aziende agricole e forestali. Linea d’Azione 2: Investimenti di infrastrutturazione telematica finalizzati a collegare le aziende alla rete

telematica principale. Linea d’Azione 3: Investimenti per migliorare l’infrastrutturazione elettrica a servizio delle aziende. Linea d’Azione 4: Adeguamento, ristrutturazione e messa in sicurezza della rete viaria rurale pubblica a

supporto di un considerevole numero di aziende agricole e forestali.

115

Page 116: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Sottosezione 3 – Misure intese a migliorare la qualità della produzione e dei prodotti agricoli

MISURA 132 “Partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità alimentare”

Obiettivi operativi aumentare la qualità delle produzioni al di là degli standard commerciali del prodotto relativi a sanità

pubblica, salute e benessere degli animali o salvaguardia dell’ambiente; garantire la tracciabilità dei prodotti; aumentare il valore aggiunto dei prodotti agricoli primari.

MISURA 133 “Attività di informazione e promozione”

Obiettivi operativi Informare i consumatori e gli operatori del settore in termini di qualità, caratteristiche nutrizionali e

metodi di produzione dei singoli prodotti. Informare i distributori sull’esistenza, il significato e i vantaggi dei sistemi di qualità applicati. Rendere consapevole il consumatore della positiva ricaduta ambientale delle produzioni ottenute con

tecniche rispettose dell’ambiente e metodi biologici. Favorire l’integrazione di filiera attraverso l’approccio integrato. Promuovere i prodotti di qualità sul mercato interno.

Asse 2 – Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale

Sottosezione 1 – Misure finalizzate a promuovere l’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli

MISURA 211 “Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle zone montane”

Obiettivi operativiCompensare il deficit di reddito a carico degli agricoltori che esercitano la propria attività nelle aree montane caratterizzate da svantaggi naturali.

MISURA 214 “ Pagamenti agroambientali”La misura prevede le Azioni di seguito elencate:1. Sostegno dell’agricoltura integrata2. Introduzione o mantenimento dell’agricoltura biologica3. Conservazione di risorse genetiche per la salvaguardia della biodiversità4. Conservazione di risorse paesaggistiche ed ambientali5. Agro-biodiversità: progetti territoriali integrati.

AZIONE 1 – SOSTEGNO DELL’AGRICOLTURA INTEGRATAObiettivi operativi Riduzione degli input chimici;

116

Page 117: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Riduzione dei rischio di dissesto idrogeologico e di erosione, in particolare nelle aree sensibili.

AZIONE 2 – INTRODUZIONE O MANTENIMENTO DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICAObiettivi operativi Miglioramento della qualità dell’acqua, tutela del suolo finalizzata prioritariamente alla riduzione e

contenimento dei rischi di desertificazione. Riduzione dei rischio di dissesto idrogeologico e di erosione, in particolare nelle aree sensibili.

AZIONE 3 - CONSERVAZIONE DI RISORSE GENETICHE PER LA SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀObiettivi operativiMantenere o aumentare la consistenza delle varietà delle specie vegetali indicate in apposita tabella.La strategia operativa per la preservazione delle specie vegetali agronomiche a rischio di erosione genetica prevede oltre al sostegno per interventi di conservazione “in situ” delle specie e varietà anche un sostegno per interventi di mantenimento ex-situ da realizzarsi a cura di soggetti gestori del territorio aderenti a specifici programmi di conservazione. La condizione di specie vegetale agronomica a rischio di erosione genetica è certificata dall’Università degli Studi della Basilicata.Inoltre l’azione sostiene l’obiettivo specifico di “Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agroforestali ad alto valore naturalistico” e contribuisce in modo complementare ed integrato rispetto alle altre azioni, a salvaguardare e valorizzare la biodiversità tutelando il patrimonio (genetico) di varietà autoctone come condizione per valorizzare la vocazionalità del territorio e la qualità degli ambienti naturali e degli agroecosistemi

AZIONE 5 - AGROBIODIVERSITÀ: PROGETTI DI AZIONI INTEGRATE Obiettivi operativiSostenere progetti di Enti pubblici territoriali.L’Azione sostiene l’obiettivo specifico “Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agroforestali ad alto valore naturalistico” tutelando il patrimonio (genetico) di varietà e specie autoctone come condizione per valorizzare la vocazionalità del territorio e la qualità degli ambienti naturali e degli agroecosistemi.

MISURA 216 “Sostegno agli investimenti non produttivi terreni agricoli”

Obiettivi operativi Migliorare la fruizione pubblica delle aree protette regionali e delle zone inserite nella Rete Natura 2000. Realizzare investimenti non produttivi finalizzati al ripristino degli elementi naturali e seminaturali

caratteristici del paesaggio agrario in relazione agli impegni agroambientali di cui all’azione 4 della Misura 214.

Salvaguardare e valorizzare la biodiversità di specie e habitat dei territori agricoli Conservare e mantenere la funzionalità del sistema idrico costituito da elementi naturali e seminaturali,

per consentire lo scambio delle acque interne con quelle esterne e garantire la continua movimentazione e circolazione delle stesse sull’intera superficie delle zone umide;

1.a. Ripristino di spazi naturali e seminaturali e del paesaggio agrario2.a. Ripristino di muretti a secco e terrazzature in zone collinari e montane

117

Page 118: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

2.b. Costituzione e riqualificazione di zone umide3.a. Investimenti aziendali non produttivi in aree Natura 2000

Sottosezione 2 – Misure finalizzate a promuovere l’utilizzazione sostenibile delle superfici forestali

MISURA 221 “Primo imboschimento dei terreni agricoli”

Obiettivi operativi

Accrescere la massa forestale, con formazioni forestali permanenti utili ad attenuare il cambiamento climatico e l’effetto serra in coerenza con gli obblighi derivanti dall’applicazione del protocollo di Kyoto.

Promuovere un paesaggio a maggior valenza naturalistica, ambientale e protettiva attraverso il recupero di terreni (marginali rispetto alle utilizzazioni agricole) alla destinazione forestale in un’ottica di sostenibilità e di valorizzazione delle risorse naturali anche per finalità ricreative e per il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni rurali interessate.

Mitigare i fenomeni di erosione e di dissesto idrogeologico.

Contribuire, mediante l’incremento delle superfici forestali regionali, allo sviluppo della filiera forestale regionale, anche attraverso l’utilizzo di sottoprodotti derivanti dalle cure colturali e dai tagli di utilizzazione forestale a fini energetici.

MISURA 223 “Primo imboschimento di superfici non agricole”

Obiettivi operativi

Accrescere la massa forestale, con formazioni forestali permanenti utili ad attenuare il cambiamento climatico e l’effetto serra in coerenza con gli obblighi derivanti dall’applicazione del protocollo di Kyoto.

Promuovere un paesaggio a maggior valenza naturalistica, ambientale e protettiva attraverso il recupero di terreni (marginali rispetto alle utilizzazioni agricole) alla destinazione forestale in un’ottica di sostenibilità e di valorizzazione delle risorse naturali anche per finalità ricreative e per il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni rurali interessate.

Mitigare i fenomeni di erosione e di dissesto idrogeologico.

Contribuire, mediante l’incremento delle superfici forestali regionali, allo sviluppo della filiera forestale regionale, anche attraverso l’utilizzo di sottoprodotti derivanti dalle cure colturali e dai tagli di utilizzazione forestale a fini energetici.

MISURA 226 “Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi”

Obiettivi operativi

Ricostituzione del potenziale forestale danneggiato da incendi e da disastri naturali (terremoti, frane, inondazioni, valanghe, eruzioni vulcaniche);

realizzazione di azioni integrate per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi;

118

Page 119: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

prevenzione e controllo delle altre cause di distruzione dei boschi.

La misura si articola nelle tipologie di azione di seguito descritte.

Azione A) - Ricostituzione di boschi danneggiati da disastri naturali ((terremoti, frane, inondazioni, valanghe, eruzioni vulcaniche) e dagli incendi

Azione B) - Interventi finalizzati alla prevenzione (solo nelle zone a medio-alto rischio di incendio)

MISURA 227 “Sostegno agli investimenti non produttivi terreni forestali”

Obiettivi operativi realizzazione di investimenti per il conseguimento degli obiettivi ambientali riferiti a: miglioramento

strutturale e funzionale dei soprassuoli forestali esistenti, conservazione e miglioramento della biodiversità; potenziamento della stabilità ecologica dei popolamenti forestali con funzioni prevalentemente protettive; protezione del suolo dall’erosione, miglioramento della funzione di assorbimento della CO2 per il contrasto dei cambiamenti climatici. realizzazione di investimenti selvicolturali volti alla valorizzazione e al mantenimento della fruizione

pubblica delle aree forestali.

Azione 1 – Realizzazione di investimenti con finalità ambientali: Azione 2 – Realizzazione di investimenti selvicolturali volti a migliorare la fruizione pubblica delle aree

forestali

Asse 3 – Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale

Sottosezione 1 – Misure intese a diversificare l’economia rurale

MISURA 311 “Diversificazione in attività non agricole”

Obiettivi operativiGli obiettivi specifici della misura sono: diversificare le fonti di reddito delle famiglie agricole; favorire la permanenza dei giovani componenti la famiglia agricola nel settore; accrescere l’attrattività dell’ambiente rurale come sede di investimenti e residenza; garantire lo sviluppo sostenibile del territorio promuovendo l’offerta e l’uso innovativo di fonti di energia

rinnovabili; migliorare l’offerta turistica e la diffusione di attività di piccolo commercio e artigianato in ambito rurale.

L’intervento potrà essere attuato anche con “approccio Leader”: i Gruppi di Azione Locale (GAL) selezionati per l’attuazione dell’Asse 4 potranno inserire la presente misura se coerente e funzionale alle proprie strategie locali.

Linea d’azione A - Investimenti in aziende agricole dedicate all’attività agrituristica (compresi gli arredi), al fine di realizzare:

119

Page 120: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

alloggi agrituristici, punti di ristoro agrituristico;

abbattimento delle barriere architettoniche;

sistemazione di spazi esterni all’azienda agrituristica al fine di facilitare la fruizione da parte degli ospiti alloggiati;

costruzione o ristrutturazione di piccoli impianti sportivi per gli ospiti;

laboratori polifunzionali, dispense, sale di esposizione e di degustazione di prodotti, , ecc;

investimenti per consentire lo svolgimento di attività didattiche, culturali, sportive, ricreative, di artigianato rurale, escursionistiche, di ippoturismo, ecc. all’interno dell’azienda agricola.

Linea d’azione B – Investimenti in aziende agricole per la creazione e l’ampliamento di fattorie multifunzionali quali:

fattorie sociali, finalizzate all’inclusione sociale di persone con disabilità, anziani, lavoratori extracomunitari, e alle attività di assistenza ai bambini in età prescolare;

fattorie didattiche per lo svolgimento di attività destinate ad adulti e ragazzi in età scolare;

fattorie creative, funzionali allo sviluppo di servizi di piccolo commercio, artigianato locale (non agricolo) e turistico-ricreativi.

Linea d’azione C - Investimenti per la produzione, utilizzazione e vendita di energia da fonti rinnovabili, quali:

centrali termiche con caldaie alimentate prevalentemente a cippato o a pellets;

microimpianti per la creazione di biogas dai quali ricavare energia termica e/o elettrica (compresa cogenerazione) e di biocombustibili;

microimpianti per la produzione di energia eolica, solare, idrica (piccoli salti) comprese eventuali piccole reti di distribuzione dell’energia prodotta interne all’azienda agricola. Sono ammesse spese per l’istallazione di sistemi con una potenza massima di 1 MW.

MISURA 312 “Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese”

Obiettivi operativi

Gli obiettivi specifici perseguiti dalla misura sono i seguenti:

creare nuova occupazione nelle aree rurali; consolidare e ampliare il tessuto imprenditoriale locale, operante nel settore extragricolo (artigianale,

commerciale); consolidare la presenza in area rurale della “microimpresa” ai sensi della raccomandazione 2003/361/CE; incentivare l’autoimprenditorialità.MISURA 313 “Incentivazione di attività turistiche”

Obiettivi operativiGli obiettivi specifici perseguiti dalla presente misura sono:

120

Page 121: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Sostenere uno sviluppo sostenibile dei territori rurali attraverso la valorizzazione delle risorse naturali, architettoniche, storico e artistico - culturali;

Realizzare strutture ed infrastrutture ricreative di piccola ricettività e centri di informazione; Promuovere e favorire la commercializzazione di tali risorse in chiave turistica.L’intervento potrà essere attuato anche con “approccio Leader”: i Gruppi di Azione Locale (GAL) selezionati per l’attuazione dell’Asse 4 potranno inserire la presente misura nei PSL se coerente e funzionale alle proprie strategie locali.

Sottosezione 2 – Misure finalizzate al miglioramento delle condizioni economiche, sociali ed ambientali delle aree rurali

MISURA 321 “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale”

Obiettivi operativi

Gli obiettivi specifici perseguiti dalla misura possono essere schematizzati come di seguito:

migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rurali, facilitando la mobilità per le categorie deboli (donne, anziani, bambini, diversamente abili) e favorendo l’aggregazione nelle aree rurali;

contenere lo spopolamento; migliorare i livelli di occupazione (nel settore del privato-sociale); promuovere l’uso dell’ICT; promuovere l’utilizzo dell’energia proveniente da fonti rinnovabili.

L’intervento potrà essere attuato anche con “approccio Leader”: i Gruppi di Azione Locale (GAL) selezionati per l’attuazione dell’Asse 4 potranno inserire la presente misura nei PSL se coerente e funzionale alle proprie strategie locali.

La presente misura prevede tre linee di azione: Linea di Azione A): Investimenti e sostegno all’avviamento di: servizi alla persona (piccolo trasporto e accompagnamento; servizi di base realizzati mediante impiego di

strutture mobili, ecc.); centri di aggregazione multifunzionali territoriali (riattazione e rifunzionalizzazione di immobili esistenti,

realizzazione di strutture e acquisto attrezzature per lo sport, il tempo libero e la ricreazione, ludoteche, biblioteche, etc.) dimensionati sulle necessità delle popolazioni locali e dei giovani del luogo.

Linea di Azione B): interventi , anche infrastrutturali su piccola scala, volti ad ampliare e migliorare le opportunità di accesso e di adozione delle tecnologie di informazione e comunicazione nei territori e nel contesto produttivo rurale (TIC).

Linea di Azione C): Sostegno alle attività di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili da realizzarsi a vantaggio delle popolazioni residenti in aree montane e svantaggiate della regione, finalizzate a ridurre i costi dell’energia a beneficio delle popolazioni rurali nonché i costi esterni ambientali connessi all’ approvvigionamento/trasporto delle materie prime tradizionali (combustibili fossili).

Le tipologie di intervento finanziabili ai sensi della presente linea di azione sono:

121

Page 122: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

attrezzature e macchinari per la produzione di cippato e pellettato per l’alimentazione delle caldaie; investimenti per lo stoccaggio di materiali bio-energetici derivanti da riutilizzo di scarti di lavorazione

agricola e/o forestale; investimenti per la realizzazione di impianti di trasformazione delle biomasse (impianti per produzione di

energia elettrica, cogeneratori, ecc.) comprese le infrastrutture per l’accumulo ed il vettoriamento delle energia prodotta. Destinatari dell’energia prodotta sono esclusivamente strutture pubbliche di servizio.

MISURA 323” Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale”

Obiettivi operativiGli obiettivi perseguiti dalla misura possono essere schematizzati come di seguito: recupero e valorizzazione di manufatti di particolare pregio facenti parte del patrimonio culturale delle

aree rurali e censiti tra i beni vincolati, quali frantoi, dimore, abbeveratoi, fontane, luoghi legati alle tradizioni religiose locali, cantine, pagliare, giardini e di ambienti seminaturali di particolare pregio ambientale, quali cave e grotte, destinate a fruizione pubblica;

tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio paesaggistico e delle tradizioni in funzione del rafforzamento dell’identità culturale e della conservazione delle tradizioni delle comunità.

L’intervento potrà essere attuato anche con “approccio Leader”: i Gruppi di Azione Locale (GAL) selezionati per l’attuazione dell’Asse 4 potranno inserire la presente misura nei PSL se coerente e funzionale alle proprie strategie locali.

Il sostegno è concesso per le seguenti tipologie di azione:a) Realizzazione di studi e analisi di fattibilità, censimenti e catalogazione dei beni storico-architettonici

facenti parte del patrimonio culturale delle aree rurali e censiti tra i beni vincolati Sono ammissibili esclusivamente le attività propedeutiche agli investimenti di riqualificazione. Le risorse destinate a questa linea di intervento devono essere contenute nel limite del 20% della dotazione della misura.

b) Investimenti finalizzati al ripristino, riqualificazione e valorizzazione di manufatti con caratteristiche di pregio storico, artistico, antropologico e paesistico, legati alle tradizioni popolari delle aree rurali.

c) Investimenti finalizzati alla fruizione culturale in immobili pubblici o di uso pubblico quali: istituzioni documentarie, musei, teatri, spazi e centri espositivi della cultura rurale (unicamente nei centri rurali).

Sottosezione 3 - Formazione, acquisizione di competenze e animazione MISURA 331 “Formazione ed informazione”

Obiettivi operativi

Gli obiettivi specifici della misura sono i seguenti:

Formare nuove figure professionali collegate alla creazione di opportunità occupazionali nelle aree rurali. Rafforzare le competenze dei soggetti economici e sociali operanti nelle aree rurali. Migliorare le conoscenze sulla corretta gestione dei siti Natura 2000 e del patrimonio regionale di

biodiversità.

122

Page 123: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

L’intervento potrà essere attuato anche con “approccio Leader”: i Gruppi di Azione Locale (GAL) selezionati per l’attuazione dell’Asse 4 potranno inserire la presente misura nei PSL se coerente e funzionale alle proprie strategie locali.

Asse 4 – Approccio LeaderL’Asse si articola in 3 misure:

Misure 4.1 “Implementazione delle strategie di sviluppo locale”;Misura 4.2 “Cooperazione”;Misura 4.3 “Gestione dei Gruppi di Azione Locali e dei Piani di Sviluppo Locale”.

La Misura 4.1, quindi, è suddivisa nelle sottomisure:4.1.1 – Azioni a sostegno della competitività, tra cui rientrano le azioni delle Misure 111 e 121 del PSR;4.1.2 – Azioni a sostegno dell’ambiente, dello spazio rurale e della gestione del territorio, tra cui rientrano

le azioni delle Misure 216 e 227 del PSR; 4.1.3 – Azioni a sostegno della qualità della vita e della diversificazione dell’economia Rurale, tra cui

rientrano le azioni delle Misure 311, 312, 313, 321, 323, e 331 del PSR.

Sottomisura 4.1.1 “Azioni a sostegno della competitività”Contenuto della sottomisuraLa sottomisura prevede la realizzazione di operazioni immateriali di valenza esclusivamente territoriale, utili a meglio perseguire l’obiettivo generale della competitività specificato nel precedente punto, nonché la realizzazione di operazioni di carattere materiale che prevedono investimenti fisici finalizzati a creare condizioni favorevoli ad un generale miglioramento della competitività delle aziende agricole operanti sul territorio.Obiettivi specifici perseguitiOltre agli obiettivi generali del Reg (CE) 1698/2005, ed a quelli già indicati nel capitolo 3.2, la sottomisura 4.1.1 concorre alla riduzione del divario esistente tra le aree più interne e/o periferiche e quelle a maggiore attitudine produttiva, anche attraverso il raggiungimento di una massa critica sufficiente ad ottenere obiettivi minimi di scala.

Sottomisura 4.1.2 – Azioni a sostegno dell’ambiente, dello spazio rurale e della gestione del territorio. Contenuto della sottomisuraLa sottomisura prevede la realizzazione di operazioni immateriali di valenza esclusivamente territoriale, utili a meglio perseguire l’obiettivo specifico di cui al precedente punto, nonché la realizzazione di operazioni di carattere materiale che prevedono investimenti fisici finalizzati a creare condizioni favorevoli ad un generale miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale del territorio.Obiettivi specifici perseguitiOltre agli obiettivi generali del Reg (CE) 1698/2005, ed a quelli già indicati nel capitolo 3.2, la sottomisura 4.1.2 concorre al miglioramento ed alla valorizzazione del contesto ambientale, con particolare riferimento agli spazi rurali, nonché alla gestione integrata e condivisa del territorio, con conseguente miglioramento dei sistemi di governance locali.

Sottomisura 4.1.3 – Azioni a sostegno della qualità della vita e della diversificazione dell’economia Rurale.Contenuto della sottomisura

123

Page 124: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

La sottomisura prevede la realizzazione di operazioni immateriali di valenza esclusivamente territoriale, utili a meglio perseguire l’obiettivo specifico di cui al precedente punto, nonché la realizzazione di operazioni di carattere materiale che prevedono investimenti fisici finalizzati a creare condizioni favorevoli ad un generale miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali, sia in termini di servizi che di opportunità. Per perseguire al meglio gli obiettivi specifici della sottomisura, possono essere costituiti anche appositi Fondi a sostegno della microimprenditorialità locale.Obiettivi specifici perseguitiOltre agli obiettivi generali del Reg (CE) 1698/2005, ed a quelli già indicati nel capitolo 3.2, la sottomisura 4.1.3 concorre al miglioramento ed alla valorizzazione dei centri rurali, al recupero di antiche attività artigianali, alla creazione di nuove attività, nonché all’adeguamento dei livelli e della qualità dei servizi offerti in ambito rurale anche in funzione di un rafforzamento del turismo rurale.

MISURA 4.2 Cooperazione interterritoriale e transnazionale

Obiettivi specifici perseguitiLa Misura “Cooperazione” concorre al rafforzamento di tutti gli obiettivi di cui alla Misura 4.1 attraverso l’attuazione di specifici progetti di interesse interregionale o transnaziozale, realizzati in partenariato con altri GAL, della stessa Regione Basilicata e di altre Regioni, ma anche di altri Stati Membri, ovvero con altri partenariati aventi le caratteristiche richieste. In particolare, la cooperazione rappresenta lo strumento per allargare le posizioni locali al fine di migliorare le strategie locali.

Contenuto della misuraLa misura è diretta all’attuazione di progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale attraverso l’elaborazione di un’azione congiunta, perfettamente coerente con la strategia elaborata dai Gruppi di Azione Locale all’interno dei propri PSL.

MISURA 4.3 Gestione dei Gruppi di Azione Locale, acquisizione di competenze e animazione sul territorioE’ la misura finalizzata ad assicurare l’organizzazione e la gestione dei GAL, suddivisa nelle sottomisure:4.3.1 - Funzionamento del GAL4.3.2 - Acquisizione di competenze4.3.3 – Animazione

Finalità della MisuraLa misura è finalizzata a garantire il funzionamento dei Gruppi di Azione Locale ed una corretta gestione dei Programmi di Sviluppo Locali, nonché a dotare i territori di strutture idonee a progettare, animare ed attuare strategie di sviluppo locale. Inoltre, ha come ulteriori obiettivi la creazione di agenzie di sviluppo territoriali, il miglioramento dei sistemi di governance locali, l’aumento del “capitale sociale territoriale”, il miglioramento della qualità progettuale dei territori.

124

Page 125: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.9.9.2. Fondo per le Aree Sottoutilizzate Ad integrazione del quadro di programmazione dei fondi comunitari per il periodo 2007-2013, vanno ad aggiungersi anche gli strumenti di programmazione delle risorse del FAS (Fondo per le Aree Sottoutilizzate).

Interventi di interesse per la attuazione dei Piani di gestione delle aree protette potrebbero essere riferiti ai principali Programmi Strategici di interesse Nazionale a valere sempre sul FAS nei seguenti settori: – Ambiente– Programma straordinario nazionale per il recupero economico-produttivo di siti industriali inquinati – Risorse naturali, culturali per lo sviluppo – Governance

Infine, elementi di interesse dei PdG potrebbero ritrovarsi nell’ambito delle strategie di intervento contenute nei due Programmi Attuativi Interregionali, il PAIN Attrattori culturali, naturali e turismo ed il PAIN Energie rinnovabili e risparmio energetico, e soprattutto nelle risorse della programmazione del FAS assegnati alla Regione con riferimento in particolare a quelli destinati ad interventi nell’ambito delle Priorità del QSN relative a Energia e ambiente, Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l'attrattività per lo sviluppo, Reti e collegamenti per la mobilità, Governance e capacità istituzionali.

1.9.9.3. Programmazione Comunitaria in materia di CooperazioneRispetto ai programmi comunitari riferiti invece a politiche settoriali gli ambiti oggetto di interesse dei PdG sono interessati in particolare al programma LIFE plus con riferimento alle tematiche del migliorare la qualità dell’ambiente; tutelare, conservare, ripristinare e migliorare il funzionamento dei sistemi naturali, degli habitat naturali e della flora e fauna selvatiche, allo scopo di arrestare la desertificazione e la perdita di biodiversità; elaborare approcci strategici per quanto riguarda la formulazione, l’attuazione e l’integrazione delle politiche, compreso il miglioramento della governance ambientale e le azioni di sensibilizzazione.…………………….ulteriori elementi da parte della CdR e dei consulenti

1.9.9.4. La nuova programmazione comunitaria di interesse del PdG……………………….da scrivere a cura DAPIT, INEA, CdR

125

Page 126: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

126

Page 127: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.10. COERENZA TRA QUADRO PIANIFICATORIO E PROGRAMMATORIO E LE ESIGENZE DI TUTELA E CONSERVAZIONE

ANALISI E VALUTAZIONE DI COERENZA DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICA

ANALISI E VALUTAZIONE DI COERENZA DEGLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE Il territorio in esame si inserisce nel più esteso comprensorio della Val d’Agri –Melandro –Sauro – Camastra interessato dall’omonimo Programma Operativo Val d'Agri, Melandro, Sauro, Camastra, attivato con la sottoscrizione di un Accordo di Programma fra la Regione Basilicata, le ex Comunità Montane e le amministrazioni comunali ricadenti nel Comprensorio (Legge Regionale n. 40/1995). Il PO suddetto è finalizzato a sostenere lo sviluppo delle attività economiche ed industriali del comprensorio, utilizzando le risorse devolute alla Regione in relazione allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi ivi situati.Tale visione è perseguita attraverso 4 seguenti linee di intervento o missioni:A. salvaguardia e miglioramento del contesto di vivibilità ambientale, attraverso la salvaguardia degli equilibri ambientali, la tutela dell'architettura paesaggistica e il decoro dei centri urbani;B. potenziamento della dotazione di infrastrutture essenziali;C. miglioramento delle dotazioni di servizio per l'elevazione della qualità della vita;D. aumento delle condizioni di occupabilità durevole e sostenibile attraverso il sostegno alle imprese.Parallelamente, anche attraverso il PIT Val d’Agri, che come noto si alimenta di quote del POR, si intende valorizzare le risorse ambientali, culturali, idriche presenti sul territorio.L’ambito territoriale del PIT Val d’Agri è costituito da 19 comuni (Armento, Corleto Perticara, Galicchio, Grumento Nova, Guardia Perticara, Marsiconuovo, Marsicovetere, Missanello, Moliterno, Montemurro, Paterno, Roccanova, San Chirico R., San Martino d’Agri, Sant’Arcangelo,Sarconi, Spinoso, Tramutola, Viggiano, Comunità Montane Medio Agri, Alto Agri e Camastra Alto Sauro) con una densità demografica bassa (circa 35 abitanti per Kmq, un dato nettamente inferiore alla media regionale pari a 59,6).L’obiettivo generale del PIT si riassume nello slogan “creare le prospettive di sviluppo della città territorio” per consentire la permanenza della popolazione sul territorio a condizioni accettabili di reddito e di qualità della vita; invertire l’esodo rurale, stimolare l’occupazione e l’eguaglianza delle opportunità per rispondere alla richiesta crescente di qualità, salute, sviluppo della persona, tempo libero e benessere sociale delle popolazioni dell’area.Il complesso delle azioni previste si pone il perseguimento dei seguenti obiettivi:- riqualificare il patrimonio ambientale e valorizzare corridoi e bacini fluviali;- sviluppare il valore aggiunto culturale delle aree montane (biodiversità, aree naturaliprotette, beni culturali, produzioni agro-alimentari);- completare la dotazione infrastrutturale degli insedimenti produttivi di area e sostenere leiniziative imprenditoriali nei settori manufatturieri ed agroalimentari;- recuperare e valorizzare il patrimonio culturale ed architettonico dei centri urbani integrando

127

Page 128: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

tali risorse con interventi agevolanti la loro fruibilità.La strategia d’intervento è sintetizzabile nella costruzione di un sistema territoriale coeso e integrato, capace di innescare una prospettiva di sviluppo locale basata sulle risorse del territorio.Un progetto che faccia da sfondo culturale comune a tutti gli strumenti di programmazione negoziata in atto sul territorio (PIT – Accordo di programma per lo sviluppo economico produttivodel comprensorio della Val d’Agri – Leader +).L’idea forza sta nella “costruzione della città territorio” attraverso la ricerca di una piena integrazione della matrice degli insediamenti storici con quella produttiva, agricola e con il turismoambientale e culturale .Un territorio articolato a sistema, capace di esaltare il suo ruolo di:- cerniera territoriale aperta: ai mercati metropolitani della Puglia e della Campania, alle relazioni con il mercato costiero ionico, alle relazioni con gli altri territori regionali, oltre che in prospettiva a sistemi di relazione più ampi con il rafforzamento dell’aviosuperfice di Grumento Nova;- cerniera ambientale tra emergenze naturali ricche di potenzialità presenti nelle Regioni Basilicata e Campania;e di trovare in esso il disegno strategico per sostanziare le attuali possibilità di sviluppo.

Un ‘altro importante strumento di programmazione e sviluppo locale è il Programma Leader +, strumento operativo predisposto dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata.L’obbiettivo globale dello strumento operativo Leader + è quello di contribuire allo sviluppo socioeconomico delle aree interne e al consolidamento dell’identità culturale del mondo rurale lucano. Nell’intento di raggiungere tale obiettivo la Regione ha definito una serie di obiettivi globali più specifici che afferiscono a tre macro-ambiti di impatto:- il contesto delle aree rurali, inteso come miglioramento della qualità della vita, di riduzione dei consistenti fenomeni di spopolamento in atto e di recupero e valorizzazione delle risorse naturali e culturali di tali zone;- lo sviluppo sociale, in termini di creazione di nuova occupazione, ricorrendo ad azioni innovative sia relative alla creazione di pari opportunità;- la competitività del sistema produttivo e territoriale, inteso come miglioramento della competitività aziendale-territoriale, come rafforzamento del ruolo polifunzionale dell’agricoltura e, infine, come sfera relativa all’”immagine” del territorio lucano da costruire e, in alcuni casi, ricostruire rompendo il tradizionale isolamento che affligge tali aree, attraverso la creazione di “reti”.In particolare l’area Leader + “Alto e Medio Agri e Alto Sauro” interessa i comuni di: Armento, Corleto P.,Gallicchio, Grumento N., Guardia P., Marsico Nuovo, Marsicovetere, Missanello, Moliterno, Montemurro, Paterno, Roccanova, San Chirico R., San Martino d’Agri, Sant’Arcangelo, Sarconi, Spinoso, Tramutola,Viggiano.Formato dai comuni ricadenti nel bacino interessato all’estrazione petrolifera e delimitati quasi interamente dalle Comunità Montane, in quest’area a rischio sul piano della identità culturale, il Programma Leader deve puntare sul tema della sostenibilità dei processi di sviluppo da attivare, per formare una cultura imprenditoriale e un comune senso di

128

Page 129: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

appartenenza delle popolazioni locali in grado di preservare l’integrità del territorio anche oltre l’attività (a termine) di estrazione del petrolio.I beneficiari dell’intervento Leader + sono i Gruppi di Azione Locale (GAL), costituiti da una partnership pubblico-privato. Il livello di attuazione è ancora limitato, essendo partito concretamente il Programma solo nel 2004 con l’approvazione dei Piani di Sviluppo Locale.Il POR Basilicata 2000-2006 aveva perseguito l’obiettivo generale di uno sviluppo equilibrato dell’intero spazio regionale, attraverso azioni ed interventi volti al potenziamento della coesione territoriale e della cooperazione istituzionale e, per raggiungerlo al meglio, ha pensato bene di attuare una parte del programma mediante progetti integrati territoriali e di sviluppo urbano in modo da coinvolgere l’intero universo regionale dei poteri locali minori (Comuni e Comunità Montane).In particolare, l’Asse V “Città”, attraverso i Progetti Integrati di Sviluppo Urbano (PISU), è volto esclusivamente al rafforzamento ed alla specializzazione delle funzioni urbane dei due capoluoghi di provincia, nonché promuovere modelli innovativi di governance sul territorio regionale.Infine un’altro programma/progetto di riqualificazione urbana è il PRUSST (Progetto di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio) nato col D.M. del 8 ottobre 1998, 21con l’obiettivo di realizzare interventi orientati all’ampliamento e alla riqualificazione delle infrastrutture, all'ampliamento e alla riqualificazione del tessuto economico-produttivo occupazionale, al recupero e alla riqualificazione dell'ambiente, dei tessuti urbani e sociali degliambiti territoriali interessati.

ANALISI E VALUTAZIONE DI COERENZA DI ALTRI PIANI E REGOLAMENTI VIGENTI CHE INCIDONO SUL TERRITORIO E SULLA CONSERVAZIONE DI SPECIE E HABITAT

CARTOGRAFIE:C11. Carta dei vincoli in scala 1:10.000;C12. Carta degli strumenti urbanistici e di pianificazione che insistono sul territorio in scala 1:10.000;C14. Carta dei PRG in scala 1:10.000;C15. Carta delle presenze di insediamenti ed infrastrutture in scala 1:10.000.

129

Page 130: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.11. DESCRIZIONE ARCHITETTONICA, ARCHEOLOGICA E CULTURALE1.11.1. GLI ELEMENTI IDENTITARI DEL PAESAGGIO DELL’AREA VASTA

L’ATO13 dell’Appennino Lucano Val d’Agri è estremamente eterogeneo e quindi caratterizzato da una molteplicità di ambienti diversi che rendono possibile la convivenza di una grande quantità di specie. Gli ambienti più importanti sono indubbiamente quello acquatico e quello montano rappresentati dal fiume Agri e dalle cime più alte come l’imponente Massiccio del Monte Papa – Sirino, con i suoi 2005 m, e come il monte Raparo (1761 m.) che rappresenta insieme alle Murge di Sant’Oronzo, uno dei guardiani di questa parte della valle dell’Agri.Sostanzialmente collinare è invece la sezione centro-orientale, caratterizzata dalla presenza di suggestivi calanchi.La valle dell’Agri, come dice il nome stesso, è attraversata da uno dei più importanti fiumi della Lucania, il fiume Agri, con i suoi paesaggi più suggestivi.L'Agri, al contrario di altri fiumi lucani, presenta un corso regolare non soggetto a piene improvvise. Forse questa sua qualità è all'origine del nome: Agri viene infatti collegato all'aggettivo "akìros" che significa "lento e tardo, senza moto". È il più intatto dei paesaggi, in una terra caratterizzata dalla scarsa presenza umana, tra le meno popolate d'Italia (40 abitanti per kmq) e forse anche per questo si è conservato ancora integro.

I centri abitati sono collocati sulla sommità delle colline, poste lungo il corso del fiume Agri, e sui versanti dei rilievi montuosi.La popolazione dell’area ammonta a circa 55.000 abitanti, distribuiti in 23 comuni:

130

Page 131: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Aliano, Armento, Calvera, Carbone, Castelsaraceno,Castronuovo Sant’Andrea, Gallicchio, Grumento Nova, Lagonegro, Lauria, Missanello, Moliterno, Montemurro, Nemoli, Rivello, Roccanova, S.Chirico Raparo, San Martino d’Agri, SantArcangelo, Sarconi, Spinoso, Teana e Viggiano.

1.11.2. LE TRADIZIONI POPOLARI DELL’AREA VASTA QUALI PERCORSI CULTURALITutta l’area di riferimento è fortemente legata alla devozione per la Madonna Nera, statua lignea della Vergine con Bambino del XIII sec., protettrice della Basilicata. Tra le diverse tradizioni popolari della zona la Festa della Madonna di Viggiano, è quella più nota non sono in Italia ma anche all’estero.La statua viene spostata la prima domenica di maggio e portata in processione al Santuario del Sacro Monte(1725 m. s.l.m), a 12 chilometri dal paese da percorrere a piedi in segno di devozione, e poi riportata in paese la prima domenica di settembre. Questo avvenimento richiama moltissimi fedeli che vengono in pellegrinaggio, anche dalle regioni limitrofe, e che approfittano, inoltre, dello splendido scenario per trascorrere una giornata nel verde lussureggiante dei boschi di Viggiano. Il pellegrinaggio al Monte, con la sua fatica ed insieme con la sua suggestione, costituisce senz'altro la forma di culto più praticata e significativa.

La festa principale di Grumento, invece, è dedicata alla Madonna di Monserrato: la tradizione voleva che la statua della Madonna fosse portata sul monte il martedì successivo alla Domenica in Albis (la domenica dopo Pasqua), e fatta ritornare in paese l'ultima domenica del mese di agosto.Attualmente si preferisce salire sul monte il sabato, trascorrere qui la notte, e scendere in paese la mattina seguente, con una solenne processione che vede la partecipazione di tutta la popolazione.Alla Domenica in Albis si tiene la festa della Madonna Grumentina. Presso il santuario che sorge fuori Grumento, tra il torrente Grumentino e l'Agri ha luogo una fiera da sempre richiamo anche per gli abitanti degli altri centri della Val d'Agri. Il culto della Madonna di Grumentino ebbe inizio nel 1739. quando le si attribuì la fine di una funesta epidemia.

131

Page 132: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Anche a Moliterno le feste sono di carattere prevalentemente religioso, ma la partecipazione popolare che le caratterizza ne fa degli appuntamenti vivaci e suggestivi. La manifestazione più importante è quella celebrata in onore della Madonna del Vetere, che si svolge in due tempi: la prima domenica di maggio la statua della Vergine viene trasferita nella cappella rurale sul Monte Venere, con una processione che ha il sapore di una allegra gita fuori porta. Qui la pregevole statua resta tino all'8 settembre, data in cui viene riportata solennemente nella parrocchiale in un clima di genuina festa popolare. Si tratta di una manifestazione che affonda le sue origini in tempi remoti, testimoniata da documenti medievali e collegata ai ritmi dell'agricoltura e della transumanza. Un tempo la statua della Vergine veniva conservata nell'antica chiesa della Mater Domini situata ai piedi del castello medievale. Molto seguiti sono poi i riti della Settimana Santa, con la processione del Cristo Morto e dell'Addolorata, e le feste di Sant'Antonio (13 giugno) e della Madonna del Carmine (16 luglio). La festa patronale è dedicata a San Domenico e si tiene il 4 agosto con un programma che prevede diverse manifestazioni tra cui la processione per le vie del paese.L'appuntamento più atteso resta quello di agosto, con la Sagra del formaggio pecorino. Questo prodotto, vero vanto dell'arte casearia moliternese, rappresenta una voce importante dell'economia locale ed e ormai conosciuto ed apprezzato in Italia e all'estero, in particolare in America.

A Sarconi sono i grandi falò accesi in onore di San Giuseppe (18 e19 marzo), secondo la tradizione della Val d'Agri, ad inaugurare la stagione delle feste.Intorno ai fuochi, chiamati in dialetto locale "fucaruni", la gente si ritrova in vociami raduni all'insegna dell'allegria.Il 26 maggio si tiene la processione in onore della Madonna di Montauro.Anche a Sarconi non ci si discosta dal consueto modello di questa cerimonia. In primavera la statua della Madonna viene trasportala in corteo ad una cappella rupestre sul monte Serra.La tradizione vuole che nel primo tratto di strada la statua sia sorretta dagli uomini, mentre nella parte finale la fatica, ma anche il privilegio, del trasporto siano affidati alle donne.La stagione estiva a Sarconi offre un ricco elenco di appuntamenti.Le manifestazioni dell'Agosto Sarconese - comprendenti serate danzanti, giochi all'aperto, tornei di calcetto e tennis - fanno da contorno al "Raduno di musica popolare". Inaugurata nel 1989, l'iniziativa raduna ogni anno i suonatori degli strumenti più tradizionali della cultura popolare lucana. Il suono acuto della ciaramella si mischia a quello della fisarmonica e della zampogna, e ogni angolo di Sarconi diventa così un piccolo teatro nel quale le esibizioni dei suonatori trascinano il pubblico alla danza.Il 15 settembre il "ritorno" della statua della Madonna dal monte Serra è salutato da due giorni di festa, ai quali assicurano la loro presenza molti sarconesi emigrati.I due giorni precedenti la festa si celebra il prodotto più celebre di Sarconi: il fagiolo. Usare il singolare è però riduttivo. In effetti a Sarconi si producono diverse ed apprezzate qualità di questo legume: Monachelle, tovaglielle, tabacchini, ciuoti, cannellini, taylor's, borlotti.La sagra del fagiolo presenta momenti seri, dedicati al dibattito su tutti gli aspetti di questa coltura, ed altri più "ghiotti". E il caso della grande fagiolata all'aperto, nella quale si possono degustare i fagioli e altri prodotti tipici locali, come formaggi, miele e frutta.

132

Page 133: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.11.3. DESCRIZIONE DEI VALORI ARCHEOLOGICI, ARCHITETTONICI E CULTURALI l paesaggio creato dall’invaso artificiale del Pertusillo, che costituisce la parte iniziale dell’Alta Val D’agri è molto suggestivo, con boschi che scendono fino alle sponde del lago.Quest’ultimo costituisce un scenario singolare anche dai panoramici paesi che lo circondano come Spinoso, Grumento Nova, Montemurro, Viggiano e Moliterno. A pochi chilometri dalla diga sorge Spinoso, centro urbano ricco di chiese, palazzi e portali, offre un bellissimo panorama grazie al Belvedere di Piazza Plebiscito sull'incantevole paesaggio del Lago Pertusillo. Tra i paesi che gravitano intorno alla Diga è da visitare Grumento Nova, fondata dai profughi della vicina Grumentum, dopo un'incursione saracena. Nella parte antica del borgo vi sono portali e cappelle seicentesche, mentre, a pochi chilometri, si ergono maestosi i resti dell'antica colonia romana diGrumentum. Città e sito militarmente strategico, collegata con Venusia ed Eraclea, ebbe periodo di massimo splendore tra il III e II sec. a.C. e durante l'età augustea. Proprio in questi luoghi si svolsero sanguinosi scontri tra Romani e Cartaginesi e in particolare la clamorosa sconfitta di Annibale nel 207 a.C.. Le rovine coprono un'estensione di circa un chilometro e racchiudono i resti di un abitato con relativo foro, teatro ed edifici con mosaici. Nei pressi della zona archeologica è collocato il Museo Nazionale dell'Alta Valle D'Agri dove sono esposti numerosi reperti storici. Moliterno, cosi come la maggior parte dei paesi della Val D'Agri, è stato originato dalla distruzione di Grumentum, fu fortezza normanna e si sviluppò intorno al castello, trasformato in palazzo e più volte ristrutturato. Da vedere è la Chiesa Matrice dell'Assunta con cupola eretta da Ignazio de Jullis allievo di Vanvitelli e numerosi palazzi. Da Moliterno è possibile fare escursioni nella Pineta del Seggio e alla Sorgente Fabbricata che scorre in una gola scavata nel calcare formando strati di alabastro con forme insolite. Su un colle che domina la valle e la Diga, circondato da vigneti e oliveti, si distende Montemurro, antico borgo dipendente da Grumentum. Qui vi nacque Leonardo Sinisgalli, illustre poeta del Novecento, che è sepolto nel cimitero di Montemurro, per espresso suo desiderio, e la casa della sua infanzia è stata trasformata in Museo Civico. Completa questo suggestivo scenario Viggiano con le sue tradizioni legate alla musica e alla devozione per la Madonna Nera. Gli artigiani di Viggiano hanno, infatti, portato e fatto conoscere in tutto il mondo la propria arte di abili costruttori di violini e arpe, strumenti questi che compaiono negli stemmi in pietra dei portali del paese, simbolo di un'antica tradizione. Viggiano, inoltre, è fortemente legata alla devozione per la Madonna Nera, statua lignea della Vergine con Bambino del XIII sec., protettrice della Basilicata. La statua viene spostata la prima domenica di maggio e portata in processione al Santuario del Sacro Monte, a 12 chilometri dal paese da percorrere a piedi in segno di devozione, e poi riportata in paese la prima domenica di settembre. Questo avvenimento richiama moltissimi fedeli che vengono in pellegrinaggio, anche dalle regioni limitrofe, e che approfittano, inoltre, dello splendido scenario per trascorrere una giornata nel verde lussureggiante dei boschi di Viggiano. In inverno, invece, le cime innevate intorno a Viggiano ne fanno un luogo ideale per chi pratica gli sport invernali.

133

Page 134: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

GRUMENTO NOVA

Grumento è uno dei più importanti centri storici della Lucania, noto sin dalla II Guerra Punica.Dopo la distruzione del paese di Grumentum da parte dei Saraceni nel 973, gli abitanti si stanziarono nelle zone circostanti la valle del fiume Agri dove fondarono il borgo di Grumento Nova. Dopo la dominazione normanna passò agli Svevi. Nel 1870 venne acquistata dalla famiglia Giliberti che vi edificò il Castello, di cui oggi non restano che pochi ruderi.Nella storia romana, Grumentum è ricordata nella guerra contro Annibale e nella guerra "Sociale" nel 90 a.C.Interessanti manufatti architettonici religiosi sono la Chiesa Madre di Sant'Antonio, dell'ottocento con facciata in stile neoclassico e campanile a vela, e la Chiesa del Rosario, del 1860 con cupola sostenuta da quattro colonne, nel cui interno sono conservati affascinanti mosaici.La Cappella di Santa Maria della Pietà, situata all’interno del cinquecentesco palazzo Danio, conserva al suo interno una statua di pietra riproducente la pietà di Michelangelo e sulla facciata principale si trova un rosone raffigurante la Madonna, che il popolo chiamava“Delle Sette Spade”.Il Santuario della Madonna Del Grumentino sorge a circa tre chilometri dall'area archeologica dell'antica città romana di Grumentum. Nel 1739 Niccolò Ramaglia, storico locale, riferisce di una grave epidemia scoppiata nel paese, causa di molte morti. Ma ad una santa monaca del monastero carmelitano di S. Giovanni Battista esistente nel paese, la Vergine avrebbe rivelato che, se nell’antica cappella di Grumentino fosse stato ripristinato l’antico culto caduto in oblio, il popolo di Saponara sarebbe stato liberato da quel flagello. Si dette così inizio alla ricostruzione della cappella, e l’epidemia ebbe fine. Oggetto del culto è una statua in pietra dipinta da un ignoto autore meridionale e si festeggia la prima domenica in Albis con un pellegrinaggio.La Cappella Giliberti costruita nel XIII sec. per volere dei Conti Sanseverino nei pressi del loro palazzo, appena fuori della porta di Corte, fu distrutta dal terremoto del 1857. Nel 1860, come indica la scritta sulla porta, venne ricostruita da Andrea Giliberti.L'interno presenta due ambienti, l'aula e la sagrestia, divisi dall'altare su cui si venera un'immagine dellaMadonnadiPompei.La copertura è realizzata con una cupola alla cui sommità è collocata una pregevole lanterna sorretta da quattro colonne nervate.La chiesa di S. Caterina d’Alessandria recentemente restaurata è stata adibita a Museo Ecclesiale con un’ esposizione di arte sacra. Sulla facciata esterna si possono ammirare la testa in pietra di S.Biagio e una meridiana. Il Convento Francescano Dei Cappuccini, fondato nel 1555, come risulta da una lapide, situata a destra dell’altare maggiore, si trova in posizione sud est rispetto al centro abitato. Il convento fu edificato su una preesistente chiesa dedicata a i Santi Giacomo e Filippo Apostoli. Sede di una ricchissima biblioteca, nel 1734 divenne capofila di una delle tre custodie monastiche della Basilicata, quella delle “Marine”. Nel 1737, la biblioteca si arricchì di preziosissimi testi donati dall’arciprete archeologo Carlo Danio. Attualmente circa duemila di questi antichi volumi, salvati dal disastroso terremoto del 1857, sono conservati presso la biblioteca nazionale “Carlo Danio” del comune di Grumento Nova.

134

Page 135: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Sono presenti anche palazzi residenziali di valore architettonico, come il Palazzo Giliberti, il Palazzo Caputi e il Palazzo Danio, oltre che masserie e casolari.

A poca distanza dall'abitato è possibile ammirare il Parco archeologico di Grumentum, con resti di diversi edifici ed un museo.

1. Museo archeologico della Val d'Agri2. Il museo riunisce le testimonianze dei diversi insediamenti succedutisi nella zona

dall'età preistorica, dando particolare risalto all'antica colonia romana di Grumentum, fondata nel 133 a.C. Nel museo sono esposti i resti di grandi mammiferi vissuti nel Pleistocene nella Val d'Agri, oltre alle ceramiche appenniniche di Moliterno e Paterno.

Nella sezione "Preromana" sono esposti frammenti ceramici del periodo neolitico, materiali risalenti all'età del ferro e all'età arcaica, testimonianze del passaggio dal classicismo all'ellenismo. La sezione "Romana" documenta i diversi aspetti della città di Grumentum: le attività produttive, commerciali e l'esercizio del culto. Di rilievo, tra i reperti di età romana, una testa raffigurante Livia, moglie di Augusto. Nelle immediate vicinanze si può visitare il parco archeologico dove sono stati portati alla luce i principali monumenti della città.

MONTEMURRO

Le origini del paese risalgono alla distruzione di Grumentum, quando i profughi di questa città cercarono riparo nel territorio della Val d'Agri. Il nome sembra aver avuto origine da "Castrum Montis Murri", trasformato successivamente in Montemurro.Nel medioevo il paese, dapprima sede di una comunità basiliana appartenne a diverse famiglie nobiliari.Nel 1907 una frana colpì il paese e costrinse molti abitanti ad emigrare.Molto interessanti, nella parte alta del paese, sono la Chiesa e il Convento Francescano di Sant'antonio (1635).All'interno del convento si ammirano vari affreschi riproducenti episodi della vita di Sant'Antonio e di San Francesco.Nella chiesa sono conservati una cornice lignea con tela datata 1666, un quadro del 1700 raffigurante la Natività ed una Pietà del 1800.Il paese di Montemurro è noto per aver dato i natali al poeta Leonardo Sinisgalli.Il territorio è circondato da suggestivi boschi dove nel periodo autunnale si possono raccogliere castagne e varie specie di funghi.

SPINOSO

L'abitato di Spinoso come tutti i paesi della zona trae le sue origini dalla distruzione di Grumentum (tra il IX e il X sec). Gli scampati al disastro trovarono riparo alle pendici del Monte

135

Page 136: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Raparo, dove già precedentemente si erano trasferiti alcuni pastori e contadini originari di Carro Nuovo, antichissimo borgo rurale.E' qui che le due comunità si fusero dando origine al primitivo villaggio, che prese il nome di Spinoso.Dal XII sec. passò attraverso la dominazione di diversi signori fino a quella dei marchesi Spinelli.Le vie del paese sono ricche di palazzi del 1700 e 1800 con portali in pietra.Tra i più belli: Palazzo Caltieri, Palazzo De Risi, Palazzo Ranone, Palazzo Romano e Palazzo Spolidoro.Degna di interesse artistico è la Chiesa di Santa Maria Assunta costruita nel 1593.

136

Page 137: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

1.11.4. INDIVIDUAZIONE DI AREE ARCHEOLOGICHE AREA ARCHEOLOGICA DI GRUMENTUM Poco distante da Grumento Nova si può visitare il Parco archeologico di Grumentum; i ruderi della vecchia città si trovano su una collinetta fra il torrente Sciaura e il fiume Agri. L'impianto urbanistico della città era molto semplice, con tre strade principali e una serie di stradine che intersecavano le vie principali. L'antica città era circondata da una cinta muraria lunga tre chilometri con sei porte.Dei resti della Grumentum romana restano tre complessi monumentali. Il primo è costituito da un teatro dell'età augustea, da due tempietti di età imperiale e da una domus patrizia, la "casa dei mosaici".Il secondo complesso corrisponde all'area del Foro antico; sul lato nord sorge il cosiddetto "Capitolium" e sul lato sud il presunto "Cesareo". Altri edifici pubblici sorgevano sul lato ovest e il restante perimetro era circondato da portici. Il terzo complesso è costituito dai resti dell'anfiteatro, costruito nel I secolo a.C. e modificato in età imperiale.

AREA ARCHEOLOGICA DI VIGGIANO Il rinvenimento di una capanna di notevoli dimensioni, il cui perimetro è definito da buche per pali con numerose zeppe in pietra, in località Porcili di Viggiano dimostra la presenza di un esteso insediamento inquadrabile nelle fasi finali del Neolitico Recente ossia nella seconda metà del IV millennio a.C. A quel periodo si fanno risalite i primi insediamenti stabili costituiti da ampi villaggi di capanne circondati da fossati, tale circostanza è dimostrata da numerose fosse di combustione a pianta rettangolare rinvenute. Un'area sepolcrale, individuata sempre nella località Porcili di Viggiano (a circa 500 m. dalla precedente), si imposta direttamente sul livello neolitico e ha restituito numerose sepolture con oggetti di corredo inquadrabili, ad un'analisi preliminare, agli inizi dell'età del Bronzo. La necropoli si sviluppa in un'area pianeggiante, probabilmente lungo un antico tratturo. Si tratta di una serie di piccoli tumuli costituiti da pietre, che si dispongono a semicerchio intorno ad una sepoltura maschile ricoperta da tumulo di terra. Resti di fattorie sono stati scavati nelle località Serrone di Viggiano, su un'altura posta a controllo di un ampio tratto della valle e di un sistema di tratturi ancora oggi in uso.

137

Page 138: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Ad un edificio monumentale di età lucana si riferiscono i resti scavati in località Masseria Nigro di Viggiano. Collocata sul versante sinistro della valle del fiume Agri, in posizione simmetrica a quella dell'antico abitato di Grumentum, la struttura si sviluppa su un vasto pianoro delimitato da solchi vallivi e dominante una fitta rete di tratturi di collegamento tra Viggiano e Montemurro e percorsi di attraversamento verso la sponda sinistra del fiume Agri.

Tra le località La Monaca e Castelluccio è stata rinvenuta una necropoli, le cui prime fasi di uso si collocano nel corso del secondo quarto del IV secolo a.C.; in essa si sono trovate un centinaio di sepolture a fossa semplice, a cassa di tegole, con copertura piana o a tetto a doppio spiovente in tegole piane e coppi.

Al periodo romano tardo-imperiale risalgono i resti di parte del quartiere residenziale di una grande villa databile tra III e IV secolo a.C., individuata in località Maiorano di Viggiano, a circa 800 m. di altitudine, presso una importante strada che collegava la valle dell'Agri alla Basilicata interna. Si tratta, in particolare, di una struttura rettangolare con abside al centro del lato lungo orientale. Un ambiente scoperto, in asse con l'abside e dotato di fontana centrale, funge da raccordo tra i due ambienti meridionali e i due settentrionali. Tutti gli ambienti si aprono su uno stretto e lungo portico. La particolare ricchezza delle decorazioni e la planimetria della struttura inducono a ritenere che si debba trattare di una coenatio di una residenza di notevole livello architettonico.

1.11.5. INDIVIDUAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI ED ARCHEOLOGICI SOTTOPOSTI A TUTELADi seguito vengono riportati i beni architettonici e archeologici sottoposti a tutela nei comuni ricadenti nel SIC Lago Pertusillo:

COMUNE IMMOBILE PARTICELLE DECRETO

GRUMENTO NOVA Palazzo Giliberti Fg.57-Part.448 D.M.06.06.79

Santuario Madonna del Grumentino

Fg.18-Partt.31-98-99-100-A(22-434-454-455-29-97)

D.M.31.12.97

Chiesa S. Caterina Fg.57-Partt.552-553 D.M.04.01.97

Locali Ex Castello Fg.57-Partt.607-608-1127

D.M.07.08.98

Ex Scuderia del Castello dei

Fg.57-Part.606 D.M.11.07.78

138

Page 139: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Sanseverino

Cappella privata “Giliberti”

Fg.57-Partt.614-(615) D.M.15.02.97

Portale del Castello dei Sanseverino

Fg. 57-Part554 sub1 e2

D.M.07.03.80

Palazzo Caputi ex Convento

Fg.57-Partt.450-451-(449)

D.M.06.06.78

Palazzo Giliberti Fg.57-Part.270 D.M.31.12.97

SPINOSO Palazzo Caputo Fg.3-Partt.194-195-196-197

D.M.16.01.99

MONTEMURROCasa del Poeta Leonardo Sinisgalli

Fg.43-Partt.1159-1157-1158

(Sospeso per ricorso)

Ex Convento dei Domenicani

Fg.43-Partt.163-164-712-1125 C-(168-171).

D.M.16.10.00

1.11.6. COERENZA CON GLI OBIETTIVI DEL D. LGS. 42/04. CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO Il “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (conosciuto anche come “Codice Urbani”) si pone l’obbiettivo di ridefinire in modo organico i beni paesaggistici e culturali intesi come articolazioni del patrimonio culturale complessivo. Il Codice individua univocamente lo statuto di bene paesaggistico, indipendentemente dalle fonti giuridiche di provenienza (leggi del ’39, legge Galasso e singoli piani paesistici). Sarà la Regione a decretare il notevole interesse pubblico che fascattare il regime di tutela dei beni paesaggistici individuati. Mentre per i beni culturali ladichiarazione d’ interesse è promossa e adottata dal ministero sulla base delle proposte avanzate dai soprintendenti.Inoltre il nuovo Testo definisce i contenuti dei piani paesistici e le metodologie di elaborazione, in precedenza lasciate alla discrezionalità dei progettisti. Viene inoltre richiesto un coordinamento dei piani paesistici con la pianificazione territoriale e di settore, e persino con gli strumenti nazionali e regionali di programmazione dello sviluppo economico. La tutela e la valorizzazione del patrimonio tende così ad assumere una valenza programmatica e non più soltanto vincolistica.

139

Page 140: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

L’entrata in vigore del Codice comporta infine alcune importanti innovazioni nella procedura di rilascio di autorizzazione paesaggistica. La norma prescrive infatti che il controllo della Soprintendenza avvenga prima del rilascio dell’ autorizzazione, esprimendo una valutazione non solo sul rispetto formale della procedura, ma, con riferimento al contesto paesaggistico, anche sul merito della proposta progettuale; inoltre il parere formulato dalla Soprintendenza ha valore vincolante per L’ Ente delegato al rilascio dell’ autorizzazione.Il Codice dunque consolida il ruolo delle Soprintendenze come organi di controllo nella gestione delle competenze paesaggistiche esercitate dagli Enti locali, promuovendo la redazione di nuovi piani paesaggistici capaci di “determinare” qualità paesaggistica nelle trasformazioni territoriali.Il Piano di Gestione (PdG) condivide con il Codice la definizione di “Patrimonio Culturale”, recitata dall’art. 2 del citato Codice: “sono beni culturali le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà.”Gli obiettivi di tutela e pianificazione perseguiti nell’ambito del presente Piano di Gestione trovano riscontro, soprattutto, nelle metodologie e finalità esposte dai seguenti articoli del Codice:- Art. 2 (Parte Prima, Disposizioni generali), che stabilisce che i beni del patrimonio culturale di appartenenza pubblica sono destinati alla fruizione della collettività, compatibilmente con le esigenze di uso istituzionale e sempre che non vi ostino ragioni di tutela;- Art. 95 (Capo VII - Espropriazione), che sancisce la possibilità da parte dello stato o di altri enti territorialmente competenti di espropriare I beni culturali immobili e mobili per causa di pubblica utilità quando l'espropriazione risponda all’obiettivo di migliorare le condizioni di tutela ai fini della fruizione pubblica dei beni medesimi;- Art.143 e 145 (Capo III - Pianificazione paesaggistica), che definiscono i compiti e gli ambiti di intervento del “Piano paesaggistico”;- Articoli 146 e 147 (Capo IV Controllo e gestione dei beni soggetti a tutela) che definiscono le modalità di rilascio dell’ Autorizzazione Paesaggistica.L’obiettivo della tutela sarà perseguito dal PdG riducendo le attività antropiche che interagiscono negativamente con la leggibilità dei siti archeologici e paesaggistici, individuando le attività incompatibili con le finalita dello stesso Piano ed estendendo, se necessario, i vincoli della L. 1089/39 e s.m.i., alle aree censite. Per ogni intervento sulle aree sensibili cosi individuate, nel rispetto dell’ iter procedurale del Codice, l’Autorizzazione Paesaggistica sancirà la “qualità paesaggistica” dell‘ intervento.In un quadro pianificatorio che risulta carente di uno strumento urbanistico quale il Piano del Parco, la redazione del PdG dell’area in questione diventa un atto di pianificazione di importanza strategica per l’ implementazione delle misure di tutela e salvaguardia del sito.

1.11.7. LA CULTURA INTANGIBILELa Conferenza Generale dell'UNESCO, nel corso della sua 32° sessione, ha approvato a Parigi nel 2003 la "Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale". Nella convenzione, nell'articolo 2, viene fornita la seguente definizione di Patrimonio culturale immateriale:

140

Page 141: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

“Si intendono per “patrimonio culturale immateriale” pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e i saperi – così come gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati ad essi – che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono come facenti parte del loro patrimonio culturale. Tale patrimonio culturale intangibile, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi interessati in conformità al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia, e fornisce loro un senso di identità e continuità, promuovendo così il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana"La definizione di questo patrimonio culturale immateriale si manifesta attraverso cinque ambiti dell’attività umana:

1. tradizioni e espressioni orali, incluso il linguaggio, intesi come veicolo del patrimonio culturale intangibile;

2. arti dello spettacolo;3. pratiche sociali, riti e feste;4. conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo;5. artigianato tradizionale.

Per ciascuno dei vari ambiti delle tradizioni orali e immateriali, l’Unesco propone programmi specifici di salvaguardia, incoraggia i Paesi Membri ad adottare appropriate misure legali, tecniche, amministrative e finanziarie affinché si istituiscano dei dipartimenti per la documentazione del loro patrimonio culturale immateriale e affinché quest’ultimo venga reso più accessibile.L’UNESCO incoraggia altresì la partecipazione degli artisti tradizionali e dei creatori locali ad identificare e rivitalizzare il patrimonio immateriale, incoraggiando altresì gli enti pubblici, le associazioni non governative e le comunità locali a identificare, a salvaguardare e a promuovere tale patrimonio.Secondo questa convenzione,il Patrimonio Culturale Immateriale o Intangibile è costituito dalle prassi, le rappresentazioni le conoscenze come pure gli strumenti gli oggetti i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi,che le comunità,i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale.

Nell’ambito dell’Ato 13 la cultura immateriale, custodita e tramandata dalla popolazione,che da millenni vive, frequenta ed interagisce con questi luoghi, costituisce una grande risorsa che va riconosciuta, rivalutata e in vario modo tutelata.In tutta l’area vasta sono presenti già iniziative per la salvaguardia, la trasmissione del patrimonio immateriale o per la sua rivitalizzazione nei contesti in cui esso rischia di estinguersi.

Attori principali di questo progetto sono le Associazioni, i cultori della materia e i portatori di tradizione.

Usi e costumiLE RICCHEZZE DELLA CUCINATerritorio particolarmente ricco di prodotti enogastronomici, la cucina della Val d’Agri ha la sua punta di diamante nei primi piatti, costituiti per lo più da pasta fresca lavorata a mano

141

Page 142: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

accompagnata con le verdure, i funghi in stagione o il tartufo. Con i fagioli di Sarconi si preparano diverse zuppe, spesso arricchite dalle numerose erbe spontanee primaverili. Tra i secondi dominano le carni di maiale, di Podolica e degli agnelli merinizzati. Piatto tradizionale delle festività pasquali è invece il capretto, cotto in forno a fuoco lentissimo, insaporito con patate e pancetta e bagnato col vino della zona.

Il vino della Val D’agriL’altitudine a cui sono posti i vigneti (dai 600 ai 700 m s.l.m.) riesce a mitigare il caldo di queste colline meridionali e assolate, creando così un ideale microclima che assicura fortissime escursioni termiche già nel mese di agosto e fino alla loro completa maturazione, tra la metà e la fine di ottobre. Grazie a questa situazione favorevole e alla composizione dei terreni, ricchi di sabbia e argilla, i vini prodotti in Val d’Agri, a Denominazione di Origine Controllata dal 2003, si distinguono soprattutto per quanto riguarda le coltivazioni biologiche. Per l’uvaggio sono stati scelti i vitigni Merlot al 50% e Cabernet Sauvignon al 30%, lasciando la possibilità di personalizzare il vino con un 20% di altre varietà autoctone. Il “Rosato” dello stesso vino ha una percentuale di uva bianca detta Malvasia di Basilicata.

Prodotti caseariPastorizia e allevamento sono radicati nella cultura di questa valle dove si sono affermati alcuni formaggi tra i più apprezzati dell’intera Penisola, come il Canestrato di Moliterno e il Caciocavallo Podolico. Il Canestrato è un formaggio prodotto soprattutto tra aprile e settembre con latte di pecora e capra, allevate in prevalenza a pascolo brado. A rendere unico questo formaggio è la sua lavorazione. La pressatura della cagliata è eseguita a mano all’interno dei canestri, localmente chiamati fuscelle, fino a compattarla. Dopo circa un mese dalla messa in forma inizia la stagionatura che si protrae per circa due mesi, durante i quali è consentito trattare il formaggio solo con olio d’oliva e con acqua di fuliggine. Si ottiene così un formaggio a pasta dura uniforme, di colore giallo più o meno intenso, che al palato risulta dolce e delicato a inizio stagionatura per poi evolversi verso un sapore più accentuato e piccante. Il Caciocavallo Podolico, che si trova anche in altre zone del sud Italia, è prodotto da latte di mucca Podolica di qualità eccellente e ricco di grassi e proteine. Il suo nome fornisce già alcuni indizi sulla lavorazione: durante la stagionatura le forme vengono appese, legate a coppia, a cavallo di un sostegno, per un periodo di tempo che può variare dai sei mesi ai due anni per i campioni più saporiti. Di forma ovoidale, con appendice strozzata chiusa all’apice, ha una crosta sottile, liscia, di colore bianco alabastro, mentre la pasta è friabile o scagliosa a seconda della stagionatura. Il sapore è dolce per le forme più giovani, mentre acquisisce il piccante con il trascorrere del tempo. Altri importanti formaggi sono la scamorza, a pasta filata, dal sapore gradevole, più deciso degli altri campioni prodotti nel sud Italia e il cacioricotta, prodotto con latte di capra, dal sapore tendente al piccante e gradevolmente acidulo.

Fagioli e PeperoniColtivati nel fondovalle, in terreni alluvionali, permeabili per costituzione e poco calcarei, i fagioli di Sarconi sono diffusi in alcuni ecotipi derivanti in prevalenza dalle varietà borlotto nano e cannellino. Tra le caratteristiche principali spiccano la tenerezza, la digeribilità, la

142

Page 143: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

rapidità nella cottura, evidente soprattutto per quanto riguarda il prodotto secco, e la particolare sapidità, conferita dalla qualità dei terreni e delle acque ricche di sali minerali. Anche il peperone di Senise rappresenta un pregiato ecotipo locale, di colore verde o rosso e di sapore dolce. È ottimo mangiato fritto oppure può essere essiccato per essere ridotto in polvere utilizzata come condimento dei primi piatti, di salumi e formaggi. In tutta la Val d’Agri è poi diffusa la coltivazione di mele, mentre nella zona di Montemurro alcuni frantoi secolari testimoniano una cultura dell’olio che oggi continua nell’extravergine di oliva.

ARTIGIANATONel territorio della valle sono presenti molti e attivi artigiani. A Viggiano si producono zampogne e ciaramelle, strumenti musicali caratteristici del patrimonio culturale lucano, e per i quali si impiegano pelli di capra e legno di bosso tornito a mano. Il più noto costruttore di questi strumenti musicali è stato, negli ultimi tempi, Giuseppe Belviso, che dal 1982 ha collaborato anche con il Centro Studi sul suono e la danza popolare di Firenze.L’arte della lavorazione del legno si esprime nella musica a Viggiano, terra di grandi costruttori d’arpe, per la grande e nobile tradizione dei suoi arpisti girovaghi. Molto rilevante dal punto di vista culturale è la tradizione musicale legata ai musicisti girovaghi del '700 e poi evolutasi nella grande scuola flautistica che fa capo a Leonardo De Lorenzo, ed all'arte della costruzione e della concertistica delle arpe. Ancora oggi l'azienda leader mondiale nella costruzione delle arpe, la Salviharps, appartiene ad una storica famiglia viggianese, rappresentata dal titolare, Victor Salvi, concertista e costruttore, e da suo fratello Alberto, grande arpista, per 20 anni al Metropolitan di New York.Negli ultimi tre secoli gli artigiani viggianesi hanno costruito, con talento ed abilità, arpe e violini, strumenti che compaiono negli stemmi in pietra dei portali del paese e nelle stampe d’epoca. Oggi artigiani del legno sono presenti a Viggiano, San Martino d'Agri e Montemurro. Abbastanza diffusa è anche la lavorazione del ferro battuto. In tutta la Val d'Agri si fanno lavori all'uncinetto e ricami. Anche in questi casi ci si richiama ad una tradizione illustre che ha avuto il suo vertice nella grande scuola di ricamo dell'orfanotrofio Bentivenga di San Chirico Raparo.

Eventi GrumentoFeste Religiose:Madonna di monserrato: il martedì successivo alla Pasqua e l'ultima domenica di Agosto.Madonna della Grumentina: la domenica dopo Pasqua.Sagre :Festa del vino: l'ultimo giovedì di Agosto.Mercati:Il secondo ed il quarto venerdì del mese.

143

Page 144: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Fiere:Il 6 gennaio, 2 febbraio, 25 marzo, il lunedì successivo all'ultima domenoca di agosto; seconda domenica di ottobbre, 7 novembre e 7 dicembre.

MontemurroFeste Religiose:Sant'Antonio Abate : 17 gennaio.San Giorgio: 19 aprile.Sant'Antonio di Padova: 13 giugno.San Rocco : 16 agosto.Sagre :Sagra dell'OlioSagra della BirraSagre delle sagreMercati:Ultimo sabato del mese.Fiere:Il 17 gennaio; 21 aprile; 1 giugno.

SpinosoFeste Religiose:San Giuseppe : 19 marzo.San maria Maddalena : 21 luglio.San Rocco: 18 agosto.Santa Maria dei Termini: mese di settembre.Sagre :Sagre della Patata arrostita: mese di marzo.Sagre della Castagna: mese di novembre.Sagre dei Sapori Perduti: mese di agosto.Mercati:Primo e penultimo martedì del mese.Fiere:Il 21 luglio; 17 agosto; 21 novembre.

Istituzioni e associazioni culturali. Le risorse organizzative e intellettualiAll’interno dell’area del Sic del lago del Pertusillo sono diverse le istituzioni culturali.Per quanto riguarda il settore ambientale, esistono dei C.E.A. (Centri di educazione ambientale) che svolgono attività di informazione, divulgazione e sensibilizzazione delle conoscenze sugli endemismi tipici della zona, attraverso visite guidate ed escursioni. Il primo è quello di Viggiano “Museo del lupo”, l’altro è quello di Moliterno “Oasi di bosco Faggeto” a cui si aggiungono e con cui collaborano il circolo territoriale Val d’agri di Legambiente, il WWF Basilicata, il Centro Naturalistico “Nyclatus” di San Martino d’Agri ed altri.

144

Page 145: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

La tradizione culturale e artigianale nei suoi diversi aspetti è rappresentata principalmente dalla presenza di musei tematici come il Museo della Civiltà Contadina a Sarconi con una esposizione permanente di utensili, vasellame e documenti che testimoniano la vita rurale di un tempo, il Museo Delle Tradizioni Locali di Viggiano, in cui sono riprodotti alcuni ambienti di una volta, a Moliterno il Museo del Carbonaio, a Montemurro il Museo dell’Olio e a Grumento il Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri che raccoglie le testimonianze delle ere più remote.Sono presenti anche associazioni che promuovono iniziative culturali legate a personaggi importanti dell’area, come la Fondazione Sinisgalli, istituita insieme a Regione, Provincia di Potenza e Fondazione Banco Napoli, che avrà anche un luogo adeguato grazie all’acquisto che il Comune farà della casa di famiglia del poeta-ingegnere, portando a compimento una felice collaborazione con la Regione Basilicata per l’utilizzo di finanziamenti europei. Sarà un intero stabile adibito a sede della Fondazione, laboratorio multimediale e museo sinisgalliano grazie al recupero della sua biblioteca romana e di tutti i mobili, libri e opere conservati nella casa montemurrese dal fratello Vincenzo, giornalista e scrittore, custode di gran parte dei segreti di Leonardo.Degna di nota è l’associazione degli “Gli Amarimai” che ha istituito La Scuola di Arpa Popolare della Val d’Agri sostenuta dal M° Victor Salvi e dalla sua azienda: “Salvi, Maestri liutai italiani”.

Le attività culturali legate soprattutto al turismo, agli eventi e alle manifestazioni sono organizzate dalle sedi della Pro Loco, presenti in tutti i comuni, oltre che da associazioni, consorzi e imprenditori locali.

Luoghi e itinerari notevoli e di interesseLa Valle d'Agri è un'oasi naturale dove prosperano lussureggianti foreste, si estendono bacini lacustri di incantevole bellezza, scorrono fiumi di acqua limpida e si innalzano monti di grande suggestione, ma è anche un luogo ricco di storia e di tradizione. Descritta dal greco Strabone, da sempre percorsa da transumanze e processioni religiose, la Val d’Agri è una terra tutta da scoprire, ricca di santuari, antichi borghi, parchi archeologici e prodotti legati a una millenaria cultura contadina.

SANTUARIO DELLA NATURALa passeggiata che porta alla Montagna Grande di Viggiano comincia dalla splendida cornice di Fontana dei Pastori, che domina l’altipiano della Laura, itinerario di transumanza in cui i pastori insieme alle greggi si accampavano nella solitudine della montagna. Per secoli e secoli una folla di pellegrini, attratti dalla bellezza sovrana del luogo e per vivere una esperienza spirituale, la prima domenica di maggio raggiunge a piedi fra canti e preghiere la vetta del Sacro Monte accompagnando in processione la Madonna Nera. Tutte le genti della Lucania conoscono l’alto sperone roccioso 1725m sul quale sorge la chiesetta rupestre che accoglie durante la stagione estiva la statua bizantina della Madonna Nera. L’asprezza della montagna e l’estensione surreale del panorama regalano suggestioni indimenticabili e molti scrittori hanno celebrato questo luogo e questo paese.

145

Page 146: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

IL PAESAGGIO STORICOFin dall’antichità più remota, la valle è stata un punto di collegamento tra la costa Jonica e il vicino Vallo di Diano. I rapporti etnico-culturali fra le popolazioni di queste tre aree abitate fin dal Neolitico sono testimoniati dai reperti che sono conservati nel Museo Nazionale di Grumentum. La città fu fondata nel III secolo a.C., subito dopo il periodo delle guerre tra lucani, popoli italici e romani.L’antica Grumentum, all’incrocio tra la via Herculea che andava da Venosa ad Heraclea e la strada per Nerulum, sulla costa tirrenica determinano una posizione strategica per il controllo del territorio. Oggi le sue vestigia sopravvivono nel Parco Archeologico dove sono ben visibili il Foro, la Basilica, la Fontana Ninfeo, i Templi, un complesso termale, Domus con mosaici e il Teatro, che durante l’estate si anima in una suggestiva rassegna dei Teatri di Pietra. L’’anfiteatro, i cui resti si possono ammirare nel cuore della valle, in primavera prati infiniti di papaveri rivestono di rosso l’anello che scivola sul declivio della collina dinanzi alle vette dei monti Volturino, Montagna Grande di Viggiano, Alpi e Raparo.

OUTDOOR E SPORTBird watching sull’invaso della diga del PertusilloLa diga del cosiddetto Lago di Pietra del Pertusillo venne costruita negli anni ’50 nel territorio di Spinoso, sbarrando il fiume Agri all’altezza della stretta del Pertusillo. L’invaso occupa una superficie di 75 chilometri quadrati con una capacità da 145 a 155 milioni di metri cubi d’acqua.Nonostante l’opera abbia avuto un notevole impatto ambientale, la preservazione ed il rispetto per l’ambiente ha permesso il proliferare nella zona di numerose specie animali anche non comuni, che spesso dimorano nel lago; tra gli animali stanziali ci sono le folaghe, i germani reali, i moriglioni e una gran parte dei rapaci presenti in Italia, mentre nei tratti più isolati del lago è presente anche l’airone cenerino.

Tra le attività realizzabili sul Pertusillo, inoltre, vi sono la pesca sportiva, il canottaggio, il ciclismo e l’escursionismo.La diga è una delle mete preferite dei carpisti. La fauna ittica è caratterizzata dalla presenza di moltissime carpe regine, numerose carpe a specchio, tante trote, diversi black bass, qualche tinca e svariate anguille. Per i più avventurosi c'è lo spinning, anche se da riva è davvero difficile, e per questo ci sono molti che pescano dal belly, infatti, la diga del Pertusillo è stata meta dei raduni IBBF (associazione nazionale di pesca dal belly).

Lungo le sponde, il comune di Spinoso ha realizzato soste di ristoro ubicate in suggestive vallette e dotate di attrezzature quali campi da bocce, barbecues, tavoli ecc.; in c.da Ficarella è stata inaugurata da poco un'oasi di ristoro in una cornice naturale praticamente incontaminata.

146

Page 147: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Sport InvernaliSulla Montagna Grande di Viggiano si è creata una moderna stazione sciistica con 3 piste per lo sci alpino, comprese tra i 1.400 ed i 1.600 metri di quota. Le piste presentano difficoltà tecniche differenti, permettendo ai più bravi di divertirsi e ai principianti di avvicinarsi a questo sport.Un impianto d’illuminazione permette di sciare anche dopo il calar del sole, inoltre gli appassionati dello sci di fondo possono divertirsi su un anello di 3 km che si snoda tra un suggestivo bosco di faggi. Nei pressi degli impianti di risalita c’è la possibilità di noleggiare sci, caschi, bob e slittini. Le piste da sci della Montagna Grande di Viggiano sono collegate alle piste del Monte Volturino e percorrendo pochi chilometri è possibile sciare sulle belle piste della Ski Area Sellata-Arioso, ampliando le possibilità di svago e divertimento.Se non si ama sciare si possono fare suggestive e tranquille passeggiate anche sulla neve fresca utilizzando le ciaspole che permettono col minimo sforzo di camminare su un copioso manto nevoso. In alternativa si possono fare delle belle passeggiate su carrozze trainate da cavalli, un’esperienza veramente unica a contatto con natura selvaggia.

Sport EstiviIn estate Viggiano diviene un regno di pace e di tranquillità dove poter praticare una molteplicità di sport all’aria aperta. Il trekking ed il nordic walking sono le attività che riscuotono maggior successo, potendo essere praticati da tutti, indistintamente dalla preparazione atletica. Gli itinerari sono variegati e permettono di percorrere semplici sentieri di breve durata, oppure impegnativi trekking alla scoperta delle vette del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’Agri – Lagonegrese. Alcuni sentieri si possono percorrere anche in sella alla mountain bike o in groppa ad un cavallo, godendosi scorci meravigliosi e facendo attività fisica. Per i più appassionati un certo successo riscuote anche l’arrampicata sportiva.Per ogni attività sportiva è possibile far riferimento alle esperte guide del posto che sono a disposizione per accompagnare i turisti in ogni tipo di escursione.

Sia in inverno che in estate è possibile visitare il Museo del Lupo, dedicato al più accattivante predatore presente in questi luoghi. Si trova nei pressi degli impianti da sci e tra i filmati e le spiegazioni delle esperte guide si potrà conoscere da vicino la vita di un animale che per troppi anni è stato ingiustamente perseguitato.

LE STRADE DEL GUSTOIn Val d’Agri l’ALSIA, in collaborazione con la Comunità Montana, ha intrapreso un intenso programma di promozione dei prodotti tipici lucani. Con l’ideazione di una serie di “filiere” nel settore agroalimentare, proposte con il Circuito dei Prodotti Tipici “Alto Agri”, sono offerti ai consumatori alcuni itinerari attraverso i quali si illustrano le materie prime che porteranno poi al prodotto trasformato, destinato al consumo finale.Questi prodotti, biologici nella maggior parte, sono sottoposti alla certificazione di Organismi autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (AGROQUALITA’ - IS.ME.CERT.) e

147

Page 148: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

garantiscono al consumatore l’origine, la tracciabilità, che permette di risalire ai singoli produttori, e la qualità, attraverso il rispetto dei disciplinari di produzione e delle tecniche di trasformazione.

Filiere AttiveFiliera Lattiero-Casearia – Filiera Vino – Filiera dell’Olio Extra-vergine – Filiera orticola – Filiera frutticola per le Mele della Val d’Agri – Filiera dei salumi – Filiera del Pecorino.Le aziende agricole della Val d'Agri che aderiscono alla Filiera dei Prodotti Tipici Alto Agri espongono la tabella che l'ALSIA ha rilasciato loro per segnalare un prodotto tipico controllato.

La Doc Terre Dell'alta Val D'agri è l'espressione di un territorio dove la viticoltura è patrimonio culturale di ogni famiglia del luogo e che oggi viene finalmente riconosciuta e codificata. L'area di produzione, in Alta Val d'Agri, appunto, ricade nel territorio dei Comuni di Viggiano, Moliterno e Grumento con uve Merlot, Cabernet ed un 20 % di altra uva autorizzata per la Basilicata; si consiglia vivamente l'Aglianico.

Formaggio Pecorino Canestrato Di MoliternoIl Canestrato di Moliterno, viene prodotto nel caratteristico centro dell'Alta Val d'Agri, da sempre famoso per la stagionatura dei formaggi. E' un formaggio prodotto stagionalmente con latte di pecore e capre allevate prevalentemente a pascolo brado. La lavorazione del latte acquista una connotazione particolare per via della pressatura della cagliata fatta a mano all'interno dei canestri - detti localmente fuscelle - da cui l'appellativo canestrato - fino a compattarla. A pasta dura uniforme, è di colore giallo paglierino (produzione estiva), dal sapore piccante, forte ed aromatico. Si presenta in forma cilindrica e peso tra i 2 ed i 3 Kg, la stagionatura ha una durata di circa otto mesi.Nella stessa zona si può trovare anche il CACIORICOTTA: Formaggio prodotto stagionalmente a livello locale da latte di capra e/o pecora allevate prevalentemente al pascolo. E' ottenuto dalla coagulazione termica di latte intero ad acidita' naturale, addizionato di siero acido naturale; si può anche impiegare caglio in pasta di agnello o di capretto. Formaggio a pasta cruda lavorato manualmente, è sottoposto a stagionatura naturale e salato a secco. E' un prodotto a pasta morbida, uniforme, di colore bianco (2-3 gg ) o a pasta semidura, leggermente occhiata, di colore giallo paglierino (3-4 mesi). Si presenta di forma cilindrica, del peso medio di 1 Kg. E' un formaggio a prevalente sapore sapido (2-3 gg) o piccante (3-4 mesi) utilizzato sia come prodotto da tavola che da grattugia. Una variante famosa del cacioricotta è il CASIEDDU DI MOLITERNO. Viene prodotto con il latte di capra prima della coagulazione, e viene poi aromatizzato con la Nepeta, una pianta che tra l'altro ha proprietà antibatteriche. Il formaggio fresco, di colore bianco e con delicato gusto di erbe aromatiche, è posto in vendita in un involucro di felci legate all'estremità superiore con un rametto di ginestra. IL CASIEDDU è Presidio Slow Food.

Caciocavallo PodolicoNella zona di Viggiano e della Val d’Agri è diffuso l’allevamento della vacca Podolica, una razza rustica, pare originaria dell’Ucraina, introdotta al seguito delle invasioni barbariche, resistente, che si adatta molto bene all’ambiente montano del sud-Italia. D’inverno si adatta molto bene

148

Page 149: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

alla vita all’aperto e alle basse temperature e partorisce i vitelli nella neve. Dalla mucca podolica si ottiene un latte dalle superbe qualità organolettiche, molto particolare e di qualità eccellente, ricco di grassi e proteine dall’elevata attitudine alla caseificazione, con il quale si produce il caciocavallo.Questo nome deriva dal fatto che le forme di formaggio vengono appese per la stagionatura, legate a coppia, a cavallo di un sostegno.Il Caciocavallo Podolico di Viggiano si presenta in forma tondeggiante, ha una caratteristica crosta liscia e sottile, che s’ispessisce durante la maturazione. La pasta, morbida ed uniforme, di colore giallo paglierino, dopo appena tre mesi di stagionatura è già ottima da mangiare. Con il passare del tempo la pasta diventa sempre più dura e con strati che si sfogliano. Il sapore che dapprima è dolce, diventa piccante e delicato dopo qualche tempo, caricandosi di tutti gli aromi ed i profumi apportati dalle erbe selvatiche di cui le vacche Podoliche si nutrono al pascolo brado e il formaggio diventa perfetto intorno ai tre anni. La produzione è concentrata principalmente nel periodo primaverile ed estivo quando gli animali sono all’alpeggio e partoriscono i vitelli.Se ben stagionato, il caciocavallo podolico può essere servito come antipasto, con salumi, abbinato ad un rosato di corpo o ad un bianco robusto (Greco di Tufo o Fiano di Avellino) oppure a conclusione del pranzo con un rosso ben strutturato quale il DOC Terre dell’Alta Val d’Agri

Fagioli IGP di SarconiQuesto rinomato prodotto, molto conosciuto in ambito enogastronomico, ha origine nella tradizione della civiltà lucana e viene coltivato nella sua particolare area di origine, situata nell’Alta Val d’Agri, in Basilicata. La sua zona IGP ricade nei comuni di Sarconi, naturalmente, ma anche nei comuni di Grumento, Moliterno, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Montemurro, Paterno, San Martino d'Agri, Viggiano, Tramutola e Spinoso.Le sue particolari caratteristiche sono dovute al fatto di venire allevato nei territori della valle, in terreni alluvionali, di fondo valle, fertili, per loro costituzione permeabili e poco calcarei, che, combinate con le tradizionali tecniche di coltivazione, consentono di ottenere un prodotto che, per caratteristiche organolettiche e nutrizionali, è unico ed inconfondibile.Le acque dello Sciaura e degli altri torrenti provenienti dai monti circostanti, con la loro leggerezza e freschezza contribuiscono notevolmente a caratterizzare la naturale bontà dei numerosi ecotipi che vengono allevati nella zona.Le caratteristiche principali che differenziano i fagioli prodotti a Sarconi sono essenzialmente:la tenerezza del prodotto, che li rende particolarmente appetibili e digeribili;la rapidità di cottura, che nel prodotto fresco allo stato ceroso è poco rilevante, mentre diventa evidente e caratterizzante nel prodotto secco;la particolare sapidità conferita dai metodi tradizionali di coltivazione, dal clima, dai terreni, dalle acque, dal rispetto del disciplinare di produzione.

I prodotti del grano

149

Page 150: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

E’ ristretta in pochi comprensori del Sud la coltivazione di quello che si può considerare il padre di tutti i grani duri: la varietà Senatore Cappelli, che, quando è utilizzato per preparare i suoi derivati, pane e pasta, riesce a dare sapori e sensazioni di altri tempi. In Basilicata è ancora diffusa l’abitudine di confezionare pasta con altri componenti. Dal farro, originaria farina usata in Mesopotamia e a Roma prima dell’avvento del frumento, mescolato a farina di orzo, di ceci e di fave, con semola di grano duro, si ottiene una pasta molto particolare che ha sapore unico e tradizionale. È reperibile anche come pasta fresca nella zona della Val d’Agri e nel comprensorio sinnico. Molto spesso questa pasta è condita con sughi a base di cinghiale, funghi, tartufi o per la squisita “rafanata” pasta condita con una radice molto rara: il RAFANO.

CARTOGRAFIE: . Carta dei beni architettonici e archeologici in scala 1:25.000.

150

Page 151: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

2. VALUTAZIONE DELLE ESIGENZE ECOLOGICHE DI HABITAT E SPECIE

2.4. VALUTAZIONE DELL’INFLUENZA DEI FATTORI SOCIO-ECONOMICI CHE INSISTONO SULLO STATO DI CONSERVAZIONE DI SPECIE E HABITAT D'INTERESSE

2.4.4. URBANIZZAZIONE, INDUSTRIALIZZAZIONE ED ATTIVITÀ SIMILARINel SIC Lago Pertusillo la superficie urbanizzata non è di proporzioni preoccupanti, difatti, all’interno del perimetro dell’area sono presenti per la maggior parte case sparse poste ai margini delle vie di percorrenza. La zona dove questo fenomeno è più presente è quella ricadente nel comune di Spinoso, sul versante sud occidentale. Le maggiori pressioni antropiche si trovano al di fuori del perimetro dell’area, dove sorgono oltre ai centri abitati di Spinoso, Grumento Nova e Montemurro, delle aree produttive e ricettive. E’ da segnalare che nella parte posta a nord del SIC, in porzioni di territorio direttamente interessati dall’impluvio dell’immissario del lago, è presente il centro oli Eni di Viggiano, con pozzi di estrazione di petrolio. Chiaramente questo rappresenta certamente un elemento di rischio di inquinamento per tutto il territorio circostante.La condizione del SIC Lago Pertusillo può essere così descritta: Determinanti: non è forte la presenza/pressione di urbanizzazione che gravita nei confini del sito, l’intensità maggiore è però presente nelle immediate vicinanze ; Pressioni: Un rischio concreto sullo stato di conservazione del SIC è rappresentato dal potenziale inquinamento legato all’uso antropico delle acque del lago, oltre che alla presenza dei pozzi petroliferi. Stato:L’equilibrio idrico del Lago Pertusillo presenta delle modificazioni strutturali e delle alterazioni, dovute, probabilmente, più che ai processi di urbanizzazione (costruzione di strade, edifici, ponti), ad interventi dell’alveo del Fiume Agri (rettificazione, arginatura, ecc.), all’assenza o non funzionalità dei depuratori comunali. Impatti: In relazione al rischio di inquinamento di origine antropica (l’assenza o la non funzionalità dei depuratori comunali) e di origine industriale (estrazioni petrolifere), è indispensabile uno strumento di gestione comune per questo SIC. Risposte: attualmente mancano norme di pianificazione e di edificazione nelle aree SIC. Manca un attento monitoraggio del bacino lacustre, del sistema di depurazione delle acque.

2.4.5. TRASPORTI E COMUNICAZIONIPer quanto riguarda il sistema di trasporto e comunicazioni presenti nel SIC è da registrare la presenza di numerose strade poderali o secondarie, con eccezione della SS598 che attraversa tutto il versante orientale dell’area e che rappresenta la più importante arteria di comunicazione dell’intero ambito territoriale.Determinanti: il sistema infrastrutturale presente nel SIC non ha caratteristiche preoccupanti per l’equilibrio degli habitat. Pressioni:il rischio maggiore è dovuto alla presenza di stradine che arrivano nelle prossimità delle rive del lago che potrebbero causare alterazioni al terreno e alla vegetazione lacustre. Impatti: l’uso scorretto della viabilità minore lungo il lago, scarse informazioni lungo i percorsi. Risposte: Controllo della circolazione, individuazione e regolamentazione di zone parcheggio per le auto.

2.4.6. TURISMO E DIVERTIMENTI

151

Page 152: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Nell’area SIC sono presenti piccole aree attrezzate per i turisti in vicinanza del lago.Una struttura ricettivo alberghiera, in agro di Grumento Nova, è collocata all’interno del Bosco dell’Aspro, mentre un’altra è nelle vicinanze del Bosco Maglie.Nei centri abitati ci sono strutture sportive come campi di calcio, piscine e palestre.In ogni centro c’è una sede Proloco oltre a varie associazioni culturali.Determinanti: il sistema turistico presente nel SIC ha una scarsa organizzazione di rete. Le presenze non sono rilevanti in tutta l’area, non costituendo una grande pressione per l’equilibrio degli habitat. Pressioni:il rischio maggiore è dovuto alla mancanza di una rete diffusa di informazioni e di itinerari guidati che, oltre a non incentivare la presenza turistica, potrebbe causare usi impropri del territorio con conseguenti danni agli habitat. Impatti: l’uso scorretto dei luoghi di valore ambientale, scarsa informazione sulle risorse naturali e ambientali. Risposte: Controllo della fruizione dei luoghi, individuazione e regolamentazione delle attività sportive e di pesca, creazione di progetti e pacchetti turistici.

2.5. INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DI INDICATORI FINALIZZATI A MONITORARE LO STATO DI CONSERVAZIONE

2.5.7. INDICATORI SOCIOECONOMICI

152

Page 153: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

2.6. QUADRO RIASSUNTIVO DELLE MINACCE E CRITICITÀ

Minaccia/Criticità Obiettivi specifici Nome azione Descrizione azioneInsufficienza di itinerari quale strumenti per la valorizzazione dei territorio

Promozione di modelli di turismo e di attività sportive sostenibili

Predisposizione di linee guida per la regolamentazione della fruizione turistica e divertimento

Promuovere e qualificare l’offerta turistica diversificata ed integrata nei luoghi per sviluppare il turismo culturale e ambientale

Assenza di itineraridiversificati, quale strumenti per lavalorizzazione del territorio

Individuazione di itinerari cicloturistici e tematismi specifici per la fruizione turistico-ambientale del/dei SIC

Percorsi ciclopedonali fruitivi

Realizzazione di piste e itinerari ciclo – turistici

Assenza di itineraridiversificati, quale strumenti per lavalorizzazione del territorio

Promuovere un sistema di valorizzazione delle valenze ambientali, antropologiche e storico architettoniche.

Itinerari storico archeologici, progettazione eventi

Promozione e realizzazione di itinerari e eventi

Assenza di offerte qualificate per una ricettività diffusa.

Ricettività diffusa e diversificata

Recupero patrimonio immobiliare esistente per ricettività extra alberghiera: Bed & breakfast, affittacamere, etc

Realizzazione di strutture per ricettività diffusa, quali agriturismi, bed&breakfast ecc

Mancanza di punti di informazione e di documentazione

Informazione sui valori ecologici e ambientali del territorio e sulle modalità di tutela

Creazione e posizionamento di cartelloni relativi ai confini del SIC, ai divieti in vigore e ad habitat e specie presenti nei SIC

Realizzazione di punti di informazione, ivi compresi uffici di Informazione, accoglienza turistica e centri visita

Rischio per l’avifauna causate dalle linee elettriche

Mitigazione delle infrastrutture

Rimozione degli impatti negativi derivanti dal a presenza di linee elettriche, in prossimità di siti di nidificazione di specie sensibili

Sotterramento o messa in sicurezza dei cavi elettrici aerei

Rischio di disturbo e collisione con la fauna

Regolamentazione della circolazione e sosta

Regolamentazione della circolazione dei veicoli a motore nell’area SIC

Istituzione di regole per la circolazione

Inquinamento delle acque del lago

miglioramento del livello trofico delle acque del lago

Monitoraggio della qualità delle acque del lago

Sistema di controllo e misurazione periodici dello stato del bacino lacustre

Rischio scomparsa di elementi caratteristici del paesaggio agrario tradizionale

Promozione di attività agricole ecologicamente compatibili

Realizzazione di moduli vegetazionali (siepi, gruppi e filari di alberi) per la salvaguardia degli habitat e delle specie

Il recupero e la salvaguardia di tecniche tradizionali di recinzione e separazione degli appezzamenti

Tecniche gestionali/colturali inadeguate per lo stato di

l’integrazione delle attività economico produttive con‐ la conservazione degli

Buone pratiche agricole Programma Agricoltura Biologica

Incentivazione per l’agricoltura e la zootecnia biologica o per sistemi di

153

Page 154: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

conservazione del SIC elementi naturali produzione a basso impatto ambientale e/o integrata, nonché per le tecniche di coltivazione e allevamento tradizionale

Mancanza di rete di trasformazione e distribuzione dei prodotti tipici agroalimentari

Incentivazione prodotti agricoli tipici ed attività eno-gastronomiche basate su biodiversità alimentare, naturalità ed eccellenza dei cibi

Incentivazione delle produzioni locali e dei “prodotti agroalimentari tradizionali” di trasformazione sul posto e vendita diretta (filiere corte), anche combinate ad attività agrituristiche

Incentivazione di produzione e trasformazione dei prodotti tipici e realizzazione di filiere

3. IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE

La gestione di un sistema territoriale, ambito complesso per le componenti che lo caratterizzano e per le interazioni che si stabiliscono fra di esse e con gli elementi che lo circondano, necessita del coinvolgimento di coloro i quali, per motivazioni diverse, lo “vivono” costantemente. Tale esigenza nasce sia dal fallimento di passati modelli di gestione “calati dall’alto” e quindi pressoché estranei nella maggior parte dei casi alle vere necessità del territorio, sia perché nell’interdisciplinarietà che contraddistingue un sistema di tale portata, la componente antropica, la più conflittuale e la maggiore responsabile dell’alterazione degli equilibri naturali, viene sottovalutata o al contrario sovrastimata rispetto all’intero sistema. Recentemente, le scelte operate da chi è responsabile di ambiti territoriali e ambientali si “sforzano” di coinvolgere i “portatori d”interesse” di un’area affinché l’esito delle politiche venga recepito e manifesti delle positività per il contesto alle quali sono destinate. In effetti, tale metodologia affonda i suoi principi in quelli che sono i criteri alla base dello “sviluppo sostenibile” che ormai integra gli aspetti economici con quelli ambientali, sociali e istituzionali attraverso la condivisione ed la partecipazione dei soggetti interessati nei processi decisionali. Inoltre, il valore aggiunto che scaturisce da tale attività risiede nella sensibilizzazione delle comunità locali verso le problematiche del proprio territorio che, se opportunamente informate, riescono non solo a riavvicinarsi alla istituzioni ma anche a inserire la propria sfera d’interesse all’interno del “sistema territorio/ambiente” collocandola tra gli altri elementi che lo caratterizzano. E’ palese che tale metodo non ha l’ambizione di “accontentare” tutte le parti, visto che comunque ogni “stakeholder”, sebbene coinvolto nella fase di partecipazione, tenderà a manifestare i propri interessi in quanto prevalenti rispetto agli altri, ma di smussare i conflitti innescati da una qualsiasi politica territoriale che tocca un dato ambito in cui convivono molteplici attività ed interessi. Tuttavia, ciò che anima le aspettative di chi attua tale approccio riguarda anche la possibilità di generare scelte efficaci, aumentare il senso di appartenenza del singolo alla collettività ed innescare meccanismi analoghi in altri contesti.

L’attuazione di un approccio partecipato nella realizzazione di un Piano di Gestione per SIC è motivato dalla compresenza di elementi ambientali, economici e sociali e quindi di una evidente conflittualità tra di essi che suggerisce il ricorso ad un processo di questo tipo.

154

Page 155: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Indispensabile, a tal fine, la figura di un esperto che si occupi dell’organizzazione e dello svolgimento di tutte le fasi dell’attività: si tratta di una figura “neutra” che ha il compito di implementare una concertazione tra le parti tale da soddisfarne gli interessi. L’avvio del processo partecipativo necessita dell’identificazione di quelli che possono esseri i soggetti da coinvolgere, il momento più opportuno per attuare l’attività, la sede più adeguata ma soprattutto la tipologia di metodo da utilizzare. Nella fattispecie, l’INEA si occuperà di tutta la parte organizzativa e operativa, a partire dagli incontri informativi sul territorio, dopo aver individuato i “portatori d’interesse” che insistono su ciascun ambito territoriale. Il metodo utilizzato prevede la consultazione degli stakeholders durante il primo dei tre incontri pianificati nell’area: infatti, le varie parti invitate presso una sede opportunamente scelta tra quelle istituzionali ricadenti nell’area oggetto di studio, saranno informate del progetto Rete Natura 2000, sulla valenza del sito soggetto a piano, su ciò che emerso dalle rilevazioni effettuate dal gruppo di professionisti. La scelta del metodo della consultazione, quindi di un livello minimo di attività di partecipazione, è dettata sia dalla contenuta disponibilità economica destinata a tale fase, sia dai limiti di tempo imposti dal progetto. E’ indispensabile ricordare, infatti, che si tratta di un processo molto oneroso sia in termini finanziari, sia in termini di risorse umane da investire, per cui si è cercato di adottare il metodo che potesse soddisfare gli obiettivi previsti e rispettare il budget assegnato. Trattandosi di una bozza di Piano che scaturisce dalla sola fase di attività svolta in campo dalle varie figure di esperti, ognuna per ogni ambito naturalistico, l’obiettivo del primo incontro verterà sul recepimento delle proposte che partiranno dalla platea dei portatori d’interesse. Inoltre, laddove si rendesse necessario per eventuali problematiche che dovessero sollevarsi in quella sede, l’INEA provvederà ad approfondire gli aspetti più significativi al fine di raccogliere elementi aggiuntivi tali da contribuire alla definizione di un quadro più completo. Durante il secondo incontro, i portatori d’interesse saranno nuovamente coinvolti per la presa in visione della bozza del Piano di gestione, rivista alla luce dei commenti e delle proposte formulate in precedenza, mentre il terzo incontro consisterà nella presentazione della versione definitiva del Piano di gestione.

3.1. TABELLA DEI PORTATORI DI INTERESSE ("STAKEHOLDERS")

L’individuazione dei portatori d’interesse richiede un’analisi dettagliata del territorio non solo dal punto di vista naturalistico, tra l’altro già delineata durante le fasi di monitoraggio, ma anche da quello economico e sociale. E’ stata già sottolineata l’interdisciplinarietà che contraddistingue un sistema territoriale/ambientale e quindi l’esigenza di coinvolgere le parti che a vario titolo e in modi diversi interagiscono con le risorse naturali e che quindi stabiliscono con le stesse rapporti di varia natura, molto spesso conflittuali. Per ridurre al minimo qualsiasi tipo di conflitto dovesse crearsi in tale ambito, l’approccio partecipativo si rivolge innanzitutto ai “portatori d’interesse” scegliendo quelli di pertinenza al progetto. Un primo gruppo coinvolto nel processo di partecipazione riguarderà l’amministrazione pubblica presente nell’ambito territoriale: sindaci dei comuni ricadenti nei SIC, tecnici e responsabili dei vari uffici competenti in materia ambientale, rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato,

155

Page 156: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

rappresentanti di enti e istituzioni aventi competenze relative alle varie realtà presenti (ad esempio Autorità di Bacino, Consorzio di bonifica, Enti Parco). L’altra categoria sarà interessata dalla partecipazione dei rappresentanti delle varie associazioni, direttamente interessate dal Piano in quanto costituite da operatori che hanno interessi e rapporti con i tematismi delle aree SIC: associazioni di categoria (agricoltori, cacciatori, pescatori, allevatori, operatori turistici), associazioni ambientaliste, associazioni culturali e sportive.

156

Page 157: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

4. OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI, STRATEGIELa strategia di piano deve mirare alla conservazione della biodiversità ambientale, attraverso la mitigazione degli impatti legati principalmente ai diversi usi antropici dell’area.Tra le pressioni antropiche che assumono particolare importanza sugli equilibri eco sistemici, quella di grande rilievo è sicuramente riferibile allo sfruttamento delle acque del lago che occupa la quota maggiore di tutto il Sic. Attualmente l’equilibrio idrico del Lago Pertusillo è interessato da fenomeni d’inquinamento che comporta modificazioni strutturali e alterazioni all’ecosistema. Negli ultimi anni l’acqua ha assunto una particolare colorazione marrone e sulle rive del lago sono stati rinvenuti numerosi pesci morti, soprattutto carpe.Dai rilievi effettuati dall’Arpab risulta che il fenomeno sia legato all’eccessivo scarico di materiale organico e presenza di nitrati, che provocano un addensamento algale.L’intera superficie del SIC, infatti, ricade nell’area di “vulnerabilità all’inquinamento da nitrati di origine agricola” della Regione Basilicata, a causa di un uso scorretto di nitrati che l’agricoltura intensiva pratica nell’area.E’ evidente che questa minaccia può essere affrontata attraverso una politica volta al monitoraggio continuo dello stato delle acque, affiancata da campagne informative e di incentivazione alle buone pratiche agricole ecosostenibili che possano integrare attività economico- produttive con la conservazione degli elementinaturali . Le produzioni agroalimentari di pregio possono anch’esse divenire un incentivo per creare un sistema virtuoso di crescita economica del settore agricolo, che potrebbe innescare processi di trasformazione dei prodotti stessi e la creazione di filiere.In questo modo si potrebbe rendere più conveniente da parte delle aziende una riconversione al biologico e una riorganizzazione complessiva di tipo avanzato pur mantenendo gli aspetti tradizionali del paesaggio agrario.Altra quota rilevante del Sic è quella composta dall’habitat 91MO, comprende un’ampia area forestale che circonda la superficie lacustre, ove la vegetazione predominante è composta da querceti misti mesofili a prevalenza di cerro e da pinete artificiali disposte a macchia di leopardo.Per quanto riguarda la proprietà dei suoli, circa il 70% di essi è di proprietà pubblica, (Bosco Maglie, Bosco dell’Aspro) e sono governati ad alto fusto, mentre nei terreni privati i boschi sono quasi tutti trattati a ceduo.Tale distribuzione della proprietà determina la possibilità di indirizzare efficacemente la gestione dell’area attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni comunali di Grumento Nova, Montemurro e Spinoso di concerto con tutti gli altri attori che attueranno le strategie di piano.Sempre nell’ambito delle strategie di piano volte allo sviluppo economico sostenibile del Sic, queste zone potrebbero rientrare a pieno titolo in un sistema di turismo sostenibile, attraverso la valorizzazione delle attività sportive e di ecoturismo, che andrebbero ad integrare l’offerta complessiva di turismo archeologico e culturale dell’area.Per il raggiungimento di una efficacia reale del Piano di gestione, diventa determinante favorire azioni di sensibilizzazione sui temi ambientali di tutta la popolazione, oltre che incrementare le conoscenze su habitat e specie degli addetti ai lavori, attraverso programmi didattici e formativi.Questo processo culturale diventerebbe propedeutico al raggiungimento di una maggiore consapevolezza del valore naturalistico dei luoghi, che fornirebbe metodi e strumenti per comprendere ed attuare tutte le azioni di tutela e conservazione.Tra gli obiettivi rivolti a migliorare la capacità di gestione del Sic, è previsto un insieme di regolamenti e azioni attive rivolte alla mitigazione delle strutture che interferiscono con le specie di interesse comunitario ed alla limitazione di ulteriori fattori di impatto antropico.

157

Page 158: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

158

Page 159: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

4.1 OBIETTIVI GENERALI AI SENSI DELLE DIRETTIVE 92/43/CE E 79/409/CEE (2009/147/CE)

Gli obiettivi generali del Piano di Gestione sono identificati e definiti al fine di assicurare la conservazione degli habitat e delle specie faunistiche e botaniche di interesse comunitario, garantendo, con opportune azioni di gestione, il mantenimento e/o il ripristino degli equilibri ecologici che li caratterizzano e che sottendono alla loro conservazione.

Schema del processo per la definizione degli obiettivi generali e specifici

L’obiettivo essenziale e prioritario che la Direttiva Habitat pone alla base della necessità di definire apposite Misure di Conservazione a cui sottoporre ciascun Sito Natura 2000 è quello di garantire il mantenimento in uno “stato di conservazione soddisfacente” gli habitat e/o le specie di interesse comunitario, in riferimento alle quali quel dato SIC e/o ZPS è stato individuato. Lo stato di conservazione soddisfacente è considerato tale quando gli habitat e specie, riferite non solo alle aree Natura 2000, non sono a rischio di estinzione e, anzi, hanno buone prospettive di sviluppo anche per il futuro;Lo “stato di conservazione” di un habitat naturale è considerato “soddisfacente” quando:- l’area di ripartizione naturale (range) e le superfici di copertura dell’habitat stesso sono stabili o in estensione;- la struttura e le funzioni specifiche necessarie al mantenimento dell’habitat stesso sono stabili e possono continuare ad essere stabili in un futuro prevedibile;- lo stato di conservazione delle specie rappresentative è soddisfacente.Lo “stato di conservazione” di una specie è considerato “soddisfacente” quando:- l'andamento delle popolazioni della specie considerata è tale che essa continua e può continuare ad essere a lungo termine un elemento essenziale per gli habitat naturali cui appartiene;- l'area di ripartizione naturale (range)di tale specie all'interno del/dei sito/i oggetto del PdG non è in declino né rischia di ridursi in un futuro prevedibile;- esiste e continuerà probabilmente ad esistere un habitat di dimensioni sufficienti (area minima) affinché le popolazioni di organismi viventi al sui interno siano stabili o in espansione a lungo termine.

Nell’ambito della gestione del SIC LAGO del PERTUSILLO gli obiettivi generali che concorrono direttamente alla conservazione degli habitat, delle specie e delle risorse ambientali in genere, possono essere raggruppati come segue:

Stato di conservazione

Habitat o specie

Minacce

Obiettivo Generale

Obiettivi specifici

Habitat e specie sono i valori del sito da conservare in buono stato.

Stato di conservazione in cui si trova attualmente la specie o l’habitat

Fattori che impediscono, compromettono o possono in futuro compromettere un buono stato di conservazione dell’habitat o della specie

Obiettivo generale rispetto allo stato di conservazione attuale che sarà dettagliato in uno o più obiettivi specifici

Dettagliano gli obiettivi generali rispondendo a quelle che sono le minacce individuate. Sono raggiunti attraverso le Azioni.

159

Page 160: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Obiettivi di tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio ecologico Obiettivi di tutela delle specie rare e minacciate e della biodiversità

Al fine poi di connetterli agli obiettivi specifici essi andrebbero declinati per tipologie di habitat e specie in relazione alle problematiche rilevate nella fase di analisi del contesto attuale.Nella prima colonna si trova la componente naturale nella seconda il suo stato di conservazione e dunque per tale componente l’obiettivo generale. Tale obiettivo sarà connesso a uno o più obiettivi specifici in relazione alle eventuali minacce che possono comprometterne il raggiungimento.Obiettivi relativi ad interi habitat o a singole emergenze faunistiche, floristiche o vegetazionali meritevoli di particolare attenzione per il loro stato di conservazione devono essere declinati individualmente, creando una tabella come quella riportata qui sotto a titolo esemplificativo (tab. 1):

HABITAT/SPECIE STATUS OBIETTIVI GENERALI

Minacce, criticità OBIETTIVI SPECIFICI

Fauna legata agli ambienti acquatici

Buono Conservazione delle popolazioni in buono stato di conservazione

-Randagismo canino- Eccessivo prelievo idrico- Bracconaggio

- Controllo del randagismo- Mantenimento dei livelli idrici

Emys orbicularis Rara probabile declino

Miglioramento dello stato di conservazione della Testuggine palustre

-Randagismo canino- Prelievo di individui

- Controllo del randagismo canino- Rafforzamento della sorveglianza

Lanius collurio, Lullula arborea,Spiranthes spiralis

Specie rare, in probabile declino

Assicurare la perpetuazione degli habitat idonei alle esigenze ecologiche delle specie

uccisione degli individui durante lo sfalcio meccanico

- Divieto di sfalcio meccanico in periodi incompatibili con la riproduzione delle specie menzionate conservazionistico- incentivazione del pascolo ed obbligo di comunicazione all'ente gestore della dismissione dei pascoli esistenti

3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente

Alterato Miglioramento dello stato di conservazione

Alterazione e distruzione ambienti acquatici e ripariali

Protezione degli habitat umidi con creazione di nuovi margini e fasce tampone

Gli obiettivi generali sono quindi definibili nel mantenimento e nel perseguimento di stati di conservazione soddisfacenti riguardo gli habitat e/o specie presenti, da cui ne consegue che altro obiettivo fondamentale è quello di garantire un sistema di monitoraggio quali-quantitativo dei diversi habitat, per l’eliminazione o la limitazione delle minacce e dei fattori di impatto.

160

Page 161: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Oltre ai precedenti requisiti ritenuti essenziali e indispensabili, vanno individuati ulteriori obiettivi finalizzati al perseguimento di una maggiore coerenza territoriale, calibrati sulle specificità dei luoghi, che permettano di sviluppare un sistema territoriale equilibrato e durevole, in un’ottica di sostenibilità socio-economica. Sono quegli obiettivi che occorre porsi per andare incontro alle aspettative del territorio e che servono a “cucire” insieme le esigenze delle popolazioni locali con le finalità di conservazione individuate.Gli obiettivi generali che possono concorrere ad incentivare lo sviluppo socio-economico dell’area SIC del Pertusillo devono quindi mirare all’integrazione delle attività economico produttive con la‐ conservazione degli elementi naturali.Tali obiettivi prioritari possono essere raggiunti attraverso il rafforzamento delle attività di fruizione turistica sostenibile dei siti e la tutela dell’attività agricola tradizionale, creando nuove opportunità occupazionali che potrebbero portare ricchezza proprio attraverso la salvaguardia dell’ambiente.Tra gli obiettivi rivolti al rafforzamento delle capacità di gestione del sic, tenendo presente che le attività antropiche spesso costituiscono le maggiori minacce, si ritiene necessario produrre una campagna di sensibilizzazione, rivolta agli utenti del sito, che sia in grado di far conoscere le peculiarità e le finalità del SIC per fornire la consapevolezza della necessità di tutela dell’ area, in modo da coinvolgere le comunità locali nell’attuazione delle azioni e delle norme promosse dal Piano di gestione, rivolte all’eliminazione e alla mitigazione degli impatti.Obiettivi di sviluppo economico sostenibile

- Valorizzazione delle risorse naturalistiche e culturali- Valorizzazione delle attività turistiche ecologicamente sostenibili- l’integrazione delle attività economico produttive con la conservazione degli elementi naturali‐- Valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali- Mantenimento e recupero del paesaggio agrario tradizionale

Obiettivi di rafforzamento della capacità di gestione del sic da parte dei comuni interessati, della provincia, dei cittadini+

- Incremento delle conoscenze su habitat e specie degli addetti ai lavori- Sensibilizzazione delle Popolazioni locali e dei turisti.- Organizzazione di un metodo sistematico di raccolta ed archiviazione dei dati che possa fungere

da supporto alla fase decisionale- Rimozione e adeguamento delle strutture che interferiscono con le specie di interesse

comunitario- Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impatto

OBIETTIVI AZIONE TARGETValorizzazione delle risorse naturalistiche e culturali

Itinerari storici, archeologici Ente Parco, PMI, Associazioni culturali e Aziende Recupero patrimonio immobiliare

esistente per ricettività extra alberghiera: Bed & breakfast, affittacamere, etc.

Progettazione eventi

161

Page 162: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Valorizzazione delle attività turistiche ecologicamente sostenibili

Predisposizione di linee guida per la regolamentazione della fruizione turistica e divertimento

EnteParco,Associazioni sportive

Gestione dell’attività di pesca sportiva da riva

Percorsi ciclopedonali fruitivi

Birdwatching

Integrazione delle attività economico- produttive con la conservazione degli elementinaturali

Buone pratiche agricole Produttori e Aziende

Mantenimento e recupero del paesaggio agrario tradizionale

Realizzazione di moduli vegetazionali (siepi, gruppi e filari di alberi) per lasalvaguardia degli habitat e delle specie

Produttori e Aziende

Valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali

Programma Agricoltura Biologica Ente Parco, PMI, Produttori e Aziende

Incentivazione delle produzioni locali e dei “prodotti agroalimentari tradizionali” di trasformazione sul posto e vendita diretta (filiere corte), anche combinate ad attività agrituristiche

OBIETTIVI AZIONE TARGETIncremento delle conoscenze su habitat e specie degli addetti ai lavori

attività di formazione, comunicazione e sensibilizzazione sui temi della natura e dell'ambiente

Ente Parco, società di formazione

Sensibilizzazione delle Popolazioni locali e dei turisti

Attività di informazione e sensibilizzazione e campagna di comunicazione

Gestione centro visite CEAS PMI e privatiDidattica

Creazione e posizionamento di cartelloni relativi ai confini del SIC, ai divieti in vigore e ad habitat e specie presenti nei SIC

162

Page 163: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Organizzazione di un metodo sistematico di raccolta ed archiviazione dei dati che possa in futuro fungere da supporto alla fase decisionale

Creazione e aggiornamento di un geodata Ente Parco

Rimozione e adeguamento delle strutture che interferiscono con le specie di interesse comunitario

Rimozione degli impatti negativi derivanti dal a presenza di linee elettriche, in prossimità di siti di nidificazione di specie sensibili

Enel, Ente parco , PMI

Regolamentazione della circolazione dei veicoli a motore nell’area SIC

Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impatto

Monitoraggio della qualità delle acque del lago

Provincia,Ente Parco, PMI

Regolamentazione sull’edificazione

Regolamentazione della fascia di rispettoMonitoraggio del turismoLimitazioni al campeggio liberoRiorganizzazione e incremento del sistema di controllo e vigilanza

4.2 OBIETTIVI SPECIFICI IN COERENZA CON LE ESIGENZE ECOLOGICHE DEL SITO

Tra le minacce e le criticità individuate nell’ambito del Sic, quelle di maggior influenza sono quelle legate agli incendi, all’eccessivo pascolamento, al rischio di scomparsa di specie e varietà agricole ed altre, tutte strettamente collegate a fattori di rischio delle risorse naturali.Per gli altri fattori, quelli riferibili soprattutto allo sviluppo turistico dell’area, le criticità rilevate sono quelle legate alla mancanza di un sistema di itinerari turistici, oltre che alla carenza di punti di informazione e all’inadeguatezza dei percorsi di possibile interesse turistico.

Linea d’indirizzo Obiettivi generali Obiettivi specifici

Sviluppo economico sostenibile

Valorizzazione delle risorse naturalistiche e culturali

Promuovere un sistema di valorizzazione delle valenze ambientali, antropologiche e storico architettoniche.

Valorizzazione delle attività turistiche ecologicamente sostenibili

Promozione di modelli di turismo e di attività sportive sostenibili

lntegrazione delle attività economico‐produttive con la conservazione degli elementinaturali

Aumento delle superfici agricole condotte secondo i canoni dell’agricoltura biologica, privilegiando le colture autoctone

Valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali

Incentivazione prodotti agricoli tipici ed attività eno-gastronomiche basate su biodiversità alimentare, naturalità ed eccellenza dei cibi

163

Page 164: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Linea d’indirizzo Obiettivi generali Obiettivi specifici

Mantenimento e recupero del paesaggio agrario tradizionale

Promozione di attività agricole ecologicamente compatibili

Rafforzamento della capacità di gestione del SIC

Incremento delle conoscenze su habitat e specie degli addetti ai lavori

Formazione degli operatori sulle problematiche legate alla tutela degli habitat e delle specie

Sensibilizzazione delle popolazioni locali e dei turisti

Informazione sui valori ecologici e ambientali del territorio e sulle modalità di tutela

Organizzazione di un metodo sistematico di raccolta ed archiviazione dei dati che possa fungere da supporto alla fase decisionale

Implementazione procedure per la gestione dei siti

Rimozione e adeguamento delle strutture che interferiscono con le specie di interesse comunitario.

Mitigazione delle infrastrutture

Regolamentazione della circolazione e sosta

Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impatto

Miglioramento del livello trofico delle acque del lago

Limitazione azioni antropiche

Tutela delle aree circostanti il Sic

Regolamentazione della fruizione turistica e riduzione dell’impatti antropici

164

Page 165: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

4.3 OBIETTIVI CONFLITTUALI Facendo riferimento a quanto analizzato nel capitolo 1.7 vanno qui evidenziati i possibili conflitti degli obiettivi gestionali con elementi progettuali e di pianificazione, non connessi al PdG, proponendo soluzioni (strategie e azioni) per il loro superamento.??????? Chiarire anche eventualmente in sede di CdRQUESA PRIMA PARTE SPETTA A NOI PER SVILUPPARE CONSIDERAZIONI in riferimento al quadro pianificatorio e programmatorio analizzato nel report 1

È inoltre importante anche che venga fatta una analisi sulla possibile incongruenza tra obiettivi specifici del PdG medesimo che servirà anche a stabilire una priorità tra gli obiettivi. Infatti in molti casi alcune scelte gestionali avvantaggiano alcuni habitat o specie a discapito di altri. Ciò dipende in gran parte dalle modalità operative attraverso le quali si vuole raggiungere un determinato obiettivo; una buona analisi consentirà di modulare le azioni in modo da ridurre le interferenze negative su altre componenti.

4.4 PRIORITA’ DI INTERVENTO

L’identificazione delle priorità degli obiettivi da perseguire nell’ambito della gestione dei siti sono stati definiti sulla base degli elementi emersi dal quadro conoscitivo (habitat e specie prioritarie, rarità endemicità ecc.), sulla base della valutazione delle esigenze ecologiche e del livello di impatto valutato in relazione alle criticità riconosciute.I criteri definiti per la classificazione della priorità di attuazione degli interventi di gestione rispetto alle linee di indirizzo economico e gestionale sono i seguenti:

Priorità ALTA - interventi finalizzati all’eliminazione o mitigazione dei fenomeni di impatto medio o alto

sugli habitat di interesse prioritario;- interventi finalizzati all’eliminazione o mitigazione dei fenomeni di impatto alto sugli habitat

di interesse comunitario non prioritario e/o sulle specie di interesse conservazionistico;- interventi finalizzati al monitoraggio dello stato di conservazione del Sito;

Priorità MEDIA - interventi finalizzati alla promozione e incentivazione di attività agricole sostenibili;- interventi finalizzati alla tutela delle risorse del Sito;

Priorità BASSA - interventi finalizzati a valorizzare le risorse del Sito e finalizzati a mitigare o eliminare i

fenomeni di impatto medio o basso sugli habitat e le specie di interesse comunitario.

OBIETTIVI SPECIFICI PRIORITÀPromuovere un sistema di valorizzazione delle valenze ambientali, antropologiche e storico architettoniche.

Bassa

Promozione di modelli di turismo e di attività sportive sostenibili

Bassa

Aumento delle superfici agricole condotte secondo i canoni dell’agricoltura biologica, privilegiando le colture autoctone

Media

165

Page 166: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Incentivazione prodotti agricoli tipici ed attività eno-gastronomiche basate su biodiversità alimentare, naturalità ed eccellenza dei cibi

Bassa

Promozione di attività agricole ecologicamente compatibili

Media

Formazione degli operatori sulle problematiche legate alla tutela degli habitat e delle specie

Media

OBIETTIVI SPECIFICI PRIORITÀ

Informazione sui valori ecologici e ambientali del territorio e sulle modalità di tutela

Media

Implementazione procedure per la gestione dei siti Bassa

Mitigazione delle infrastrutture Alta

Regolamentazione della circolazione e sosta Bassa

Miglioramento del livello trofico delle acque del lago Alta

Limitazione azioni antropiche Alta

Tutela delle aree circostanti il Sic Media

Regolamentazione della fruizione turistica e riduzione dell’impatti antropici

Alta

4.5 STRATEGIE DI TUTELA E GESTIONE Le strategie promosse nell’ambito del Piano di Gestione risultano strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi generali e specifici e comprendono l’insieme delle azioni di gestione, con il fine ultimo di raggiungere uno “stato di conservazione soddisfacente” dei Siti Natura 2000.Le strategie gestionali generali costituiscono una guida per il processo di attuazione del Piano, e rappresentano il quadro di riferimento per la selezione, l’articolazione, lo sviluppo ed il coordinamento delle azioni progettuali identificate e definite per il raggiungimento degli obiettivi specifici, funzionali alla conservazione delle risorse, alla rimozione dei conflitti in atto o potenziali tra attività umane ed evoluzione spontanea dei sistemi ecologici, nel rispetto delle specificità locali e delle esigenze territoriali di crescita economica.

4.5.1 STRATEGIE PER LA TUTELA DELLE RISORSE NATURALI E DELL’EQUILIBRIO ECOLOGICO

Descrizione delle strategie (interventi attivi, regolamentazioni, programmi di ricerca/monitoraggio etc.) Al termine della descrizione complessiva, compilare una tabella riassuntiva delle azioni previste per quel gruppo di obiettivi

Cod Az.

Nome Azione

Obiettivo generale

Obiettivo specifico

4.5.2 STRATEGIE PER LA TUTELA DELLE SPECIE RARE E MINACCIATE E DELLA

166

Page 167: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

BIODIVERSITÀ Descrizione delle strategie (interventi attivi, regolamentazioni, programmi di ricerca/monitoraggio etc.) Al termine della descrizione complessiva, una tabella riassuntiva delle azioni previste per quel gruppo di obiettivi

Cod Az.

Nome Azione

Obiettivo generale

Obiettivo specifico

167

Page 168: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

4.5.3 STRATEGIA PER LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE La strategia d’intervento adottata scaturisce dal riconoscere l’ assoluta importanza dell’integrazione funzionale fra ambiente, paesaggio, risorse naturali e culturali e servizi/prodotti di offerta, nell’ottica del raggiungimento di un opportuno livello di identificazione dei prodotti con il territorio di riferimento.La linea d’indirizzo economico che si intende proporre reca in sé i caratteri della tipicità nella misura in cui, partendo dalla conservazione e dalla valorizzazione delle risorse endogene, dell’identità territoriale e del patrimonio esistente, propone definire attività e servizi materiali ed immateriali, volti allo sviluppo del settore del turismo e della produzione di prodotti tipici.Lo sviluppo turistico locale diffuso del territorio del SIC e di tutto l’ambito territoriale della Val d’Agri e del Lagonegrese è sostenibile sia per la presenza del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, sia per un sempre maggiore orientamento verso forme di “turismo sostenibile”.Gli obiettivi previsti dal Piano saranno rivolti a tutti gli operatori e soggetti, sia privati sia pubblici, che avranno il compito di interfacciarsi con diversi fruitori del territorio.Le azioni saranno tese a sviluppare una valida offerta di turismo in termini di sport, ecoturismo, turismo archeologico,turismo culturale, turismo rurale e della conoscenza.Gli interventi necessari per l’attuazione delle diverse azioni saranno di tipo attivo (AI) e di incentivazione(IN)

codice azione Azione Obiettivi generali Obiettivi specifici

13SE01Predisposizione di linee guida per la regolamentazione della fruizione turistica e divertimento

Valorizzazione delle attività turistiche ecologicamente sostenibili

Promozione di modelli di turismo e di attività sportive sostenibili

13SE02 Gestione dell’attività di pesca sportiva da riva

13SE03 Percorsi ciclopedonali fruitivi

Individuazione di itinerari cicloturistici e tematismi specifici per la fruizione turistico-ambientale del/dei SIC

13SE04 Birdwatching

13SE05

Itinerari storico-archeologici Valorizzazione delle risorse naturalistiche e culturali

Promuovere un sistema di valorizzazione delle valenze ambientali, antropologiche e storico architettoniche.

13SE06

Recupero patrimonio immobiliare esistente per ricettività extra alberghiera: Bed & breakfast, affittacamere, etc

13SE07 Progettazione eventi

13SE08

Buone pratiche agricole l’integrazione delle attività economico produttive con la ‐conservazione degli elementinaturali

Promozione di attività agricole ecologicamente compatibili

13SE09

Realizzazione di moduli vegetazionali (siepi, gruppi e filari di alberi) per la salvaguardia degli habitat e del le specie

Mantenimento e recupero del paesaggio agrario tradizionale

Promozione di attività agricole ecologicamente compatibili

13SE10 Programma Agricoltura Biologica Valorizzazione dei prodotti Incentivazione prodotti

168

Page 169: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

agroalimentari tradizionali

agricoli tipici ed attività eno-gastronomiche basate su biodiversità alimentare, naturalità ed eccellenza dei cibi

13SE11

Incentivazione delle produzioni locali e dei “prodotti agroalimentari tradizionali” di trasformazione sul posto e vendita diretta (filiere corte), anche combinate ad attività agrituristiche

4.5.4 STRATEGIE PER IL RAFFORZAMENTO DELLA CAPACITÀ DI GESTIONE DEL SIC DA PARTE DEI COMUNI INTERESSATI, DELLA PROVINCIA, DEI CITTADINI

Al fine di conservare e migliorare la qualità del paesaggio si propone di dare risalto ad interventi ed attività caratterizzati da un impatto ambientale minimo, dall’elevato grado di conservazione e protezione dell’ambiente naturale.Allo scopo si stimolerà l’adozione di regolamenti, programmi di ricerca e interventi finalizzati a realizzare una visione organica e integrata degli interventi proposti dal piano di gestione, in modo che questo possa divenire lo strumento guida per i diversi attori presenti sul territorio che, a diverso titolo e per specifiche competenze, attueranno le scelte strategiche individuate.Il principale soggetto attuatore delle azioni previste dal Piano potrebbe essere rappresentato dall’Ente Parco dell’Appennino Lucano in coordinamento con altri enti quali:- l’Autorità di Bacino, l’ARPAB, il Genio Civile ed altri per la gestione , il monitoraggio e la manutenzione delle risorse idriche;- Uffici provinciali, Associazioni Venatorie per la regolamentazione della caccia e pesca;- Corpo Forestale per la gestione forestale;- Regione, Provincia, organizzazioni di categoria (es. Coldiretti, CIA, ecc.) per la gestione e la programmazione di incentivi in agricoltura;- Provincia, Comuni ed altri per la pianificazione territoriale ed urbanistica.Per una più efficace gestione del Piano si propone l’organizzazione di un metodo sistematico di raccolta ed archiviazione dei dati che possa fungere da supporto alla fase decisionale e all’aggiornamento del quadro conoscitivo, che potrebbe essere svolto da personale tecnico all’uopo individuato dall’Ente Gestore del Parco.Le azioni saranno tese a sviluppare un Incremento delle conoscenze su habitat e specie, la sensibilizzazione delle popolazioni locali e dei turisti sui temi ambientali, l’incentivazione dell’agricoltura biologica, la mitigazione delle strutture che interferiscono con le specie di interesse comunitario e l’organizzazione di un metodo sistematico di raccolta ed archiviazione dei dati che possa fungere da supporto al Piano di Gestione.Gli interventi necessari per l’attuazione delle diverse azioni saranno di tipo attivo (AI), di incentivazione(IN), di regolamentazioni (RE) e di Programmi didattici (PD)

codice azione Azione Obiettivi generali Obiettivi specifici

169

Page 170: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

13RG01

attività di formazione, comunicazione e sensibilizzazione sui temi della natura e dell'ambiente

Incremento delle conoscenze su habitat e specie degli addetti ai lavori

Formazione degli operatori sulle problematiche legate alla tutela degli habitat e delle specie

13RG02

Attività di informazione e sensibilizzazione e campagna di comunicazione

Sensibilizzazione delle popolazioni locali e dei turisti

Informazione sui valori ecologici e ambientali del territorio e sulle modalità di tutela

13RG03 Didattica

13RG04

Creazione e posizionamento di cartelloni relativi ai confini del SIC, ai divieti in vigore e ad habitat e specie presenti nei SIC

13RG05 Creazione di un geodata

Organizzazione di un metodo sistematico di raccolta ed archiviazione dei dati che possa fungere da supporto alla fase decisionale

Implementazione procedure per la gestione dei siti

codice azione Azione Obiettivi generali Obiettivi specifici

13RG06

Rimozione degli impatti negativi derivanti dal a presenza di linee elettriche, in prossimità di siti di nidificazione di specie sensibili

Rimozione e adeguamento delle strutture che interferiscono con le specie di interesse comunitario.

Mitigazione delle infrastruttureRegolamentazione della circolazione e sosta

13RG07Regolamentazione della circolazione dei veicoli a motore nell’area SIC

13RG08

Monitoraggio della qualità delle acque del lago

Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impatto

miglioramento del livello trofico delle acque del lago

13RG09 Regolamentazione sull’edificazione

Limitazione azioni antropiche

13RG10 Regolamentazione della fascia di rispetto

Tutela delle aree circostanti il Sic

13RG11 Monitoraggio del turismo

Regolamentazione della fruizione turistica e riduzione dell’impatti antropici

13RG12 Limitazioni al campeggio libero

13RG13Riorganizzazione e incremento del sistema di controllo e vigilanza

170

Page 171: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

171

Page 172: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

4.6 STRUTTURA GESTIONALE DEL PIANO4.6.1 SETTORE POLITICO AMMINISTRATIVO4.6.2 COMPONENTI DELLA CONFERENZA DI SERVIZI 4.6.3 FUNZIONI DELLA CONFERENZA DI SERVIZI4.6.4 SETTORE TECNICO OPERATIVO

4.7 USI COMPATIBILI NELLE UNITÀ AMBIENTALIPer ognuna delle unità ambientali identificate andranno individuate le attività compatibili e quelle incompatibili4.7.1 USO SCIENTIFICO E CULTURALE4.7.2 USO RICREATIVO-CULTURALE4.7.3 USO FORESTALE4.7.4 USO TECNOLOGICO (FORSE?????)4.7.5 USO AGRICOLO4.7.6 USO PASCOLATIVO ZOOTECNICO4.7.7 USO ESTRATTIVO4.7.8 USO TURISTICO4.7.9 USO PRODUTTIVO E DIVERSI4.7.10 USO INSEDIATIVO

4.8 INTERVENTI DI GESTIONE

Secondo quanto previsto nel “Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000”, a cura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Direzione Protezione della Natura), nella composizione della “Struttura dei Piani di gestione” (Cap. 6.3) è necessario compilare apposite “Schede degli interventi” che descrivano in modo sintetico ed efficace tutti gli elementi utili alla comprensione, attuazione e verifica degli interventi proposti nei Siti.Detti interventi rappresentano il prodotto operativo del PdG ed costituiscono parte integrante della strategia di gestione. Essi sono raggruppati secondo le seguenti tipologie: IA – interventi attivi, RE- regolamentazioni, IN – incentivazioni, MR -monitoraggio e ricerca, PD programmi didattici.

- Interventi attivi (IA), generalmente finalizzati a rimuovere/ridurre un fattore di disturbo, ovvero a “orientare” una dinamica naturale. Tali interventi spesso possono avere carattere strutturale e la loro realizzazione è maggiormente evidenziabile e processabile. Nella strategia di gestione individuata per il Sito, gli interventi attivi sono necessari soprattutto nella fase iniziale di gestione, al fine di ottenere un “recupero” delle dinamiche naturali, configurandosi in tal senso come interventi una tantum a cui far seguire interventi di mantenimento o azioni di monitoraggio ma non è da escludersi, soprattutto in ambito forestale, una periodicità degli stessi in relazione al carattere dinamico degli habitat e dei fattori di minaccia.- Regolamentazioni (RE) sono quelle azioni di gestione i cui effetti sullo stato favorevole di conservazione degli habitat e delle specie, sono frutto di scelte programmatiche che suggeriscano/raccomandino comportamenti da adottare in determinate circostanze e luoghi. I comportamenti in questione possono essere individuali o della collettività e riferibili a indirizzi gestionali. Il valore di cogenza viene assunto nel momento in cui l’autorità competente per la gestione del Sito attribuisce alle raccomandazioni significato di norma o di regola. Dalle regolamentazioni possono

172

Page 173: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

scaturire indicazioni di gestione con carattere di interventi attivi,programmi di monitoraggio, incentivazioni.- Incentivazioni (IN) hanno la finalità di sollecitare l’introduzione presso le popolazioni locali di pratiche, procedure o metodologie gestionali di varia natura (agricole, forestali, produttive ecc.) che favoriscano il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Gestione.

- Programmi di monitoraggio e/o ricerca (MR) hanno la finalità di misurare lo stato di conservazione di habitat e specie, oltre che di verificare il successo delle azioni proposte dal Piano di Gestione; tra tali programmi sono stati inseriti anche gli approfondimenti conoscitivi necessari a definire più precisamente gli indirizzi di gestione e a tarare la strategia individuata.- Programmi didattici (PD) sono direttamente orientati alla diffusione di conoscenze e modelli di comportamenti sostenibili che mirano, attraverso il coinvolgimento delle popolazioni locali, alla tutela dei valori del Sito.Gli interventi proposti per il finanziamento dovranno essere coerenti con le misure di conservazione prescritte nel DM Ambiente del 17.10.2007. I risultati dovranno essere monitorati periodicamente tramite indicatori, al fine di valutare l’efficacia delle azioni ed eventualmente modificare la strategia di gestione.

L’insieme delle schede rappresenta il prodotto operativo del PdG ed è parte integrante della strategia di gestione. La singola scheda illustra in sintesi gli elementi necessari per comprendere le finalità, il contesto e le modalità di attuazione dell’azione cui si riferisce. La struttura delle schede è stata concepita con l’obiettivo di visualizzare in modo sintetico tutti gli elementi necessari per comprendere e attuare il singolo intervento. Contiene i seguenti campi:

Nome del campo Descrizione del campoDENOMINAZIONE DEL PIANO

Denominazione del Piano di Gestione

CODICE SITI Codici del Sito Natura 2000 nei quali ricade l’azione NOME AZIONE Nome dell’azioneCODICE AZIONE Numero progressivo che identifica univocamente

l’azione LOCALIZZAZIONE Localizzazione dell’azioneTIPO AZIONE Codice della tipologia di azione da adottare: IA – RE

– IN – MR – PDDESCRIZIONE AZIONE

Descrizione dell’azione

HABITAT INTERESSATI

Habitat interessati dall’azione

SPECIE INTERESSATE

Specie interessate dall’azione

COMUNI INTERESSATI

Comuni interessati dall’azione

OBIETTIVI GENERALI

Obiettivo generale perseguito

OBIETTIVI SPECIFICI

Obiettivo specifico che si intende raggiungere

NORME Elenco delle norme/regole di attuazione vigentiBENEFICIARI Possibili beneficiari

173

Page 174: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

ALTRI SOGGETTI Soggetti con cui si deve raccordare il gestore dell’intervento

RELAZIONI Correlazioni ed integrazioni con altre azioni e/o iniziative

PIANIFICAZIONE Coerenza con strumenti di pianificazione esistenteCOSTI Stima dei costi dell’interventoFONTI DI FINANZIAMENTO

Fonti di finanziamento attivabili o attivate

TEMPI DI REALIZZAZIONE

Tempi di realizzazione

PERIODICITA' Periodicità di realizzazione dell’interventoPRIORITA' Livello di priorità dell’interventoINDICATORI Indicatori di monitoraggio dell’intervento

174

Page 175: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

4.8.1 SCHEDE DEGLI INTERVENTI A – INTERVENTI PER LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Predisposizione di linee guida per la regolamentazione della fruizione turistica e divertimento

CODICE AZIONE 13SE01

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE REDESCRIZIONE AZIONE Regolamentazione della fruizione turistica e del divertimento per contenere gli

impattiHABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Valorizzazione delle attività turistiche ecologicamente sostenibili

OBIETTIVI SPECIFICI Promozione di modelli di turismo e di attività sportive sostenibili

NORMEBENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Regione, Provincia,Comuni

RELAZIONI 13SE02, 13SE03, 13SE04,13RG11PIANIFICAZIONE

COSTI Bassi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliObiettivo specifico IV.2 Promuovere la Rete Ecologica della Basilicata attraverso la tutela e la conservazione del sistema delle aree protette e della biodiversità valorizzandone la dimensione sociale ed economica

TEMPI DI REALIZZAZIONE

2 anni

PERIODICITA'PRIORITA' bassaINDICATORI Mitigazione o eliminazione di danni agli habitat e alle specie

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

175

Page 176: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

NOME AZIONE Gestione dell’attività di pesca sportiva da riva

CODICE AZIONE 13SE02

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE RE/IA/PDDESCRIZIONE AZIONE La gestione deve essere organizzata secondo i seguenti principi:

• impedire il campeggio libero e diffuso, fornendo adeguate alternative• organizzare l'uso dell'area• controllare e mantenere in sicurezza la zona• eseguire la pulizia delle aree

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Valorizzazione delle attività turistiche ecologicamente sostenibili

OBIETTIVI SPECIFICI Promozione di modelli di turismo e di attività sportive sostenibili

NORMEBENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Regione, Provincia,Comuni

RELAZIONI 13SE01, 13SE03, 13SE04,13RG11,13RG12PIANIFICAZIONE

COSTI Bassi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliObiettivo operativo IV.1.2 Potenziamento e specializzazione delle azioni di promozione

TEMPI DI REALIZZAZIONE

5 anni

PERIODICITA'PRIORITA' bassaINDICATORI Mitigazione o eliminazione di danni agli habitat e alle specie

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Percorsi ciclopedonali fruitivi

CODICE AZIONE 13SE03

176

Page 177: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE IA/PDDESCRIZIONE AZIONE La realizzazione di percorsi dovrà tendere a riqualificare sentieri o vicinali già

presenti, migliorando il fondo e inserendo elementi quali: staccionate a protezione delle aree più sensibili, aree sosta con panchine, cartellonistica informativa e di percorso.In alternativa laddove non sono presenti tracciati da riqualificare si potrà creare ex novo‐ dei percorsi prediligendo la vicinanza con viabilità già esistente,mantenendo il tracciato lontano da corsi d’acqua e ambito lacuale

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presentiSPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, SpinosoOBIETTIVI GENERALI Valorizzazione delle attività turistiche ecologicamente sostenibili

OBIETTIVI SPECIFICI Promozione di modelli di turismo e di attività sportive sostenibili

NORMEBENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Regione, Provincia,Comuni Operatori turistici

RELAZIONI 13SE01, 13SE02, 13SE04,13RG11,13RG12PIANIFICAZIONECOSTI mediFONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliObiettivo operativo IV.1.2 Potenziamento e specializzazione delle azioni di promozione

TEMPI DI REALIZZAZIONE

5 anni

PERIODICITA'PRIORITA' bassaINDICATORI N° di metri di ciclopedonale realizzati in totaleDENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Birdwatching

CODICE AZIONE 13SE04

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE REDESCRIZIONE AZIONE Realizzazione di stazioni fisse dotate di strumentazione opportuna alla

osservazione dell’avifauna, realizzazione di cartellonistica divulgativa.HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti

177

Page 178: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Valorizzazione delle attività turistiche ecologicamente sostenibili

OBIETTIVI SPECIFICI Promozione di modelli di turismo e di attività sportive sostenibili

NORMEBENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Provincia,Parco,Comuni ,Operatori turistici

RELAZIONI 13SE01, 13SE02, 13SE03PIANIFICAZIONE

COSTI medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliObiettivo operativo IV.1.2 Potenziamento e specializzazione delle azioni di promozione

TEMPI DI REALIZZAZIONE

5 anni

PERIODICITA' StagionalePRIORITA' bassaINDICATORI N. di visitatori, n. di stazioni attrezzate e n. di cartelli posizionati

178

Page 179: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Itinerari storico archeologici

CODICE AZIONE 13SE05

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE IADESCRIZIONE AZIONE Nel sito sono presenti alcuni percorsi tematici che però non sono connessi in

rete. L’azione mira a promuovere e ricercare connessioni tra la fruizione di stampo naturalistico ambientale e altri poli tematici di fruizione del territorio perrazionalizzare e canalizzare i flussi turistici , realizzando itinerari tematici

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Valorizzazione delle risorse naturalistiche e culturali

OBIETTIVI SPECIFICI Promuovere un sistema di valorizzazione delle valenze ambientali, antropologiche e storico architettoniche

NORMEBENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Provincia,Parco,Comuni ,Operatori turistici

RELAZIONI 13SE01, 13SE02, 13SE03PIANIFICAZIONE

COSTI medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliObiettivo operativo IV.1.2 Potenziamento e specializzazione delle azioni di promozione

TEMPI DI REALIZZAZIONE

5 anni

PERIODICITA'PRIORITA' bassaINDICATORI N. di itinerari realizzati

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

179

Page 180: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Recupero patrimonio immobiliare esistente per ricettività extralberghiera

CODICE AZIONE 13SE06

LOCALIZZAZIONE Territori comunaliTIPO AZIONE INDESCRIZIONE AZIONE Nel sito sono presenti già delle strutture ricettive (alberghi, agriturismi,ecc.).

L’azione propone l’aumento dell’offerta di posti letto mediante il recupero di immobili esistenti nei comuni, sia di proprietà pubblica che privata. La realizzazione di bed & breakfast o affittacamere potrà essere promossa con incentivazioni economiche ai diversi livelli, in modo da riqualificare soprattutto i manufatti non utilizzati o abbandonati.

HABITAT INTERESSATI

SPECIE INTERESSATE

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Valorizzazione delle risorse naturalistiche e culturali

OBIETTIVI SPECIFICI Promuovere un sistema di valorizzazione delle valenze ambientali, antropologiche e storico architettoniche

NORMEBENEFICIARI Comuni

ALTRI SOGGETTI Privati ,Operatori turistici

RELAZIONIPIANIFICAZIONE

COSTI Medio alti

FONTI DI FINANZIAMENTO

PO FERS 2007/13 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturali-Obiettivo operativo IV.1.1

TEMPI DI REALIZZAZIONE

10 anni

PERIODICITA'PRIORITA' bassaINDICATORI N. di manufatti recuperati e N. posti letto realizzati

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Progettazione di eventi

180

Page 181: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

CODICE AZIONE 13SE07

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE INDESCRIZIONE AZIONE L’azione propone l’aumento dell’offerta di eventi quali mostre, spettacoli,

rassegne e concerti che possano richiamare turisti nell’area. L’idea è quella di promuovere operazioni di marketing di tipo anche consortile tra i comuni del SIC per definire una agenda comune di date ed eventi, che contribuiscano alla creazione di pacchetti offerta per il turismo.

HABITAT INTERESSATI

SPECIE INTERESSATE

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Valorizzazione delle risorse naturalistiche e culturali

OBIETTIVI SPECIFICI Promuovere un sistema di valorizzazione delle valenze ambientali, antropologiche e storico architettoniche

NORMEBENEFICIARI Comuni

ALTRI SOGGETTI Ente Parco, Privati ,Operatori turistici

RELAZIONIPIANIFICAZIONE

COSTI Medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PO FERS 2007/13 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturali- Obiettivo operativo IV.1.2 Potenziamento e specializzazione delle azioni di promozione turistica

TEMPI DI REALIZZAZIONE

10 anni

PERIODICITA' annualiPRIORITA' bassaINDICATORI Realizzazione di “grandi eventi” in siti naturali e luoghi di cultura

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago PertusilloNOME AZIONE Buone Pratiche AgricoleCODICE AZIONE 13SE08LOCALIZZAZIONE SIC ed aree agricole esterne entro una fascia di 1000mTIPO AZIONE INDESCRIZIONE AZIONE Incentivazione delle Buone Pratiche Agricole da parte degli operatori, volta a

ridurre gli impatti e a favorire la realizzazione di opere o per il mantenimento di

181

Page 182: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

strutture ecologiche a favore della biodiversità.HABITAT INTERESSATISPECIE INTERESSATECOMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, SpinosoOBIETTIVI GENERALI Valorizzazione delle risorse naturalistiche e culturali

OBIETTIVI SPECIFICI Promuovere un sistema di valorizzazione delle valenze ambientali, antropologiche e storico architettoniche

NORME Gli incentivi saranno indirizzati alla realizzazione o conservazione di elementi naturali utili al mantenimento/incremento della biodiversità.Si specificano alcuni degli elementi/interventi : Riduzione nell’uso di concimi‐Riduzione nell’utilizzo di fitofarmaci, passaggio da agricoltura tradizionale a‐

agricoltura integrata, biologica Mantenimento di canalette e canalizzazioni secondarie dei campi‐ Creazione e/o mantenimento di siepi e filari campestri‐ Creazione e/o mantenimento di boschetti‐ Creazione e/o mantenimento di stagni e pozze‐ Creazione e/o mantenimento di aree ruderali a rovi, cumuli di pietre,muretti a‐

secco Attuazione: contributi concordati con le aziende agricole.

BENEFICIARI Aziende agricoleALTRI SOGGETTI Regione,Ente gestore, Associazioni di Categoria

RELAZIONI 13SE09PIANIFICAZIONECOSTI MediFONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FEARS 2007-2013 Asse 2 – Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale-MISURA 216 “Sostegno agli investimenti non produttivi terreni agricoli”

TEMPI DI REALIZZAZIONE

10 anni

PERIODICITA'PRIORITA' mediaINDICATORI N° di elementi realizzati o mantenuti, numero di aziende partecipanti, superficie

interessata

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago PertusilloNOME AZIONE Realizzazione di moduli vegetazionali (siepi, gruppi e filari di alberi) per la

salvaguardia degli habitat e delle specieCODICE AZIONE 13SE09

LOCALIZZAZIONE SIC ed aree agricole esterne entro una fascia di 1000mTIPO AZIONE IN

182

Page 183: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

DESCRIZIONE AZIONE L’azione prevede la realizzazione di varie tipologie di siepi, gruppi e filari di alberi, finalizzata ad aumentare la ricettività faunistica della matrice agricola e sarà attuata mediante l’emanazione di un bando pubblico per l’erogazione di incentivi economici agli agricoltori locali per la fornitura, messa a dimora ed effettuazione delle successive cure colturali di piantine necessarie alla creazione di siepi, gruppi e filari di alberi

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti nei sitiSPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: micro mammiferi, anfibi e rettiliCOMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, SpinosoOBIETTIVI GENERALI Mantenimento e recupero del paesaggio agrario tradizionale

OBIETTIVI SPECIFICI Promuovere tecniche agricole ecologicamente compatibili

NORMEBENEFICIARI Aziende agricoleALTRI SOGGETTI Regione,Ente gestore, Associazioni di Categoria

RELAZIONI 13SE08PIANIFICAZIONE

COSTI Medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FEARS 2007-2013 Asse 2 – Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale-MISURA 216 “Sostegno agli investimenti non produttivi terreni agricoli”

TEMPI DI REALIZZAZIONE

10 anni

PERIODICITA'PRIORITA' mediaINDICATORI Numero di metri lineari di siepi piantumate

183

Page 184: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago PertusilloNOME AZIONE Programma “Agricoltura Biologica”

CODICE AZIONE 13SE10

LOCALIZZAZIONE SIC ed aree agricole esterne entro una fascia di 1000mTIPO AZIONE IADESCRIZIONE AZIONE Aumento delle superfici agricole condotte secondo i canoni dell’agricoltura

biologica, privilegiando le colture autoctoneHABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti nei sitiSPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutti quelli presenti nei sitiCOMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, SpinosoOBIETTIVI GENERALI Valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali

OBIETTIVI SPECIFICI Incentivazione prodotti agricoli tipici ed attività eno-gastronomiche basate su biodiversità alimentare, naturalità ed eccellenza dei cibi

NORME Redazione Piano programma specifico per aziende locali e forme di coltura in loco, relativo alle modalità e procedure migliori e/o agevolate per l’accesso a strumenti e programmi finanziari

BENEFICIARI Aziende agricoleALTRI SOGGETTI Regione,Ente gestore, Associazioni di Categoria

RELAZIONI 13SE08PIANIFICAZIONE

COSTI Medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FEARS 2007-2013 Asse 2 – Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale-MISURA 214 “ Pagamenti agroambientali”

TEMPI DI REALIZZAZIONE

2 anni

PERIODICITA'PRIORITA' mediaINDICATORI Numero di Aziende agricole con attivazione di misure e pratiche colturali proprie

dell’agricoltura biologica. Tipi di colture e superfici convertite a misure e pratiche colturali proprie dell’agricoltura biologica

184

Page 185: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago PertusilloNOME AZIONE Incentivazione delle produzioni locali e dei “prodotti agroalimentari tradizionali”

di trasformazione sul posto e vendita diretta (filiere corte), anche combinate ad attività agrituristiche

CODICE AZIONE 13SE11

LOCALIZZAZIONE SIC TIPO AZIONE INDESCRIZIONE AZIONE Azioni di promozione dei prodotti tipici, e incentivazione per la realizzazione di

filiereHABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti nei sitiSPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutti quelli presenti nei sitiCOMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, SpinosoOBIETTIVI GENERALI Valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali

OBIETTIVI SPECIFICI Incentivazione prodotti agricoli tipici ed attività eno-gastronomiche basate su biodiversità alimentare, naturalità ed eccellenza dei cibi

NORME Redazione Piano programma specifico per aziende locali e progetti di filiera, relativo alle modalità e procedure migliori e/o agevolate per l’accesso a strumenti e programmi finanziari

BENEFICIARI Aziende agricole, zootecniche, artigianaliALTRI SOGGETTI Regione,Ente gestore, Associazioni di Categoria

RELAZIONI 13SE10PIANIFICAZIONE

COSTI Medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FEARS 2007-2013 Asse 1 - Miglioramento della competitività del settore agricolo eForestale - MISURA 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, nel settore agricolo e alimentare ed in quello

TEMPI DI REALIZZAZIONE

5 anni

PERIODICITA'PRIORITA' mediaINDICATORI Numero di Aziende agricole partecipanti al programma

185

Page 186: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

B – INTERVENTI PER IL RAFFORZAMENTO DELLE CAPACITÀ DI GESTIONE DEL SIC

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Attività di formazione comunicazione e sensibilizzazione sui temi della natura e dell’ambiente

CODICE AZIONE 13RG01LOCALIZZAZIONE Area Sic

TIPO AZIONE PD

DESCRIZIONE AZIONE Realizzazione di corsi o attività specifiche per i portatori di interesse, pubblici e privati, per fornire informazioni sia di carattere generale rispetto alla Rete Natura 2000, ma anchedi carattere specifico in funzione delle peculiarità ambientali del sito.

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti nei siti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quel e presenti nei siti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Incremento delle conoscenze su habitat e specie degli addetti ai lavori

OBIETTIVI SPECIFICI Formare del personale esperto a qualsiasi livello sugli aspetti ecologici e ambientali del territorio e sulle modalità di tutela

NORME .

BENEFICIARI Ente Parco, Comuni

ALTRI SOGGETTI Regione, Provincia

RELAZIONI

PIANIFICAZIONE .

COSTI medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PO FSE 2007-2013 (Asse D – Capitale Umano Dz74) PO FERS 2007/13(Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturali_Obiettivo Operativo IV.2.1b)

TEMPI DI REALIZZAZIONE

5 anni

PERIODICITA' annuale

PRIORITA' media

INDICATORI Numero di corsi di formazione

DENOMINAZIONE DEL PdG Lago Pertusillo

186

Page 187: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

PIANOCODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Attività di informazione e sensibilizzazione e campagna di comunicazione

CODICE AZIONE 13RG02LOCALIZZAZIONE Area Sic

TIPO AZIONE PD

DESCRIZIONE AZIONE Realizzazione di eventi e materiali informativi per gli amministratori, la popolazione locale e per tutte le categorie produttive interessate

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quel i presenti nei siti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quel e presenti nei siti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Sensibilizzazione delle popolazioni locali e dei turisti

OBIETTIVI SPECIFICI Informare le diverse categorie produttive interessate e la popolazione locale sul ’importanza dell ’area.Dare risalto al e attività svolte nell’area e promuovere un adeguato coinvolgimento emotivo e partecipato al a salvaguardia degli habitat e del e specie

NORME .

BENEFICIARI Comuni

ALTRI SOGGETTI Associazioni e privati

RELAZIONI 13RG03, 13RG04

PIANIFICAZIONE .

COSTI medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PO FSE 2007-2013 (Asse D – Capitale Umano Dz74) PO FERS 2007/13(Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturali_Obiettivo Operativo IV.2.1b)

TEMPI DI REALIZZAZIONE

3 anni

PERIODICITA' annuale

PRIORITA' media

INDICATORI Incremento del a sensibilità del a popolazione e dei maggiori attori economici del territorio

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

187

Page 188: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

NOME AZIONE Didattica

CODICE AZIONE 13RG03

LOCALIZZAZIONE Area Sic

TIPO AZIONE PD

DESCRIZIONE AZIONE Creazione di pacchetti offerta per la divulgazione e la conoscenza delle risorse naturali del sito

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quel i presenti nei siti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quel e presenti nei siti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Sensibilizzazione delle popolazioni locali e dei turisti

OBIETTIVI SPECIFICI Informare le diverse categorie produttive interessate e la popolazione locale sul ’importanza dell ’area.

NORME .

BENEFICIARI Ente Gestore

ALTRI SOGGETTI Comuni

RELAZIONI 13RG02, 13RG04

PIANIFICAZIONE .

COSTI medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PO FSE 2007-2013 (Asse D – Capitale Umano Dz74) PO FERS 2007/13(Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturali_Obiettivo Operativo IV.2.1b)

TEMPI DI REALIZZAZIONE

.

PERIODICITA' annuali

PRIORITA' media

INDICATORI Numero pacchetti didattici

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Creazione e posizionamento cartelloni relativi ai confini del SIC, ai divieti in vigore e ad habitat e specie presenti

188

Page 189: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

CODICE AZIONE 13RG04

LOCALIZZAZIONE Nei punti di accesso al SIC e negli habitat più caratteristici

TIPO AZIONE PD

DESCRIZIONE AZIONE Installazione di cartelli di segnalazione dei confini del SIC in prossimità delle‐ principali vie di accesso; abbinata a tale avviso è necessaria un’apposita cartellonistica per l’illustrazione delle normative in vigore nell’area protetta;

creazione ed installazione di cartellonistica adeguata sugli Habitat e sulle‐ specie presenti nel SIC.

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quel presenti nei siti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quel e presenti nei siti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Sensibilizzazione delle popolazioni locali e dei turisti

OBIETTIVI SPECIFICI Informare le diverse categorie produttive interessate e la popolazione locale sul ’importanza dell ’area.

NORME .BENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI comuni

RELAZIONI 13RG02, 13RG03

PIANIFICAZIONE .

COSTI medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PO FERS 2007/13(Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturali_Obiettivo Operativo IV.1.1

TEMPI DI REALIZZAZIONE

1 anno

PERIODICITA'PRIORITA' media

INDICATORI Numero dei pannelli informativi installati

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Creazione di un geodatabase

CODICE AZIONE 13RG05

LOCALIZZAZIONE SIC

189

Page 190: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

TIPO AZIONE IADESCRIZIONE AZIONE Recupero dei dati pregressi finora raccolti;‐

creazione di un geodatabase dinamico per immagazzinare i dati e i relativi‐ metadati; il database dovrà permettere la consultazione pubblica dell’indice. inserimento dei dati a disposizione,raccolti in modo standardizzato in modo da‐

poter essere confrontabili e più facilmente analizzabili. Aggiornamento continuativo del database‐

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quel presenti nei sitiSPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quel e presenti nei sitiCOMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Organizzazione di un metodo sistematico di raccolta ed archiviazione dei dati che possa fungere da supporto alla fase decisionale

OBIETTIVI SPECIFICI Implementazione procedure per la gestione dei siti

NORME .BENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI comuniRELAZIONI

PIANIFICAZIONE .COSTI medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013Asse II - Società della conoscenza -Obiettivo specifico II.2 Diffusione delle nuove tecnologie e dei servizi avanzati connessi all’impiego dell’ICT, rafforzando i processi di modernizzazione della P.A. e di innovazione delle PMIObiettivo operativo II.2.2

TEMPI DI REALIZZAZIONE

10 anni

PERIODICITA'PRIORITA' bassa

INDICATORI Volume totale dei dati inseriti, percentuale di volume dati inseriti su volume dati disponibili, numero di consultazioni da parte del pubblico

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Rimozione degli impatti negativi derivanti dal a presenza di linee elettriche, in prossimità di siti di nidificazione di specie sensibili

CODICE AZIONE 13RG06

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE IA

190

Page 191: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

DESCRIZIONE AZIONE Per la realizzazione di nuove linee elettriche aeree o per la sostituzione o il potenziamento di quelle esistenti i progetti dovranno essere corredati di una valutazione d’incidenza ambientale. Si propone un protocollo d’intesa con il gestore di rete finalizzato all’interramento delle linee a maggior impatto già realizzate nell’area nonché interventi di messa in sicurezza dei cavi a rischio folgorazione.

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quel presenti nei sitiSPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: avifaunaCOMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Rimozione e adeguamento delle strutture che interferiscono con le specie di interesse comunitario.

OBIETTIVI SPECIFICI Mitigazione delle infrastrutture Regolamentazione della circolazione e sosta

NORME .

BENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI comuniRELAZIONI 13RG07, 13RG08

PIANIFICAZIONE .COSTI alti

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013Asse III - Competitività produttivaObiettivo Specifico III.2 Promozione di un sistema ‘mirato’ di incentivazioni alle imprese ed alle attività economicheObiettivo Operativo III.2.2

TEMPI DI REALIZZAZIONE

10 anni

PERIODICITA'

PRIORITA' alta

INDICATORI Metri di linee elettriche messe in sicurezza e riduzione dell’elettrocuzione

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Regolamentazione della circolazione dei veicoli a motore nell’area SIC

CODICE AZIONE 13RG07

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE REDESCRIZIONE AZIONE Attuazione di un programma di attuazione e controllo sulla circolazione dei

veicoli motorizzati e posa di idonea segnaletica, che indichi con chiarezza le zone in cui è vietato il transito dei veicoli motorizzati ed il parcheggio degli stessi.

191

Page 192: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti nei siti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti nei siti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Rimozione e adeguamento delle strutture che interferiscono con le specie di interesse comunitario.

OBIETTIVI SPECIFICI Mitigazione delle infrastrutture Regolamentazione della circolazione e sosta

NORME .

BENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Regione, Provincia,ComuniRELAZIONI 13RG06,13RG08

PIANIFICAZIONE .COSTI MEDI

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliObiettivo specifico IV.2 Promuovere la Rete Ecologica della Basilicata attraverso la tutela e la conservazione del sistema delle aree protette e della biodiversità valorizzandone la dimensione sociale ed economica

TEMPI DI REALIZZAZIONE

3 anni

PERIODICITA'

PRIORITA' alta

INDICATORI

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Monitoraggio della qualità delle acque del lagoCODICE AZIONE 13RG08LOCALIZZAZIONE LagoTIPO AZIONE MRDESCRIZIONE AZIONE Il monitoraggio prevede analisi chimiche, fisiche e biologiche delle acque.Il

monitoraggio dovrà essere condotto con cadenza regolare, effettuando prelievidi acque, fitoplancton e zooplancton nei momenti

significativi dell’evoluzione termica annuale del corpo idrico. Specifici campionamenti dovranno essere inoltre condotti qualora si venissero a determinare particolari condizioni quali improvvise fioriture algali, forte anossia delle acque, morie di pesci, etc.

192

Page 193: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presentiSPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, SpinosoOBIETTIVI GENERALI Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impattoOBIETTIVI SPECIFICI Miglioramento del livello trofico delle acque del lagoNORME .BENEFICIARI Ente gestoreALTRI SOGGETTI ARPAB,ASL,Regione, Provincia,Comuni

RELAZIONIPIANIFICAZIONE PROGRAMMA OPERATIVO FSE 2007-2013

Asse VII - Energia e Sviluppo sostenibileObiettivo specificoVII.2 Garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche attraverso la razionalizzazione dei suoi diversi usi e standard di servizi uniformi sul territorioObiettivo operativo VII.2.2

COSTI MEDI

FONTI DI FINANZIAMENTO

Fondi Regionali e locali

TEMPI DI REALIZZAZIONE

Il monitoraggio è un’azione che dovrà essere mantenuta nel tempo, anche una volta raggiunto il risultato atteso in quanto consente di conoscere lo stato di salute del lago e la sua evoluzione

PERIODICITA'PRIORITA' altaINDICATORI Concentrazione dei nutrienti algali con particolare attenzione ai livelli di

fosforo totale, concentrazione della clorofilla, disponibilità di ossigeno lungo la colonna, trasparenza delle acque, composizione della comunità fitoplanctonica

193

Page 194: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Regolamentazione sull’edificazione

CODICE AZIONE 13RG09

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE REDESCRIZIONE AZIONE All’interno dell’area SIC sono presenti infrastrutture e manufatti edilizi. Si

propone di regolamentare tutte le azioni antropiche con il divieto di realizzare nuove strutture edilizie permanenti.In caso di opere di rilevante interesse pubblico gli interventi saranno soggetti alla valutazione di incidenza e dovranno prevedere azioni di mitigazione, ripristino e compensazione

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impatto

OBIETTIVI SPECIFICI Limitazione delle azioni antropiche

NORME Attualmente il territorio del SIC è normato con indicazioni generiche definite per le aree agricole nei piani urbanistici ai sensi della L.1150/42

BENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Regione, Provincia,Comuni

RELAZIONI 13RG10,13RG11,13RG12,13RG13PIANIFICAZIONE Norme Tecniche di Attuazione dei Piani Urbanistici e del redigendo Piano del

ParcoCOSTI

FONTI DI FINANZIAMENTO

Fondi Regionali e locali

TEMPI DI REALIZZAZIONE

La regolamentazione ad oggi non è garantita dai Piani Urbanistici vigenti che nel migliore dei casi rimandano al Piano del Parco che ancora non è stato redatto.

PERIODICITA'PRIORITA' altaINDICATORI Definizione di regole certe delle aree ricomprese nei SIC con indicazioni dei

regimi di uso dei suoli.

DENOMINAZIONE DEL PdG Lago Pertusillo

194

Page 195: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

PIANOCODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Regolamentazione della fascia di rispetto

CODICE AZIONE 13RG10

LOCALIZZAZIONE Fascia di rispetto nei dintorni del SIC, per una raggio di 500 metri con esclusione dei centri abitati, all’interno dei quali sarà obbligatoria la predisposizione di studio di incidenza solo per determinate categorie di opere.

TIPO AZIONE REDESCRIZIONE AZIONE Analisi del territorio comprendente: studio dell'uso del suolo con individuazione‐

delle aree già urbanizzate, delle aree naturali che possano fungere da corridoi ecologici, delle aree agricole potenzialmente sede di stepping stones;

concertazione con i Comuni interessati delle le azioni di tutela nel‐ mantenimento di varchi tra il SIC e le aree limitrofe; realizzazione diretta di connessioni.‐

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impatto

OBIETTIVI SPECIFICI Tutela delle aree circostanti il SicNORME Attualmente il territorio del SIC è normato con indicazioni generiche definite per

le aree agricole nei piani urbanistici ai sensi della L.1150/42BENEFICIARI Ente gestoreALTRI SOGGETTI Regione, Provincia,ComuniRELAZIONI 13RG09,13RG11,13RG12,13RG13PIANIFICAZIONE Norme Tecniche di Attuazione dei Piani Urbanistici e del redigendo Piano del

ParcoCOSTI

FONTI DI FINANZIAMENTO

Fondi regionali e locali

TEMPI DI REALIZZAZIONE

10 anni

PERIODICITA'PRIORITA' mediaINDICATORI Mantenimento e affermazione di una rete ecologica locale, aumento della

connettività.

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

195

Page 196: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

NOME AZIONE Monitoraggio e regolamentazione del turismo

CODICE AZIONE 13RG11

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE MR/REDESCRIZIONE AZIONE Monitoraggio dell'evoluzione della frequentazione turistico ricreativa e degli

eventuali danni arrecati agli habitat. Sulla base dei dati raccolti sarà possibile definire la regolamentazione della fruizione turistica e del divertimento.

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impatto

OBIETTIVI SPECIFICI Regolamentazione della fruizione turistica e riduzione degli impatti antropici

NORMEBENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Regione, Provincia,Comuni

RELAZIONI 13SE01,13RG09,13RG10,13RG12,13RG13PIANIFICAZIONE

COSTI Bassi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliObiettivo specifico IV.2 Promuovere la Rete Ecologica della Basilicata attraverso la tutela e la conservazione del sistema delle aree protette e della biodiversità valorizzandone la dimensione sociale ed economica

TEMPI DI REALIZZAZIONE

Il monitoraggio dovrebbe essere continuo

PERIODICITA' Annuale PRIORITA' AltaINDICATORI Mitigazione o eliminazione di danni agli habitat e alle specie

196

Page 197: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Limitazioni al campeggio libero

CODICE AZIONE 13RG12

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE REDESCRIZIONE AZIONE Divieto di campeggio libero all'interno degli habitat

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impatto

OBIETTIVI SPECIFICI Regolamentazione della fruizione turistica e riduzione degli impatti antropici

NORMEBENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Comuni

RELAZIONI 13RG09,13RG10,13RG11,13RG13PIANIFICAZIONE

COSTI Bassi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliObiettivo specifico IV.2 Promuovere la Rete Ecologica della Basilicata attraverso la tutela e la conservazione del sistema delle aree protette e della biodiversità valorizzandone la dimensione sociale ed economica

TEMPI DI REALIZZAZIONEPERIODICITA'PRIORITA' AltaINDICATORI Mitigazione o eliminazione di danni agli habitat e alle specie

197

Page 198: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

DENOMINAZIONE DEL PIANO

PdG Lago Pertusillo

CODICE SITI cod. sito IT9210143 Lago Pertusillo

NOME AZIONE Riorganizzazione e incremento del sistema di controllo e vigilanza

CODICE AZIONE 13RG13

LOCALIZZAZIONE SICTIPO AZIONE IADESCRIZIONE AZIONE Intensificazione e qualificazione della vigilanza, con aumento delle risorse umane

dedicate a questo scopo,che in alcuni casi non posseggono una corretta formazione per effettuare il controllo sulla tutela degli habitat e delle specie presenti nel sito.

HABITAT INTERESSATI Habitat obiettivo: tutti quelli presenti

SPECIE INTERESSATE Specie obiettivo: tutte quelle presenti

COMUNI INTERESSATI Grumento Nova, Montemurro, Spinoso

OBIETTIVI GENERALI Eliminazione o limitazione delle minacce e dei fattori di impatto

OBIETTIVI SPECIFICI Regolamentazione della fruizione turistica e riduzione degli impatti antropici

NORMEBENEFICIARI Ente gestore

ALTRI SOGGETTI Comuni ,CCFF, Associazioni

RELAZIONI 13RG09,13RG10,13RG11,13RG12PIANIFICAZIONE

COSTI medi

FONTI DI FINANZIAMENTO

PROGRAMMA OPERATIVO FERS 2007-2013 Asse IV - Valorizzazione dei beni culturali e naturaliObiettivo specifico IV.2 Promuovere la Rete Ecologica della Basilicata attraverso la tutela e la conservazione del sistema delle aree protette e della biodiversità valorizzandone la dimensione sociale ed economica

TEMPI DI REALIZZAZIONE

3 anni

PERIODICITA'PRIORITA' AltaINDICATORI Riduzione degli effetti negativi di alcuni fattori di pressione presenti nei siti come

la caccia e la pesca di frodo, l’eccessivo prelievo idrico, ecc.

198

Page 199: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

4.8.2 GLI INTERVENTI GESTIONALI PER SINGOLO HABITAT PRESENTE

ALL’INTERNO DEL S.I.C.Vanno qui raccolte in modo schematico le azioni per habitat.

199

Page 200: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Codice Habitat Codice Azione Nome Azione Priorità

4.8.3 GLI INTERVENTI GESTIONALI PER SINGOLE SPECIE PRESENTI ALL’INTERNO DEL S.I.C.

Vanno qui raccolte in modo schematico le azioni per specie

Specie Codice Azione Nome Azione Priorità

4.8.4 CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTIAlla luce delle priorità e dei tempi di realizzazione delle singole azioni individuate va qui illustrato quello che potrà essere il cronoprogramma degli interventi.CARTOGRAFIE:Carta delle azioni e delle strategie gestionali in scala 1:10.000 (Scaturita dal confronto tra minacce, fattori di impatto, criticità e valutazione delle esigenze ecologiche degli habitat e delle specie di interesse comunitario, nella prospettiva di assicurane la conservazione così come previsto dalla Direttiva 92/43/CEE).ALLEGATIFile excel con scheda e database

5. PIANO DI MONITORAGGIOGli aspetti trattati in questa sezione sono una delle parti più importanti del piano, soprattutto per determinare se il piano è stato un successo. Analogamente agli obiettivi del piano di gestione, il monitoraggio deve essere definito in modo chiaro e preciso e corredato da un’analisi finanziaria.Il piano di monitoraggio assume un ruolo centrale nell’ambito dei piani di gestione, dovendo rispondere ad almeno le seguenti principali esigenze:

approfondire la conoscenza delle dinamiche temporali ed evolutive delle popolazioni e dei sistemi ambientali, che molto spesso implicano tempi lunghi e che sono tuttavia indispensabili per una valutazione appropriata dello stato di conservazione delle risorse stesse;

verificare la correttezza e affinare le previsioni e le stime effettuate, anche riguardo alle relazioni causa-effetto tra fattori antropici e stato delle risorse naturali;

verificare l’efficacia delle azioni intraprese; controllare e perfezionare l’applicazione del piano stesso, secondo i principi della gestione

adattativa.

Per ognuna delle azioni indicate nel piano, secondo le caratteristiche e i risultati cui quell’azione mira, si predispongono gli strumenti più adatti alla valutazione finale dell'efficacia delle azioni messe in campo.

Nel piano di monitoraggio oltre ad inserire le azioni di monitoraggio su habitat e specie va previsto per tutte le altre azioni un monitoraggio degli indicatori scelti (segnati nel campo apposito) per ciascuna scheda di azione.

200

Page 201: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

Ad esempio:

L’azione che prevede “Adeguamento delle linee elettriche per mitigare l’impatto sull’avifauna” ha come indicatore il “numero di individui che vanno incontro ad elettrocuzione”. Per verificare dunque il successo dell’azione dopo che questa sia realizzata occorre prevedere che nel Piano di monitoraggio sia prevista una verifica basata sul rilevamento dell’indicatore. Pertanto occorre prevedere che su una parte rappresentativa delle linee elettriche che saranno state adeguate, verranno effettuati sopralluoghi nei periodi di massima presenza dell’avifauna.Dunque il Piano comprenderà il monitoraggio di differenti aspetti: quello ambientale, rivolto ad habitat e specie, quello socioeconomico, per i quali sono stati individuati gli indicatori nel capitolo 2.5e quello relativo all’efficacia del piano stesso.

5.1.1 FINALITÀ E SCOPI

5.1.2 PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO

Tabella per il monitoraggio delle azioni

Cod Az Nome Azione Indicatori Tipo di Rilevamento Periodicità Gli indicatori previsti per l’azione

Breve Descrizione di come viene effettuato il monitoraggio e del parametro rilevato

La frequenza con cui si rileva il parametro

201

Page 202: Homepage [] · Web viewDa un punto di vista geologico generale l’alta Val d’Agri è ubicata sull’asse principale dell’Appennino meridionale, ed è definita da rilievi le cui

6. PIANO DI COMUNICAZIONE

7. BIBLIOGRAFIA DA COMPILARE PER IL NOSTRO SETTORELa bibliografia andrà organizzata nei seguenti tematismi

7.1 TERRITORIO FISICO: GEOLOGIA, CLIMA, PEDOLOGIA, IDROLOGIA ETC.In questa sezione andranno inseriti i riferimenti bibliografici relativi al quadro fisico e pedoclimatico da cui si sono tratte le informazioni per redigere il Capitolo 1.1 “DESCRIZIONE FISICA DEL SITO”

7.2 FLORA E VEGETAZIONEIn questa sezione andranno inseriti i riferimenti bibliografici relativi al quadro vegetazionale da cui si sono tratte le informazioni per redigere i Capitoli 1.2 “INQUADRAMENTO AMBIENTALE”, 1.3 “INQUADRAMENTO BOTANICO”, 2.1 “ESIGENZE ECOLOGICHE DEGLI HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO E DEI BIOTOPI MERITEVOLI DI TUTELA” e 2.2 “ESIGENZE ECOLOGICHE DELLE SPECIE FLORISTICHE DI INTERESSE COMUNITARIO”

7.3 FAUNAIn questa sezione andranno inseriti i riferimenti bibliografici relativi al quadro faunistico da cui si sono tratte le informazioni per redigere i Capitoli 1.4 “INQUADRAMENTO FAUNISTICO” e 2.3 “ESIGENZE ECOLOGICHE DELLE SPECIE FAUNISTICHE DI INTERESSE COMUNITARIO”

7.4 AGRICOLTURA E FORESTEIn questa sezione andranno inseriti i riferimenti bibliografici relativi al quadro agricolo-forestale da cui si sono tratte le informazioni per redigere il Capitolo 1.5 “INQUADRAMENTO AGRO-SILVO-PASTORALE”

7.5 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E CONTESTO SOCIALEIn questa sezione andranno inseriti i riferimenti bibliografici relativi al quadro paesaggistico, programmatico, culturale ed economico da cui si sono tratte le informazioni per redigere i Capitoli 1.6 “CARATTERIZZAZIONE PAESAGGISTICA”, 1.7 “DESCRIZIONE URBANISTICA E PROGRAMMATICA”, 1.8 “DESCRIZIONE ARCHITETTONICA, ARCHEOLOGICA E CULTURALE” e 1.9 “CARATTERIZZAZIONE SOCIO-ECONOMICA”

202