Guerra di spreadsheetgato alla storia del database come quello di Ashton-Tate, incuriosiva per la...

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MACINTOSH Guerra di spreadsheet ovvero i number cruncher in azione di Raffaello Oe Masi U sare un abaco non è cosa facile; ricordo che quando ero bambino, alle elementari, le suore ci inse- gnavano a contare sul pallottoliere e ad addizionare e sottrarre palline e sferette con una tecnica degna del primo Paleoliti- co (visto che, probabilmente, con le pie- truzze, si faceva prima e meglio)! E così è a suor Addolorata delle Sette Spade, che nelle nebbie del tempo ricordo come a forma piramidale e sempre pronta, bontà sua, a rifilarmi un biscotto all'amarena prelevato da certi vasi di vetro irraggiungi- bili, che devo il mio primo contatto con i numeri. Da qui a passare alle divisioni di ripartizione e contenenza il passo fu bre- ve; alle medie ebbi la più famigerata delle professoresse di matematica, una signo- rina di una certa età, chiamata solo per cognome ("la Barbieri))) che ci terrorizza- va. E così via, Università, Docenza, CNR, e chissà dove la sorte mi permetterà di arrivare. Se mi avessero parlato, allora, di fogli elettronici avrei dato del pazzo, dello squi- librato a chiunque, anche a mio padre. Oggi ho di fronte, sulla mia scrivania due pacchetti, anzipacconi, che, alla fine della prova, mi hanno talmente frastornato che a malapena riesco a cominciare a scrivere (figurarsi poi quando occorrerà trarre del- le conclusioni!). Onestamente, credo che siamo, almeno nel caso di un'utenza normale, al di sopra delle possibilità d'uso di chiunque dotato di un minimo di razio- cinio mentale. Ma anche per l'utente su- peresperto, che fa di questi mezzi di lavo- ro la sua ragione di vita e di sviluppo, credo sia ben dura avere la padronanza completa di questi mostri; così come c'è un solo Senna che porta la sua MacLaren al limite, non pretendete da me di aver portato al limite questi due pacchetti; ci sarebbero volute trenta pagine di rivista per riferire. Ma, quello che questi due pacchetti possono fare, almeno per som- mi capi, ve lo posso senz'altro racconta- re. Poi, a chi piace questo genere d'av- ventura non rimarrà altro da fare che comprare quello che preferisce e provare in prima persona l'avventura. MCmicrocomputer n. 112 - novembre 1991 Perché Due parole sui criteri di scelta che han- no guidato questo articolo: oggi sul mer- cato, nel campo degli spreadsheet per Mac dalle caratteristiche particolarmente evolute c'è una ridotta possibilità di scel- ta. Excel, Full Impact, e Wingz (che da poco è divenuto Resolve della Claris, di- stribuito in Italia dalla Elcom di Gorizia). Di quest'ultimo pacchetto demmo un am- pio resoconto nella prova dell'anno scor- so (nella storia di questa rubrica è stato forse l'unico pacchetto al quale abbiamo dedicato due puntate) e di Excel ne abbia- mo a più riprese parlato, in occasione delle diverse release (d'altro canto è pur Microsoft Excel 3 L a terza progenie di questo diretto discendente del leggendario Mul- tiplan (che è presente sul merca- to praticamente dalla comparsa del Ma- cintosh) è rappresentato da un pesante pacchetto, costituito da 7 manuali di peso variabile: dal massimo (l'User Gui- de, oltre 700 pagine) al mosca (Getting Started), più una serie di fogli volanti, libretti di licenza, etichette autoadesive, schede di registrazione e note dell'ulti- mo momento. Personalmente ho un grande affetto verso questo program- ma, che mi ha accompagnato per quasi un decennio nella mia attività professio- Excel 3.0 Distributore: Microsoft s.p.a. Centro direzionale Milano Oltre Via Cassanese, 224 20090 Segrate Milano Prezzi: (IVA esclusa) Versione inglese L. 795.000 Versione italiana, in preparazione L. 995.000 sempre lo spreadsheet per Mac più «an- ziano» e diffuso). Quello davvero «nuo- vo» era proprio Fullimpact che, presen- tato da genitori dal nome altisonante le- gato alla storia del database come quello di Ashton-Tate, incuriosiva per la promes- sa di fornire tool di notevole livello, alme- no sulla carta (e comunque prima della comparsa di Resolve e di Excel 3) supe- riori a quelli della concorrenza. Appena in possesso del pacchetto della Ashton-Ta- te (o Borland? ...). monumentale nelle di- mensioni, Microsoft annunciava la relea- se 3 del suo «mostro». Quale occasione migliore per far scen- dere questi due campioni nell'area? Tutto qui! naie e che oggi si presenta come un pacchetto completo, ben testata e di sicuro affidamento. 1/ package Il software è racchiuso in una poco pratica scatola di cartone che una volta 319

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MACINTOSH

Guerra di spreadsheetovvero i number cruncher in azione

di Raffaello Oe Masi

Usare un abaco non è cosa facile;ricordo che quando ero bambino,alle elementari, le suore ci inse-

gnavano a contare sul pallottoliere e adaddizionare e sottrarre palline e sferettecon una tecnica degna del primo Paleoliti-co (visto che, probabilmente, con le pie-truzze, si faceva prima e meglio)! E così èa suor Addolorata delle Sette Spade, chenelle nebbie del tempo ricordo come aforma piramidale e sempre pronta, bontàsua, a rifilarmi un biscotto all'amarenaprelevato da certi vasi di vetro irraggiungi-bili, che devo il mio primo contatto con inumeri. Da qui a passare alle divisioni diripartizione e contenenza il passo fu bre-ve; alle medie ebbi la più famigerata delleprofessoresse di matematica, una signo-rina di una certa età, chiamata solo percognome ("la Barbieri))) che ci terrorizza-va. E così via, Università, Docenza, CNR,e chissà dove la sorte mi permetterà diarrivare.

Se mi avessero parlato, allora, di foglielettronici avrei dato del pazzo, dello squi-librato a chiunque, anche a mio padre.Oggi ho di fronte, sulla mia scrivania duepacchetti, anzipacconi, che, alla fine dellaprova, mi hanno talmente frastornato chea malapena riesco a cominciare a scrivere(figurarsi poi quando occorrerà trarre del-le conclusioni!). Onestamente, credoche siamo, almeno nel caso di un'utenzanormale, al di sopra delle possibilità d'usodi chiunque dotato di un minimo di razio-cinio mentale. Ma anche per l'utente su-peresperto, che fa di questi mezzi di lavo-ro la sua ragione di vita e di sviluppo,credo sia ben dura avere la padronanzacompleta di questi mostri; così come c'èun solo Senna che porta la sua MacLarenal limite, non pretendete da me di averportato al limite questi due pacchetti; cisarebbero volute trenta pagine di rivistaper riferire. Ma, quello che questi duepacchetti possono fare, almeno per som-mi capi, ve lo posso senz'altro racconta-re. Poi, a chi piace questo genere d'av-ventura non rimarrà altro da fare checomprare quello che preferisce e provarein prima persona l'avventura.

MCmicrocomputer n. 112 - novembre 1991

Perché

Due parole sui criteri di scelta che han-no guidato questo articolo: oggi sul mer-cato, nel campo degli spreadsheet perMac dalle caratteristiche particolarmenteevolute c'è una ridotta possibilità di scel-ta. Excel, Full Impact, e Wingz (che dapoco è divenuto Resolve della Claris, di-stribuito in Italia dalla Elcom di Gorizia). Diquest'ultimo pacchetto demmo un am-pio resoconto nella prova dell'anno scor-so (nella storia di questa rubrica è statoforse l'unico pacchetto al quale abbiamodedicato due puntate) e di Excel ne abbia-mo a più riprese parlato, in occasionedelle diverse release (d'altro canto è pur

Microsoft Excel 3

La terza progenie di questo direttodiscendente del leggendario Mul-tiplan (che è presente sul merca-

to praticamente dalla comparsa del Ma-cintosh) è rappresentato da un pesantepacchetto, costituito da 7 manuali dipeso variabile: dal massimo (l'User Gui-de, oltre 700 pagine) al mosca (GettingStarted), più una serie di fogli volanti,libretti di licenza, etichette autoadesive,schede di registrazione e note dell'ulti-mo momento. Personalmente ho ungrande affetto verso questo program-ma, che mi ha accompagnato per quasiun decennio nella mia attività professio-

Excel 3.0

Distributore:Microsoft s.p.a.Centro direzionale Milano OltreVia Cassanese, 22420090 Segrate MilanoPrezzi: (IVA esclusa)Versione inglese L. 795.000Versione italiana, in preparazione L. 995.000

sempre lo spreadsheet per Mac più «an-ziano» e diffuso). Quello davvero «nuo-vo» era proprio Fullimpact che, presen-tato da genitori dal nome altisonante le-gato alla storia del database come quellodi Ashton-Tate, incuriosiva per la promes-sa di fornire tool di notevole livello, alme-no sulla carta (e comunque prima dellacomparsa di Resolve e di Excel 3) supe-riori a quelli della concorrenza. Appena inpossesso del pacchetto della Ashton-Ta-te (o Borland? ...). monumentale nelle di-mensioni, Microsoft annunciava la relea-se 3 del suo «mostro».

Quale occasione migliore per far scen-dere questi due campioni nell'area? Tuttoqui!

naie e che oggi si presenta come unpacchetto completo, ben testata e disicuro affidamento.

1/ packageIl software è racchiuso in una poco

pratica scatola di cartone che una volta

319

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MACINTOSH

tomburlno HO

r- .;; Rrchiuio Composizioneaperta non è più riutilizzabile per custo-dire il materiale. Oltre i classici manuali,dell'ancora più classico colore bianco evinaccia, tipico di Microsoft, il software(custodito nella solita busta «chi rompepaga») è formato dai soliti 3 dischetti(che hanno cambiato look di etichetta)contenenti, il primo, il programma veroe proprio (con l'installer) e, gli altri due,le utility di sistema, i programmi acces-sori ed alcun.i esempi di applicazionicostruite col programma.

Il programma principale, di ben 1200K di peso, e che abbisogna di oltre 1500K per poter correttamente e veloce-mente funzionare, viene ricostruitosull'HD (è praticamente impossibile la-vorare solo con floppy) dall'installerstesso, che provvede a installare anchel'help in linea, il dialog editor, e duecartelle dedicate, la prima contenentealcuni esempi del Solver (la utility nuovadi zecca presente in questa versione). laseconda una potente libreria di macrogià pronte per l'uso.

Il contenuto delpackage Excel3.

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La fase del processodi installazione.

Le novità del pacchettoMicrosoft, nel caso di nuove release

di pacchetti, con una tecnica già usataper altri suoi prodotti, preferisce, forseper motivi organizzativi o semplicemen-te per una migliore organizzazione dellavoro dei redattori dei manuali, lasciarela vecchia documentazione intatta eriassumere le nuove funzionalità in ma-nualetti add-on. Si tratta di un'operazio-ne che ha i suoi pregi e difetti permet-tendo a chi già conosce il package, diaffrontare direttamente nuove cono-scenze senza perdite di tempo, anchese esiste il rischio di creare disoriènta-mento nei nuovi utenti. Si tratta di unascelta, ovviamente, che quelli della Mi-crosoft avranno certamente ben soppe-sato, ma certo che lascia un poco diamaro in bocca per chi acquista per laprima volta il pacchetto (oltre a favorire,credo, in un certo qual modo la pirateriapoiché basta solo fotocopiare i nuovimanualetti) .

A parte queste considerazioni che,come dicevo, saranno senz' altro stateoggetto di attenta valutazione, il nuovopackage, con i suoi manuali puliti eseveri si presenta in una veste estrema-mente professionale. I manuali sonofacili da consultare e rappresentano untutorial di notevole valore qualitativo. Illoro uso è facile, e l'accesso alle tecni-che proprie dei fogli elettronici, da parteanche di un utente che non ne ha maiusati (ma ce ne saranno?) è facile eintuitiva.

Passiamo oltre alla struttura di basedel pacchetto stesso per affrontare lenuove caratteristiche. Già nel package

La finestra principale.con /a nuova barra aicone.

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MACINTOSH

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/I foglio stili, già bennoto in altreapplicazioni. Come sivede, le possibilità diformattazione sonoestese e complesse.

.'thformula da incollare in una cella, compa-re un dialog box che evidenzia la loca-zione degli argomenti da inserire nellaformula stessa.

La formattazione della cella gode, og-gi, di alcune novità. È possibile mostra-re numeri non solo in formato decimale(es 3.25) ma anche in formato fraziona-rio (es 3 1/4). caratteristica, questa, lacui esigenza non è forse sentita moltoin Europa, ma che risolve molti proble-mi di formattazione numerica in USA,dove la notazione frazionaria è moltodiffusa; c'è da dire che, in ogni caso, sitratta di una formattazione numerica«reale»; in altri termini, calcoli, utilizzan-do numeri di tal fatta, saranno svolti inmaniera corretta. Sempre per quanto

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Alcune possibilità diformattazione

numerica e del testo.Dal menu FormaI. le

nuove possibilità didisegno delle celle.

con linee e sfondidiversi.

bottoni (che poi sarebbero scorciatoieper la chiamata di macro). e una curio-sissima «camera tool», con cui è possi-bile «scattare una fotografia» di un'areaselezionata del foglio attivo o della ma-cro attualmente in corso. Ouesta «foto»resta collegata alla selezione, e si modi-fica nel momento stesso in cui cambia ilcontenuto della selezione.

Altre nuove caratteristiche del fogliodi base sono la possibilità di incollare,da archivio appunti oppure direttamenteda altri programmi utilizzando il Multifin-der, materiale grafico o comunqueestraneo al programma. Inoltre il pro-gramma «ricorda» i file aperti più recen-temente, e li segnala (al massimo 4) nelmenu «file». Ancora, quando si usa una

di base sono visibili, all'apertura, diversicambiamenti. In totale essi sono più diun centinaio e alcuni sono tanto com-piessi da giustificare da soli un upgra-ding.

Per la verità l'upgrade 2 di questopacchetto non ha fatto certo gridare almiracolo. Alla sua comparsa, circa dueanni fa, deluse un poco gli utenti edette tanto l'impressione di qualcosa,approntato all'ultimo momento, per pa-rare i colpi dei nuovi package (primo tratutti Wingz) che facevano capolino all'o-rizzonte. In ogni caso parve che le nuo-ve potenzialità inserite nella versione 2non fossero tanto importanti o potentida giustificare la denominazione di«nuova versione», ma magari solo diupgrading.

La versione 3 invece, si presenta co-me frutto di un paziente lavoro di riela-borazione generale del pacchetto. I nuo-vi manualetti aggiuntivi (che sostituisco-no alcuni della versione precedente).brevi, ma estremamente circostanziati,vanno immediatamente al nocciolo, e,con note stringate ed efficaci, illustranoimmediatamente le nuove caratteristi-che. La modifica immediatamente evi-dente, all'apertura della finestra di lavo-ro, è il nuovo Tool Bar, completamenteassente nelle precedenti versioni, checontiene una serie di attrezzi specializ-zati di uso più comune. Vediamo così itasti di promote-demote, che interven-gono sulla gerarchia delle celle, quellodi selezione delle celle visibili (organiz-zando a vari livelli di lettura lo stessodocumento è possibile rendere visibilisolo determinate celle nell'ambito del-l'architettura generale del foglio). Altritasti sono di più semplice uso, comequello della autosomma (selezionandoun range di celle e schiacciando questotasto, si esegue una somma automaticadelle celle stesse; è possibile agire an-che su range distanti e su selezionimultiple). Ci sono ancora bottoni disemplice formattazione, come quelli delgrassetto, del corsivo, della giustifica-zione, di selezione, con cui è possibile,ancora più velocemente selezionare og-getti in blocchi rettangolari, e così via.Ma la vera novità, attesa da diversotempo, e che finora aveva messo ad ungradino più basso questo meravigliosopacchetto nei confronti della concorren-za, è quella di disporre, direttamentesulla pagina, di attrezzi da disegno co-me linea, ovale, rettangolo, curva. Manon è tutto. Ecco che finalmente èdisponibile il tool per creare direttamen-te grafici sul foglio o per inserire blocchidi scritto nello sheet di lavoro.

Abbiamo parlato dell'ordinario, ecco cia dire dello straordinario. Ecco cosìcomparire il tool per la costruzione di

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1/processo diconsolidazione delfoglio di lavoro. chepermette. tra l'altro. dicreare link con datisorgente....)-

11II ' ,.

sfacenti. Poiché questo metodo di solu-zione (pensate appena un poco alla solu-zione della equazione di terzo grado e lavisione del problema sarà più chiara) sibasa su successivi tentativi, vengono, ingergo, chiamati processi iterativi. Ma,poiché questi metodi adottano sofistica-te analisi numeriche ottenute usando irisultati della precedente iterazione perarrivare a definire il nuovo gruppo diinput, è possibile, usando questi sistemi,giungere ad una soluzione più rapida-mente e facilmente di quanto avvieneattraverso un approccio di ipotesi suc-cessive.

Possibile che, in questo modo, si siarisolto di colpo uno dei problemi piùcomplessi della matematica numerica.Purtroppo no, e di questo è sincerotutore il manuale. Esso infatti precisa achiare lettere che per un gran numero diproblemi, specialmente se molto com-piessi, possono esistere diverse soluzio-ni contemporanee; Solver può trovareuna soluzione ottimale in un determinatorange, ma niente impedisce che possa-no esserci diverse altre soluzioni; nientepaura: la cosa si risolve provando coninput iniziali diversi! E allora, perché noncostruirsi una macro per l'input di questidiversi comandi? Ecco la quadratura delcerchio, o, se si preferisce, l'uovo diColombo!

Excel Solver non è un programma asé: esso è contenuto nell'Excel principa-le (anche se può non essere installatomanipolando le opzioni dell'lnstaller).Come si usa è facile, anzi, oserei direintuitivo. Costruito il foglio di calcolo conle rispettive formule (immaginiamo diaver realizzato un progetto per la ottimiz-zazione dei percorsi di un rappresentan-te, che vende materiali diversi richiesti inmaniera diversa da diversi clienti in cittàcon differenti richieste) la gestione ècompletamente trasparente e null' altroè chiesto all'operatore se non l'inseri-mento dei dati caratteristici.

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/I Microsoft Excel SolverChe cosa è Excel Solver? È un sot-

toambiente di lavoro, nell'ambito delfoglio principale, che si basa su un benpreciso ambiente di soluzione matemati-ca per risolvere o ottimizzare calcoli,procedure o equazioni matematiche.

Esponendo il problema in termini mol-to semplici, Excel Solver fornisce unnumero estremamente rilevante di inputnumerici a un foglio di base Excel, che,attraverso una serie di ricalcoli successi-vi, calcola l'output. Tentando diversi in-put (che possono essere automatizzati)e osservando (o facendo osservare allostesso programma) i risultati stessi (o ilrapporto di cambiamento che avvienenel tempo), questi metodi permettono diprocedere attraverso una serie di tentati-vi fino a trovare la/le soluzioni più soddi-

Ritorniamo a noi: la novità più appari-scente (e da diverso tempo reclamatadall'utenza), è come si sa, quella dellaintegrazione nel foglio di base della grafi-ca. Excel completa, in un salto, il gap chelo divideva dalla concorrenza, mettendoa disposizione tool estremamente raffi-nati, come gestione pezzo per pezzo diqualunque elemento del grafico, visionein 2 e 3 dimensioni, creazione di PictureChart, oltre a raffinatezze di più bassolivello, come rotazione di elementi, sele-zione di punti individuali (con riscontrocon quelli numerici dello sheet principa-le), automazione della gestione del grafi-co anche attraverso macro. Sebbenenon possegga un vero e proprio compila-tore (speriamo nella versione 4?) Excel,oggi, consente di costruire applicazionicustom attraverso la potente gestionedegli alias, delle macro e del Solver, emediante una molto più potente possibi-lità di scambio di file dati con altreapplicazioni. Ma ormai non è più possibi-le procrastinare la discussione del Sol-vero Eccolo qui.

attiene alla formattazione numerica, èpossibile usare operatori condizionali inquesto tipo di notazione (ad esempio èpossibile costruire comandi che mostra-no un messaggio se il valore contenutonella cella esce fuori da un determinatorange).

Passando alla formattazione letterale,finalmente, è possibile eseguire il «re-flow» dello scritto nell'interno della cel-Ia, la cella, così, si allarga, in altezza, aseconda delle esigenze per contenerelo scritto; purtroppo l'adattamento auto-matico allo scritto avviene solo perespansione; così se si riduce la quantitàdi lettere nella cella, il resizing, in ridu-zione, non è automatico.

E, andando a volo d'uccello, sullealtre caratteristiche, vediamo un estesoe completo uso della grafica per laformattazione delle celle: tipi di linee dicontorno, colore, pattern, mostra delcambio automatico di pagina, definizio-ne degli stili (come, ad esempio, inMicrosoft Word o in Pagemaker). Oggiè possibile organizzare in maniera piùefficiente e precisa il proprio documen-to: è possibile definire la stessa cellacon più nomi, assegnare una data ad unnome, usare l'outlining automatico, as-segnare notazioni multiple di note allecelle, usare «goal», vale a dire assegna-re, con il Solver, di cui parleremo trapoco, un punto d'arrivo ad un calcoloiterativo, «consolidare» fogli diversi conaccesso alle stesse informazioni, ag-giornare riferimenti esterni anche com-piessi su fogli non aperti, scambiare datidinamicamente con altre applicazioni,inviare usando strutture di posta elettro-nica, più di un foglio allo stesso utentecon un singolo ordine.

E qui occorre fare una parentesi, an-che piccola, prima di continuare; il letto-re attento avrà intravisto, dietro l'elen-cazione di queste caratteristiche, la po-tente mano del System 7. Non si èsbagliato; sebbene tutte le caratteristi-che descritte siano accessibili anche adutenti del System 6.X.X, Excel 3 è statoil primo pacchetto disponibile sul mer-cato del tutto integrato (e non solocompatibile) con le funzionalità del nuo-vo sistema operativo, prime tra tutte lagestione degli Alias e il Publish-Subscri-be (non a caso, infatti proprio Excel èstato utilizzato per una dimostrazione diqueste caratteristiche alla prima presen-tazione, in Italia, del tanto atteso Sy-stem 7). Ma avremo occasione di parla-re di questo in un articolo sui program-mi, che stanno oggi comparendo sulmercato, e che, chi più, chi meno, sidichiarano 7-Compatible; anzi potrebbeessere un'idea quella di fornire, numeroper numero, notizie sull'affidabilità dipacchetti in questa ottica. Vedremo!

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Altre possibilità di formattazione, stavolta dell'intero foglio; si noti la possibilitàdi sottolineare i comandi in modo automatico.

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La definizione e relativa soluzione diun problema avviene. in Excel Solver,creando un modello di foglio di lavoro.specificando successivamente una seriedi celle e le specifiche alle quali questesono tenute a soggiacere. La cosa, sem-plice da dire, è un po' meno semplice darealizzare; le stesse celle possono esse-re «costruite» secondo lo scopo chesono chiamate a realizzare. Esistonocosì semplici celle di input. celle a conte-nuto variabile (<<Adjustable»). destinate,come è prevedibile a contenere i risultatiparziali durante la ricerca di una soluzio-ne. Altre ancora sono soggette a forzatu-re (letteralmente «constrain») alle quali ilmotore risolutore accede eseguendosuccessivi tentativi, Ma questa è solo labase. I programmatori che hanno rea-lizzato questo gioiello matematico hannoprevisto la possibilità di indirizzare letecniche di soluzione dei problemi, Cosìè compresa la possibilità, nelle opzioni disoluzione, di scegliere modelli di soluzio-ne lineari (ovviamente per problemi diprogrammazione lineare o per sistemi diequazioni di questo tipo). È inoltre con-sentito eseguire tentativi partendo dadifferenti valori risolutivi iniziali, o inse-rendo breakpoint per la visualizzazione disoluzioni intermedie, o scegliere (è sem-pre consigliabile farlo) intervalli di preci-sione nella ricerca della soluzione (ostabilire un numero di iterazioni o unintervallo di tempo dopo il quale l'opera-zione di calcolo viene interrotta),

Solver possiede, inoltre, una serie dimacro dedicate, che, per essere precisi,si comportano come funzioni equivalentia comandi. Di corredo ne vengono forni-te una decina e queste macro, editabili,sono una vera palestra di programmazio-ne per chi decide di affrontare in maniera

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professionale l'universo della program-mazione attraverso macroistruzioni,

Il Data AccessChe la struttura delle macro sia tanto

funzionale e potente, specie in questotipo di pacchetto, è dimostrato dallapresenza di un manuale specifico, dedi-cato da Microsoft alla gestione del DAL(Data Access Language). Detto in parolepovere, si tratta di una struttura macroche permette di accedere direttamentea dati e informazioni contenuti in filecreati da Database.

Perché la struttura possa funzionare,occorrono una serie di «event»; DALdeve essere installato sulla macchina«guest», questa macchina deve esserecollegata a un network (ovviamente DALpuò essere utilizzato anche su file pre-senti nella memoria di massa della stes-sa macchina, ma la sua funzione, inquesto modo. è senz'altro ridotta) inmaniera adeguata, un server DAL deveessere installato anche sull'host e occor-re una autorizzazione, sotto forma dipassword e numero di credito.

A dimostrazione della potenza del sot-tolinguaggio, solo quattro comandi sonoaggiunti al menu principale quando DataAccess Macro è chiamato a svolgere lasua funzione. In effetti l'aggiunta di que-ste opzioni chiama in causa un altro setdi istruzioni, strutturate nel SOL (Struc-tured Ouery Language) che, comunque,può essere completamente ignorato dal-l'utente che, probabilmente, in tutta lasua vita d'uso del pacchetto non sirenderà mai conto della sua presenza.L'uso dell'ambiente è estremamente fa-cile e fluido: si apre il Data AccessMacro, si specifica il data base esterno

cui accedere, si definiscono i criteri diaccesso e si selezionano i campi interes-santi e si chiede a Excel di fare tutto ilresto, Il gioco è fatto!

Alla fineExcel non riceveva un upgrade così

potente e ben articolato addirittura dallasua nascita; il fatto che in sei anni abbiatenuto testa a tutto quanto compariva (escompariva) nel pur ristretto mercatodegli spreadsheet dimostrava la bontà diuna formula che, peraltro, dava adito aben poche rivoluzioni. E questo «vero»upgrade arriva proprio a proposito e nona caso, quando la concorrenza si è fattadavvero agguerrita e potente, E cosìExcel si mette quel passo avanti che glipermette di mantenere ancora una voltala leadership di questo tipo di applica-Zione,

Se è vero che negli USA Excel vende,almeno in campo Mac, più di tutti gli altrimessi insieme, e di molto, l'aggiunta diSolver e la possibilità di accesso a data-base esterni lo rende virtualmente inat-taccabile.

Trovare difetti in un package tantosperimentato è lavoro da certosino, mol-to più bravo e abile di me; io non ne hotrovati, anzi l'unico davvero fastidiosolamentato nelle precedenti versioni (lavirgola decimale non veniva automatica-mente scambiata con il punto nel trasfe-rire un documento dalla versione USA aquella Europea e viceversa) è oggi defini-tivamente scomparso, Ed è, ahimè,scomparso anche l'utile adesivo di pla-stica che veniva fissato ai tasti funzioneper ricordare gli shortcut; quelli che lohanno dalla vecchia versione se lo tenga-no ben stretto!

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MACINTOSH

Ashton Tate Full Impact

Hem,mber to 1111Dut and IInd In "ourr'g,.traUon eord Included In tha fullImpact package. Produttore:

Ashton Tate Ital.UlisseVia Pacini 2220131 MilanoPrezzo (lVA esclusa):L. 850.000

Full Impact 2.0

foglio è considerato come un piano, unasuperficie su cui «fluttuano» gli oggetti,legati tra di loro da fili invisibili. Questasuperficie è come un foglio trasparente,su cui disegnare, scrivere dati, tracciaregrafici, sempre conservando la strutturadi base che rimane inalterata.

Il menu principale, la barra comandi,offre la prima novità: essa è rappresen-tata dalla classica barra, che però cambiaforma e contenuto immediatamente ap-pena si esegue qualche operazione (adesempio si inserisce un contenuto nellecelle). La seconda novità è rappresenta-ta dalla barra a icone, immediatamentesotto alla barra menu. Si tratta di unacaratteristica originale di Fullimpact ed èrappresentata da due barrette sempredisponibili durante la maggior parte delleoperazioni. Ma ne esiste anche unaterza: essa appare ed è disponibile auto-maticamente appena si tenta di inserireun dato in una cella. Non è tutto: èpossibile personalizzare ogni icona inogni barra, ma, ancora, creare una barracompletamente personale e, tra l'altro,renderla prevalente sulle altre.

La struttura principale e la tipologiad'uso del pacchetto sono tipiche deifogli elettronici e non sono molto dissi-mili da quello di Excel (che indubbiamen-te è sempre e ancora il punto di riferi-mento). Le operazioni di selezione,scambio, formattazione, cancellazione,spostamento, sono quelle solite e molticomandi coincidono, ma ci sono delleeccellenti utility, come la mano di scroll,che permettono di velocizzare molto idiversi compiti. Peccato solo che il foglionon sia a dimensionamento dinamico;questo fa divenire, specie per costruttipoco ingombranti, poco pratico l'usodelle barre di serali (che mostrano sem-pre la locazione della cella in alto asinistra).

Senza voler per questo mortificare imeriti, né dell'uno, né dell'altro conten-dente, ma solo per motivi di spazio,diremo che, nella struttura di base, FullImpact è molto simile e per certi versi

15:55:51. '

tamburln. HO

design, in Full Impact è grafica, colore easpetto esterno degno di un eccellentedesigner pubblicitario. Il pacchetto è rea-lizzato in maniera funzionale e moltomoderna, ricco di colori vivaci e di finitu-re di alto livello.

Si presenta in una grossa scatola dicartone dal prevalente colore rosso, qua-si un grosso cubo che racchiude unpesantissimo manuale ad anelli, rossopompeiana, che rappresenta il piattoforte della manualistica del package.Accanto a questo ponderoso volume (dicirca 600 pagine) ne vengono fornitidiversi altri, tra i quali quello dedicato allefunzioni e macro, alle tecniche di scam-bio dei file con altre applicazioni e infineun utile manuale che illustra le nuovecaratteristiche di questa release (comesi vede, niente di nuovo sotto il sole.D'altro canto è ovvio che, almeno tra iproduttori ad alto livello, ci sia un conti-nuo monitorarsi per controllare le imple-mentazioni dell'altro). Seguono poi i soli-ti fogli volanti e i read-me dell'ultima ora.

Il «sofficiume» è rappresentato daben cinque dischetti, per la cronaca unocontenente il programma vero e proprio,due con le utility, un disco di tutorial (dalquale abbiamo anche tratto qualcheesempio). e due dischetti zeppi d'esem-pi e di applicazioni già pronte.

" programmaFormalmente, e per definizione, Full

Impact è un foglio elettronico di base,dotato, di un text editor, e di graficaintegrati. La struttura è quella classica diuno spreadsheet ma la novità è che il

àThank you for purche.lng Fullimpacte by A,Mon·T.t •.w. hop. you enJoy thl. product.,~ :~~a::::~~~c~n~;::lowlngInfonnetlon 'ha' IdenUfie.

Unr Nam.: lcleudett. & memola

tompany Neme: 1"18 p.r. Itrolt."

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La finestra di aperturadi Fullimpact. con la

personalizzazione delpacchetto,e la

richiesta. obbligatoria,del numero di serie.

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D i Ashton- Tate abbiamo provatoun paio di mesi or sono il belword processar FullWrite Pro 7.5

che, ad onta di una potenza più cheadeguata per tutti i problemi di vi-deoscrittura, possedeva una facilità d'u-so davvero ineguagliabile, non presentené in MSWord, né nel potentissimo ealtrettanto ostico WordPerfect. Prean-nunciando le conclusioni, pare proprioche la missione dei programmatori diAshton- Tate sia quella di rendere facili lecose alla gente comune. Vediamo come.

" pacchettoQuello che in Excel è rigore tipografi-

co, severità di presentazione e pulizia di

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MACINTOSH

struirci una tastiera a nostro piaci mento,ma la cosa più interessante è che que-sta può convivere con quella standard,ed essere shiftata con un semplice co-mando,

Pensate che sia bastato? Manco adirlo; ecco che vengono a dare manforte (e magari a complicare le cose,per chi vuole imparare tutto e subito) lefunction-pack, Di cosa si tratta? Sempli-ce e geniale; questi moduli sono bloc-chi di funzioni precostruite, o definibilidall'utente, che possono essere o nonel package principale, Così, per chiadotta certi tipi di calcolo frequente-mente, ecco un mezzo di produttività inpiù, Ovviamente oltre a quelle precosti-tuite (e fornite col package) ognuno puòcostruirsi librerie ad hoc!

identico ad Excel. D'altro canto le tecni-che d'uso e di manovrabilità di questotipo di tool è tanto standardizzato chesarebbe follia tentare nuovi approcci otecniche.

Perciò, anche per un criterio di giusti-zia nei confronti del package della Mi-crosoft. tralasceremo la descrizione del-le caratteristiche di base (che sono pe-raltro quelle della versione 1.0) per con-centrarci su quelle nuove, introdottecon la versione 2.

Le novitàLa versione 2 (ricordiamo che la pre-

cedente, peraltro già presente anche inItalia era la 1.1) si differenzia per unavelocità di calcolo e di maneggio sen-z'altro superiore (sovente anche del50%); inoltre produce file di dimensionipiù ridotte (del 30% circa). È stata intro-dotta la completa compatibilità con ilnuovo formato QuickDraw a 32 bit (im-magini PICT in formato colore possonocosì essere incollate direttamente suifogli) ed è stata migliorata la tecnica distampa (ricordiamo che la versione pre-cedente non era compatibile con ATM,né completamente con stampanti lasernon PostScript. come la liSe. Nuovicomandi sono stati aggiunti ai menu(che sono, come abbiamo già detto,personalizzabili) tra cui il superlativo Cu-stom Key Menu, che permette di «stra-pazzare» secondo i nostri bisogni tuttoquello che materialmente si vede nelfoglio stesso. Un comando di grande

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utilità [Selective Clearl. è stato aggiuntoal menu Edit. e nuovi formati, semprecustomizzabili, sono aggiunti al menuFormato.

La barra di disegno possiede nuovecaratteristiche, ma la cosa più entusia-smante, è la possibilità di customizzarecompletamente la tastiera.

Ricordate quante volte ci siamo la-mentati del fatto che le case, nel tradur-re in altre lingue i loro pacchetti, adotta-no shortcut strani e fuori da ogni stan-dard; ad esempio, In MS Word, il co-mando di stampa è Command-R; per-ché questa scelta, quando Command-Pè universalmente adottato per un altrocompito?

Bene, con Full Impact non ci sonoproblemi, niente ci impedisce di co-

La finestra principale.Si notino, nella barra dimenu, le quattroopzioni proprie delpacchetto.

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""2.

::>1, " Qj. .Alcune opzioni di controllo del pacchetto stesso; si tratta di funzioni molto simili a quelle presenti negli altri package.

MCmicrocomputer n, 112 - novembre 1991 325

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MACINTOSH

W@lìlliL@8 1i'@iP ~ WIII1i'1e1ìll CCOOI3I1J1Il1JUOOQCOIlJlOO1i'IRIOIE$

Water Conswnption Per Capita for the 4 Largest Consumers

Total Per Capito(billlon l1ters/day) (thousanò l1ters/day)

~United States 1,683 7.2

00Canada 120 4.8•Soviet Un1( 967 3.6

[!]Japan 306 2.6

Un esempio. trattodalla estesa libreriafornita col pacchetto.

sposta all'indietro all'ultima e continualo scroll; fastidioso, più che altro.

ConsiderazioniCome dicevo anche all'inizio, siamo ar-

rivati a un livello di perfezione e specializ-zazione che ben difficilmente un utentenormale riuscirà ad imparare tutto di unpacchetto prima della comparsa dellanuova release. D'altro canto oggi maneg-giare da professionisti un prodotto evolu-to come quelli che abbiamo «assaggia-to», dotato di grafica raffinatissima (ricor-date che una volta, per la grafica com-merciale, occorreva adottare programmispecifici, come MS Chart). funzioni sofi-sticate di database, possibilità di scambiodati sempre più semplice e veloce, equi-vale a possedere la carta vincente nellarealizzazione di un progetto, nella gestio-ne di un bilancio, nella progettazione tec-nica. E, estendendo il concetto, è curiosoricordare che se dieci anni fa le offerte dilavoro nel campo dell'informatica richie-devano la conoscenza di qualche linguag-gio di programmazione, oggi non ne par-lano neppure più, ma richiedono la perfet-ta conoscenza di potenti package di data-base, spreadsheet. wp, grafica. Si è pas-sati, così, dalla ricerca generica a quellaspecializzata in appena dieci anni E nelDuemila,-cosa si chiederà? c:ss

stati davvero maestri di chiarezza. Il fa-scicolo intitolato Full Impact Functionand Macro è quanto di meglio si possasperare in termini di pulizia, rigore e fa-cilità di esposizione. Ogni funzione-ma-ero è esposta in maniera semplice edesauriente, dotata sovente di esempiesplicativi, e con riferimenti, anche, alsoftware fornito nei due dischetti d'e-sempio.

Infine le funzioni di import-export. FullImpact serve file del tipo dBASE Mac,DB Il, DB 111,DB IV, 123 1A, 123 2A,SYLK, DIF, EXCEL, e ovviamente Text.È possibile anche inserire opzioni ag-giuntive, come, ad esempio, la scelta diesportare solo valori.

Infine, ma non ultima caratteristica,Full Impact offre una nuova serie, estre-mamente articolata, di messaggi d'er-rore.

Per concludereDifetti? Per la verità niente di fuori

dall'ordinario. Solo un paio, fastidiosi. Ilprimo è che Full Impact è estremamen-te esigente in fatto di memoria; appenasi trova a corto di byte, va senza preav-viso in bomba; un altro meno grave, èlegato alla gestione dello spostamentodel cursore sulle celle; se si batte sullaprima colonna (o riga) la selezione si

L'elaborazione grafica

Anche nel campo della elaborazionegrafica Full Impact ha adottato criterinuovi e più perfezionati. È possibile oggicolorare in maniera molto dettagliata ediversificata tutto quanto compare sulloschermo, allineare e bloccare oggetti,creare grafica da esportare e rieditarecon pacchetti più specializzati, adottareraffigurazioni in tre dimensioni che pos-sono essere ruota te e cambiate in pro-spettive diverse. Ogni elemento funzio-naie della grafica, come ad esempioassi, valori e così via, è modificabiledinamicamente e singolarmente.

Per ciò che riguarda la formattazionedelle celle, che nella precedente versio-ne non era particolarmente elastica, og-gi è possibile creare librerie di formatidefinibili anche con nomi di fantasia eaddirittura creare formati basati su altriprecedentemente definiti. Addirittura iformati sono definibili «matematica-mente»; in altri termini è possibile inclu-dere, nella definizione di formato, ope-razioni matematiche o logiche destinatea modificare il formato stesso secondo idesideri dell'utente (un esempio è l'o-perazione di arrotondamento). Esistonopoi una infinità di «placeholder», i sim-boli speciali che sostituiscono o integra-no il contenuto della cella secondo parti-colari desideri.

Nuove caratteristiche sono state ag-giunte a FullTalk, il linguaggio Macro diFull Impact. Le aggiunte più significativeriguardano la possibilità di protezionedella macro, e una potente tecnica diFind-Replace applicabile alle macrostesse.

Dalla fertile mente dello staff Ashton-Tate è partorita la [CloseDown Macro].Di che si tratta? Semplice. Come esistela Startup l'V1acroche esegue automati-camente una serie di operazioni al lan-cio del foglio, ecco quella che provvedea continuare alcuni compiti per noiquando lasciamo il tavolo di lavoro Co-sì, alla richiesta di [Quit], ecco interveni-re la nostra brava macro, che magaristamperà il foglio, salverà il documentoo magari eseguirà una serie di operazio-ni che noi desideriamo non ripetereogni volta (come, immaginiamo, la crea-zione di grafici dai dati inseriti nel fo-glio).

È assicurata, inoltre la completa com-binabilità di button e di macro. Ancora,sono state aggiunte e modificate circaun centinaio di macro nuove, alcune(specie quelle dedicate alla grafica) mol-to utili e sofisticate.

Sempre parlando di funzioni e macro,il tallone d'Achilie degli Spreadsheet infatto di chiarezza, occorre dire che i re-dattori dei manuali di Full Impact sono

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Mondo MacNewsScreenStarPresentation Technologies779 Palomar AvenueSunnyvale CA 94086distribuito in Italia da ELCOMVia degli Arcadi, 2 - Gorizia

ScreenStar è il mezzo ideale per catturareimmagini da schermo. Si tratta di una perife-rica destinata a catturare, su pellicole da 35mm immagini da qualunque monitor, in tem-po inferiore a 7 secondi.

Di questa periferica esistono due modellidifferenti per prezzo e prestazioni (essenzial-mente la risoluzione). Si presentano comeparallelepipedi della forma e grandezza di un

In Focus LiteShow7770 SW Mohawk StreetTualatin, Oregon 87062distribuito in Italia da ELCOMVia degli Arcadi, 2 - Gorizia

In Focus System Inc. offre tre pannelliproiettori LCD destinati essenzialmente adaule didattiche e ad attività promozionali o dipresentazione. Tutti incorporano la nuova tec-nologia brevettata TSTN (Triple Super TwistNematic) capace di fornire una più valida alter-nativa alla più diffusa tecnica imperante sulmercato degli pseudo-colori. Il primo effetto èsoprattutto quello di poter disporre di coloripieni, ben saturi; da qui In Focus differenzia lesue macchine.

La prima, la 5000CX offre una tavolozza dicirca 5000 colori, che, anche per effetto dellariduzione di qualità dovuta alla proiezione, puòessere ritenuto il massimo raggiungibile. Que-sto modello, inoltre, è dotato di telecomando a

MCmicrocomputer n. 112 - novembre 1991

proiettore di diapositive, pesanti circa 8 kg,alimentate direttamente da rete e con consu-mo in esercizio bassissimo (40 W). Si basanosu una interfaccia RGB analogica con fre-quenza orizzontale (auto traking) di 15-38 kHze 36-68 kHz rispettivamente per i due model-li e con una frequenza verticale comune di45-90 kHz. La macchina supporta pellicole

più funzioni e di alcuni controlli automatici. Ilmodello 480, di prestazioni più modeste (e,proporzionalmente meno costoso) offre unapalette di 64 colori. La risoluzione, comune adambedue i modelli, è di 640 x 480 punti, el'area di proiezione è di 8.:2" x 6.2" (208 x 157mm). I pannelli sono dotati di firmware desti-nato a produrre effetti speciali ed il loro peso(3.6 kg per il modello maggiore, 3 kg per quellominore) li rende facilmente trasportabili. Sonoalimentati con una tensione continua di 12 volte 1.5 ampère e la presenza di un potenteventilatore, accoppiato a una superficie diproiezione estremamente resistente al calorepermette di abbinarli a lavagne luminose eproiettori della potenza massima di 650 W.

Il terzo modello, denominato LiteShow Il, èun sistema completamente portatile (sta nellametà di una 24 ore e possiede le stesse carat-teristiche dei fratelli maggiori), ma ha la capaci-tà di «catturare» immagini (da PC e Mac), perpoi poter funzionare direttamente come siste-ma di presentazione definitivo.

Oltre alla semplice (si fa perdire) operazione di cattura eproiezione (si adatta a qualunquelavagna luminosa a riflessione)possiede una serie di caratteristi-che destinate a migliorare il teno-re delle presentazioni stesse: te-lecomando, una serie mirabile dieffetti speciali (anche essi diret-tamente organizzabili con teleco-mando) e la possibilità di conte-

nere su un di-schetto da 3,5"della capacità di1.44 Mbyte, ben50 immagini.

La risoluzione èdi 640x480 instandard EGA,V-GA e CGA, e ingrafica Mac e MacIl. La macchina pe-sa solo 1.6 kg edha le dimensioni di15 x 20 x 5 cm(praticamente lagrandezza di un li-bro).

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Ektachrome 100, Fujichrome 100, Fuji SuperHG 100, Polachrome, Polaroid 339, 331, 669,691, 667.

Laptop Dutbound:risolti i problemidi collegamento SCSI

Destinato essenzialmente ai laptop di que-sta marca (ma adattabile facilmente ad altreattrezzature), Outbound, produttore del raffi-nato laptop ricavato da Macintosh, offre unadattatore SCSI che può essere usato in duemodi: come un normale connettore verso unaperiferica SCSI e come un vero e prorio emula-tore SCSI capace di trasformare il laptop in unaperiferica se collegato con un qualsisi Macin-tosh (e viceversa). Questa possibilità apre,quindi, a Outbound l'infinito mercato Macin-tosh delle periferiche. Non solo, ma in emula-zione SCSI il laptop si può comportare comeuna vera e propria periferica Mac semplifican-do in maniera superlativa l'accesso dati e il tra-sferimento file da macchina a macchina. Inol-tre, nella valigetta di trasporto del laptop è giàprevisto uno scomparto per custodire l'adatta-tore. A corredo della periferica la stessaOutbound offre numerosi cavi, opzionali (DBI25-DB/25, DB/25-Centronics e altri cavi perso-nalizzati per tipi diversi di periferiche SCSI)

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