Felice Natale 2016 Buon Anno 2017 - Albertine di …...Buon Anno 2017 2 rivelarci che il Padre suo...

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Spedizione in A.P. Art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Torino - N. 2/2016 - Anno XLIII - 2° sem. 2016 Per mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale per la restituzione al cliente, che pagherà la tariffa dovuta. VINCENZINE DI MARIA IMMACOLATA DEL BEATO FEDERICO ALBERT 10074 LANZO TORINESE • TEL. 0123.28.105 • C.C.P. 13113105 Felice Natale 2016 Buon Anno 2017

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Spedizione in A.P. Art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Torino - N. 2/2016 - Anno XLIII - 2° sem. 2016

Per mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale per la restituzione al cliente, che pagherà la tariffa dovuta.

VINCENZINE DI MARIA IMMACOLATA DEL BEATO FEDERICO ALBERT10074 LANZO TORINESE • TEL. 0123.28.105 • C.C.P. 13113105

Felice Natale 2016Buon Anno 2017

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rivelarci che il Padre suo è anche il Padrenostro e che perciò noi siamo tutti fratelli.E se diciamo tutti non possiamo escluderenessuno, tanto meno i meno fortunati dinoi, che vivono in condizioni di estremapovertà a causa della guerra o di altre ca-lamità atmosferiche. Ma anche vicino anoi troviamo tante persone bisognose, ver-so le quali possiamo esercitare le opere dimisericordia, sia materiali che spirituali.Accorgerci di loro per offrire un concretogesto di solidarietà, o anche soltanto unsorriso e una parola di amicizia, è certa-mente il modo migliore di prepararci allasolennità del Santo Natale, accogliendoGesù che viene e che continua a venire inmezzo a noi, identificandosi con i fratellipiù piccoli: “qualunque cosa avrete fat-to al più piccolo di questi miei fratelli,l’avrete fatto a me”. (Mt 25,45)

Con questa mia riflessione, auguro a tuttivoi e alle vostre famiglie un sereno e san-to Natale e un buon inizio del nuovo an-no 2017, da parte mia e di tutte le suoreAlbertine, unito ad un sincero grazie perla vostra amicizia.

La Madre suor Alda

Carissimi amici

il tempo scorre veloce e ci stiamo avvici-nando alla solennità del Santo Natale2016. Con la fine dell’anno liturgico e l’iniziodell’Avvento, precisamente il 20 novem-bre 2016, si conclude il Giubileo Straordi-nario della Misericordia, indetto da PapaFrancesco ed iniziato l’8 dicembre 2015. Penso che ciascuno di noi sia stato inqualche modo coinvolto da questo avveni-mento ecclesiale mondiale, celebrato nonsoltanto a Roma, ma in ogni Diocesi nelmondo. Si sono moltiplicate le “PorteSante”, per offrire ad un maggior numerodi fedeli la possibilità di accedervi per ri-cevere, con le dovute disposizioni, l’in-dulgenza concessa in questa occasione.Ci auguriamo che la grazia di questo even-to ravvivi la nostra fede e ci impegni a vi-vere con maggior coerenza lo stile evange-lico delle opere di misericordia verso i no-stri fratelli, in particolare verso i più biso-gnosi di aiuto spirituale e materiale.

Il Santo Natale ci fa rivivere il misterodell’Incarnazione del Figlio di Dio. Gesùsi fa uomo come noi, nostro fratello, per

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crarsi alla parte più nobile dell'uomo, quale èl'anima. Una persona che, mentre riserva perse la povertà ed i patimenti di Gesù Cristo,desidera e promuove il bene temporale altrui.Il sacerdote cattolico, che vive secondo lospirito della sua vocazione, è una persona chesi stima fortunata se, per amor di Dio e per ilbene dei suoi simili può presentarsi occasionedi fare il sacrificio di sua vita. (p67-5)Come ha bisogno della vostra confidenza edella vostra stima un avvocato per trattarecon profitto le vostre cause, e voi tuttagliel'accordate: come ha bisogno della vostraconfidenza un medico per guarirvi più facil-mente dai vostri mali, e voi tutto in lui vi fi-date, così ha bisogno della vostra confidenzae della vostra stima il sacerdote per trattarecon profitto i vostri interessi con Dio, perguarirvi dalle vostre imperfezioni, dai malidell'anima vostra. Questa confidenza, questastima voi tutti gliela dovete: dai momento chequesta venisse a mancare, il ministero del sa-cerdote è per voi inutile e tanto vale che eglisi parta da voi. (P69-2)"Il Sacerdote santo è come uno stampo.Quanti passano per le sue mani escono a luiconformi". (P 13-6) "Cari parrocchiani, se non venite in Chiesaalla predica sarò obbligato a venire in casavostra a istruirvi". (P17-8)

DAGLI SCRITTI DI FEDERICO ALBERTa cura di Pierfortunato Raimondo

LA PAROLA DI DIO, IL SACERDOTE, LA CHIESA CHE DÀ IL PERDONO

Come è pessimo indizio il non sentire appeti-to ed il perdere adatto la voglia di prenderecibo, segno che la macchina umana è in di-sordine, così è pessimo segno il non sentireinclinazione per la Parola di Dio e l'averlacome in avversione: segno che lo spirito del-l'uomo è alterato. (P21-7)La pubblica istruzione religiosa che si tienenelle chiese e che Dio medesimo qualificòper parola sua propria e nobilitò con l'appel-lativo di Divina Parola, sia da noi ascoltataogni qualvolta ci è possibile, perché un atte-stato di essere buoni cristiani è appunto l'a-scoltare volentieri la parola di Dio. (P31-3)La parola di Dio è pane che si distribuisce atutti, e tutti devono prendere la porzione cheloro spetta. Ma come il cibo per fare buonprò, non basta che entri in bocca, ma è neces-sario che la lingua lo trattenga, che i denti lomastichino e lo stomaco lo digerisca, così de-ve essere della parola di Dio. Occorre che leorecchie la ricevano attentamente, la memo-ria la trattenga, l'intelletto la mediti, passan-dola e ripassandola il cuore la digerisca, os-sia la faccia sua. Solo così essa porterà gran-de frutto. (P74-6)Il sacerdote secondo lo spirito di Dio è unapersona che ha rinunciato al mondo ed a tuttii vantaggi che il mondo può apportare, persolo occuparsi della santificazione sua e delprossimo: una persona che non si occupa dinegozi e di faccende umane per tutta consa-

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Caro amico, se non puoi mandarmi denari,mandami delle orfanelle ed il Signore ci aiu-terà. (P18-4)Ogni giorno dell'anno, ogni ora del giorno ètempo favorevole ad ottenere il perdono deipeccati. Se contaminati di colpa sempre èpresente la possibilità di essere mondati pur-chè uno lo desideri. La chiesa ci accoglie ingioventù e ci perdona i primi passi mal fatti:essa ci accoglie nell'adolescenza e ci perdonale imprudenze di una, età vivace: ci accoglienella virilità e ci perdona i malconsigliati fat-ti: ci accoglie nella vecchiaia e ci perdona ledebolezze di una tarda età. La Chiesa ci acco-glie sani ci aiuta, infermi, ad assestare i nostriconti, si porta sollecita ai fianchi di noi mori-bondi e quand'anche non ci fosse possibile inquegli estremi di proferir parola, essa alza lamano e ci comparte l'assoluzione di ogni col-pa passata. Sempre, sempre la Chiesa è di-sposta ad accordare il perdono: illimitata,pienissima, assoluta è l'autorità di cui fu in-vestita da Gesù Cristo. (P87-2)Fu certo per la cognizione che il Salvatoreaveva della nostra guasta natura che si indus-se a lasciare alla Chiesa l'illimitata facoltà diperdonare sempre, di perdonare ogni pecca-to. Egli conosceva come anche tolta in noi lacolpa originale, saremmo facilmente caduti inpeccato attuale per quella naturale tendenzaal male che è ereditaria ad ogni figliuolo d'A-damo; conosceva essere malferma la nostravolontà per resistere all'impeto delle passio-ni; conosceva la debolezza delle nostre forzedi fronte alle lusinghe del mondo; conoscevatutti gli sforzi che avrebbe fatto l'infernale ne-mico per farci suoi. Alla facilità di cadere inpeccato provvide con la facilità di ottenere ilperdono. (P88-2)

EserciziSpiritualiDio ha parlato per mezzo di uomini , in tem-pi storici diversi, alla maniera umana. Per ve-dere bene ciò che Egli ha voluto dire, noidonne e uomini del 2000 dobbiamo cercaredi comprendere che cosa a Dio è piaciuto ma-nifestare con le loro parole. La storia di Diocon il popolo ebraico è il modello della storiadi Dio con ognuno di noi: fermiamoci un mo-mento per prendere fiato e lasciarci amare daDio, abbracciare da Dio, fermiamoci perchiedere perdono e dire grazieGli Esercizi Spirituali guidati da don PaoloRipa ci hanno aperto una strada, possiamo di-re con gratitudine un’autostrada per avvici-narci al Vangelo di Giovanni , perché Gesùdiventi davvero il centro della nostra vita,perché comprendiamo che solo nell’unionecon Dio sta la risposta autentica alle aspira-zioni più profonde del nostro cuore.Con l’aiuto della beata Vergine Maria, donnadi fede e di speranza, beata non soltanto per-ché è la Madre di Gesù, ma perché ha ascol-tato la sua Parola e l’ha conservata nel suocuore, ha letto la propria vita alla luce dellaParola di Dio.Sotto la croce sono presenti Maria e il disce-polo che Gesù amava. Gesù consegna Mariaa Giovanni e consegna Giovanni a Maria.Maria e Giovanni in quel momento sono ilsimbolo della Chiesa che ama e che accoglie:Gesù muore e lascia la sua Chiesa come co-munità d’amore e d’accoglienza.“Ecco tuo figlio, ecco tua madre” è il simbo-lo di questa nuova comunità che Gesù ha vo-luto proprio come comunità d’amore e d’ac-coglienza.

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Giovanni proclama l’insondabile mistero diDio. Nessuno quaggiù ne ha contemplato ilvolto. Ed ecco ora il mistero è svelato: il Fi-glio unigenito, Lui lo ha rivelato, incarnando-si per parlarci di Lui, rivelarci il suo Nome,dirci il suo amore e portarci a Lui.Che cosa dobbiamo fare noi?Giovanni ce lo indica chiaramente in tutto ilsuo Vangelo: aprire il nostro cuore a Gesù, al-la sua parola, ai suoi segni, rileggere e medi-tare la testimonianza di chi ha visto, ascoltatoe toccato il Verbo della vita.Con entusiasmo ringraziamo di cuore DonPaolo Ripa che ci ha fatto gustare il prologodel Vangelo di Giovanni come une “ouvertu-re musicale”, ci ha esortato a leggere tutte leParole del Vangelo nel silenzio e nel raccogli-mento come quando ci si concentra per ascol-tare un concerto, ci ha insegnato a ripeterelentamente anche una sola frase del Vangelo,a lasciarla penetrare nel profondo, ad assapo-rarla, a gioire, a ringraziare, ci ha detto di la-sciarci amare da Dio per imparare ad amare.

Sabato 13 agosto, al termine degli EserciziSpirituali abbiamo così pregato:

Signore ti diciamo grazie perché ci hai con-cesso di ritrovarci insieme anche per festeg-giare con affetto e gratitudine suor M. Miche-la Piva e suor Angela Spagnolo che ricordanorispettivamente i sessanta e i cinquanta annidal giorno radioso della loro prima professio-ne religiosa.Quanti ricordi di vita intessuti di preghiera, dilavoro, amore, fede, peccato, perdono…

a cura di suor Mariacristina(Lanzo – dal 7 al 13 agosto 2016)

È una storia che ricomincia sempre da capo, èla nostra storia perché il punto di partenzanon viene mai meno: Dio è amore e non sistanca mai di volerci bene.Ti rendiamo grazie Signore, di tutte le cosebelle che ci riempiono gli occhi e l’anima digioia. Aiutaci affinché impariamo a condivi-dere ogni tuo dono con i nostri fratelli.

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di Luca 12,32 “NON TEMEREPICCOLO GREGGE” e si è affermatoche vogliamo mantenere vivo lo spiritodi UMILTÀ, accettando di vivere confiducia la nostra “piccolezza”, e diCARITÀ coltivando la comunione conDio e fra di noi, servendo i fratelliattraverso le opere di misericordia.Siamo convinte, inoltre, che “se verràconservato, con ogni cura, lo spiritodell’Istituto, tutto andrà bene, anche acosto di un miracolo”, come ci assicurail nostro Fondatore, il Beato FedericoAlbert.Questo Capitolo ha visto tra le suore ca-

Ogni cinque anni la nostra Congrega-zione celebra il suo Capitolo Generale,che, come recita l’articolo 104 dellenostre Costituzioni, è l’organo stra-ordinario della suprema autorità dellaCongregazione e mezzo speciale con ilquale si esprime la comunione, è tempoprivilegiato di riflessione e di verifica peruna più valida testimonianza nella chiesae per una più adeguata risposta alleesigenze del mondo in continuaevoluzione nella fedeltà al Vangelo e alCarisma del Fondatore.Nel Capitolo Generale 2016 celebratodal 16 al 27 agosto è risuonata la Parola

Celebrazione delCapitolo Generale 2016

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pitolari la presenza di cinque Suore be-ninesi, che hanno ravvivato la nostraassemblea. Tutte noi abbiamo lavoratoinsieme con impegno e dedizione.L’assemblea capitolare oltre al compitodi verifica ha anche quello di eleggerela Superiora generale e il suo Consiglioper i prossimi cinque anni.È stata rieletta Superiora Generale suorAlda Stroppiana e sono state eletteConsigliere Sr Edda Roverato, chericopre anche l’incarico di Vicaria, SrJulienne Agossou-Kpevi, sr M. FernandaTorta, sr Carla Vettore.Nei giorni successivi alle elezioni, ilavori sono proseguiti con la verifica e

la programmazione per il prossimoquinquennio. Abbiamo sentito l’esigenzadi attuare un maggior impegno nellavita spirituale personale e comunitaria,soprattutto con l’interiorizzazione dellaParola di Dio. attraverso la LectioDivina, nonché il miglioramento dellavita fraterna. Per quanto riguarda le nostre attività divita apostolica si è proceduto con tantasofferenza alla chiusura della Comunitàin Missione a Olopa in Guatemala, permancanza di forze interne allaCongregazione. Per un certo periodo, inloco rimarrà sr M. Luisa Sartoris, chea nome della Congregazione, porteràa compimento alcuni progetti in atto afavore della gente, soprattutto povera,del luogo. Si cercherà di potenziare le Comunitàe i servizi in Benin, dove le suorebeninesi hanno iniziato a portare avantiil loro servizio a fianco di sr Edda e disr Carla, le quali però ora sono rientratedefinitivamente in Italia. Riteniamo chele Comunità delle sorelle beninesi sianoin grado di camminare da sole, anchese non lasceremo mancare loro il nostrosostegno e la nostra vicinanza. Gli altriservizi di carità in Italia sono rimastipressoché inalterati. Ogni Capitolo Generale richiede sempredi essere vissuto in spirito di fede, disperanza e di carità.Ci auguriamo per il futuro disperimentare sempre di più quanto siabello vivere in umiltà e carità, affinchéciascuna di noi possa per questo in cuorsuo lodare il Signore.

Sr M. Fernanda Torta

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Di fede ne ho molta(Federico Albert)

dal BENIN

Il Beato Federico Albert, affermando "difede ne ho molta", certamente non potevamisurare l'ampiezza di questa sua profondaprofessione di fede. Egli non prevedevache essa avrebbe sostenuto ed attirato a farparte del suo piccolo gregge delle figlieprovenienti da diverse culture.Ed effettivamente, abbiamo avuto la gioiadi vedere i frutti della fede del nostro PadreFondatore il 30 settembre 2016,anniversario della sua morte e della suabeatificazione. In questo giorno infatti sonostate accolte nella Casa di formazione aParakou due nuove postulanti e un'altragiovane ha iniziato il noviziato. Inoltre,hanno rinnovato i loro voti tre suorejuniores.Abbiamo così celebrato la festa del BeatoFederico Albert unite a tutte le Sorelle dellaCongregazione e ci siamo veramente sentiteuna sola famiglia della Albertine.Questo avvenimento è stato vissuto in unambiente di preghiera. A Parakou, nellaCappella del Noviziato, si sono ritrovateinsieme tutte le suore delle tre comunitàdel Benin e durante la celebrazione delVespro si è svolto il rito dell'accoglienza edella rinnovazione dei voti.“APRITE IL VOSTRO CUORE ALSOFFIO DELLO SPIRITO”. La nostrapreghiera è solennemente iniziata conquesto inno allo Spirito Santo. Dopo ilcanto dei Salmi, il brano del Vangelo diMt 7,24-27 ci ha invitate a costruire lanostra casa sulla roccia, a fare di Cristo ilfondamento solido della nostra vitaconsacrata. In risposta a questo richiamo,

suor Vicentia, suor Flora e suor Josianehanno rinnovato i loro voti nelle mano disuor Julienne, consigliera generale-delegatadalla Madre. Suor Geneviève, maestra delleNovizie, durante un breve dialogo hainvitato la postulante Charlotte ad esprimereapertamente il suo desiderio di essereammessa al Noviziato presso le suoreAlbertine. Infine Marina e Morelle hannochiesto di iniziare il loro periodo diformazione come postulanti. A ciascuna diloro è stato richiesto o consegnato un segno,

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Carissimiamici (Péréré)

dal BENIN

Natale 2015 – Natale 2016, un anno digrazia, di misericordia, di nuovo camminoper la nostra Congregazione e soprattuttoper la nostra Comunità di Péréré. Il Verbo si è fatto carne e si è manifestatoa noi come sorgente di misericordia. E noine abbiamo fatto esperienza attraverso tuttociò che viviamo all’interno della comunità,nella nostra vita spirituale, nelle nostre

per ricordare il gesto compiuto: le tre suorejuniores hanno depositato la loro firmasull'apposito modulo, per suggellare il loroimpegno libero e responsabile alla sequeladi Cristo; alla novizia sono stati consegnatii testi delle Costituzioni e del Direttoriodella Congregazione, con l'invito a fare diquesto tempo una tappa nella conoscenzae nell'approfondimento del carisma; alledue postulanti è stata consegnata unacatenina con la medaglia della VergineImmacolata, per ricordare loro che il nostroFondatore a scelto di consacrare la suafamiglia religiosa a Maria, modello e guidadi tutte noi. Siamo poi state invitate, nelleinevitabili difficoltà della vita, a fare nostral' invocazione suggerita da Federico Albert:“Coraggio! Dite ogni giorno: io voglioessere migliore di ieri. Dite a Gesù: levostre figlie non vi amano ancoraabbastanza. Dite a Maria: o nostraMadre, aiutaci ad amare meglio Gesù”.Dopo la preghiera ha trovato spazio unabella festa: un momento di “agape”condiviso tra di noi in fraternità e nellagioia. La presenza di tutte le sorelle delletre comunità è stato un gesto dicomunione, che ha donato maggioresolennità a questo evento.Il beato Federico Albert era certamente connoi, contento e fiero di veder crescere ilsuo piccolo gregge. E, con la sua dolcezzae serenità abituale, avrà certamenteaffermato: "se conserverete lo spiritodell'Istituto non dovete temere e pregate,pregate! Il Signore compirà delle meraviglienella vostra vita". Gli angeli in questogiorno si sono uniti a noi per lodare ilSignore e invitiamo anche voi, cari lettori,a unirvi a questa lode e preghiera , affinchéil seme che Cristo ha seminato in questaterra beninese possa crescere e portaremolto frutto.

Le suore del Benin

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attività: l’ascolto e l’attenzione verso lepersone handicappate, gli orfanelli, imalnutriti, i malati, l’animazione rurale, leragazze del Foyer e l’annuncio della buonanovella del Vangelo con la nostra presenzanelle attività della Parrocchia e nei Villaggi.La Casa della Gioia in questo anno haaccolto circa 25 bambini, la maggioranzadei quali orfani di mamma, deceduta almomento del parto. Alcuni di loro sono alCentro con la nonna, che si occupa delleloro necessità personali, mentre da partenostra si provvede alle cure mediche eall’aspetto nutrizionale. Una decina dibambini hanno lasciato la Casa durantel’anno, o perché raggiunta l’età di due annisono rientrati presso la loro famiglia, oppureperché sono stati adottati.Anche i piccoli malnutriti sono statinumerosi nel corso dell’anno. Soventearrivano con le loro giovani mamme, chenon hanno latte sufficiente per una adeguatanutrizione. Appena i bambini raggiungonoil peso normale, ritornano alle loro case,magari con una scorta di latte in polvere perintegrare i pasti.Il dispensario ha continuato il suo servizio,curando soprattutto casi di malaria e diinfezioni. Anche la farmacia è sempre attiva.Le ragazze ospiti del Foyer Frédéric Albertsono 52. Tutto procede bene e le giovanisi dimostrano contente attraverso lamanifestazione della loro gioia. Tutti i bambini adottati attraverso le adozionia distanza continuano ad essere seguiti,soprattutto per le forniture scolastiche e perle eventuali necessità di cure sanitarie. Inoccasione delle feste natalizie arriverannotutti a ritirare un dono appositamentepreparato per ciascuno di loro.Approfittiamo di questa occasione per

ringraziare tutti gli amici che ci sostengonospiritualmente e materialmente. Senza lavostra generosa collaborazione, certamentenon potremmo realizzare queste opere avantaggio di chi si trova in situazioni dibisogno, soprattutto verso i bambini.Continuiamo a contare sul vostro aiuto perpoter proseguire la nostra missione e viassicuriamo il nostro ricordo nella preghiera.Il beato Federico Albert interceda per tuttivoi e per le vostre famiglie presso Dio epresso la Vergine Maria, che ci dona il suoFiglio Gesù. Egli ci porti la pace, la salutee tutte le grazie di cui ciascuno haparticolarmente bisogno.È questo il nostro augurio per un gioiosoSanto Natale e un felice anno 2017.

La Comunità di Péréré

dal BENIN

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Da Olopada OLOPA

GUATEMALARESOCONTO SUL PROGETTO“UN ORTO PER VIVERE MEGLIO”

La prima fase, quella di sensibilizzazioneè iniziata in gennaio, dopo aver individua-to le due persone chiave che avrebbero do-vuto lavorare con me nella realizzazioneconcreta del progetto: Benjamin Diaz, tec-nico agronomo, con anni di esperienza nel-la conduzione di gruppi e cooperative eGloria Ramirez, animatrice rurale.Abbozzato a grandi linee, il percorso da se-guire, ci siamo messi all’opera organiz-zando alcune riunioni con i responsabilidelle 7 comunità del Settore San Juan incui avevamo stabilito di lavorare quest’an-no e in seguito abbiamo visitato ogni sin-gola comunità per presentare il progetto.Tutte hanno espresso il loro accordo e han-no iniziato a raccogliere le iscrizioni delledonne che intendevano partecipare all’ini-ziativa. Accogliendo il loro suggerimento,

abbiamo ben accettato l’idea di prendere inconsiderazione la possibilità che in unostesso appezzamento lavorassero anchedue, tre o quattro donne, purché si impe-gnassero a condividere il lavoro e i suc-cessivi benefici. In quasi tutti i casi ha funzionato, poche so-no stati i disguidi, in questo senso.Complessivamente si sono previsti 164 or-ti per un totale di 296 famiglie beneficiate.Questa prima parte ci ha tenuti impegnatidue mesi, e in marzo abbiamo dato il viaalla fase di realizzazione, incominciandogli incontri di formazione dei singoli grup-pi, incontri quindicinali dell’animatrice so-cio sanitaria, alternati a quelli del tecnicodi orticultura, in modo che ogni settimanasi visitava la comunità. I temi degli incon-tri di igiene sono stati i seguenti:- Di cosa necessitiamo per vivere inbuona salute- L’alimentazione razionale - tre gruppidi alimenti- L’alimentazione dei bambini e delledonne incinte e allattanti - Importanza dell’igiene – I microbi- Come difendersi dai microbi- Igiene personale e ambientale- Necessità di consumare acqua pura ecome ottenerla- Prevenzione e primi interventi in casodi diarrea- Prevenzione e primi interventi in casodi infezioni respiratorie- Riassunto e conclusione

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Parallelamente, il tecnico, Benjamin, ha in-trodotto i gruppi alla conoscenza delle tec-niche indispensabili per poter realizzare unorto a conduzione famigliare. Ogni incon-tro, di un’intera giornata, comportava unaparte teorica e una pratica.Quando per ogni famiglia o gruppo fami-gliare si è individuato l’appezzamento datrasformare in orto, di m.7 x m.4, si è pro-ceduto al livellamento del terreno, si è for-nito loro la maglia di recinzione e in se-guito un quintale di fertilizzante naturale(che in seguito dovranno produrre lorostesse, secondo quanto appreso) e in mag-gio si sono iniziate le semine.Per quanto riguarda le spese, abbiamo ini-ziato anticipando la somma necessaria, al-trimenti non avremmo potuto approfittaredella stagione piovosa.Le spese più importanti che sono statesostenute dalla QdF della Diocesi di Tori-no e da altri sostenitori riguardano la re-cinzione e sementi, e non saranno più ne-cessarie nel futuro. I beneficiari hanno im-parato a preparare il concime organico a li-vello domestico, a preparare e utilizzare unfiltro per riciclare l’acqua della cucina o delbucato al fine di innaffiare durante il pe-riodo di siccità; hanno le nozioni sufficientiper rinnovare le sementi dalle piante cheproducono o potranno utilizzare parte delbeneficio della vendita dei prodotti percomprarne altre e diversificare maggior-mente la coltura.È previsto che il tecnico continui a visita-re gli orti almeno una volta al mese, perconsigliare, correggere o risolvere even-tuali problemi. Il fatto che i risultati siano stati più che sod-disfacenti, ci fa ben sperare in una conti-nuità del progetto.

Suor Maria Luisa Sartoris

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da Piazzo alle suore e agli operatori laicilettera di repertorio 2009

Dal di dentro e a porte chiuse.In una camera strategica del primo piano,perché all’incrocio di due corridoi lungo iquali sono situate le camere degli Ospiti. Nel lungo e vario andirivieni di Operatori edi Ospiti, è tutto uno scambiarsi di saluti, diparole e di voci che s’intrecciano e si rin-corrono.C’è il lamento per un disturbo personale chetarda ad andarsene o che ritorna con viru-lenza, ma che sempre trova accoglienza inchi l’ascolta.C’è chi porta il peso degli anni, ma lo por-ta con dignità. C’è il ricordo di guerra tradue Ospiti, che si ripete con la stessa ca-denza, nel solito corridoio, al ritorno in ca-mera dopo il pranzo, ma che continua a la-sciar trasparire la durezza della sofferenzavissuta. C’è la signora che si esprime conun Beh!, con toni inequivocabili, che fannointuire subito all’Assistente di turno, qualisono i suoi bisogni o desideri di quel mo-mento. C’è anche la signora che quel giornoha la “luna per traverso. Dopo averlo mani-festato a più riprese, ad una Operatrice chele dice: “Ma oggi hai proprio la luna per tra-verso” risponde pronta e secca, in buon dia-letto chivassese:”E secondo te, perché do-vrei averla per diritto?”. La voce dell’Ope-ratrice continua:”La luna ha due punte… im-perterrita mentre spinge la carrozzina , cheporta la signora in camera, oltre il limite dacui è possibile che mi arrivi quella voce chemi direbbe come va a finire la storia della lu-na. Puntualmente, proprio vicino alla mia ca-mera, ogni sera sempre la stessa domanda:“Vuole la camomilla o la limonata? Ben con-sapevole, credo, che per l’ennesima volta larisposta era stata camomilla. Si può semprecambiare idea nell’esercizio della propria li-bertà , che tante volte si riduce proprio a pic-cole cose!.Faccio notare che le domande sono semprerivolte alle persone facendo precedere il suo

nome, e sono molto personalizzate: “Haimesso il profumo oggi? Sì!. Ma di quellobuono? A certo! Ho capito dal seguito deldiscorso che quello buono era quello chepiaceva al marito.Mi sono chiesta più volte se dei bisogni in-dicati dalla Scala di Maslov, vengono qui ri-spettati solo quelli che sono situati alla ba-se, o se invece non si sale anche un po’ piùin su!A me sembra proprio di sì. Fa un certo effetto, per un osservatore e-sterno, il diffuso e reciproco uso del Tu, peraltro così in disaccordo con un certo proto-collo… ma osservando dall’interno si ve-de come non potrebbe essere altrimenti. L’a-ria di casa e di paese lo rende normale. Come è normale la fiducia espressa in que-sta frase, sempre in chivassese o dintorni:“Non ho niente voglia di andare a fare fisio-terapia, ma mi hanno detto che mi fa bene.Allora andiamo!”E che dire di quella Salve Regina cantata inlatino, ogni giorno dopo il Rosario? Non importa se le desinenze della parole nonsono al loro posto, perché la Madonna vedee sente il cuore di ciascuno. Io penso chenel cuore dei nostri Ospiti ci sia tanta setedi quella comprensione e tenerezza che ilpeso degli anni non può far scomparire, mache sicuramente acuisce. A tutte Voi Suore e Operatori Laici, il miograzie per il servizio che mi avete reso inquesto periodo di mia convalescenza, e l’e-sperienza di famiglia che mi avete così spon-taneamente permesso di fare. Il Signore Vi benedica, Voi e tutti i vostri fa-miliari. Lui che la sera della vita ci giudi-cherà sull’amore, e che fin d’ora come di-ce il Vangelo, “Ritiene fatto a Sé tutto ciòche facciamo agli altri” Vi accoglierà con lastessa comprensione e con lo stesso cuore. Grazie ancora.

sr. M. Fernanda - Lanzo

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Conoscersi prima di tutto!dalla scuola media F. AlbertUn fantastico ritiro di due giorni all’insegnadella riflessione, della conoscenza e della cre-scita spirituale ed umana per i ragazzi dellascuola media paritaria Federico Albert.Sono state molto apprezzate, sia dalle fami-glie che dai ragazzi, le giornate di spiritualitàsvolte presso l’Istituto delle Suore di Sant’An-na a Viù nei giorni 29 -30 settembre 2016.In queste due giornate, i ragazzi, hanno po-tuto conoscersi meglio, ed affrontare il gran-de tema dell’ACCOGLIENZA.Sono state proposte attività di gruppo e dicondivisione in modo che ogni singolo alun-no potesse fare una riflessione sul cosa si-gnifica accogliere oggi e su quali siano leproblematiche dell’accogliere tutti senza nes-suna distinzione.Anche quest’anno un prezioso aiuto è statoofferto da suor Arcangela e da suor Carla checon la loro allegria e capacità comunicativasono riuscite a coinvolgere fortemente gran-di e piccini. Un ringraziamento a tutti gli in-segnati della scuola e alla comunità salesia-na di Lanzo, in particolare a don AugustoMotta, che si sono resi disponibili nell’orga-nizzare e nell’animare queste fantastichegiornate all’insegna del sano divertimento edella formazione seguendo lo spirito del Bea-to Federico Albert.Grande novità di quest’anno è stato il con-vegno delle ex allieve ed ex allievi che ha su-bito un piccolo cambiamento di programmarispetto agli scorsi anni.Infatti scendendo dal ritiro spirituale i ragazzisi sono fermati nella Chiesa Parrocchiale diLanzo dove è stata celebrata la S. Messa perla festa del fondatore Federico Albert chequest’anno cadeva proprio il 30 settembre.Dopo la funzione, presieduta da don Augu-sto Motta e don Angelo Gutina, allievi ed exallieve si sono spostati nei locali della scuo-la media dove hanno potuto consumareun’ottima cena in compagnia chiacchieran-do con i loro ex professori e professoresse.

Un grosso ringraziamento a tutti coloro chehanno partecipato alle nostre iniziative, an-che agli amici ed amiche che ci hanno pen-sato da lontano… e non ci resta che dirvi…CI VEDIAMO A NATALE!Infatti i ragazzi della nostra scuola, come o-gni anno, sono già al lavoro per preparare ungrazioso spettacolo di Natale per i nostri a-mici e famigliari che sarà presentato venerdì23 dicembre seguito da un dolce momento dicena e di saluti.Arrivederci al prossimo anno!

Ippolito Stefano

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CASA GENERALIZIAPiazza Albert, 3 - Tel. 0123.28.105 - Fax 0123.32.00.97 - 10074 LANZO TORINESE (TO)E-mail: [email protected]

SCUOLA MEDIA PARITARIA «FEDERICO ALBERT»Via San Giovanni Bosco, 47 - Tel. e Fax 0123.28.07110074 LANZO TORINESE (TO) - E-mail: [email protected] - www.scuolamediafalbert.it

CASA DI PRONTA ACCOGLIENZAVia Carrera, 55 - Tel. e Fax 011.79.65.64 - 10146 TORINO - E-mail: [email protected]

STRUTTURA RESIDENZIALE PER ANZIANI «CHA MARIA» Tel. 011.91.87.848 - Fax 011.91.87.517 - 10020 PIAZZO DI LAURIANO (TO)E-mail: [email protected]

COMUNITÀ SUORE ALBERTINE - Olopa (Guatemala)E-mail: [email protected] - Tel. 00502.42883552

COMMUNAUTÉ SOEURS ALBERTINES - Mission CatholiqueB.P. 002 PÈRÈRÈ - REPUBLIQUE DU BENIN (Afrique) - Tel. 00229.23625151

COMMUNAUTÉ SOEURS ALBERTINES - Maison de FormationB.P. 913 PARAKOU - Tel. 00.229.23610240 - [email protected] - REPUBLIQUE DU BENIN (Afrique)

COOPERATIVA SOCIALE ONLUS “B. F. ALBERT”10074 LANZO TORINESE (TO) - Via San Giovanni Bosco, 47 - Tel. e Fax 0123.28071www.scuolamediafalbert.it - E-mail: [email protected] - [email protected]

Con permiss. ecclesiastica - Rino Maitan dir. resp. - Reg. Trib. Torino n. 3775 del 27-3-1987 - GB Alpignano

Foto Ferrara - Lanzo