settembre-dicembre 2013 nforma - AIDI Italia · Congress Lab - Firenze vicepresidente Clelia Mazza...

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nforma NEWSLETTER PRESIDENTE Marialice Boldi [email protected] IN REDAZIONE Marialice Boldi Valentina Franchi SEDE LEGALE Via Vevey, 11 Aosta Segreteria organizzativa Congress Lab - Firenze www.aiditalia.it VICEPRESIDENTE Clelia Mazza SEGRETARIO NAZIONALE Caterina Di Marco CONSIGLIERI Antonella Abbinante Giuliana Bontà Monica Castellaro Stefano Checchi Rossella Ferraroni Michela Rossini DIRETTIVO AIDI 2012-2015 IN QUESTO NUMERO » L’editoriale di Marialice Boldi » Abstract e report del XXIII Congresso Nazionale AIDI » Focus clinico: epidemia fumo » ££° Memorial Biaggi » Appuntamenti 2013-14 N. 3 SETTEMBRE-DICEMBRE 2013 il periodico per i soci AIDI REPORT XXIII CONGRESSO NAZIONALE AIDI MILANO, HOTEL MELIà

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presidenteMarialice [email protected]

in redazioneMarialice BoldiValentina Franchi

sede legaleVia Vevey, 11 Aosta

Segreteria organizzativaCongress Lab - Firenze

www.aiditalia.it

vicepresidenteClelia Mazza

segretarionazionaleCaterina Di Marco

consiglieriAntonella AbbinanteGiuliana BontàMonica CastellaroStefano ChecchiRossella FerraroniMichela Rossini

direttivo aidi 2012-2015

in questo numero » L’editoriale di Marialice Boldi » Abstract e report del XXIII

Congresso Nazionale AIDI » Focus clinico: epidemia fumo » ££° Memorial Biaggi » Appuntamenti 2013-14

n. 3 settembre-dicembre 2013

il periodico per i soci AIDI

report

XXiii congresso nazionale aidimilano, hotel melià

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Attenzione continua per i pazienti, a casa come nel suo studio

Un’igiene orale eccezionale richiede un tocco delicato.Grazie a Oral-B uno spazzolamento senza eccessiva pressione.

IL 93% DEI PAZIENTI CHE FA USO DI ORAL-B TRIUMPH 5000 HA RIDOTTO L’ECCESSIVA FORZA DI SPAZZOLAMENTO IN 1 MESE1

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Con il decreto del 30 luglio scorso la no-stra Associazione è stata, al momento, riconosciuta come unica rappresentativa della professione di Igienista Dentale. Tale riconoscimento ci rende particolarmente orgogliosi perché, come si dice nel decreto stesso: «...l’accertamento della maggio-re rappresentatività costituisce, altresì, titolo privilegiato per poter svolgere at-tività di collaborazione istituzionale con il Ministero della salute e gli organismi e istituzioni sanitarie». Il decreto fa riferi-mento al DM 26 aprile 2012 che stabiliva precisi criteri necessari per poter richiedere la rappresentatività. Infatti: «...con decreto del Direttore Generale delle professioni sanitarie e delle Risorse umane del Ser-vizio sanitario nazionale, è individuata, per ciascuna professione sanitaria, l’as-sociazione che, in possesso dei requi-siti previsti, presenti il maggior numero di iscritti». Tra i numerosi requisiti richiesti elenco qui quelli più qualificanti: » rilevanza di carattere nazionale, con

organizzazione presente in almeno 11 regioni;

» atto costitutivo e statuto redatti per atto pubblico o per scrittura privata auten-ticata.

Dallo Statuto deve risultare chiaramente tra l’altro: » che possano essere iscritti esclusiva-

mente gli abilitati all’esercizio della professione sanitaria interessata;

» assetti organizzativi e strutture ade-guati all’effettivo raggiungimento delle finalità dell’associazione;

» la previsione di assenza di finalità di lucro; » l’elezione democratica degli organi con

votazione a scrutinio segreto;

» l’espressa esclusione di retribuzione delle cariche sociali;

» l’approvazione da parte dell’assemblea degli iscritti dei bilanci preventivi e con-suntivi;

» la previsione di non esercizio di attivi-tà imprenditoriali o partecipazione ad esse, salvo quelle necessarie per le at-tività di formazione continua;

» l’espressa esclusione di finalità sinda-cali;

» la previsione di finanziare le attività sociali solo attraverso i contributi degli associati e/o di enti pubblici nonché di soggetti privati, con esclusione di finanziamenti che configurino conflit-to di interesse con il Servizio sanitario nazionale, anche se forniti attraverso soggetti collegati;

» l’adozione di un codice deontologico che preveda sanzioni graduate in re-lazione alle violazioni poste in esse-re; autonomia dell’organo preposto alla adozione dei provvedimenti disciplinari e garanzia del diritto di difesa nel proce-dimento disciplinare;

» l’obbligo per gli associati di procede-re all’aggiornamento professionale co-stante e la predisposizione di strumenti idonei ad accertare l’effettivo assolvi-mento di tale obbligo;

» la tenuta, aggiornamento annuale e pubblicazione dell’elenco degli iscritti;

» l’obbligo di versamento diretto all’associazione delle quote asso-ciative da parte degli iscritti;

» la previsione che i legali rappresentanti, amministratori o promotori non abbia-no subito sentenze di condanna pas-sate in giudicato in relazione all’attività

dell’associazione. L’AIDI, grazie alla scrupolosa correttezza della sua gestione, ha facilmente potuto di-mostrare il possesso di tutti i requisiti richie-sti ed è stata immediatamente riconosciuta rappresentativa della professione. Tale rap-presentatività comporta, ovviamente alcune prerogative e anche responsabilità tra cui: » presenza di due membri designati da

AIDI nelle commissioni per gli esami di laurea;

» certificazione dei crediti ECM per gli iscritti;

» fermo restando che gli iscritti all’AIDI, es-sendo già in anagrafica del Co.Ge.A.P.S., hanno il riconoscimento dei crediti effet-tuati in quanto il loro titolo è stato già validato, l’Associazione rappresentativa svolgerà attività di consulenza per la validazione dei titoli per l’accertamento dei crediti ECM anche per i non iscritti all’Associazione attraverso i rappresen-tanti di area a seguito di una richiesta alla Segreteria ECM.

» presenza esclusiva dei rappresentanti AIDI ai tavoli di incontri/consultazione Ministeriali/Regionali o comunque isti-tuzionali. Tali sono le sedi appropriate dove poter presentare le istanze ed i bisogni della nostra professione.

Con il decreto del 30 luglio viene così confermato il ruolo fondamentale quanto cruciale delle Associazioni Rappresentati-ve chiamate, pur in assenza di un ordine, a svolgerne le funzioni. Ecco allora che diventa essenziale essere sin d’ora pronti e disponibili sul piano orga-nizzativo ad adempiere a questo ennesimo compito istituzionale come richiestoci ... e noi siamo pronti da tempo!

editoriale

che cosa significa essere associazione rappresentativa della professione?

Marialice BoldiPresidente Nazionale

È un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni d’uso. Aut. del 25/03/2013.

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Reference: 1. Janusz K et al. J Contemp Dent Pract. 2008;9(7):1-13.

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gli abstract delle relazionialessandro nisio, antonia abbinanteinterplaY odontoiatra-igienista dentale: un percorso obbligatola relazione tra odontoiatra ed igienista dentale è caratterizzata da diverse peculiarità che la rendono unica nel contesto del team odontoiatrico. in parodontologia tale collaborazione è strategica per effettuare una diagnosi integrata, una terapia condivisa e un post-trattamento di alto livello. la condivisione del processo di cura basata su conoscenze e capacità condivise, appunto, nel rispetto delle peculiari competenze professionali, consente la formulazione di protocolli terapeutici personalizzati applicati alle diverse situazioni cliniche. l’importanza di questa sinergia si concretizza nell’ottimiz-zazione di un piano di trattamento specifico, che risponde ai bisogni del paziente, a cui l’odontoiatra e l’igienista dentale aderiscono con consapevolezza critica. verranno pertanto analizzati protocolli opera-tivi da attuare in presenza di parodontite lieve, moderata o grave e in presenza dei vari fattori di rischio legati alla malattia parodontale. questo aspetto cooperativo è essenziale soprattutto in considerazione della crescente importanza conferita alla conservazione dell’elemento dentale naturale, ambito in cui le peculiarità professionali dell’odon-toiatra e dell’igienista dentale trovano una elettiva ed insostituibile applicazione.

francesco d’aiutoobesità e parodontite: associazione causale (o casuale?)a livello mondiale, almeno 2,8 milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell’obesità o perché sono sovrappeso. il controllo dell’o-besità e le cure mediche per i soggetti obesi non sono semplici, in quanto richiedono la comprensione, l’attenzione e gli sforzi di tutti gli operatori e le organizzazioni sanitarie. le malattie orali sono un gruppo di patologie spesso associate all’obesità e con la quale con-dividono molti fattori di rischio; le implicazioni di queste associazioni sono importanti per tutti gli operatori sanitari coinvolti nella gestione dell’obesità e per i professionisti del settore della salute orale. la cavità orale e lo stato di salute orale svolgono un ruolo importante nelle scelte dietetiche di ogni individuo. l’impatto di una compro-messa salute orale sullo stato generale e sulla qualità della vita della popolazione è ben documentato, con effetti dannosi derivanti da alterazioni della masticazione, della deglutizione, della fonazione, del

Sono di ritorno dall’ultima giornata con-gressuale, e mi ritrovo a non aver fretta di rincasare, ma mi riecheggiano, nel con-sueto, monotono, rumoroso silenzio della mia auto, le parole, le immagini, le emo-zioni della giornata. Certo gli argomenti affrontati sono già nel nostro background culturale, ma la competenza e la profes-sionalità dei relatori mi ha fornito quel di più che mi mancava, quel dettaglio che i pazienti, attenti come sono, sapranno ap-prezzare. Ma c’è di più. Questa volta sono andati davvero oltre. Oltre l’igiene orale e la scienza, laddove c’è la passione per il proprio lavoro e l’amore per la vita. In ses-sione plenaria il prof. Moderato, parlando di autismo, ha fatto venire gli occhi lucidi a molti. Una breve relazione, ma sincera e profonda, che ci ha fornito piccole basi, in relazione all’enormità del problema, ma la cosa più importante è che ci ha aperto una finestra su un mondo sconosciuto, ci ha dato un forte input, uno stimolo, la voglia di saperne di più, di capire. Di andare oltre.

Marta Penocchio

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congresso aidi 2013

Alcuni momenti del congresso: la sala e l’esposizione fieristica

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gusto, della respirazione e nella scelta di opzioni nutrizionali, nell’aspetto e nell’autostima, così come gli effetti indiretti si-stemici. la relazione ha fornito una revisione dei dati attuali sulle associazioni tra parodontite e obesità, la cui migliore comprensione permette a tutti gli operatori sanitari di ottenere informazioni sui punti in comune tra l’obesità e la parodontite e, quindi, fornire una migliore assistenza ai loro pazienti.

marina bianchi e ignazia casulaintercettazione precoce dell’erosione dentale tramite l’utilizzo di uno spettrofotometro: studio in vitronegli ultimi anni il fenomeno dell’erosione dentale ha rivestito un ruolo di primaria importanza tra le lesioni dentali di origine non batterica, in particolare come conseguenza di disturbi dell’alimentazione (bulimia e anoressia nervosa) o dell’assun-zione incontrollata di soft drink. l’erosione dentale può essere definita come una perdita di tessuti duri dentali dovuta ad un processo di tipo chimico instauratosi sotto l’effetto di sostan-ze acide. lo scopo di questa ricerca è stato di valutare la possibilità di intercettare lesioni precoci della superficie dello smalto attraverso un’analisi cromatica dei tessuti duri con il supporto di uno spettrofotometro (spectroshade© mht). lo studio è stato condotto utilizzando elementi dentali bovini ed elementi dentali umani, inizialmente preparati e poi trattati con diversi cicli di esposizioni a sostanza acida. l’analisi croma-tica è stata condotta in condizioni standard di temperatura e ph e gli elementi sono stati analizzati con spettrofotometro e stereo-microscopio ottico prima e dopo ogni ciclo di immer-sione in sostanza acida. lo studio è stato diviso in due distinte fasi: un preliminare studio pilota (10 elementi dentali bovini) e un successivo studio in vitro (30 elementi dentali bovini e 30 elementi dentali umani). i dati raccolti sono stati poi analizzati tramite statistica descrittiva e inferenziale (anova

test). i risultati ottenuti mostrano una considerevole e si-gnificativa differenza cromatica della superficie dello smalto dopo un’esposizione acida di breve e medio termine. questa considerazione è stata supportata da dati cromatici, in cui si è rilevato che i valori di l,a,b (cie lab system) sono risultati dif-ferenti se comparati con quelli ottenuti prima del trattamento. la tecnica usata in questo studio ha permesso di studiare lo sviluppo di erosioni in un ambiente in vitro. in conclusione il fenomeno dell’erosione dentale può essere intercettato in una fase precoce tramite analisi cromatiche e, di conseguenza, il clinico ne può prevenire la progressione.

lucio moderatola sindrome dello spettro autistico: le innovazioni diagnostiche e nei trattamentila maggior parte degli studiosi allo stato attuale (contraria-mente che in un passato anche recente) ritiene che l’autismo sia dovuto a disturbi innati nello sviluppo, in particolare del cervello, che influenzano il regolare evolversi e la naturale crescita di svariate funzioni che abbracciano diverse aree (co-gnitiva, relazionale, comunicativa, motoria ecc.) e non a motivi psicogenici (come per esempio l’incapacità educativa dei ge-nitori) come si riteneva erroneamente fino a qualche decennio fa. la ricerca sull’autismo soprattutto negli ultimi 10 anni ha fornito importanti informazioni sulla patogenesi, sulle caratte-ristiche cliniche, e sulla storia naturale. negli ultimi anni poi si riscontra una migliore capacità di diagnosi clinicofunzionale che in alcuni casi ha prodotto anche una migliore capacità di trattamento. al di là di tutte le convinzioni, più o meno amman-tate di ideologia, una cosa è certa: gli interventi psico-educativi strutturati si sono dimostrati i più utili ed efficaci funzional-mente. le psicoterapie tradizionali e di origine psicodinamica, invece, si sono rivelate inutili se non addirittura dannose. oltre

a ciò fino a pochi anni fa si pensava che l’autismo fosse solo infantile e di conseguenza non veniva poi fornita una definizio-ne diagnostica certa per quei soggetti che, diventando adulti, in qualche modo venivano etichettati con diagnosi diverse, come per esempio schizofrenia o psicosi. deve essere sottolineato peraltro con forza e chiarezza che l’autismo non è una malattia nel senso tradizionale del termine; è un disturbo generalizzato e pervasivo dello sviluppo ad ampio spettro con esordio nei primi tre anni di vita. tale ampiezza dello spettro rende la diagnosi di autismo particolarmente complessa in quanto sono coinvolti i rapporti mente-cervello, ma la complessità, l’artico-lazione e la variabilità del disturbo rende difficile il riferimento al modello sequenziale etio-pato-genico, comunemente adotta-to nelle discipline mediche. tale modello identifica le cause (etiologia), definisce a livello anatomico gli aspetti patologici (deviazioni dalla norma), descrive la sintomatologia connessa con questi aspetti patologici da un punto di vista anatomico. tale modello, come è stato spiegato dal relatore, non può essere applicato tout-court alla sindrome autistica, pena il ve-rificarsi di errori diagnostici a volte madornali con conseguenti effetti prognostici talvolta davvero tragici.

gianna maria nardisalute orale: management di una buona pratica clinicanel management di una buona pratica clinica è essenziale l’at-tenta osservazione del paziente che diventa risorsa primaria per intercettare scorretti stili di vita che portino ad inficiare non solo la salute del cavo orale, ma anche la salute di tutto l’organismo. l’approfondita conoscenza delle tecnologie a di-sposizione della pratica clinica di igiene orale professionale e domiciliare diventa essenziale per una efficace terapia di prevenzione.

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focus clinico stili di vita e prevenzione:

epidemia fumoIl modello di società postindustriale struttura la dialettica tra in-dividuo e sistema sociale in una chiave fortemente basata sulla cura spasmodica del proprio corpo. Tale struttura ha portato i soggetti ad adottare un atteggiamento di attenzione crescente verso la propria fisicità ed esteriorità. Quest’attenzione si esten-de anche alla sfera della salute orale poiché questo ambito ha assunto negli ultimi decenni una valenza ulteriore: una bocca sana ed esteticamente gradevole è un biglietto da visita che ci garantisce fiducia in noi stessi e sicurezza nei rapporti in-terpersonali. L’attenzione al proprio corpo e all’apparenza ha determinato un passaggio dalla sfera della salute ad un’osses-sivo “salutismo” che si intreccia spesso in modo paradossale con stili di vita tutt’altro che salubri che caratterizzano, almeno con la stessa forza, la nostra società. Apprendiamo con sempre maggior preoccupazione l’aumento di abitudini a rischio legate a disturbi del comportamento alimentare, abuso di alcol, tabacco e droghe, soprattutto negli adolescenti.I mutamenti dello stile di vita hanno portato la diffusione, in molti paesi, di una dieta ricca di zuccheri e alti consumi di alcol e ta-bacco che sono all’origine di molte condizioni di malattia cronica o stati di salute precari. È evidente, quindi, come diventi sempre più necessario attuare programmi di prevenzione che si foca-lizzino su comportamenti salutari. È noto, infatti, che i fattori di rischio per lo sviluppo di malattie del cavo orale si sovrappongo-no a quelli di altri quadri patologici che pesano fortemente sulla società moderna, quali: malattie cardiovascolari, diabete, cancro e malattie polmonari croniche (1).Il fumo, in particolare, è una realtà che ad oggi in Italia riguarda 10,6 milioni di persone, il 20,7% della popolazione sopra i 15 anni, ma quasi 1 su 10 (il 13,4%) ha cominciato prima. L’età me-dia della prima sigaretta si attesta attorno ai 17 anni (2); 75.000 dei 560.000 decessi (il 15%) sono legati a patologie correlate al fumo: 40.000 neoplasie polmonari e broncopneumopatie cro-niche ostruttive, 10.000 per altri tumori legati al tabacco, 15-20.000 per malattie cardiovascolari e 5.000 per altre malattie. I costi diretti per la sanità si fissano attorno agli 8 miliardi di euro, pari al 7,8% della spesa sanitaria totale (3). Sappiamo inoltre che il fumo è il responsabile della maggior parte dei casi di paro-dontite e che i fumatori sono più suscettibili dei non fumatori a infezioni parodontali causate da batteri parodontopatogeni come ad esempio il Porphyromonas gingivalis (4). All’interno del fumo di sigaretta vi è una miscela di più di 4700 componenti chimiche che comprendono radicali liberi e ossidanti i cui effetti dannosi per la salute sono ormai noti. La nicotina è il principale compo-nente del tabacco che è causa di gengiviti e parodontiti ed indu-ce stress ossidativi intracellulari causando un danno biologico (5). Sappiamo infatti che il cancro orale è la principale causa di morbidità e mortalità globale con speranza di vita alla diagnosi molto bassa. Il carcinoma squamo cellulare che rappresenta il 90% dei carcinomi orali, si riscontra con frequenza in soggetti di mezza età con abitudine al fumo e all’assunzione di alcol (6).Aspetto da valutare con molta attenzione è la dipendenza che si sviluppa dall’assunzione di nicotina contenuta nelle sigarette, essa è inserita e considerata una tra le molteplici sostanze che

inducono dipendenza fisica e psichica come la cocaina, l’eroina, l’alcol eccetera (7). È evidente che il fumo non rappresenta solo un’abitudine, ma può essere inteso come una epidemia che agi-sce in modo sistematico a livello psicofisico nei confronti di chi è dipendente dal tabacco. Chi si occupa di prevenzione ha l’obbli-go di mettere in atto strategie di dissuasione che possono avere diversi livelli di complessità e richiedere tempi variabili. La poltro-na odontoiatrica rappresenta il luogo ideale per promuovere stili di vita corretti e comportamenti salutari. Interventi di dismissione possono essere applicati seguendo le Linee guida cliniche per promuovere la cessazione dell’abitudine al fumo disponibi-li sulla pagina dell’ISS. L’intervento clinico minimo di efficacia provata e raccomandato nelle principali linee guida prodotte da organismi nazionali di diversi paesi europei ed extraeuropei è quello noto con la sigla delle “5 A”: Ask, Advise, Assess, Assist, Arrange. Tale intervento consiste in una breve intervista di pochi minuti da effettuare nel corso della visita, ma rappresenta uno dei più efficaci atti clinici descritti in letteratura. Interventi più intensi devono essere attuati da personale specializzato in strut-ture apposite, come per esempio i centri antifumo (8).Il professionista deve sempre ricordare che informare e assi-stere il proprio paziente nel perseguire stili di vita non nocivi è un atto preventivo e terapeutico non volontaristico, ma di natura profondamente etica e professionale.

Bibliografia essenziale

1. http://www.epicentro.iss.it/problemi/cavo_orale/cavo_orale.asp.2. Rapporto 2013 sul fumo dell’ISS, Roma 31 maggio 2013.3. www.iss.it/binary/ofad4/cont/LAVECCHIA2013.pdf - 2013-05-31.4. Bagaitkar J, Daep CA, Patel CK, Renaud DE, Demuth DR, Scott DA.

Tobacco smoke augments Porphyromonas gingivalis-Streptococcus gordonii biofilm formation. Department of Microbiology and Immuno-logy, University of Louisville, Louisville, Kentucky (USA).

5. Kang SW, Park HJ, Ban JY, Chung JH, Chun GS, Cho JO. Effects of nicotine on apoptosis in human gingival fibroblasts; Arch Oral Biol. 2011 Oct;56(10):1091-7. doi: 10.1016/j.archoralbio.2011.03.016. Epub 2011 Apr 17.

6. van Zyl A, Bunn BK. Clinical features of oral cancer. SADJ 2012 Nov;67(10):566-9.

7. Nutt D, King LA, Saulsbury W, Blakemore C. Development of a ratio-nal scale to assess the harm of drugs of potential misuse. The Lancet 2007;369(9566):1047-53.

8. Linee guida cliniche per promuovere la cessazione dell’abitudine al fumo 2008http://www.ossfad.iss.it.

Angelica BelottiIgienista Dentale

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Corso Regionale AIDI EMILIA ROMAGNA9 novembreAlterazioni morfologiche del parodonto: malattia sistemica o malattia parodontale?” BOLOGNA, Centro Congressi CNR

AIDI LOMBARDIA28 - 29 novembreVI Meeting Laser Day MILANO, Istituto Stomatologico Italiano

XI Simposio AIO29 - 30 novembreSessione Igienisti DentaliCAGLIARI, T Hotel

AIDI MARCHE30 novembreCorso RegionaleANCONA, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ancona

XXII Congresso SIO7 - 8 febbraio 2014Sessione Igienisti DentaliMILANO, ATAhotel Expo Fiera

corsi aidi 2013-4In data 11 e 12 ottobre 2013 si è tenuto a Rimini il 33° Memorial Biaggi Associazio-ne Amici di Brugg per assistenti ed igie-nisti dentali, all’interno del Corso gratuito Fondazione Castagnola. Le due giornate di lavoro hanno ospitato una delegazione del CLID dell’Università degli Studi di Varese, cappeggiata dal professor Luca Levrini, che ha proposto un programma culturale intito-lato “Nuove Tecnologie e Tematiche”; come ogni anno l’evento ha radunato un numero-so gruppo di iscritti molto interessati e par-tecipativi rispetto alle proposte scientifiche presentate. In particolare il professor Levrini, oltre a introdurre tutti i lavori, si è occupato di smalto dentale e di come è possibile allinea-re i denti in modo estetico; nella prima parte ha affiancato il dottor Abbate, il quale si è speso in due interventi relativi alla conser-vazione dello smalto, proponendo l’utilizzo di un nuovo spray mucoadesivo a base di bi-carbonato. In seconda battuta la dottoressa Gangale e la dottoressa Margherini si sono occupate di relazione operatore-paziente e come le emozioni giochino un ruolo fonda-mentale nello sviluppo di questa dinamica; le stesse si sono poi occupate di un grande intervento denominato “Far comprendere ai giovani il bene della salute” insieme al dot-tor Ballestrin e alla dottoressa Belotti, in cui sono stati protagonisti temi delicati quali abi-tudine al fumo di sigaretta, abuso di alcool e droga, comportamenti sessuali a rischio e disturbi alimentari, accompagnati da dati significativi e presentazioni video. Il pro-gramma si è poi declinato nello sviluppo dei problemi posturali e come le ottiche ingran-denti siano un valido strumento di supporto per l’operatore dentale grazie al contributo della dottoressa Comi che ha proposto an-

33° memorial biaggi rimini, 11 e 12 ottobre 2013

che vari esercizi per prevenire ed alleviare i disturbi muscolo-scheletrici. La prima gior-nata si è conclusa con il dottor Ballestrin che ha illustrato le potenzialità della tecnica CAD-CAM e la scannerizzazione endorale. La seconda parte di lavoro ha visto la dotto-ressa Crosti impegnata nel proporre nuove tecnologie per l’igiene interdentale con l’or-mai affermato programma “Feel to teach” e si è spesa anche nell’approfondimento della tematica dello sbiancamento dentale insie-me alla dottoressa Boldi, la quale oltre a de-dicarsi in un ulteriore intervento sul laser, ha rimarcato il valore del lavoro in team da par-te delle figure professionali presenti quali l’igienista dentale e l’assistente alla poltrona. Nel complesso le giornate sono state un’in-teressante occasione per approfondire te-matiche nuove grazie all’ospitalità del dottor Perrini e del dottor Solimei, i quali hanno reso l’atmosfera adatta al sereno confronto e scambio di visioni, nella meravigliosa cor-nice di una Rimini soleggiata. Al prossimo appuntamento!

Martina Gangale

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