“LA LINEA SOTTILE”

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“LA LINEA SOTTILE” Un film di Nina Mimica e Paola Sangiovanni Soggetto e sceneggiatura di Augusta Eniti, Nina Mimica, Paola Sangiovanni Film documentario, durata 80’ Versione originale: italiano e bosniaco Un ex-militare in missione di pace. Una donna sopravvissuta alle violenze di guerra. Somalia, ex-Jugoslavia, due guerre diverse, due storie apparentemente inconciliabili, attraversate da un’unica linea sottile. Seguendola s’incontrano i nessi che legano la violenza sulle donne e i riti patriarcali delle comunità militari, fino a scorgere le profonde radici culturali della violenza. UNA PRODUZIONE

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“LA LINEA SOTTILE” Un film di Nina Mimica e Paola Sangiovanni

Soggetto e sceneggiatura di Augusta Eniti, Nina Mimica, Paola Sangiovanni

Film documentario, durata 80’ Versione originale: italiano e bosniaco

Un ex-militare in missione di pace. Una donna sopravvissuta alle violenze di guerra. Somalia, ex-Jugoslavia, due guerre diverse, due storie apparentemente inconciliabili, attraversate da un’unica linea sottile. Seguendola s’incontrano i nessi che legano la violenza sulle donne e i riti patriarcali delle comunità militari, fino a scorgere le profonde radici culturali della violenza.

UNA PRODUZIONE

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Sinossi Due storie si intrecciano, narrano di due guerre dei primi anni Novanta da due diversi punti di vista, quello di Bakira, una donna bosniaca sopravvissuta alle violenze della guerra nella ex-Jugoslavia e quello di Michele, un ex soldato italiano di una missione internazionale di pace in Somalia, il cui contingente è stato responsabile di violenze contro la popolazione civile. È la narrazione di un inesausto viaggio in fieri verso la consapevolezza del male e dell'umana capacità di generarlo.

Le storie

Michele, Somalia 1992 –1995 Michele è un uomo italiano, oggi quarantenne, che ha partecipato come militare di leva all’operazione umanitaria dell’ONU in Somalia tra il 1992 e il ’94. Immagini e memorie delle missioni in Somalia continuano da anni ad affacciarsi a tratti alla sua mente, vivide come il presente. In modo particolare quelle delle violenze sui civili somali, di cui è testimone e protagonista, coinvolto anch’egli nelle dinamiche del gruppo. All'epoca Michele è tornato a casa, ai suoi affetti, abitando lo stesso corpo che ha usato come un’arma in un paese lontano, ma la consapevolezza è stata un percorso lento di anni ed è tutt'ora in atto e si svolge sotto i nostri occhi, un lento passaggio dall'incapacità di vedere la differenza tra la foto di un bel tramonto nella savana somala e la foto della tortura nei confronti di un animale o di un essere umano. Nel suo viaggio Michele incontra per la prima volta Andrea, anche lui soldato di pace in Somalia a vent'anni. Testimone e protagonista di violenze sui civili, narra dello stupro di gruppo di una ragazza somala. Da allora è tormentato da incubi ricorrenti che non lo lasciano dormire. Alla vita quotidiana di Michele, alle immagini dei suoi incontri, si mescolano immagini e suoni di repertorio che costruiscono attorno alle sue parole un solido e visuale spazio narrativo, come in una soggettiva del ricordo. Si tratta di sequenze e foto di diversa provenienza, alcune girate dai soldati del contingente italiano, altre dall’operatore Miran Hrovatin nel ’94, pochi giorni prima di essere ucciso a Mogadiscio con Ilaria Alpi. Il racconto di Michele ci introduce in quel complesso mondo di regole e riti, di meccanismi del potere, di forme di aggregazione della virile comunità militare, di costruzione di un certo tipo di mascolinità che pur nella complessità, hanno la capacità di connettersi alla radice della costruzione della violenza. Bakira, Ex Jugoslavia 1991- 1995 Nel 1993, Bakira rompe il silenzio e i pregiudizi sociali raccontando ai media la violenza sessuale che ha subito durante la guerra in corso nella ex Yugoslavia. Sotto gli occhi increduli dell’Occidente si scoprono gli stupri di massa e i campi di gravidanza forzati, usati come strumenti di pulizia etnica. Il culmine della violenza sessuale è in Bosnia: 50.000 vittime di stupro, delle quali l'80% sono, come Bakira, donne musulmane stuprate dagli aggressori serbi. Bakira è una delle prime donne bosniache che ha osato testimoniare davanti all’International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia (ITCY), e per questo hanno cercato di ucciderla, ma lei non si è lasciata intimidire. Oggi, a 18 anni dalla fine della guerra, continua a dare la caccia ai violentatori - alcuni di loro oggi uomini stimati.

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Scomoda e troppo rumorosa per i politici bosniaci che preferiscono osservarla in silenzio, Bakira aiuta altre vittime a rintracciare i loro stupratori. Una volta individuati, le donne partono in missione: si appostano clandestinamente sotto le case dei criminali di guerra, osservano le loro mosse, a volte per giorni, e li fotografano in segreto, così che il Tribunale di Sarajevo, inefficiente e lento, possa avere le prove della loro presenza sul territorio bosniaco e chiamarli in giudizio. Accompagniamo Bakira in una di queste missioni fotografiche: sfida, disperazione, coraggio folle di Bakira nell’addentrarsi nelle regioni della Bosnia, dove gli indiziati dello stupro ancora oggi girano armati, protetti da una comunità omertosa.... Un viaggio in macchina da Sarajevo verso Visegrad, la cittadina degli orrori e del genocidio taciuto, dove Bakira è stata ripetutamente violentata durante la guerra. Ma Bakira sta facendo anche un altro difficile viaggio: quello interiore, narrativo ed emotivo, lungo una linea fin troppo sottile che divide la sete di giustizia dalla sete di vendetta. Un viaggio verso gli inferi della Bosnia e dell'animo umano.

Materiali d’archivio

Oltre alle sequenze realizzate in fase di ripresa, il film si avvale di materiali d’archivio rari e in alcuni casi inediti. Il materiale d’archivio ha la capacità di creare nel film “contesti” con forti connotazioni cinematografiche, in grado di riportare lo spettatore al clima proprio dei conflitti che il film racconta. Tra i materiali d’archivio, i “girati” prodotti in Somalia dal cameraman Miran Hrovatin, ucciso, come noto, assieme alla giornalista Ilaria Alpi a Mogadiscio nel 1994: un modo di rara carica umana e sensibile empatia per raccontare la guerra attraverso le immagini.

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Bio-filmografia delle registe

Nina Mimica Nina Mimica, nata in Croazia, diplomata in Letteratura comparata all’Università di Lettere e Filosofia a Zagabria, e in Regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Lavora come regista e sceneggiatrice in cinema, TV e pubblicità in Italia, Croazia e Brasile. Ha insegnato regia e sceneggiatura presso Universita Arhuus, Film and media studies (Danimarca), Accademia di Belle Arti, Siracusa (Italia), ONU Projeto Cantagalo, Rio (Brasile), Kino Klub Split (Croazia). I suoi cortometraggi hanno ottenuto molti riconoscimenti, tra cui la candidatura italiana all’Oscar nel 1996 con "Open House", e al Golden Globe nel 1998 con "La guerra è finita". Nel 2005 gira il suo primo lungometraggio "Mathilde" con Jeremy Irons, coprodotto da Italia, Inghilterra, Germania e Spagna. Pubblica il romanzo "Vivere fa solletico" con Einaudi nel 2011.

Paola Sangiovanni Nata a Roma nel 1965, è laureata in Storia e critica del cinema e ha lavorato per molti anni come aiuto regista e script supervisor in produzioni italiane e internazionali. È tra i fondatori della Scuola d'Arte Cinematografica Gian Maria Volonté. Ha diretto diversi documentari tra cui “Ragazze la vita trema” (2009), presentato al Festival Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia e in numerosi festival internazionali, e

“Staffette” (2006), per Rai3 e History Channel. Tra i suoi ambiti di ricerca artistica: identità, memoria, consapevolezza di genere.

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Commenti delle registe

Nina Mimica Preparando il documentario e tentando di comprendere le cause ed effetti della violenza con la mia protagonista Bakira, credevo che i nostri giri per gli orrori della Bosnia post-bellica fossero un vero viaggio nel Cuore di Tenebra. Però è stato il viaggio di ritorno, quello verso la luce, il più duro: come continuare a vivere con gli orrori conficcati nella memoria? Il coraggio, l’ostinazione, la testardaggine e le contraddizioni di Bakira per me sono stati una lezione di vita. Paola Sangiovanni Due cose mi hanno colpito di più nel viaggio impervio di questo film. Una ne è alla base, e cioè quanto sentissimo forte, Augusta, Nina ed io, l'urgenza di parlare della violenza - sopraffazione del più forte, guerra, violenza sessuale contro le donne - che ci ha portato a cercare di acchiappare i significati profondi che la sottendono al di là dei fatti, l'urgenza di mettere in moto una ricerca che fosse capace di connettere sistemi di (dis)valori in contesti diversi. L'altra è la dinamicità della vita interiore dei nostri protagonisti, Michele e Bakira, che si è svolta sotto i nostri occhi tra il primo incontro di ricerca e l'ultimo di realizzazione del film. Di come la violenza sia ancora, seppure in prospettive opposte, così potente e agente nelle loro vite, come un moto perpetuo, anche di mutamento. Li abbiamo costretti ad un ulteriore viaggio dentro se stessi, al processo attraverso il quale l’esperienza della violenza diventa dicibile. Dentro questo processo, cercando le parole cinematografiche per dirlo, mi si è rivelato in che misura quello che stavamo indagando mi fosse prossimo e tanti echi gli hanno risposto dalla cultura della mia società "in pace".

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Le case di produzione

DocLab Da quindici anni DocLab è una delle principali case di produzioni di factual e documentari in Italia. Fondata da Marco Visalberghi, ha costruito una solida rete di rapporti con i maggiori broadcaster italiani e con le migliori emittenti internazionali, come Discovery Channel, WDR, ARTE, BBC e National Geographic. Tra le sue produzioni, molti documentari di respiro internazionale come Excellent Cadavers di Marco Turco per la BBC, RAI TRE e FRANCE 2, A Matter of Colour per Arte e SBS, o il più recente Inside Costa Concordia: Voices of Disaster, il documentario più visto sulla pay tv italiana, in onda con Nat Geo International in 163 paesi. Negli ultimi anni sono numerosi anche i documentari presentati nei principali festival e distribuiti nei circuiti cinematografici. Tra questi Sfiorando il Muro (Venezia, 2012), Sacro GRA di Gianfranco Rosi, vincitore del Leone d’Oro nel 2013, Io sto con la sposa (Venezia, 2014) e il Nastro d’Argento 2015 Triangle di Costanza Quatriglio. Altreforme Produce documentari di creazione in ambito artistico e culturale. Negli ultimi anni ha ideato e scritto una serie in animazione dedicata all’arte prodotta da RAI 3 e Rai Fiction. Il pilota, dedicato a Picasso, è stato presentato a Cannes ed è stato candidato nella categoria Migliore Film Educativo e Sociale al Pulcinella Awards 2007. Il format di 39 puntate, coprodotto internazionalmente, va in onda sui canali educational della RAI. Sempre per RAI 3 ha prodotto una serie di documentari su artisti, poeti, scrittori: Francesco Altan, Novella Cantarutti, Luciano Fabro, Massimo Gerardi e Claudio Magris e un film documentario dal titolo “Segni particolari nessuno”, dedicato al poeta Federico Tavan. Ha inoltre realizzato un booktrailer “Cadavere squisito” per l'omonimo romanzo di Luigi Carletti edito da Mondadori, vincitore del Premio del pubblico “RECREA” al festival Cortinametraggio 2014 e un videoclip “Luciano Berio. Sequenza XI” per il chitarrista Andrea Monarca. Kinematograf Fondata nel 1999, ha fino al 2008 come principale attività la distribuzione cinematografica. Successivamente si dedica alla produzione, rivolta a tutte le forme di cinema e audiovisivo: lungometraggi, corti, documentari, animazioni e serie per la tv e il web. Spesso impegnata in coproduzioni internazionali o in partenariato con importanti ONG, l’obiettivo principale della società è quello di concepire e produrre progetti di rilevanza sociale, artisticamente innovativi e provocatori, in grado di lasciare un segno a livello mondiale.

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CREDITI

regia NINA MIMICA, PAOLA SANGIOVANNI soggetto e sceneggiatura AUGUSTA ENITI, NINA MIMICA, PAOLA SANGIOVANNI con MICHELE PATRUNO, BAKIRA HASEČIĆ,

ANDREA EVANGELISTI montaggio ILARIA FRAIOLI a.m.c. musiche DAMIR AVDIĆ fotografia ELEONORA PATRIARCA a.i.t.r., FARIS DOBRAČA suono in presa diretta MAXIMILIEN GOBIET, ALMIR STOVRAG montaggio del suono e mix MARZIA CORDÒ, DANIELA BASSANI,

STEFANO GROSSO, GIANCARLO RUTIGLIANO

Conforming, color, titoli MAURO VICENTINI Coordinamento post ELEONORA MARINO produttori esecutivi ROBERTA BALLARINI, LUCA RICCIARDI prodotto da AUGUSTA ENITI, MARCO VISALBERGHI, DIJANA

MLAĐENOVIĆ in collaborazione con VIDEOMANTE, BHT, VIDEOEST una produzione ALTREFORME, DOCLAB, KINEMATOGRAF con RAI CINEMA

INFORMAZIONI TECNICHE Genere: documentario Durata: 80’ Anno di produzione: 2015 Nazionalità: coproduzione Italia-Croazia Formato: Full HD Lingua: italiano e bosniaco Sottotitoli: inglese Supporto di proiezione: DCP, Blu-Ray

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CON IL PATROCINIO DI

UNA CO-PRODUZIONE ITALO-CROATA

BROADCASTER

CON IL SOSTEGNO DI

DISTRIBUITO DA

CONTATTI

Producer: Luca Ricciardi Via Della Giuliana, 66 - 00195 Roma

mob. +39 333 2469714 - tel. +39 06 37518267 - mail: [email protected]

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