Download - a piedi Visita della città - VISITFLANDERS · Centro di informazioni turistiche T. +32 9 266 56 60 – [email protected] Orari di apertura: 9.30 > 16.30 (15/10 > 14/03) 9.30 > 18.30

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DUIVELSTEEN

ST-BAAFSKATHEDRAAL

ST-MICHIELSKERK

GRAVENSTEEN

ST-JACOBSKERK

ST-NIKLAASKERK

STADSHAL

BELFORT

GRASLEI

GRAVENSTEEN

VRIJDAGMARKT

SINT-PIETERS

PLEIN

KOUTER PORTUSGANDA

ZUID

TORENS

La nostra passeggiata inizia a Sint-Veerleplein , all’ombra dell’imponente Castello dei Conti . In nessun’altra parte del mondo potrete trovare una fortezza così maestosa in un centro storico. Chi visita Gent senza entrare in questo castello costruito nel 1180 merita di essere sottoposto agli strumenti di tortura visitabili all’interno: lo schiacciapollici, le prigioni sotterranee o addirittura la ghigliottina (utilizzata l’ultima volta nel 1861).

Dove vi trovate ora, un tempo i polli del Conte razzolavano liberi. Il pollaio era stato rimosso da molto tempo quando il Vecchio mercato del pesce aprì i battenti qui nel 1689 con il suo bellissimo ingresso. Nettuno, collocato in alto sulla porta d’accesso, fa la guardia con il suo tridente d’oro, affiancato dal fiume Schelda (principio maschile) e dal fiume Lys (principio femminile).

A meno che non siate già andati al Centro di informazioni turistiche Visit Gent, vi invitiamo a non rimandare oltre! Potete ‘navigare’ sulla postazione multimediale con innovati-va tecnologia touch screen progettata da Arne Quinze oppure farvi intrattenere dallo staff!

Ma continuiamo la passeggiata. Lasciamoci alle spalle il vecchio mercato del pesce e (per il momento) diamo un’ultima occhiata al Castello dei Conti. Svoltiamo a sinistra e attraversiamo il ponte sul fiume Lieve. Nel XIII secolo fu il primo collegamento artificiale tra la città e il Mare del Nord ed era quindi di enorme importanza economica. Oggi viene utilizzato solamente per escursioni turistiche in barca, per il canottaggio e per osservare maestosi uccelli acquatici.

A sinistra, nella fila di case lungo il corso d’acqua, noterete l’unica parete in legno rimasta di tutta la città. Poco più avanti, dall’altro lato della strada, si trovano le ‘De Gekroonde Hoofden’ (le teste coronate) che vegliano sul passaggio nell’aldilà. Carlo V è il terzo in basso a sinistra. Continuando dritto, si giunge nella via degli antiquari di Gent, ma noi adesso svolteremo a sinistra.

Jan Breydelstraat pullula di altri bei ristoranti, caffè all’aperto nascosti (alla vostra destra!) e negozi di anticaglie ‘divini’. A metà della strada potete fermarvi a godere un attimo di pura beatitudine: il piccolo parco Appelbrugparkje , è una delle molte gemme nascoste della città. Di fronte si trova il Design museum Gent , che ospita un’incomparabile collezione permanente, oltre a mostre di respiro internazionale. Solo l’enorme vaso nel cortile, che è alto diversi metri, merita una visita!

Ma il meglio deve ancora venire... Soltanto pochi metri più avanti si trovano Graslei e Korenlei che nell’XI secolo costituirono insieme il primo porto commerciale di Gent. Gli edifici sulla sponda destra e sinistra del fiume Lys sono unici nella loro bellezza senza tempo. In molte guide turistiche,

a ragione, questo luogo è definito come uno dei panorami urbani più suggestivi d’Europa. È anche il punto di incontro preferito dagli abitanti di Gent, i pendolari, gli studenti e i turisti per godersi il sole e stare in compagnia..

Cerchiamo di resistere alla tentazione (oppure no e quindi fate una sosta!). Rimaniamo su Korenlei e dirigiamoci verso la scalinata, sul Ponte di san Michele Soltanto da qui si riesce a cogliere con un solo sguardo tutta la vecchia Gent. Fermatevi un attimo e cercate di imprimere questa immagine nella vostra memoria... o perlomeno in quella della vostra macchina fotografica.

La torre della chiesa di san Michele , vicina al ponte, doveva essere alta 138 metri, ma non fu mai completata. I progetti erano eccessivamente megalomani e mancarono i soldi necessari a portare a termine i lavori. Lungo la sponda, dietro la chiesa, si erge il Pand . Questo ex convento ed ospedale è oggi proprietà dell’Università di Gent ed è utilizzato come centro culturale e per congressi.Adesso che le abbiamo fotografate, possiamo procedere e ammirare le tre torri da vicino. Camminiamo verso la prima torre, quella della Chiesa di san Nicola ,

Le principali attrazioni di GentQuesta breve passeggiata vi condurrà per le vie del

centro storico della città di Gent, alla scoperta degli

edifici più interessanti, regalandovi un assaggio delle

numerose delizie che la città offre. Consideratelo un

antipasto... gustatelo appieno, ma non rinunciate alla

tentazione di prenderne ancora!

costruita nel XIII secolo in stile gotico della Schelda con pietre blu della regione di Tournai. Alla vostra destra potete vedere Veldstraat, dove si susseguono le principali catene di negozi. Il Korenmarkt (il mercato del grano), restaurato recentemente con il palazzo che un tempo ospitava l’Ufficio postale, appare come una grande terrazza. A sinistra della chiesa noterete il Klein Turkije (piccola Turchia), forse l’unico locale notturno del mondo con innumerevoli abbaini e timpani dentati medievali. Questa è stata la prima via lastricata in una città piena di sporche stradine sterrate. La strada è stata costruita traendo spunto dalle storie dei crociati che facevano ritorno dalla Terra Santa, allora comunemente chiamata Turchia.Oggi conduce al Municipio aperto in Emile Braunplein. Il municipio è una delle nuove attrazioni architettoniche di Gent i cui tratti più ragguardevoli includono la struttura del tetto e l’uso di vetro, legno e cemento. C’è inoltre uno spazio per concerti, spettacoli di danza e mercatini. Scoprite il frizzante locale Belfort Stadscafé & Restaurant che si trova nel seminterrato del municipio. Alle opere d’arte qui presenti - le sculture di Minne e l’orologio di Mathildis – è stata data una nuova collocazione.

VISIT GENTCentro di informazioni turisticheSint-Veerleplein 5 – 9000 GentT. +32 9 266 56 60www.visitgent.be – [email protected]

Orari di apertura:

9.30 > 16.30 (15/10 > 14/03)

9.30 > 18.30 (15/03 > 14/10)

EDIZIONE A CURA DI : Annelies Storms, assessore alla Cultura, Turismo ed

Eventi. Stadhuis, Botermarkt 1, 9000 Gent.

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Visita della cittàa piedi

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OUD JUSTITIEPALEIS

ST-BAAFSKATHEDRAAL

ST-NIKLAASKERK

STADSHAL

ST-MICHIELSKERK

GRAVENSTEEN

ST-JACOBSKERK

BELFORT

Vale inoltre la pena di ricordare la Metselaarshuis , (la casa della corporazione dei muratori), un mix (controverso) di antico e moderno all’angolo di Sint-Niklaasstraat. La facciata di questo edificio del XVI secolo è stata a lungo nascosta dietro le case popolari costruite senza un piano preciso. La casa era così ben nascosta che sul Graslei ne è stata costruita una copia esatta per l’esposizione universale del 1913! Se guardate in alto, nella parte superiore della facciata ci sono sei curiosi diavoletti che sembrano danzare tutto intorno: i Mori danzanti.

La seconda torre più alta dello skyline di Gent, nota in tutto il mondo, è la Torre campanaria , dalla cui cima l’imponente dragone veglia sugli abitanti della città e difende i loro diritti di libertà, acquisiti nel 1180. Fino al 1869, assieme alle guardie cittadine, il dragone controllava la città dall’alto per avvistare gli invasori oppure, più probabilmente, i devastanti incendi. Le campane che venivano suonate per dare l’allarme tacciono da molto tempo, mentre il carillon spesso ci delizia con meravigliose melodie. Dal 1999 la Torre campanaria è inserita nell’elenco dei monumenti protetti dichiarati ‘Patrimonio dell’umanità’ dall’UNESCO.

Se la Torre campanaria simboleggia il potere temprale, la torre della Cattedrale di san Bavone simboleggia la grazia divina.

La cattedrale di san Bavone un tempo altro non era che una piccola chiesetta parrocchiale. Oggi ben poco rimane della cappella che è stata consacrata nel 942. Le vestigia più antiche sono due navate romaniche della cripta che risalgono al 1150. Nel 1559, quando fu creata la diocesi di Gent, la chiesa divenne automaticamente una cattedrale (dal latino ‘cathedra’, ossia ‘sede vescovile’). A causa di lavori di restauro che dureranno cinque anni, nella cattedrale saranno presenti delle impalcature.

La cattedrale non solo ospita decine di tesori artistici, ma racchiude il capolavoro della storia dell’arte fiamminga: L’Adorazione dell’Agnello mistico dei fratelli Van Eyck. Uno dei pannelli di questa bellissima pala d’altare, i ‘Giudici integri’, fu rubato nel 1934. Detective improvvisati e cacciatori di opere d’arte lo cercano incessantemente da allora... Il capolavoro sarà restaurato in diverse fasi, ma due terzi dell’originale saranno ancora aperti al pubblico.

Dalla cima del Teatro civico , il dio Apollo, accompagnato dalle sue muse, contempla questa piazza magnificamente ristrutturata. L’acqua sgorga dalla fontana, mentre la birra scorre abbondante tra i tavolini all’aperto dei numerosi e graziosi bar che si affacciano sulla piazza.

Gustiamo il tipico trambusto cittadino per un altro minuto e quindi svoltiamo nella Biezekapelstraat, a sinistra davanti alla cattedrale. Dopo meno di cinquanta metri in questa via, tutti i rumori vi sembreranno scomparsi. Ma con un po’ di fortuna, sarete deliziati da una magnifica melodia proveniente da una delle finestre, come se un musicista nascosto accompagnasse i vostri passi con una colonna sonora incantevole. In realtà quello che sentite sono gli studenti del conservatorio che si trova nel Sikkel .

Questo palazzo, con le due torrette e il pozzo privato, apparteneva chiaramente a una famiglia molto agiata. Non dimentichiamo che nel XV secolo Gent aveva solo cinque pozzi per i suoi 65.000 abitanti!

Continuando la nostra visita, passiamo sotto il contrafforte in legno (non una passerella pedonale!) e giungiamo in quella che un tempo era la via principale: se girate a destra, arriverete direttamente al porto sulla Schelda, mentre se andate a sinistra giungerete a Hoogpoort e quindi al fiume Lys. Scegliamo la seconda strada e passiamo davanti al Sikkel (con il suo spegnitoio) mentre ci dirigiamo all’incrocio con Belfortstraat.

Di fronte al Sint-Jorishof un antico albergo dove Maria di Borgogna soggiornò nel 1477, si può ammirare l’imponente Municipio . Noterete immediatamente due (dei suoi molteplici) stili architettonici: a destra il gotico fiammingo dell’inizio del XVI secolo, a sinistra il più tardo stile rinascimentale italiano. L’interno del Municipio è testimone di oltre 600 anni di storia. Le visite guidate sono disponibili da maggio fino alla fine di settembre.

Giriamo a destra in Belfortstraat, superiamo il commissariato di polizia di Gent (divenuto famoso grazie a una popolare serie televisiva belga, i Flikken) e dirigiamoci verso la Chiesa di Sint Jacobs (San Giacomo) . Questo è il cuore delle Feste di Gent, un festival di dieci giorni che si tiene ogni anno a luglio. Però nel Vlasmarkt si fa festa ogni giorno (o meglio: ogni notte). Al mercato delle pulci di san Giacomo il venerdì, il sabato e la domenica troverete il regalo perfetto da portare a casa.

Camminiamo lungo la facciata della chiesa e arriviamo al ‘palo totem’, un monumento che rende omaggio al cantante popolare del XIX secolo Karel Waeri realizzato da Walter De Buck, scultore e cantante, nonché uno dei padri fondatori delle Feste di Gent.Dopo aver guardato il cantante negli occhi, svoltiamo a sinistra verso Vrijdagmarkt (Mercato del venerdì) . Per secoli questo è stato il centro della vita pubblica e sociale di Gent: è qui che si accoglieva la famiglia reale, che venivano celebrate le feste e risolte le controversie. Al centro della piazza, Jacob van Artevelde punta il dito verso l’Inghilterra, per l’eternità. Grazie alla sua scelta opportunistica di sostenere il re d’Inghilterra, nel XIV secolo Gent riuscì a mantenersi principalmente neutrale e a continuare a prosperare durante la Guerra dei Cent’anni. Grazie al cosiddetto ‘Saggio di Gent’, l’industria tessile si sviluppò come mai era accaduto in passato. Dopo quasi 700 anni dal suo assassinio, ordito dai suoi rivali, Gent è ancora

oggi chiamata ‘la città di Artevelde’. È possibile lasciare il Vrijdagmarkt percorrendo diverse vie e viali. Noi scegliamo la Meerseniersstraat. Dal ponte Zuivelbrug, che attraversa il fiume Lys, si può vedere sulla sinistra Dulle Griet (Margherita la pazza) , un impressionante cannone di ghisa che non è stato mai spostato da 425 anni e non ha mai sparato un colpo. Il suo color ruggine è originale.

Attraversato questo ponte si esce dalla ‘kuip’ (vasca) per entrare nel Gravensgrond, il ‘territorio dei Conti’: questa zona era in origine proprietà del conte e non faceva parte della città.

Vi troverete subito di fronte la bellissima facciata decorata con i bassorilievi dei Sei lavori della Misericordia. Sei? Sì, avete capito bene. Gli storici sono man mano giunti alla conclusione che doveva essercene un settimo, ovvero il becchino, che non è stato raffigurato perché rievoca ricordi troppo tristi. Placare i morsi della fame non è un problema, visto che proprio qui si trova un rinomato negozietto che abbonda di specialità tipiche di Gent.

Oppure potete dirigervi verso il Patershol un quartiere autenticamente popolare, con un altrettanto autentico piano stradale medievale, che è diventato il cuore gastronomico della città. Ma se siete amanti della buona tavola, potete anche girare a destra sulla Oudburg, una delle vie più variopinte della città, dove convivono molte culture e nazionalità diverse.

Purtroppo non possiamo andare in entrambe le direzioni. Svoltiamo invece a sinistra e proseguiamo su Kraanlei fino alla Casa di Alijn . L’invitante entrata ci conduce a un tranquillo cortile. Si tratta di un luogo di culto, costruito per espiare l’uccisione di Hendrik e Seger Alijn, in seguito utilizzato come rifugio per le donne in difficoltà. Attualmente ospita il museo del folclore che stimola l’immaginazione di giovani e meno giovani.

Continuiamo in direzione di Sint Veerleplein, oltrepassando un ristorante indiano che funziona anche da sauna (!) e ci fermiamo un attimo di fronte alla Waterhuis aan der Bierkant. Vi stupisce questo nome che letteralmente significa ‘Casa sull’acqua dalla parte della birra’? La casa fu davvero costruita sull’acqua e in passato tutto il vino e la birra venivano scaricati proprio qui sulle rive. Vi sentite osservati? Niente paura: è soltanto il Manneken Pis di Gent che dall’alto del suo piedistallo osserva tutti i passanti.

Guardando a sinistra, oltre il ponte, potete ammirare uno scorcio del Mercato della carne che offre tutte le specialità tipiche delle Fiandre orientali, dal prosciutto di Gent ai cuberdon. Per la tipica senape di Gent originale bisogna invece attraversare la piazza fino al negozio di alimentari Tierenteyn, famoso per la sua senape piccante preparata ancora oggi direttamente in bottega. Lo sapevate che secondo Carlo V il prosciutto si gusta veramente solo se accompagnato dalla senape?

Per ulteriori informazioni

visitate www.visitgent.be oppure contattate l’Ufficio del Turismo al numero +32 9 266 56 60