LA VOCE 1-2004

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http://www.sicilykult.it Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! Numero 1Febbraio 2004 In questo numero L’Angolo della posta Pag. 2 Il Natale dell‟associazione Antinori Pag. 13 Cianciana 2000, girone d‟andata di Alfonso Salamone Pag. 3 Due racconti di Agostino D‟Ascoli Pag. 13 Aspettando la Settimana Santa di Eugenio Giannone Pag. 4 Le Suore della Beata Vergine - Don Salvato- re Fiore, vice parroco di Cianciana Pag. 14 An Englishman in Cianciana di Dave Justice Pag. 5 L‟economia di Cianciana fra il „700 e „800 Pag. 15 La gente di Cianciana, la diaspora… di Fausto De Michele Pag. 6 Il movimento per la vita Pag. 16 Case in festa - Il salotto della poesia Pag. 8 Il pittore Giuseppe Bartolomeo Pag. 17 Nuova sede C.G.I.L. - presentazione volume Non si passa Pag. 10 Lu Marranzanu di Eugenio Pupello Pag. 18 Storie ribelli di zolfare siciliane di Salvatore Di Marco Pag. 10 Notizie dall‟anagrafe Pag. 19 Intervista ad Alfonso Abella Pag. 11 Sostenitori- Ricette della nostra cucina Pag. 20 Cantiere, 9 settembre 1954 RICORDIAMO A CHI NON L’AVESSE FATTO DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO PER L’ANNO 2004 LA GENTE DI CIANCIANA, LA DIASPORA, IL DESTINO E LE SUE IRONIE DI FAUSTO DE MICHELE PRESENTAZIONE DEL VOLUME NON SI PASSA DI MONICA E EUGENIO GIANNONE IL PITTORE GIUSEPPE BARTOLOMEO LU MARRANZANU DI EUGENIO PUPELLO

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E' un giornalino di paese trimestrale.

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Page 1: LA VOCE 1-2004

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Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana!

Numero 1– Febbraio 2004

In questo numero

L’Angolo della posta Pag. 2 Il Natale dell‟associazione Antinori Pag. 13

Cianciana 2000, girone d‟andata di Alfonso Salamone Pag. 3 Due racconti di Agostino D‟Ascoli Pag. 13

Aspettando la Settimana Santa di Eugenio Giannone Pag. 4 Le Suore della Beata Vergine - Don Salvato-

re Fiore, vice parroco di Cianciana

Pag. 14

An Englishman in Cianciana di Dave Justice Pag. 5 L‟economia di Cianciana fra il „700 e „800 Pag. 15

La gente di Cianciana, la diaspora… di Fausto De Michele Pag. 6 Il movimento per la vita Pag. 16

Case in festa - Il salotto della poesia Pag. 8 Il pittore Giuseppe Bartolomeo Pag. 17

Nuova sede C.G.I.L. - presentazione volume Non si passa Pag. 10 Lu Marranzanu di Eugenio Pupello Pag. 18

Storie ribelli di zolfare siciliane di Salvatore Di Marco Pag. 10 Notizie dall‟anagrafe Pag. 19

Intervista ad Alfonso Abella Pag. 11 Sostenitori- Ricette della nostra cucina Pag. 20

Cantiere, 9 settembre 1954

RICORDIAMO A CHI NON L’AVESSE FATTO DI RINNOVARE

L’ABBONAMENTO PER L’ANNO 2004

LA GENTE DI CIANCIANA, LA DIASPORA, IL DESTINO E LE SUE

IRONIE DI FAUSTO DE MICHELE

PRESENTAZIONE DEL VOLUME NON SI PASSA DI MONICA E

EUGENIO GIANNONE

IL PITTORE GIUSEPPE BARTOLOMEO

LU MARRANZANU DI EUGENIO PUPELLO

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Numero 1 – Febbraio 2004 La Voce di Cianciana

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La Voce di Cianciana

Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Cul-turale “Sicily Kult” di Cianciana.

Anno IV, numero 1- Febbraio 2004 Direttore Responsabile: Enzo Minio

Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto

Progetto grafico e fotografia:

Filippo Mattaliano-Studio immagine

Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Bina Vaiana. Direzione e Redazione: via Cavour, 3

92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987462

E-mail Se volete inviarci un messaggio via e-mail, telefonate al numero di telefono in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo.

Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: (vedi pagina 16)

Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001.

Spedizione a regime libero. Autorizza-zione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commer-ciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firma-ti, non rispecchia necessariamente l’opinione del gior-nale. Gli autori che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la re-sponsabilità. © Copyright 2004 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riprodu-zione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

Da Palermo (29 dicembre 2003) -Caro Salvatore, è sempre con la

stessa trepidazione che leggo “La Voce di Cianciana”, il giornalino

che unisce in un unico abbraccio tutti coloro che per motivi di lavo-

ro sono costretti a stare lontani dal proprio paese natìo. Ogni qual-

volta mi giunge “La Voce di Cianciana”, lo conservo momentanea-

mente, e la sera, quando tutto attorno a me è silenzio, inizio la sua

lettura. Solo nel silenzio, ritorno più facilmente indietro negli anni

della mia fanciullezza per assaporare quei momenti inenarrabili che

da bambino trascorrevo tra le strade sassose di Cianciana e tante

volte il rimpianto di quei momenti, ormai irripetibili, è così forte che

spesso (non mi vergogno a dirlo) mi commuovo. In questo anno che

ormai volge alla fine, voglio salutare tutti gli emigrati che ogni anno

ritornano a Cianciana, ma specialmente tutti coloro che hanno tanta

nostalgia di ritornare, ma che per diversi motivi, ne sono impediti.

Per te un affettuoso abbraccio e… ad majora.

Elio (Pino ) Miceli

Da Montignie sur Sambre-Belgio-Egregio Professore, è con un

gran piacere che rinnovo l'abbonamento al vostro giornale che sem-

pre è aspettato con tanta impazienza. Le presento i miei più sentiti

auguri di buon anno e spero che La Voce di Cianciana continuerà a

tener vivo, ancora per molto tempo, il legame fra tutti noi cianciane-

si dispersi per il mondo.Tante congratulazioni per il nuovo sito

internet www.sicilykult.it. Tutti i ciancianesi ne possono essere fie-

ri.

Distinti saluti. Gabriele Di Chiazza.

Da Pont-à-Celles-Belgio Egregio professore Panepinto, la saluto

con tanta simpatia e la ringrazio per il suo importantissimo impegno

nella redazione della Voce di Cianciana. Devo dire che questo gior-

nale sta bonificando come un vino di alta qualità. Auguriamogli tan-

ti e tanti anni di bella vita. D'altronde, sono felicissimo di poter tra-

scorrere circa due mesi all'anno in Sicilia e auspico ai vostri lettori

di poter approfittare anche loro di tutti i vantaggi che vi sono offerti

avendo una casa a Cianciana o una possibilità d'alloggio a basso

costo per le vacanze. A proposito, propongo la seguente idea alla

redazione della Voce di Cianciana: perchè non pubblicate gli annun-

ci delle case o degli eventuali appartamenti di Cianciana che la gen-

te dell'estero potrebbe affittare per le prossime vacanze ?

Tuttavia, raccomando a chi preferisce spendere molto più dena-

ro quest'estate di andare piuttosto a Taormina o a Venezia o ancora

sulla Costa Amalfitana. Comunque significherebbe privarsi della

splendida spiaggia di Minoa che si trova a 40 minuti di Cianciana in

macchina, delle tante bellezze da vedere già nel solo agrigentino,

della cucina e dei prodotti siciliani e, last but not least, di avere la

possibilità di salutare la famiglia e di ricordarsi le proprie radici.

Salutations à tous et à toutes, Gianni Bartolomeo (nato in Belgio)

Da Casteltermini- (Ag.) Egregio Professor Salvatore Panepinto,

nel complimentarmi con lei, col direttore responsabile e con tutta la

redazione de La Voce per la nobilissima iniziativa culturale a favore

della Comunità ciancianese e dell‟informazione in genere, le comu-

nico che ho avuto il piacere di abbonarmi al giornale. Se è possibile,

desidero ricevere i numeri arretrati. Grazie. La saluto cordialmente

assieme a tutti i suoi collaboratori. Enzo Di Francesco

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Numero 1 - Febbraio 2004 La Voce di Cianciana

Da Aylesbury (Inghilterra) Caro Salvatore, ti scrivo questa breve lettera per complimentarmi con tutti voi dello

staff della Voce di Cianciana per il lodevole impegno di cui siete animati nel tenere il contatto tra noi che per mo-

tivi di lavoro abitiamo lontano e la nostra Cianciana, sempre nna lu cori di „mezzu. Come tu ricorderai, sono emi-

grati in Inghilterra tanti anni fa, quando avevo 20 anni e non ti nascondo che la prima volta che mi sono abbonato,

l‟ho fatto così per curiosità e per rispetto ad un nome che amiamo tanto : Cianciana. Con il passare del tempo,

invece ho apprezzato sempre più il giornale che sta contribuendo tanto ad arricchirmi e a farmi scoprire sempre

più cose nuove del mio paese natìo e della nostra civiltà. Per cui, complimenti e...considerami abbonato a vita.

Gaetano Dizenobbia

Da Rosario (Argentina) Ciao a tutti, finalmente vi trovo, non riuscivo a collegarmi al vostro sito e di conseguen-

za mi risultava impossibile trovarvi e leggervi. Volevo approfittare per salutarvi e ringraziarvi non solo per la pa-

gina che offre tanta e variegata informazione, ma anche per l'invio della Voce di Cianciana che non solo e' un

piacere per me leggere ma anche per i miei alunni che sono anche di origine ciancianese. Dovete sapere che si

parla sempre del vostro giornale e siamo tutti molto ma molto contenti di riceverlo, grazie soprattutto a Eugenio

Giannone e famiglia che sempre mi tiene presente, e mi aiuta cosi' tanto nelle mie cose, quando ho avuto bisogno,

e che anche mi ha introdotto in questo mio piccolo grande amore per Cianciana, per la mia Sicilia. Un grande e

affettuoso salutone dall'Argentina e anche un mega Grazie. Maria Josè Cuffaro

Da Montreal (Canada) Caro professore Panepinto, sono un pensionato a cui piace leggere. Aspetto con ansia

l‟arrivo della Voce di Cianciana per svagarmi e mantenermi in contatto con il mio paese natio che amo tanto. Col-

go questa occasione per salutare tutti i miei parenti ed amici di Cianciana. Vi faccio i migliori complimenti e Vi

saluto con cordialità. Giuseppe Di Stefano

Nonostante Martorana e Alfano (sempre a segno en-

trambi),la stagione 2003-2004 si sta rivelando una gros-

sa delusione. Dopo un avvio stentato, con evidenti ca-

renze offensive ma con una discreta organizzazione di

gioco, sembrava che con l' arrivo dei due bomber si po-

tesse vedere una squadra competitiva e spettacolare.

Tutto l'opposto invece il risultato. Risolto il problema

del gol, visto che i due attaccanti insieme hanno una

media di due gol a partita, sono comparsi i problemi

negli altri reparti, con una difesa che ha cominciato a

fare acqua e il centrocampo incapace di continuare a

esprimere il gioco fatto vedere nelle prime partite.

Purtroppo si sono persi punti preziosi in partite in cui si

era passati in vantaggio, con occasioni per chiudere la

partita non sfruttate,che, puntualmente come accade

spesso nel calcio, venivamo puniti dagli avversari nei

minuti finali dell' incontro.

Tante sono le cause che hanno portato a questa penuria

di risultati, a cominciare dal ruolo del portiere: già sono

stati in quattro ad avvicendarsi tra i pali; infortunatosi il

titolare Alfano(stagione finita ?)non si è trovato ancora

il sostituto per il prosieguo della stagione. La difesa non

ha più un quartetto titolare come la scorsa stagione, un

pò per le squalifiche in cui incappano i titolari,sia per il

regolamento che prevede l' utilizzo contemporaneo di

almeno quattro juniores,che complica i compiti dell'al-

lenatore nello schierare la formazione giusta. Stesso

discorso si può fare per il centrocampo che, nonostante

l' arrivo del veterano riberese Cavalca, continua ad ave-

re problemi nell' impostazione di trame offensive che

possano mettere gli attaccanti in condizioni si segnare.

L' unica nota positiva di questa prima parte di stagione,

è stato il derby con l' Alessandrina,in cui si è visto lo

spettacolo dentro e fuori dal campo, con un gran pubbli-

co che non si vedeva così numeroso dalla fine degli an-

ni ottanta.

La tribuna era gremitissima, i tifosi avevano preparato

striscioni, bandierine,fuochi atificiali e le tifoserie una

accanto all'altra, ma senza diverbi; l'unico duello era a

colpi di cori d'incitazione o di sfotto' a seconda dell'

andamento della partita, con le tifoserie munite di tam-

buri,piatti e trombe.

I giocatori, forse contagiati dall' entusiasmo sugli spalti,

hanno dato vita ad una partita altamente spettacolare

con continui colpi di scena.

I ciancianesi partono all'attacco, ma sono gli alessandri-

ni a passare in vantaggio con un gran gol di Maniscalco.

Martorana ha subito l'occasione per pareggiare, ma sba-

glia il tiro dal dischetto stampandolo sul palo. Prima del

finire del primo tempo un gran tiro dalla distanza di Al-

fano (che aveva colpito un palo poco prima)centra il

bersaglio grosso pareggiando il risultato.

All' inizio della ripresa Martorana si fa perdonare por-

tando in vantaggio i biancoverdi che, dopo aver fallito il

gol del possibile 3-1 ,restano in dieci per l' espulsione di

Vasile e nei minuti finali vengono raggiunti dagli avver-

sari.

E' stata una vera festa dello sport, come si dovrebbe

vedere ogni partita in tutti gli stadi.

Alfonso Salamone

Cianciana 2000: stagione deludente!

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Numero 1 -- Febbraio 2004 La Voce di Cianciana

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I nteressanti novità si

preannunciano nella

drammatizzazione

della Settimana San-

ta, che, come ogni anno,

richiamerà in paese un

nugolo di visitatori. Le

novità dovrebbero riguar-

dare La Domenica delle

Palme, la scenografia e i

testi da recitare. Per quan-

to abbiamo potuto indagare, abbiamo saputo poco. Boc-

che cucite alla “Associazione Settimana Santa”, che da

decenni e a prezzo di enormi sacrifici cura l‟evento;

muto il dottor Gerlando D‟Angelo, presidente della be-

nemerita Associazione; reticente il regista che

quest‟anno sarà il professor Mario Cammarata. Scava

qua, chiedi là, origlia a destra, intrufolati a sinistra,

qualcosa siamo riusciti comunque a captare e ve la sus-

surriamo. La Domenica delle Palme, dopo la messa se-

rale, dovrebbe svolgersi una fiaccolata a richiamare gli

ideali più alti e imperituri del Cristianesimo. Giovedì e

venerdì il processo, il pretorio con la flagellazione, la

condanna e la Via Crucis. Pare che l‟ultima cena sarà

interpretata su un testo di Mario Cammarata, che per le

altre scene si rifarà, oltre che ai testi tradizionali, alla

voluminosa opera di Maria Valtorta intitolata

“L‟Evangelo”. Le persone coinvolte nell‟allestimento

della manifestazione sono circa 150.

“ Tutte le manifestazioni del Giovedì e Venerdì Santo

saranno incentrate sulla figura del Cristo, che avrà un

dialogo con un coro di voci bianche; mentre il preludio

sarà a cura della Confraternita di Maria S.S. Addolorata

e del S.S. Crocifisso, che intonerà il “Lamento” – si

lascia scappare Mario Cammarata -. “L‟ambiente sceni-

co sarà l‟intero paese : I Casotti, il corso, Piazza Matri-

ce; gli attori vi converranno dalle varie vie e la

“flagellazione” non avverrà sul palco, ma…”.

Ma…? Che dire? Forza,

ragazzi dell‟Associazione

Settimana Santa, vi siamo

vicini più che mai : ci avete

incuriosito!

Eugenio Giannone

Nella foto a destra il dottor

Gerlando D‟Angelo, presi-

dente dell‟Associazione

“Settimana Santa”

Nella foto in alto il professor

Mario Cammarata, regista

della manifestazione.

QUEST‟ANNO CON IMPORTANTI NOVITA‟

ASPETTANDO LA SETTIMANA SANTA

PROGRAMMA DELLA SETTIMANA SANTA 2004 DOMENICA DELLE PALME 04/04/2004

Ore 19,00 Santa Messa

Ore 20,00 Fiaccolata della Fraternità

GIOVEDI‟ SANTO 08/04/2004

Ore 18,00 Messa in Coena Domini (Chiesa Madre)

Ore 21,30 Ultima Cena

Ore 22,00 Cattura e processo a Gesù

(rappresentazione in Piazza Aldo Moro)

Ore 22,30 Lu Viaggiu (visita ai Santi Sepolcri)

Ore 24,00 Veglia notturna

VENERDI‟ SANTO 09/04/2004

Ore 9,30 Processo a Gesù (la condanna)

Ore 10,00 Via Crucis

Ore 12,00 Crocifissione

Ore 20,30 Deposizione

Ore 21,00 Processione al seguito dell‟urna con il

Cristo

Il presidente dell‟Associazione Settimana Santa

Dottor Gerlando D‟Angelo

CARISSIMI CIANCIANESI,

SE VOLETE PASSARE ALCUNI GIORNI DI VACANZA NELLA NOSTRA

DILETTA CIANCIANA E NON AVETE DOVE ALLOGGIARE,

NESSUN PROBLEMA! TELEFONATECI ! NOI POSSIAMO TROVARVI UNA CONFORTEVOLE SISTE-

MAZIONE. CHIAMATECI AL NUMERO DI TELEFONO 0922-987.462

Da Toronto (Canada) - Vincenzo Greco saluta tutti gli zii e cugini Greco di Cianciana e tutti gli amici ciancia-

nesi sparsi per il mondo.

Da Louisville (USA) - Domenico Alfano saluta tutti i cugini, gli amici e la redazione del giornale.

Da Dijon (Francia) - Stefano Lo Brutto saluta tutti gli amici e parenti di Cianciana.

Da Cianciana - La zia Erminia saluta i nipoti Pino Croce e famiglia abitanti a Fano, Giovanni D‟Angelo e fa-

miglia abitanti a Cantù e Tata D‟Angelo abitante in Francia.

S

A

L

U

T

I

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Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana

Concludendo, si può dire che la filastrocca ha una chiu-

sa fortemente pessimistica e, attraversando la storia e le

usanze considerate ironicamente nell’ermetico spazio di

pochi versi, finisce con un’amara considerazione e cioè

che nonostante le buone intenzioni e i capovolgimenti

di fronti che la storia ha pur offerto, creando anche delle

opportunità di giustizia, alla fine, alla gente comune (il

“noi” soggetto sottinteso dell’ultimo verso) non riserva

che la solita vita fatta di stenti, debiti e umiliazioni.

L’unica consolazione è quella tipica del popolo,

e di quello siciliano in particolare, che è legata al fatto

che da tanta miseria della vita si è in grado di ricavare,

nonostante tutto, una filastrocca che resiste nel tempo

con la sua criptica saggezza e la sua amara allegria co-

me una sorta di blues mediterraneo.

E chi avesse dei dubbi sulla profonda saggezza

di questa filastrocca non deve far altro che aspettare la

prossima manovra finanziaria e le prossime tasse che,

nonostante gli avvicendamenti dei partiti e dei governi e

le solite promesse elettorali, ci prospetterà ancora una

volta l’antico supplizio, per cui alla fine non ci resterà

che affidarci, come si è sempre fatto, alle nostre più ca-

re parti basse.

FDM

C i a n c i a n a o n o r a

Sant’Antonio fin dalle sue

origini. Inizialmente le po-

che case venivano indicate

come Casale di Sant’Antonio.

La devozione verso questo santo è

molto radicata nel cuore e nella vita

dei Ciancianesi, anche fra coloro che

sono emigrati in altri paesi, che il 13

giugno fanno la processione al nostro

Santo come se si trovassero a Ciancia-

na. In un passato non tanto remoto la

devozione verso Sant’Antonio era

viva durante tutta la giornata dei lavoratori, che lo invo-

cavano con brevi preghiere anche dialettali, e fra tutti

ricordiamo i minatori che lo invocavano come loro pro-

tettore particolare e si impegnavano, fino alla chiusura

delle miniere e la conseguente emigrazione, a celebrare

con solennità la festa del Santo. Ogni mese, riscotendo

ilo loro salario, lasciavano presso il datore di lavoro

un’offerta. Ogni mese, il giorno 13, viene celebrata in

Matrice, la messa in onore del Santo e molti fedeli of-

frono del pane per i poveri in seguito a promesse fatte (

tipico il voto che a lui si faceva di offrire ai poveri pane

o grano per un pesopari a quello dei bambini su cui si

invocava la sua protezione). Il Santo viene onorato e

invocato con preghiere e canti particolari. Ma quello

che più affascina è la sua persona, il suo operato.

Sant’Antonio non era di Padova ed il suo nome di batte-

simo non era Antonio. Nacque a Lisbona, in Portogallo,

il 15 agosto del 1195 e si chiamava Fernando de Bullo-

ens. Fin dalla più tenera età desiderava pregare e si pro-

digava per aiutare la povera gente. A 15 anni informò i

genitori che voleva entrare a far parte dei canonici rego-

lari agostiniani.

Negli studi eccelleva in maniera stupefacente. Il suo

debito maggiore era nei confronti di Sant’Agostino, di

cui conosceva e viveva la Regola. Ma al di là e al di

sopra di tutti gli autori, studiò le Sacre Scritture: infatti

viene sempre rappresentato con una Bibbia in mano.

Venne ordinato sacerdote e svolgeva il suo ruolo di ca-

nonico presso il convento di Coimbra in Portogallo

quando, un giorno, in quella città arrivavano i corpi

martirizzati di cinque frati francescani

che erano stati mandati in missione in

Marocco. Fernando, spinto da un desi-

derio sovrumano a cercare anche lui il

martirio per Gesù Cristo, chiese di po-

ter entrare a far parte dell’ordine dei

Frati minori di S. Francesco. E scelse

di farsi chiamare Antonio forse per

onore a S. Antonio di Egitto di cui lui

ammirava lo stile di vita da eremita del

deserto. Volle tentare di evangelizzare

gli Arabi recandosi in Marocco ma a

causa di una malattia dovette far ritor-

no in Italia. Si fermò per un po’ di tempo in Sicilia, a

Messina e a Palermo dove si ricordano molti miracoli.

Fu inviato a Monte Paolo e qui acquistò grande fama di

predicatore: la sua freschezza e il suo entusiasmo tocca-

vano il cuore dei suoi ascoltatori quando parlava. Per

questa sua grande dote fu inviato a combattere l’eresia

catara in Italia e quella albigese in Francia. Molti sono i

luoghi dove lui dimorò e predicò. Nell’imitazione di

Cristo, divenne sempre più simile a San Francesco con

cui aveva molto in comune. Durante le sue prediche,

Antonio cercava di spingere i suoi ascoltatori al penti-

mento e alla decisione di correggere la propria vita.

Cercava il linguaggio più semplice, senza ricorrere a

vocaboli obsoleti o raffinati con i quali fare sfoggio del-

la propria cultura. Questa è una cosa che deve aver ap-

preso da Francesco, le cui parole erano il riflesso chiaro

dell’insegnamento di Gesù stesso. Nel 1229 era a Pado-

va, dove la sua predicazione suscitava entusiastiche a-

desioni: di essa si servì anche per mitigare le lotte poli-

tiche. Morì ad Arcella, Padova, il 13 giugno 1231

all’età di 36 anni.

Antonio era ammirato dai suoi contemporanei per la sua

qualità di predicatore, perché tutelava i poveri, per la

santità della sua vita spirituale, per il calore con cui ri-

spondeva alle richieste di aiuto. Non aveva bisogno di

miracoli per convincersi che era un uomo al di fuori del

comune. Ma dopo novecento anni l’elemento miracolo-

so della sua vicenda è ancora presente e, con lo scorrere

del tempo, ha sempre nuove manifestazioni.

Tanina Gambino

SANT’ANTONIO, IL “SANTO” DEL NOSTRO PAESE

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Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana

http://www.sicilykult.it Pag. 6

SULLA SCIA DELLA SETTIMANA SANTA 2004

L a Settimana Santa 2004 è stata

per me uno dei momenti più

esaltanti nel mio lavoro di regia

e di riscrittura dei testi sacri.

Esaltante perché le mie idee di messa in

scena erano una vera scommessa nel rea-

lizzare un tipo di recitazione nuova fatta,

oltre che con delle parole, soprattutto di

movimento gestuale e di atmosfere che

coinvolgessero in modo emotivo lo spetta-

tore e l’attore. Il cuore del paese, che an-

dava dalla scalinata dell’orologio alla

piazza Matrice, ho voluto che diventasse

spazio scenico e così è stato. I Sommi Sacerdoti, insie-

me al popolo di Cianciana, che simbolicamente diventa-

va “ popolo di Gerusalemme”, si sono portati al “ Sine-

drio” dove si doveva decidere la sorte del Nazareno. Il

corso e la piazza illuminate solo da torce e candele sono

state delle scelte non solo scenografiche che creavano

particolari atmosfere, ma ho voluto che tutto avvenisse

in penombra, per esaltare la figura del Cristo che, illu-

minato da luce bianca e intensissima, dominava sul buio

(il peccato) e sulla tenue luce di torce e candele (la spe-

ranza). Mi sono prodigato come regista e come autore,

ma soprattutto come uomo. In quattro mesi di lavoro

intenso e costante ho dovuto coordinare diversi gruppi,

dagli attori agli scenografi, dalle ballerine alle corali

ecc.ecc., con i quali sono entrato in perfetta sintonia,

scoprendo straordinarie professionalità, profonde uma-

nità, oltre ad una varietà di caratteri umani e

personalità, che hanno ulteriormente raffor-

zato in me la convinzione profonda che i

grandi progetti e le grandi scommesse si

realizzano soltanto se ci credi profondamen-

te e se del gruppo hai profondo rispetto e

stima. Ho conosciuto persone straordinarie e

solo con loro ho potuto realizzare un proget-

to all’inizio ritenuto “ambizioso e folle” ed

in parte lo era. Non ho vinto ma abbiamo

vinto prima per il paese, poi per noi e alla

fine per dare una forte delusione a chi pen-

sava che non ce l’avremo fatta. Gli attori

“vecchi” sono andati in scena con spirito di fede e forte

entusiasmo. Gli attori “nuovi” hanno creduto in me, in

questa avventura che a loro io proponevo; mi hanno

seguito, si sono lasciati guidare tutti sempre e comun-

que e mi hanno regalato momenti straordinari di stima

come regista e di affetto come uomo. Dentro a questa

grande gioia per le cose desiderate e realizzate c’è un

grande e straordinario gruppo operativo, senza il quale

non avremmo potuto realizzare questo progetto ambi-

zioso. Soltanto con questo gruppo, credo, ho potuto

pensare in grande, soltanto col l’Associazione Settimana

Santa, guidata egregiamente dal suo presidente Gerlan-

do D’Angelo, avrei potuto vincere questa grande scom-

messa e vivere questa straordinaria avventura. Grazie!

Mario Cammarata

LA NUOVA DRAMMATIZZAZIONE DELLA PASSIONE: UNA SCOMMESSA VINTA

N ello scor-

so mese

di gennaio

c o r r e n t e

anno, è stata fondata a

R i v e d e G i e r

un’Associazione cul-

turale, denominata

Azzurra, che si pre-

figge di far conoscere

le proprie origini a dei

giovani francesi di

origine italiana, attra-

verso la scoperta del patrimonio culturale del Bel Paese.

L’iniziativa ha visto il concorso di alcune persone acco-

munate da intenti e desideri comuni : la signora Franca

Ciraolo, coniugata Petit, (nella foto) che abbiamo avuto

il piacere di conoscere durante la settimana di Pasqua è

la presidente dell’Associazione, la signora Anna Chiaz-

za vice presidente, la signora Valeria Arcuri, tesoriera,

la signora Silviane Martin che dà il suo prezioso contri-

buto nella qualità di tesoriera. Fanno parte del consiglio

di amministrazione dell’Associazione i signori Vincen-

zo Forte, Luigi Bartolomeo, le signore Evelyne Nouvet,

Gaetana Carubia e la signora Katherine Gonzales.

Fin dal suo costituirsi, l’associazione Azzurra ha raccol-

to l’adesione di numerose persone che hanno condiviso

i vari progetti che a poco a poco il sodalizio cercherà di

realizzare, tra i quali, per esempio, la costituzione di un

gruppo folcloristico siciliano.

Non è mancato l’incoraggiamento dell’amministrazione

comunale presieduta dal sindaco Jean Claude Charvin e

dell’assessore alla cultura che si sono impegnati a so-

stenere e finanziare le varie iniziative, allo scopo di mi-

gliorare i rapporti tra i riparegiani e gli abitanti di origi-

ne siciliana.

La Voce di Cianciana sarà felice di portare a conoscesca

dei suoi lettori le varie iniziative messe in atto

dall’associazione Azzurra, alla quale assicura fin da ora

la massima collaborazione.

Salvatore Panepinto

L’ASSOCIAZIONE RIPAREGIANA AZZURRA

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Numero 2 - Aprile 2004 La Voce di Cianciana

Con la giornata di domenica si è conclusa nel comune di

Cianciana la Settimana di Passione che ha visto impegnata

tutta la comunità di fedeli. E‟, infatti, patrimonio culturale

del nostro comune celebrare i riti della Settimana Santa

con una drammatizzazione sacra. Per tre mesi

l‟Associazione Settimana Santa, presieduta da Gerlando

D‟Angelo, ha avviato i lavori per l‟organizzazione

dell‟evento. Quest‟anno la direzione artistica e la regia

sono state affidate a Mario Cammarata che ha rielaborato e

riscritto i vecchi testi, attualizzando la figura di Cristo

nell‟Ultima Cena inserendo un coro di voci bianche che,

dialogando col Redentore, ha evidenziato i problemi che

affliggono l‟umanità. L‟iniziativa ha trovato il pieno soste-

gno dell‟amministrazione locale, guidata dal sindaco e

deputato regionale Salvatore Sanzeri, e della chiesa cian-

cianese che ha collaborato con l‟Associazione Settimana

Santa affinché la drammatizzazione mantenesse il caratte-

re di spiritualità consono alla rievocazione della Passione

di Gesù. Giovani e meno giovani hanno partecipato attiva-

mente alla realizzazione dei costumi, fedelmente riprodu-

centi la foggia del tempo, e delle scenografie, curate dagli

architetti Marco Martire, Giuseppe Piscopo e Fabio Puliz-

zi. Numerosi i ciancianesi impegnati nella rappresentazio-

ne, che citiamo di seguito: Giuseppe Attilio D‟Angelo,

Gesù; Giovanna Losi, Maria; Franco Colleti, Erode; Davi-

de Perconti, Barabba; Mercurio Campisi e Pietro Raffa, i

ladroni; Maria Giovanna Montalbano, Veronica; Felice

Castellano, il Cireneo; Giuseppe Montalbano, Pilato; Fran-

cesco Martorana, Lucio; Alfonso Caruso, Nicodemo; A-

medeo Salemi, Giuseppe.

Imponenti le figure dei

“sommi sacerdoti“, che du-

rante la rappresentazione

hanno anche eseguito canti

propiziatori in ebraico, come

era costume del tempo, e

citiamo Franco Ciraolo, Cai-

fa; Girolamo Pace, Annas;

Domenico D‟Angelo, Hag-

gai; Giuseppe Gagliano, Al-

fonso Salamone, Antonino

Martorana, Franco Taormi-

na, Gerlando D‟Angelo, Pie-

ro Di Miceli, Pietro Bavuso, Filippo Giannone, Francesco

Bondì, Gerlando La Corte, Antonio Bavuso, Davide Per-

conti, Giuseppe Abella, Vincenzo La Corte. Salvatore Fio-

re, vice parroco della chiesa Madre, ha interpretato Giuda;

Giuseppe Miceli, Giovanni; e gli altri apostoli: Antonino

Savarino, Paolo Manzullo, Gaetano Martorana, Gianluca

Campisi; Vincenzo La Corte, Antonino Caruso, Salvatore

D‟Amico, Paolo D‟Angelo, Filippo Giannone, Saverio

Martorana: Nel ruolo delle “pie donne”: Teresa D‟Angelo,

Angelina Spoto, Giuseppina Passafiume, Francsca Cicchi-

rillo, Filippa Guida, Gina Amato, Anna La Corte, Verinica

Tamburello. A fare parte del coro di voci bianche” sono

Giovanna Amato, Angela Cacciatore, Mariateresa Cicchi-

rillo, Sara Decidue, Federica Ferraro, Annalisa Fratello,

Chiara gambino, Alessia Guida, Valeria La Mattina, Sara

Orlando, Sara Panepinto, Giusi Perrone, Annalisa Raffa,

Federica Sanzeri. Loredana Guida

Nella foto in alto a sinistra Gesù alla corte del Re Erode cir-

condato dalle odalische. Al centro la flagellazione. A sinistra

Maria e Giovanni. In alto Gesù porta la croce verso il monte

Calvario.

SETTIMANA DELLA PASSIONE

“CIANCIANA, IL PAESE DIVENTA TEATRO”

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Numero 2– Aprile 2004 La Voce di Cianciana

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Nel rispetto delle nostre tradizioni

consolidatesi nei vari decenni di storia

del nostro paese, condivise e rispettate

da tutta la popolazione che ha sempre

dimostrato un particolare attaccamento

a questo evento religioso e una sincera

devozione nei confronti del Santo, nei

giorni 18 e 19 marzo è stata celebrata

la festa in onore del Patrono della

Chiesa universale, il Patriarca San Giu-

seppe, sposo di Maria e padre putativo

di Gesù Cristo. La cerimonia della ve-

stizione dei Santi è avvenuta in via

Carubia in casa del signor Giuseppe

Montalbano, che sarà il presidente del

comitato per la festa del Patriarca nell‟anno 2005. I tre

Santi sono stati impersonati da Amedeo Salemi-San Giu-

seppe, Maria Carubia-la Madonna, Filippo Tomasino-

Gesù Bambino. Dopo la vestizione i tre Santi, accompa-

gnati dalla banda musicale e da un corteo di devoti, hanno

attraversato in processione le vie del paese, già da qualche

giorno addobbato con palme, simboleggianti l‟ingresso di

Gesù nella città di Gerusalemme, con nastrini, mimose,

agrumi ed alloro. Il corteo ha infine raggiunto Piazza Bel-

lini, scenario della tavola allestita dal comitato costituito

da Pietro Bondì, presidente, e dagli assistenti Rosa Marto-

rana, Maria Teresa Martorana e da Calogero Bongiovanni.

Di sicuro effetto scenografico l‟arco del condominio a si-

nistra del quale, importante novità per quest‟anno, faceva

bella mostra di sé un tavolo da lavoro da falegname con

tutti gli arnesi, alcuni antichissimi. I tre Santi hanno preso

posto e sono stati serviti alla tavola, mentre all‟esterno

molte persone,che hanno collaborato con il comitato, desi-

navano sotto uno stand collocato

sempre in piazza Bellini. Un‟altra

bellissima tavola è stata allestita in

via Carducci, 5 per promessa della

signora Marina Natalino in Perzia.

Nel pomeriggio, come da tradizione,

ci sono state le scene del fondaco, il

desinare in piazza Orologio, la caval-

cata e nella tarda serata la solenne

processione del simulacro di San

Giuseppe per le vie del paese.

Il superiore della festa Pietro Bondì e

tutti gli assistenti vogliono ringrazia-

re tutti colori i quali si sono prodigati per la buone riuscita

della festa e coloro che hanno date le loro offerte sia a

Cianciana che fuori. Un ringraziamento particolare è indi-

rizzato a Salvatore Pendino e a Salvatore Guastella, abi-

tanti in Canada, a Pino Bondì e Giovanni Siracusa e a tutti

i compaesani di Hoddesdon, a Giuseppe Panepinto ed ai

compaesani di Como, a Leonardo Chiazza e a tutti i com-

paesani di Rive de Gier.

Salvatore Panepinto

LA FESTA DI SAN GIUSEPPE

In alto i santi dopo la vestizione in casa Montalbano. Al centro il comitato della festa. In basso a sinistra la tavola di Maria

Natalino in Perzia. In basso a destra la tavola del superiore Pietro Bondì.

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Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana

Caro diario, sabato mattina. Il sole, finalmente, dopo giorni e giorni di

pioggia ad “assuppaviddrànu” (è la prima volta, per la cro-

naca, che un mio amico, „u Zz‟Affò di Giardina Gallotti, “

„un si lamenta ca „a terra - puru iddra - è senz‟acqua”).

Caffè, giornale, “fumateddra di sicàrru di prima matìna”,

“ariàta di primavera”.

Mia moglie è a fare la spesa, mia figlia a scuola, quasi cer-

tamente intenta a preziose attività formative, ovverossia “a

ffriggicàrisi ch‟i cumpagnèddri” (femminucce o maschietti

non importa: Federica “‟un si scanta di nuddru e scattìa

all‟urbìna”) imitando la Principessa Xena, che pare sia, per

adesso, alquanto “di tendenza” nell‟audience infantile (al

secondo posto, e sempre in classifica provvisoria, Diabo-

lik che, quando eravamo bambini, era un fumetto per adul-

ti ed oggi che siamo adulti è un cartone animato per bam-

bini; terzo, quel Batman che dovrebbe avere ascendenze

agrigentine, in quanto pare dica sempre al suo bat - figlio,

in braccio alla sua bat - moglie, in trepida attesa nella sua

bat - caverna dopo la solita grigia bat - giornata di bat -

superprodezze, la famosissima bat - filastrocca: “Bat - ma-

nini ca veni „u papà”: quando raccontai questa orrenda bat

- tuta a mia figlia per farla ridere, la piccola “mi lassà „n

trìdici nostrumentri ca ìu scaccaniàva” e andò subito da

sua madre, comunicandole ufficialmente che ero diventato

pazzo).

Arrivo in una delle tante ville comunali (troppe: demolia-

mone pure qualcuna, per la gioia della solita combriccola).

Panchina libera (qualche Cuper “nustràli” avrà lasciato

anche questa). “M‟assèttu”, “addrùmu” e inizio a leggere.

“C‟è „a paci di l‟àncili, mi staiu arricriànnu”.

Ma, come quando Alighiero Noschese imitava Mario Pa-

store, “mi dicono che non è vero”: e me lo comunica

l‟improvviso strepitìo di “cristiani ca ièttanu vuci”.

Fulmineo, c‟è “ „u curri - curri”; e tutti noi, “a oricchiu”,

tentiamo di azzeccare le coordinate “di „ddru gran burdel-

lu”.

Dopo un vialetto e tre siepi, ecco il campo di battaglia: due

vecchiette vestite a festa, sicuramente di ottima famiglia,

“ittàti „n terra e cch‟i cosci all‟aria”, si stanno menando

botte da orbi, visionando entrambe “ „i stiddri di maziòr-

nu” e guarnendo la tenzone di improperi irriferibili ed im-

pensabili sulle bocche di due appartenenti - almeno dal

punto di vista anagrafico-al sesso femminile.Accanto, due

anziani, ugualmente ben vestiti: uno intento a centuplicare,

con voce stentorea, la già notevole quantità di ingiurie e

“gastìmii”, l‟altro impegnato - ma senza convinzione, per

la verità, “e puru scantàtu” dal potenziale distruttivo delle

due ottuagenarie - a chiedere un armistizio, in nome di Dio

e del suo Delegato Apostolico Monsignor Della Casa

(“chiddru ca scrissi „u galatèu”, tanto per precisarlo a chi -

come le due megere di cui sopra - dovrebbe approfondirne

la lettura, traendone diletto ed utilità).

Interveniamo un po‟ tutti per far cessare quell‟inopinato

incontro di wrestling: ma i quattro anziani, dopo essersi

ricomposti nei modi e ripuliti “d‟o pruvulàzzu”, ci rimpro-

verano aspramente, dicendoci di andarcene e di farci i fatti

nostri (“chi ffa‟, „un zi po‟gghiucàri cchiù o avem‟a ddu-

mannàri „u pirmissu a bbàutri?”).

Sconcerto generale. Giocare? “Ma dùnni, quannu?”. E poi,

a cosa giocavate, alla vostra età? Insomma, a che gioco

giochiamo?

“Si chiama Porta a Porta”, mi rispondono in coro. “E sic-

comu semu pinziunàti e „un sapemu chi ffàri, ca d‟e vecchi

si nni futtinu tutti, stavota vòsimu iucàri a‟talavisioni”.

Ecco svelato l‟arcano. Ma non riesco ancora a crederci e

chiedo, assieme agli altri sbigottiti astanti, di entrare nel

merito. Ed ecco i particolari in cronaca, protagonisti „a

Zza‟ Giuvannina, la maestra P- T., Don Totò e „u raggiu-

neri G.R.”.

Riferisce quest‟ultimo, “ca era chiddru ca facìa „a finta di

mèttisi nn‟o mezzu”: “Le due signore sono le nostre fidan-

zate (“e ppròsita veru, ca avi mezz‟ura ca pi‟bbuttani si

piglianu e pi‟bbuttani si lassanu”, pensai: n.d.r.). Siccome,

sere fa, a Blob, abbiamo rivisto alcuni brani di una tra-

smissione dove due onorevoli donne “si stavanu smin-

chiànnu davant‟a tutti”, per la gioia di milioni e milioni di

cittadini ed al fine della promozione dell‟immagine

dell‟Italia nel mondo, ci siamo messi in testa di rifare tutto

qui, ai giardinetti, per giocare un po‟ tra di noi. Capirete,

alla nostra età “‟i luci russi finèru e s‟astutàru puru „i can-

nìli”: almeno, avremmo provato un po‟ di emozione. Io

facevo Bruno Vespa, Don Totò era Sgarbi, le altre due

sapìti cu sunnu, „a nìvura e ìa russa, di politica, però, no di

capiddri. Ma poi siete arrivati voi a fare i guastafeste”.

In sostanza, non era altro che la replica “giurgintana” di

quel meraviglioso spettacolo che tutti noi, tempo fa, abbia-

mo visto e apprezzato, per gli indiscussi contenuti socio -

politici e per l‟esempio dato alle giovani generazioni:

tant‟è che ne potrebbero fare un video, magari da intitolare

“Dai Poli o‟Pòiu”.

Chiarito tutto, per la serie “nenti cc‟è „ntra „na casa vacàn-

ti”, mi avvio anch‟io verso la mia adorata panchina, spe-

rando di trovarla ancora vuota e di occuparla, in santa pa-

ce, “futtennumìnni di Vespa, di Sgarbi, di Mussolini nannu

e niputeddra, di Stalin e figliozza e di cu minchia e gghiè”,

visto che siamo quasi a mezzogiorno e ho perso una matti-

nata sana, tra casini e spiegazioni, per colpa di quei quattro

fanatici; quando proprio uno di quelli, ovvero il logorroico

ragioniere addetto ai chiarimenti, mi raggiunge e, prenden-

domi per un braccio, mi sussurra, eccitatissimo: “Prevessù,

duman‟ammatìna vinissi all‟ùnnici, ccà, o‟solitu postu, ca

„a banda dei quattro, ca fussimu nautri si bbossìa „un ni

l‟avissi capùtu, am‟a ffàri „n‟antru iòcu, veru bellissi-

mu...di moda….tuttu pigliàtu d‟a talavisiòni di „sti iòr-

na…Realtà virtuale, sesso reale...si figurassi...e tuttu

àrdi...làivvi...”.

Distrutta ogni mia possibile resistenza, mi arrendo e

chiedo, anche stavolta, a che gioco giocheranno.

Risposta “a llàmpu”: “La casa 4: il pornoritorno”. Sot-

totitoli dialogati: - “Io sono il Grande Fratello”...-

“Portam‟a tto‟sòru”.

Diario giurgintanu di Nuccio Mula

“Comu iucàmu?” A “Porta a Porta”

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Numero 3 – Giugno 2004 La Voce di Cianciana

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Corre di voce in voce, come cassa di risonanza, senza

confini.

Se ne potrebbe parlare e scrivere all‟infinito,

per sapere il prezzo espresso in sacrifici e vite umane per-

dute.

E dopo la tempesta la quiete che porta la Pace.

E‟ un ideale supremo che è sempre in discussione,

sia quando lo accetti, la offri o la soffri, o la rifiuti,

o cerchi di ottenerla con le armi.

La Pace è un bene tanto prezioso quanto la Libertà,

è la somma di tanti sacrifici e valori umani,

che restano fondamentali

come le fondamenta di un edificio.

Non vogliamo levare l‟indice del giudizio,

esternando il nostro pensiero:

ma vorremmo che i nostri sogni diventassero realtà,

che i potenti che decidono le sorti del mondo

adoperassero la forza per l‟Amore

e non l‟Amore per la forza.

Vorremmo che la pace regnasse tra i popoli

di ogni etnia e colore,

tra la gente di ogni ceto sociale e culturale.

Infine la pace interiore, quella che vivi con serenità

e libertà di pensiero.

Da non sentire più il tuono delle armi,

ma l‟eco universale di richiamo alla Pace delle campane.

Francesco Dato

LA PACE

In questo numero Il salotto della poesia ha il piacere di ospitare le composizioni di tre autori, ormai noti ai no-

stri lettori: una riflessione sulla pace di Francesco Dato; la poesia Sono stati chiamati dal Signore di Giuseppe

Alba; la poesia La Vuci di Cianciana e l’emigrati del pittore Giuseppe Bartolomeo.

Inoltre Il Salotto ospita per la prima volta le composizioni poetiche di altre tre persone. Si tratta della poesia Lu

militari del nostro caro amico e collaboratore Paolo Termini; Fiori di mandorlo del professor Gaetano Settecasi

e le prime strofe della poesia I dodici fratelli di Salvatore Salomone, ciancianese abitante a Lione.

Per finire pubblichiamo due composizioni anonime che fanno parte del nostro patrimonio religioso e che ci sono

stata amorevolmente dettate dalla lucidissima nonna di Cianciana, la signora Antonina Bellanca, vedova Abella,

che, essendo nata a Cianciana il 18 maggio 1906, ha compiuto alcuni giorni fa 98 anni.

Il signor Salvatore Salamone, figlio di Rosario e di Rosa Castellano, è nato a Cianciana il

15 febbraio del 1918. Sposato con Benedetta Colombo, ha quattro figli: Rosario, France-

sco, Rosa e Aldo Alfredo. Da quando è pensionato divide la sua vita tra Lione e Ciancia-

na.

Imparato il mestiere, ha fatto nel paese natio il falegname fino a quando è stato chiamato

soldato nel 1939 ed è rimasto a lungo sotto le armi, combattendo durante la seconda

guerra mondiale sul fronte greco-albanese. E‟ stato congedato al tempo dello sbarco de-

gli americani a Gela, città nella quale egli si trovava.

Sposatosi nel 1950, è emigrato in Francia nel 1958 in un primo momento a Rive de Gier

e successivamente a Lione dove ha lavorato in un‟industria di cucine componibili e in

un‟industria di tessuti.

In possesso della quinta elementare, ha avuto sempre la passione per la lettura ed ha con-

tinuato a coltivarsi. Ha scritto numerose poesie e componimenti che lo hanno accompa-

gnato per tutta la sua vita.

Gaetano Settecasi è nato ad Alessandria della Rocca. Laureato in lettere moderne, ha insegnato a lungo, dividen-

do il suo tempo libero tra la poesia e la natura. Coltiva con orgoglio quel po‟ di terra, che gli permette di avvici-

narsi al mondo contadino, per meglio capirlo e davanti all‟avanzare massiccio di tecniche moderne, per trattare

la terra, egli adopera, con ostinazione, la sua zappa, mentre rimane sgomento di fronte ai pesticidi, da tutti ormai

comunemente usati per la frutta, che egli riesce ancora a portare ai figli e agli amici pura. Va a caccia, che rap-

presenta un‟occasione in più per stare all‟aperto, per seguire da vicino l‟avvicendarsi delle stagioni, per dissetar-

si con acque vergini, che evocano antiche rimembranze di purezza o sedersi su una pietra, per ascoltare lo scam-

panìo delle pecore, che si perde in lontananza. Legge Neruda, Lorca, Alberti, Prevert, Cardarelli, Ungaretti, e in

certi momenti, di notte, quando i suoi amici cantano, accompagnando il verso con le chitarre e il vino splende in

fondo al bicchiere, la sua anima diventa firmamento di mille luci o rive di mare, che si popolano di ombre.I suoi

tre figli, Salvatore, Luca e Marco, sono la sua poesia più vera.

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Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana

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SONO STATI

CHIAMATI

DAL SIGNORE Quando sono solo

siamo in tre:

io, Padre Pio

e don Gerlando Re.

Il Santo delle piaghe,

il Ministro dei martiri

collaborano insieme,

aiutano i poveri.

Sono stati chiamati

dal Signore.

Eletti ad unanimità

da tutti gli apostoli:

Santi, Ministri immacolati

dell‟amore.

Professori, anestesisti

del dolore.

Dottori di tranquillità

e di preghiera.

Se tu, caro fratello,

vuoi vivere tranquillo

e meglio,

giorno, sera o notte,

quando sei sveglio

prega con loro.

Vedrai che non sarai

mai, mai solo.

Giuseppe Alba (10 febbraio 2004)

LA VOCE DI CIANCIANA E

L’EMIGRATI La Vuci di Cianciana è „mpurtanti

pirchì arriva in tutti li punti.

Ogni sessanta jorna ognunu dici:

si arriva dumani la leggiu ad alta vuci.

Si salutanu parenti e tanti amici

sirbennusi di Cianciana e di la Vuci.

Ognuno s‟addriviglia la matìna

e lu pinzeri parti pi‟ Cianciana.

Pinsionati ca siti schiffarati

pigliati la valigia e vi nni iti!

Pi quarchi misi lassati li figli e li niputi

a condizioni ca nun vi li scurdati.

Abbrazzatili forti prima di pàrtiri.

Iri a Cianciana è un modu pi‟ svagari.

Chistu giurnali cci teni attaccati,

li vecchi tempi vannu ricordati.

Speru ca liggiti tutti ‟sta scrittura

pirchì la nostra è „na storia vera.

Ora vi ricordu e vi salutu

genti luntana in qualsiasi statu.

Giuseppe Bartolomeo , Maslianico

LU MILITARI Quannu mi chiamaru militari

lu me‟ cori nun avia voglia di cantari,

pinzannu la casa, la famiglia luntanu,

ju addivintai nautru, era tantu stranu.

Ju stessu cchiù nun mi canuscia,

chissà cosa ju pinzava.

Pinzannu ca lassavu puru l‟amuri miu

ca quannu partivu mi dissi “ciau”.

Chista parola mi detti curaggiu

pirchi l‟amuri è sempri un vantaggiu.

Lu primu jornu cu li lacrimi a l‟occhi

nni taliavamu tutti ddri “picciotti”.

Cu li problemi comu a mia

ca li parenti luntanu l‟avìa.

Lu militari è na cosa ca ti grapi l‟occhi

ca ti fa capiri la vita e la morti.

Ora cari picciotti facitivi curaggiu

ca dudici misi su‟ un passaggiu.

Resta lu firmaiolu „nta „stu „mbernu.

natri niscennu videmmu ancora lu „mernu.

Diu ca nni stu munnu nni manteni,

spirammo ca nni manna cosi boni,

pi‟ darini paci a tutti uguali,

e gudirinni sorridenti l‟avviniri.

Paolo Termini (gennaio 1983)

GENNAIO Primogenito, umido e piovoso,

spesso assai gelato e nevoso.

con il vento che ulula furioso,

ci invita a dormire e al riposo…

Gli alberi e i grani si sono assopiti,

aspettando il bel tempo

per essere ridestati…

Con lui corte sono le giornate,

mentre più lunghe ha le nottate…

spesso fredde e quasi mai assolate,

sovente tristi e raramente riscaldate…

FEBBRAIO E‟ nato dopo di Gennaio,

anche lui è un triste operaio,

non esce buona stoffa dal suo telaio…

Il tempo l‟ha ritmatico come Gennaio,

ma il suo andamento è un vero guaio…

Le ore passano in un modo assai curioso,

dato che anche lui è triste e freddoso…

Gli studiosi lo hanno definito :

il mese che è assai corto,

e che mai buoni risultati ha dato.

Il mese della febbre chiamato,

perché anche se stai bene

ti fa stare incappottato.

Sempre vicino al fuoco

ti tiene inchiodato,

molto spesso, anche raffreddato,

se non addirittura ammalato…

Vi è un detto : corto febbraio,

corto e amaro.

MARZO Danza nello stesso decoro,

ma non è assai miglio di loro,

mentre il sole ti fa vedere,

l‟ombrello di corsa ti fa cercare…

Anche il suo tempo è un miscuglio,

dal triste spesso passa al meglio…

Gli alberi dal torpore passano al risveglio,

le notti cominciano ad accorciare,

mentre le giornate ad allungare.

Nel suo seno gestisce la Primavera,

che partorendola tutti rallegra…

Ma nonostante tutto

è soggetto al quel motto

che è allegramente detto :

Marzo, Marzo pazzarello

guarda il sole e prendi l‟ombrello

(CONTINUA)

Salvatore Salamone

FIORE DI MANDORLO Fiore di mandorlo

dolce miele,

il tuo corpo

segue in penombra

la curva iniziale

della luna nascente,

che ti vede bella,

chiudere gli occhi

al bacio e alla carezza.

Fiumi di odori,

mirto e trementina

bagnano la tua conchiglia

che umide alghe ricoprono

e che io vado scoprendo

con tutte le sue fragranze e profumi.

La notte avanza

con i suoi silenzi

e le sue magie.

Una fetta di luna

attraversa veloce i tuoi occhi

il tempo ch‟io possa vederci

il mare,

la primavera, il vento,

le foglie calpestate,

il bosco abbandonato,

la mia vita.

Gaetano Setticasi

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Numero 3 – Giugno 2004 La Voce di Cianciana

E‟ un episodio realmente accaduto che voglio portare a

conoscenza degli amici lettori per rendere omaggio alla

protagonista dell‟incontro e per testimoniare che ancora

oggi, nell‟epoca dell‟effimero o, se volete, dell‟usa e

getta che ha fatto del vuoto esistenziale il suo vessillo, i

buoni sentimenti e l‟attaccamento alle radici hanno peso

e trovano spazio in animi nobili, che sanno coniugare

tradizione e progresso, virtù morali e civili e le espres-

sioni più moderne della società. Ed è bello se raffronta-

to con l‟atteggiamento di chi, baciato dal successo, rin-

nega “padre e madre” perché di umili origini. Ma venia-

mo al sodo.

Mi trovavo con un gruppo di studenti a Strasburgo,

dove avevamo visitato il Parlamento europeo, assistito

ad una seduta e incontrato parecchi, bravissimi funzio-

nari. Il giorno dell‟arrivo nella città francese avevamo

avuto problemi col ristoratore. Contattata la travel, le

avevamo imposto di cambiare ristorante e fu così che, a

cena, finimmo in un ristorante tipico della Petite France

della città alsaziana. Mentre il gruppo era seduto tran-

quillamente a tavola, arriva una nostra alunna in compa-

gnia d‟un ragazzo. “Dove l‟hai scoperto”? – Le chiedia-

mo tutti.

- E‟ siciliano, di Palermo, ed è in gita con la scuola.

Il ragazzo si presenta e m‟invita a seguirlo nella sala

attigua per presentarmi il suo preside e gli accompagna-

tori. “Di dov‟è, dove insegna? – mi chiedono.

- Insegno all‟Istituto Lorenzo Panepinto di Bivona ma

sono di Cianciana.

- Ah, Cianciana: il mio paese! – fa una collega.

La scruto e le manifesto la mia perplessità: non ricordo

d‟averla vista mai: - “Come ha detto di chiamarsi”?

- Flora Arcuri.

Effettivamente gli Arcuri a Cianciana sono parecchi:

“Chi sono i suoi parenti”?

- Sa – mi dice – sono venuta a Cianciana pochissime

volte e la mia famiglia manca da tanto tempo.

– Tanto… quanto? – insisto.

- Tanto, tanto!

Ho un‟intuizione. La fisso negli occhi e le mostro indice

e medio: Tanto?

Annuisce:”Sì: 200 anni!

- Allora… Lei è discendente di Francesco Arcuri! Cosa

sa di lui?

- So solo che era un magistrato importante. Non altro.

Le spiego chi era F. Arcuri, le do delle indicazioni bi-

bliografiche e mi faccio promettere che m‟invierà foto

del quadro che dell‟avo tengono a casa per farne dono

alla biblioteca comunale del paese d‟origine. Adesso

Flora tornerà più volentieri a Cianciana: ha un punto di

riferimento.

L‟orgoglio dell‟appartenenza, dicevo. Dopo 200 anni!

(eg)

L‟ORGOGLIO DELL‟APPARTENENZA di Eugenio Giannone

Giovedì 27 maggio alle ore 17:30, presso la Cappella Reale

del Museo Pitrè di Palermo, nel corso degli incontri dedicati

alla poesia dialettale siciliana tra Otto e Novecento, Salvatore

Di Marco ed Eugenio Giannone hanno illustrato la figura e

l‟opera del grande poeta ciancianese Alessio Di Giovanni,

sottolineandone la portata innovativa che ha avviato la poesia

siciliana verso nuovi traguardi, europeizzandola. In particola-

re, il nostro collaboratore prof. Giannone, che sabato 6 giu-

gno sarà a Noto (SR) a parlare ancora del Di Giovanni, ha

presentato Maju Sicilianu, opera prima (1896) del cantore

della Valplatani, recentemente fatta ristampare dal Comune di

Cianciana. All‟incontro del 27, patrocinato dal Comune di

Palermo, erano presenti numerosi studiosi ed estimatori del

Di Giovanni; i lavori sono stati introdotti dalla dott.ssa Calan-

dra, direttrice del Museo Etnografico, mentre applauditissimo

è stato l‟intervento del prof. P. Mazzamuto, che parecchi anni

fa ha pubblicato Lu saracinu dello scrittore ciancianese con

un puntuale e profondo saggio introduttivo.

S.P.

PRESENTATO DA E. GIANNONE L’OPERA DI A. DI GIOVANNI MAJU SICILIANU

Li cumannamenti di Gesù antichi

Senti la Missa tutti li dumunichi

e li festi cumannati.

Diunari lu venniri santu

e li bbiggilii e quattru tempi.

Nun ti cammarari di carni

né lu venniri e mancu lu sabatu.

E almenu cumpessati „na vota l‟annu

e comunicati a la Pasqua.

Nun cilibrari nozzi proibiti,

paga la decima a la chiesa.

L’attu di duluri

Attu di duluri, mi dogliu e mi pentu

cu tuttu lu cori, „pi tutti li me‟ piccati,

c‟aju offisu a Vui, ca siti un Signuri

ca è tantu benignu e dignu di essiri amatu

supra tutti li cosi creati

comu sommu beni.

Promettu Signori veramenti,

cu la vostra divinissima grazia,

di non offennirivi.

Vui vi lu miritati,

ca ju l‟aiu a fari

comu figlia vostra.

La signora Antonina Bellanca, vedova Abella, ha compiuto 98 anni il 18-5-2004.

Page 13: LA VOCE 1-2004

Numero 2 - Aprile 2004 La Voce di Cianciana

http://www.sicilykult.it Pag. 13

La Confraternita Maria SS. Addolorata e Gesù Croci-

fisso, è presente in Cianciana dal 1741, sempre impe-

gnata alle attività organizzate dalla parrocchia. In que-

sto periodo della Settimana Santa, come ogni anno la

memoria dei ciancianesi rivolge un pensiero al com-

pianto Arciprete don Giuseppe Ciaravella, molto legato

alla Congregazione e promotore, insieme al compianto

Gino Carubia, della manifestazione della Settimana

Santa, realizzata dai giovani. Per oltre 36 anni egli ha

cresciuto molti ciancianesi nello spirito e umanità. A

Cianciana la Passione di N.S.G.C. è rappresentata con

personaggi viventi, organizzata dai giovani della Setti-

mana Santa. La Confraternita, fra le proprie attività,

principalmente di preghiera, comprende il Gruppo Po-

lifonico Lu lamentu, composto da più di 20 voci. Du-

rante la Settimana Santa la polifonia partecipa attiva-

mente al “racconto” degli ultimi giorni di vita di Gesù

con lo Stabat Mater e con gli Inni Dolorosi alla Ma-

donna Addolorata. Le meste note si coniugano molto

bene col dramma della passione e della morte, facen-

doci vivere, con lo svolgimento liturgico le fondamenta

dell‟essere umano. La Confraternita è il punto di riferi-

mento e partecipa attivamente alle funzioni sacre che si

svolgono nella Chiesa Madre. Il primo marzo 2004 il

coro polifonico Lu lamentu,, per interessamento dello

studente, laureando in musicologia, Angelo Abella, ha

ottenuto lusinghieri apprezzamenti al raduno nazionale

dei “Canti della Passione” svoltosi a Sternatia in pro-

vincia di Lecce e che ha visto la partecipazione di nu-

merosi cori provenienti dalle diverse regioni italiane.

Nel terzo millennio è importante mantenere vivo il le-

game tra i popoli. Le distrazioni sono tante per i giova-

ni e c‟è tanto bisogno di unione e comunione fra le

genti. Le note musicali sono state e saranno sempre un

mezzo di comunione.

Angelo Bondì

IL CORO POLIFONICO CIANCIANESE “LU LAMENTU“ IN PUGLIA PER UN RADUNO

Alcuni dei componenti del coro polifonico che hanno partecipato al raduno di Sternatia. Da sinistra Antonino Tambuzzo,

Giuseppe Tamburello, Domenico D‟Angelo, Angelo Abella, Alfonso Martorana, Onofrio Abella, Angelo Montalbano, Luigi

Tagliarino, Gabriele Perconti, Antonino Arcuri, Santo Provenzano, Antonino Montalbano e Giovanni D‟Amico.

Caro Salvatore, Ti ringrazio tanto per gli au-

guri natalizi che ci hai mandato col nostro ulti-

mo giornale. Lo leggo sempre con forte inte-

resse e spesso vi trovo i nomi di tanti amici di

un tempo, amici che ormai abitano in vari an-

goli del mondo. Non ti nego che spesso mi

commuovo… e, parlando di amici, mi sta a

cuore riportare alla memoria il mio carissimo

amico defunto Padre Ignazio Settecasi (nella

foto), che ci lasciò il 6 Aprile 2002.

Padre Ignazio, come forse tu saprai, fu studente al Liceo

“Luigi Pirandello” di Bivona negli anni ‟50, quando

anch‟io frequentavo quel Liceo nella stessa classe di

suo fratello Tanino (Prof. T. Settecasi). In quella stessa

classe c‟erano anche Tano Lala, Totò La Barbera, Pino

Ferraro, Felice Camizzi e altri cari amici.

Padre Ignazio era qualche anno avanti di noi, ma già

allora, da studente liceale, anni prima che entrasse in

seminario per seguire la sua vocazione sacerdotale, era

per noi “il nostro sacerdote” una guida e un

sostegno nei nostri passi giovanili, spesso in-

certi. Era lo studente distinto, rispettato e am-

mirato da tutti.

Venne in Australia, Adelaide, due volte a tro-

vare suo fratello Peppino, mio cognato. Le sue

brevi visite furono una esperienza di gioia per

noi in famiglia, per tutti i paesani Ciancianesi

e Alessandrini, e per quanti della comunità

Italiana di Adelaide ebbero l‟opportunità di

incontrarlo. Ci toccò con la tua saggezza, con le sue

espressioni di affetto, con la sua umiltà, con le sue bat-

tute, con il suo senso d‟umore, con il suo atteggiamento

dignitoso, amichevole, sereno, e con il suo modus vi-

vendi esemplare ed affidabile.

La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile. Ho

voluto rievocare brevi ricordi di Padre Ignazio Setteca-

si, mio caro amico, educatore, uomo saggio, generoso e

umano. Dottor Bernardo Barbera

DA ADELAIDE CI HA SCRITTO IL DOTTOR BERNARDO BARBERA

Page 14: LA VOCE 1-2004

http://www.sicilykult.it Pag. 14

Numero 2 – Aprile 2004 La Voce di Cianciana

Tra le ultime diavolerie

che caratterizzano la no-

stra società, si è affermata

con particolare rilevanza

la rete internet che, attra-

verso il computer, ci con-

sente di accedere alla mi-

riade di siti sparsi per il

mondo e ricevere in tal

modo una quantità infinita

di informazioni. Basta

digitare su un‟apposita

pagina del computer un

dato indirizzo internet e,

attivando il collegamento

con la linea telefonica,

dopo alcuni istanti comparirà il sito prescelto. E se non

si conosce l‟indirizzo del sito? In questo secondo caso

si può effettuare una ricerca per argomenti, attraverso

un motore di ricerca che ci fornirà gli indirizzi dei siti

internet desiderati.

Così fece circa un anno fa l‟americano Paul Carubia,

ingegnere ecologico, nato il I° novembre 1953 e resi-

dente, insieme alla famiglia, ad Ithaca nello stato di

New York ( USA) Fu suo nonno Cosimo Carubia, nato

a Cianciana nel 1888, ad emigrare negli Stati Uniti

d‟America nel lontano 1913. Il padre di Paul, Salvatore,

è nato nel 1922.

Stabilito il contatto con noi

e avendo ottenuto le infor-

mazioni desiderate, qual-

che mese fa abbiamo rice-

vuto da Paul una e-mail

con la quale ci informava

della decisione di venire a

trascorrere, insieme alla

moglie Sonraeanna e alla

figlia Victoria, qualche

giorno di vacanza a Cian-

ciana per partecipare alla

festa di San Giuseppe, di

cui tanto gli aveva parlato

il nonno Cosimo, e soprat-

tutto per fare la conoscenza

dei suoi parenti.

Abbiamo incontrato la mattina del 19 marzo in piazza

Orologio la famiglia Carubia, l‟aria spaesata e contenta

ad un tempo, e Paolo, armato con un dizionario Sicilia-

no-Inglese ( non sapevamo ne esistessero in giro) ci ha

mostrato l‟albero genealogico della famiglia. Poi visita

del nostro paese e la ricerca dei parenti che ben presto

siamo riusciti ad identificare. La contentezza di Paolo,

della signora Sonraeanna e dei parenti ciancianesi è sta-

ta tanto grande quanto inaspettata. E tutto ciò

(perdonateci l’orgoglio) è stato possibile grazie

all‟esistenza del nostro sito che ricordiamo:

www.sicilykult.it.

GRAZIE AL NOSTRO SITO, PER LA PRIMA VOLTA A CIANCIANA

L‟AMERICANO PAUL CARUBIA, ALLA RICERCA DEI PARENTI E DELLE PROPRIE RADICI

Dedico questo mio scritto a tutti gli emigranti

sparsi per il mondo che saluto con il cuore EMIGRANTI

Lassasti la to‟ “amara” terra

cu nna tinta valigia arripizzata

sugnannu

n‟avviniri e „na vita cchiù agiata.

Ti purtasti nna lu cori

li ricordi cchiù duci

e

turmentu, tristezza, malincunia

pi‟ tant‟anni t‟hannu fattu cumpagnia.

Lu tempu tirannu

t‟arrubbà l‟affettu, lu cunfortu

di li pirsuni cari.

Lu tempu t‟arubbà

a to‟ matri

a to‟ patri

e financu lu to‟ amicu cchiù amicu.

Lu tempu t‟arrubbà

li iorna

li uri

li minuti

c‟avissitu pututu spartiri cu iddri.

Quanti voti sugnasti di passiari

di lu Carminu a la Matrici!

Quanti voti sugnasti di stari assittatu

a lu tavulinu di lu bar

a biviri un cafè cu li to‟ amici!

Quanti voti sugnasti di passari

un Natali, na Pasqua, „na festa cumannata

„na la to‟ terra tantu disiata!

„Na vita passata a sugnari

di putiri un jornu riturnari…

Ma…

quannu arriva lu tempu di putillu fari

pensi a l‟avviniri di li to‟ figli

e allura decidi…

decidi di ristari!

Intantu la spiranza di turnari

ti detti la forza di viviri

di campari

ma, purtroppu

lu distinu nun si po‟ cumannari.

Rosa Ferraro-Novara 19-9-03

Riproponiamo la poesia di Chiara

Arcuri pubblicata nel numero pre-

cedente con qualche imperfezio-

ne. Chiediamo scusa all‟autrice e

ai lettori.

IL MIO MONDO Il mio mondo è fatto di carta,

di fogli sbiaditi,

di pagine bianche,

di lettere stanche

che danzano in fretta

un giro di valzer.

Il mio mondo è fatto di gesso,

di forme perfette,

ma fredde di dentro,

di bianchi colori,

di tenui voci,

di lente armonie.

Il mio mondo è fatto di sogni,

misteriosi e fuggenti,

di grandi chimere

e di dolci risvegli.

Chiara Arcuri

Page 15: LA VOCE 1-2004

Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana

http://www.sicilykult.it Pag. 15

Nozze D’Oro

D all' anno 1992, grazie all' Associazione

Ruota Libera Olimpia,il calcio non è più

l'unico sport praticato a Cianciana.

L' associazione da quando è nata, organizza

annualmente in paese, soprattutto in estate, delle mani-

festazioni ciclisiche,che riescono a coinvolgere anche

chi abitualmente non è dedito a questo sport, in special

modo bambini e ragazzi non perdono mai l' occasione

di partecipare ad una gimcana o una cronoscalata dal

Platani fino a sotto l' orologio, percorso che per i ciclisti

della zona e non solo(alla manifestazione partecipano

ciclisti da ogni parte della Sicilia), è diventato una clas-

sica come la Milano-San Remo.

L' associazione del Presidente Alfonso Montalbano,non

si limita solo ad organizzare manifestazioni per ciclisti

improvvisati,ma ha una vera squadra,che partecipa con

discreti risultati ai campionati regionali di categoria.

L' attuale rosa è composta dal Capitano(il team nomina

capitano il corridore meglio piazzato l' anno precedente)

Filippo Giannone, il fratello Andrea, Piero Di Miceli,

Gaetano Pulizzi, Antonino Giannone, Antonino Mara-

gliano, i fratelli Gaetano e Massimo Alfano, lo stesso

presidente ed il nuovo arrivato Liborio Curaba.

Quest' anno il Campionato Regionale è iniziato il 18

Aprile a Mussomeli, per la formazione ciancianese

hanno gareggiato Alfonso Montalbano e Piero Di Mice-

li, nella categoria Granfondo con un percorso di 120

Km, mentre nella categoria mediofondo di 90 Km, han-

no corso Andrea Giannone e Liborio Curaba.

La tappa è stata difficile e selettiva,con salite lunghe e

pendenze ardue, tanto che sui 276 partecipanti, in molti

non hanno visto il traguardo.

A rendere ancora

più difficile il per-

corso, è intervenuta

la pioggia che ha

accompagnato i

corridori per quasi

mezza gara.

Da sottolineare, l'

ottimo piazzamento

del debuttante Cu-

raba, che ha fatto

registrare la V po-

sizione nella cate-

goria Cadetti.

Alfonso Salamone

L’ASSOCIAZIONE RUOTA LIBERA OLIMPIA

Giuseppe Bartolomeo

e

Francesca Campisi

Cianciana 22 Maggio 1954

Como 22 Maggio 2004

Page 16: LA VOCE 1-2004

http://www.sicilykult.it Pag. 16

Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana

In data 30 maggio 2004, l’Associazione ANUU - circolo

cacciatori di Cianciana ha organizzato una gara con carabina

ad area compressa con bersaglio a mt. 10.

La manifestazione sportiva, la prima del genere a Cianciana,

ideata dal socio Antonio Ditto e che ha visto la collaborazio-

ne di tutti gli associati, ha riscosso notevole successo, tanto

che le iscrizioni preventivate dagli organizzatori sono aumen-

tate ed hanno raggiunto il numero di 111 partecipanti, metten-

do gli organizzatori nelle condizioni di rinunciare ad ulteriori

iscrizioni.

La buona riuscita della competizione sportiva è da attribuire

all’impegno degli organizzatori ed alla fattiva collaborazione

della locale Amministrazione Comunale, che ha messo a

disposizione degli sportivi gli spazi necessari e materiale va-

rio. La gara, iniziata alle ore 9.00, si è conclusa alle ore 16.30

circa della stessa giornata. Il prolungamento degli orari si è

reso necessario visto l’elevato numero degli iscritti. Alla gara

hanno preso parte sia uomini che

donne di Cianciana e dei paesi

limitrofi come Ribera, Santa Eli-

sabetta, Bivona, Sambuca di Sici-

lia, Alessandria della Rocca etc.

E’ stato molto bello che alla

competizione hanno partecipato

sportivi delle più svariate fasce di

età, dai quindicenni ad adulti di

60 anni circa, come per esempio

il professor Giovanni D’Angelo

ed il signor Vincenzo Caltagirone

di Cianciana. Il tiro al bersaglio

si è articolato dietro il diretto

controllo dei Giudici di Gara,

l’avvocato Domenico Cicchirillo ed il dottor Pietro Leto. A

gara ultimata i migliori tiratori sono risultati : il signor Fran-

cesco Cicchirillo di Cianciana, 1° classificato; il signor Luigi

Battista di Santa Elisabetta, 2° classificato e il signor France-

sco Cicchirillo di Bivona, 3° classificato. I tre sono stati pre-

miati da Girolamo Pace, presidente Provinciale

dell’Associazione, con la consegna di un trofeo al vincitore

della gara e con due coppe al secondo ed al terzo classificato.

Il successo di questa prima manifestazione ci porta ad auspi-

care un prosieguo dell’attività del Circolo cacciatori ANUU

di Cianciana nell’organizzare simili manifestazioni ed altre di

uguale importanza, e già siamo in grado di dare fin da ora la

notizia che un’analoga gara si svolgerà domenica 11 luglio, in

piazza Alessio Di Giovanni. Le iscrizioni sono aperte. Chi

fosse interessato, può telefonare al 338-3809731.

Salvatore Panepinto

GARA CON CARABINA A CIANCIANA

MATTEO FRENNA, UNA CERTEZZA PER CIANCIANA E PER IL SUO SPORT: IL KARTING

Il giovanissimo ciancia-

nese Matteo Frenna, di

Stefano e di Antonella

Mannino, continua a col-

lezionare successi nel

suo sport preferito, il

karting. Nato a Ciancia-

na il 12 novembre 1991,

frequenta la seconda me-

dia con buoni risultati in

tutte le discipline, nono-

stante il tempo che egli

dedica al karting ed al

calcio, sua seconda passione che lo ha visto recente-

mente partecipare al Torneo internazionale

dell’Amicizia, svoltosi recentemente a Cianciana, du-

rante la settimana di Pasqua. Matteo è quel ragazzo che

nella sua giovane vita ha, come si suol dire, bruciato le

tappe. Imparato a camminare, già ad un anno e mezzo

andava in bici senza rotelle. “ E’ stato mio marito – ci

dice la signora Antonella – a scoprire la grande passione

che Matteo aveva per i motori e lo ha sempre incorag-

giato, anche a costo di grandi sacrifici in termini di tem-

po e di denaro, a dedicarsi allo sport”. Matteo non ha

deluso le attese e a tre anni già correva per il quartiere a

bordo di una piccola moto. A soli 7 anni ha partecipato

al terzo raduno kartistico svoltosi ad Alessandria della

Rocca, risultando vincitore nella categoria dei 60 C.C.

Da allora numerose sono state le sue partecipazioni a

raduni e gare a livello regionale e nazionale e sempre

con ottimi piazzamenti, come testimoniano le tante cop-

pe che arredano, oltre alla sua capiente camera, un po’

tutta casa Frenna. Ha, fra l’altro, partecipato al campio-

nato nazionale di karting e su 150 partecipanti si è clas-

sificato al terzo posto. L’anno scorso a Triscina, località

balneare a pochi chilometri da Castelvetrano, Matteo si

è laureato campione di minikart per il 2003. Per vincere

il campionato, classifica alla mano, in quella gara a

Matteo bastava classificarsi settimo per assicurarsi il

prestigioso titolo regionale; ma il ragazzo si è battuto

con tutta la sua grinta per legittimare il suo titolo, e a

fine gara si è classificato terzo. E dire che ad inizio

campionato le cose non si erano messe bene per Matteo,

costretto al ritiro meccanico nelle prime due prove. Poi

c’è stata un’ escalation di vittorie e di ottimi piazzamen-

ti: Matteo è riuscito a vincere ben 7 gare su 12, tra cui

Sciacca, Santa Margherita Belice, Buseto Palazzolo,

conquistando un secondo posto e due terzi piazzamenti

e a fine campionato il titolo regionale di minikart.

Salvatore Panepinto

Page 17: LA VOCE 1-2004

Numero 1 – Febbraio 2004 La Voce di Cianciana

http://www.sicilykult.it Pag. 17

Nato a Cianciana nel 1939, Giuseppe Bar-

tolomeo conosce immediatamente i disagi

della guerra e frequenta saltuariamente la

scuola dell‟obbligo. Per la diffusa povertà

è costretto infatti a lavorare e ancora bam-

bino diventa carusu di zolfara, dove tra-

scorre quattordici lunghi anni, trasportan-

do a spalla lo zolfo tra indicibili sofferenze

e privazioni.

Dopo il servizio militare, torna a Ciancia-

na ma subito emigra prima in Francia e

poi in Belgio. Nel 1874 torna in Italia e

fissa la sua dimora a Maslianico, dove vi-

ve tuttora.

La sua vocazione pittorica prende corpo all‟età di qua-

rantasei anni, quando il più piccolo dei suoi figli porta a

casa delle sue riproduzioni scolastiche di De Chirico e

Picasso.

Giuseppe scopre la sua vita, incoraggiato, spronato dal

pittore e critico d‟arte Emilio Parentini e corona il so-

gno accarezzato fin da bambino, quando estasiato guar-

dava i dipinti delle chiese del paese d‟origine.

Mostre a : Maslianico, Cernobbio, Ponte Chiasso

(CO), Poldo di Schignano, Lanzo Intelvi, Venezia e nel

suo paese natìo nell‟agosto del 2000.

Non è mai troppo tardi recitava, quando avevamo i

calzoni corti, il titolo di una nota trasmissione televisiva

di alfabetizzazione degli adulti. Non è mai tardi per in-

traprendere un‟attività o cominciare a dare sfogo al pro-

prio estro, soprattutto se espresso con amore, fantasia e

convinzione. Il successo può arridere o meno, ma resta

un‟ultima piacevolezza d‟animo e l‟orgoglio di essere

riusciti a comunicare. Non mancano gli esempi illustri e

in Sicilia abbiamo avuto il caso Bufalino, rivelatosi

grande e originale a tarda età. Non so se in campo figu-

rativo Giuseppe Bartolomeo, avrà la stessa fortuna del

compianto Gesualdo; ma ci sono tutti i presupposti, cioè

le sue tele: un‟insperata e gradevole scoperta che, dopo

talune titubanze iniziali (per lo stupore), lascia spazio

alla riflessione analitica.

E allora, meditando, tornano alla mente

De Chirico, Guttuso, soprattutto Ligabue

tra i contemporanei; gli impressionisti e il

dilettissimo Van Gongh tra quanti ci han-

no preceduto nel tempo; nonché certe

figurazioni giapponesi. Siamo di fronte,

in pratica, ad un autodidatta che ha ap-

presso la lezione di grandi Maestri ma

non riesce a dimenticare la sua umana e

personale vicenda, perché alcuni fantasmi

sembrano raffiorare dal subconscio

“mineraio”, per quei lunghissimi anni

trascorsi da caruso in zolfara. Non sempre, infatti, i visi

sono sereni, anche nella stilizzazione, e a volte appaio-

no sdoppiati, come di chi, conducendo la sua esistenza,

praticando un mestiere, avrebbe voluto essere “altro”,

vivere diversamente, en plen air.

A quel punto

traspare tutta la

solarità del

siciliano; i co-

lori acquistano

intensità, di-

ventano pure

luminosi, il

tocco- seppur

pesante- si fa

più consape-

vole, essenzia-

le, e l‟accosta-

mento cromati-

co sapiente.

Impressionista

o naif? Van

Gongh o Liga-

bue?

L‟uno e l‟altro o nessuno dei due; forse semplicemente

Giuseppe Bartolomeo.

Eugenio Giannone

IL PITTORE GIUSEPPE BARTOLOMEO

ERRATA CORRIGE RIFERITE AL NUMERO DI DICEMBRE 2003

Pagina 7, rubrica Case in festa, dopo Benedetto Martorana e Maria Leone, aggiungi sposi il 23-10-1953 /2003.

Stessa pagina, foto al centro a sinistra, sostituisci Stefania Leto con Manuela Albanese, e nella foto in basso do-

po Dato aggiungi il comitato in onore di Santa Lucia, con il presidente Massimo Schembri e gli assistenti

Giovanni Caltagirone e Benedetto Provengano che ha accanto la moglie Rosa. Pagina 10, quarto rigo, sosti-

tuisci Cosimo D‟Angelo con Cosimo Montalbano.

INOLTRE RIPUBBLICHIAMO LA PAGINA 9 DEL SALOTTO DELLA POESIA, CHE POTETE SO-

VRAPPORRE A QUELLA PUBBLICATA, IN QUANTO LA STESSA E’ STATA STAMPATA INCOM-

PLETA. Ci scusiamo con gli autori e con i lettori per gli involontari errori, dovuti al super lavoro della tipografia

nel periodo natalizio.

Page 18: LA VOCE 1-2004

http://www.sicilykult.it Pag. 18

Numero 1 - Febbraio 2004 La Voce di Cianciana

P arlando degli strumenti mu-

sicali in generale, diciamo

subito che la classificazione

degli stessi viene in partico-

lar modo eseguita tenendo conto della

diversa natura dei corpi sonori e del

modo di produzione del suono stesso.

La classificazione più comune è quel-

la che si fonda sulle tre categorie : a

Corda, a Fiato, a Percussione. In realtà tre sono le gran-

di categorie : STRUMENTI AUTOFONI e IDIOFONI,

capaci di risuonare mediante percussione, scuotimento,

pizzico o sfregamento; STRUMENTI MEMBRANO-

FONI, nei quali una membrana elastica distesa sopra

una cassa armonica produce suono a percussione;

STRUMENTI A FIATO o AEROFONI, nei quali il

suono è prodotto da una colonna d‟aria posta in vibra-

zione ; STRUMENTI A CORDA o CORDOFONI, do-

ve le corde tese producono suono mediante sfregamen-

to, pizzicate o percorse.

E‟ pertanto impossibile effettuare un elenco completo e

sistematico data l‟enorme varietà di strumenti musicali

che dalla preistoria al nostro tempo si sono succeduti,

variando nelle caratteristiche di forma e di timbro, di

risonanza e di materiale organologico. Infatti, la quanti-

tà innumerevole degli strumenti musicali popolari, tipici

di talune civiltà e popolazioni etniche e di comunità

ristrette, rende il problema arduo e pressoché insolubile.

Noi, pertanto, ci limitiamo a considerare semplicemente

gli strumenti più comuni in uso nell‟età moderna e di

più generale impiego. Alla categoria degli strumenti

autofoni appartengono, per esempio : xilofono, vibrafo-

no, celesta, marimba, triangolo, castagnette, piatti, cro-

tali, gongs, glokenspiels, maracas etc. Strumenti mem-

branofoni sono tutte le varietà di tamburi e timpani. Più

complessa è invece la classificazione degli strumenti a

fiato : tra questi distinguiamo quelli ad ancia libera, co-

me l‟harmonium, la fisarmonica, a

bocca (lauto traverso e diritto, ocari-

na), a bocchino (trombe, tromboni,

corni e in genere tutti gli ottoni), ad

ancia libera con linguetta di legno

(clarinetto, sassofono, corno di basset-

to), a doppia ancia con linguette so-

vrapposte ( oboe, corno inglese, fagot-

to). Di particolare importanza e carat-

tere singolare è poi l‟ORGANO A CANNE, di cui par-

leremo a parte e in più capitoli, “ il Re degli Strumenti”

per antonomasia, come lo definì W.A. Mozart, il più

grande strumento a fiato e ad ancia per eccellenza, a

seconda dei registri impiegati, che riceve l‟aria da un

serbatoio o mantice, azionato sia manualmente che me-

diante moderni e sofisticati elettroventilatori.

Analogo principio seguono tutti gli strumenti a mantice,

tra i quali distinguiamo quelli popolari sul tipo della

zampogna. Gli strumenti a corda possono avere suono

fisso e costante, prodotto da martelletti (pianoforte, for-

te-piano, clavicordo, cymbalon), suono pizzicato

(clavicembalo, spinetta, virginale), suono a sfregamento

con archetto ( violino, viola, violoncello, contrabasso

etc), suono a percussione sulle corde ( tutte le varietà di

liuto, mandolino, tiorba), suono a sfregamento mediante

plettro o con mano libera (chitarra, banjo, balalaika,

etc.). Strumenti meccanici sono infine i Carillos ( dalle

semplici scatolette o”musical boxes” agli arditi stru-

menti di fabbricazione fiamminga, grandiosi e massic-

ci), l?organetto di Baviera, la Pianola, strumenti muniti

di rullo fonotattico dove viene inciso la musica prescel-

ta:

Categoria a parte, infine, è quella dei cosidetti elettrofo-

ni che funzionano in seguito a impulsi elettrici, come

l‟organo elettronico, l‟organo Hammond e le moderne

tastiere elettroniche.

Eugenio Pupello (Bivona)

SUGLI STRUMENTI MUSICALI…PROLEGOMENI

DA QUESTO NUMERO LA VOCE SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA RUBRICA

CHE AVRA‟ COME SCOPO LA RISCOPERTA DEL NOSTRO PATRIMONIO MU-

SICALE, TENUTA A BATTESIMO DA UN ARTICOLO DI EUGENIO PUPELLO

Raimondo Eugenio Pupello, nato a Palermo il 12.09.1959, è residente a Bivona dove ha compiuto gli studi classi-

ci presso il Liceo-Ginnasio “Luigi Pirandello”,conseguendo il diploma di Maturità Classica nel 1979.

Iscritto, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo, in Lingue e Letterature Straniere Moderne, è appassio-

nato di Etnologia e Tradizioni Popolari. Ha una particolare predilezione e passione nei riguardi della Musica Sa-

cra, della Polifonia classica, del Canto Gregoriano, dell‟organo, dell‟Arte Organaria e Organistica, nonché della

Musica Etnica e degli strumenti della tradizione popolare. Dal 1993 ha prestato servizio liturgico, in qualità di

organista, presso la Chiesa Madre di S.Stefano Quisquina (AG), a sostegno della locale Schola Cantorum. In que-

sto numero la Voce pubblica il suo primo articolo, riguardante la classificazione degli strumenti musicali, dal tito-

lo Sugli strumenti musicali...prolegomini. Nel prossimo numero si occuperà di un particolare strumento che si

adopera nel periodo pasquale: la traccula. Salvatore Panepinto

Page 19: LA VOCE 1-2004

Numero 1 - Febbraio 2004 La Voce di Cianciana

http://www.sicilykult.it Pag. 19

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE

D

E

C

E

S

S

I

N

A

S

C

I

T

E

Maschi Femmine Totale

Popolazione residente al 1/1/2003

1.940 2.133 4.073

Nascite 8 15 23

Morti nel comune 20 32 52

Morti il altro comune 2 6 8

Morti all’estero 4 1 5

TOTALI DECESSI 26 39 65

Nuovi iscritti 30 32 62

Cancellati 38 45 83

Popolazione residente al 31/12/2003

1.914 2.096 4.010

Matrimoni 24

MOVIMENTO E CALCOLO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE ANNO 2003

Fonte : anagrafe del Comune di Cianciana

DECEDUTI FUORI CIANCIANA

Gaetano Ferraro, nato a Cianciana l‟11-12-1928, deceduto ad Amburgo ( Germania ) il 12-12-2003

Gaetano Di Chiazza, nato a Cianciana il 6-7-1950, deceduto a Toronto (Canada ) il 21-12-2003

Provvidenza Gusciglio in Georges, nata a Cianciana il 26-6-1933, deceduta a Saint– Etienne (Fr.) il 23-12-2003

Giuseppe Abella, nato a Cianciana il 26-4-1932, deceduto a Luton (Inghilterra ) il 27-12-2003

Maria Pulizzi in Cuffaro, nata a Cianciana il 26-6-1938, deceduta a Hoddesdon ( Inghilterra ) il 6-1-2004

Francesco Ciraolo, nato a Hertford il 27-6-1962, deceduto a Hoddesdon ( Inghilterra ) il 12-1-2004

Elisabetta Di Maria, vedova Soldano, nata a Cianciana il 26-1-1913, deceduta a Torino il 12-1-2004

Pasquale Ferraro, nato a Cianciana l‟11-7-1957, deceduto ad Amburgo ( Germania ) il 21-1-2004

Antonino Lo Monaco, nato a Cianciana il 18-4-1928, deceduto a Almunecar (Spagna) il 7-2-2004

MATRIMONI Chougui Rami e Isabella Caltagirone, Comune di Cianciana, 29-12-2003

Gaetano Scardino, nato a Cianciana il 16-2-1930, deceduto il 16-12 2003

Concetta Pace, vedova Coniglio, nata a Cianciana l‟11-12-1906, deceduta il 20-12-2003

Melchiorre Martorana, nato a Cianciana il 13-12-1909, deceduto il 25-12-2003

Giuseppe Montalbano, nato a Cianciana il 20-1-1926, deceduto il 25-12-2003

Antonina Tornatore, vedova Giannone, nata a Cianciana il 25-9-1921, deceduta il 5-1-2004

Giuseppa Pulizzi, vedova Grimaldi, nata a Cianciana il 27-6-1922, deceduta il 13-1-2004

Francesca Contissa, vedova Taormina, nata a Cianciana l‟1-9-1921, deceduta il 21-1-2004

Salvatore Ferlita, nato a S.Stefano Q. il 3-12-1926, deceduto a Cianciana il 27-01-2004

Pietro Arfeli, nato a Cianciana il 18-5-1938, deceduto il12-2-2004

Francesca Anna Comparetto di

Giuseppe e di Maria Ferraro, nata

a Palermo il 21 Gennaio 2004

Giorgia Montalbano di Giuseppe

e di Maria Cilona, nata a Ribera

il 20 Dicembre 2003

Samuele Buggeri di Antonio e

di Giusy Tortorici, nato a S.

Stefano Q. il 27 Gennaio 2004

Page 20: LA VOCE 1-2004

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Numero 1– Febbraio 2004 La Voce di Cianciana

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Maestra Angela Salvo Giambrone – Cianciana

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Signor Paolo Termini - Cianciana

Signor Vincenzo Greco - Mississauga (Canada)

Centro Analisi Cliniche Dott. Gagliano Cianciana

Dottor Bernardo Barbera - Adelaide (Australia)

Pasta con “sparaceddi”

Ingredienti: ½ kg. di sparaceddi già puliti; 1-2 spicchi d‟aglio; olio, sale: q.b.; mollica, pane grattugiato: q.b.; 400

gr. di pasta ( spaghetti, ditali o pennette)

Preparazione.: sbollentate gli sparaceddi, scolateli e tagliuzzateli. In una padella con olio fate indorare l‟aglio;

quindi aggiungete gli sparaceddi; versatevi il pane che prendono e ultimate la cottura (se del caso, versatevi 1-2

cucchiai d‟acqua). Cuocete la pasta e conditela con il preparato, spolverizzando con mollica. Se il piatto risulta

troppo asciutto aggiungete un po‟ dell‟acqua nella quale avevate cotto gli sparaceddi.

Ricette della nostra cucina:

Frascatula

Ingredienti: 2 litri d’acqua; un buon mazzo di finocchi selvatici; una cipolla; olio, sale, pepe: q.b.; farina q.b.

Preparazione: mettete a bollire l‟acqua. Pulite i finocchi, spezzettateli e cuoceteli nell‟acqua ormai bollente; salate

e pepate. A cottura ultimata, aggiungete la farina a mulinello, mescolando con un mestolo per evitare grumi, fino

ad ottenere una consistenza cremosa. Togliete l‟impasto ottenuto dal fuoco e unite al soffritto d‟olio e cipolla,

precedentemente preparato. Amalgamate adeguatamente e servite.

A cottura ultimata, volendo, potete aggiungere fave e piselli, cucinati in precedenza a tutto dentro.

Mimma Pulizzi ed Eugenio Giannone