MAGAZINE · Jarry, il nonsense di Lewis Carroll e la metasemantica di Maraini. Insomma, dei...

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MAGAZINE L’ INTERFERENZA Gennaio 2018 La diversità

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MAGAZINEL’ INTERFERENZA

Gennaio 2018

La diversità

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Contatti:[email protected]@[email protected]@sabes.it

L’ Interferenza magazine viene realizzata presso il Centro di Riabilitazione Psichiatrica e Centro Diurno Bolzano-Gries

Via Fago n 44/C Tel.0471/435935

Tutte le precedenti copie le troverete sul sito:“interferenzeinradio.com”

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In questa edizione del nostro Magazine abbiamo voluto trattare l’argomento sempre attuale e a volte scomodo sulla DIVERSITA’. Abbiamo scritto tanto e tanto ancora ci sarebbe stato da dire. Rimane il fatto però che non esisterebbe diversità se ognuno di noi non avesse i propri preconcetti mentali riguardo uno o più argomenti... Bisognerebbe riabi-tuarsi a guardare il mondo con gli occhi dei bambini, dove prevale la curiosità per le cose e per le persone e non il giudizio a prescindere.Sperando che anche questa edizione sia ben gradita come le precedenti, lascio la parola ai nostri articoli sempre più ricchi e che vi lasceranno riflettere sul tema affrontato.Buona lettura

DIVERSO DA CHI? DIVERSO DA COSA?

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Che monotonia esser tutti uguali...stesso fisico, stessi pensieri ed emozioni!!!Io penso che c’è della bellezza e della forza nella diversità.Se proprio vogliamo comprenderci dovrebbe esserci un pò di somiglianza ma...per amarsi??? Un pizzico di diversità deve starci. Quello che mi rende unica da te, che sei in continua osser-vazione, è la mia diversità.Mi guardi dall’alto verso il basso per capire cosa ci identi-fica e tutt’ora non lo sai.Sono anni che mi paragoni agli altri, ma purtroppo amico mio non è così.Io ho scoperto di esser diversa nel 1990, l’anno esatto della mia nascita ed è da lì che ho capito che mi avrebbe resa più particolare che mai.Ho avuto più vissuti rispetto ad altri miei coetanei, credo!!!Ovvio non capivo bene quello che mi stava succedendo, ma sapevo che qualcosa mi avrebbe resa speciale...non che me la voglia tirare, però!!!Sorrido e rido quando sto male e già questo mi diversifica da te, che te ne stai lì a piagnucolare, come giusto che sia.Ma penso che la vita debba esser presa con diverse mani, insomma in modo positivo anche quando non lo è.Penserai:” Ma questa è tutta matta!”Ed io ti risponderei:” Meglio pazzo che testa di c....”, anche se i pazzi sono diversi dalla società “normale”, ti posso ga-rantire che anche le teste di c... non scherzano.Alla fine gira e rigira siamo tutti uguali nella nostra diver-sità...ognuno è diverso a modo suo.È come con i bambini, che imparano a gattonare, a cam-minare e a mangiare da soli, proprio perchè non sono tutti uguali, se no sai che due palle. Ops pardon le parolacce... Per concludere in bellezza...  UNICITA’ - LIBERTA’ = DIVERSITA’  Desi Bovo

E basta..

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La statistica sbaglia a omogenizzare i dati nella cosiddetta distribuzione gaussiana. Si dimentica così di tutti quegli elementi che fuoriescono dalla norma. Ma cos’è la norma? Non stiamo parlando della pastasciutta, no. Per norma si in-tende quella categoria di caratteristiche che si ritrovano maggiormente diffuse nella popolazione. Per non deviare ecces-sivamente dalla norma, ovverosia per far sì che i calcoli non si difformino, vengono eliminati gli estremi, che comprendo tutte quelle caratteristiche più peculiari, meno frequenti, più anomale. Si occupa di studiare soltanto i fenomeni più comuni. Fortunatamente l’essere umano ha sentito la necessità di sperimentare l’assurdo, includendo nell’immaginario possibile anche ciò che va al di là dell’impossibile: l’insieme immaginario dei numeri complessi, le scienze patafisiche di Jarry, il nonsense di Lewis Carroll e la metasemantica di Maraini. Insomma, dei giganteschi paroloni, vuoti di significato, per ammettere ed esaltare l’esistenza dell’assurdità intesa come valore assoluto, nelle sue componenti artistiche, fonetiche, extrafisiche. Ma che assurdità! Che meravigliosa assurdità!

Ricordarsi degli estremi della gaussiana, accettare l’assurdo come parte integrante della realtà, fare del nonsense un qual-cosa di profondamente sensato, permette di riconferire la giusta dignità ad ogni singolo fenomeno, senza dimenticarsi di nessuno.

Agnese

Il valore della diversità

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Dall’America si sono formati parecchi gruppi che sono arrivati fino a noi portandoci la musica degli anni 80, una musica melodiosa, esplosiva, ricca di parole nuove. Tra i gruppi piu noti ricordiamo: i Police, gli Spandau Ballett, i Simple Minds, gli America, i Bee Gees e i Super Tramp.Anche nei film “La febbre del sabato sera” o “Grease” si de-nota un cambiamento di costume. In trent’anni sono cambiate molte cose, quando ero piccola ricordo che c’era molto più rispetto da parte dei giovani nei confronti degli anziani.Il Natale si aspettava con ansia, ci si accontentava di poco e la gente era molto più umile. Ricordo quella volta che mi hanno regalato una bambola, ho trascorso il Natale più felice del mondo. La differenza ai giorni d’oggi si coglie proprio nelle piccole cose.I bambini sono un po’ viziati ma non per colpa loro, ma di una società consumistica che bada maggiormente alle cose materiali.Con internet le giornate sono cambiate e trascorrono in maniera piu veloce e stressante sia per le giovani genera-zioni che per quelle meno giovani perché bisogna essere sempre piu che informati su quello che accade nel mondo e su quello che si sta facendo nel momento.Un tempo si andava a giocare spesso in cortile e nei parchi

mentre oggi si è attaccati in modo ossessivo al cellulare e alle nuove tecnologie.Siamo cresciuti in una famiglia che aveva un ruolo im-portante e primario mentre al giorno d’oggi i giovani sono tempestati da un flusso di immagini prese un po’ ovunque e anche la scuola si è dovuta adeguare e crescere cercando di capire anche assieme alle famiglie come aiutare i giovani.Anche in ambito lavorativo ci sono sempre maggiori richi-este e anche le persone devono dimostrare di avere sempre più competenze. Un esempio potrebbe essere che una volta quando si iniziava un lavoro nuovo si veniva affiancati per più tempo e le cose venivano spiegate meglio.Adesso invece si chiede ai neolavoratori di apprendere più velocemente possibile e con meno spiegazioni.Questo perché il tasso di disoccupazione è aumentato e i posti di lavoro sono sempre meno.Andavo con piacere a scuola e l’ambiente era sereno e non sussistevano tante invidie tra coetanei. Negli anni 80 il lavoro si trovava facilmente e le famiglie potevano vivere con molto meno stress.Oggi con tutto quello che si sente in giro a volte sono pre-occupata ed è per questo che ricordo con nostalgia i magni- fici anni 80.

C.C.

R I C O R D A N D O G L I A N N I 80

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Nel mondo ci sono moltissime popolazioni che sono diverse tra loro per molti motivi: aspetto fisico, educazione ricevuta, religione, cultura, mentalità e questo è bello perchè penso che ognuno, proprio per questo possa dare un con-tributo unico e prezioso alla società. Qualcuno però giudica diverso e inferiore ciò che è molto lontano da sè, e questo porta alla discriminazione e all’allontanamento delle persone un po diverse dalla norma, nei casi peggiori anche ad atti ingiusti contro queste. Le categorie di persone prevalentemente discriminate sono in genere persone di colore, minoranze linguistiche, tossicodipendenti e disabili.Secondo me, e penso secondo molti altri, invece essere aperti verso persone diverse è sempre interessante e arricchente perchè ognuno può dare qualcosa di positivo. E se proprio queste persone sono impossibilitate a dare un proprio con-tributo alla società non e’ bello farle sentire escluse e aumentare cosi la loro sofferenza. Persone diverse e svantaggiate vanno aiutate a vivere una vita dignitosa, infatti esistono lavori e associazioni no profit che si basano proprio sull’aiuto materiale e sul supporto psicologico di queste categorie di persone. Lo stato tutela le persone svantaggiate tramite appo-site leggi e tutto questo dimostra che la maggior parte della società è favorevole all’integrazione e alla pacifica convivenza di tutte le persone. In particolare una legge importante è la 381\91 che disciplina l’inserimento lavorativo delle categorie svantaggiate.

Raffaella

LA DIVERSITA’

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La diversità è un aspetto che dà senso alle cose.

La natura, il mondo, l’universo sono contraddistinti da una molteplicità di aspetti e visioni che fanno del tutto una complessità ricca e sorprendente, sempre da ammirare e comprendere.In una stessa galassia hanno sede migliaia di stelle tutte di-verse, alcune più simili,altre meno, inoltre ci sono diversi corpi celesti di altra natura (meteore, gas planetari, buchi neri, supernove).Questa complessità dell’ universo si riscontra anche nell’uomo, nel suo corpo, nella mente, in lui stesso.Se si guarda come il cervello è costituito da migliaia di cel-lule simili e diverse,e ogni parte di esso è anche diversa, ogni aspetto, però è in rapporto con gli altri aspetti per creare la funzionalità del tutto.Se studiamo il mondo delle formiche vediamo che ogni in-dividuo di una colonia è diverso dall’altro e ogni specie di formica ha caratteristiche proprie, a se stanti, non riscon-trabili in altre specie.

La diversità dà il senso alle cose, genera la bellezza del tutto, ravviva l’interesse dell’ uomo, costituisce la sua stessa es-istenza.Se la vita di ognuno di noi fosse sempre uguale a se stessa diventerebbe monotona,perderebbe ogni significato, si de-teriorerebbe.

Ogni giorno è un momento diverso della vita in cui si scoprono altri valori, altri aspetti di noi stessi, delle altre persone, è come un’immagine che cambia e si rinnova ogni istante.Il bosco, la natura, ogni vivente è in continuo mutamento, senza sosta, perché non si può fermare il tempo.Ogni uomo è diverso dall’ altro e dovremo capire oltre noi stessi anche gli altri, perché se l’io è un universo, gli altri sono presenti con noi in questo stesso universo.Credo che la diversità arricchisca la vita, completi il mon-do, perché dentro di noi non siamo sempre uguali a noi stessi, ma diversi, quasi sempre diversi.L’universo stesso del pensiero filosofico non è tutto uguale, ma sussistono diversità tra diversi filosofi, tra le diverse vi-sioni del mondo.Quando si parla dei mondi dell’ uomo si definiscono i vari settori del sapere: natura, arte, scienza, letteratura, comu-nicazione ecc..Ogni individuo è portato per qualcosa di particolare, per un aspetto o quell’altro e raggiunge il massimo delle sue capacità nel settore in cui eccelle.

Poco sopra ho descritto la diversità in generale, nominan-do alcuni aspetti di essa in rapporto alla realtà, ma non ho specificato cosa può essere per me.Per me la diversità costituisce l’esperienza, la mia e quella di ognuno.Fin da giovane ho studiato scienze naturali (animali, pian- te) per far comprendere che il mio interesse personale era ed è piuttosto concreto.Credo che ogni cosa,persino la cosa più astratta che esista nel mondo non possa prescindere dall’esperienza, dalla concretezza e quindi in ultima istanza ha un rapporto con la realtà.

Nel campo dello studio, pur prendendo in considerazione molti aspetti,temi e materie, il mio svolgimento è stato piuttosto uniforme e a volte monotono.Dapprima ero preso dallo studio per le scienze e la realtà della natura,poi mi sono volto più alla filosofia e alla let-teratura.

Nel campo dell’attività lavorativa ho invece sperimentato in misura più elevata la possibilità della diversificazione.Quando frequentavo il liceo e forse anche prima,ho tras-corso dei periodi della stagione estiva lavorando negli al-berghi come cameriere e tuttofare, e anche presso alcune ditte per dare un aiuto.Anche durante il periodo di studio trascorrevo delle ore di lavoro presso ditte private per guadagnare qualcosa e man-tenere il mio studio.Certi periodi estivi andavo ad aiutare a raccogliere mele presso dei contadini e guadagnavo qualcosa di più, finché alla fine degli studi ho continuato la mia attività lavorativa in una falegnameria al Colle, facendo un lavoro protetto.Ho anche lavorato in un laboratorio di artigianato.Anche nel tempo che trascorro a casa svolgo diverse attività che hanno fini diversi e passo un po’ di tempo studiando.

LA DIVERSITA’ COME ESPERIENZA.

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Alcuni anni fa trascorrevo le giornate componendo versi e con alcune poesie ho vinto dei concorsi con premi consis-tenti in medaglie e diplomi.In un periodo trascorso all’ospedale per curare una debili-tazione psichica ho poi fatto alcuni disegni per rimettere alla prova una mia vecchia propensione artistica.Penso che ognuno si stanchi della monotonia che circonda chi conduce una vita senza mutamenti né diversificazioni e credo che anche l’ esperienza più ricca non possa sostituire la ricchezza dell’ esperienza e di noi stessi che in non ul-tima istanza è anche imperniato sulla diversità.Credo che la diversità sia ben un vantaggio, ma può anche essere causa di incomprensioni e difficoltà reciproche tra persone che hanno caratteristiche e ideali diversi.La diversità può creare e crea sempre contrasti a tutti i liv-elli, soprattutto sociale e politico e non tutti riescono ad accogliere e stare con chi è diverso.Essa può essere fonte di contrasti raziali e tensioni sociali, di attentati,terrorismo, omicidi e dittature.Credo che non sia a volte solo sufficiente l’accettare noi st-essi e gli altri, ma sia anche necessario capirsi.La diversità dà senso alle cose, agli uomini, determina l’esperienza.L’amore non può prescindere dall’esperienza, dalla diver-sità, dal saper accogliere chi è diverso e non la pensa come noi.Se io avessi problemi con qualcuno e non riuscissi a en-trare in sintonia col suo carattere e avessi imbarazzi anche a parlargli, cercherei comunque di capire che pur essendo entrambi diversi, alla fine siamo pur sempre uomini e ci potremo almeno comprendere.Per certi filosofi la diversità si concilia nella razionalità o nel mondo delle idee o in Dio.Anche nelle diversità si può cogliere l’aspetto unificante o similare.Gli uomini sono diversi pur avendo molti aspetti in co-mune.

Larcher Andrea

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Andere Hautfarbe:Menschen mit schwarzer Hautfarbe werden oft nicht res-pektiert oder von der Gesellschaft ausgeschlossen. Sie tun sich schwer, sich in die Gesellschaft einzugliedern und sich anzuschließen. Es gibt auch den Rassismus. Die Wissen-schaft geht davon aus, dass der Rassismus Menschen in verschiedene Rassen unterteilt. Der Rassismus unterteilt Hautfarben in weiß oder schwarz. Ich habe Respekt vor Menschen mit schwarzer Hautfarbe. Ich denke dass Rassismus dadurch entstanden ist, weil die Weißen die Menschen mit schwarzer Hautfarbe unter-drückt oder zur Sklaverei verpflichtet haben.

Andere Religion:Menschen, die einen anderen Glauben haben, werden von den Christen oft nicht respektiert. Sie kleiden sich auch an-ders (Muslime). Die weltweit bekanntesten Religionen sind: Christentum, Islam, Hinduismus, Buddhismus, Daoismus, Skihismus, Jüdische Religion, Bahaitum und Konfuzianis-mus. Mehrere Religionen weisen verwandte Elemente auf, wie z.B. Judentum und Christentum (Eingottglaube). Ei-nige Religionen beruhen auf philosophischen Systemen, andere sind politisch, theokratisch orientiert, wieder an-dere gründen sich hauptsächlich auf spirituelle Aspekte. Überschneidungen gibt es fast in allen Religionen. Zahl-reiche Religionen sind auch als Institutionen organisiert, es kann von Religionsgemeinschaften gesprochen werden. Das Wort „religio“ kommt vom Lateinischen und bedeu-tet Gewissenhaftigkeit, Religiosität, Gottesfurcht, Fröm-migkeit Gottesdienst, Heiligkeit oder Aberglaube. Dieses Wort bedeutet außerdem lesen, auflesen, zusammenlesen, bedenken, beachten. Ich denke, dass sich einige Menschen zu einer Religion entscheiden um sich zu differenzieren.

Kleidung:Menschen, die nicht mit der Mode gehen werden oft aus-gelacht oder nicht akzeptiert. Sie werden darauf hingewi-esen, dass sie sich nicht gut kleiden. Kleidung wird als Ma-terie bezeichnet, die als künstliche Hülle den Körper des Menschen bedeckt. Schuhe und Kopfbedeckung werden zur Kleidung gezählt, Schmuckgegenstände jedoch nicht, auch nicht das Accesoire. Der geschichtliche Zeitpunkt seit dem Menschen Kleidung tragen geht auf ca. 75.000 Jahren zurück. Es bestehen Gerüchte, dass Kleidung bereits vor ca. 650.000 Jahren getragen wurde. Einer der ältesten Umhän-ge hat sich in der italienischen Höhle von Arene Candide gefunden. Die Möglichkeit, unterschiedlich starke wärmende Kleid-ung zu tragen erhöht die menschliche Flexibilität, sich in unterschiedlichen Klimazonen auf. Die Kleidung im Mit-

telalter spiegelte den Platz innerhalb der mittelalterlichen Städteordnung wider. Unterschiede zwischen den Ständen bestand nur im verwendeten Material und dem dazuge-hörigen Zierrat.Kleidung soll den Menschen vor Unterkühlung und Er-frierung und vor einem Hitzeschaden oder Sonnenbrand schützen. Ich denke, dass im Mittelalter die Menschen sich durch die Kleidung differenziert haben: Adelige trugen andere Kle-idung als Bauern oder Menschen der Mittelschicht. In der Steinzeit hatte die Kleidung nur einen praktischen Nutzen.

Andersartigkeit – Verschiedenheit(Geschichte - Religion)

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Per diversità si intende davvero un numero elevatis-simo di cose: - Il tipo di comportamento - Il modo di pensare- Il modo di reagire- La cultura- Gli interessi e le passioni- Le cose (gli oggetti)- La forma delle cose e degli esseri viventi - L’intelligenza degli esseri viventi

Riguardo al modo di comportamento, ognuno di noi si atteggia in modo diverso giornalmente. Ad es-empio c’è chi è sempre sorridente e spensierato, op-pure c’è chi è sempre molto serio e mai scherzoso. Riguardo al modo di pensare, ognuno di noi pensa giornal-mente a una cosa diversa. C’è chi pensa ai suoi interessi per-sonali, oppure c’è chi pensa sempre al lavoro, o chi pensa sempre alla vita sociale fuori, che non vede l’ora di uscire la sera con gli amici. Riguardo al modo di reagire, c’è chi usa l’aggressività. c’è chi è assertivo e cerca di non passare dal-la parte del torto, oppure c’è chi non reagisce pro-prio, e magari si chiude in sé stesso per la tristezza. Sulla cultura invece il discorso è più approfondito. C’è chi è molto religioso e quindi ha a sua volta abitudini di-verse, come andare in chiesa ogni settimana. E c’è invece chi non ha nulla di religioso, e quindi non è proprio in-teressato. Le culture religiose sono tante: c’è chi è cattolico, chi è musulmano, o chi è evangelico o ad esempio è ebreo. E poi gli interessi personali e le passioni, che sono sicura-mente quelli con il numero più alto. C’è chi è interessato allo sport, chi è interessato allo spettacolo, chi al cinema, chi alle serie tv, chi all’informatica, o chi alla scienza (as-tronomia, geografica, meteorologia). Tutto ciò rappresenta una diversità tra ognuno di noi. Questa era la diversità riguardo il carattere delle persone. Ma ovviamente c’è la diversità anche per l’intelligenza degli esseri viventi o an-che per le forme degli esseri viventi. Perché per esempio, gli animali sono molto diversi. Ci sono gli animali erbivori e quelli carnivori. Chi ha il collo lungo come la giraffa. E anche riguardo l’intelligenza degli esseri viventi. Perché c’è chi ha molta intelligenza logico-matematica, chi invece ha nel suo punto forte la memoria, in particolare quella selet-tiva a lungo termine, o chi invece ha nel suo punto forte l’intelligenza emotiva, o chi quella interpersonale, ovvero a livello sociale. A livello fisico c’è pure una diversità. Perché c’è ad esempio chi, essendo grosso, fatica a correre, si stanca subito e ha bisogno di stare spesso seduto, oppure chi, è de-bole di cuore, e deve ridurre al massimo attività fisica, e chi

invece, magari essendo molto magro, ha nel punto debole una forza fisica molto risicata. Quindi, come avete potuto leggere, la diversità è un qualcosa di assoluto ed universale, che vale per tutte le cose nel mondo, anche per le cose (gli oggetti). Io sulla diversità penso che abbia dei pro e dei contro, come fra l’altro tutte le cose del mondo, poiché nulla è perfetto. Sicuramente i pro sono, ad esempio se si vive con dei coin-quilini stranieri, quelli di poter imparare nuove lingue. Mentre i contro sono sicuramente quelli di dover essere costretti a cambiare atteggiamento solo per non dare cat-tive impressioni e quindi fingere di essere quello che non si è in realtà. Bisogna precisare che si vive in un mondo pieno di diversità, dove ognuno deve imparare a vivere con questo aspetto, e quindi instaurare rapporti con gente che ha comportamenti, culture o passioni diverse dalle nostre. FABIO VERDI

Come vedo io la diversità

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Negli ultimi tempi si sta verificando un interessante fenomeno sociale: le persone provano un forte interesse e impulso verso la diversità. Non si vuole più essere “norma-li”, conformarsi, ci si vuole invece distinguere, essere unici e alternativi, insomma, essere diversi.Ed è così che aumentano i vegetariani e i vegani, perché seguire una dieta diversa ci contraddistingue. Ed è così che anche la moda e la musica diventano alterna-tive.E infine il pensiero, la mentalità e le idee politiche devono essere diverse dagli altri.Dal momento in cui tutti vogliamo essere diversi, la diver-sità sta diventando la normalità. Ci vogliamo distinguere dagli altri ma in realtà ci conformiamo.

Come può essere spiegato questo fenomeno emergente? Secondo Jarlath F. Benson, psicoterapeuta e counselor, es-istono due forze opposte della psicologia umana: l’impulso ad essere uniti e l’impulso ad essere separati, o diversi. Nell’essere umano queste due forze opposte sono in conti-nua “lotta” alla ricerca di un equilibrio che rispetti la per-sonalità e la natura dell’individuo.

Quindi da una parte le persone cercano l’uniformità tra gli individui e tendono a formare dei gruppi. All’interno del gruppo, infatti, vengono soddisfatti alcuni importanti bisogni dell’uomo come quello di accettazione e apparte-nenza; inoltre gli individui si sentono più sicuri e protetti. Il termine “mente di gruppo”, coniato da G. Allport, padre della psicologia sociale, rende bene l’idea della condivi-sione di pensieri e comportamenti all’interno del gruppo. È facile talvolta farsi trascinare da ideali o stili di vita che non ci appartengono. A mio avviso il rischio più grande di questo fenomeno è quello di perdere l’autenticità della nos-tra personalità che è meravigliosamente e realmente unica. D’altra parte le persone tendono a distinguersi, a prendere l’iniziativa e ad essere autonomi, operando in direzione della propria natura, talvolta estremizzandola.

In entrambi i casi, però, si rischia di distorcere il concetto di sé: il bisogno di appartenenza e accettazione del gruppo può spingerci infatti a pensare ed agire contro la nostra natura, invece l’impulso a distinguerci può portare ad es-tremizzare il nostro pensiero e bisogno di autonomia, ris-chiando di perdere l’equilibrio personale.

A parer mio la vera diversità è la consapevolezza della propria unicità e delle sfumature nel proprio carattere. Se un individuo possiede tale consapevolezza riuscirà a stare bene all’interno del gruppo pur mantenendo le proprie “di-versità” personali, allo stesso modo riuscirà a distinguersi

mostrando le proprie opinioni e contrarietà. Questo porta sicuramente ad una certa solidità di carattere e personalità e ad un equilibrio personale.

In conclusione, allora, non è che per essere diversi dob-biamo tornare “normali”?Forse l’unico modo per essere diversi è quello di essere semplicemente noi stessi e di rispettare la nostra natura più profonda.

Giulia

LA DIVERSITA’ COME NORMALITA’

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Al giorno d’oggi si parla tanto di diversità, infatti ci sono tanti video e tanti articoli su YouTube che parlano di questo argomento. Peccato che a questo mondo le diversità vengono viste in modo del tutto negativo, come ad esempio le varie culture e religioni di vari popoli che vengono spesso discriminati, emarginati, additati. Invece bisognerebbe capire che ogni cultura, popolo, religione, ha anche i suoi lati positivi . Infatti tutte le culture diverse dalla nostra hanno anche degli insegnamenti istruttivi, educativi, dei principi morali, che dovrebbero avvicinarci invece che allontanarci. Le diversità di usi e costumi si possono tramandare attraverso storie, novelle, poesie, canzoni, danze del proprio paese. I miei popoli preferiti sono i Bengalesi, i Pakistani e i Marocchini.Prossimamente vi parlerò dei Bangladesi, popolo che io preferisco, che mi sta particolarmente a cuore e che sento vicinis-simo. Li ammiro particolarmente, perchè tutti i ragazzi che ho conosciuto, con cui sono in corrispondenza su Facebook, sono ragazzi con tante qualità. Infatti sono bravissimi, buonissimi, grandi lavoratori negli alberghi, molto gentili e gen-erosi. Per questi motivi ho particolare stima e ammirazione. Desidererei infatti con il prossimo articolo, farvi conoscere umilmente questo popolo e farvelo amare, suscitare in tutti voi lettori, l ‘amore e l’ammirazione per loro. Molti ragazzi che vivono qui a Bolzano e dintorni e di questo sono molto contento, vorrei venissero rispettati di più, accolti, ascoltati nei loro bisogni e di conseguenza aiutati ad inserirsi nel nostro paese e nella nostra regione. Quando per strada vedete ragazzi bangladesi che vi vendono fiori per 5 euro, siate generosi, perchè con quei soldi possono fare vivere le loro famiglie. C’è un proverbio bangladese che dice a questo riguardo: “Non disprezzare chi non ha niente, perchè anche tu te ne andrai senza niente”. Bisogna riflettere molto a questo mondo e non sentire e vedere gli altri diversi, disprezzandoli, emarginandoli, o peggio insultandoli per il colore della loro pelle, ma vederli e sentirli come nostri fratelli di questo mondo, perchè fac-ciamo parte di una medesima grande comunità umana, mondiale, di cui condividiamo sentimenti, valori, principi, virtù universali, insegnamenti buoni che ci accomunano e che ci dovrebbero fare sentire fratelli. Bisognerebbe dirci tutti quanti andando oltre le diversità, superando le barriere e tutti i muri:“ASSALAMU ALAYKUM”. Un saluto questo che mi piace moltissimo perchè vuol dire “PACE SU DI TE”, molto attuale di questi tempi e che rivolgo con amore a tutti voi lettori di questo Magazine .

Paul Tom

PACE SU DI TE

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LA TECNOLOGIA NEL FUTURO? COME SARÀ?

È innegabile il fatto che da quando la tecnologia ha fatto la sua comparsa a fine 800 e che oggi è ormai al centro della nostra vita, ha fatto passi notevoli e sta diventando sempre più avanzata. A partire dal fatto che negli anni 80 furono costruiti i primi computer fissi e i primi cellulari. Oggi abbiamo computer portatili e fissi avanzatissimi con addirittura tutti i componenti integrati all’interno del dis-play e gli smartphone che ormai sono completamente touch senza più nemmeno un tasto, se non quello dell’accensione. Col passare degli anni infatti noi utenti siamo sempre più curiosi di saperne di più sui nuovi modelli di computer e smartphone proprio grazie alle loro novità tecnologiche. Ma non solo computer e smartphone. Tantissime altre tecnologie stanno evolvendo molto. I processori stanno crescendo tantissimo. A partire da quelli per smartphone. Ebbene si, le aziende che si occupano di processori per smartphone stanno riuscendo a creare processori sempre più performanti ma allo stesso tempo anche più efficienti nei consumi della batteria. Fino a poco tempo fa, più un processore era potente, più consumava batteria. Da qual-che anno a questa parte però non è più cosi. I processori garantiscono oltre a potenza massima, consumi di batteria bassissimi, perché sono basati su processi produttivi sem-pre più bassi. Più il processo produttivo di un processore è basso, più i consumi si riducono perché surriscaldano sempre meno non stressando la batteria stessa. Anche gli schermi stanno facendo grosse evoluzioni. Sia di com-puter, di televisori e di smartphone. La grafica dei display ormai ammonta al 4K, che sarebbero 2160p. I televisori già da qualche anno montano questa risoluzione, mentre da poco tempo smartphone e computer. Il problema però è che ancora nessun programma, che siano applicazioni, giochi o canali TV, o almeno solo la minima parte, sup-portano ancora la risoluzione del 4K, e supportano mas-simo il Full HD. Gli Smartphone supportano al momento il 4K solo per i file multimediali, ma ancora non sono in grado di far girare applicazioni in 4K, ma a differenza di televisori e PC può supportare una risoluzione comunque superiore al Full HD, ovvero il Quad HD, che applica la risoluzione del 1440p anziché del 1080p che applica il Full HD. Quest’anno gli smartphone hanno fatto una vera evoluzione sui display, adottando il formato 18:9, mentre ancora PC e Televisori si fermano al 16:9. I nuovi proces-sori fra l’altro montano anche modem sempre più veloci. Infatti gli smartphone più moderni riescono a navigare su internet ad una velocità straordinaria, raggiungendo 1 GB di velocità in download e supportando la rete 5G. Tuttavia in un prossimo futuro mi aspetto che gli Smartphone adot-

tino delle novità che potrebbero far comodo a molti utenti. Parlo della possibilità di poter estrarre la batteria nono- stante una scocca completamente in vetro e impermeabili. E poi mi aspetto che adottino una presa USB in più, magari nella parte superiore nello smartphone, per poter collegar-lo alla TV e permettere quindi all’utente di poter godere di una risoluzione eccellente su uno schermo grandissimo da 40 pollici e oltre. Riguardo gli Smartphone, da qualche anno stanno concentrando tutto sugli sblocchi facciali o dell’iride. Mi aspetto nel futuro uno smartphone, che possa permettere pagamenti di ogni tipo, oppure che permettano una ricarica wireless come si deve. Nel senso che possa ri-caricarsi senza essere messo su una base poggiato, ma che si carichi anche durante l’utilizzo, mentre si trova nelle no- stre mani. Poi anche uno smartphone che introduca la pos-sibilità di poter utilizzare una seconda memoria interna, magari meno capiente di quella principale, che debba ser-vire a salvare li le applicazioni installate, e quindi di evitare all’utente dopo un ripristino dati di fabbrica, di reinstallarle tutte ogni volta. Oppure riguardo i computer mi aspetto che in un futuro prossimo possano introdurre la ricarica rapida, come sta succedendo da anni per gli Smartphone. Riguardo ai televisori non mi aspetto granchè, se non che introducano la connessione wireless, che ancora non è pre-sente nelle Smart TV, nelle quali è possibile ancora con-nettersi solo WLAN. Ma la rivoluzione tecnologica del fu-turo non riguarda soltanto questo. Infatti anche tramite la scienza si stanno adottando nuove tecnologie. Ad esempio i primo Robot che stanno sperimentando in laboratorio, che sembrano persone vere, ma anche lo sviluppo di internet per scoprire tutto sulla scienza e sulla medicina, dato che ultimamente molte malattie psichiche, proprio grazie alla tecnologia, si stanno scoprendo sempre più dettagli su di esse, che possono dare un grande aiuto non solo per fer-marle, ma addirittura, più avanti, di curarle. Perciò il fatto che la tecnologia sta progredendo sempre di più è solo un bene per tutti, visto che può anche dare un grande aiuto ai più bisognosi.

FABIO VERDI

Rubrica: A briglie sciolte

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Leggendo alcuni articoli sull’Alto Adige mi sono reso conto che viviamo in una situazione difficile.In prima pagina ho visto un titolo poco incoraggiante sulle persone affette da depressione che stanno aumentando in questi ultimi anni.Credo che viviamo un momento particolare della storia, in cui la vita frenetica, il tran-tran quotidiano rendono per ognuno difficile il riconoscersi.Nel paese dove anni fa trascorrevo le ferie estive mi sono reso conto di come in certi luoghi un po’ appartati e fuori dalla frenesia del traffico generale, la vita trascorra in mo-menti più lieti, più a contatto con la natura, in sintonia con il paesaggio e la natura che ci circonda.Non si tratta di rinunciare ai vantaggi della vita moderna, a quello che ci aiuta e sostiene, alle agevolazioni tecniche che facilitano il corso della vita.Da secoli e millenni l’uomo è alla ricerca di un superamento dei propri limiti, anche e soprattutto attraverso la scienza.Il concetto di natura in senso più elementare non fa più parte di noi, siamo ai limiti di un’ ascesa progressiva che ci conforta, ma nello stesso tempo toglie molto a noi di noi stessi.

Stando a contatto con la natura ho sperimentato la sem-plicità della vita ritornata alle sue origini,la liberazione da tutti quei cavilli noiosi e insignificanti di cui il progresso ci riempie la testa.E’ forse proprio nella natura che si sperimenta il conforto di ritornare a noi stessi, alla nostra autenticità più profon-da, alla verità del nostro io.Ho conosciuto molte persone che avevano molte possibilità di benessere, ma il loro futuro era come compromesso nel loro stesso vantaggio.Io stesso mi sono riconosciuto felice più nella semplicità e nell’ onesta mancanza di mezzi, che non nella prosperità e nel benessere esagerato.Anche Sant’ Agostino insiste su questo concetto antico, ma mai superato:”Et eunt homines admirari montes et lapsus fluminum et planitiem,sed obliuunt se ipsos”.(“E vanno gli uomini ad ammirare le montagne, le cascate dei fiumi, le pianure e dimenticano se stessi”).Bisogna considerare anche che molte tecnologie modifichi-no l’organizzazione della mente e determinano cambia-menti nei processi della conoscenza e della comunicazione.

Sapendo rinunciare a certi vantaggi si torna in modo di-verso al proprio io, a quello che caratterizza di più noi stessi e possiamo riappropriarci di quello che col progresso ab-biamo perduto.

Quando un individuo ha perso il suo centro, ha deteriorato le proprie capacità di capire meglio se stesso, ha fatto dei propri vantaggi materiali l’obiettivo primario, rischia non solo di ammalarsi di depressione, ma di perdere ciò che lo contraddistingue in se stesso.Tornando alla buona semplicità, entrando in contatto con la natura rivedremo un miglioramento della nostra salute in generale e soprattutto di quella psichica.Nel nostro secolo vediamo che la malattia mentale ha rag-giunto l’acme, non potrebbe di più.

Ritornando all’autenticità di noi stessi e del proprio io, ri-conquisteremo la nostra antica fiducia, diventeremo mi-gliori, sapremo forse amare di più gli altri e capire noi stessi.

Larcher Andrea

TEMA SULLA SALUTE MENTALE.

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Storia della carbonara:Secondo alcuni, la carbonara arrivò a Roma e nel Lazio dopo la liberazione di Roma del 1944 quando gli americani introdussero in Italia il bacon e le uova liofilizzate: una spiegazione che però non convince troppo dal momento che l’elemento primario di questa ricetta è il guanciale e non il bacon.

Ricetta:

Soffriggere la cipolla precedentemente tagliata fina fina.

Quando la cipolla è ingiallita aggiungere la pancetta precedentemente tagliata a cubettini. La pancetta deve diventare croccante e tenerla in caldo da parte.

In una ciotola sbattere le uova ( un uovo a persona) e aggiungere a questo sale e pepe.

Grattuggiare il formaggio grana.

Quando i spaghetti saranno pronti al dente versare in questo ordine gli ingredienti: uovo, pancetta, formaggio e un po’ di panna.

In questo modo si rende il tutto più cremoso.

Ci sono delle versioni degli spaghetti con il guanciale senza panna e senza cipolla.

Ingredienti per quattro persone:

400 g. di spaghetti 1. 4 uova 2. un cucchiaino di olio d’oliva extra vergine 3. pepe nero macinato o pestato al momento q.b.4. 150 g. di guanciale 5. 100 g. di pecorino romano grattugiato 6. sale q.b.

Fonte: http://www.lacuochinasopraffina.com/cosa-cucino/pasta-alla-carbonara-ricetta-originale/2164

C A R B O N A R A

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Anno 2004. Ospedale di Merano. Una donna sta per partorire il suo secondo figlio, con taglio cesareo d’urgenza. Il padre è fermo dietro la porta fredda d’acciaio che lo sepa- ra dalla sala operatoria. Sta in silenzio, ha un brutto pre-sentimento... Stavolta non ci sarà da festeggiare come per il primo figlio Davide. Non ci saranno le lacrime di gioia che annebbiano la vista, né la felicità che ti fa sentire la forza di 100 leoni. Non ci sarà il taglio del cordone ombelicale, se-guito dalla frase:”Benvenuto a questo mondo tesoro mio!”. Infatti, soltanto poco tempo dopo scoprirà che suo figlio Samuele era un figlio “Diverso”. Quel padre ero io.Salterò tutta la parte di anni e anni tristi in cui ero morto dentro e mi facevo mille domande. Solo una frase che ho sentito dire mi ha dato la forza di affrontare questa sfida, ovvero che “Certi bambini speciali finiscono nelle famiglie, dove possono essere aiutati”.

Sam adesso ha 13 anni e da ragazzino “Diverso” mi ha in-segnato tantissime cose. Infatti mi ha fatto ragionare sul fatto che essere diversi ha i suoi privilegi. Mi spiego meglio.Sam non conosce il valore effettivo dei soldi, quindi non li cerca, non è dipendente o schiavo di questi, non mira a realizzarsi facendone tantissimi. Non conosce questioni razziali, sono tutti amici per lui, indistintamente da razza, religione, idee politiche o calcistiche, scelte sessuali, ecc.. Non segue la TV né legge i quotidiani, né ascolta le radio notizie, non sa niente di quello che succede attualmente nel mondo. Quindi non è inquinato dalla paura degli attentati terroristici, dalla paura di quello che mangiamo, dalla pau-ra dei vaccini, o da altre paure a cui siamo bersagliati ( “noi esseri normali” ) quotidianamente. Non dice mai bugie, né per scherzo, né a fin di bene. Dentro i tribunali sarebbe l’unico che rispetterebbe la frase iniziale: “Giuri di dire la verità, nient’altro che la verità, dica lo giuro!”. Si diverte a stampare tutti i personaggi cattivi dei cartoni animati (gli emarginati), per poi dirgli che gli vuole bene, li conforta e li conserva gelosamente. Sa perdonare, che non è una cosa scontata fra gli esseri “Normali”. Non ha cattiveria dentro al cuore. Ha un modo di disegnare che non ha schemi, vincoli o preconcetti, la sua è Arte pura. Vive nel suo mondo alla continua ricerca di Tesori nascosti, e quando non ne trova, attribuisce un valore inestimabile a cose che per noi non valgono niente, come un fiorellino, una pietra o un pezzo di legno.Vi racconto di lui per dirvi che osservandolo provo tanta tenerezza e invidia, perché il suo essere “Diverso”, in un mondo come questo, non può che essere un “Privilegio” ai miei occhi. Infatti più che diverso lo reputo un “Essere Speciale”.

Con amore, a mio figlio Sam.

M.U.

Il “Privilegio” di essere “Diverso”