IL TEMA DELL’ADOLESCENZA IN ALBERTO MORAVIA...
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IL TEMA DELLADOLESCENZA IN ALBERTO MORAVIA ED ELSA MORANTE
ALCUNI ASPETTI DELLE OPERE AGOSTINO E LISOLA DI ARTURO
27925
Aleida J. Veneberg Studentennummer: 01411964
Promotor: Prof. dr. Teodoro Katinis
Masterproef
voorgelegd voor het behalen van de graad Master of Arts in de richting Taal- en Letterkunde:
Duits Italiaans
Academiejaar 2016-2017
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Indice
1. Introduzione .......................................................................................................................................5
2. Lo status quaestionis, sette approcci recenti ....................................................................................7
2.1 Tre approcci ad Agostino...............................................................................................7
2.1 Quattro approcci a Lisola di Arturo..........................................................................11
3. Alberto Moravia ed Elsa Morante, rapporti e scelte ....................................................................15
3.1 Alberto Moravia ...........................................................................................................15
3.1.1 Il primo rapporto letterario: Alberto Pincherle e Amelia Rosselli .....15
3.1.2 Amicizie letterarie ..............................................................................19
3.1.3 Posizioni e scelte ................................................................................25
3.2 Elsa Morante ................................................................................................................29
3.2.1 Primi rapporti letterari.........................................................................29
3.2.2 Rapporti letterari con Alberto Moravia e i suoi referenti editoriali.....30
3.2.3 La coppia letteraria fino al 1957..........................................................33
4. Agostino e Lisola di Arturo, corrispondena tematica ....................................................................39
4.1 Corrispondenza tematica ......39
4.1.1 La forma, lo stile ................39
4.1.2 Il protagonista ..41
4.1.2.1 Alcuni aspetti paratestuali rispetto al protagonista.....41
4.1.2.2 La posizione iniziale del protagonista....44
4.1.2.2.1 Agostino ...........................................44
4.1.2.2.2 Arturo ...............................................48
4.1.3 Il processo di maturazione ...................................................................52
4.1.3.1 Agostino .......................................................................52
4.1.3.2 Arturo............................................................................59
4.1.4 Somiglianze e differenze tra le due opere.............................................64
5. Conclusione ............68
Bibliografia
Fonti primarie
Fonti secondarie
Mediagrafia
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1. Introduzione
In questa tesi mi propongo di studiare il tema delladolescenza in due opere letterarie di una coppia di
scrittori italiani del Novecento, ossia Alberto Moravia (1907-1990) ed Elsa Morante (1912-1985). Negli
anni 1944 e 1957 uscirono due loro opere che tematizzano ladolescenza di un ragazzo: Agostino1 e Lisola
di Arturo2. Questi due lavori si situano nella prima parte della produzione letteraria dei due scrittori, che
per entrambi durata fino agli anni Ottanta del Novecento.
Agostino (1944) fu il secondo grande successo di Moravia dopo Gli indifferenti del 1929. Il libro
vinse il primo premio letterario del dopoguerra, istituito dal Corriere Lombardo, e la sua trasposizione
cinematografica di Mauro Bolognini avvenne nel 1962. Nato come uno scrittore che voleva unire il
romanzo con il teatro, Moravia continu a scrivere delle opere da cui vennero tratti degli adattamenti
cinematografici che furono celebri3. Inoltre scrisse lavori per il teatro, sceneggiatture per il cinema e molti
altri lavori ben conosciuti, come La romana (1947), I racconti (1952) e La Noia (1960) e numerosi lavori
saggistici, fino alla sua morte avvenuta nel 1990.
Analogamente per Elsa Morante Lisola di Arturo (1957), che conquist il Premio Strega, fu il
secondo grande successo, dopo Menzogna e sortilegio del 1948 che vinse il Premio Viareggio. La
trasposizione cinematografica di Lisola di Arturo di Damiano Daminiani avenne nel 1962. Elsa Morante
ha poi scritto una raccolta di poesie Alibi (1958) e lavori celebri come Il mondo salvato dai ragazzini (1968),
La Storia (1974) e infine Aracoeli (1982). Inoltre ha partecipato ad alcuni film di Pier Paolo Pasolini (1922-
1975) e ha scritto saggi sulla letteratura, come Sul romanzo (1959) e Pro o contro la bomba atomica (1965
e 1987).
Durante le loro vite Alberto Moravia ed Elsa Morante hanno goduto dellattenzione continua della
critica e del mercato. Poi, dopo la morte, si manifestata una specie di silenzio che fin solo prima dei
centenari della nascita 2007 e 2012. Dei risultati recenti delle nuove ricerche biografiche e critiche fanno
parte anche alcuni studi sul tema delladolescenza in Agostino e ne Lisola di Arturo, che in questa tesi
comporranno il nostro status quaestionis. Si tratta di tre studi su Agostino e quattro su Lisola di Arturo.
1 Moravia, Alberto, Agostino, Bompiani RCS/Libri S.p.A., Milano, 2014 (or. Garzanti, Roma, 1943).
2 Morante, Elsa, Lisola di Arturo, Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino, 2014 (or. Einaudi, Torino, 1957).
3 Da ricordare sono Gli indifferenti (1929, film 1964), La Ciociara (1957, film 1960), Il disprezzo (1954, film Le mpris 1963), Il
conformista (1951, film 1970).
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Lobiettivo in questa tesi di scegliere una prospettiva che studia Agostino e Lisola di Arturo
dando rilievo al loro legame tematico e al loro specifico contesto culturale, letterario e biografico. La
domanda di ricerca che orienta il metodo la seguente: quali aspetti dello sviluppo, dei rapporti e delle
scelte di Moravia e Morante, nel loro specifico contesto culturale, letterario e biografico, potrebbero
spiegare il loro rispettivo trattamento narrativo del tema delladolescenza in Agostino e Lisola di Arturo?
Il metodo in questa tesi consiste di tre passi. Il primo passo una ricostruzione introduttiva dello
sviluppo degli scrittori Moravia e Morante, e dei loro rapporti e scelte nel contesto culturale, letterario e
biografico del loro tempo, ossia del periodo tra il 1920 e il 1957. In questo passo mi baso su fonti culturali,
letterarie e biografiche recenti, la maggioranza di cui stata prodotta dopo il 2009. Il secondo passo una
descrizione di alcuni aspetti significativi della corrispondenza tematica in Agostino e Lisola di Arturo, che
si basa su una lettura dettagliata dei due lavori in edizioni recenti (2014) in cui i testi originari del 1944 e
del 1957 si ripropongono. La lettura si concentra sui parametri del romanzo di formazione, ossia sul
protagonista e il suo processo di maturazione attraverso un percorso di formazione. Si intende di delineare
le differenze e le somiglianze caratterizzanti del trattamento narrativo del tema delladolescenza tra le due
opere e quindi tra i due scrittori tramite lidentificazione dei motivi e degli stili utilizzati. Nel terzo
passo si mettono in relazione i risultati dei due poli della ricerca, ossia i dati culturali, letterari e biografici
e quelli dellanalisi testuale delle due opere, per formulare la risposta sulla domanda di ricerca.
Nel capitolo 2 si presentano i risultati delle sette nuove ricerche biografiche e critiche menzionate
sopra. I capitoli 3 e 4 contengono rispettivamente la ricostruzione storica, culturale e biografica degli
scrittori e lanalisi dei testi di Agostino e di Lisola di Arturo. La conclusione nel capitolo 5 formula la
risposta sulla domanda di ricerca. Alla fine seguono la bibliografia con fonti primarie e secondarie, e la
mediagrafia.
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2. Lo status quaestionis, sette approcci recenti
Il termine recenti del titolo di questo capitolo si riferisce al fatto che gli approcci che verranno qui
presentati, sono stati pubblicati tra il 2005 e il 2014 e rappresentano quindi gli ultimi aggiornamenti in
materia.
I sette saggi descrivono un ventaglio variegato di molti aspetti delladolescenza rappresentata da
Moravia e Morante. Riguardo alla novella di Moravia i risultati delle ricerche divergono rispetto ai motivi
distintivi, alla concezione delladolescenza e alla spiegazione per la scelta tematica. Riguardo al romanzo
di Morante i risultati delle ricerche mostrano qualche consenso, soprattutto rispetto allunit del
personaggio-narratore, laffabulazione, la metanarrativit e la relazione tra madre e figlio. Nelle sette
ricerche le opere analizzate sono spesso contestualizzate con riferimento ad altre opere sia dellautore stesso
sia di autori diversi. Nelle spiegazioni della scelta tematica Parisi e Paino si riferiscono allo scrittore stesso
e la sua prospettiva della vita o della letteratura.
2.1 Tre approcci ad Agostino.
Il primo approccio che si prender qui in esame quello proposto da Valentina Mascaretti. Nel saggio
Agostino e i suoi fratelli. Una ricerca tematica sulladolescenza nella narrativa del Novecento4 la studiosa
sottolinea la centralit degli adolescenti nelle opere di Moravia e considera Agostino come il cuore della
narrativa moraviana delladolescenza5. Mascaretti inquadra lopera non solo nel suo dittico con La
disubbidienza del 1948, ma pure nel pi ampio contesto italiano ed europeo del romanzo di formazione6.
Con riferimento alla comune adesione alla forma narrativa breve si crea, secondo Mascaretti, una linea che
collega una serie di opere da I turbamenti del giovane Trless (1906) di Robert Musil al Lanciatore di
giavellotto (1981) di Paolo Volponi7. I temi connessi alladolescenza evidenziati da Mascaretti sono la
sessualit, la casa di tolleranza e lomosessualit. Lincestuosa ambiguit dei rapporti familiari secondo
4 Mascaretti, Valentina, Agostino e i suoi fratelli. Una ricerca tematica sulladolescenza nella narrativa del Novecento, in
Poetiche. Rivista di letteratura Nuova serie, anno 2005, n. 2, vol. 7, pp. 221-255.
5 Ivi, p. 221.
6 Mascaretti, Valentina, Agostino e i suoi fratelli. Una ricerca tematica sulladolescenza nella narrativa del Novecento, p. 222.
7 Ibidem.
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Mascaretti una delle cifre distintive del romanzo di formazione moraviano8, ma langoscia edipica e il
tab dellincesto sono motivi comuni dei romanzi menzionati. Mascaretti osserva pure che la casa di
tolleranza un motivo letterario ben codificato9 e che lomosessualit in Agostino svolge una funzione
iniziatica. Nel finale di Agostino non viene raggiunta la maturit, e Mascaretti connette questa scelta con la
brevit della forma del romanzo. Dalla serie delle analogie fra i romanzi presi in esame Mascaretti deduce
una codificazione delle modalit di rappresentazione letteraria delladolescenza e di svolgimento del tema
dello sviluppo della personalit nellambito della narrativa europea del Novecento, e di un compatto
sistema di stilemi e dellinteresse per i medesimi nodi esistenziali10.
Il secondo approccio quello di Luciano Parisi nel saggio Larchetipo di Moravia11, che conferma
la centralit delladolescenza attribuita da Mascaretti alla narrativa di Moravia, ma non la sua definizione
secondo cui lo scrittore un fenomenologo delladolescenza. Secondo Parisi a Moravia non interessa
ladolescenza in tutte le sue manifestazioni, come et di un generico sviluppo umano, ma un suo modo
specifico: ladolescenza sofferente, [...] quasi inevitabilmente corrotta12. Tuttavia Parisi riprende anche la
prospettiva esternata dallo scrittore stesso, secondo cui i veri romanzieri somigliano a certi uccelli
solitari che ripetono senza posa, con fedelt significativa, sempre lo stesso verso13. Per tale ragione Parisi
vuole concentrarsi sullintreccio di temi essenziali allinterno dellopera di Moravia che va considerato
come un unico discorso, rilevando che il modo e molti aspetti di quella centralit devono ancora essere
analizzati14. Secondo Parisi questo unico discorso di Moravia spesso visto come espressione di una
critica della borghesia o dellangoscia esistenziale, ma la critica non ha cercato di individuare con
precisione gli elementi narrativi che ricorrono pi insistentemente nei suoi testi15. Parisi intende mostrare
che i protagonisti delle storie di Moravia dal 1928 al 1958, sono giovani, che vengono traditi dagli adulti
8 Ivi, p. 230.
9 Ivi, p. 235.
10 Ivi, p. 255.
11 Luciano Parisi, Larchetipo di Moravia, in Studi e problemi di critica testuale, anno 2009, n. 78, pp. 147-174. Parisi ha pure
pubblicato Uno specchio infranto. Adolescenti e abuso sessuale nellopera di Alberto Moravia, Edizioni dellOrso, Alessandria,
2013.
12 Ivi, pp. 168-169.
13 Ivi, pp. 147-148.
14 Ivi, p. 148.
15 Ibidem.
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e che si corrompono a contatto con la societ16. Parisi cerca pure di chiarire i punti di questa storia
archetipica di Moravia e di dimostrare che, dal 1960 in poi, tale storia viene raccontata in modi nuovi che
ne alterano profondamente il senso17.
In base a non meno di dieci testi narrativi di Moravia, Parisi conclude che a danneggiare i pi
giovani personaggi di Moravia non sono solo gli adulti che ne abusano sessualmente, ma anche i
familiari [che] ignorano i bisogni, le paure e la presenza dei giovani18. Sembra secondo Parisi che i
personaggi adolescenti vivano nella miseria e non riescano a scorgere una via duscita19. Parisi ritiene che
la descrizione della societ e gli aforismi di Moravia sulla negativit dellesistenza siano sfondi allestiti per
la storia, che dimostrano come lattenzione dellartista sia assorbita dalle delusioni e sofferenze dei
protagonisti20.
Per offrire qualche spiegazione per la scelta tematica moraviana, Parisi pensa tra laltro alla
sofferenza infantile causata dalla malattia e alla cosiddetta nostalgia della malattia21. Pensa inoltre alla
visione di Moravia secondo cui:lanimale che in noi conosce solo il desiderio e la vita scaturisce
in principio da uno stato danimo urgente e oscuro22. Nella conclusione Parisi sottolinea che Moravia ha
saputo descrivere i sogni, le illusioni e disillusioni della giovinezza e delladolescenza23, e che Moravia
debba essere ricordato soprattutto per la sua espressione del dolore per la brutale e forse inevitabile
cancellazione di questi sogni e illusioni24.
Il terzo approccio alle opere di Moravia fornito da Gian Piero Brunetta nel saggio Agostino e la
perdita dellinnocenza25, che si concentra sulladattamento cinematografico di Agostino (1962) di Mauro
Bolognini e Goffredo Parise. Lintenzione di Brunetta quella di affrontare un singolo film osservandone
le variazioni rispetto al testo originale da pi punti di vista, includendo anche le reazioni dei critici
16 Ibidem.
17 Ivi, p. 148.
18 Ivi, p. 153.
19 Ivi, p. 154.
20 Ivi, p. 155.
21 Ivi, pp. 155-160.
22 Ivi, p. 160.
23 Ivi, pp. 173-174.
24 Ivi, p. 174.
25 Brunetta, Gian Piero, Agostino e la perdita dellinnocenza, in Studi novecenteschi, anno 2013, n. 86, pp. 283-298.
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dellepoca26. Agostino si presenta secondo Brunetta come un caso ideale di confluenza e interazione di
forze che rendono egualmente produttiva lanalisi del paratesto e del contesto rispetto a quella della
traduzione, variazione dal testo letterario a quello cinematografico27.
Secondo Brunetta il riposizionamento spazio-temporale del film rappresenta un processo di
addizione e disseminazione di tracce che rendono pi visibile la presenza degli interpreti ed esecutori28.
Brunetta vede nel film due prospettive accentuate: luna quella descritta attraverso gli occhi di Agostino,
con cui Bolognini coglie la natura precipua di Venezia di acqua e di aria, quindi di elementi puri, quasi
immateriali29, laltra quella degli occhi della madre in cui confluiscono segni autobiografici di Parise
e i suoi omaggi pesonali a Venezia30. Brunetta nota pure la presenza di Pasolini, che si avverte nella
scelta della frontalit nella riprese di ragazzi e personaggi popolari, nei modi di rappresentazione del corpo
[...] nel riso come arma e forma di insulto in primis31. Secondo Brunetta le diverse rappresentazioni dei
corpi e degli abiti [...] accentuano le percezioni delle differenze di classe e mostrano un mondo saturo di
eros [...] degradato, vissuto come colpa32.
La maturazione di Agostino segue nel film un percorso connesso alla capacit di vedere le cose e
gli altri in modo diverso e concepito come una liberazione dello sguardo del ragazzo dal senso di divieto
e soggezione, soprattutto riguardo alla madre33. Brunetta identifica nel crollo dellinnocenza di Agostino
a contatto con la realt il tema cardine del romanzo Agostino, ma aggiunge che questa innocenza doppia,
perch il ragazzo non soltanto non sa nulla del sesso, ma neanche delle classi sociali34. La cosiddetta morte
dellinnocenza si traduce secondo Brunetta in unidea aperta di amore passione [...] perfettamente calato
nella realt e nella forma di Venezia, che riesce a prolungare in uno spazio senza tempo il senso di essere
26 Ivi, p. 284.
27 Ivi, p. 285.
28 Ivi, pp. 286-287. Si tratta della dislocazione dellazione da Viareggio a Venezia, e dellambientazione al presente, ossia al
1962, cfr. ibidem.
29 Ivi, p. 288.
30 Ibidem.
31 Ivi, p. 289.
32 Ivi, p. 290.
33 Ivi, p. 290 e p. 292.
34 Ivi, p. 296.
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traghettati da una dimensione allaltra e a non abbassare lo sguardo per affrontare in piena autonomia il
proprio futuro35.
Riassumendo questi tre approcci si pu constatare che nella visione di Mascaretti solo il motivo
dellincestuosa ambiguit dei rapporti familiari un tratto distintivo di Agostino, e che gli altri motivi
adolescenziali rappresentano caratteristiche specifiche di un genere. Inoltre la forma breve spiega secondo
Mascaretti la concezione delladolescenza come crisi e senza conclusione nella maturit. Parisi vede i
motivi delle opere di Moravia come un unico discorso che distingue lo scrittore: si tratta di giovani che
vengono traditi dagli adulti e che a loro volta si corrompono. La visione delladolescenza una vita
miserabile e senza alcuna prospettiva. Ci che serve a spiegare questa scelta la visione e la biografia dello
scrittore stesso. Nellapproccio di Brunetta il motivo dello sguardo nel percorso iniziatico visto come il
veicolo della liberazione delladolescente, che poi affronta in autonomia il futuro. In questa visione si tratta
di unadolescenza non pi specificamente moraviana, causata dalla distanza temporale e culturale tra il testo
originale e il suo adattamento cinematografico.
2.2 Quattro approcci a Lisola di Arturo.
Riguardo al tema delladolescenza nelle opere di Elsa Morante il primo approccio qui presentato quello
di Francesca Pilato nel saggio La voce delle creature nella narrazione di Elsa Morante36. Pilato evidenzia
in tre romanzi di Elsa Morante la condizione di stupore creaturale, di innocenza perfetta37, e che pure
emerge nellIsola di Arturo. In base al personale codice donore di Arturo nessun affetto della vita uguaglia
quello della madre38. La morte della cagna del ragazzo lascia un vuoto che viene colmato da unaltra
creatura, innocente e primitiva, quanto lei, ma umana: Nunziata, la sposetta sedicenne del padre di Arturo,
[...] che condivider con il figliastro [...] quel mondo incantato [...] e che nel contempo ne determiner la
fine39. Secondo Pilato quello che potrebbe essere soprattutto un Bildungsroman basato su un percorso
35 Ivi, p. 297.
36 Francesca Pilato, La voce delle creature nella narrazione di Elsa Morante, in Strumenti critici, anno 2013, n. 1, pp. 135-
144.
37 Ivi, p. 138.
38 Ibidem.
39 Ivi, p. 139.
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di Arturo, diventa pure il romanzo di Nunziata che percorre tutti i gradi del mistero della vita40, e pertanto
questo personaggio ha un influsso determinante sul viaggio interiore di Arturo in quanto personaggio
adolescente e sulla memoria dellArturo narratore adulto. Pilato sottolinea il senso profondo della ricerca
autobiografica del personaggio e pure della funzione stessa della sua scrittura41.
Il secondo approccio qui preso in esame quello di Marina Paino nel saggio Gli alibi dellio
narrante: Elsa Morante, Narciso e Sheherazade42. Paino osserva che ne Lisola di Arturo il protagonista
un personaggio-narratore e, in base al progetto originario del romanzo, prigioniero in un interno da cui narra
per se stesso e per salvare in qualche modo se stesso43. Pertanto Paino sostiene che Arturo sia un doppio
di Sheherazade44, e che limmaginario orientale la cifra della metanarrativit di Elsa Morante45. Paino
coglie nelle situazioni e nei personaggi del percorso di formazione di Arturo un certo esotismo favoloso46.
Lisola di Arturo rappresenta secondo Paino un momento di maggiore gioia narrativa della Morante, perch
da qui in poi la speranza di una narrazione salvifica, di un Eliso posto al di l del limbo, sembra non
trovare pi posto47.
Il terzo approccio fornito da Graziella Bernab nel libro La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita
e scrittura48. Bernab descrive la percezione ambigua di Arturo nei confronti della madre, che non ha mai
conosciuto e la matrigna Nunziata. Il ragazzo pu desiderare Nunziata nellimpossibilit di averla, ma non
pu amarla concretamente49. Due altri motivi sono rappresentati dalla fuga verso il mondo maschile e
mitizzato della guerra e quel sottofondo malinconico che serpeggiava fin dallinizio nella narrazione50.
Bernab conclude che lultima immagine di Arturo che parte dallisola e non vuole voltarsi indietro una
40 Ivi, pp. 139-140.
41 Ivi, p. 144.
42 Marina Paino, Gli alibi dellio narrante: Elsa Morante, Narciso e Sheherazade, in Rivista di letteratura italiana, anno 2014,
n. 2, pp. 145-154.
43 Ivi, p. 152.
44 Ibidem.
45 Ivi, p. 153.
46 Ivi, pp. 151-152.
47 Ivi, p. 154.
48 Graziella Bernab, La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura, Carocci, Roma, 2012.
49 Ivi, p. 132.
50 Ivi, p. 133.
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sintesi dei temi di fondo del romanzo: la solitudine e lincanto di un fanciullo, langoscia e il fascino per il
materno e dellamore, il desiderio e il timore della maturit, il senso del divenire e della morte51.
Lultimo approccio al tema delladolescenza in Elsa Morante qui presentato quello di Cristina
Della Coletta in The Morphology of Desire in Elsa Morantes Lisola di Arturo52. Cristina Della Coletta
riflette sulle interpretazioni critiche di Lisola di Arturo as the archetypical story of a fanciullo divino, the
pure narrative of a universal childs coming of age53. Della Coletta non conferma queste interpretazioni e
preferisce invece una definizione delle strategie narrative nel romanzo comemimicry54, ossia della
ripetizione di un modello in a self-conscious manner in order to expose the citational, distorted nature of
the repetition55. Secondo Della Coletta Arturos island freely borrows from the generic models of the
epic and the Bildungsroman, repeating and intermixing them with an ironic slant56. Della Colletta coglie
il paradigma temporale-spaziale ne Lisola di Arturo come il disegno della morfologia di un genere, ossia
lepica, in cui non Arturo, ma suo padre Wilhelm rappresenta il centro57. Il desiderio mimetico di Arturo
rispetto al padre frames Arturos identity-building process58. Secondo Della Coletta solo lintroduzione
del personaggio di Nunziata charts the young protagonists identity-formation process along the
Bildungsromans contrastive paradigm, based on progress, evolution and change59. Il progresso delle
percezioni mentali di Arturo causa lerosione del codice epico60, e solo alla fine del romanzo Arturo capisce
le leggi relative del desiderio61. Dunque, secondo Della Coletta, Lisola di Arturo racconta la costruzione
e la risoluzione del mito personale di Arturo e rivela la rinascita del desiderio62.
51 Ivi, pp. 133-134.
52 Della Coletta, Cristina, The Morphology of Desire in Elsa Morantes Lisola di Arturo, in AA.VV., Under Arturos star, The
Cultural Legacies of Elsa Morante a.c.d. Stefania Lucamante e Sharon Wood, Purdue University Press, West Lafayette, Indiana,
2006, pp. 129-156.
53 Christina Della Coletta, The Morphology of Desire in Elsa Morantes Lisola di Arturo, p. 129.
54 Ivi, p. 130.
55 Ibidem.
56 Ibidem.
57 Ivi, p. 132.
58 Ivi, pp. 136-137.
59 Ivi, p. 141.
60 Ivi, p. 149.
61 Ibidem.
62 Ivi, p. 154.
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Riassumendo i quattro approcci rispetto alla narrativa di Morante si pu constatare che
nellapproccio di Pilato i motivi distintivi delle opere vengono visti nellinnocenza perfetta dellinfanzia e
il dolore della vita, connessi alla relazione tra madre e figlio. Questi motivi constituiscono una ricerca
autobiografica e la funzione stessa della scrittura. La concezione delladolescenza quella di un viaggio
interiore del personaggio-narratore su cui la figura materna ha un effetto determinante e definitivo.
Paino identifica lunit del personaggio-narratore e limmaginario orientale come i due tratti distintivi delle
opere di Morante, e come cifra della metanarrativit. La concezione delladolescenza quella di un percorso
di crescita, visto in modo favoloso. Secondo lapproccio di Bernab la concezione delladolescenza quella
della trasformazione dellamore tra madre e figlio, che causa la fuga del figlio verso il mondo maschile e
mitizzato della guerra. Della Coletta vede la successione delle fasi di sviluppo dellidentit del protagonista
come uninfanzia secondo il codice statico dellepica e unadolescenza secondo il codice dinamico del
romanzo di formazione. In questa successione le figure del padre e quella della matrigna orientano il
desiderio del protagonista. La concezione delladolescenza quella di una trasformazione del desiderio e
di un dinamismo di esso. Della Coletta vede le strategie narrative nel romanzo come la ripetizione di un
modello in modo consapevolmente distorcente.
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3. Alberto Moravia e Elsa Morante, rapporti e scelte
3.1 Alberto Moravia
3.1.1 Il primo rapporto letterario: Alberto Pincherle e Amelia Rosselli
Il primo rapporto da analizzare quello tra il giovane Alberto Pincherle e la zia Amelia Rosselli a Firenze.
Questo rapporto ha una decisiva rilevanza per chiarire la formazione letteraria di Alberto Pincherle ossia il
futuro scrittore Alberto Moravia. Le lettere scritte dal giovane Alberto alla zia Amelia dal 14 aprile 1920
al dicembre 1928, che fanno parte del corpus composto da Simone Casini, Alberto Moravia Lettere ad
Amelia Rosselli. Con altre lettere familiari e prime poesie (1915-1951),sostengono questa ipotesi63. Pure
nel 1924, nella scelta della terapia per la tuberculosi ossea del nipote, che ha determinato lintera
adolescenza, dagli otto ai diciassette anni, la zia ha avuto un ruolo decisivo e positivo: nel sanatorio a
Cortina dAmpezzo la guarigione si realizz in sedici mesi64.
La zia Amelia Rosselli nata Pincherle (1870-1954) era la sorella di Carlo Pincherle, padre di
Moravia, e autrice di lavori teatrali65, di una raccolta di novelle, di racconti per bambini (Toponino, 1905)
e di un lavoro su guerra e dopoguerra dal punto di vista di bambini e adolescenti (Fratelli minori, 1921)66.
Toponino stato il primo libro letto dal piccolo Alberto Pincherle, e Fratelli minori lo aveva letto gi prima
della stampa67. Amelia Rosselli era pure la madre dei fratelli Carlo e Nello Rosselli, che nellagosto 1929
furono fondatori del movimento antifascista Giustizia e Libert e che nel 1937 furono assassinati in
Francia68.
63 Casini, Simone, Alberto Moravia, Lettere ad Amelia Rosseli, con altre lettere familiari e prime poesie (1915-1951), Bompiani,
Milano, 2009.
64 Ivi, pp. 15-17 e p. 25. La malattia di Alberto Pincherle durata dal 1915 al 1925, cfr. ivi, p. 16.
65 Sono i lavori teatrali Anima (1898), Illusione (1901), El refolo (1909), El socio del pap (1911), San Marco (1913. Cfr. Amelia
Pincherle Rosselli (Venezia, 1870-Firenze, 1954), in Nuovo Monitore Napoletano, 26 Agosto 2013; http://www.nuovomoni
torenapoletano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=821:amelia-pincherle-rosselli-venezia-1870-firenze-19
54&catid=38:storia&Itemid=28 (ultima verifica 5-7-2016).
66 Casini, Simone, Alberto Moravia, Lettere ad Amelia Rosselli, con altre lettere familiari e prime poesie (1915-1951), p. 13.
67 Ivi, p. 13.
68 Giustizia e Libert nacque come movimento politico antifascista clandestino [...] per linsurrezione immediata. Dopo i processi
del 1930 elabor un programma a lunga scadenza ispirato al liberalsocialismo. Dominato dalla personalit di Rosselli, pose sempre
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Simone Casini descrive la Firenze dei Rosselli come un ambiente culturale coeso, vivace e
moderno, allinterno di una citt che nei primi decenni del secolo, com noto, si presentava particolarmente
ricca di esperienze e suggestioni culturali. Alle relazioni dellambito familiare e di quello ebraico si
aggiunsero, soprattutto e sempre pi nel dopoguerra, rapporti e amicizie di tipo intellettuale, letterario,
accademico e politico69. In questo ambiente si potevano incontrare persone ben conosciute come la
famiglia Ferrero-Lombroso, Eleonora Duse, Ada Negri, Benedetto Croce, Gaetano Salvemini.
Nella primavera del 1923, in un periodo apparentemente privo di sintomi della malattia, il
sedicenne Alberto Pincherle fu ospite di questa famiglia per quindici giorni. Secondo Simone Casini questo
soggiorno rivel al giovane una dimensione nuova della politica e [serv] a educare in lui unattenzione
critica che nella sua famiglia mancava o era di altro orientamento70. Casini osserva la maturazione in
senso politico di Alberto Pincherle, ad esempio seguire un dibattito elettorale, documentarsi sui libri e
chiedere al padre che cosa fosse il sindacalismo, esprimere un giudizio politico come Pap deve essere
filo-fascista71. Anche riguardo alla percezione della letteratura si manifesta una chiara scelta, ossia
lopinione che gente come Guglielmo Ferrero che ha ormai perso contatto con la vita moderna e le nuove
correnti del gusto non dovrebbe mettersi a scrivere romanzi72.
Si coglie nelle lettere di Alberto Pincherle ad Amelia Rosselli limportanza della zia come
interlocutrice73. Questa figura, che rappresenta laffidabilit personale, lattenzione stimolante e la
professionalit letteraria, ha rappresentato una ancora di salvezza per ladolescente isolato, sofferente e
imprigionato da condizioni fisiche e sociali estreme. Nella descrizione retrospettiva negli anni Ottanta di
Moravia saltano agli occhi la mostruosit della solitudine e la disperazione del ragazzo nel sanatorio a
pi netta listanza non di una restaurazione della vita democratica prefascista, bens di una nuova democrazia sociale. Cfr. Giustizia
e Libert, s.n., s.l., s.d., http://www.treccani.it/enciclopedia/giustizia-e-liberta/ (ultima verifica 5-7-2016).
69 Casini, Simone, Alberto Moravia, Lettere ad Amelia Rosselli, con altre lettere familiari e prime poesie (1915-1951), p. 13.
70 Ivi, p. 23.
71 Ibidem. Anche lantipatia istintiva verso la retorica fascista, nei piccoli episodi scolastici che caratterizzarono nel 1923 lavvento
della riforma Gentile fu espressa, ad esempio nella lettera del 15 dicembre 1923: Una riforma non cambia gli uomini, cfr.
ibidem.
72 Ivi, p. 93.
73 Ivi, p. 216. (Lettera del 6 marzo 1925). A dirti la verit sono, specialmente oggi, molto contento daverti per corrispondente.
Infatti, se tu non ci fossi a chi potrei confidare tante piccole cose che mi stanno sullanima? Quando sei stata qui ti ho parlato di
tutte quelle piccolezze che non mi fanno amare la vita in famiglia; presentemente io sono a letto e malato; ma bench lontano da
casa, ho lo stesso da lamentarmi, cfr. ibidem
http://www.treccani.it/enciclopedia/giustizia-e-liberta/
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Cortina. Moravia si riferisce al suo stato danimo di allora e descrive se stesso nei seguenti termini: non
pensare, [...] cadere in una specie di trance, essere selvatico, scontroso,[...] fuori di me dalla solitudine,
vivere una esperienza lugubre, cercare ormai volutamente le cose tristi, essere ossessionato dalla
presenza della morte74. Per, la passivit forzata dalla situazione fisica suscit non solo una condizione
depressiva ma fortunatamente e grazie alla zia anche la scelta di fare lo scrittore. Ad Amelia Rosselli
Alberto mand nel 1925 la sua prima novella da giudicare e appena ricevuta la risposta di lei, che gli diede
le ali75, cominci a preparare il suo primo romanzo Gli indifferenti. Nel luglio 1927, mentre era sul punto
di iniziare la pubblicazione di questo romanzo Alberto scrisse ad Amelia: Tu sei stata in un certo modo la
mia inspiratrice: ancora quandero piccolo tu mi hai incorraggiato a continuare per questa via e se ho fatto
qualche progresso lo debbo in gran parte a te76. Negli anni Ottanta Moravia ha precisato il suo affetto per
Amelia Rosselli: Le ero grato77.
In alcune lettere alla zia si presentano dei temi soprattutto psicologici e anche qualche tratto dello
stile del futuro scrittore. Alberto si esprime ad esempio sulla vacanza a Viareggio e il tema in questi
riferimenti lesperienza della solitudine78. Si possono legare questi ricordi tra laltro con lispirazione per
il romanzo breve Agostino. Un altro esempio la lettera del 31 ottobre 1924 che descrive uninettitudine
particolare. Si tratta dellesperienza della neve a Cortina: Io ho ammirato tutto, ma lo strano che non
lho toccata la neve: stava l, a due passi, come una tentazione di Tantalo e mi sarebbe molto piaciuto di
mettere le mani in quella freschezza; invece le tenevo sotto le coperte al caldo79. Nella lettera del 2 Aprile
74Maraini, Dacia, Il bambino Alberto, Milano, Bompiani, 2000 (or. 1986), pp. 93-101. Un giorno per la rabbia di stare sempre
solo ho buttato gi il vassoio con il t, le tazze e tutto per terra. Il professore mi disse che ero uno schizoide. Da quel momento ho
capito che il mio destino era di stare solo. Un giorno ho scritto su un vetro appannato: solo col sole. Era una specie di motto, cfr.
ivi, p. 93.
75 Casini, Simone, Alberto Moravia, Lettere ad Amelia Rosselli, con altre lettere familiari e prime poesie (1915-1951), p. 236.
76 Ivi, p. 5.
77 Maraini, Dacia, Il bambino Alberto, p. 40. Ma le sue idee sulla vita [...] Erano le idee di una borghese liberale nella tradizione
mazziniana [] Aveva la casa piena di libri. Era molto gentile, molto civile. Il fascismo ha distrutto tutto questo, cfr. ibidem.
78 Casini, Simone, Alberto Moravia, Lettere ad Amelia Rosselli, con altre lettere familiari e prime poesie (1915-1951), p. 141 e p.
222. Io questanno mi sono molto annoiato a Viareggio, stando tutto il giorno inchiodato sopra una sedia o a leggere o a scrivere,
cfr. ivi, p. 142; []del resto ora non soffro meno o pi di quel che ho sofferto altre volte, a Viareggio ad esempio, dove per tre
mesi destate quasi sempre solo, in una di quelle odiose case che i villeggianti non usano che per dormire: aveva allora 11 anni e
mannoiava terribilmente, seduta sopra una sedia, nel vestibolo; tutta la mia famiglia se ne stava di giorno sulla spiaggia, ai bagni,
cfr. ivi, p. 222.
79 Ivi, p. 204.
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1925 Moravia descrive la perdita della capacit di indirizzarsi verso una prospettiva stimolante ma offerta
da un fattore esterno, esprimendosi sulla guarigione: a dirti la verit la notizia della mia alzata non mi ha
fatto caldo n freddo; ormai dopo 13 mesi ero anche abituato al letto80. Per, nella stessa lettera si legge
che far lo scrittore: ho preso per la mia vita quella direzione81, e una settimana dopo: sto anche
meditando un romanzo [] Io ci trovo una consolazione alla mia infermit, ed una ragione di pi per non
tagliarmi le vene dei polsi [] Queste parole non significano che io sia stanco di qualcosa, [] no sono
un poco disgustato82. Nella lettera del 4 maggio 1925 si leggono alcune indicazioni del tema della prima
novella spedita alla zia una settimana prima, vi si tratta di un marito tradito e della sua indifferenza e del
suo suicidio. Il giovane scrittore difende la scelta di questi temi in base alla realt, ma riconosce subito che
non basta questo per dimostrare la naturalezza di un racconto e confessa pure lassimilazione di
Dostoevskij nel suo modo di scrivere e pensare, sottolineando per che per lui moltissime delle cose
che ha scritte le ha pensate e sentite83. Riguardo al suo stile Alberto scrive: il mio pi grande difetto
[] la secchezza schematica del mio modo di scrivere: per non cadere in quel eccesso che lampollosit
retorica, sono incorso in un altro eccesso che spero per di correggere facilmente84. Esprime la paura
continua di fare dei miei protagonisti dei duplicati di me stesso come hanno fatto Anatole France e
DAnnunzio, ma dichiara pure che fissate le grande linee di una psiche, tanta la vita esterna che quella
interna del soggetto debbano svolgersi in logica e correlazione stretta con quelle linee85.
Riguardo ai rapporti tra Moravia e i Rosselli, Simone Casini considera il problema dellazione,
contrapponendo lattitudine di Moravia alla passione e il dovere dei Rosselli per lazione politica vista
come conseguenza logica di una matura riflessione intellettuale e di una tensione civile86. Per Moravia
la prospettiva diversa e si esprime nella scelta dei protagonisti delle sue opere letterarie. Secondo Casini
il personaggio moraviano, che ha il suo prototipo nel Michele degli Indifferenti, nasce dalla
consapevolezza di unesistenziale [] incapacit di vivere quelle forti passioni che giustificano lazione,
la lotta adulta87. Questo personaggio affetto da un vuoto di motivazioni sentimentali o ideologiche
80 Ivi, p. 225. Una settimana dopo scrive: un anno e tre mesi che sono in letto, cfr. ivi, p. 226.
81 Ivi, p. 226.
82 Ivi, p. 227.
83 Ivi, pp. 235-236.
84 Ivi, p. 224.
85 Ivi, p. 236.
86 Ivi, p. 99.
87 Ivi, p. 96.
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tra il pensiero e lazione88. Inoltre per lo scrittore lazione non ha delle caratteristiche politiche, ma vale
come rottura di una situazione claustrofobica, come gesto di ribellione e di liberazione89, e le convinzioni
ideali e ideologiche non contano tanto per il loro contenuto quanto per la loro funzionalit psicologica90.
Riassumendo si pu notare che il rapporto di Alberto Moravia con Amelia Roselli non solo ha
avuto una funzione determinante per la sopravvivenza delladolescente alla tubercolosi, ma pure ha fornito
il nutrimento vitale per lorganismo mentale da svilupparsi nella direzione dellarte letteraria. Il rapporto
ha favorito lespressione scritta di esperienze, sentimenti, opinioni, pensieri e visioni del giovane Alberto,
suscitando in lui i primi tentativi letterari. I temi del futuro scrittore riguardano la solitudine, la disperazione,
lindifferenza connessa allinettitudine, alla compiacenza e al disgusto. Questi temi sono motivati
psicologicamente e in base allesperienza, e rappresentano le verit di un mondo soprattutto interiore. Da
ricordare sono pure le scelte seguenti: il contatto con la vita moderna e le nuove correnti del gusto, la
distanza tra il personaggio e lio dello scrittore, la secchezza schematica dello stile, lasciuttezza stilistica.
3.1.2 Amicizie letterarie
Nei diciasette anni tra il 1927 in cui La cortigiana stanca usc e il 1944, lanno della prima pubblicazione
di Agostino91, si realizza la prima parte della carriera di Alberto Moravia, con amicizie letterarie e rapporti
amorosi che fin dallinizio esprimono lorientamento internazionale dello scrittore.
Cominciano gi negli anni Venti i molti viaggi che caratterizzeranno la sua esplorazione continua
del mondo esterno in base a motivazioni diverse, ad esempio quella della necessit di compensare la
mancanza di esperienza durante gli anni della malattia e quella del desiderio di acquistare nuovi materiali
biografici per i progetti letterari, inoltre quella della volont di evitare la noia e le difficolt causate dal
88 Ibidem.
89 Ivi, p. 99.
90 Ivi, p.101. Secondo Simone Casini un altro aspetto il seguente: Nei Rosselli Moravia identific un modello della borghesia
altrettanto e forse pi intollerabile della borghesia vuota e sradicata dei Pincherle, proprio perch consapevole e solido,
ideologizzante e morale, cfr. ivi, p. 94.
91 Ivi, pp.32-33. La pubblicazione di Agostino, scritto nellagosto del 1942, fu progettata e forse messa in cantiere sin dal 43, ma
interrotta comunque dalla guerra, e si realizz due volte: la prima nel 1944 dalle Edizioni Documento a Roma, la seconda nel
1945 in base alla reclamazione dei diritti sulle opere moraviane da Bompiani a Milano, cfr. ibidem.
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regime fascista. Alberto Moravia visita Parigi, Londra, Berlino, Praga, Olanda92, gli Stati Uniti (otto mesi),
Messico (un mese), Cina (due mesi), Grecia (sei mesi)93. Cresce il suo amore di conoscere il mondo e le
sue culture diverse, ed escono non solo saggi critici, racconti, novelle e romanzi ma anche pubblicazioni
del genere della scrittura di viaggio e di reportage. Nel campo sentimentale si sviluppano alcuni rapporti
amorosi e nel 1936 succede il primo incontro con Elsa Morante, che nel 1941 diventer la prima sposa
dello scrittore.
Ne Alberto Moravia. Se questa la giovinezza vorrei che passasse presto. Lettere (1926-1940)94
Alessandra Grandelis ha cercato di restituire una parte importante dellesistenza e del laboratorio intorno
alla messa in forma dellopera dellautore e di proiettarlo nel panorama letterario coevo, italiano ed
europeo, con lo svelamento del sostrato culturale del periodo95. In base al lavoro di Grandelis si pu
presumere che le amicizie di Alberto Pincherle Moravia sono motivate dalle sue ambizioni e coincidono
con i suoi interessi letterari e pubblicitari.
Si presentano in questo paragrafo due esempi che rendono plausibile questa supposizione. Il primo
esempio lamicizia con Andrea Caffi96, che ha permesso lingresso di Moravia nellambiente
92 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia. Se questa la giovinezza vorrei che passasse presto. Lettere (1926-1940), Milano,
Bompiani / R.C.S Libri S.p.A., 2015, pp. 212-213. Il viaggio olandese ha una grande importanza: il primo scritto sullarte, che
risale proprio al 1934, dedicato a Rembrandt, cfr. ibidem.
93 Siciliano, Enzo (a.c.d.), Alberto Moravia, Viaggi. Articoli 1930-1990. Milano, Bompiani, 1994, pp. XIV-XVI.
94 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia. Se questa la giovinezza vorrei che passasse presto. Lettere (1926-1940), cit.
95 Ivi, p. V.
96 Ivi, pp. 24-25 (Lettera del 1. Luglio 1927, nota 58). Alberto Pincherle aveva quindici anni quando nel treno incontr un giovane
russo in fuga del nome italiano Cenerini (in verit Popov), che lo fece conoscere Andrea Caffi, che a Mosca lo ha aiutato a ottenere
un passaporto per lItalia, Andrea Caffi (1887-1955) nacque a San Pietroburgo da genitori italiani, partecip al movimento
rivoluzionario del 1904-1905, frequent luniversit di Berlino e ha viaggiato molto. Essendo fidele al socialismo ha dovuto lasciare
Italia. Ader a Giustizia e Libert. Intorno al 1927 e 1929 fu a Parigi come curatore della rivista Commerce. Dopo il 1948
lavorava per Gallimard a Parigi. Cfr. ibidem.
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internazionale di 90097 e in quello di Commerce98 a Parigi, in cui lo scrittore, allet di ventuno anni,
ha modo di conoscere Malraux, Paulhan e Crmieux99 e Aldous Huxley100. Ren de Ceccatty, in Alberto
Moravia precisa che Caffi presenta Alberto Pincherle a Corrado Alvaro 101 della rivista 900, e che a sua
volta Alvaro lo raccomanda al direttore Massimo Bontempelli di 900102. Poi si realizza lesordio letterario
di Alberto Pincherle Moravia con Lassitude de courtisane (La cortigiana stanca), nel terzo numero di 900
nella primavera del 1927, accompagnato da nomi come Filippo Tommaso Marinetti, Corrado Alvaro,
Curzio Malaparte, Ilja Ehrenburg e Lon-Paul Fargue103.
Per, 900 e Commerce rifiutano Gli indifferenti. Il romanzo esce il 2 maggio 1929 per le
edizioni Alpes104 a Milano, a spese del padre dellautore e con la risonanza critica che ormai ben nota105.
97 Nel 1927 il racconto di Alberto Moravia La cortigiana stanca usc in lingua francese nella rivista 900. Cfr. Grandelis,
Alessandra, Alberto Moravia, pp. X-XI. La rivista Novecento, o 900", Cahiers d'Italie et d'Europe, bilingue (francese/italiana),
usc per la prima volta nel novembre del 1926 e fu poi dal 1927 al giugno 1929 pubblicata soltanto in italiano. 900 fu diretta da
Massimo Bompiani (inizialmente pure da Curzio Malaparte) e sispirava allomonimo movimento artistico, rappresentando la
tendenza di gusto pi in sintonia con i settori modernizzanti della cultura fascista. Cfr. Novecento, s.n., s.l., s.d., http://www.trecca
ni.it/enciclopedia/novecento/ (ultima verifica 7-7-2017).
98 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, pp. X-XI. La rivista internazionale Commerce (1924-1932) fu diretta da Paul Valry,
Lon-Paul Fargue e Valry Larbaud. Il responsabible per la letteratura italiana fu Giuseppe Ungaretti; il quale riferisce nel
settembre/ottobre 1928 ad un manoscritti di Moravia. Moravia fu invitato nella Villa Romain, Versailles, da Marguerite Caetani,
principessa di Bassiano e animatrice della rivista, cfr. ivi, p. 85, nota 157.
99 Ivi, p. XI e pp. 85-86, tutti questi scrittori [...] hanno al posto del cuore un pezzo di ghisa [...] donde la mia noia, cfr. ibidem.
(Lettera del 23 novembre 1929 da Parigi).
100 Ivi, p. 87 (Lettera del novembre 1929 da Parigi).
101 De Ceccatty, Ren, Alberto Moravia, Milano, Bompiani, 2010 (or. Parigi, Flammarion, 2010), p. 106. Corrado Alvaro fu un
giornalista politico e scrittore di origine calabrese, che firm nel 1925 il manifesto antifascista di Benedetto Croce, apparso il primo
maggio su Il Mondo, cfr. ibidem.
102 Ivi, p. 106.
103 Ivi, pp. 109-110.
104 Ivi, pp. 112-114. Le edizioni Alpes erano state fondate nel 1921 da Franco Ciarlantini, un socialista diventato fascista, e si
erano arricchite grazie alla collusione con lorgano del Partito nazionale fascista, Il Popolo dItalia. Ciarlantini era il presidente
della Federazione nazionale fascista dellindustria editoriale. I discorsi di Mussolini venivano stati pubblicati dalle edizioni Alpes.
Il fratello del Duce, Arnaldo, era a sua volta presidente della societ ( a partire dal maggio 1929), cfr. ivi, p. 114.
105 Ivi, p. 112. De Ceccatty osserva che il successo librario fu inferiore alle vendite di altre opere di Moravia. Edizioni Alpes
ristamp il romanzo quattro volte prima di chiudere, un totale di 6500 copie. Dopo il trasferimento del contratto alle edizioni
Corbaccio nel 1933 ancora 15.000 copie furono vendite. Bompiano ha voluto ristampare il romanzo nel 1934 ma non riusc in base
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Riguardo a questa scelta di editore, De Ceccatty, riferendosi a Guido Bonsaver, afferma la probabilit che
Alberto Pincherle Moravia segu un consiglio dello zio Augusto De Marsanich, fratello della madre e
fascista bench non figura di primo piano nel regime -, quando pens ad Alpes106.
Finita la scrittura del romanzo, Alberto scrive gi nella lettera del 14 agosto 1927 ad Amelia
Rosselli:comincia il pantano e questo io non voglio, [] in casa mia mi sento schiacciato [] vorrei
passare un anno o due allestero ma come si fa?107. Nel gennaio 1929, ancora prima della pubblicazione
de Gli Indifferenti, sta preparando un viaggio negli Stati Uniti dapprima come `visiting student` alla
Columbia University e poi come `assistant Manager allItaly America Society` sotto la tutela di Adolfo
Lauro De Bosis, per, il progetto viene spostato ad altro tempo108. Sar Curzio Malaparte, condirettore di
900 e dal 11 febbraio 1929 direttore di La Stampa, a dare a Moravia la prima possibilit di recarsi a
Londra per il primo di una lunga serie di reportage, accompagnato per la prima volta dalle lettere di
Berenson [] che dischiudono le porte dei salotti di Lady Colefax e Lady Ottoline Morell, i pi
importanti [] del Bloomsbury set109.
Si pu concludere che lamicizia con Andrea Caffi ha avuto una notevole importanza per linizio
del successo pubblicitario di Alberto Moravia. Questa amicizia durata fino alla morte nel 1955 di Caffi,
omosessuale, antifascista e modello di libert e giustizia110. De Ceccatty sostiene che dopo il 1955
lamicizia con Pier Paolo Pasolini occuper lo stesso posto nella vita di Moravia111.
alla cessione dei diritti. Colpisce in questo contesto il contrasto: Alpes fu connetta al regime mussoliniano, anzi Bompiani fu
editore di Mein Kampf , Corbaccio fu uneditore anti-fascista e costretto allesilio in Svizzera, cfr. ivi, p. 116.
106 Ivi, p. 114. Augusto De Marsanich, fratello della madre cattolica, non solo fu un giornalista per La Stampa e per riviste
fasciste, ma pure membro del Gran Consiglio del Fascismo e della Camera dei Deputati, ed ebbe pure alcune posizioni nella
Repubblica di Sal dal 1943 al 1945. Fu inoltre Presidente del Banco di Roma e di Alfa Romeo. Cfr. Setta, Sandro, De Marsanich,
Augusto, in Dizionario Biografico degli Italiani, anno 1990, vol. 38, http://www.treccani.it/enciclopedia/augusto-de-ma
rsanich_%28Dizionario-Biografico%29/ (ultima verifica 7-7-2017).
107 Casini, Simone, Alberto Moravia, Lettere ad Amelia Rosseli, con altre lettere familiari e prime poesie (1915-1951), pp. 281-
282..
108 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, p. .XXXIII. A causa di ragioni che rimangono sconosciute, pur avendo ottenuto il
passaporto Moravia deve rinunciare al viaggio, che si concretizza anni dopo, nel dicembre 1935, cfr. ibidem.
109 Ivi., p. XXX. Su La Stampa del 9 dicembre 1930 appare larticolo di Moravia Il gruppo di Bloomsbury, in cui loda lo stile,
lingegnosit e lintelligenza dei componenti dei Bloomsbury, ma attribuisce ai salotti pure la lontananza dalla vita, cfr. ibidem.
110 De Ceccatty, Ren, Alberto Moravia, pp. 104-105.
111 Ibidem.
http://www.treccani.it/enciclopedia/augusto-de-ma%20rsanich_%28Dizionario-Biografico%29/http://www.treccani.it/enciclopedia/augusto-de-ma%20rsanich_%28Dizionario-Biografico%29/
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Il secondo esempio lamicizia con Umberto Morra di Lavriano. Alessandra Grandelis presenta
questa figura come una guida intellettuale e umana112. Morra, ha introdotto il giovane Pincherle negli
ambienti della cultura e lha coinvolto in un intreccio di legami di grande interesse, sia per la sfera privata
che per quella pubblica113. Umberto Morra, di nobili origini piemontesi, fu il figlio dellambasciatore
dItalia alla corte dello zar a Pietroburgo114. Dopo un lungo viaggio negli Stati Uniti nel 1919 per raccogliere
fondi destinati agli orfani di guerra, si legato nel 1922 in Italia a Piero Gobetti, uomo politico e scrittore115.
Grazie a Gobetti Morra participa a La Rivoluzione Liberale e a Il Baretti, in base a cui pu stringere
rapporti fruttuosi con Giacomo Debenedetti, Alessandro Passerin dEntrves, e Guglielmo Alberti116. La
villa di famiglia di Morra a Cortona diventa un ritrovo per intellettuali e scrittori e un rifugio per gli
oppositori al regime fascista117.
Lamicizia di Umberto Morra con Alberto Moravia, fin dal primo incontro ad Assisi nel 1926,
mediato dai fratelli Rosselli118, si basa sulla lettura dei classici e dei contemporanei, grazie allattivit
critica di Morra su La Fiera Letteraria, Solaria, Pegaso, Letteratura e su altri periodici, rivolta in
particolare alla letteratura straniera119. Le amicizie di Morra diventano le amicizie di Moravia, ad esempio
quella con Guglielmo Alberti, antesignano della critica cinematografica120. Morra ha pure un legame di
grande confidenza con Bernard Berenson, storico e critico darte121, e fa da intermediario per metterlo in
112 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, p. XIII.
113 Ivi, pp. XV-XVI.
114 Ivi, pp. XIII-XIV.
115 Gobetti fu precoce e acuto ispiratore dellantifascismo di matrice liberale e radicale, interpretando il regime fascista come
rivelazione dei mali storici dellItalia. Cfr. Gobetti, Piero, s.n., s.l., s.d., http://www.treccani.it/enciclopedia/piero-gobetti/
(ultima verifica 22-07-2016).
116 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, p. XIV.
117 Ivi, pp. XIV- XVI.
118 De Ceccatty, Ren, Alberto Moravia, p. 136.
119 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, p. XIII e p. XVI .
120 Ivi, p. XVIII.
121 Ivi, p. XIV. Bernard Berenson (1865-1959), nato Valvrojenski di famiglia ebrea lituana presso Vilna, emigr nel 1875 a Boston,
studi a Harvard University, si stabil nel 1900 a Firenze e si dedic allo studio della pittura italiana. Berenson scrisse opere
fondamentali nel campo della critica darte, e si avvalse di una vastissima cultura pittorica, letteraria e archeologica e di
uneccezionale sensibilit critica. Raccolse nella propria villa a Settignano (I Tatti) opere di pittori italiani primitivi e del
Rinascimento, bronzi cinesi e una preziosa biblioteca di arte, lasciati per testamento, insieme alla villa, alla Harvard. Cfr. Berenson,
Bernard, s.n., s.l., s.d, http://www.treccani.it/enciclopedia/bernhard-berenson/ (ultima verifica 22-07-2016).
http://www.treccani.it/enciclopedia/piero-gobetti/http://www.treccani.it/enciclopedia/bernhard-berenson/
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contatto con Moravia122. De Ceccatty osserva che lamicizia con Berenson sar molto importante per
Moravia, poich gli procurer contatti sia in Inghilterra sia negli Stati Uniti123. Nellagosto 1930 Moravia
viene quasi tutti i giorni da Berenson, al quale legge Gli indifferenti ed esprime la sua necessit di trovare
una famiglia che sia disposta a prenderlo come ospite pagante a Londra[]nella direzione di
Bloomsbury124. Grazie a Morra si realizza pure il contatto di Moravia con Pietro Pancrazi, critico della
letteratura contemporanea, autore di celebri antologie e segretario di redazione della rivista Pegaso di
Ojetti125. Pancrazio ha letto Gli indifferenti come fenomeno del nuovo orientamento del romanzo europeo,
in base alla visibilit in controluce delle fonti prestigiose di Freud e Joyce126. Escono le pubblicazioni in
Pegaso di Una domanda di matrimonio, Inverno di malato, Morte improvvisa127 di Moravia. Nel 1990
Moravia afferma retrospettivamente che Pancrazi fu capace di creare uno scrittore128.
Riguardo alla mappa delle frequentazioni moraviane degli anni Venti e Trenta Alessandra
Grandelis coglie pure la mediazione di Umberto Morra per laccesso di Alberto Moravia al salotto della
coppia Bracci/Papafava a Montepulciano che, come Villa Morra, unaltra roccaforte
dellantifascismo129, e a quello nella villa La Rufola a Sorrento, propriet dei genitori di Giuliana Benzoni,
donna antifascista130 e connessa attraverso il fidanzato Milan tefnik al fondatore e primo presidente della
repubblica cecoslovacca Tom Garrigue Masaryk131.
Si pu constatare che lamicizia di Alberto Moravia con Umberto Morra, originata
dallintermediazione dei fratelli Rosselli, fu un fattore determinante per lespansione del campo letterario,
122 De Ceccatty, Ren, Alberto Moravia, p.136.
123 Ibidem.
124 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, p. XIX.
125 Ivi, p. XVI.
126 Ivi, p. XVI-XVII.
127 Ivi, p. XVI.
128 Ibidem.
129 Ivi, p. XXI-XXII. Margherita Papafava [...] appartiene a una delle pi antiche famiglie venete. Il padre del marito Lucangelo
Bracci fu deputato e poi senatore del Regno accanto a Giolitti, cfr.ibidem. I cognomi delle due persone sono rispettivamente
Papafava dei Carraresi e Bracci Testasecca. Cfr. Mogavero, Valeria, Papafava dei Carraresi, Novello, s.l., s.d. http://www.trec
cani.it/enciclopedia/papafava-dei-carraresi-novello_(Dizionario-Biografico)/ (ultima verifica 13-7-2017). Le fonti scrivono il
nome Papafava con una p sola, cfr.ibidem.
130 Ivi, p. XXII. Giuliana Benzoni ebbe un ruolo attivo nella politica italiana accanto al nonno, Ferdinando Martini, letterato
toscano e ministro delle Colonie durante il governo Salandra, cfr. ibidem.
131 Ivi, p. XXIII.
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culturale e politico dello scrittore e per la sua realizzazione di progetti letterari. Inoltre le introduzioni a
Bernard Berenson e a Guglielmo Alberti danno incentivi alle passioni di Moravia per la pittura e per il
cinema.
Riassumendo occorre sottolineare la rilevanza delle amicizie letterarie per il lancio di Alberto
Pincherle nella sua carriera. Le amicizie con Caffi e Morra hanno fornito laccesso ad altre amicizie e
concoscenze con numerose ramificazioni nellambito letterario, culturale e politico, che permettono
pubblicazioni e viaggi dello scrittore al livello nazionale e internazionale. Non meno importante il fatto
che Alberto, a causa della malattia, non ha potuto seguire il curriculo scolastico per ragazzi
tradizionalmente accessibile dal punto di vista della sua posizione sociale132. Il suo riuscire nellambito
letterario quindi necessario. Questo spiega la funzionalit strategica delle amicizie. Si presenta poi il
fattore dellambiente familiare, dato che i fratelli Rosselli hanno introdotto ladolescente Alberto a una
figura chiave come Umberto Morra, e che il primo romanzo ha potuto uscire per le edizioni Alpes in base
a un prestito monetario dal padre e probalbilmente con laiuto dello zio Augusto de Marsanich. Colpisce la
combinazione delle sfere antifasciste e fasciste in cui il giovane Moravia ha potuto muoversi, utilizzando i
suoi viaggi come valvola di liberazione temporanea dalle tensioni politiche e personali. Alla sua produzione
di racconti e romanzi si aggiungono nummerosi articoli di viaggio133, in cui il giovane scrittore d le sue
opinioni e impressioni su un ventaglio di temi letterari, sociali, culturali, geografici, antropologici, politici,
storici.
3.1.3 Posizioni e scelte
Alberto Moravia ha fin dallinizio rapporti con editori (Alpes, Bontempelli), la critica (Morra, Alberti,
Pancrazi), il giornalismo (Malaparte, De Marsanich), il cinema (Alberti) e luniversit134, inoltre partecipa
132 Per qualche indicazione della posizione sociale della famiglia di Moravia cfr. Dacia Maraini, Il bambino Alberto, p. 6 e p. 128
e cfr. Casini, Simone, Alberto Moravia, Lettere ad Amelia Rosselli con altre lettere familiari e prime poesie (1915-1951), p. 12.
133 Siciliano, Enzo, Alberto Moravia. Viaggi. Articoli 1930-1990. pp. 1827-1829. La maggioranza degli articoli usc nella Gazzetta
del Popolo. Nel 1915 questo quotidiano patrocin lintervento dellItalia in guerra e sostenne poi il fascismo, cfr. Gazzetta del
popolo, s.n., s.l., s.d., http://www.treccani.it/enciclopedia/gazzetta-del-popolo/ (ultima verifica 22-07-2016).
134 Siciliano, Enzo, Alberto Moravia Viaggi. Articolo 1930-1990, p. XVI. Nel 1935 Moravia ha lavorato alla Casa Italiana della
Cultura della Columbia University di New York, cfr. ibidem.
http://www.treccani.it/enciclopedia/gazzetta-del-popolo/
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a movimenti culturali (salotti, galerie) e attivit riguardo a riviste letterarie135. Grazie al successo del suo
primo romanzo e alle sue amicizie letterarie Moravia ha assunto una posizione di un certo rilievo nel
microcosmo letterario del suo tempo. La stima guadagnatasi non vale per automaticamente nellambito
familiare, sociale e politico. Per estendere la sua autorit anche in questi campi c bisogno dellintervento
della volont e dellazione esterna, implicando luscire dalla fase della giovent136 ed entrare in quella della
maturit. In questo paragrafo si presentano due esempi di tale tendenza in Alberto Moravia negli annni
Trenta. Si tratta di tentativi di sposarsi e del comportamento politico.
Inizialmente Alberto Moravia tenta di inserirsi in un ambiente superiore al proprio. Conduce una
certa vita mondana e notturna e frequenta salotti letterari come quelli celebri della coppia Cecchi137, di
Margarita Sarfatti e di Mim Pecci Blunt, moglie del banchiere e grande collezionista americano Cecil
Blumenthal138. Cerca donne anticonformistiche per rapporti sessuali, per un rapporto amoroso o per il
matrimonio. Gi nel novembre 1929 a Parigi ha chiesto la mano della richissima svizzera France
Bellanger139, diciasettenne, incontrata qualche mese fa a Zermatt140. Alcuni aspetti dellepisodio con questa
ragazza verranno trasferiti nel racconto Quella strana ragazza che recita Dostoevskij141 del 1982. Nel 1930
chiede in una lettera personale la mano di Silvia Piccolomini, cugina di Guglielmo Alberti, di discendenza
nobile senese, e findanzata di un giovane uomo della casata Borghese142. Ricevuta la risposta positiva da
135 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, p. XLVI. Insieme a Mario Pannunzio Moravia fonda Caratteri, una rivista quasi
clandestina, che vivr per soltanto quattro numeri tra il marzo e il giugno-luglio 1935, cfr.ibidem.
136 Si definisce la giovent come Una delle et della vita umana, compresa tra ladolescenza e la maturit. Cfr. Giovent, s.n.,
s.l., s.d., http://www.treccani.it/enciclopedia/gioventu/ (ultima verifica 28-6-2017).
137 De Ceccatty, Ren, Alberto Moravia, p. 133. Leonetta Cecchi Pieraccini, pittrice e moglie di Emilio Cecchi, fu linsegnante di
pittura di Adriana Pincherle, sorella di Alberto Moravia, cfr. ibidem.
138 Ivi, pp. 133-134.
139 Ivi, p. 122. France Bellanger (1911-1974) nacque a Founex, Svizzera. La nonna non permette il matrimonio di France con
Moravia. France sposser nel 1934 George William Frederick Fitzgeorge, conte di Tipperary, barone di Culloden, duca di
Cambridge, che ha pubblicato Mauvais oeil (1947), una raccolta di poesie, cfr.ibidem.
140 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, p. 85, n. 155. In questa Lettera del 23 novembre 1929 da Parigi Alberto scrive: colla
ragazza che sai ho rotto ogni cosa en senza alcuna violenza, ma retrospettivamente nel 1990 dice:Persi la testa, anche per la
febbre, le diedi un pugno nelle costole e, senza supplicarla oltre, me ne andai, cfr. ibidem.
141 Siciliano, Enzo (a.c.d.), Alberto Moravia. Romildo, ovvero racconti inediti, perduti e dautobiografia, Milano, Gruppo Editoriale
Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas S.p,A., 1993, pp. 419-423. Il racconto usc nel Corriere della Sera del 24 dicembre 1982, cfr.
ibidem.
142 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, pp. XXIV-XXV.
http://www.treccani.it/enciclopedia/gioventu/
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Silvia, Moravia tenta di ottenere una collaborazione al Corriere della Sera in vista del matrimonio; per
la relazione dura soltanto tre mesi143. Nel 1933 comincia la relazione di sei mesi con la pittrice svizzera
Llo Fiaux, donna sposata, che finisce dopo laborto affrontato da lei; bench, lo scambio di lettere tra i
due ex amanti dura dal 1934 al 1947144. Nel 1936 Moravia incontra Elsa Morante ma non la sposa prima
del 1941.
In alcune delle lettere a Llo Fiaux, Moravia d la sua visione sul ruolo dellarte nella sua vita di
giovane adulto e di artista maschile. Sottolinea il prezzo dellindipendenza dalla casa paterna nei seguenti
termini:si je voulais gagner de largent e vivre hors de ma famille [] lart veut un sacrifice continuel
de soi145. Si riferisce anche al lavoro duro:lart nest pas une question dateliers e de bohme, cest une
question de trs dure labeur146. Inoltre definisce la sua scelta di vita:lhomme nest pas n pour faire
lamour mais pour crer147.
Ren De Ceccatty, riferendosi alla definizione dello scrittore secondo cui la letteratura un
sistema di traduzione del mondo, discute la percezione retrospettiva di Moravia riguardo alla verit di
una persona148. Secondo De Ceccatty questa verit, nella percezione di Moravia, consiste nella sua
conformit a un modello mentale e non nella massima vicinanza possibile alla vita149. De Ceccatty constata
che le molte storie damore di Moravia, sono spesso modellate sullidentico schema, inspirate pi o meno
a precise esperienze vissute150. La conclusione di De Ceccatty che la ricerca amorosa di Moravia
connessa alla sua concezione dellarte, ossia il procedere nel modo di attingere dalla realt quanto serve
al suo progretto artistico151.
143 Ivi, p. XXIV-XXV. La ragione per il fallimento della relazione non chiarita. Secondo le figlie di Silvia Piccolomini la donna
ha chiesto in punto di morte che venisse bruciato lintero carteggio con lo scrittore, cfr. ibidem.
144 Ivi, pp. XXVI-XXVII. Nelle lettere a Llo Moravia si rende conto della sua durezza rigguardante laborto. Negli primi anni
cinquanta Moravia e Fiaux si vedranno ad Anacapri e a Ischia. Nel 2014 il museo Jenisch Vevey e le edizioni Zo hanno pubblicato
30 lettere inedite di Alberto Moravia a Llo Fiaux (1909-1964) in francese, sotto il titolo Lettres damour Llo Fiaux, cfr.
http://www.museejenisch.ch/docs/MJV_comm_press_Moravia_production.pdf (ultima verifica 11-07-2017).
145 Ivi, pp. 348-349.
146 Ibidem.
147 Ibidem.
148 De Ceccatty, Alberto Moravia, pp. 128-129.
149 Ibidem.
150 Ivi, p. 128.
151 Ivi, pp. 128-129.
http://www.museejenisch.ch/docs/MJV_comm_press_Moravia_production.pdf
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Negli anni Trenta la polizia perquisisce la casa di Moravia e arresta la sorella Adriana Pincherle in
base alla sua amicizia con i cugini Rosselli152. In attesa dellevento Moravia ha dovuto bruciare delle lettere
e dei libri153. Tra il novembre e il dicembre 1934 Moravia scrive a Guglielmo Alberti: la questione mia
famigliare diventata insostenibile, molte cose cambierebbero penso se potessi vivere fuori di casa154. Nel
1935, uscito il romanzo Le ambizioni sbagliate, la critica ignora il libro per ordine del Ministro della Cultura
Popolare155. Segue fin dal 1935 il periodo in cui Alberto Moravia scrive quattro lettere a Benito Mussolini
per cercare una soluzione per le sue difficolt giornalistiche con il regime156. In queste lettere lo scrittore
chiede aiuto ed esprime la sua approvazione per la persona e per i risultati politici del dittatore; chiede il
permesso di riprendere la collaborazione alla Gazzetta del Popolo; nega di essere ebreo dal punto di
vista religioso e sostiene che il padre ebreo ma che la madre di sangue puro ed la sorella del
Sottosegretario alle Comunicazioni; e rivolge al Duce la preghiera di poter riprendere lattivit
giornalistica anche perch tra poche settimane si sposer157. Nel maggio 1937 Carlo Rosselli, un mese
prima del suo assassinio, pubblica un articolo in Giustizia e Libert, in cui discute lo spirito caratteristico
della nuova generazione fascista, di cui Moravia resta il rappresentante pi espressivo158. Rosselli
definisce lo stato danimo del cugino come uno scetticismo disincantato,[] un realismo amaro159.
Riassumendo questo paragrafo si pu constatare che il giovane Alberto Moravia, per mezzo del
matrimonio, tenta di ottenere uno status sociale marcato dal successo letterario e dallindipendenza
individuale. Moravia reagisce a valori esterni al suo profilo artistico con durezza. Dal momento che il
regime fascista minaccia lautonomia relativa del campo letterario e i campi vicini a cui, le scelte e le
decisioni dello scrittore di carattere artistico e personale assumono un valore politico. Moravia usa due
strategie per mantenere la sua autonomia artistica. Al livello personale esclude il valore dellamore e al
152 Maraini, Dacia, Il bambino Alberto, pp. 130-132.
153 Ibidem.
154 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, p. 233.
155 Siciliano, Enzo, Alberto Moravia Viaggi. Articolo 1930-1990, p. XVI.
156 Ajello, Nello, Moravia e il Duce, in La Repubblica, 28-11-2007, cfr. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/re
pubblica/2007/11/28/moravia-il-duce.html (ultima verifica 23-7-2016). Le lettere di Moravia a Mussolini sono datati 26 marzo
1935, 9 luglio 1936, 28 luglio 1938 e tra il 13 febbraio e il 11 aprile 1941, cfr. ibidem.
157 Ibidem.
158 Ibidem.
159 Ibidem.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/re%20pubblica/2007/11/28/moravia-il-duce.htmlhttp://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/re%20pubblica/2007/11/28/moravia-il-duce.html
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livello politico fa la scelta di adeguarsi alla simulazione necessaria per ricevere un favore dal dittatore del
regime fascista.
3.2 Elsa Morante
3.2.1 Primi rapporti letterari
Prima dellincontro con Alberto Moravia nel novembre 1936 qualche rapporto letterario di Elsa Morante le
ha gi aperto le porte di alcune riviste.
Per lanciare Elsa nella carriera di scrittrice la madre Irma Poggibonsi introduce la figlia e le sue
favole alla rivista I diritti della scuola160. Ne risulta la collaborazione di Elsa Morante a questa rivista dal
1935 al 1941. Un altro rapporto letterario importante di Elsa, gi iniziato nel 1930 con una lettera di lei161,
quello con Guelfo Civinini (1873-1954), uno scrittore crepuscolare e redattore del Corriere della Sera,
che ha scritto tra laltro sulla propria infanzia e la prima giovinezza162. Grazie al suo aiuto Elsa inizia a
scrivere favole e filastrocche che fin dal 1933 vengono pubblicate sul Corriere dei Piccoli e sul
Cartoccino dei Piccoli163. Alcune di queste storie furono create da Elsa a quattordici anni, ad esempio La
storia dei bimbi e delle stelle, che esce in puntate sul Corriere dei Piccoli nel 1933164. Nel 1938 Elsa
scrive Civinini di parlare al Bianchi per farle lavorare un podi pi o di suggerirle qualche rivista o
giornale che paghi, e lei promette di scrivere storie e figure di ogni genere, perch deve e vuole contare
per vivere sulle [sue] sole forze165.
160 Bernab, Graziella, La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura, Carocci, Roma, 2012, p. 31.
161 Morante, Daniele (a.c.d.), Lamata. Lettere di e a Elsa Morante, Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino, 2012, pp. 10-11.
162 Cfr. Civinini, Guelfo, s.n, s.l., s.d., http://www.treccani.it/enciclopedia/guelfo-civinini/ (ultima verifica 27-07-2016).
163 Rosa, Giovanna, Elsa Morante, Il Mulino, Bologna, 2013, p. 165 (Cronologia).
164 Bernab, Graziella, La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura, p. 32.
165 Morante, Daniele (a.c.d.), Lamata. Lettere di e a Elsa Morante, pp.14-15. (Lettera del 28 novembre 1938).
http://www.treccani.it/enciclopedia/guelfo-civinini/
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3.2.2 Rapporti letterari con Alberto Moravia e i suoi referenti editoriali
Dopo lincontro di Elsa con Alberto Moravia segue quello con Giacomo Debenedetti, che risulta nella
pubblicazione di alcuni racconti sul Meridiano di Roma166. Debenedetti ha inizalmente creduto con
fiducia alla promessa letteraria della Morante del 1938. In una lettera a Debenedetti del 5 agosto 1948,
quando Menzogna e sortilegio uscito ma non ha gi vinto il premio Viareggio, Elsa Morante si riferisce
ad una specie di panico connesso al giudizio negativo di Debenedetti rispetto ai primi racconti e alle
cose che lei ha scritto dopo il 1938167. Pi tardi lei osserva retrospettivamente che Debenedetti fu il primo
critico che si interess a lei168. Elsa Morante comincia pure a frequentare la societ letteraria romana e
conosce ad esempio Carlo Levi, Carlo Lodovico Bragaglia, Giorgio Vigolo, Anton Giulio, Renato
Guttuso169.
Durante il periodo tra il 1933 e il 1941 Elsa sviluppa unattivit publicistica che comprende pi o
meno 125 collaborazioni tra racconti, fiabe, fantasie, articoli di costume, racconti storici, aneddoti infantili,
con una media, a conti fatti, di un racconto ogni venticinque giorni per nove anni filati a tacere dei racconti
e abbozzi di racconti rimasti in editi o andati perduti170. De Ceccatty osserva che Moravia fa di tutto per
convincere i propri referenti editoriali [] a pubblicare la prima raccolta di racconti di Elsa171. Si tratta
della raccolta Il gioco segreto. Il 12 gennaio 1939 Moravia scrive a Valentino Bompiani una lettera in cui
sottolinea molto interesse umano e virt narrativa nella signorina Morante, soprattutto in confronto ad
166 Rosa, Giovanna, Elsa Morante, p. 165 (Cronologia).
167 Morante, Daniele (a.c.d.), Lamata. Lettere di e a Elsa Morante, pp.183-184. un giorno, molti anni fa Lei [...] mi disse Lei
ci ha proprio tradito, cfr. ibidem.
168 Cecchi, Carlo, e Garboli, Cesare (a.c.d.), Elsa Morante. Opere. Volume primo, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano,
1988, p. XLIV. Elsa Morante dice retrospettivamente che solo oggi capisco quale fortuna sia stata per me dincontrarlo allora,
cfr. ibidem. Per, De Ceccatty menziona limpressioni del figlio Antonio Debenedetti secondo cui Elsa a casa Debenedetti, con
la gonna troppa corta, cfr. De Ceccatty, Ren, Alberto Moravia, pp. 281-282. Sembra quindi che Elsa abbia calcolato il potere di
Debenedetti rispetto alla propria fortuna. La coppia Moravia/Morante percepisce Debenedetti nei suoi tre ruoli di amico, critico e
giudice del Premio (quello Viareggio del 1948 o quello Strega del 1950), cfr. ivi, p. 187.
169 De Ceccatty, Ren, Alberto Moravia, p. 283. Nel 1937 inizia la lunga frequentazione di Morante e Moravia di Capri e la
simpatizzazione della coppia con lentourage di Debenedetti, formato perlopi da pittori, cfr. ibidem.
170 Babboni, Irene, e Garboli, Cesare (a.c.d.), Elsa Morante. Racconti dimenticati, Einaudi, Torino, 2002, p. VI.
171 De Ceccatty, Ren, Alberto Moravia, p. 289.
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Anna Maria Ortese che lirica172. Per, Bompiani rifiuta la pubblicazione, e Il gioco segreto esce due
anni dopo nella collezione Il delfino di Garzanti173. Dal giugno 1939 al gennaio 1940 Elsa collabora con
Oggi, su cui pubblica spesso con pseudonimi174. Pure in questo caso Moravia fa da intermediario, adesso
tra Elsa e Mario Pannunzio, amico letteario di Moravia e condirettore della nuova rivista Oggi175. Elsa
sta lavorando e pubblicando continuamente per guadagnare il denaro necessario ai bisogni della vita. Deve
limitarsi a testi brevi di un genere specifico, ossia quello della letteratura per bambini e adolescenti.
Il rapporto letterario di Elsa Morante con Alberto Moravia un rapporto di amore e di rivalit al
tempo stesso. Si pu trovarsi daccordo con De Ceccatty quando osserva che si tratta dal punto di vista
della notoriet, della visibilit, di una coppia per lungo tempo squilibrata176.
Un punto di vista aggiuntivo quello che tiene conto dellaspetto soggettivo della relazione da
parte di Elsa. Per dare un esempio si presentano qui alcuni momenti del suo diario inedito del 1938. Si tratta
del quaderno, Lettere ad Antonio, pubblicato solo postumo, con il titolo Diario 1938177. Il quaderno contiene
pensieri, sogni e riflessioni per analizzare e comprendere la propria dinamica psichica. Il tema della
relazione con Alberto Moravia ritorna spesso, e non manca un riferimento alla solitudine e povert di Elsa
in contrasto con il celebre e ricco Alberto, che va a Parigi per il suo trionfo attuale178. In questo anno
Alberto vuole finire la relazione, dopo un anno in cui non abbiamo avuto luno dallaltro che dolori179.
172 Ivi, p. 289. Si tratta del lanciare un autore nuovo:Evidentemente non facile lanciare un autore nuovo ma ho limpressione che
la Morante possa alla fine riscuotere un successo anche di pubblico, cfr. ibidem. De Ceccatty si basa su Caro Bompiani. Lettere
con leditore, a cura di Gabriella Dna e Giuseppe Zaccaria, Milano, Bompiani, 1998, ried. 2007, p. 457.
173 Cecchi, Carlo, e Garboli, Cesare (a.c.d.), Elsa Morante. Opere. Volume primo, p. XLIV. Aldo Garzanti ha ottenuto lappoggio
del regime, tanto che la Garzanti fu da subito fra le case editrici che ricevettero ricche commissioni dalla Direzione generale
accademie e biblioteche. Garzanti inizi le sue attivit editoriali nel 1938 con lacquisto di Treves di Milano. Cfr. Garzanti, Aldo,
in Dizionario Biografico degli Italiani, anno 1999, vol. 52, http://www.treccani.it/enciclopedia/aldo-garzanti_(Dizionario-
Biografico)/ (ultima verifica 20-07-2016).
174 Cecchi, Carlo, e Garboli, Cesare (a.c.d.), Elsa Morante. Opere. Volume primo, p. XLIV. Le cosidette fantasie infantili,
pubblicate tra il 17 giugno 1939 e il 20 gennaio 1940 sul settimanale Oggi nella rubrica Giardino dinfanzia, sono state raccolte
e ripubblicate in Elsa Morante, Aneddoti infantili, Giulio Einaudi s.p.a., Torino, 2013, cfr. ibidem.
175 Grandelis, Alessandra, Alberto Moravia, p. 363. Si tratta di un P.S. della lettera del 15 marzo 1939 di Moravia a
Pannunzio:Invita per favore a collaborare alla signorina Morante [] se lo fai mi fai un piacere personale AM, cfr. ibidem.
176 De Ceccatty, Ren, Alberto Moravia, p. 264.
177 Andreini Alba (a.c.d.), Elsa Morante. Diario 1938, Torino, Giulio Einaudi, s.p.a., 1989, p. X.
178 Ivi, p. 34. (Testo del 17 Febbraio 1938).
179 Ivi, p. 55. (Testo del 5 Aprile 1938).
http://www.treccani.it/enciclopedia/aldo-garzanti_(Dizionario-Biografico)/http://www.treccani.it/enciclopedia/aldo-garzanti_(Dizionario-Biografico)/
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Ma questa rottura sembra impossibile. Elsa scrive nel diario:Era tutta una storia. A. non voleva affatto
finirla180. Adesso, a sua volta, lei vuole finirla e scrive: Ricominciare? [] Madonna mia, che mi hai
aiutato. Fa che il mio libro vada bene subito, e che intanto io me ne vada per [] un bellissimo viaggio,
finch primavera e sono giovane181. Sembrano intervenire nel rapporto tra Elsa e Alberto i sogni di Elsa
e il peso attribuito ad essi. Nei sogni si presentano ad esempio due figure diverse nella mente di Elsa,
entrambe amate da lei. La prima un figlio di qualche mese, quel bimbo che182, ossia il soggetto
dellaborto di Elsa183. Lesperienza dellincontro (nel dormiveglia) con questo figlio morto viene descritta
come uno strano miscuglio di felicit e di agoscia [] la certezza di non averlo e la sensazione di
stringerlo184. La seconda figura Alberto Moravia, avendo mangiato un veleno per morire185. Allora Elsa
fa la parte della salvatrice:gli metto un dito in gola [] e subito guarito, [] piccolo come un
ragazzino, [] dorme sulle mie ginocchia, [] sono felice che dorma cos su me186. In queste descrizioni
si possono cogliere la forza della presenza del bambino morto nella vita interiore di Elsa Morante e il
meccanismo "mediante cui caratteristiche tipiche di [] persone appaiono trasferite su altre187, ossia il
180 Ibidem. (Testo del 22 Aprile 1938).
181 Ivi, p. 58. (Testo del 27 Aprile 1938).
182 Ivi, pp. 56-57. (Testo del 27 Aprile 1938).
183 Ivi, p. 57. (Testo del 27 Aprile 1938). Nellimagine di Elsa il bimbo biondo e grasso:Quel bambino gi grande, che cera e
non cera, era lui. Infatti Coppens era biondo. Ho paura [...] paura di te? un angelo, e forse mi ha perdonato e prega per me, cfr.
ibidem. Il fatto che Elsa parla di una nascita potrebbe implicare che lei fosse in uno stato di gravidanza avanzato nel momento
dellaborto. Nel testo del 16 marzo 1938 lei menziona la morte del figlio che fosse il mio, il figlio di Willy Coppens, cfr. ivi,
pp.50-51. Nel 1935-1936 Willy Coppens (1892-1986) fu il belgico adetto militare a Roma, cfr. http://www.vieillestiges.be/files/me
morials/MABCoppens-NL.pdf (ultima verifica 11-07-2017). Nel 1936 avviene pure la separazione di Elsa e lamante Richard T.M.
Nel 1940 R.T.M. riflette in una lettera a Elsa sulla grave malattia del 1936 e sullappartamento in cui Elsa, gi essendo in rapporto
con Alberto Moravia, faceva, secondo lui:la vita pi abominabile con vecchi e puttane come te, cfr. Morante, Daniele (a.c.d.),
Lamata. Lettere di e a Elsa Morante, pp. 84-85. Seguono allaborto del 1936 una crisi religiosa di Elsa e il suo contatto con il
prete della sua infanzia. Il prete la fa ricordarsi la candida innocenza della sua infanzia e il virgineo suo cuoricino, ma sapendola
adulta vorrebbe pure lo spirito di Elsa adulto; ci nonostante il prete approva il desiderio di credere di Elsa e la fa vedere che
Iddio potrebbe senza dubbi [darle] un raggio interiore [...] da [renderla] in un subito e credente ed amante, ma che questa non
la via ordinaria delloperazione divina e, quindi, vuole da Elsa il Confiteor, cfr. ivi, pp. 17-19 (Lettere da don Pietro a Elsa
Morante 17.IX.1936-XIV e 25.X.1936.XIV).
184 Andreini, Alba (a.c.d.), Elsa Morante. Diario 1938, p. 57. (Testo del 27 Aprile 1938).
185 Ivi, p. 60. (Testo del 15 giugno 1938).
186 Ibidem.
187 Cfr. Psicanalisi, s.n., s.l., s.d., http://www.treccani.it/enciclopedia/psicanalisi/ (ultima verifica 28-07-2016).
http://www.vieillestiges.be/files/me%20morials/MABCoppens-NL.pdfhttp://www.vieillestiges.be/files/me%20morials/MABCoppens-NL.pdfhttp://www.treccani.it/enciclopedia/psicanalisi/
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33
desiderio di fare reincarnare il bambino nel partner amato. Nel testo del 14 marzo 1938 del diario Elsa
discute il fatto che per lei la forza dei personaggi sognati pi grande di quella delle immagini della realt.
Lei osserva che le visioni del sogno sono per me dei sentimenti188. Nelle lettere a Moravia datate in questo
periodo si coglie pure che Elsa vorebbe avere i trenti anni di Moravia e avere scritto quello che lui ha scritto;
lei ha paura di diventare brutta, povera, stupida e lamenta che Moravia corre dietre le donne189.
Daltra parte, gi nel 1942, Elsa sa bene come consigliare la moglie tradita nel caso di Renata
Debenedetti:lhai sposato per quello che era [...]. Perci non devi ribellarti e soffrire troppo190. Difende
la dicotomia tra amore e passione nel matrimonio:La moglie ha per s lamore del marito [...] e invidia la
passione che lui d ad altre. Queste invece invidiano la moglie191. Parafrasando lopinione del marito
Debenedetti, Elsa Morante presenta alla moglie in crisi la vita autonoma dei sentimenti:i nostri sentimenti
pi forti e pi durevoli verso le altre persone, hanno un loro ciclo e una loro vita autonoma dentro di noi,
[...] questi sentimenti [...] sono vivi in noi e in fondo noi viviamo in funzione di essi. Perch si accade
qualche cosa che li turba [...] essi balzano di nuovo dal di dentro di noi. [...] Ci accorgiamo insomma che
sono proprio questi sentimenti la sorgente e il fine della nostra vita192.
3.2.3 La coppia letteraria fino al 1957
Linsuccesso del romanzo Le ambizioni sbagliate del 1935, lassassinio dei fratelli Rosselli nel 1937 e
lemanazione delle leggi razziali fasciste del 1938