A PROFESSIONALITÀ DEL DOCENTE PER UNA DIDATTICA … · Pablo Picasso Hans Christian Andersen Lewis...
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LA PROFESSIONALITÀ DEL DOCENTE
PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA
Istituto Comprensivo “E. De Amicis” - SUCCIVO (CE)
Ivana Gallo
5 incontri “frontali”:
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): riconoscerli per intervenire
Strategie e metodologie per una didattica inclusiva
La relazione educativa nella professionalità del docente
4 incontri “di restituzione”:
Laboratorio: Studio di casi
QUESTION TIME:
(incontro con scuola infanzia/1-2 primaria)
(incontro con 3-4-5primaria/ sc. Sec. I grado)
FOLLOW UP:
Com’è andata in classe?
Dubbi? Criticità?
“Perché scrive così male?”
“Perché questo bambino non sa leggere?”
“Perché non sa le tabelline?”
TROVIAMO IL COLPEVOLE…
Eppure è intelligente…
Il fatto è che non s’impegna...
Non sta attento…
Se solo si applicasse un po’ di più…
“La famiglia non lo segue…”
L’INSEGNANTE NON LO VUOLE AIUTARE
NON LO SA AIUTARE
E SE IL PROBLEMA FOSSE UN ALTRO?
SECONDARIE A RITARDO MENTALE O A DEFICIT
SENSORIALI?
DISTURBO NON SPECIFICO DI APPRENDIMENTO?
DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO?
Si parla di Disturbi Specifici di Apprendimento = DSA,
nel caso in cui un soggetto indenne da problemi di
ordine cognitivo, neurologico, sensoriale, emotivo,
sociale presenti una difficoltà inattesa in qualche
settore specifico dell’apprendimento.
“Dislessici” famosi
KYRA KNIGTHLEY
FRANCESCO
FACCHINETTI
STEVE JOBS A. EINSTEIN
STEVEN SPIELBERG
Walt Disney
Whoopy Goldberg
John Lennon
TOM CRUISE
“Dislessici” famosi:Agatha Christie
Gustave Flaubert
J. Fitzgerald Kennedy
“Magic” Johnson
Pablo Picasso
Hans Christian Andersen
Lewis Carroll
Alexander Graham Bell
Thomas Edison
Carol Greider (Premio Nobel per la medicina del 2009)
Pierre Curie (Premio Nobel per la Fisica nel 1903)
Nelson RockFeller
Henry Ford
William Hewlett, Co-fondatore Hewlett-Packard.
Ingvar Kamprad, fondatore di IKEA
… ecc…ecc…ecc….
Andy Warhol
Jennifer Aniston
MIKA
I DSA sono disturbi funzionali che derivano da una peculiare architettura neuropsicologica del soggetto e che provocano difficoltà nell’acquisizione e nella stabilizzazione di alcuni processi di identificazione e di scrittura delle parole e dei numeri.
Le ricerche più recenti sull’argomento confermano
l’ipotesi di un origine costituzionale della Dislessia
Evolutiva; ci sarebbe cioè una base genetica e biologica
che origina la predisposizione al disturbo.
La Dislessia tende ad essere presente in più membri
della stessa famiglia, anche se con intensità diversa.
RICERCHE RIGUARDANTI LE BASI BIOLOGICHE DEI DSA
Perché è importante sottolineare le basi biologiche di questi problemi?
Perché nessuno si deve sentire in colpa;
perché i DSA tendono a persistere nel tempo.
I progressi sono lenti. La rieducazione o l’intervento didattico
non possono far scomparire il problema. Chi lavora con un
bambino dislessico deve aspettare progressi lenti e porsi
obiettivi didattici o educativi a lungo termine.
I DSA possono essere “contrastati”
SOLO
con correzioni nella didattica.
I circuiti neuronali NON possono essere modificati !!
LETTURA
SCRITTURA
CALCOLO
DISLESSIA
DISORTOGRAFIA
DISGRAFIA
DISCALCULIA
DISPRASSIA Motricità fine
DISTURBO DI COMPRENSIONE DEL TESTO
Tali difficoltà possono coesistere o presentarsi come sintomi isolati.
Dis SorTtoRgafia
Molti ragazzi con DSA hanno difficoltà :
Ad imparare l'ordine alfabetico (e quindi non riescono a utilizzare
i dizionari)
A ricordare e ordinare i giorni della settimana, dei mesi e delle
stagioni.
Nell'espressione anche verbale del pensiero, hanno un lessico
povero e non memorizzano i termini difficili e tecnici.
a riconoscere e a memorizzare le caratteristiche morfologiche della
lingua italiana e, quindi, anche delle lingue straniere; quasi sempre le
prestazioni grammaticali sono inadeguate.
Riguardo la lateralizzazione, ha difficoltà a riconoscere la destra dalla
sinistra e quindi può avere difficoltà con i compiti che implicano abilità
motorie, o ad esempio con i punti cardinali.
Ha difficoltà nella sintesi, a scrivere dettati e nella copiatura (quindi
attenzione a come comunichiamo i compiti x casa!)
facile distraibilità, tempi brevi di attenzione
impulsività, irrequietezza, insofferenza
aggressività verso i compagni di classe
pigrizia, svogliatezza
grande senso di frustrazione
effetto negativo del disturbo sul livello di autostima
INFINE SI POSSONO VERIFICARE SIGNIFICATIVE
REAZIONI PSICOLOGICHE E PSICOSOMATICHE (ANSIA,
FOBIE, NAUSEA, CEFALEA, ECC..)
A TUTTO CIÒ SI AGGIUNGONO SPESSO ANCHE
IMPORTANTI DIFFICOLTÀ COMPORTAMENTALI:
I soggetti con DSA hanno difficoltà più o meno gravi
a leggere, a scrivere o a contare e processare i
numeri in modo adeguato in termini di accuratezza
e/o rapidità, nonostante siano intelligenti, vivaci e
spesso molto creativi.
I soggetti con DSA possono leggere, scrivere,contare e processare i numeri, ma riescono afarlo solo impegnando al massimo le lorocapacità, le loro energie e soprattutto la loroattenzione, poiché non possono farlo in manieraautomatica come invece fanno tutti gli altri.
SEGNI E SINTOMI ACCESSORI DI DSA
• difficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a mantenere il tempo
• difficoltà di elaborazione linguistica in input e in output, che renderebbe conto della difficoltà a prendere appunti e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente, per cui bisogna ascoltare e scrivere contemporaneamente
• difficoltà ad esprimere verbalmente il pensiero soprattutto per una difficoltà di denominazione (disnomia)
• povertà lessicale
• difficoltà a riconoscere le caratteristiche morfologiche della lingua italiana; quasi sempre le prestazioni
grammaticali sono inadeguate
SEGNI E SINTOMI ACCESSORI DI DSA
• difficoltà ad imparare filastrocche e poesie
• difficoltà a memorizzare i termini difficili e quelli
specifici delle discipline
• difficoltà a memorizzare lo spazio geografico e i nomi
nelle carte
• difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico e ad usare il
vocabolario
• difficoltà ad imparare altre informazioni in sequenza
come i giorni della settimana, i mesi dell’anno, le
stagioni
Si manifestano in soggetti normodotati ovvero con normali capacità
intellettive e sociali.
Sono di origine costituzionale cioè fanno parte del corredo genetico del
soggetto.
Non sono facilmente riconoscibili prima dell’età scolare del soggetto.
Accompagnano il soggetto nel corso del suo sviluppo.
Non sono guaribili, ma le conseguenze funzionali si modificano
attraverso adeguate misure didattiche ed educative.
I DSA sono accompagnati spesso da manifestazioni psicologiche e
relazionali disturbate.
I DSA sono talvolta associati a disturbi dell’attenzione e dell’iperattività.
LA DISLESSIA è una difficoltà che riguarda la capacità di
leggere in modo corretto e fluente.
Il bambino dislessico ha difficoltà di automatizzazione, è un
lettore lento e scorretto che resiste all’insegnamento e ai
comuni sistemi di recupero.
Il bambino dislessico mostra una difficoltà a fissare la
corrispondenza grafema – fonema, a velocizzare il processo e
a passare alla successiva fase di decodifica di unità
morfologica (parola).
I processi automatici (associativi) servono per le attività continue, per
esempio parlare, camminare, guidare l’auto.
Quando i processi non vengono automatizzati richiedono controllo
si consumano energie e risorse.
La fatica del dislessico è non riuscire ad automatizzare il sistema
alfabetico.
Questo dispendio di energie va a discapito della comprensione del testo.
Sceodno dei recaricorti dlel'Utievnsirà di Cmabrigde
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VALE ANCHE PER UN DISLESSICO?
DISLESSIA: COME PUÒ MANIFESTARSI?• difficoltà, soprattutto nelle fasi iniziali dell’acquisizione della lettura, a
trovare le corrispondenze segno-suono, a fondere i fonemi in sillabe e le sillabe in parole
• omissioni/aggiunte di lettere, sillabe o parole• sostituzioni di lettere con grafia simile in stampato minuscolo (p/b/d/q,
a/e, o/u, m/n, t/f) o con suono simile (t/d, p/b, f/v, c/g)• inversioni di lettere o sillabe• particolare difficoltà nella lettura dei digrammi (sc/gl/gn) e trigrammi• autocorrezione di errori commessi• sillabazione delle parole eventualmente seguita da ripetizione delle
parole stesse per intero• balbettamenti e correzione degli stessi• ripetizione di parole lette correttamente• decifrazione silenziosa delle parole seguita dalla loro ripetizione ad alta
voce• salto/ripetizione di riga • punteggiatura ignorata o inadeguata• distanza dal testo e postura particolare per leggere• difficoltà a compiere esercizi metafonologici
• eventuale difficoltà nella comprensione del testo scritto che però in genere è salvaguardata, soprattutto nella fascia
scolare più bassa
ATTIVITA’ METAFONOLOGICHE? Cosa sono? Ecco alcuni esempi…
Trovare le parole che cominciano o finisconocon una certa sillaba o fonema
Trovare le parole in rima tra loro
Cruciverba
Dimostrare come cambia una certa parola se si aggiunge o si toglie una sillaba
o un fonema
Individuare la lettera mancantein una parola
Identificare la presenza di una certa lettera/suonoall’interno di una parola
Trasformare i nomi
Far riflettere il bambino sul fatto che vi sono parolelunghe o brevi dal punto di vista fonologico
(a prescindere dal significato)
Trovare parole aventi una parte fonologicamente uguale (ad es. la prima sillaba)
DISORTOGRAFIA: COME PUÒ MANIFESTARSI?
difficoltà fonologiche
sostituzione di lettere, specie di quelle con suono simile (t/d, p/b, f/v, c/g, r/l, s/z, f/s, m/n)
omissioni/aggiunte/inversioni di lettere o sillabe
errori a carico dei digrammi e trigrammi
errori di tipo non fonologico (fusioni e separazioni illegali, uso di h, scambio cu/qu/cqu)
Separazioni illegali (in sieme)
Fusioni illegali (“lacqua”, “nonèvero”)
Scambio grafema omofono (quore, cuaderno, squola)
Omissione o aggiunta di h (o visto, havere, giocho)
errori relativi alle doppie e agli accenti
eventuale difficoltà nell’elaborazione del testo scritto
maggior numero di errori ortografici nel componimento scritto (dove bisogna tenere insieme più livelli operativi) che sotto dettatura
difficoltà di copia senza errori
difficoltà a compiere esercizi metafonologici
Tutto ciò comporta: difficoltà nel realizzare i
processi di correzione automatica del testo.
DISORTOGRAFIA: COME PUÒ MANIFESTARSI?
DISGRAFIA: COME PUÒ MANIFESTARSI?
sostituzioni di lettere con grafia simile in stampato minuscolo (p/b/d/q, a/e, o/u, m/n) o in corsivo (a/o, m/n), errori disgrafici che possono essere confusi con errori ortografici di tipo fonologico (→non si presentano però in stampato maiuscolo)
alternanza nell’uso dei caratteri (passaggio dal corsivo allo stampato minuscolo)
scrittura troppo larga, troppo grande o troppo piccola rispetto alle righe o ai quadretti
margine sinistro troppo ampio o progressivamente più ampio
lettere e parole mal allineate
spazio insufficiente tra le parole
collisione di lettere
pause nella traccia e lettere non collegate in corsivo
curve acute piuttosto che arrotondate nei collegamenti fra le lettere in corsivo
altezza relativa dei vari tipi di lettere scorretta ( esempio la e fatta
come la l )
DISGRAFIA: COME PUÒ MANIFESTARSI?
deformazioni di lettere rispetto alla loro forma convenzionale
forme ambigue delle lettere che possono essere confuse con altre
correzione di forme di lettere con ripasso della traccia grafica
traccia grafica instabile come dimensioni, forma, caratteristiche spaziali, che variano significativamente durante il processo di scrittura
segno grafico incerto o calcato
errori ortografici e/o morfosintattici legati all’impossibilità di rilettura, se la morfologia della scrittura è fortemente alterata, e quindi di autocorrezione
difficoltà a sostenere il ritmo di dettatura
affaticamento nella scrittura protratta
scritture che si deteriorano sempre più in rapporto alla quantità di lavoro
DISGRAFIA/DISPRASSIA: COME PUÒ MANIFESTARSI?
errori di direzione nella scrittura
problemi di orientamento dei numeri nello spazio
uso preferenziale dello stampato maiuscolo
difficoltà di copia da modello
difficoltà a riprodurre figure geometriche (angoli arrotondati, forme lasciate aperte, visione globale della figura e mancanza di attenzione ai particolari)
impugnatura scorretta della matita o della penna con mancato ausilio nella scrittura dell’altra mano
difficoltà a colorare stando dentro i contorni
manualità fine difficoltosa (difficoltà ad abbottonarsi, ad allacciare le stringhe delle scarpe, ad utilizzare le posate…)
Difficoltà:
- imparare le tabelline
- fare calcoli in automatico
- fare numerazioni regressive
- imparare le procedure delle operazioni aritmetiche
- memorizzare le formule e le definizioni.
DISCALCULIA: COME PUÒ MANIFESTARSI
DISCALCULIA: COME PUÒ MANIFESTARSI?
difficoltà a contare in avanti e soprattutto indietro
difficoltà nella scrittura e lettura di numeri
difficoltà a imparare le tabelline
difficoltà nel calcolo a mente
difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche
ricorso all’uso delle dita nel calcolo
difficoltà nel dare giudizi di grandezza tra numeri
abilità di problem solving in genere salvaguardata, anche se a lungo andare può essere inquinata dalla difficoltà ad automatizzare il processamento numerico.
Nei bambini dislessici l’acquisizione delle abilitàconnesse alle prime fasi dello sviluppo (parlare,camminare etc..) è stata più lenta rispetto alla media.
Inoltre, la capacità di lettura e scrittura è inferiorealla vivacità intellettiva;
Ha difficoltà a mantenere l’attenzione, gli riescedifficile concentrarsi ed è molto vivace.
Riesce bene agli esami orali ma ha scarsi risultati aquelli scritti.
Riguardo lo stile di apprendimento, è stato rilevato che
Il bambino ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente.
Talvolta perde la fiducia in se stesso e può avere alterazioni del comportamento.
Sono molti, infatti, i bambini dislessici non diagnosticati ad accusare ansia da prestazione, depressione e scarsa autostima.